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mercoledì 4 dicembre 2024

PREGHIERA ALLA VERGINE MARIA DI S. GIOVANNI DAMASCENO / S. Giovanni di Damasco, 4 dicembre 2024.

Icona "Panaghia tricherusa", ossia
"Tutta Santa alle tre mani". Dalla
tradizione del miracolo ricevuto
da s. Giovanni Damasceno al quale
 la Vergine ridonò la mano tranciata.



Ti saluto, o Maria, Speranza dei cristiani!

Accogli la supplica di un peccatore che ti ama teneramente,

ti onora particolarmente e ripone in te tutta la speranza della sua salvezza.

Per merito tuo ho la vita.

martedì 3 dicembre 2024

CHE SENSO HA LA TUA VITA? LA FOLLIA DI CRISTO È LA PIÙ SAGGIA / San Francesco Saverio, 3 dicembre 2024.




A Mazara del Vallo, negli anni '90, lavoravo con i Missionari Saveriani con gli immigrati tunisini. Ho potuto così leggere una sostanziosa vita di san Francesco Saverio il grande missionario gesuita morto alle porte della Cina nel 1552 che mi lasciò una forte impressione. 

Ho potuto anche conoscere la vita del loro fondatore, il vescovo san Guido Maria Conforti (1865 - 1931). Il crocifisso è per lui “il grande libro sul quale si sono formati i Santi e sul quale dobbiamo formarci anche noi. Esso ci parla con una eloquenza che non ha l'eguale: coll'eloquenza del sangue, e dischiude allo sguardo immensi orizzonti”. Dalla preghiera quotidiana davanti al crocifisso sente nascere la sua vocazione sacerdotale. 

IL SIGNORE HA ABBATTUTO IL TRONO DEI POTENTI, HA INNALZATO GLI UMILI. / Martedì 1a sett di Avvento, 2024




Il Vangelo oggi ci introduce in una dimensione misteriosa del piano di Dio. 

I discepoli appena tornati dalla prima missione sono stupefatti, pieni di gioia, un po' esaltati: "Signore, anche i demoni si obbediscono nel tuo nome!". Gesù, conferma questa esperienza, ma rivolge il loro sguardo verso la gioia vera: la certezza del paradiso, dell’amore del Padre (Luca 10,17-20).

È allora che “Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo”. Conosci quella gioia nello Spirito Santo che proviene dalla comunione con Dio, quella "sobria ebbrezza” di cui parlano i Padri? Ebbrezza che non stordisce ma aumenta la lucidità, affina la capacità di gustare, rivelando la presenza di Dio in ogni sua creatura. Oppure la tua gioia si nutre del successo, della fama, dei primi posti, dell’apparire,...? L’impatto della loro missione sulle persone è visibile e i discepoli possono lasciarsi trasportare da questa dimensione esteriore, distogliendo il cuore da Dio che non conoscono ancora. 

“Ti rendo lode, o Padre”... Gesù vede Dio che chiama i piccoli “Il Signore ha abbattuto il trono dei potenti, al loro posto ha fatto sedere gli umili”. (Siracide 10, 14; vedi Salmi 112, 8; Siracide 11, 1). Nel cuore del Padre c'è il desiderio di una rivoluzione spirituale che arrivi al cambiamento sociale. Purtroppo la resistenza della Chiesa a vivere il Vangelo, in particolare l’uguaglianza dei suoi membri e il rispetto per ogni persona, porta dentro e fuori della Chiesa a movimenti di ribellione. Sappiamo cosa sono state le rivoluzioni dell’odio di classe. Non hanno risolto nulla, anzi. Ma ci sono ribellioni anche in seno alla Chiesa. Nel 1300 ci fu il movimento di fra’ Dolcino. Dalla predicazione della fratellanza e dell’uguaglianza sociale, è passato alla lotta armata, opprimendo persino i contadini poveri dei dintorni (Dolciniani - Wikipedia). La deriva di tanti movimenti, gruppi, gruppetti, è purtroppo frequente nella Chiesa. Il rancore sociale, il desiderio frustrato di “fare carriera”, esiste anche in singoli, membri di comunità laicali o religiose, o del clero secolare. Quanto diverse sono le persone ispirate, chiamate da Dio nella sua libera scelta. Gli Apostoli stessi, sono l’esempio che in ciascuno abita il desiderio di essere riconosciuto dagli uomini, di “emergere” ma Gesù li aiutò a cercare Dio e la sua approvazione: e così sono cresciuti come vere personalità libere e forti. San Francesco è sempre stato credente. Ma anche lui ha cominciato col sogno di diventare un nobile, poi ha scoperto Cristo, il vero Signore e “l’Amore non amato”. Ha capito che poteva seguirlo solo nella comunione della Chiesa, sottomesso ad essa malgrado i suoi difetti. Una sincera devozione alla Vergine Maria lo ha aiutato molto. Chi ha incontrato Maria, che “non voleva essere conosciuta né dagli uomini, né da sé stessa, ma solo da Dio” (Trattato della Vera Devozione a Maria) la imita nel nascondimento, nell'umiliazione, nella preghiera nel segreto” dove il Padre vede e ricompensa, nell'essere servo lontano dai riflettori, nel “Cor ad cor loquitur” ossia nel “dialogo intimo cuore a cuore” con Dio, unica ricompensa. 


Prima Lettura  Su di lui si poserà lo spirito del Signore.

Dal libro del profeta Isaìa Is 11,1-10

lunedì 2 dicembre 2024

AVVENTO: LA PREGHIERA PER LA PACE È PIÙ CHE MAI NECESSARIA.


AVVENTO IN PREGHIERA



"Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo".


INIZIA LA GIORNATA CON LA PREGHIERA PER TE E PER I TUOI, PER LA PACE. VIENI IN PARROCCHIA A CANTARE LE LODI, ALLE ORE 6.30, DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ.

Parrocchia san Castrese - Marano


domenica 1 dicembre 2024

BENEDICIAMO INSIEME IL SIGNORE PERCHÉ CI ANNUNCIA EVENTI TERRIBILI! / 1a Dom di Avvento, Anno C, 2024.





Il Vangelo di questa prima domenica di Avvento annuncia angosce, sconvolgimenti così terribili che addirittura gli uomini moriranno di paura prima ancora che accadano. Come possiamo chiamare questo un Vangelo, ossia una Buona Notizia? Tutto il testo di oggi è una Buona Notizia perché da una parte dice che gli uomini periranno ma che noi, discepoli del risorto no, anzi,  “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. E questa liberazione, questa promessa è per tutti. Come "quel giorno ... come un lacciosi abbatterà sopra tutti ... sulla faccia di tutta la terra" e nessuno scamperà, così gli angeli nella notte annunciano "una grande gioia che sarà di tutto il popolo" (Luca 2,10), nessuno escluso. Dobbiamo con zelo invitare tutti a credere nel Signore Gesù. Inoltre la liberazione è già iniziata dal momento che la nostra fede ancora piccola e fragile ci apre gli occhi, ci rende capaci di guardare tutta la realtà e non rifugiarcsi nelle favole o nella depressione e il maledire la vita e gli altri. La morte esiste, la guerra esiste, la cattiveria esiste, i miei limiti e peccati esistono ma «Dio si fa uomo e viene in questo mondo con parole di gioia e di speranza. E prima di morire, quando sa che quella sarà la sua ultima notte in questa vita, piange. Piange perché la vita è preziosa, perché ogni giorno è un miracolo, un dono e un'opportunità. Perciò il messaggio dell'angelo a quei pastori è il famoso 'Non abbiate paura', come quello di Giovanni Paolo II a un mondo che temeva, come ancora oggi, la guerra, la minaccia nucleare". “Il Natale ci ricorda che, per un cristiano, il pessimismo è impossibile”. (dal Messaggio di Natale della presidente della Comunidad de Madrid, Isabel Díaz Ayuso). 

Benediciamo insieme il Signore che viene a dirci la verità anche nei suoi aspetti più tragici ma ci conforta con la sua presenza, ci dona energia per vivere e servire attingendo dalla sua vittoria sulla morte della quale ci rende partecipi in questa Eucaristia. 


Prima Lettura  Farò germogliare per Davide un germoglio giusto. 

Dal libro del profeta Geremìa Ger 33,14-16

IL CROCIFISSO IN TUTTE LE SCUOLE? / 01 Dic. 2024




Sta girando in questi giorni la foto di una ragazza sorridente che tiene in mano un grande crocifisso e una frase che dice: sei favorevole che il crocifisso ritorni in tutte le scuole? In genere i commenti sono tutti molto favorevoli, senza se e senza ma. È chiaro che non dispiace neppure a me trovare un crocifisso sulla parete di un’aula scolastica.

Ma è veramente questo il problema? Crocifissi senza cristiani, vale la pena? Preferirei mille volte trovare piuttosto cristiani che conoscono Gesù e il suo Vangelo e lo mettono in pratica, mentre la maggior parte dei battezzati adulti non conosce nemmeno i dieci comandamenti e non sa che questi hanno uno stretto rapporto con la loro vita. Riassumendo e annoiando qualcuno per ribadire temi di base, in Italia non mancano tanto i crocifissi quanto piuttosto mancano i cristiani. La prima evangelizzazione, dalla risurrezione di Gesù in poi, si è fatta senza crocifissi sui muri ma attraverso vite cambiate: "La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza". (1 Corinzi 2, 4; vedi 1 Pietro 3, 1). E lo stato generale del Cristianesimo nella società e nelle famiglie oggi conferma che i crocifissi sulle pareti non evangelizzano. 

venerdì 29 novembre 2024

COSA SIGNIFICA "MALEDETTO L'UOMO CHE CONFIDA NELL'UOMO"? / Venerdì 29 nov. 2024.

Alberi con le radici nell'acqua,
simbolo di benedizione divina


Così dice il Signore:  5 "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore.

6 Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.

7 Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. 

8 È come un albero piantato lungo un corso d'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell'anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti.

9 Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce! Chi lo può conoscere?

10 Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni. (Geremia 17,5-10)


Questo passo è molto conosciuto anche se in genere viene citato solo parzialmente rendendo difficile la comprensione esatta di questa Parola di Dio e privandoci delle bellissime immagini del tamerisco in terra di salsedine e dell’altro albero vicino al corso d’acqua che non teme la siccità. 

Cosa significa questa maledizione per chi confida nell’uomo?  

giovedì 28 novembre 2024

UN CRISTIANO SI PUÒ RALLEGRARE DELLA DISTRUZIONE DI UNA CITTÀ E DEI SUOI ABITANTI? / Giovedì XXXIV sett. T.O., pari, 2024



Allelu-ia: lodate-ia (iahvé) dice la prima lettura. Motivo? Si è manifestata la potenza di Dio e la sua giustizia: è stata distrutta la Babilonia, la grande corruttrice. Come rallegrarsi di una distruzione? Il cristiano si rallegra della fine del male. Tentato, ha lottato per essere fedele, può solo gioire del trionfo della giustizia, e sa che Dio riconosce i suoi in ogni campo (“uno sarà preso, l’altro lasciato”). Arriva allora il gioioso invito al “banchetto di nozze dell’Agnello”. Non è una banale festa di nozze. È la conclusione della lotta di quanti "sono passati attraverso la grande tribolazione" (Apocalisse 7, 14).

Questa mattina, siamo coscienti della grazia di partecipare al cielo, alla vittoria di Cristo sul Regno di Satana che corrompe tutta la terra, a vivere d’ora in poi secondo la logica di Dio? Oppure, per noi che andiamo a messa tutti i giorni, o partecipiamo solo oggi ma centrati sulla preghiera di suffragio per qualche caro, è solo un’incombenza in più, un buon modo per iniziare la giornata? È ovvio che non riusciremmo a gustare la profondità del Mistero giorno dopo giorno. Eppure la nostra assiduità ha valore. Ma fermarci un po' di più oggi sul valore di ciò che celebriamo ci aiuta a camminare sempre meglio. Non a caso Carlo Acutis chiamava l’Eucaristia la sua Autostrada verso il Paradiso. Lui che aveva la parrocchia sotto casa, andava a Messa ogni giorno. E ascoltava il prete riassumere tutto il brano di oggi dicendo: “Ecco l’Agnello di Dio. Ecco colui che toglie il peccato del mondo, Beati gli invitati alla Cena dell’Agnello”.

Nel Vangelo, Gesù si preoccupa di salvare le persone, che non finiscano intrappolate nella catastrofe. È anche un esercizio di fede: distaccarsi dai beni per salvare la vita. E anche lì, un annuncio di vittoria: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Chiediamo al Signore di entrare in questo mistero per applicarlo al mondo attuale e alle situazioni che viviamo. Solo lui ci può illuminare veramente.  


Prima Lettura  È caduta Babilonia la grande.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo  Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9a

mercoledì 27 novembre 2024

METTETEVI DUNQUE IN MENTE DI NON PREPARARE PRIMA LA VOSTRA DIFESA! COSA SIGNIFICA? / Mercoledì XXXIV sett. T.O., pari, 2024.


Nel Vangelo Gesù annuncia persecuzioni ai suoi discepoli. E sappiamo che le hanno subite e ne sono usciti vincitori. Così ad ogni secolo. Sentiamoci uniti nella preghiera a tutti questi nostri fratelli e sorelle perseguitati oggi e nutriamo molta umiltà pensando alle loro sofferenze più grandi delle nostre. 

A noi pure, però, toccano sofferenze e persecuzioni perché “tutti quelli che vogliono vivere rettamente in Cristo Gesù saranno perseguitati”. (2 Timòteo 3, 12). Anche per noi è quindi questo annuncio di protezione che ci sostiene nella lotta: “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. Ma c'è di più: “Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere”. Siamo deboli, ma il Signore è come un prode al nostro fianco. Non siamo soli. 

ABBIAMO DIMENTICATO IL CONCILIO (IN GRAN PARTE).



Un nostro grande amico, archivista della Diocesi di Pozzuoli, racconta: quasi 100 anni dopo la chiusura del Concilio di Trento, arrivò un nuovo vescovo a Pozzuoli, pieno di zelo e formato sui decreti del Concilio, che chiedeva tra altri la creazione di seminari per la formazione dei preti. Non trovando nessun seminario si meravigliò. I preti gli risposero: “seminario? che cos'è? perché bisogna farlo?” - Lo vuole il Concilio di Trento - “Concilio di…? Ah sì, quel Concilio... Ma è vecchio ormai, è superato!". 

Sta succedendo più o meno la stessa cosa col Concilio Vaticano II (1962-65) anche se Giovanni Paolo II ha affermato, oltre il bene che gli ha fatto personalmente, che fu la più grande grazia spirituale ricevuta dalla Chiesa nel secolo XX. Molte persone in parrocchia, specie i giovani, non sanno nemmeno che c'è stato. L'importante è comunque che sia applicato in tutto nella nostra vita parrocchiale e diocesana. 

martedì 26 novembre 2024

PERCHÉ È NECESSARIO AVERE IL CUORE TRAFITTO PER ESSERE CRISTIANO? / Come essere Chiesa in un mondo scristianizzato 02


Spesso, di fronte allo svuotamento delle chiese e dei valori nella società, si propongono varie ricette. Qual è la buona?

Il Cardinale Ratzinger diceva: quando la Chiesa smarrisce il suo cammino deve ritornare alle origini per poi ripartire: ossia, Scrittura e Tradizione antica. Se la Chiesa è autenticamente Chiesa può evangelizzare. Altrimenti come sale che ha perso il sapore o persino come operai fraudolenti (2 Cor 11, 13; vedi Fil 3, 2), la Chiesa non porta la vita.

La missione della Chiesa è rendere testimonianza a Cristo risorto, Luce dei popoli e Salvatore dell’uomo, l’uomo Gesù Cristo unico Mediatore tra Dio e l’Umanità. Salvando me, il Signore mi fa entrare nella sua "Comunità-comunione" di redenti. Divento testimone a mia volta di questa esperienza, e sono segno come singolo e come Comunità a favore di tutti. La Chiesa rende testimonianza a tutti della Vittoria di Dio sulla morte, dell’era nuova che si è aperta a Gerusalemme (ormai “la vera luce già risplende” (1 Giovanni 2, 8). Alla fine i Vangeli indicano questa missione: deve essere ad extra e ad intra. Le persone di fuori (ad extra) sono "figli di Dio dispersi" (Giovanni 11, 52 ), "messe che è molta" (Matteo 9,37-38), “un popolo numeroso” in Corinto che aspetta l’annuncio, (Atti 18,10), ecc., - ed è il Signore ad aggiungere “ogni giorno alla comunità quelli che erano salvati” (Atti 2, 47), non gli uomini. Quelli di dentro invece devono essere nutriti, rafforzati, guidati ad una fede forte, resi capaci di ricevere “cibo solido”.

lunedì 25 novembre 2024

SANTA CATERINA E LA LOTTA AL FEMMINICIDIO / 25 novembre 2024



Non ricordo perché il 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle le donne. Lo stesso giorno però è la memoria di una donna, martire, santa Caterina di Alessandria, patrona secondaria di Napoli. La Bibbia presenta il peccato originale che distorce il rapporto tra uomo e donna. Voler dimenticare questo impedisce ogni visione chiara. Ma anche le letture di oggi ci illuminano.

La vedova povera del Vangelo è immagine della fiducia totale in Dio. Le sue due monetine sono soldi veri, ciò che aveva per vivere, ma anche il simbolo di un'altra ricchezza, l’anima e il corpo, il proprio tempo e progetti, le relazioni che contano…  Il martire getta nel cuore di Dio tutto ciò che ha, sicuro che tutto fiorirà nella risurrezione. E infatti i redenti cantano un canto nuovo nel paradiso segnati col nome di Gesù e del Padre suo. Hanno lasciato tutto e possono quindi seguire l’Agnello ovunque vada, hanno avuto amore per la verità e la verità li ha salvati. 

Il femminicidio è sempre da condannare come ogni violenza. Se sono piuttosto gli uomini ad essere violenti, il peccato e la violenza non sono il problema di un solo sesso. Sono l’educazione e la autoeducazione a valori autentici che cambiano le persone e non la repressione. Vanno educati i bambini, maschi e femmine. Non crediamo alle ideologie. La fede autentica è fonte di progresso sociale, di educazione e autoeducazione. Chi ha incontrato il Signore risorto e ne ha fatto il centro della sua vita lo sa ed è diventato ispirazione per gli altri ad elevarsi verso ideali più umani. Purtroppo vedo riproposti slogan fatui, quelli che già l'anno scorso hanno dimostrato di alimentare il contrasto tra i due sessi, o di essere semplicemente parole inutili (La Gioia del Vangelo: COME ELIMINARE LA VIOLENZA SULLE DONNE? / In occasione della Giornata del 25 novembre.).


Prima Lettura  Recavano scritto sulla fronte il nome di Cristo e il nome del Padre suo.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo  Ap 14,1-3.4b-5

domenica 24 novembre 2024

IL REGNO DI DIO È AMORE E VERITÀ / Gesù Re dell'Universo, 24 nov. 2024



“Colui che ci ama, ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, e ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre”. Il Concilio Vaticano II non ha ancora sfondato. I presbiteri, li chiamiamo ancora sacerdoti, come se fossero distaccati dai fedeli. È poca la coscienza che ogni battezzato è, con i suoi carismi particolari, re, sacerdote e profeta in Cristo e parte del popolo sacerdotale. Da approfondire...  

Cristo ci ama. Come?

La Terra dei Padri è diventata una provincia romana. Il potere di giustiziare i colpevoli appartiene solo a loro. Affinché sia condannato i capi dei sacerdoti presentano dunque Gesù come ribelle contro Cesare. Quindi Pilato indaga: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù risponde in modo strano interrogando Pilato: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Non vuole dimostrarsi superiore ma cerca di evangelizzare Pilato: “sei in cammino spiritualmente, cerchi il Regno di Dio?” Stremato dall’agonia nel Getsemani e dalla notte nel Sinedrio, Gesù pensa a salvare Pilato! Sa che tutto è nelle mani del Padre e un Tribunale dà l'occasione di rendere testimonianza (Matteo 10,17-18, Luca 21,12-13). Questo è Gesù, ti ama e dimentica ogni sua sofferenza, cerca solo come salvarti, raggiungere il tuo cuore. Sul momento Pilato non la prende molto bene. Comprende che Gesù si rivolge a lui: un romano dovrebbe riconoscere l’autorità di un ebreo folle o solo interessarsi delle profezie di questo popolo strano!? Seccato, ritorna all’inchiesta: «Che cosa hai fatto» per essere consegnato a me con la richiesta di pena di morte?… Gesù continua il suo annuncio: «Il mio regno non è di questo mondo». Noi pensiamo a un regno distante, tra le stelle, a un Olimpo inaccessibile. Invece si tratta di differenza di mentalità e di modi di agire. Il regno di Dio è tra noi, qui (Luca 17, 21). La più grande differenza tra Dio e l’uomo non è quella della potenza - che è così grande! - ma quella della mentalità. 

Pilato forse un po' sconcertato, ritorna alla denuncia contro Gesù: «Dunque tu sei re?». Gesù risponde affermativamente donando un’altra caratteristica del Regno di Dio:  «dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». L’amore della verità porta alla salvezza, chi cede all’iniquità e sarà condannato (2 Ts 2,10-12). Anche lo zelo non unito ad una retta conoscenza porta fuori dalla salvezza e, san Paolo lo sa molto bene, chi non si sottomette al piano di Dio, si costruisce una propria via di salvezza e allontana le persone da Dio (Rm 10,1-4).  

Quindi ecco due criteri fondamentali del Regno di Dio: mitezza e verità. Vediamo oggi guerre rivestite di religione: sono il puro inganno del demonio che è padre della menzogna. Diversa è la guerra di difesa (l’Holodomor ricordato ieri: 3 milioni di ucraini fatti morire di fame nell’inverno 1932-33, in una operazione orchestrata da Mosca, ci ricorda quanto la guerra attuale della Russia contro gli ucraini sia iniqua). Ma anche nella guerra di difesa bisogna seguire la verità.


Prima Lettura  Il suo potere è un potere eterno.

Dal libro del profeta Daniele  Dn 7,13-14

sabato 23 novembre 2024

COME ESSERE CHIESA IN UN MONDO SCRISTIANIZZATO? 01 / NOV. 2024


Una delle numerose chiese
trasformata in abitazione privata


Già tempo fa si diceva che la Chiesa Cattolica in Francia era diventata irrilevante sul piano culturale. Anche non credenti constatavano che la “scomparsa della Chiesa Cattolica aveva lasciato un vuoto grande”. Infatti in regime di cristianità, Potere e Chiesa camminano insieme perché il Cattolicesimo è la religione ufficiale, o almeno della maggioranza della popolazione. C'è allora un sentire diffuso che orienta le persone verso valori considerati “normali”, c'è la facilità di procurarsi testi cattolici, se ne parla nei mezzi di comunicazione. Quando i cattolici diventano minoranza, “normali” diventano invece i valori non cattolici perché ci crede la maggioranza e sono veicolati dai Media. Infatti la massa è in qualche modo un gregge e gli individui seguono il gregge. Si considera che in Francia siamo già alla terza generazione di persone distaccate di fatto dalla religione cristiana, anche se sono ancora battezzati o i loro genitori erano battezzati. 

venerdì 22 novembre 2024

CHE SIGNIFICA CIBO SOLIDO NELLA SCRITTURA ? / 22 nov 2024



Il nutrimento solido è invece per gli adulti, per quelli che, mediante l'esperienza, hanno le facoltà esercitate a distinguere il bene dal male.(Ebrei 5, 14) 

Infatti voi, che a motivo del tempo trascorso dovreste essere maestri, avete ancora bisogno che qualcuno v'insegni i primi elementi delle parole di Dio e siete diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. (Ebrei 5, 12)

Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, (1 Corinzi 3, 2)

Gesù si avvicinò e disse loro: "A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".  (Matteo 28,18-20)

giovedì 21 novembre 2024

SANT'AGOSTINO PARLA DELLA VERGINE MARIA / Presentazione della Beata Vergine Maria, 21 novembre 2024



Nella sua saggezza, in questa memoria della Vergine Maria, la Chiesa ci dona a leggere questo testo di sant'Agostino che forse sorprenderà qualcuno, sicuramente arricchirà tutti.

 

Ufficio delle letture 21 Novembre

PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - MEMORIA 

...

SECONDA LETTURA

​Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo   (Disc. 25, 7-8; PL 46, 937-938)

Colei che credette in virtù della fede, in virtù della fede concepì

   Fate attenzione, vi prego, a quello che disse il Signore Gesù Cristo, stendendo la mano verso i suoi discepoli: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12, 49-50). Forse che non ha fatto la volontà del Padre la Vergine Maria, la quale credette in virtù della fede, concepì in virtù della fede, fu scelta come colei dalla quale doveva nascere la nostra salvezza tra gli uomini, fu creata da Cristo, prima che Cristo in lei fosse creato? Ha fatto, sì certamente ha fatto la volontà del Padre Maria santissima e perciò conta di più per Maria essere stata discepola di Cristo, che essere stata madre di Cristo. Lo ripetiamo: fu per lei maggiore dignità e maggiore felicità essere stata discepola di Cristo che essere stata madre di Cristo. Perciò Maria era beata, perché, anche prima di dare alla luce il Maestro, lo portò nel suo grembo.

martedì 19 novembre 2024

1000 GIORNI DI GUERRA CONTRO IL POPOLO UCRAINO ! COME FERMARSI ?




Mille giorni di guerra contro l’Ucraina e il suo popolo martire. Mille! E il mondo non si è alzato unanime per difenderli e difendere il Diritto Internazionale, condannare chi vuole annientare una Nazione libera! Una guerra, prima di propaganda, poi scoppiata nel 2014 malgrado un accordo del 1995 che prometteva di rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina in cambio del suo disarmo nucleare. L’Occidente e in particolare i garanti di questo accordo non si sono allora mossi, tradendo le loro promesse, anche se, in particolare gli USA e il loro presidente Donald Trump, hanno contribuito fortemente al riarmo dell’Ucraina. 

Un popolo, dal 1991 finalmente libero dalla “prigione dei popoli, che in mezzo a mille difficoltà si stava sviluppando in modo democratico, vittima di un genocidio fisico (bombardamenti deliberati della popolazione civile e delle sue infrastrutture vitali: scuole, ospedali, centrali elettriche, chiese … ), culturale (rapimento di bambini e adolescenti per russificarli, ruberie nei musei, cancellazione dell’identità ucraina e dei programmi scolastici con riscrittura della Storia), ecologico (danni innumerevoli alla flora, alla fauna, all’ambiente agricolo, alle dighe sul Dniepr, e ad altri fiumi… 

Un popolo, quello russo, impossibilitato ad esprimersi, con un tasso di natalità molto basso, vede distruggere una sua generazione intera sul campo di battaglia, tutte le sue risorse assorbite dalle produzioni militari, e distruggere la sua economia con un tasso di interesse ufficiale per i prestiti del 21%!

Ci sono poi le ferite morali, affettive, l’odio reciproco che dureranno per più di una generazione secondo quanto insegna la Storia.

Ci rendiamo conto quanto la scelta della guerra sia sciagurata e produca solo disastri. Chi la decide non vuole in nessun modo il bene delle persone. Certo, nella notte del male, c'è chi sceglie con più forza la via del bene, della santità. Ma anche chi reagisce con la fede è condizionato dalle ferite della guerra. Un esempio chiaro è quello della Restaurazione francese dopo gli orrori e le persecuzioni della Rivoluzione e le guerre napoleoniche. Essa fu anche una reazione contro il male che condizionò la lettura del Vangelo. Per riequilibrare questo processo, il Signore dovette mandare santa Teresina che, incapace di seguire il vigoroso programma penitenziale del monastero, a tastoni, scoprì la sua piccola via, meravigliosamente adatta anche a tutti.

Purtroppo oggi non siamo nel dopoguerra, ma come disse il primo ministro polacco ma nel preguerra! I meccanismi che conducono alla guerra sono fortissimi. Più che mai ognuno deve scongiurarli e dare il suo contributo alla pace, con la preghiera e la conversione, correggendo sul nascere i processi di conflitto che nascono dalle nostre passioni. 


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 3,1-6.14-22

lunedì 18 novembre 2024

CRISTIANI O "FIGLI DI NN"?



Di qualcuno di cui non si conosce il padre si dice “Figlio di NN”. Questa persona è viva, la sua vita ha valore, ha un padre che l’ha generata ma non lo conosce. Si sa che in genere è una grandissima sofferenza, anche se grazie a Dio ci sono situazioni in cui l’amore di altre persone compensano questo vuoto. 

Dicevano i primi cristiani: "nessuno nasce senza un padre e una madre. Nessuno può essere cristiano senza Dio per Padre e la Chiesa per Madre". Si dice quindi di noi battezzati che siamo figli di Dio, Dio è nostro/mio Padre. Prego il Padre nostro. Il segreto della mia identità profonda, di quello che sono realmente, è nel Padre che mi ha generato. Ma se non conosco questo Padre, chi sono io?

giovedì 14 novembre 2024

IMMAGINE DI DIO, NON SCHIAVO / Mercoledì XXXII sett. T.O., pari, 2024.



La meravigliosa lettera a Filemone testimonia la maturazione di Paolo ma anche tutta la profondità del Cristianesimo. Dio ha soccorso un popolo di schiavi e l’ha reso libero facendo penetrare nel suo cuore una verità rivoluzionaria: ogni essere umano è immagine di Dio (dal concepimento alla morte naturale, e oltre ancora nella piena eternità). Da questo deriva che nessun uomo può essere schiavo di un altro uomo, o di qualunque cosa o situazione. Ogni schiavitù è contro Dio.

Onesimo, schiavo fuggitivo, diventato cristiano, viene rimandato dal suo padrone che deve accoglierlo come fratello, innanzitutto come uomo, poi anche come fratello in Cristo. Anche se non fosse diventato discepolo del Signore comune, deve essere riconosciuto nella sua dignità di uomo, immagine di Dio, creato libero e per la libertà. 

La libertà dell’uomo è anche nei confronti di Dio. E come Dio vuole figli e rispetta la nostra libertà, così Paolo non impone ma chiede a Filemone di fare liberamente (anche se lo mette con delicatezza di fronte ad una conclusione unica dalla quale difficilmente potrebbe scappare) questo passo straordinario: accogliere un suo schiavo per di più colpevole, in un modo totalmente diverso. Sa che così vuole Dio, che far appello alla libertà dell’uomo è il suo metodo, che questo metodo radica il bene anche dopo che chi l’ha seminato non sarà più presente per fare pressione.

Il Cristianesimo è audacia rivoluzionaria.

Affinché non diventi mai ideologia, ricordati della verità centrale: Dio ti accoglie come figlio. 

Perciò: Cerca di conoscere questo Padre e di vivere in comunione reale con lui: la tua identità profonda è a sua immagine.

Rivendica la tua dignità di figlio di Dio, per liberati da tutte le schiavitù che ti avviliscono. Quelle esterne sono le meno potenti e pericolose:  “Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione! Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un liberto affrancato del Signore!” (1 Cor 7,20-22). “essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l`ha vinto”. (2 Pietro 2,19).

Vedi l’immagine di Dio in ogni uomo e donna, qualunque esso sia.

Libera gli altri dalle loro schiavitù, facendoti loro servo e fratello.


Prima Lettura  Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Filèmone  Fm 7-20

DIFFONDETE IL MESSAGGIO / 13 Colloquio con Motovilov



Diffusione del messaggio

— Questa manifestazione resterà per sempre incisa nella vostra memoria?

— Non lo so, Padre, se Dio mi renderà degno di ricordare sempre questi fatti con la precisione di questo momento.

— Ma io, mi rispose lo starez, penso che Dio vi aiuterà a conservare queste cose per sempre. Altrimenti non sarebbe stato così velocemente toccato dall’umile preghiera del miserabile Serafino e non avrebbe esaudito così velocemente il suo desiderio. D’altra parte non è solamente a voi che è stato concesso vedere la manifestazione d’una tale grazia, ma attraverso voi, al mondo intero. Fatevi forza perché sarete utile ad altri.



Anche noi accogliamo questo messaggio e apriamoci ad esperimentarlo e a diffonderlo.

CON UN VESTITO INTESSUTO DALLO SPIRITO SANTO / 12 Colloquio con Motovilov


Il padre Serafino sorrise.




— Lo conosco, amico mio, lo conosco altrettanto bene come voi ed è per questo che ve l’ho chiesto. È proprio vero. Nessun profumo sulla terra può essere comparato al buon odore che respiriamo in questo momento, il buon profumo dello Spirito Santo. Sulla terra cosa può assomigliargli? Avete appena detto di sentire caldo come in un bagno. Osservate! La neve che ci sta coprendo non si scioglie al pari di quella che sta sotto i nostri piedi. Il caldo non è dunque nell’aria ma dentro di noi. È quel caldo che lo Spirito Santo ci fa chiedere nella preghiera: «Che il tuo Santo Spirito ci riscaldi!» Con tale calore gli eremiti, uomini e donne, potevano permettersi di sfidare il freddo dell’inverno, circondati com’erano d’un manto di pelliccia, d’un vestito intessuto dallo Spirito Santo. In realtà è così che la Grazia divina abita nel più profondo della nostra anima e nel nostro cuore. Il Signore ha detto «Il Regno dei Cieli è dentro di voi» (Lc 17, 21). Per «Regno dei Cieli» Egli intende la Grazia dello Spirito Santo. Questo Regno di Dio ora è in noi. Lo Spirito Santo ci illumina e ci riscalda. Egli riempie l’aria con diverse profumazioni, fa gioire i nostri sensi e abbevera i nostri cuori con una gioia indicibile. Il nostro attuale stato è simile a quello di cui parla l’Apostolo Paolo : «Il Regno dei Cieli non è questione di cibo o di bevanda ma di giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo» (Rm 14, 17). La nostra fede non si appoggia su parole di saggezza terrena ma sulla manifestazione della potenza dello Spirito. Lo stato nel quale ci troviamo in questo momento è quello che il Signore aveva visto quando disse: «In verità vi dico, alcuni tra coloro che sono qui non moriranno prima d’aver visto il Regno di Dio venire con potenza» (Mc 9, 1).

mercoledì 13 novembre 2024

OBBEDIENZA E GRATITUDINE VANNO INSIEME? / Mercoledì XXXII sett. T.O., pari, San Diego 13 nov. 2024.


È noto che san Paolo vede in Gesù un modello di obbedienza (“obbediente fino alla morte e alla morte di croce”. Filippesi 2, 7-8), quella del Servo di Jahvé, ed esige l’obbedienza da parte dei credenti. Un versetto su tutti: “Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore”. (Filippesi 2, 12). L’obbedienza, come segno di amore concreto deve caratterizzare la vita del cristiano. Nella comunità e nella famiglia bisogna essere sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo, ognuno secondo il proprio ruolo che diventa servizio (Efesini 5). Infatti l’obbedienza del marito è di morire per la moglie come ha fatto Cristo per amore della sua Sposa, la Chiesa. Questa obbedienza si estende alle autorità che governano come Paolo ricorda a Tito nel brano di oggi (non a caso la Chiesa fa rientrare l’obbedienza alle leggi nel 4 comandamento che ordina di onorare i genitori). Questa obbedienza di amore è una condizione e un segno fondamentale della conversione. Invece la disobbedienza è associata all'insensatezza.

Un altro segno di conversione che Gesù indica nel Vangelo di oggi è quello della gratitudine. Su dieci lebbrosi, solo uno, uno straniero samaritano, torna a ringraziare, rinunciando a correre per presentarsi ai sacerdoti e poter subito godere di nuovo della vita normale, essere reintegrato nella sua famiglia, nel suo villaggio.

Mi sembra importante collegare questi due aspetti perché ambedue purificano il cuore dell’uomo, facendolo uscire dal proprio egoismo. 


Prima Lettura  Eravamo insensati, ma Dio ci ha salvati per la sua misericordia.

IN QUESTO CLIMA DI VIOLENZA E SMARRIMENTO, PREGHIERA PER L'EVANGELIZZAZIONE


La Vergine Maria si lamentava con suor Lucia di Fatima che, malgrado il suo messaggio al mondo sia stato riconosciuto dalla Chiesa, la conversione richiesta per portare la Pace non ci sia. In particolare si lamentava che i buoni continuassero a fare i buoni senza cambiare, "sentendosi la coscienza a posto". La situazione di violenze gratuite che sta esplodendo attorno a noi, con tre giovani uccisi in 17 giorni a Napoli e provincia, nessuno può dire che non la conoscevamo già da tempo nelle sue premesse come mentalità di famiglie e giovani. È tempo di reagire. Sicuramente la preghiera sincera è la prima forza a disposizione di tutti, che tocca il cuore di Dio e ci spinge anche ad agire, a creare, a cambiare. Ecco una preghiera per chi vuole recitarla (ad alcuni gruppi ho proposto una versione specifica per loro). 


PREGHIERA PER L’EVANGELIZZAZIONE

lunedì 11 novembre 2024

DIO, ELIA E LA VEDOVA / 11 ottobre 2024




Leggendo tutto il capitolo 17 del primo libro dei Re comprendiamo meglio la storia della vedova e di Elia nella prima lettura di oggi (XXXII Dom. T.O.). Gezabele moglie di Acab re di Samaria diffonde tra la corte e il popolo i culti pagani, distogliendo Israele dall'Alleanza con il Dio dei Padri. Questi idoli pagani sono principalmente culti della fecondità, devono propiziare buoni raccolti, greggi sani e numerosi. Ecco perché Elia profetizza che non pioverà più fino a quando egli lo dirà. Si vedrà allora se questi dèi sono capaci di dare buoni raccolti. E la sua parola si realizza: non piove più e comincia un periodo di sofferenza enorme per il popolo, specialmente i più poveri. Tra questi c'è una giovane vedova con un bambino. Abita a Sarepta una cittadina fenicia, quindi pagana, ma colpita anch’essa dalla siccità. Il raccolto è magrissimo, il secondo anno è peggio e i più fragili cominciano a morire assieme al bestiame che, senza erba, d’estate mangia le foglie degli alberi ma d’inverno non ha nulla. Questa vedova e suo bambino dovevano soccombere tra i primi. Invece lei lotta per la vita, risparmia, organizza, rinuncia a tutto ciò che può per proteggere il figlio. Ma arriva la fine. Lei non si arrende, prepara ancora l’ultimo cibo di cui dispone. È allora che arriva Dio attraverso il profeta Elia. Si è sparsa la voce della profezia di Elia anche nelle regioni intorno ma non lo conosce. Comprende però che le parla un uomo di Dio. Egli ha sete e non si rifiuta l’acqua a chi ha sete. Egli ha fame, e non si rifiuta un pezzo di pane al viaggiatore. Purtroppo non ha nulla, eppure condivide quel nulla. Potrebbe essere arrabbiata, giudicare quell’uomo di Dio che non è capace con tutta la sua preghiera di cambiare le cose, essere disperata e ripiegata, aggrappata alla sua ultima “ricchezza” e rifiutare. La fine del Capitolo 17 mostra che la sua fede nel profeta non è immediata. Ha imparato dalla sua vita difficile quanto costa una mancanza di vigilanza e valuta con diffidenza le situazioni e le persone. Anche se la promessa di Elia le tocca il cuore, credo che il suo atteggiamento sia autentica generosità, quella di chi conosce la fame e si immedesima nel suo simile in difficoltà. 

LO SPIRITO SANTO RICREA TUTTO NELLA GIOIA / 11 Colloquio con Motovilov



— Quando lo Spirito Santo scende sull’uomo con la pienezza dei suoi doni, l’animo umano è riempito d’una gioia indescrivibile; lo Spirito Santo ricrea nella gioia tutto quanto sfiora. È di questa gioia che il Signore parla nel Vangelo quando dice: «Una donna quando giunge la sua ora partorisce nel dolore; ma dopo che ha fatto nascere un bimbo non si ricorda più i suoi dolori, tant’è grande la sua gioia. Anche voi avrete da soffrire in questo mondo, ma quando vi visiterò i vostri cuori saranno nella gioia, una gioia che nessuno potrà rapirvi» (Gv 16, 21-22). Per quanto grande e consolante sia la gioia che sperimentate in questo momento, essa non è nulla se paragonata a quella accennata dal Signore attraverso il suo Apostolo: «La gioia che Dio riserva a coloro che lo amano è al di là di ogni cosa che può essere vista, intesa e sentita dal cuore umano in questo mondo» (1 Cor 2, 9). Quanto ci viene concesso al momento presente non è altro che un acconto di questa gioia suprema. E se, in questo momento, sentiamo dolcezza, giubilo, ben essere, cosa diremo di quell’altra gioia che ci è riservata in cielo, dopo aver pianto su questa terra? Voi avete già abbastanza pianto nella vostra vita e vedete quale consolazione nella gioia via abbia donato il Signore. Ora tocca a noi, amico di Dio, lavorare con tutte le nostre forze per salire di gloria in gloria al fine di «costituire quest’Uomo perfetto, nella forza dell’età, che realizza la pienezza del Cristo» (Ef 4, 13). «Coloro che sperano nel Signore rinnovano le loro forze, hanno le ali delle aquile, corrono senza stancarsi e marciano senza fatica» (Is 40, 31). «Essi procederanno da altezza in altezza e Dio apparirà loro in Sion» (Ps 83, 8). È allora che la nostra attuale gioia, piccola e breve, si manifesterà in tutta la sua pienezza e nessuno potrà rapircela, dato che saremo riempiti di voluttà celesti… Cosa sentite ancora, amico di Dio?

PACE E GIOIA NELLO SPIRITO SANTO / 10 Colloquio con Motovilov




— Cosa sentite ora? Domandò Padre Serafino.

— Mi sento straordinariamente bene.

— Come «bene»? Cosa volete dire per «bene»?

— La mia anima è piena d’un silenzio e d’una pace inesprimibili.

— Amico di Dio, questa è la pace di cui parla il Signore quando dice ai suoi discepoli: «Io vi dono la pace ma non come la lascia il mondo. Sono io che ve la dono. Se voi foste di questo mondo il mondo vi amerebbe. Ma io vi ho eletti e il mondo vi odia. Comunque non abbiate timore perché io ho vinto il mondo» (Gv 14, 27 ; 15, 19, 16, 33). È proprio a questi uomini eletti da Dio ma odiati dal mondo che Dio dona la pace da voi sperimentata in questo momento. «Questa pace — dice l’Apostolo — sorpassa ogni comprensione» (Fil 4, 7). L’Apostolo la chiama così perché nessuna parola può esprimere il ben essere dello spirito ch’essa fa nascere nei cuori degli uomini quando il Signore la concede. Lui stesso la chiama «la mia pace» (Gv 14, 27). Essa è frutto della generosità di Cristo e non di questo mondo; nessuna felicità terrena la può dare. Inviata dall’alto, dallo stesso Dio, essa è la pace «di Dio»… Cosa sentite ancora?

sabato 9 novembre 2024

LA CERTEZZA MORALE, CHE COS'È? / 09-11-2024




Certezza morale. Un concetto molto semplice ma veramente utile.

La maggior parte delle persone si accontenta di pensare di aver ragione e di seguire le proprie abitudini o quelle di tutti. Altre sono insicure e si tormentano con tanti interrogativi, sono sensibili ai rimproveri da chiunque provengano, sono paralizzate nelle decisioni. 

Chiaramente queste due posizioni non sono buone.

Poi ci sono quelle che cominciano a svegliarsi alla fede e desiderano fare la volontà di Dio. Ma come sapere se faccio la volontà di Dio? 

venerdì 8 novembre 2024

CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI, I CONSIGLI DEI CARABINIERI / 8 NOV 2024



L’altro sabato è venuto il Tenente della Stazione dei Carabinieri per metterci in guardia e darci consigli contro le truffe agli anziani. L’Assemblea domenicale molto attenta lo ha ringraziato calorosamente per questo intervento e per il servizio che fanno i carabinieri per la nostra città. Mi sembra utile usare il blog per diffondere ancora di più questo messaggio. 


I consigli dei Carabinieri contro le truffe agli anziani

Le cronache riportano sempre più spesso episodi di criminali che approfittano della buona fede dei cittadini, soprattutto anziani. 


Sono innumerevoli le strategie adottate dai malviventi per carpire la fiducia delle loro vittime.

Il truffatore per entrare nelle vostre case o avvicinarvi in strada può presentarsi in diversi modi. Spesso è una persona distinta, elegante e particolarmente gentile. Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell'INPS, un avvocato e talvolta un appartenente alle forze dell'ordine. I Truffatori possono anche fingersi addetti delle società di erogazione di servizi come luce, acqua, gas, etc.: nei casi più recenti, hanno simulato fughe di gas, perdite o contaminazioni di acqua per accedere alle abitazioni e farsi consegnare (o rubare) denaro o gioielli.


Per difendersi, ecco un decalogo utile da tenere sempre a mente:

mercoledì 6 novembre 2024

VALENCIA: RESPONSABILITÀ, BENE COMUNE, PREVENZIONE E CURA, LUNGO TERMINE / 02 . 06-10-2024







Il disastro umano, economico ed ecologico di Valencia ci addolora e ci interroga. Nel post precedente ho legato aspetto ecologico e cambiamento climatico. Più di qualcuno nega questa relazione, in primis Miguel Bosè. Si parla di “scie chimiche”. A chi non comprende che le automobili rilasciano fumo bianco solo quando l’aria è più fredda perché allora il vapore acqueo che esce dal motore si vede, e così per gli aerei, non saprei che dire. Se la “Laudato Si” e nessun giornalista d'inchiesta serio parlano di scie chimiche, è perché non esistono. Per il cloud seeding vedi questo link Spagna sotto l'acqua: ti spiego perché il cloud seeding (o inseminazione delle nuvole) non c'entra nulla con l'alluvione - greenMe

Nel post precedente ho parlato anche del fenomeno benedetto e massiccio del volontariato. Il punto però è: come rendere stabile questo fenomeno stupendo e non solo momentaneo, sull’onda dell’emozione. È chiaro che una vita di fede sotto forma di cammino dona pian piano l’assiduità e la solidità necessarie. Far parte di gruppi di volontariato è anch'essa una soluzione. Ma chi non può o non si sente di far parte di un gruppo di volontariato può essere protagonista?

martedì 5 novembre 2024

LA FAMIGLIA È LA PRIMA CHIESA? / martedì XXXI sett. T.O., B, 2024


A più riprese Gesù insiste sul primo posto da dare al Regno di Dio. Spesso, come questa sera, lo fa sotto la forma di una parabola che racconta di una festa e di invitati. 

Secondo Luca, tra i primi invitati due si sentono in colpa e chiedono scusa per scegliere di non venire: hanno fatto un investimento importante e sono presi dalla frenesia di giocare col giocattolo, di verificare se vale i soldi spesi. Razionalmente possono andare a quella cena e aspettare l’indomani, non cambierebbe nulla, anzi, presumibilmente è già sera, meglio andare alla luce del giorno, ma non resistono… Questi oggi siamo noi che appena svegli invece di pregare, guardiamo il cellulare ...

Neppure il terzo viene alla festa ma egli non chiede scusa: il suo matrimonio recente passa prima della cena dell’amico. Si nasconde dietro la umanissima legge ebraica che dà enorme importanza al matrimonio e alla famiglia. Ma il Regno di Dio viene prima di ogni cosa, prima della famiglia. 

Invece, anche oggi molti dicono : la prima chiesa è la famiglia. Sento persino che ci sono catechiste che non vanno a Messa la domenica perché "hanno famiglia". Evidentemente questo è falso. La catechista che non va a Messa, che esempio dona ai bambini e alla sua stessa famiglia? Come può trasmettere la fede che non vive? La prima Chiesa è la Chiesa di Gesù Cristo, la sua Comunità, dove, anche da solo il coniuge credente va ad attingere grazia e luce, forza per portare Cristo nella sua famiglia, servirla e farla diventare “piccola chiesa domestica”, nutrirla attraverso la sua perseveranza e la sua conversione sempre più profonda. 


Prima Lettura  Svuotò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési  Fil 2,5-11