Cristo e l'Anticristo - Luca Signorelli, Duomo di Orvieto. |
Chi è l’anticristo di cui parla oggi san Giovanni nella prima lettura, anzi, i molti anticristi che facevano parte della comunità cristiana e ne sono poi usciti? La Storia dice che la volontà di identificarlo in modo troppo preciso in una figura o in un gruppo concreto ha generato “cacce alle streghe” con accuse reciproche tra fazioni opposte, spesso violente e con esiti tragici. Ci sono state per esempio polemiche sanguinose tra protestanti e cattolici.
Fuggiamo
dalla caccia alle streghe! Fuggiamo dalle accuse nelle comunità e nelle famiglie.
Il meccanismo del capro espiatorio è una terribile tentazione perché aver
trovato “il” colpevole di turno permette di canalizzare la rabbia, di sentirsi
liberi per un attimo del senso di colpa (perché le cose vanno male nella mia – nostra
– vita? : Ecco è tutta colpa di … ebrei, rom, immigrati, musulmani, cristiani, capitalisti,
sindacati, approfittatori ... E' colpa di marito, moglie, suocera, Papa e cardinali, Chiesa, omosessuali,
omofobi... Ognuno e ogni situazione ha il suo capro espiatorio! Se le cose vanno
male è per colpa di … Eliminiamo queste persone e tutto andrà bene!) Purtroppo questo
atteggiamento è illusorio. Lascia a terra infinite vittime di questo sfogo
violento ma non risolve nulla, e dopo poco i problemi ritornano spesso aggravati.
Il razzismo nazista ha canalizzato la rabbia del popolo frustrato dalla
sconfitta della prima guerra mondiale e galvanizzato lo sforzo di ricostruzione
del paese ma è stata solo una fuga avanti che è diventata rapidamente follia
autodistruttrice con danni infiniti innanzitutto per il popolo tedesco e anche per
il mondo intero.
Questo
non impedisce di fare un discernimento per la conversione, personale anzitutto,
ma anche comunitaria. Ognuno cerchi l'anticristo che sta dentro di sé.
Tentativi
letterari di grande valore per spiegare la figura dell’anticristo sono “La
Leggenda del Grande Inquisitore” di Dostojevskij e “Il Signore del Mondo” di
Robert Benson. Si tratta sempre di volere il bene dell'Umanità, correggendo l'opera di Cristo.
In meno di venti pagine Dostojevskij mette a confronto Gesù e il Grande Inquisitore che gli spiega come ha avuto torto di non ascoltare nel deserto il “grande spirito” che gli consigliava di usare le “tre forze, tre sole forze capaci di vincere e conquistare per sempre la coscienza di questi deboli ribelli (gli uomini), per la felicità loro; queste forze sono: il miracolo, il mistero e l’autorità.” Secondo l’anticristo la gente non vuole la fede pura e libera, non vuole l’amore gratuito! Vuole i pani, poi vuole i segni prodigiosi (apparizioni, segni nel cielo e nelle nuvole, veggenti con locuzioni interiori ed estasi), e i miracoli, in particolare le guarigioni. Infine vuole l’autorità. Non vuole un rapporto di fede diretto con Dio per lasciarsi guidare per vie che siano quelle di Dio e non le loro, ed esponga tutta la loro vita al fuoco dell’amore. La gente vuole un rapporto mediato, il rito che da linguaggio per esprimere l’amore, diventa formula magica (se non c'è l’Ave Maria di Schubert non è matrimonio. La Messa in latino, proprio perché non si capisce niente, è più “mistica”). Vuole il prete che detta la regola che acquieta la coscienza con il minimo sforzo, la processione sempre sullo stesso percorso, la statua, la formula della novena o della preghiera “molto efficace”, specie se in un giorno particolare, ecc. … Solo seguendo queste tre forze, il miracolo, il mistero e l’autorità ci può essere la pace e la felicità della gente. Gesù non risponde nulla, non condanna il Grande Inquisitore, ma alla fine si alza e gli da un bacio. Questo gesto d’amore scuote nel profondo il Grande Inquisitore, riducendo in polvere la sua logica, ma, invece di accogliere il gesto di Cristo, egli si spaventa e gli chiede di andarsene e di non tornare mai più!, mai più!
In meno di venti pagine Dostojevskij mette a confronto Gesù e il Grande Inquisitore che gli spiega come ha avuto torto di non ascoltare nel deserto il “grande spirito” che gli consigliava di usare le “tre forze, tre sole forze capaci di vincere e conquistare per sempre la coscienza di questi deboli ribelli (gli uomini), per la felicità loro; queste forze sono: il miracolo, il mistero e l’autorità.” Secondo l’anticristo la gente non vuole la fede pura e libera, non vuole l’amore gratuito! Vuole i pani, poi vuole i segni prodigiosi (apparizioni, segni nel cielo e nelle nuvole, veggenti con locuzioni interiori ed estasi), e i miracoli, in particolare le guarigioni. Infine vuole l’autorità. Non vuole un rapporto di fede diretto con Dio per lasciarsi guidare per vie che siano quelle di Dio e non le loro, ed esponga tutta la loro vita al fuoco dell’amore. La gente vuole un rapporto mediato, il rito che da linguaggio per esprimere l’amore, diventa formula magica (se non c'è l’Ave Maria di Schubert non è matrimonio. La Messa in latino, proprio perché non si capisce niente, è più “mistica”). Vuole il prete che detta la regola che acquieta la coscienza con il minimo sforzo, la processione sempre sullo stesso percorso, la statua, la formula della novena o della preghiera “molto efficace”, specie se in un giorno particolare, ecc. … Solo seguendo queste tre forze, il miracolo, il mistero e l’autorità ci può essere la pace e la felicità della gente. Gesù non risponde nulla, non condanna il Grande Inquisitore, ma alla fine si alza e gli da un bacio. Questo gesto d’amore scuote nel profondo il Grande Inquisitore, riducendo in polvere la sua logica, ma, invece di accogliere il gesto di Cristo, egli si spaventa e gli chiede di andarsene e di non tornare mai più!, mai più!
Ne
“Il Signore del Mondo”, Benson spiega come il sorgere delle ideologie totalitarie, che si
diffonderanno davvero nel secolo XX°, da un ideale di giustizia e di benessere
diffuso, di pace, porteranno all’apparizione dell’anticristo che guiderà e
accentuerà la dittatura del pensiero unico perseguitando e mettendo a morte tutti
quelli che non vi aderiscono.
Riportando
a noi questi due approcci ci possiamo interrogare sulle tre tentazioni di Cristo
nel deserto e come, invece della fede pura e libera fondata sull’amore di Dio,
vogliamo da lui sopratutto i benefici materiali, i segni prodigiosi e
gratificanti, il dominio che gonfia il nostro orgoglio o la regola che accontenta
la coscienza con il “minimo sindacale”, vogliamo imporre le nostre idee a tutti, o
seguire pigramente la maggioranza e non fare la fatica del pensare e del passare all’altro.
Prima Lettura 1
Gv 2, 18-21
Avete ricevuto l’unzione dal Santo e tutti avete la conoscenza.
Avete ricevuto l’unzione dal Santo e tutti avete la conoscenza.
Dalla prima lettera di san
Giovanni apostolo
Figlioli, è giunta l’ultima ora. Come avete sentito dire che l’anticristo deve venire, di fatto molti anticristi sono già venuti. Da questo conosciamo che è l’ultima ora.
Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri.
Ora voi avete ricevuto l’unzione dal Santo, e tutti avete la conoscenza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 95
Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Figlioli, è giunta l’ultima ora. Come avete sentito dire che l’anticristo deve venire, di fatto molti anticristi sono già venuti. Da questo conosciamo che è l’ultima ora.
Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri.
Ora voi avete ricevuto l’unzione dal Santo, e tutti avete la conoscenza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 95
Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Cantate al Signore un canto
nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
Gioiscano i cieli, esulti
la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
Davanti al Signore che
viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.
Canto al Vangelo Gv 1,14.12
Alleluia, alleluia.
Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Alleluia.
Vangelo Gv 1, 1-18
Il Verbo si fece carne.
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.
Canto al Vangelo Gv 1,14.12
Alleluia, alleluia.
Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Alleluia.
Vangelo Gv 1, 1-18
Il Verbo si fece carne.
Dal vangelo secondo
Giovanni
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.