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venerdì 30 settembre 2022

CHI ODIA HA GIA' PERSO LA GUERRA / S. Girolamo, 30 settembre.

 

Non odiare ma ricostruire. Oblast di Nikolaev - Foto (Belsat) La Nuova Europa 

Giobbe non risolve il problema di Dio”. Alla fine si trova ancora di fronte ad un mistero infinitamente più grande di lui. Eppure fa esperienza di Dio e questo lo pacificherà, gli aprirà le porte di una vita nuova, matura e riconciliata. Dio può parlargli perché, mentre Giobbe si imbatte nella sofferenza e si ribella, vorrebbe almeno una spiegazione da Dio, non lo maledice, non si erige a giudice, non lascia la sua ribellione diventare odio.

Corazìn, Betsàida, Cafàrnao invece hanno rifiutato di credere alla manifestazione di Dio in Gesù. Tiro e Sidòne, città pagane, hanno invece tra i loro abitanti persone sincere che cercano la verità e si lasciano guidare dalla loro coscienza.

Il Mistero di Dio sarà sempre infinitamente più grande di noi, ma abbiamo una coscienza e un’intelligenza che possono aderire alla verità e ai valori. E il breve tempo della vita è il tempo in cui  decidersi. Nella rivelazione di Dio c'è un carattere assoluto di verità che convince profondamente tutto l'essere dell’uomo, ma l’adesione a Dio esige una scelta libera. Dice san Giovanni: Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui”. (1G 4:16). Credo all’Amore perché è vero e si è manifestato, ma anche credo all’Amore perché ho deciso di fidarmi dell’Amore. La fede si appoggia su ciò che Dio fa per me, ma è anche una scelta di vita. Invece c'è chi resiste alla verità (Romani 2,8 ), ci sono coloro che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi”. (2Ts 2:10).

“Chi odia ha già perso la guerra”. L’intervista di Kristina Ursuljak è una straordinaria lezione di fede e di umanità. Ci dice che il popolo ucraino non spera ma è certo di vincere la guerra e di ricostruire, definitivamente liberi dal giogo di un altro popolo, nella menzogna di una nuova schiavitù. Voci dall’Ucraina. Pronti a ricostruire - La Nuova Europa.

San Girolamo è un santo dal carattere difficile che ha fatto un lungo cammino con la Verità e la Parola di Dio. Ha diritto alla nostra gratitudine speciale perché ha donato all’Occidente una traduzione della Parola di Dio accurata, rivelandosi anche un maestro nel leggerla.

 

Prima Lettura   Gb 38, 1. 12-21; 40, 3-5
Hai mai comandato al mattino, sei mai giunto alle sorgenti del mare?

giovedì 29 settembre 2022

MICHELE E I SUOI ANGELI COMBATTEVANO CONTRO IL DRAGO / Santi Arcangeli, 29 settembre.

 



Natanaele confessa Gesù come Figlio di Dio, re d’Israele, perché egli "vede" dove era e cosa faceva. Certamente questo non è comune. Ma Gesù sembra suggerire che non sia poi così eccezionale. Se l’uomo sapesse sviluppare le sue doti spirituali farebbe cose molto grandi. San Paolo afferma che è possibile una fede capace di spostare le montagne addirittura senza la comunione con Dio nell’amore … !? (1 Cor 13,1-4). Parlandoci di Dio, gli angeli ci parlano anche di questa dimensione spirituale che l’uomo possiede. Certamente solo in Dio queste capacità raggiungono il loro fine e procurano felicità.

Chi provoca una guerra segue uno spirito (cattivo) e chi combatte con coraggio, difende ideali giusti, trova la forza prima di tutto in una decisione spirituale. In questi giorni il vescovo ucraino Shevchuk disse citando Sua Beatitudine Lubomyr "I dittatori nei loro paesi hanno meno paura delle rivolte per la fame che delle persone libere. Perché gli affamati possono essere comprati, ma i liberi possono solo essere uccisi”. In un messaggio precedente disse pure che “tutti i disastri ecologici, tutte le calamità prima nascono come disastri morali e spirituali che si verificano nel cuore umano. Un cuore impuro inquina il nostro ambiente. Invece un cuore puro si preoccupa della purezza, dell'armonia, del rispetto per tutte le cose create che il Signore Dio ci ha dato nelle nostre mani”.

Gesù promette ai discepoli che vedranno « il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». Una visione molto attraente. Noi sappiamo che Gesù allude alla sua crocifissione, alla sua croce gloriosa, trionfo dell’amore e preludio alla risurrezione. Non può ancora parlare della sofferenza della croce: non sono ancora capaci di portarne il peso (Gv 16,12), come ai Corinti Paolo dona latte e non cibo solido (1 Cor 3,2). Paolo, lui, parla sì della croce, altrimenti come parlerebbe di risurrezione? Ma accenna solo all’entrare nella croce come Cristo. Solo lo Spirito Santo e una solida formazione permette di entrare in questa dimensione. Ma non tutti lo vogliono.

Notiamo però che senza parlare della croce non si può parlare di Risurrezione. È per questo motivo che non si parla molto di Risurrezione in tante parrocchie e realtà cristiane, benché sia l’essenziale della fede cristiana. Nella vita quotidiana invece molti parlano delle loro croci, dissociandole però dalla risurrezione, dall’esperienza vissuta da Gesù. La croce diventa allora solo morte e lamentela, una realtà da bandire a tutti i costi. Anche in questo modo scompare la fede cristiana anche se associamo la parola “Croce” al Signore Gesù, ma è svuotata dal suo vero contenuto cristiano. 

La nostra capacità spirituale e la forza della Risurrezione ci rendano vittoriosi contro il male. Preghiamo per la vittoria della pace in Ucraina che riconosce san Michele suo protettore.

 

Prima Lettura   Ap 12, 7-12
Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago.

mercoledì 28 settembre 2022

QUANTO CONTO PER DIO? / mercoledì XXVI sett. T.O., pari.

 


Diceva il curato d’Ars che servire Nostro Signore in questa vita, anche senza la promessa della Vita Eterna, era già un grandissimo onore e potrebbe bastare. Giobbe non ha nessuna promessa di Vita Eterna ed è il suo dramma quando la sofferenza lo colpisce senza che sappia nemmeno per quale peccato debba chiedere perdono. Ha chiara la grandezza e intoccabilità di Dio, e, nella sua piccolezza, pensa di non contare nulla per lui.

Quante persone oggi, battezzate, hanno un rapporto simile con Dio: Dio è grande, non può pensare a tutti, non conto nulla per lui. Se le cose mi vanno bene lo ringrazio, è segno che le mie preghiere sono accettate. Se le cose vanno male, perché? Che peccato ho fatto? Ma Dio non lo conoscono e non hanno interesse a conoscerlo.

Siamo un po’ tutti così, anche chi frequenta di più la chiesa: ripiegati su noi stessi e le nostre cose terrene. E non ci interessa conoscere Dio e/o abbiamo paura di conoscerlo. Non aver interesse a conoscere Dio viene dal disastro provocato dal Peccato Originale. Non ne abbiamo nemmeno coscienza perché “siamo stati concepiti nel peccato”, figli di una Umanità deturpata da questo Peccato, e quindi la nostra condizione ci sembra naturale, normale. L’aspirazione a superarci nell’amore è insita profondamente nella coscienza ma la nostra impotenza e cecità fanno sì che questa aspirazione rimanga un'insoddisfazione senza nome, latente, coperta da mille giustificazioni, dalle sentenze dei saggi del pensiero comune.

Aver paura di incontrare Dio viene dalle condizioni del viaggio: un’avventura che esige fiducia. Il Vangelo di oggi è chiarissimo: lasciare se stessi per aprirsi a Dio che non conosciamo ancora ma ci conosce e ci apre il sentiero della Vita. Il demonio calunnia continuamente Dio e il cammino della conversione. E troppe volte quello che è un’esigenza evidente - fare spazio a Dio e alla sua Parola -  incontra il nostro rifiuto.

 

Prima Lettura   Gb 9, 1-12.14-16
Come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?

martedì 27 settembre 2022

"REFERENDUM" IN UCRAINA: QUANDO SI CALPESTA VERITA', LIBERTA', DIGNITA' UMANA....

 

Con la minaccia delle armi fino a casa della gente per farli votare.
https://www.youtube.com/watch?v=Qqs9kXdVVX4

DICHIARAZIONE del Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose sugli pseudo-referendum nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina

(Chiesa greco-cattolica ucraina, Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore, Roma) 

In questi giorni, nei territori temporaneamente occupati delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson le autorità di occupazione russe hanno annunciato lo svolgimento degli pseudo-referendum sull'adesione alla Federazione Russa.
A questo proposito, il Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose di-chiara quanto segue:
 

1. La sovranità dell'Ucraina si estende a tutto il suo territorio. Il territorio dell’Ucraina è integro e inviolabile entro i confini esistenti, internazionalmente riconosciuti e costituzionalmente stabiliti.
2. La guerra su vasta scala scatenata dalla Russia nei confronti dell'Ucraina, contrariamente al diritto internazionale mira a impadronirsi di una parte del territorio dell'Ucraina e a distruggere lo Stato ucraino.
3. Lo svolgimento degli pseudo-referendum nei territori temporaneamente occupati delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson sotto le canne di mitragliatrici, nelle condizioni di occupazione militare, in assenza della libertà personale e del rispetto della dignità della vita umana e della chiamata ad essa come qualcosa evidentemente reale, è lo scherno per la democrazia e il discredito delle legittime istituzioni statali che operano sulla base del diritto internazionale, dal momento che l’effettiva manifestazione di volontà o qualsiasi altro voto in una situazione del genere è preclusa.
4. Tali azioni arbitrarie dell'occupante sono un tentativo illegale e violento di annettere parte del territorio dell'Ucraina, esattamente come è avvenuto nel 2014 per quanto riguarda la penisola di Crimea: una violazione arbitraria delle norme giuridiche internazionali, nonché degli impegni contrattuali della Federazione Russa nei confronti dell'Ucraina.

LA DISPERAZIONE DEI SANTI / Giobbe e Vincenzo de' Paoli, 27 settembre.

 

S. Vincenzo de Paoli. Quando l'Amore
trasforma la sofferenza in affabilità. 

Forse, dalle grazie speciali ricevute dai santi e dalla loro affabilità, ci sembra che, avendo offerto la loro vita al Signore, essi sono vissuti solo in consolazioni celesti, quasi nella visione beatifica. Il lungo grido di disperazione di Giobbe ci parla di altro. Marthe Robin diceva: “capisco perché si tengono le medicine lontane dalla portata dei malati!” (per impedire i tentativi di suicidio). Ma Giobbe rimane fermo nella fede. Si sfoga maledicendo il giorno in cui è nato ma senza accusare nessuno e soprat5tutto senza accusare Dio.

Gesù pure lui sta nella notte mentre va verso Gerusalemme. E la sua sofferenza non è solo interiore. Un villaggio di samaritani gli rifiuta l’ospitalità perché si intestardisce a dire che la salvezza viene dai Giudei e non vuole tagliare i ponti con le autorità corrotte di Gerusalemme per ripartire da zero con l’ex Regno del Nord. I suoi discepoli lo seguono ma sono scandalizzati dall’offesa fatta al maestro e di conseguenza anche a loro. Vorrebbero dare una bella lezione radicale a questi eretici di samaritani. Ma Gesù li rimprovera. Egli ci dà una meravigliosa lezione di vita cristiana e anche di cattolicesimo: fermo sulla dottrina e la fede, mite nel rapportarsi con le persone che sbagliano! Ho letto ieri una bella frase di una donna: “che il mio sorriso sia sempre più forte del caos che mi porto dentro”.

San Vincenzo de Paoli incarna questo in modo esemplare. La sua vita fu molto movimentata e difficilissima in certi periodi. Dovette affrontare il suo “caos interiore”, ma anche critiche, in un tempo particolarmente crudele. In Francia c'erano le “guerre di religione”. In nome di Cristo cattolici e protestanti si uccidevano a vicenda devastando tutto e seminando miseria nel popolo. Oltre alla carità materiale, mendicando presso tutti e convincendo Dame dell’Alta Società a vendere i propri gioielli!, san Vincenzo sapeva che la migliore carità e promozione umana era annunciare l’Amore di Dio e istruire le persone nella fede. Per questo motivo istituì i “Preti della Missione”, i Vincenziani. Lo fece in comunione col Concilio di Trento ma forse direttamente ispirato da esso. Avendo acquistato molteplici relazioni di alto livello, aiutò ad individuare preti fedeli alle decisioni del Concilio e idonei a diventare vescovi. La santità non si distacca mai dalla comunione con la Chiesa e dall’obbedienza al Magistero.

 

Prima Lettura  Gb 3, 1-3.11-17.20-23
Perché dare la luce a un infelice?

lunedì 26 settembre 2022

"VOTARE GESU' " OGNI GIORNO COME GIOBBE, COME I MARTIRI / ss. COSMA e DAMIANO, 26 settembre

 

Giobbe deriso dalla moglie.



Ieri abbiamo votato. E adesso? Bisogna ricominciare a “votare Gesù” ogni giorno, come sempre e meglio di prima. Come Giobbe che si trova brutalmente intrappolato in una catastrofe umana terribile ma rimane fedele, perseverante nella sua testimonianza. Non paragono per nulla il risultato delle elezioni di ieri a ciò che si è abbattuto sul povero Giobbe. Dico solo che chi confida troppo nella politica, fa campagne accese per quel partito o quell’altro all’interno delle comunità cristiane, non ha capito il ruolo della politica e i suoi limiti nei confronti della salvezza che portano i cristiani nel nome di Gesù.

“Ma prima quando eravamo tutti cristiani, le cose andavano meglio!, bisogna difendere la Cristianità.” Come è nata la Cristianità? Il Vangelo è stato annunciato agli ebrei e ai pagani. Le autorità allora erano pagane e non democratiche. Eppure s. Paolo chiede ai cristiani di rispettarle anche quando sono perseguitati. Ma con la grazia del Vangelo essi vivono la Vita nuova. I cristiani diventano milioni e viene riconosciuto il loro ruolo positivo nella Società, fino a volere che il Cristianesimo sia religione dello Stato. A questo punto lo Stato emana leggi ispirate al Vangelo. Nulla è perfetto e le lotte per il potere al vertice continuano, spesso spietate. Anzi, chi cerca il potere si serve spesso del Cristianesimo e le Comunità cristiane sono tentate di emarginare le minoranze non cristiane. Persino nella Chiesa stessa avverrà questo processo a danno dei giudeo-cristiani, i cristiani di origine ebraica. Ma la cosa importante è comprendere che i cristiani e il Vangelo arrivano al vertice della Società partendo dal basso, dalla testimonianza evangelica, dal “votare Gesù” ogni giorno con il proprio impegno, come lievito e sale, fino al versare il sangue come i martiri Cosma e Damiano.

Oggi la Cristianità non esiste più. Non si sa per quanto tempo, forse ritornerà, ma oggi non c'è più. Uno dei fattori di questa scomparsa è che sono venuti a mancare i “cristiani dal basso”. Ci sono cristiani in Italia e altrove, ma il tessuto cristiano della testimonianza della vita secondo il Vangelo nelle famiglie è scomparso. “Il segno della famiglia cristiana è la preghiera in famiglia” diceva Giovanni Paolo II. Rarissime sono oggi le famiglie che pregano insieme. Rarissimi sono i battezzati che conoscono il Vangelo e se ne nutrono. Sempre più rari sono i battezzati che credono nella Vita Eterna!….

Non si può modellare una “Società cristiana” dall’alto. Ci spetta invece lasciarci modellare dal Vangelo formando comunità veramente cristiane, che non pretendano di essere perfette (nessuno lo è) ma che abbiano come unica ragione di essere il Cristo risorto e la conversione al Vangelo. Gesù dona direttive preziose per questo oggi: cercare umanamente l’ultimo posto (quello del bambino in quel tempo), avere una chiara identità, anche come comunità, ma non farne una fortezza chiusa, e ancora di meno un gruppo di pressione.

 

Prima Lettura   Gb 1, 6-22
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!

domenica 25 settembre 2022

LA PAROLA DI UN CONTADINO POVERO E' PAROLA DI DIO! / XXVI Dom. T.O., C.

 

Il Profeta Amos.

La forte denuncia sociale di Amos che leggiamo oggi è nella Bibbia, è Parola di Dio. Amos è un contadino povero che “arrangia” anche raccogliendo fichi selvatici. Non fa parte della casta. Quindi “disturba” doppiamente per il suo messaggio e per la sua origine sociale chi detiene ricchezza e autorità religiosa. Si sa che nei popoli antichi (ma anche oggi!?) il clero, assieme ai guerrieri, è sempre una classe privilegiata. Gesù infatti rivolge la parabola del ricco egoista e del povero Lazzaro ai farisei, colti nella Legge e zelanti per il culto ma molto meno per la condivisione – economica e non solo - con le persone più semplici e povere. Nel Vangelo i farisei sono sempre dei notabili … Ora si sa che la Bibbia è cosa del clero. Sono i sacerdoti e i leviti che hanno raccolto le profezie e messo insieme la collezione di libri che costituiscono le Sacre Scritture. Questo dice tanto sull’apertura – malgrado tutto – di questo popolo straordinario che è il Popolo d'Israele e l’azione dello Spirito Santo che ha fatto giungere a noi la Parola di Dio.

E Gesù conclude la sua parabola con un appello ad aprire il cuore alla Parola di Mosè e dei Profeti, alla Parola di Dio. Benché sia una parabola, quel racconto afferma con molta chiarezza che ci sarà un giudizio e che si può andare all’inferno. Tremenda catastrofe dove la disperazione e il dolore non hanno né fondo né fine. Gesù non vuole schiacciare nessuno, e non arma il braccio di rivoluzionari per una nuova dittatura di classe. Ma accoglie i figli che desiderano la Vita esigendo la conversione. Gli incontri sulla “Economia di Francesco” in questi giorni ad Assisi ne sono il segno: cercare soluzioni e metodi per incarnare il sogno di Dio di una Umanità fraterna e giusta, che inglobi innanzitutto le persone come tali, ma anche tutto il vivente e le risorse del Pianeta.

Apriamo il cuore e l’orecchio, l’intelligenza, e la volontà alla Parola di Dio.  

 

Prima Lettura  Am 6, 1.4-7
Ora cesserà l’orgia dei dissoluti.

sabato 24 settembre 2022

RALLEGRATEVI NEL SIGNORE, SEMPRE / sabato XXV sett. T.O., pari.

 


Il Qoelet ha una visione molto pessimista perché il futuro è la morte, e prima ancora la decadenza della vecchiaia. Anche nascondendole sotto immagini poetiche, la conclusione è una: giungano gli anni di cui dovrai dire: «Non ci provo alcun gusto»; … tutto è vanità.” Ma hai il dono della vita, non sciuparlo, godilo, approfitta della tua libertà con quella misura che dona la consapevolezza che Dio c'è e giudica. Chi dona la vita l'ha strutturata secondo un ordine e delle leggi che, osservati, danno armonia.

Lo ripetiamo da alcuni giorni, stimolati dalla lettura del Qoelet: la sua saggezza triste invoca il dono della risurrezione, della vita eterna che avverrà solo con Gesù Cristo.

Gli apostoli che sono presi dall’euforia generale per il bene che fa Gesù e il suo successo che sembra aprire orizzonti radiosi, non capiscono la profezia del suo fallimento umano. Nella paura della morte che vivono profondamente vedono una sola via di salvezza: evitare la morte, cancellarla o almeno respingerla il più lontano possibile quando si sarà “sazio di giorni”, vegliardo ma in buona salute come Mosè a 120 anni. E invece Gesù parla di sconfitta, di debolezza, di vittoria di coloro che bisognerebbe invece vincere o scartare. Non sanno che Gesù affronta la morte per vincerla. Il solo pensiero della morte è già troppo per loro, li blocca.

Quando cercavo la fede, volevo vedere la risurrezione sul volto dei credenti, della gente a messa. E non vedevo nessuna faccia da risorto. In seguito ho visto volti da risorto. Ma sono pochi e neanche il mio volto lascia trasparire la vittoria di Cristo come dovrebbe. Sono appesantito dalle attese deluse, dal mio fallimento totale nell’essere irreprensibile, dalla tristezza del male e dalla sofferenza che vedo attorno a me. Dovrei appoggiarmi solo alla sua grazia e la sua misericordia. “Gettare in  lui il mio affanno” (vedi Matteo 6,24-34). Ma comunque Egli mi ha salvato e abbracciato nel suo amore fedele, così come sono. Cristo è risorto. Beato chi lo segue. Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità  ” (Filippesi 4,4-6).

 

Prima Lettura  Qo 11,9 - 12,8
Ricòrdati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che ritorni la polvere alla terra e il soffio vitale torni a Dio.

venerdì 23 settembre 2022

IL FIGLIO DELL'UOMO DEVE SOFFRIRE MOLTO / 23 settembre, P. Pio.

 


Qoelet vede che l’uomo, malgrado buoni risultati, non riesce a sciogliere il mistero della vita. Neppure noi abbiamo una spiegazione per ogni cosa e in particolare rimane oscuro il perché sono nato in quella data e in quella famiglia, popolo, condizione di vita. E non posso conoscere la data della mia morte, né cosa ci sarà dopo, se non nella sola fede.

Se non trovano spiegazioni per molte cose, i cristiani hanno però una risposta totale e sovrabbondante: Gesù Cristo, fattosi carne, crocifisso e risorto, costituito Signore. Non sappiamo perché Dio essendo eterno ha creato l’Universo solo 13 miliardi di anni fa, né perché ha chiamato Abramo solo circa 4000 anni fa, ecc. Ma Gesù ci rivela che Dio è amore, e come dice san Bernardo “L'amore è sufficiente per se stesso, piace per se stesso e in ragione di sé. È a se stesso merito e premio. L'amore non cerca ragioni, non cerca vantaggi all'infuori di sé. Il suo vantaggio sta nell'esistere. Amo perché amo, amo per amare. Grande cosa è l'amore se si rifà al suo principio, se ricondotto alla sua origine, se riportato alla sua sorgente. Di là sempre prende alimento per continuare a scorrere.” (Dai «Discorsi sul Cantico dei Cantici» di san Bernardo, abate, Ufficio delle Letture del 20 agosto).

Gesù però vuole che l’Amore non sia frainteso, e vieta agli Apostoli di rivelare che egli è il Messia finché esso non sia manifestato nella sua pienezza, non sia vissuto nella carne umana, cioè prima della sua crocifissione e risurrezione. Ieri una persona mi diceva: “noi siamo nati nella fede”. Era sincera – una persona buona – ma fraintendeva completamente Gesù Cristo.

La domanda è: adesso che l’Amore è entrato nella Storia umana, si è compiuto tra noi (Luca 1,1-4), adesso che tu lo sai, perché non ti consegni totalmente all’Amore di Dio, l’unico che può riempire di senso la tua vita e assicurarti la vittoria sulla morte?

Padre Pio è stato un segno formidabile dell’Amore. Ha fatto un bene immenso e salvato innumerevoli vite. Eppure la fede del popolo italiano ha continuato a scemare. Anche in questo si è stato manifestato l’Amore divino: accettare il fallimento perché rispetti la libertà dell’uomo pur portando il peso dei suoi peccati. Pare che alla fine sentiva tutta la stanchezza di questo consumarsi senza poter arginare totalmente il male. La sua umile obbedienza fino alla fine fu anch’essa una manifestazione dell’Amore assoluto e gratuito di Dio.

 

Prima Lettura   Qo 3, 1-11
Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.

VANITA' DELLE VANITA', TUTTO E' VANITA'? / giovedì XXV sett. T.O., pari.

 


Per il Qoelet nulla porta alla pienezza, tutto diventa terribilmente ripetitivo e noioso e alla fine vuoto, “vanità”. (In ebraico “vanità” si dice “'evel”, “abele”. Il secondo figlio di Eva si chiama Abele proprio perché significa “vanità”; C'è lui, o non c'è, non conta, conta “l’acquistato”, il “Qaìn”, Caino. Quel poveretto, educato ad avere la precedenza in tutto, l’adorazione dei genitori, non poteva non vederla nera quando Dio gradì il sacrificio di Abele e non il suo. Ma questo momento inevitabile di rabbia e gelosia poteva dominarlo e non lo fece … Genesi 4,1-16). Per Qoelet, tutto è vanità e nulla c'è di nuovo sotto il sole. Ma, mi dirai, non è più così, oggi invece ci sono tante cose nuove! È vero sul piano tecnologico in particolare, ma il cuore dell’uomo vive le stesse passioni, il suo relazionarsi di base con la vita e la morte, con gli altri, è fondamentalmente sempre lo stesso. Un mio confratello a chi gli parlava di qualche peccato “inaudito”, “mai successo prima”, rispondeva: “è già scritto nella Bibbia".

L’idea che la Storia non sia ciclica ma vada verso un compimento è nata dall’Alleanza di Dio con Abramo. E l’unica vera novità è Gesù Cristo che compie questa Alleanza. Ancora oggi costatiamo che tutti i tentativi o le promesse di cambiamento, di progresso inteso come miglioramento dell’Umanità, basati solo sulle capacità umane sono votate al fallimento.

Anzi, c'è la tendenza costante nell’uomo a non fidarsi del futuro, del nuovo, ma a cercare la sicurezza nel passato, nel già conosciuto. Lo vediamo nel Vangelo di oggi, dalle opinioni che la gente ha di Gesù e vengono riportate ad Erode. Gesù è : «Giovanni risorto dai morti», oppure «Elìa», o ancora: «uno degli antichi profeti che è risorto ». Anche oggi ci sono tentazioni di ritorno al passato nella Chiesa, nonché il ripetere riti e devozioni che quando furono creati erano un adattamento audace al nuovo del momento, ma oggi sono lontani dalla vita reale. Bisogna saper conservare le tradizioni del passato quando sono ancora valide, ma c'è indubbiamente bisogno di nuovo (Mt 13:52; Mt 9:17; Mc 2:22; Lc 5:37 ).

 

Prima Lettura   Qo 1, 2-11
Non c’è niente di nuovo sotto il sole.

giovedì 22 settembre 2022

"UNIAMOCI AL POPOLO UCRAINO, COSI' NOBILE E MARTIRE" (Papa Francesco) / Stralci dell'Udienza di Mercoledì 21 settembre.


Abbiamo sentito le Notizie, il discorso di Putin. In questi giorni non possiamo non pregare, gridare dal profondo al Signore implorando la pace per l'Ucraina e il suo popolo, e per il mondo intero. San Michele Arcangelo è invocato come protettore speciale di Kiev. Rivolgiamoci a lui che il libro dell'Apocalisse indica come guida degli angeli che combattono le forze del male.

Qui sotto alcune frasi prese dal discorso di ieri di Papa Francesco all'Udienza. Link per il testo completo:   Udienza Generale - Attività del Santo Padre Francesco | Vatican.va

Bisogna riconoscere che il Kazakhstan ha fatto scelte molto positive, come quella di dire “no” alle armi nucleari e quella di buone politiche energetiche e ambientali. Questo è stato coraggioso. In un momento di questa tragica guerra dove alcuni pensano alle armi nucleari - una pazzia - questo paese già dall’inizio dice “no” alle armi nucleari.

Per quanto riguarda la Chiesa, mi ha tanto rallegrato incontrare una comunità di persone contente, gioiose, con entusiasmo. I cattolici sono pochi in quel Paese così vasto*. Ma questa condizione, se vissuta con fede, può portare frutti evangelici: anzitutto la beatitudine della piccolezza, dell’essere lievito, sale e luce contando unicamente sul Signore e non su qualche forma di rilevanza umana. Inoltre la scarsità numerica invita a sviluppare le relazioni con i cristiani di altre confessioni, e anche la fraternità con tutti. Dunque piccolo gregge, sì, ma aperto, non chiuso, non difensivo, aperto e fiducioso nell’azione dello Spirito Santo, che soffia liberamente dove e come vuole. Abbiamo ricordato anche quella parte grigia, i martiri: i martiri di quel Popolo santo di Dio - perché ha sofferto decenni di oppressione ateistica, fino alla liberazione 30 anni fa - uomini e donne che hanno sofferto tanto per la fede nel lungo periodo della persecuzione. Assassinati, torturati, carcerati per la fede.

Con questo gregge piccolo ma gioioso abbiamo celebrato l’Eucaristia …. Era la festa della Santa Croce. E questo ci fa riflettere: in un mondo nel quale progresso e regresso si intrecciano, la Croce di Cristo rimane l’ancora di salvezza: segno della speranza che non delude perché fondata sull’amore di Dio, misericordioso e fedele. A Lui va il nostro ringraziamento per questo viaggio, e la preghiera affinché esso sia ricco di frutti per il futuro del Kazakhstan e per la vita della Chiesa pellegrina in quella terra. Grazie.

APPELLO: E anche vorrei fare presente la terribile situazione della martoriata Ucraina. Il Cardinale Krajewski è andato lì per la quarta volta. Ieri mi ha telefonato, lui sta spendendo tempo lì, aiutando nella zona di Odessa, dando tanta vicinanza. Mi ha raccontato il dolore di questo popolo, le azioni selvagge, le mostruosità, i cadaveri torturati che trovano. Uniamoci a questo popolo così nobile e martire.

(*: c'è 1 solo cattolico ogni 6000 abitanti. Il Kazakistan copre 2725000 km2 per 18,75 milioni di abitanti, ossia 8 volte l'Italia per una popolazione 3 volte inferiore)

 

mercoledì 21 settembre 2022

L'AMORE E L'UNITA' NELLA COMUNITA' CRISTIANA / 21 settembre, S. Matteo.

 


Matteo ci avrà pensato su prima della chiamata di Gesù? È un abitante di Cafarnao, la città (che è diventata la città) di Gesù, lo conosceva già, almeno da lontano. E prima della chiamata, troviamo nel Vangelo Gesù che perdona i peccati del paralitico e prova di averne il potere guarendolo. Questo avrà toccato il cuore di Matteo che fa un mestiere odioso per una coscienza ebraica. È probabile inoltre che aveva già un suo travaglio interiore.

Gesù invece sembra non conoscere prima Matteo. Intuisce in un attimo la sua richiesta di vita nuova, e risponde alla sete profonda del suo cuore chiamandolo a seguirlo, senza  menzionare il suo peccato. Il perdono sta nell’accoglierlo tra i suoi amici e nel lasciare tutto di Matteo. “Vita Nova, Optima Paenitentia”. Conta sicuramente l’accusa dei peccati, ma soprattutto conta la vita nuova con Gesù. “Miserando atque eligendo”.

San Paolo esorta i cristiani di Efeso: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”. I valori principali sono quindi due, che ritroviamo nelle parole di Gesù : “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” (Giovanni 13,34), e “Siate uno” (vedi Giovanni 17,21 s.).

 

Prima Lettura  Ef 4, 1-7. 11-13
Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti.

martedì 20 settembre 2022

LA RADICALITA' DEL CRISTIANO, IN CHE COSA CONSISTE? / 20 Settembre, Andrea Kim e Compagni martiri.

 


Il libro dei Proverbi indica con un’immagine poetica che il re è strumento di Dio. San Paolo segue questa posizione chiedendo ai cristiani di avere rispetto e obbedienza per le autorità legittime, garanti dell’ordine e della coesione sociale, benché siano pagane. Eppure egli viene a stabilire, come Gesù e nel suo nome, il Regno di Dio contro gli idoli. Il sovvertimento profondo che propone il cristiano non è violento, ma è di essere lui stesso, da singolo e come comunità, lievito nella pasta, sale nel cibo, luce che rivela la vera natura di tutte le cose. Il cristiano lavora, partendo da sé stesso, a un cambiamento di mentalità senza il quale ogni rivoluzione fallisce o prende una deriva violenta. Egli è innanzitutto il cambiamento che egli desidera.

Eppure il cristiano opera una rottura radicale con la mentalità del mondo e in particolare prende una posizione nettissima contro ogni idolatria del potere. Accetta il potere civile, anche pagano, in quanto c'è un solo Signore che ha tutto nelle sue mani, per cui il cristiano reinstaura tutti i suoi rapporti a partire da Dio, perfino i rapporti famigliari o di gruppo. Non può permettere che i genitori, o i parenti, o il clan, dettino legge nella sua vita e ancora meno nella comunità cristiana.

Quando il cristianesimo è minoranza, è più facile che questa distinzione tra il potere civile accettato come garante dell’ordine e la logica evangelica sia chiara. Quando si vive un cristianesimo di massa, un regime di Cristianità è più facile che avvenga la confusione, e che la comunità cristiana si lasci contaminare e strumentalizzare da chi ha il potere e la ricchezza, ricevendo in cambio favori e aiuti economici. È un abominio però (Giacomo 2,1-3). Se Gesù taglia con i rapporti famigliari intesi in senso solo umano, quanto più non può tollerare la complicità tra malavita e Chiesa. Ricordo all’inizio la mia sorpresa, in tempi di elezioni, di vedere in fondo alla chiesa facce mai viste a messa prima. Erano i vari candidati al Comune. Pare che continui questo costume. Spesso si abbina politica e famiglia: sei mio parente, devi votare per me. C'è una festa religiosa ed ecco tutti i politici ferventi alla processione, oppure mettono al collo un vistoso “Tau” francescano… I Martiri Coreani seppero vivere questa rivoluzione radicale eppure pacifica e rispettosa del Vangelo nella loro società. 

 

Prima Lettura  Pr 21, 1-6.10-13
Proverbi di carattere vario.

lunedì 19 settembre 2022

GENNARO, COME LAMPADA POSTA SUL CANDELABRO / 19 settembre, San Gennaro.

 


Con le letture del giorno festeggiamo san Gennaro, Patrono principale di Napoli e di Pozzuoli, luogo del martirio. Gennaro “come lampada posta sul candelabro”. Purtroppo è più famoso per il sangue che si scioglie che per la sua vita. Se credo che nell’ampolla c'è vero sangue che si scioglie in modo assai imprevedibile – così mi è stato insegnato da persone degne di fiducia – è l’interpretazione di auspicio di bene o di sventura che si dona a questo fenomeno che mi lascia perplesso. Nel maggio 1940 il sangue si sciolse e l’Italia entrò in guerra subito dopo. Nel 1980 il sangue si sciolse e ci fu il micidiale terremoto. – “Ma non ci furono morti a Napoli!” – “Proprio nessun morto?” – “Eh vabbè, qualcuno morì d’infarto per lo spavento ma nessuno per crollo”… “Ah, ok, allora davvero è andato tutto bene...”.

Anche quest’anno il nostro arcivescovo, con grande eleganza, mette in secondo piano il prodigio e ci riporta a san Gennaro, un uomo ancora giovane che spendeva la vita per Cristo e la Buona Notizia della sua Vittoria sulla morte. Malgrado i pericoli, confortava, istruiva e difendeva la sua comunità di Santificati, primizia dell’Umanità nuova. Gente come noi, non tutti eroi né zelantissimi. Se oggi ci sono difficoltà per evangelizzare, neppure allora mancavano. Non sono mai mancate. L’iniziatore di questa svolta, Gesù di Nazareth, morì martire come i suoi primi seguaci, e anche Gennaro e molti altri morirono per la nuova fede.  

Papa Francesco ha detto nel viaggio di ritorno dal Kazakistan:

“Gesù ha fatto la Chiesa con pastori, non con le guide politiche. Ha fatto la Chiesa con gente ignorante: i Dodici erano uno più ignorante dell’altro e la Chiesa è andata perché? Per il fiuto, il fiuto del gregge con il pastore e del pastore con il gregge. Questo è il rapporto più grande che io vedo quando c’è crisi in un posto, in una provincia, non so, qualsiasi cosa. Io mi domando: il pastore è in contatto, è vicino al gregge? Questo gregge, ha un pastore o no? Il problema sono i pastori. Su questo mi permetto di suggerirti di leggere il commento di Sant'Agostino [a Ezechiele 34] sui pastori: si legge in un’ora, ma è delle cose più sagge che sono state scritte per i pastori; e con questo tu puoi qualificare questo o quest’altro pastore. Non si tratta di modernizzare. Sì, si deve stare aggiornati con i metodi, questo sì, è vero, ma se manca il cuore del pastore non funziona nessuna pastorale. Nessuna.”

 

Prima Lettura   Pr 3, 27-34
Il Signore ha in orrore il perverso.

domenica 18 settembre 2022

ESSERE SCALTRI PER IL REGNO DI DIO / XXV Domenica T.O., C.

 


La Parola di Dio di questa domenica ha una profonda valenza sociale e quindi politica ed economica. Sfruttamento del povero e del debole sono sempre esistiti purtroppo. Dio se ne è sempre occupato, fustiganti le ingiustizie. Questo fa dunque parte  integrante della vita di fede dei cristiani. Quando scegli cosa comprare o meno, sei un operatore economico e politico, e se i poveri e le persone di buona volontà fanno rete hanno un vero peso.

Dio preferisce la stabilità sociale all’avventura politica. Egli propone una organizzazione politica che si desume dalla Bibbia ma si adatta a quasi tutte le forme di governo, perché in fondo, anche se necessaria, la politica è secondaria. Invece per lui è importante la pace. Anche se spesso cerchiamo Dio quando “ci viene a mancare il terreno sotto i piedi”, c'è chi finisce di chiudersi, ribellarsi, traumatizzato. Dio vuole quindi che ognuno abbia  una vita degna e stabile e possa riflettere sul senso della vita in tranquillità. A una settimana del voto, alziamo al cielo mani pure, senza collera e senza contese”, affinché trionfi innanzitutto il desiderio di collaborare al bene comune e all'amore sociale, qualunque sia l’esito delle urne.

Giustizia economica e politica sono parte integrante del nostro cammino di santità, ma lo scopo principale è di raggiungere la vita eterna. Ora Gesù si lamenta che i figli della luce (noi) siamo meno impegnati per il Regno di Dio di quanto lo sono gli altri per le cose di questo mondo. Anzi, tu stesso sei spesso più stimolato da obiettivi e occasioni terreni che per sviluppare la tua vita spirituale. Questo non va.

 

Prima Lettura  Am 8, 4-7
Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti.

sabato 17 settembre 2022

LA PAROLA CUSTODITA IN CUORI BUONI E INTEGRI... / 17 settembre, Stigmate di san Francesco.

 


Adamo era il terrestre (‘adam). Gesù è venuto dal cielo, è l’uomo celeste. Gesù ci dona la sua natura affinché per essendo ancora nel mondo cresciamo nella natura divina. Anche Adamo è stato invitato a crescere per poi compiersi nella natura divina, ma il demonio l’ha indotto a scegliere una crescita falsa, ingannevole, tremenda. Dall’unità e l’armonia della famiglia, la specie umana è passata subito alle guerre tra fratelli.

Ora a noi cristiani viene data la natura divina e la fede ci permette di viverla pur essendo ancora in una natura terrestre (“animale”) decaduta, ferita, distorta dal peccato devastatore.

Diffidiamo degli “uomini e donne celesti” falsi o ingannati, mistici negli atteggiamenti ma solo farisei che si pavoneggiano e si rivestono di ciò che non sono. Ma pur essendo un miserabile sono stato lavato e inserito in Cristo col battesimo e lo Spirito è la mia guida. Sono malvagio, ma posso essere un servo fidato e prudente (Matteo 24,45). È la Parola di Dio che, custodita nel cuore, produce il miracolo, la trasformazione, NELLA PERSEVERANZA.

Ieri vedevo in TV immagini dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1940 annunciata da Mussolini ad una piazza gremita e osannante. Mi diceva un amico: “com’è possibile che un popolo esulti per una tale notizia?”. Pensando al fatto che la maggior parte del popolo italiano era allora non solo cattolico ma anche praticante, che la Chiesa era la principale fonte di cultura, mi chiedevo anch’io perché. Quando, invece di portare ognuno a confrontarsi direttamente con il Signore e la sua Parola nel profondo del cuore e della coscienza, sapendo che il cristianesimo è un dono di amore infinito e libero, si insegna un sistema di regole e di pratiche dove domina il concetto di peccato e di compimento di comandamenti per sentirsi a posto, e non l’incontro col Signore e il camminare con lui, si trasforma il cristianesimo in una ideologia. E questo accade tanto più facilmente quando il cristianesimo è religione di Stato e ingloba tutti senza conversione. Siccome ci vuole anche l’azione sociale e politica e che ci sono sempre problemi seri nella società, ecco che si apre lo spazio per altre ideologie direttamente politiche. Questo avviene sia a sinistra che a destra: la politica infiamma delle comunità parrocchiali e dei membri del clero, e il Vangelo, la fede, non vengono difesi ma strumentalizzati e snaturati. È successo con il fascismo italiano, con il nacionalcatolicismo di Franco in Spagna, con l’Action française in Francia. Ho saputo che quando Pio XI condannò quest’ultima, mio nonno che ne era simpatizzante, da cattolico praticante obbedì al Papa ma con immenso rammarico, perché non vedeva nulla di anticristiano in quella organizzazione. Ora, solo per motivi gravi un Papa condanna ufficialmente un’organizzazione che propone dei riferimenti chiari alla fede cattolica! Lo stesso è successo con una parte della Teologia della Liberazione. Madeleine Delbrel, consacrata laica, ebbe una trasformazione profonda quando, in un ritiro, lesse tutto il Vangelo. Si accorse che finora aveva condiviso gli ideali di giustizia dei militanti sindacali sinceri che operavano nel suo quartiere, ma che l’ideale di giustizia di Gesù era molto diverso.

 

Prima Lettura1Cor 15,35-37.42-49

È seminato nella corruzione, risorge nell'incorruttibilità.

"FIN QUI SIAMO STATI TROPPO UMANI IN UCRAINA, E' TEMPO DI FARLA FINITA CON L'UMANITARISMO!" (dalla TV Russa)

"Bisogna bombardare gli ospedali.
Meno ospedali significa meno ucraini".
(dalla Tv Russa)



Diga di Kryvyi Rih
"Bisogna colpire le strutture critiche dell'Ucraina,
mettere in ginocchio la popolazione
perché sostengono il loro esercito" (dalla TV russa).

Chiedo scusa a chi non vuole più sentir parlare di guerra in Ucraina ma sia il video dell'Avvocato Francesco Catania che commenta le trasmissioni e i Tg russi, che il messaggio del vescovo Shevchuk confermano che i crimini di guerra contro i civili sono giustificati dalle autorità russe e propagandati come tali presso il popolo russo. Riflettiamo e preghiamo molto.

 Russia vs Ucraina: La propaganda russa contro le centrali elettriche ucraine - YouTube

(Chiesa greco-cattolica ucraina, Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore, Roma)

16 settembre 2022
Sia lodato Gesù Cristo! Cari fratelli e sorelle in Cristo!
Oggi è venerdì 16 settembre 2022. Invece l'Ucraina, il popolo ucraino, sta ormai vivendo il 205° giorno della grande guerra ingiusta, della grande invasione della Russia perpetrata contro il popolo ucraino e il nostro Stato.
Per il 205° giorno la terra ucraina trema sotto le bombe e i missili russi, le città e i villaggi ucraini stanno bruciando. Anche durante questa ultima giornata ci sono stati pesanti combattimenti lungo l'intera linea del fronte che attualmente copre quasi 2.000 chilometri. Dalle regioni di Kharkiv, Luhansk, dal Nord, attraverso la regione di Donetsk fino alle regioni di Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Kherson e lungo l'intera linea di demarcazione, sono in corso pesanti, feroci combattimenti. Solo nell'ultimo giorno sull'Ucraina sono stati lanciati 11 missili da crociera russi di vario tipo. 15 attacchi aerei sono stati effettuati invece da aerei russi. Infatti, la città di Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, ieri è stata colpita tre volte da missili russi. Parliamo di una grande città di quasi un milione di persone, città con una grande infrastruttura industriale. Sempre ieri c'è stato un attacco missilistico contro la città di Kharkiv. Alcune persone sono morte e altre sono rimaste ferite, tra cui bambini piccoli. Anche le città di Zaporizhzhia e di Mykolaiv sono state pesantemente bombardate.
La cosa da notare 
è che sembra davvero che i russi stiano combattendo non con le forze armate ucraine, ma con la popolazione civile, il che è un crimine di guerra. Infatti, in appena un giorno sono state distrutte le infrastrutture, il riscaldamento, l'approvvigionamento idrico, l'approvvigionamento elettrico, i sistemi ingegneristici di circa 30 città ucraine. La Russia sta metodicamente distruggendo tutto ciò che può aiutare gli ucraini a sopravvivere al periodo freddo di quest’anno.