san Girolamo del Caravaggio |
Ieri l’altro avevamo letto il capitolo 9 di Giobbe. Oggi
siamo al capitolo 40. Anche tenendo conto dell’interruzione per la festa degli
Arcangeli (ieri avremmo letto un passo dal capitolo 19) è un bel salto: 30 capitoli. Anzi, in questa stessa lettura di oggi si inizia con versetti del
capitolo 40 e si finisce con versetti del capitolo 42, saltando tutto il
capitolo 41. Sembra che la lettura di Giobbe
non interessi molto la Chiesa? È vero che i lunghi dialoghi di Giobbe con i
suoi amici sono difficili da seguire. Per la lettura liturgica a Messa si fanno
questi tagli anche in altri libri della Bibbia, per tener conto del tempo che
la gente ha a disposizione e anche della capacità di ascolto. È saggezza.
Ma proprio nel giorno della festa liturgica di san
Girolamo questi tagli così impressionanti risultano paradossali e ci invitano a
una riflessione.
San Girolamo era un appassionato della Parola di Dio.
Quando stava ancora a Roma era già un maestro di ebraico e di greco e insegnava
ai suoi discepoli a cantare i salmi in ebraico, a leggere la Bibbia nel testo
originale.