Copia e incolla: due minuti e ho fatto un post! Il mio sogno. Lo so che devo parlare del matrimonio nell'aereo. Anche perché questo matrimonio è un segno bellissimo e molto grande, molto utile per tutti noi (con qualche pericolo di deriva, come sempre). Commenterò questo dono di papa Francesco e della Provvidenza appena possibile.
Intanto, martedì, parlando ai religiosi e al clero del Cile, papa Francesco ha donato una meditazione molto preziosa e semplice per quanti vogliono essere cristiani e testimoni seriamente. Leggete questo discorso, ne vale veramente la pena:
INCONTRO CON
SACERDOTI, RELIGIOSI E RELIGIOSE, CONSACRATI E SEMINARISTI
DISCORSO DEL SANTO
PADRE
Cattedrale di Santiago
del Cile
Martedì, 16 gennaio 2018
Cari fratelli e sorelle, buonasera.
Sono contento di condividere questo incontro con voi.
Mi è piaciuto il modo con cui il Cardinal Ezzati vi ha presentato: “Ecco, ecco
le consacrate, i consacrati, i presbiteri, i diaconi permanenti, i
seminaristi...”. Eccoli. Mi è venuto in mente il giorno della nostra
ordinazione o consacrazione quando, dopo la presentazione, abbiamo detto:
«Eccomi, Signore, per fare la tua volontà». In questo incontro desideriamo dire
al Signore: «Eccoci», per rinnovare il nostro “sì”. Vogliamo rinnovare insieme
la risposta alla chiamata che un giorno scosse il nostro cuore.
E per fare questo, credo che ci possa aiutare partire
dal brano del Vangelo che abbiamo ascoltato e condividere tre momenti di Pietro
e della prima comunità: Pietro e la comunità abbattuta, Pietro e la comunità
perdonata e Pietro e la comunità trasfigurata. Gioco con questo binomio
Pietro-comunità poiché l’esperienza degli apostoli ha sempre questo duplice
aspetto, quello personale e quello comunitario. Vanno insieme e non li possiamo
separare. Siamo, sì, chiamati individualmente, ma sempre ad esser parte di un
gruppo più grande. Non esiste il “selfie vocazionale”, non esiste.
La vocazione esige che la foto te la scatti un altro: che possiamo farci? Le
cose stanno così.
1. Pietro abbattuto e la comunità abbattuta
Mi è sempre piaciuto lo stile dei Vangeli di non
decorare né addolcire gli avvenimenti, e nemmeno di dipingerli belli. Ci
presentano la vita com’è e non come dovrebbe essere. Il Vangelo non ha paura di
mostrarci i momenti difficili, e perfino conflittuali, che i discepoli hanno
attraversato.
Ricomponiamo la scena. Avevano ucciso Gesù; alcune
donne dicevano che era vivo (cfr Lc 24,22-