Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per quelli che
faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; trattateli
con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi. Vi
esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi,
sostenete i deboli, siate pazienti con tutti. Guardatevi dal rendere male per
male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. State sempre lieti, pregate
incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di
Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le
profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni
specie di male.
Il Dio della pace vi
santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e
corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!
Fratelli, pregate anche per noi.
Salutate tutti i fratelli con il bacio santo. Vi scongiuro, per
il Signore, che si legga questa lettera a tutti i fratelli.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi. (1 Ts 5,
12-28)
San Paolo ha annunciato la Buona Notizia
di Gesù Cristo a Tessalonica (l’attuale Salonicco) solo per alcune settimane,
ma anche in così breve tempo un bel gruppo di persone, giudei e pagani, hanno creduto
e si è formato una piccola comunità. Ed ecco che si scatena una forte persecuzione
e Paolo e Sila devono partire (Atti 17,1-15). Paolo rimane in ansia: questa comunità
così giovane potrà resistere alla persecuzione? Dopo un po’ manda Timoteo a
visitarli. Egli ritorna con notizie molto confortanti. La forza che emana dall’annuncio
della morte e risurrezione di Gesù ha mantenuto questa piccola comunità nello zelo
e nella carità. Ed ecco allora che san Paolo scrive loro una lettera, la sua
prima lettera e probabilmente il primo scritto cristiano. In una situazione di
persecuzione qual è la volontà di Dio sui discepoli? Essere sempre lieti, pregare incessantemente, ringraziare per ogni cosa!
Ringraziamo per ogni cosa successa nel 2020, per le persone e anche tutte le sofferenze, sapendo che il Signore opera sempre a nostro favore, benedicendolo e cercando la sua volontà. San Paolo non banalizza la sofferenza e tiene conto della fragilità umana. Altrimenti la sua preoccupazione per la Chiesa di Tessalonica e tutte le altre Chiese, e i suoi consigli riguardo ai deboli non avrebbero senso. E può essere molto utile fare prima il bilancio di tutte queste ferite. Il cristiano non dice mai superficialmente "Andrà tutto bene!". Ma la certezza che il Signore Gesù ha tutto nelle mani supera ogni inquietudine e tristezza.