Nel contesto angoscioso di questa guerra e i rischi devastanti di allargamento, san Pietro ci rincuora con una parola forte: la
promessa di un'eredità incorruttibile ed eterna così grande che anche in mezzo
alle persecuzioni e alle prove più grandi possiamo essere ricolmi di gioia. Non
solo perché dopo la notte verrà la luce del mattino, ma, come cristiani, benché la Chiesa preghi continuamente per il dono della Pace, già nella fede possiamo chiamare opportunità ciò che ci
affligge, ciò che ci ferisce profondamente come tutti gli altri uomini.
Un tale desidera quella Vita che nulla potrà intaccare, e chiede a Gesù cosa deve fare. La risposta di Gesù, in tempo di pace, non è diversa da quella di Pietro ai cristiani perseguitati: bisogna avere una fede piena, appoggiare totalmente la propria vita al Signore, riferire tutto a lui, ricevere tutto da lui, rinascere a vita nuova in Cristo. Nella fede possiamo vedere il lato positivo delle spogliazioni subite a causa delle persecuzioni. Senza persecuzioni bisogna spogliarsi volontariamente, disfarsi di tutto e darlo ai poveri per riporre la propria sicurezza solo in Dio che è padre e provvede. Questo tale non ci riuscì e se ne andò scuro in volto, perché attaccato ai suoi beni. E i discepoli sono sgomenti perché si vedono anch'essi legati alle poche cose che hanno. Gesù li rincuora con una parola immensa: essere salvati è «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Qualunque sia la mia debolezza, anche se rimango un verme tutta la vita posso confidare in Dio! Ma Dio ha per me un progetto più nobile ancora: egli può, già qui, su questa terra, darmi quell’amore che mi distacca dai beni e dalle sicurezze terreni e mi fa pregustare la vita eterna.
Gesù ha pianto di fronte a Gerusalemme che non aveva compreso la via della pace e stava per vivere le sofferenze immane dell'assedio e delle distruzioni. La Chiesa opera sempre per prevenire, soccorrere, curare, cercare soluzioni di pacificazione. La Chiesa sa quanto la guerra è rischiosa per l'uomo sia sul piano terreno che strettamente spirituale perché molti possono essere scandalizzati, sentendosi abbandonati da Dio. Il Magistero non cessa di ripetere che la guerra non può mai essere una soluzione buona per la risoluzione dei conflitti. Ma non può rinunciare ad annunciare la speranza anche quando incombe la catastrofe: la Vittoria di Cristo sul male e sulla morte fa che, attraverso una fede viva, tutto serva al bene di coloro che amano Dio.
Prima
Lettura 1 Pt 1, 3-9
Voi amate Gesù Cristo, pur senza averlo visto e credete in lui;
perciò esultate di gioia indicibile.