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lunedì 27 maggio 2024

SAN CASTRESE, MARTIRE DELLA TRINITÀ / Solennità della SS Trinità. 2024.

Il Concilio di Nicea del 325
davanti all'Imperatore Costantino

Il nostro protettore è un Martire della Trinità. Il Concilio di Nicea nel 325 aveva affermato l’uguale divinità del Figlio e del Padre. I Vandali dominavano allora la regione del Nord Africa, patria del vescovo Castrese, e seguivano Ario che riteneva che Gesù fosse inferiore al Padre. Intimarono ai vescovi di rinnegare la fede cattolica sotto pena di morte. Castrese e i suoi compagni non cedettero, pur sicuri che il mare avrebbe presto sfasciato il relitto sul quale li fecero imbarcare. Solo il volere di Dio li portò fino ai lidi campani. Da lì si sparsero per evangelizzare. Castrese si fermò nella zona di Marano.

Qualcuno poteva pensare che la differenza tra Ariani e Cattolici era minima. In un periodo la maggior parte dei vescovi dell’Impero erano ariani! Perché morire per così poco? San Castrese ci dà l’esempio di come si è fedeli alla fede cattolica, con fermezza, fino al dono della vita. 

Eppure Castrese e i suoi compagni non avevano capito tutte le implicazioni di questo dogma sulla fede e la vita dei credenti. Per esempio, fino a prima del Concilio, si riteneva comunemente che l’uomo era immagine di Dio in quanto dotato di ragione e anima immortale, considerando separatamente Adamo e Eva. Chiaramente questo non è falso! Il Cardinal Duval (1903 - 1996), vescovo di Algeri, mi disse che leggendo la Genesi scoprì da solo che "immagine di Dio" era anche per Adamo ed Eva insieme, ossia nella loro relazione. Infatti la Scrittura dice: “E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro:” (Genesi 1,27-28). Ma la sua scoperta  fu accolta con scetticismo da amici teologi. Oggi il parallelismo tra  “a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò”, e il fatto che Dio si rivolge innanzitutto alla coppia, ha convinto tutti che “immagine di Dio” comprende la capacità relazionale dell’uomo nell’amore e che la coppia, la famiglia, la comunità, siano in sé stesse immagine di Dio. Giovanni Paolo II negli anni ‘90 non esitava a dire “famiglia in missione, Trinità in missione”. 

Il grande rispetto per la Fede insegnata dalla Chiesa e la sua Tradizione, persino se non capisco nulla, è fondamentale. Più che umiltà, è saggezza. La Tradizione trae progressivamente tutta la ricchezza dalla Rivelazione. Scriveva san Vincenzo di Lerino, nel V secolo, nelle sue riflessioni sulla Tradizione che essa “Ut annis scilicet consolideatur, dilatetur tempore, sublimetur aetate” [progredisce, consolidandosi con gli anni, sviluppandosi col tempo, approfondendosi con l’età].


Prima Lettura  Dt 4, 32-34. 39-40  Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è altro.

 Dal libro del Deuteronòmio 

Mosè parlò al popolo dicendo: «Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo?

O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?

Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n'è altro.

Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre». 


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 32  Beato il popolo scelto dal Signore.

Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell'amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. Perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo.


Seconda Lettura  Rm 8, 14-17  Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».

Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. 


Canto al Vangelo  Cf Ap 1,8 Alleluia, alleluia. Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo: a Dio che è, che era e che viene. Alleluia.

Vangelo  Mt 28, 16-20  Battezzate tutti popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

 Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.

Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io so­no con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


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