Capitolo delle Stuoie - Assisi |
Gesù invita a mettersi sempre all’ultimo posto. “Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si
umilia sarà esaltato”. Lezione che ha penetrato la storia profondamente, ma non
certo in modo perfetto né in me, né nella Chiesa.
San
Francesco ha scelto di seguire radicalmente il Vangelo anche in questo campo.
Ha chiamato i suoi frati “fratelli minori”, “fratres menores” quando nella sua
città e in tutte le comunità autonome (Comuni) c'erano i “Maiores” e i
“Menores”. Una presa di posizione a grande risonanza sociale e politica benché
ispirata dal Vangelo. Ordinava ai suoi frati di guadagnarsi da vivere col lavoro, lasciando l'elemosina come ultimo ricorso, ma vietava di occupare posti di comando. Nelle fraternità aveva molta importanza l’obbedienza (rifiutare l’obbedienza non è certamente
segno di chi vuole prendere l’ultimo posto) ma precisava “E nessuno
sia chiamato priore, ma tutti siano chiamati semplicemente frati minori. E
l'uno lavi i piedi all'altro (Gv 13,14)” (Regola non Bollata Capitolo VI) e chiamava quindi i superiori “Guardiani” oppure “Custodi” (custodi dei
loro fratelli; vedi Genesi 4,9), e anche “Ministri” che all’epoca significava
Servi. Infatti i frati ricorrendo ai loro ministri dovevano essere accolti
con carità e benevolenza e tanta familiarità che “possano parlare e fare con
essi (i loro ministri) come parlano e fanno i padroni con il loro servi” (Regola Bollata Capitolo
X). Le regole e gli scritti di san Francesco sono pieni di queste annotazioni sulla carità e familiarità più di "come una madre nutre e cura suo figlio carnale"
Un giornalista, intervistando di recente papa
Francesco, è rimasto fortemente impressionato di come il Papa lo
accoglieva mettendolo al suo agio, ma anche cercava di farlo sentire alla pari, suo
uguale.
Prima
Lettura Fil 1, 18b-26
Per me il vivere è Cristo e il morire un
guadagno.