Qualcuno ha
scritto che Bergoglio in aereo sragiona sette volte di più che quando sta a
terra, facendo riferimento alla Conferenza Stampa nel volo di ritorno da
Bratislava. Uno di quelli che accusano il Papa senza nessun riferimento
concreto alle sue parole, senza nessuna argomentazione. Lasciamo perdere. Ma avevo
appena finito di leggere quello che ha detto papa Francesco parlando con i
giornalisti. Non avevo trovato nulla di strano. La forma orale improvvisata può
esigere uno sforzo maggiore per comprendere qualche frase, ma su tutti gli
argomenti toccati tra cui Europa, aborto, “matrimonio" gay, vaccinazione anti Covid, comunione
a chi la chiede, ecc. ho trovato tutto molto chiaro e molto pacificamente in
linea con il Magistero costante della Chiesa. Anzi, molto illuminante su alcuni
punti. Leggete e ditemi voi.
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
A BUDAPEST, IN OCCASIONE DELLA SANTA MESSA CONCLUSIVA
DEL 52.mo CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE, E IN SLOVACCHIA
(12-15 SETTEMBRE 2021)
CONFERENZA STAMPA DEL SANTO PADRE
DURANTE IL VOLO DI RITORNO DA BRATISLAVA
Volo papale
Mercoledì, 15 settembre 2021
_____________________________________
Matteo Bruni:
Buongiorno, Santità. Grazie per questi giorni che si sono
aperti con l’adorazione eucaristica a Budapest e conclusi con la celebrazione e
la preghiera, unita, questa mattina a Šaštin. Tra i due momenti, tante
immagini, tante parole, tanti incontri, ed è bello che si sia potuto riprendere
a incontrarsi di persona. Bella anche la partecipazione e la gioia del popolo
di Dio, in questi giorni.
Questi giorni li ripercorriamo attraverso le domande dei
giornalisti.
La prima domanda viene da un giornalista ungherese, il
signor István Károly Kuzmányi, di Magyar Kurír.
István Károly Kuzmányi, di Magyar
Kurír:
Santo Padre, La ringraziamo per la Sua visita a Budapest
dove ha citato il venerabile cardinale József Mindszenty, che disse: “Se ci
sono un milione di ungheresi che pregano, non ho paura del domani”. Ed ecco la
mia domanda: perché ha deciso, dopo 21 anni, di partecipare da Papa al
Congresso Eucaristico Internazionale, partendo da questo evento? Come vede il
futuro del cristianesimo europeo e cosa pensa che possiamo fare, noi ungheresi,
per questo? Grazie.
Papa Francesco:
Bene, grazie, grazie tante. All’inizio non si capiva bene:
“Ma viene soltanto alla cerimonia, e a noi ungheresi non ci visita?”, e
qualcuno la pensava male. No. Io ho spiegato che era già pianificata – ma in
mente – la visita in Slovacchia, e la incominciai dopo. Ma ho promesso al
vostro Presidente, con il quale mi sono incontrato – questa è la terza volta
che lo incontro –, ho promesso di vedere il prossimo anno o l’altro di poter
venire, perché sono tanti i valori degli ungheresi… Mi ha colpito il senso
dell’ecumenismo, per esempio, che voi avete, con una profondità grande grande
grande. E questo mi ha colpito.
In genere, l’Europa deve – lo dico sempre, questo, lo
ripeto – prendere i sogni dei grandi, dei padri fondatori dell’Unione Europea.
L’Unione Europea non è – diciamo – una riunione per fare le cose…, è un fatto
molto spirituale, c’è uno spirito alla base dell’Unione Europea, che hanno
sognato Schuman, Adenauer, De Gasperi, questi grandi: tornare lì. Perché c’è un
pericolo: che sia soltanto un ufficio di gestione, l’Unione Europea, e questo
non va. Deve andare proprio alla mistica [allo spirito], cercare le radici
dell’Europa e portarle avanti. E credo che tutti i Paesi debbano andare avanti.
È vero che alcuni interessi, forse non europei, cercano di usare l’Unione
Europea per le colonizzazioni ideologiche, e questo non va. No, l’Unione
Europea dev’essere indipendente in sé stessa, e tutti i Paesi allo stesso
livello, ispirati dal sogno dei grandi fondatori. Questa è la mia idea. E voi
ungheresi: con voi sono stato l’anno scorso [due anni fa] in Transilvania. È
stata bellissima quella Messa in ungherese!