Le letture di oggi
ci fanno vedere la sorpresa dei presenti e la potenza dello Spirito che fa
meraviglie. Per questo il Signore disse agli Apostoli: rimanete in città,
aspettate questo dono. Non vi buttate a fare da soli. Non solo fareste poco ma
fareste anche male.
Infatti nel momento più
forte della crisi del coronavirus abbiamo visto tanto bene sgorgare dal
profondo dell’animo delle persone, in quasi tutti una disponibilità nuova e
positiva. Adesso che stiamo in riapertura con le molte difficoltà e problemi
che essa comporta per tanti, vediamo che non c'è stato un cambiamento duraturo
e generale nelle persone. Non parlo dei semi che sono stati seminati in questo
periodo e germoglieranno in futuro. Soprattutto non parlo di chi nella fase critica
è arrivato all’eroismo e perfino al dono della vita: in essi il bene era già
solidamente radicato da tempo. Ma la conclusione di questo Lockdown è che
abbiamo bisogno assoluto dello Spirito Santo per affrontare le grandi sfide presenti
e future.
Lo Spirito ci è donato
ma dobbiamo sceglierlo. Non tutti lo scelgono. Tra chi sta quel giorno a
Gerusalemme, per alcuni si realizza la promessa di Dio e si convertono, per
altri sono cose da ridere. Siamo liberi. Ma anche quelli che accetteranno la
Parola di Pietro senza difendersi, si sentiranno trafiggere il cuore: “voi
l’avete ucciso!” Davvero, io l’ho ucciso, io, non un altro! Un’esperienza di
morte prima di ricevere la vita nuova. In genere preferiamo negare questo:
siamo stati sempre bravi, non perfetti certo, ma da lì a dirmi che ho ucciso la
Vita in me, che ho ucciso l’Unica mia Speranza di salvezza… Come ti permetti?
Forse non hai capito bene…
Quel giorno, per chi
ascolta, l’esperienza dolorosa di morte è breve. Gli apostoli invece si sono
sentito trafiggere il cuore molto più profondamente e molto più a lungo. Erano
i più vicini a Gesù e proprio loro l’hanno abbandonato, rinnegato. Hanno
pregato giorni e giorni chiusi nel nulla di questo Cenacolo, poveri e anche
timorosi di essere vittime di una improvvisa irruzione dei soldati, sospesi tra
le ombre del loro fallimento e la speranza nella promessa di Gesù. Hanno
sperimentato quanto senza lo Spirito Santo erano incapaci di tutto. Ma hanno
scelto di fare fiducia, sostenuti dalla Madre di Gesù, che li aiuta a sperare e
a non ritenere la loro vita meritevole di nulla. La coscienza della loro
fragilità e del loro peccato, sopratutto il rimorso dei loro peccati, non
devono prevalere sulla disponibilità a mettersi a disposizione del Signore che
li ha scelti sapendo cosa c'è nell’uomo. L’esperienza della loro fragilità li
accompagnerà fino all’ultimo giorno. Proprio per questo motivo la loro definitiva
scelta di seguire Gesù è indispensabile e preziosa.
Prima
Lettura At 2, 1-11
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.