San Paolo scrive alla comunità di Tessalonica (un porto sul mare Egeo nel nord della Grecia): “Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro”.Se Dio salva gratuitamente, perché dare tanta importanza alle opere?
Dalla divinità, il pagano cerca protezione, una grazia, il placare l’ira o il capriccio divini. Egli, quindi, va nel santuario dove abita il dio, o presso un immagine sacra, prega direttamente o tramite chi sa avvicinarsi alla presenza divina e influenzarla o rivelarne la volontà, e, con preghiere, riti e anche sacrifici spesso costosi, cerca di meritare il favore del dio o allontanare la sua collera. Lo scopo del culto pagano è di vivere tranquillo, o realizzare le proprie ambizioni. Non va oltre i propri interessi.
Non è così per il cristiano. Il figlio chiede senz'altro ciò di cui ha bisogno al suo Padre, ma sa che fondamentalmente non ha bisogno di farlo: Dio sa già ciò di cui ha bisogno e gli vuole dare il meglio. Anzi, in Gesù Cristo gli ha già dato la vittoria sulla morte e quindi la Vita Eterna. Basta lasciarsi guidare. Qual è allora la vita del figlio di Dio? Innanzitutto è stato scelto: “Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui”. Lo Spirito Santo ne dà la certezza. È tutto gratuito, ma Dio sceglie per una missione: “miserando atque eligendo” (facendogli misericordia e scegliendolo) dice il motto di Papa Francesco. La missione è rivelare a tutti l’amore di Dio, affinché possano accogliere questo amore che salva che si riconosce nella testimonianza di una vita trasformata, nuova, e della parola. Anche se andasse tutto bene nella Società, la carità cristiana avrebbe sempre la sua giustificazione perché è un messaggio che dice: questo viene da Dio che vuole dirti in quel modo che ti ama.
La Comunità che non ha zelo per far conoscere la Buona Notizia attraverso la Parola e le Opere, non gode di buona salute, si ammala. Paolo paragona lo zelo per propagare la Buona Notizia alle calzature del soldato. Se sono solide puoi avvicinarti alla zona di combattimento, e soprattutto essere agile nel combattimento stesso. Pur non essendo in sé un’arma le calzature sono indispensabili. Anche chi non è soldato cammina. La marcia favorisce nel modo più naturale una vita sana. Per chi non cammina tutto diventa molto più complicato per rimanere in salute. Spiritualmente il poter camminare si chiama “zelo per propagare la Buona Notizia”, senza il quale la Comunità e il singolo si ammalano.
Conviene conoscere la Sapienza di Dio! Per esempio, la separazione tra potere statale e religioso che Gesù insegna nel Vangelo di oggi, è un antidoto naturale agli abusi di potere. Dove Stato e Religione sono una cosa sola, il potere statale usa quello religioso, il quale finisce per benedire le guerre di aggressione e perfino il terrorismo.
Prima Lettura Is 45,1.4-6 Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.
Dal libro del profeta Isaìa