Il Vangelo di oggi è la continuazione di quello di domenica scorsa, cioè della parabola della Vite e dei tralci. Gesù stesso ce la vuole spiegare. Infatti sottolinea che la fonte della gioia non è il nostro impegno ma lo scoprirsi amati da lui, amati dal Padre in lui. ”In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati“, “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.“
Il nostro impegno è una conseguenza, e senz’altro apre il nostro cuore alla gioia, perfeziona la nostra gioia, ce la fa sperimentare. E, instancabilmente la Scrittura, ma in particolare san Giovanni, ci ricorda che l’amore non è solo emozione, non è solo soggettività, ma corrisponde a ciò che è giusto e vero, al reale. Quindi ci invita ad osservare i comandamenti. Ma nessun santo si è mai sentito perfetto e la gioia dei santi è, fino alla fine, ancora una volta, la gioia di sentirsi amati, gratuitamente, di annunciare la misericordia. Questa gioia si accompagna di una radicale umiltà, perché nessuno può accampare una superiorità sugli altri. San Francesco diceva che se, al più peccatore tra i malfattori d'Italia fosse stato dato la metà delle grazie che aveva ricevuto, questi sarebbe santo il doppio di lui! Chiamava sé stesso “ladro delle grazie di Dio”.
Ho avuto la gioia questa mattina di vedermi restituire il libro “l’arte di trarre profitto dei nostri peccati” (Joseph Tissot, Ed Chirico, un libro che tutti dovrebbero leggere almeno una volta) con questa conclusione:”grazie, questo libro mi ha aiutato a comprendere che non devo chiudermi sui miei sensi di colpa, ma devo rialzarmi e andare avanti con l’aiuto di Dio! Finora mi sono molto lasciato paralizzare dai sensi di colpa”. La Bibbia porta continuamente questo messaggio! Per esempio: “Forse che io ho piacere della morte del malvagio - oracolo del Signore - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?” (Ezechiele 18, 23). Davide è l'esempio del peccatore sano che accetta la punizione per il suo peccato, ma sa voltare pagina, appoggiato sul perdono di Dio (2 Sam 12,16-23). Le tre letture di oggi ci dicono proprio come l’amore di Dio vuole solo effondersi su tutti e chiamarci non servi ma amici.
Prima Lettura At 10, 25-27. 34-35. 44-48 Anche sui pagani si è effuso il dono dello Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli