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venerdì 31 agosto 2018

LETTERA DI UN SACERDOTE CATTOLICO AL NEW YORK TIMES

Don Martìn Lasarte in Angola, autore della lettera.

Da più parti ho ricevuto la lettera che Don Martìn Lasarte, missionario salesiano, aveva mandata nel 2011 alla Redazione del New York Times. Già allora il tema della pedofilia era presente sui Media, in particolare negli Stati Uniti. Qualcuno ha opportunatamente tirata fuori questa lettera di nuovo in questi giorni. Ho sentito molti echi favorevoli da chi l'ha letta. Voglio quindi ribloggarla anch'io, sperando contribuire così alla diffusione di un'esperienza e di un messaggio che incoraggia e da una visione serena e positiva della Chiesa, più vicina alla sua realtà globale.

Caro fratello e sorella giornalista:
Sono un semplice sacerdote cattolico. Sono felice ed orgoglioso della mia vocazione. Da vent’anni vivo in Angola come missionario.
Vedo in molti mezzi di informazione, soprattutto nel vostro giornale, l’ampliamento del tema dei sacerdoti pedofili, con indagini condotte in modo morboso sulla vita di alcuni sacerdoti. Così si parla di uno di una città negli Stati Uniti negli anni ‘70, di un altro nell’Australia degli anni ‘80, e cosi a seguire di altri casi recenti…
Certamente questo è da condannare!

VUOI ESSERE SALVO? EVANGELIZZA / venerdì XXI° sett. T.O.

Raffaello - Predica di san Paolo agli ateniesi.


Continua oggi il tema di ieri – vigilate, siate pronti – con la bellissima parabola delle dieci vergini (interpretata in modo moralistico diventa un disastro: le vergine sagge appaiono egoiste). La buona notizia di ieri era che per essere pronti bastava amare la vita con senso di responsabilità e di dovere. Oggi si aggiunge attraverso la prima lettura un’altra indicazione per essere pronti: il dinamismo dell’evangelizzazione. Io sono pronto dice san Paolo nella misura in cui sono povero e disponibile, sono semplice strumento nelle mani di Dio che opera attraverso di me. Non sono i miei studi precedenti, il mio attivismo e la mia voglia di emergere, di essere riconosciuto, che servono a qualcosa. Semmai questo sarebbe un impedimento. Quello che serve è la mia comunione con Dio, l’aver ricevuto da lui un mandato preciso e l’essere fedele allo Spirito di Dio, alla Verità della Croce che mi ha salvato. Non sono io ad essere morto per l’umanità ma è Cristo che è morto per me e per voi e io lo servo con tutto me stesso. Egli svuotò se stesso e io, vuoto di me stesso, sono il suo ambasciatore.

giovedì 30 agosto 2018

VEGLIARE PERCHE' IL SIGNORE VERRA' QUANDO NON L'ASPETTIAMO / giovedì XXI° sett. T.O.



Celebrare un funerale come è capitato a me questa mattina con le letture di oggi mette certamente in un clima molto serio. Sappiamo che è molto difficile vivere con il pensiero della morte. Anche famiglie cristiane con un membro ammalato grave e anziano si presentano per fissare il funerale e alla domanda: “perché non avete chiamato per l’olio degli infermi?” rispondono: “nulla faceva prevedere …” cioè: benché la situazione sia di quelle potenzialmente letali era stabile e, nel nostro cuore speravamo che durasse in questo modo ancora a lungo. Per quanto possa apparire perfino ridicolo razionalmente, se siamo sani in salute ci comportiamo troppo spesso come se dovessimo vivere in eterno su questa terra.

mercoledì 29 agosto 2018

PERCHE' GIOVANNI BATTISTA E' MORTO? / 29 agosto

Martirio di Giovanni Battista - Caravaggio.


Giovanni Battista muore per la debolezza colpevole di Erode e la debolezza crudele di Erodìade. Ma perché lo fa? Cioè perché si è messo in questa situazione? L’antifona che la Chiesa ha scelto per introdurre la Messa è la chiave: Signore, ho parlato dei tuoi insegnamenti davanti ai re, senza arrossire: mia gioia sono stati i tuoi precetti, e io li ho intensamente amati”. Sal 118,46-47

martedì 28 agosto 2018

ABUSI SESSUALI: ALCUNE RIFLESSIONI SUL DIALOGO TRA PAPA FRANCESCO E I GIORNALISTI NEL VIAGGIO DI RITORNO DALL'IRLANDA



In Irlanda papa Francesco si è confrontato con il problema degli abusi sessuali di membri del clero e consacrati. Oltre alle richieste di perdono ad ogni incontro, in particolare come atto penitenziale particolareggiato alla Messa di chiusura, papa Francesco ha incontrato vittime di abusi, ne ha parlato, ecc. e sull’aereo del ritorno ha affrontato di nuovo il problema con i giornalisti.
Degno di nota il suo racconto della vicenda dei “Ramonones”, dal nome del parroco don Ramòn, quei sacerdoti di Granada in Spagna, accusati falsamente da un giovane molto intelligente ma psicolabile. Infangati dalla stampa, sospesi dal vescovo, attaccati dalla gente in particolare della parrocchia… Dopo tre anni, tutto cade, non era vero niente. Papa Francesco li ha invitati a ottobre per una concelebrazione con lui di riconciliazione e riabilitazione. C'è anche questo, oltre i casi di ricatti per questioni finanziarie, e, purtroppo ci sono i casi veri e orrendi. Il vescovo di Lione, mons. Barbarin, arrivando in diocesi trova un dossier su un prete, vero pedofilo ma ormai non più capace di nuocere. Per la sua gestione del dossier un suo prete gli chiede di dimissionare. Forse un po’ esagerato … Allo stesso modo, sul memento di questi giorni dell'ex Nunzio negli USA, Viganò, che attacca direttamente il papa, papa Francesco dice che si commenta da sé. Leggetelo, poi, magari, più tardi, parlerò … ha detto il Papa. Egli invita dunque i giornalisti a far informazione in modo responsabile e a non fare processi a mezzo stampa che possono rovinare persone e diffondere una sfiducia non motivata tra la gente e i fedeli riguardo alla Chiesa. (Sta girando in questi giorni sui gruppi social una testimonianza che sembra molto credibile di un sacerdote salesiano, don Lasarte, missionario in Angola che invita i giornalisti, e tutti noi, a guardare l’insieme dei sacerdoti che lavorano – anche a rischio della propria vita – senza altra ricompensa e scopo che la gioia del Vangelo e delle persone aiutate).

lunedì 27 agosto 2018

CERTO CHE CRISTO E' RISORTO, IO SONO CRISTIANO! / 27 agosto santa Monica

Santa Monica con il figlio ad Ostia.
Tutti sanno che santa Monica ottenne la conversione del suo figlio Agostino con la preghiera: “non può andare perduto il figlio di tante lacrime” le disse uno dei presbiteri della sua comunità cristiana. Ottenne anche molto di più: la conversione (e il battesimo) del suo marito pagano e il mettersi totalmente al servizio del Regno di Dio dei suoi due figli che diventarono presbiteri. Agostino poi fu consacrato vescovo e rimase nella Storia come maestro, il più importante dei Padri della Chiesa di Occidente. Potenza della preghiera! Ma anche della testimonianza cristiana perseverante nella famiglia, della testimonianza della comunità stessa e sicuramente quella dei cattolici di Milano, in particolare quella del suo vescovo Ambrogio.
La speranza che dona santa Monica a tanti genitori, nonni, educatori cristiani desolati e scoraggiati per i giovani lontani dalla Chiesa è immensa ma anche impegnativa. Senza preghiera assidua e testimonianza cristiana è illusorio pensare che si trasmetta la fede alle nuove generazioni. Anche perché le contro testimonianze e gli scandali nella Chiesa di ieri e di oggi sono tanti.

domenica 26 agosto 2018

LE MOGLI SIANO SOTTOMESSE AI LORO MARITI! UNA PAROLA DURA / XXI° domenica T.O.



Sono ansioso di leggere l’omelia del papa a Dublino alla chiusura dell’Incontro Mondiale delle Famiglie. Ho notato il coraggio di annunciare in quella sede pubblicizzata da tutti i mezzi di comunicazione la verità più profonda del matrimonio attraverso la coincidenza (voluta?) di uno dei brani più difficili da accogliere per ascoltatori occasionali o frettolosi (mi ricordo quando, da ragazzo che non conosceva la Bibbia, lo sentii per la prima volta in un matrimonio di giovani tradizionalisti. Che shock! Ritenni soltanto che la donna doveva essere sottomessa …). Ma c'è anche, nella prima lettura e nel Vangelo, l’invito a seguire Gesù anche quando sembra duro, difficile, in mezzo agli scandali. Ecco che queste letture ci aiutano ad entrare nella problematica di questo Incontro delle Famiglie. Annunciare la verità totale sulla vocazione cristiana, nel matrimonio in particolare, e mantenere salda la fede.
Vale però la pena di spiegare qualcosa: 

sabato 25 agosto 2018

CONTRO IL CLERICALISMO: PAPA FRANCESCO E SAN LUIGI RE DI FRANCIA / sabato XX° T.O.

"Non servono sacerdoti clericali o funzionari! ... Allontanano la gente dal Signore" Papa Francesco.


Oggi si festeggia san Luigi, Re di Francia. Fu un ottimo Re. Governò il suo popolo pensando al benessere della gente e attingendo dal Vangelo e dalla preghiera l’energia e il discernimento per servire, e fece tanto sul piano sociale con l’esempio e l’impegno concreto. Una persona così non potrebbe mai cadere nel “clericalismo” che denuncia Gesù nel Vangelo di oggi perché ha come centro l’amore di Dio e del prossimo. Papa Francesco da sempre denuncia il clericalismo, ma in particolare in questo anno nelle due lettere al popolo di Dio, quella ai fedeli del Cile e poi, il 20 agosto, a tutti i fedeli del mondo. Il Papa parla del clericalismo come concausa degli abusi di chierici contro minori e adulti in situazione di vulnerabilità.

venerdì 24 agosto 2018

SAN BARTOLOMEO: ELOGIO DELLA SINCERITA' / 24 agosto




«Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Questa frase di Gesù nell’accogliere Bartolomeo-Natanaèle ci indica almeno due cose: Gesù apprezza la sincerità, l’assenza di doppiezza, anche come semplice tratto di carattere, cioè senza che sia frutto di una scelta di amore per Dio e per il prossimo. In questo tempo in cui scopriamo le devastazioni provocate dalle doppie vite di un numero notevole di chierici come si lamenta il papa, è chiaro che una persona in cui non c'è falsità ma non cade in peccati di abusi sessuali o di potere e di coscienza su minori o adulti in stato di vulnerabilità! Non significa che sia perfetto: il rischio di “chi dice sempre la verità” è che spesso crede di dire la verità appunto mentre è soltanto sincero e può essere ottuso, arrogante, e litigioso nel dialogo perché è convinto di aver ragione mentre la Verità è Dio e solo Dio conosce la verità. Ma se si rende conto di un suo errore, una persona sincera non tornerà indietro da quel nuovo punto acquisito. È veramente una grande qualità.

giovedì 23 agosto 2018

DAL CUORE DI PIETRA (SCHIAVO) AL CUORE DI CARNE: MATT TALBOT / giovedì XX° sett. T.O.

Matt Talbot 1856 - 1925, Dublino.

Questo brano di Ezechiele è meraviglioso. Il Signore ci promette di renderci capaci amare, di avere un cuore veramente umano, libero, ricevuto come dono, di introdurci nella pienezza della vita e della comunione, togliendoci il nostro cuore di pietra che ci imprigiona.
Perché allora gli uomini invitati a nozze non vogliono venire, come lamenta il Vangelo? Perché, anche tra i poveracci che siamo tutti, chiamati nella Chiesa a questa festa, qualcuno non vuole convertirsi, aprirsi?
Ci sarà senz’altro una grossa difficoltà.

Ma la domanda di partenza è questa: così come sei oggi, così come vivi, ti va tutto bene, non vuoi cambiare nulla di te, sei pronto a essere così per tutta l’eternità, permaloso, vittimista, pigro, bloccato dal tuo orgoglio, desideroso di vendetta, dipendente da qualche vizio di debolezza come la collera, la bugia, la doppiezza, l’avarizia, la lussuria? E sopra ogni cosa l’invidia che attanaglia tutti e che è già una grazia riconoscere perché nessuno vuole ammettere di avere una debolezza da fessi totali?

mercoledì 22 agosto 2018

MARIA REGINA: LA CELEBRAZIONE DELLA PAROLA DI DIO, UNA STRAORDINARIA BELLEZZA E POTENZA

Annunciazione - Leonardo da Vinci.

Il dono di Maria è una grande luce, una gioia immensa, una promessa di Pace infinita per un popolo oppresso da fame e guerre, violenze dei più forti sui più deboli.
Ma come ha cominciato la regalità di Maria? Oggi abbiamo ascoltato il Vangelo dell’Annuncio di Cristo da parte dell’angelo. Come si svolge questo incontro?
Entrando da lei l’angelo le dona un saluto. Questa presenza e questo saluto misterioso crea un profondo turbamento in Maria. Eppure viene da Dio con il quale Maria ha un’affinità, una comunione superiore a quella di tutti. Questo turbamento, questa paura nell’incontro vero con Dio che destabilizza sempre, è un elemento fondamentale della vita cristiana. L’angelo (per rassicurarla? “Non aver paura Maria …”) prosegue nel consegnare a Maria il messaggio che doveva portarle. Ma il turbamento di Maria non cessa, non le è chiaro subito, anzi, comincia a dialogare presentando le sue obiezioni: Maria reagisce a quella parola perché tocca la sua vita. E la sente impossibile. La vecchia traduzione mette proprio queste parole sulla bocca di Maria: “Com'è possibile? Non conosco uomo”. La traduzione nuova, più fedele al testo greco dice: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?” (pos estai touto = come sarà questa cosa?). Allora l’angelo spezza per lei questa parola permettendole di comprenderla e di accettarla. Ed è quello che fa Maria in una preghiera di affidamento straordinaria nella sua semplicità e totalità.  Al “com'è possibile?” dell’uomo si sostituisce il divino “non sarà impossibile presso Dio ogni parola”, seguendo il testo greco letteralmente, che diventa anche il “nulla è impossibile” dell’uomo attraverso la fede: “Ecco la serva del Signore, sia a me secondo la parola di te”.

martedì 21 agosto 2018

LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL POPOLO DI DIO



E' da tempo che sentivo l'esigenza di scrivere sugli abusi sessuali, di potere o di coscienza compiuti su minori o persone deboli da parte di membri della Chiesa nella specie chierici e persone consacrate e su tutto ciò che include. E' un tema molto delicato e anche complesso oltre che estremamente doloroso. E siccome quasi nessuno in parrocchia mi ha chiesto di questo anche se ne ho parlato più volte in omelia e discorsi privati, ho temporeggiato. Ero comunque convito che non parlarmene non significava che queste notizie non ferivano coloro che le sentivano.
Ecco che però, dopo la lettera al popolo della Chiesa del Cile, Papa Francesco, questa volta, si rivolge a tutto il popolo di Dio. Scopriamo insieme questa lettera (preghiamo anche per il Forum Internazionale delle Famiglie che inizia oggi in Irlanda).

LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AL POPOLO DI DIO

«Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme» (1 Cor 12,26). Queste parole di San Paolo risuonano con forza nel mio cuore constatando ancora una volta la sofferenza vissuta da molti minori a causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate. Un crimine che genera profonde ferite di dolore e di impotenza, anzitutto nelle vittime, ma anche nei loro familiari e nell’intera comunità, siano credenti o non credenti. Guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato. Guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi. Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore, perciò urge ribadire ancora una volta il nostro impegno per garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità.

1. Se un membro soffre

lunedì 20 agosto 2018

PAPA FRANCESCO VUOLE CAMBIARE IL PADRE NOSTRO?



Ci sono tante cose da spiegare ma, come tutti, seguiamo un ordine spesso disordinato o che comunque corrisponde alla pressione dell’attualità. È ritornato un articolo che dice “papa Francesco vuole cambiare il Padre Nostro”, e ha turbato qualche amico (ma che fa questo Papa?...) e mi ha chiesto delucidazioni.
Il Papa non vuole cambiare nulla ma solo si auspica che usiamo in Italia per la preghiera la traduzione del Padre nostro approvata dai vescovi italiani più di dieci anni fa (controllare sulla tua Bibbia se questa è recente).

Comunque mi sono ricordato che avevo già scritto su questo punto al momento in cui il Papa ha fatto catechesi sul Padre Nostro su TV2000 e poco dopo che i vescovi francofoni avevano già introdotto nella Messa la nuova traduzione in francese.

Quindi rimando al post che ne tratta su questo blog, dove spiego il problema della traduzione dal greco di questa frase della preghiera del Signore e do molti esempi di traduzioni e il perché. Questo post è di giovedì 7 dicembre 2017 e si intitola:
PAPA FRANCESCO HA CAMBIATO IL "PADRE NOSTRO"?


L'UOMO NON E' CAPACE DI FARE IL BENE / lunedì XX° sett. T.O.




Il Vangelo di oggi ci presenta nel racconto di Matteo l’incontro di Gesù con il giovane ricco. Siamo molto colpiti in genere dalle sue tante ricchezze che dovrebbe lasciare (il sacrificio) e dalla tristezza che lo invade: è la proposta di Gesù che lo rende triste o il fatto di non averla saputa accettare, il fatto del tesoro che Gesù gli ha promesso e che ha perso?
Ma questo dialogo drammatico si gioca sullo sfondo di due impostazioni di vita totalmente opposte: 

domenica 19 agosto 2018

EUCARISTIA: SAPPIATE COMPRENDERE QUAL E' LA VOLONTA' DEL SIGNORE / XX° domenica T.O.


Papa Paolo VI con Mons. Romero.

Continua il difficile dialogo di Gesù con la folla e con alcuni oppositori prevenuti. Il discorso di Gesù è difficile da capire e da accettare sia per le persone di buona volontà che per coloro che non vogliono aprirsi perché parla dell’Eucaristia, mistero tanto grande in fondo quanto lo è il mistero stesso dell’Incarnazione. Infatti è un sacramento spirituale e non ha senso se non indica e implica un cambiamento di atteggiamento e di comportamento, ma è anche una presenza fisica reale definita nello spazio; si può toccare, si può mangiare, se si corrompe quel pane o quel vino non è più corpo e sangue di Cristo.

La grandezza di questo mistero sfocia talvolta in interpretazioni parziali pericolose. La radice di queste derive fuorvianti, direbbe papa Francesco, sta in due atteggiamenti che ostacolano il cammino spirituale fino a vanificarlo: da una parte l’esaltazione dell’impegno umano fino a cancellare l’azione e la necessità della grazia, dell’affidamento della nostra debolezza all’amore onnipotente e gratuito di Dio, e d’altra parte una visione disincarnata della salvezza che diventa poi idea pura, frutto della mente umana. Anche in questo caso si elimina l’azione della grazia, l’amore gratuito di Dio. Invece la grazia è il fondamento di tutto e dobbiamo quindi affidarci alla Parola di Gesù per accogliere il mistero.

venerdì 17 agosto 2018

VANGELO DEI MISERABILI (4/4.FINE) DIO E' IL MISTERO



Dio è il mistero; il mistero tremendo.
La sofferenza è la porta del mistero.
I miserabili di tutta la terra fanno parte del mistero di Dio nel suo figlio, Nostro Signore Gesù.
I deboli, dalla loro sofferenza, relativizzano le nostre conquiste essendo parte del corpo umanità che gemono con più forza: VIENI SIGNORE GESU’.
Giobbe si difende dagli argomenti dei suoi amici di fronte alla sua terribile sofferenza, dicendo: i nostri cammini non sono i cammini di Dio.
Giobbe dice: Dio non ha ragioni, Dio è l’inesplicabile …
Tocchiamo a tastoni la parete come ciechi, a tastoni come quelli che non hanno occhi, inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo. In pieno vigore siamo come morti. Grugniamo come orsi, come colombe non smettiamo di gemere: aspettiamo il Giudizio e niente! La salvezza, ma rimane lontana da noi. (Isaia 59.10)

giovedì 16 agosto 2018

VANGELO DEI MISERABILI (3/4) QUELL'UOMO ERA MORTO



Quattordici di Dicembre quell’uomo era morto. Avvisata la polizia, venne presto il furgoncino grigio della polizia mortuaria che lo caricò in un feretro nero e lo portò all’obitorio.
Una macchia di sangue scura rimase sul suolo grigio di quella strada; gli ultimi curiosi se ne andarono e i negozi cominciarono ad aprire. Erano le otto e un quarto del mattino nel quartiere di Arguelles della città di Madrid.
Chi era?
Nessuno sapeva nulla; era stato visto, ubriaco perso, nel bar dell’angolo la notte precedente.
Morì solo? Morì di freddo? Di angina pectoris? – Che importa. Che desidera signora; Patate … quante?
Quarantatré anni fa in una via stretta, con molto rumore e molti bar, c'era un bebè di dodici mesi e mezzo che dormiva nella culla del passeggino mentre nella alcova grande la sua madre faceva l’amore, vendendo il suo corpo, con un signore a baffi che rideva molto forte mostrando i suoi denti d'oro. Quel bambino dava poco fastidio; dormiva tutto di un tiro, non si svegliava quasi mai. Quel bambino lo si addormentava col vino.

mercoledì 15 agosto 2018

VANGELO DEI MISERABILI (2/4) I DEBOLI

Dov'è o morte la tua vittoria? La morte è stata ingoiata dalla Vittoria di Cristo!
Maria Assunta in Cielo, accogli tutti noi deboli e, in particolare,
 i tuoi figli vittime della caduta del ponte di Genova.


I deboli

… Andate e imparate cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio. Perché non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori (Matteo 9,11)

I deboli: uomini senza cultura, senza educazione, senza amore, senza denaro; pieni di difetti, di vizi di miseria; trascinano una vita spezzata sulla quale pesa opprimente la croce dei peccati degli altri. Sono grezzi, mal educati, assurdi, ubriaconi, litigiosi, invidiosi, viziosi, tarati.  … poveri. Da dove escono questi esseri carichi di infermità e egoismo, di barbaria e incultura?

(manca una pagina)

… la loro propria miseria in una ubriacatura unica che gli dia il coraggio sufficiente per essere capaci di rubare, di uccidere, di sopravvivere; ma noi ci siamo trincerati dietro il muro cinico della decenza e gli abbiamo detto che non gli dovevamo niente perché era colpa loro non aver saputo correre, (quello zoppo mi guardava con occhi da ebete senza comprendere bene; sì, devono avere ragione, devo essere un ratto schifoso, visto che sono nato zoppo); casomai pagherò il vicino che ha una pistola grande e grossa, affinché questi pigri non mi diano più fastidio.
Bisogna insegnargli che devono imparare a correre. Se condivido qualcosa di ciò che ho, mai correrà; è per il suo bene. Questa gente è molto svogliata, senza volontà, ubriaconi … No! Che lavorino, che lavorino, che lavorino …

lunedì 13 agosto 2018

EZECHIELE, PIETRO, UN DIO CHE ACCOMPAGNA / lunedì XIX° sett. T.O.



Nella desolazione profonda della deportazione il Signore si manifesta potente e mistero insondabile ma presente a fianco del suo popolo per incoraggiarlo e sostenerlo attraverso la visione del Sacerdote Ezechiele.
Nella situazione imbarazzante nella quale si è trovato Pietro riguardo alla tassa del Tempio (risponde per il Maestro mentre non conosce la sua posizione, forse lo fa per soggezione di fronte agli incaricati e magari le altre persone presenti) Gesù gli da un segno della vicinanza di Dio. È stupefacente il modo con cui Gesù corregge Pietro!!! e ci da un esempio dell'atteggiamento che deve avere il cristiano che si piega e non pretende pur consapevole della sua dignità.
L’esilio continua ed è una situazione carica di tante sofferenze. Pietro continua ad affrontare situazioni difficili … Ma Dio si è reso presente per sostenere il cammino di fede nella speranza.

domenica 12 agosto 2018

FRAGILITA' IL DONO SUPREMO / XIX domenica T.O.



Continua il discorso eucaristico che ascoltiamo in queste domeniche e dal quale dobbiamo trarre nutrimento per la nostra vita, per la nostra giusta adorazione e culto in Spirito e Verità a Dio.
Nella prima lettura, il pane e l’acqua, chiara anticipazione dell’Eucaristia, che l’angelo propone a Elia ormai sfinito, è un cibo per camminare, non per fermarsi lì in adorazione statica. E quando ripensiamo a tutta la vicenda di Elìa nella sua opposizione al paganesimo propagato dalla regina Gezabele e dal suo debole marito, fino all’Oreb e oltre, vediamo quanto cammino spirituale ha dovuto fare, quanta conoscenza di Dio e di sé ne ha ricevuto, quanta crescita e purificazione della sua fede, quanto allargamento delle proprie prospettive!
Gesù nel Vangelo annuncia la Buona Notizia del suo dono d’amore e trova nel popolo più che una difficoltà a credere ma una vera opposizione dei giudei che scendono da Gerusalemme fino a Cafarnao per contestarlo.

sabato 11 agosto 2018

RICOMINCIARE CON UNA BUONISSIMA NOTIZIA ... SENZA TRIONFALISMI: LA VITTORIA PRO VITA IN ARGENTINA.

Campagna infuocata nelle piazze: aborto legale contro difesa della vita nascente.
Ricominciamo il nostro dialogo via blog. E ricominciamo con una buona notizia.

L’Argentina non autorizzava le madri a uccidere il loro figlio innocente nel proprio grembo, cioè non autorizzava l’aborto, non lo considerava un “diritto umano fondamentale”, una “vittoria di civiltà” come si predica un po’ in tutto il mondo occidentale.

Nella sua campagna elettorale il candidato Mauro Macrì aveva promesso di mantenere questa legge. Diventato presidente della Repubblica ha rapidamente messo in agenda del suo governo un progetto di legge che permetta l’aborto! Probabilmente l’ha fatto per le pressioni, forse per poter ottenere un prestito del Fondo Monetario Internazionale che è un grande propagatore della “Salute riproduttiva”, concetto che si cerca di imporre ovunque nel mondo e che include contraccezione, aborto, insegnamento a ragazzi e ragazze della masturbazione, ecc., in cambio di aiuti vari, spesso soltanto alimentari di base. Papa Francesco racconta che già in Argentina un governo aveva dovuto firmare simili accordi. La ministra dell’Istruzione aveva quindi stampato libri scolastici come voleva l’F.M.I., poi li aveva lasciati nei depositi e aveva fatto stampare altri libri di testo più sani per gli alunni …
Manifestazione pro vida. Foto sito evangelico.