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martedì 25 luglio 2017

DAVVERO UN TESORO IN VASI DI CRETA? / San Giacomo Apostolo 25 luglio

Peter Pieterz - La madre dei Figli di Zebedeo e Gesù
Olio su Tavola - Dunkerque
Mentre nella prima lettura san Paolo, esprimendo tutte le difficoltà della sua condizione manda un messaggio di speranza, di vittoria malgrado la fragilità umana e in ragione di questa: non schiacciati, non disperati, non abbandonati, … sicuri della risurrezione che si manifesterà nei nostri corpi in un inno di ringraziamento prorompente!

Il Vangelo invece è probabilmente risuonato come una condanna per tutti i presenti. Per la mammina attenzionata che per i suoi figlioli voleva tutto  tranne che vederli bere un calice amaro, i fratelli Giacomo e Giovanni che con la certezza del calice da bere non hanno quella dei primi posti, i discepoli tutti che sentono da Gesù che bisogna farsi schiavi di tutti per seguire la logica del Regno dei Cieli.

UNA GENERAZIONE MALVAGIA E ADULTERA PRETENDE UN SEGNO! / lunedì XVI sett. T.O.

Il Segno di Giona - Salvezza dalla morte e Predicazione.
Gesù se la prende con gente che vuole da lui un segno.
Come comprendere questo se ad altri Dio dà dei segni anche spontaneamente? Nella prima lettura Dio dichiara che il popolo crederà in lui quando lo vedrà sconfiggere Faraone. La gente che corre a Medjugorje per vedere il sole senza essere abbagliata è da rimproverare?

Diciamo che tra le persone cosiddette religiose ci sono troppi creduloni che dovrebbero “attaccare il cervello” prima di vedere o voler vedere manifestazioni soprannaturali ovunque, senza criterio. Sono stato testimone a Medjugorje di persone molto emozionate perché riuscivano a guardare il sole quasi al tramonto senza essere abbagliate, esperienza che si può ripetere ogni giorno e in tutti i luoghi della terra! Purtroppo l’approccio emotivo miracolistico è molto diffuso e fa tanti danni. E' lo stesso pubblico dei giornali di pettegolezzi: un popolo immenso!
A maggior ragione ci sono danni quando qualche prete non aiuta. Quanti hanno guidato pellegrinaggi di fedeli al “Bambin Gesù” di Gallinaro sono di questa categoria. Se una “apparizione”dice ad una

domenica 23 luglio 2017

LE PARABOLE DEL REGNO: SEGUIRE UN RE VITTORIOSO SUL MALE / domenica XVI del T.O.

La Parabola della Zizzania
Domenico Fetti.
Nella prima lettura il saggio costata che Dio è onnipotente e non ha nemici che possano impensierirlo. Ma il motivo della sua pazienza è un altro, è il suo amore per noi: Egli ci lascia il tempo del pentimento.
Gesù nella parabola della zizzania invita a modellare la nostra lotta contro il male sull’esempio e i tempi di Dio. Il nostro giudizio è fallace e potremmo sradicare il buon grano assieme alla zizzania. Santa Maria Maddalena, una grande santa e la prima testimone della Risurrezione, festeggiata ieri, aveva tutti i demoni in corpo. Che perdita se fosse stata estirpata prima del tempo!

Ma questa parabola porta due conseguenze:
-Alla fine ci sarà il giudizio! Nessuno approfitti sconsideratamente della misericordia e pazienza di Dio! Invochiamo per noi stessi e per gli altri la grazia della conversione!
-La seconda conseguenza è che il male sarà presente nel mondo fino alla fine dei tempi. Non vivremo mai in un’epoca radiosa e paradisiaca! Guardare al futuro con questa prospettiva inganna. Anche per il passato: non esiste l’età d’oro, “ai miei tempi” oppure “quando tutto andava bene”.

Questo non significa che siamo un “esercito sconfitto”, “gli ultimi moicani” di un’avventura, bella, ma che ha fatto suo tempo e sarà sostituita da qualche ideologia pseudoscientifica oppure da un’altra

sabato 22 luglio 2017

PERCHE' DIO NON MI HA DATO UNA VITA MIGLIORE? / Festa di Santa Maria Maddalena, Prima Testimone della Risurrezione

Cristo Risorto e Maria Maddalena
Anton Raphael Mengs - Madrid
Non sono nato in una famiglia importante ma nei confronti di altri, il solo fatto di essere francese, europeo, per esempio, era un privilegio che molti avrebbero voluto avere. E le migrazioni di oggi ce lo ricordano tragicamente. Anche all’interno della società francese, posso dire che la mia famiglia mi ha dato, sul piano umano, più possibilità di tanti altri. Eppure sono stato a momenti così infelice da pensare perfino al suicidio.
Quando qualcuno non si ama, non ama le sue origini, il suo corpo, il suo carattere, le persone che ha attorno, si vergogna dei suoi genitori, della sua povertà, della sua intelligenza, sorge ineluttabilmente la domanda: “perché sono nato così?” “perché la mia storia è andata così?”. Se uno crede in Dio la domanda non cambia molto, anzi, si acuisce: “perché Dio – che mi ama – ha  voluto (ha permesso: ma Dio essendo onnipotente la sostanza rimane la stessa) che io mi trovassi in questa situazione, senza colpa mia?” Questa domanda si declina in mille sfumature, perfino quando riconosco una mia qualche responsabilità in un errore o un peccato commesso: “perché Dio non mi ha evitato questo errore, questo peccato, le cui conseguenze sono troppo pesanti per me, per la mia famiglia?”. Allo stesso modo se uno scopre in sé la sete dell’infinito, prova un senso di insoddisfazione radicale che nulla può colmare.

venerdì 21 luglio 2017

PUO' DIO INDURIRE I CUORI? / venerdì XV sett. T.O.

James Tissot - Mosè e il Faraone
La Liturgia corre nel raccontare la vicenda di Mosè. Sarebbe opportuno leggere tutto il libro dell’Esodo. Per chi non ci riesce, ci sarà una nuova possibilità con la liturgia della Quaresima. La prima lettura ci porta alla fine delle dieci piaghe e alla preparazione della Pasqua.

Mi è stato chiesto da due persone amiche di spiegare il primo versetto: “In quei giorni, Mosè e Aronne avevano fatto tutti quei prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, …”. Questo versetto si abbina a passi dove si dice che Gesù parlava in parabole perché non comprendessero, e altri, difficili da accettare. Se dal Vangelo di oggi è facile e gioioso ascoltare Gesù che dice: “Misericordia voglio e non sacrifici”, come accettare che Dio indurisca il cuore di qualcuno, sopratutto di un governante con conseguenze terribili verso i piccoli, i deboli, gli innocenti?

giovedì 20 luglio 2017

21 LUGLIO, GIORNATA DI DIGIUNO E PREGHIERA PER IL VENEZUELA

I Media ci fanno vedere già da tre mesi le proteste popolari in Venezuela e la conta dei morti (quasi 100!) per mano delle forze dell’ordine o dei gruppi paramilitari. La crisi venezuelana si trascina ormai da anni. Praticamente dalla crisi del petrolio. Il Venezuela ha molto petrolio. La salita del regime del presidente Chavez ha coinciso con una relativa ricchezza dovuta all’afflusso di entrate dovute al petrolio, ma senza vero sviluppo economico. Il suo successore, Nicolás Maduro, non ha saputo fare meglio e la crisi del prezzo del petrolio ha ingenerato un impoverimento enorme della popolazione. Attualmente in Venezuela vivono circa 33 milioni di persone, delle quali oltre l'80% è in stato di profonda povertà. 
Le ultime elezioni democratiche, già di qualche anno fa, hanno dato la maggioranza assoluta ai partiti contrari al chavismo e al presidente Maduro in particolare, reclamandone l’uscita di scena. Purtroppo le posizioni si sono irrigidite da entrambi le parti e il regime ha rifiutato sistematicamente gli aiuti internazionali, anche della Caritas, aggravando la crisi che ha portato ad un’inflazione del 700% ed alla mancanza quasi totale di cibo e medicinali. 

Domenica 16 luglio la popolazione ha partecipato al referendum autoconvocato dalle forze di opposizione per esprimere un voto sulla proposta del presidente Maduro di modificare la Costituzione. La consultazione, osteggiata dal governo ma sostenuta dai vertici della Chiesa venezuelana, ha raccolto il 98% di voti contrari su 7 milioni di voti espressi. Tuttavia questa netta maggioranza è rimasta inascoltata; anzi, gruppi paramilitari hanno attaccato diversi seggi, fra cui quello allestito nei pressi della Chiesa di Nostra Signora del Carmelo dove stava celebrando la messa il cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas. 

Domani 21 luglio sarà una giornata di digiuno e di preghiera per la libertà, la giustizia e la pace in Venezuela, promossa dalla Conferenza episcopale per «chiedere a Dio di benedire gli sforzi dei venezuelani» tesi alla convivenza fraterna nel Paese attraversato da una profonda crisi civile, sociale ed economica. Ogni diocesi e parrocchia del Paese la vivrà attraverso processioni, veglie, messe, momenti di preghiera. I vescovi invitano i venezuelani a «non lasciarsi rubare la speranza che rende possibile, con l’aiuto di Dio, ciò che sembra impossibile, per comunicare la speranza ed essere protagonisti di questo momento storico e del futuro del nostro paese». 


Perché non associarci liberamente a questa iniziativa di digiuno e preghiera?

LE PAROLE DI PAOLO BORSELLINO / Veglia di preghiera per Giovanni Falcone il 23 giugno 1992

Ieri sono stati 25 anni dalla strage di Via d'Amelio con l'assassinio di Paolo Borsellino e i suoi uomini di scorta. 
Stiamo cercando per la nostra città uno spirito nuovo che veda tutti attenti e impegnati verso il bene comune. Nel frattempo, anche nei nostri quartieri, incendi dolosi rovinano la bellezza e la base vitale della nostra convivenza. Dolosi perché dettati da interessi oscuri che sacrificano il bene di tutti e il futuro degli stessi propri figli a vantaggi immediati ed egoisti. Dolosi anche per superficialità, dispetto e inconsapevolezza delle conseguenze dei propri atti. Mancano i valori di base, etici, morali, ma anche di mera capacità di vedere gli altri, di capire il valore del tempo e del futuro, di fare progetti che vadano al di là del solo momento presente, manca la  consapevolezza di come si costruisce e si custodisce un ambiente favorevole a tutti. 
Paolo Borsellino mette in evidenza che la molla che animava Giovanni Falcone (e gli altri con lui) era l'amore, l'amore per la propria terra, la propria città, la propria gente. Un amore che evita i sentieri che portano verso la morte e prende i sentieri della vita, un amore che accetta consapevolmente il prezzo da pagare nel quotidiano. L'amore che è solo sentimento, emozione, gratificazione è tutto fuorché amore. Leggiamo questo discorso molto realista e positivo.

“Giovanni Falcone lavorava con perfetta coscienza che la forza del male, la mafia, lo avrebbe un giorno ucciso. Francesca Morvillo stava accanto al suo uomo con perfetta coscienza che avrebbe condiviso la sua sorte. Gli uomini della scorta proteggevano Falcone con perfetta coscienza che sarebbero stati partecipi della sua sorte.
Non poteva ignorare, e non ignorava, Giovanni Falcone, l’estremo pericolo che egli correva perché troppe vite di suoi compagni di lavoro e di suoi amici sono state stroncate sullo stesso percorso che egli si imponeva. Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché mai si è turbato, perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per amore! La sua vita è stata un atto di amore

mercoledì 19 luglio 2017

BATTESIMO 2/6 : COSA PRODUCE IN CHI LO RICEVE? (seguito del post del 19 luglio 2017: E' GIUSTO BATTEZZARE I BAMBINI PICCOLI?)

Approfondiamo il valore del battesimo dei bambini in età in cui non sono ancora in grado di professare personalmente la loro fede.

Dal post precedente è emerso in modo molto chiaro che la Chiesa ha sempre battezzato i bambini piccoli, figli di famiglie cristiane. Se dall’interno della vita delle prime comunità cristiane sono scaturite sia la Tradizione che la stessa Scrittura è ovvio che i modi di agire dei primi secoli hanno valore di norma per noi.

Il ragionamento di molti, in particolare fratelli evangelici, secondo cui Gesù essendo stato battezzato da Giovanni Battista a trent’anni, bisognerebbe battezzare solo gli adulti è del tutto inattendibile. In primis perché non tiene conto appunto della Tradizione antica della Chiesa. Ma anche biblicamente non sta proprio in piedi per una ragione molto semplice: Giovanni Battista stesso puntualizza che tra il suo battesimo e quello che darà il Messia c'è un abisso.
“Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco.” (Matteo 3,11)
“Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.” (Luca 3,16)
Il gesto del battesimo (l'acqua, ecc.) è lo stesso, e l’atteggiamento di disponibilità alla conversione

martedì 18 luglio 2017

PUO' UNA PERSONA ESSERE MITE E DIRE: "GUAI A TE"? / martedì XV sett. T.O.

Gesù nel Vangelo se la prende con le città dove ha iniziato la sua predicazione. Una nota napoletana per sorridere: in greco, “Guai!” si dice “οὐαί (e si pronuncia “uaj”).

Gesù rimprovera fortemente le città nelle quali ha compiuto maggiori prodigi perché non si sono convertite. Come mai Gesù dolce rimprovera? Bisogna leggere tutto il Vangelo senza annullare nessuna parola per far apparire il Volto autentico e completo di Gesù. Anzi, bisogna leggere tutta la Bibbia. Quando qualcuno mi dice: Gesù è misericordioso ma il Dio dell’Antico Testamento è duro, io so che, come minimo, non ha mai letto l’Antico Testamento e probabilmente non ha letto neppure il Nuovo Testamento. Il Nome di Dio nell’Antico Testamento è “Il Misericordioso” ed è lo stesso Dio di Gesù Cristo.
C'è una chiave per spiegare i diversi atteggiamenti di Gesù? Sì, Gesù si comporta a seconda delle persone che lo ascoltano e della situazione in cui si trovano, perché Egli ama, sempre, incondizionatamente, ti vuole salvare e si rivolge alla tua libertà. Gesù rimprovera le città che hanno visto molti segni. Non rimprovera coloro che sono “come pecore senza pastore”. Dei pagani che lo crocifiggono dirà : “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Dei Sommi Sacerdoti che l’hanno consegnato a Pilato dirà che hanno un peccato più grande (Giovanni 19,11). A coloro che pretendono di sapere, di “vedere”, dice: “il vostro peccato rimane”, e così via. È a ragion veduta che Gesù rimprovera queste città per scuoterle.

Il mio primo incontro con il Signore è stato solo di luce e pace. Eppure facevo tanti peccati. Ma “non

lunedì 17 luglio 2017

BATTESIMO 1/6 E' GIUSTO BATTEZZARE I BAMBINI PICCOLI?

Battesimo ortodosso per immersione.
Tutti i battesimi ortodossi sono fatti per immersione, perché
Baptismos significa "Immersione".
Sono stato sollecitato da un'amica a parlare del battesimo dei bambini piccoli perché turbata da un video di un ex prete cattolico che contestava la validità di questa prassi.
Per questa sera mi accontento di ricopiare qui qualche paragrafo di un documento della Santa Sede del 1980, molto chiaro. E' ovvio che sarà necessario sviluppare. Anzi aspetto le vostre domande o riflessioni per poter rispondere a preoccupazioni concrete.

Ma la conclusione è una sola: in conformità al Vangelo e alle indicazioni date dagli stessi Apostoli, la Chiesa ha sempre battezzato i bambini piccoli.

Inoltre vediamo che partire da una lettura della sola Bibbia, magari scoperta tardi e con uno spirito critico verso la Chiesa, porta a fare grandi errori. Senza la Tradizione autentica, in particolare dei primi anni della Chiesa, e senza la guida del Magistero, non si può capire in modo sereno e profondo la Rivelazione cristiana.
Consiglio vivamente di leggere le Note, in particolare ciò che è scritto in grassetto.
Consiglio per chi ne abbia voglia di leggere tutto il documento. Si chiama "ISTRUZIONE SUL BATTESIMO DEI BAMBINI" della Congregazione per la Dottrina della Fede, 20 ottobre 1980.

LA DOTTRINA TRADIZIONALE SUL BATTESIMO DEI BAMBINI
Una prassi immemorabile
4. Sia in Oriente che in Occidente la prassi di battezzare i bambini è considerata una norma di tradizione immemorabile. Origene, e più tardi S. Agostino, la ritenevano una « tradizione ricevuta dagli Apostoli » (2). Quando poi, nel secolo ІI, appaiono le prime testimonianze dirette, nessuna di

domenica 16 luglio 2017

CENTO PER UNO / domenica XV del T.O.

Mentre il bellissimo oracolo di Isaia (prima lettura) ci assicura dell’infallibile potenza della Parola di Dio, il Vangelo ci fa comprendere che questa potenza divina include anche la nostra libertà che Dio rispetta e responsabilizza, non annulla. “Il Dio che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te” (sant’Agostino); “L’unica predestinazione è quella della salvezza, ma questo avviene in maniera degna di esseri liberi e intelligenti” (san Francesco di Sales). 

Mentre la promessa di Isaia è gioia pura, la parabola del Vangelo ci preoccupa un po’. Ma anch’essa è una Buona Notizia: cosa sarebbe l’amore di Dio se non fossimo liberi? : sarebbe insopportabile tirannia! Solo che troppo spesso non accettiamo la responsabilità che va di pari passo con la libertà.  
Chi è più libero? Chi impara a guidare la macchina con perizia e responsabilità e la usa per spostarsi in modo veloce e sicuro dove vuole, oppure chi la sfascia con una guida inconsiderata e dopo deve camminare a piedi? Non sei Dio, sei una creatura. Solo rispettando la Natura e il suo rapporto con Dio potrai essere libero. “Due sono le vie, una della vita e una della morte, e la differenza è grande fra queste due vie”. (Didaché 1).

sabato 15 luglio 2017

LA TENEREZZA DI GIUSEPPE VERSO I SUOI FRATELLI / sabato XIV sett. T.O.

Avevo già anticipato quella fase raccontata oggi dalla prima lettura, cioè la paura che tiene schiavi i fratelli di Giuseppe durante la loro vita in Egitto perché non sono riusciti a credere fino in fondo al suo perdono. Di fatto la statura morale di Giuseppe, priva di ogni sentimento di rivincita, di superiorità, ma invece dotato di sensibilità e tenerezza, giganteggia in modo eccezionale. 
E quindi l’invito di questo post è di leggere col cuore, di contemplare questo testo facile di comprensione e così ricco di senso per la nostra vita. Infatti c'è, oltre il senso di fraternità assoluta che Dio produce nel cuore di Giuseppe, anche l’attaccamento a quella terra promessa da Dio sia da parte di Giacobbe che di Giuseppe e la fiducia assoluta nella fedeltà e la potenza di Dio: “Se Dio ritarda nell’adempiere la sua promessa, tu aspettala”, “Dio non ritarda nell’adempiere le sue promesse ma vuole che nessuno di voi perisca e vi da un tempo supplementare perché possiate convertirvi e non essere esclusi dal suo riposo” …
Senso di fiducia che il Vangelo conferma e porta a compimento. Non abbiate dunque paura!

Prima Lettura   Gn 49,29-33; 50,15-26
Dio verrà a visitarvi e vi farà uscire da questa terra.

SAN BONAVENTURA / 15 luglio

La cella di san Francesco a Greccio.
La sporgenza di roccia in fondo era il suo "materasso"!
San Bonaventura 1217/1221 circa – 1274, è considerato quasi il rifondatore dell’Ordine dei Frati Minori. In particolare, diventato Ministro Generale dei Frati Minori, porta a termine le Costituzioni (Regole) di Narbona che saranno la sintesi dell’ideale francescano applicabile ad una comunità ormai molto cresciuta. Queste Costituzioni saranno il modello di tutte le versioni successive. 

Infatti qual è il problema? La vita di san Francesco cioè il “Vangelo sine glossa” inizia come una ricerca appassionata e libera della messa in pratica del Vangelo nella sua totalità. L’esplosione numerica della sua comunità, la necessità di formare i giovani, l’entusiasmo spirituale reale di chi vuole  entrare nell’Ordine pur essendo meno capace di sopportare tutti i rigori dell’estrema povertà, l’invecchiamento dei primi frati, impongono di affrontare dei problemi organizzativi e anche di regolamentare alcune mitigazioni necessarie. Ho conosciuto qualcosa di simile. Ho fatto il noviziato in un ex carcere a 500 m. sopra il livello del mare con una sola sala riscaldata quando si cucinava. Pur essendo in Sicilia, l'inverno non fu una passeggiata, soprattutto quando cadde la neve. Eppure un giorno venne un giovane religioso e, vedendo le "mitigazioni" che erano entrate in vigore con l'esperienza, disse: "Se fosse stato così quando ero postulante, sarei rimasto. Sono venuto nei primi anni di questa comunità e la vita era molto più dura, troppo dura per me".

venerdì 14 luglio 2017

SEI ANCORA VIVO! / San Camillo del Lellis e Venerdì XIV sett. T.O.

Incontro di Giuseppe con Giacobbe in Egitto, 1550-1553.
Disegno e cartone di Agnolo Bronzino.
Atelier di Nicolas Karcher.
Firenze, Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale
Giacobbe-Israele scende in Egitto incontro a suo figlio Giuseppe. È un problema di vita e di morte per la famiglia di cui è responsabile, perché solo l’Egitto ha cibo a sufficienza. La notizia poi è delle più sensazionali: suo figlio da schiavo straniero è diventato vice re d’Egitto!

Eppure quando Giacobbe incontra Giuseppe dice soltanto: «Posso anche morire, questa volta, … perché sei ancora vivo». Sono le parole del suo cuore: Sei vivo, la morte non ci ha separati, sei il mio bambino da sempre, il padre morirà prima del figlio come vuole la natura. Tutto il resto non conta. Tutto si cancella di fronte al valore della vita.

È talmente evidente che forse non ci facciamo caso. Ma in un tempo di cultura della morte in cui il desiderio di genitori di lottare fino all’estremo finché il loro figlio vive, viene regolamentato e ostacolato da concetti come “diritto di morire dignitosamente” e “benessere” (“welfare”) del bambino, conviene sottolinearlo.

giovedì 13 luglio 2017

TI CONFESSI DEI TUOI PECCATI CONTRO L'AMBIENTE?

Dimentico sempre di chiederlo in confessione: hai peccato contro l’ambiente, contro la natura? Una sola persona si è accusata finora spontaneamente, era un bambino sui dieci anni. Sono rimasto talmente sorpreso che non ho pensato a chiedergli in che cosa non aveva rispettato l’ambiente. Eppure papa Francesco l’ha inserito nel suo esame di coscienza e a ben pensarci è una cosa ovvia.

mercoledì 12 luglio 2017

LA STORIA DI GIUSEPPE / mercoledì XIV SETT. T.O.

James Tissot - Giuseppe e i suoi fratelli
accolti dal Faraone
Giacobbe ebbe dodici figli ma Giuseppe era il preferito. Questo suscita grande invidia e gelosia negli altri che decidono di sopprimerlo. Solo un sussulto di coscienza, grazie all’imput dato da Ruben, gli evita la morte. Ma lo vendono a dei mercanti diretti in Egitto. Rivenduto in quel paese, fa apprezzare le sue qualità, sempre fedele al Dio dei suoi padri. Incarcerato per una calunnia viene infine liberato e avendo capito da Dio quale carestia sta per colpire l’Egitto può organizzare in tempo riserve di grano che rivende al popolo nei sette anni di magra, sfamando anche gli altri piccoli popoli circostanti. Quando si vede davanti i suoi fratelli venuti a comprare grano in Egitto, spinti dalla carestia che infierisce su tutta la terra, comprende che è stato guidato da Dio per un progetto di salvezza in particolare per la propria famiglia. Egli mette alla prova i suoi fratelli incarcerandoli.

Da questo grande racconto emergono due verità importantissime:

-il male non è mai una soluzione mentre il bene lo è. I fratelli pensavano di eliminare la sofferenza che causava loro il confronto con Giuseppe eliminando lui. Invece portano sempre e ovunque nel cuore il peso terribile di ciò che hanno fatto. E quando gli capita qualcosa di negativo immediatamente pensano che sia un

martedì 11 luglio 2017

PRAY ALWAYS FOR CHARLIE «la considerazione primaria è il benessere di Charlie!»

Il Giudice inglese Francis che ha condannato a morte il bambino Charlie a febbraio l’ha fatto "per il suo benessere". E dopo di lui tutti gli altri giudici hanno agito allo stesso modo.
I cattivi sono i genitori che lo vogliono con loro e cercano tutte le soluzioni ancora non inventate per salvarlo. “Make what you can’t”, (fate ciò che non potete) è buono per la Samsung e i suoi prodotti. Non è buono per la vita umana.
Il giudice è tanto dispiaciuto (egli stesso ha firmato la petizione perché sia riaperto il caso!). Dice che, magari ci fosse una terapia, ma se i genitori non provano che il loro tentativo disperato e tanto dignitoso è scientificamente sicurissimo e giova al benessere del bambino (tutte parole sue) non può permettere un altro tentativo: gli si deve staccare la spina. Il valore di una vita sta nel godimento. Non bene del bambino ma “benessere”. La vita in sé non è Bene se non è “benessere”. La sofferenza dei genitori che vogliono accompagnare il loro bambino fino alla fine, tentando l’impossibile non ha valore. Sono espropriati dal loro legame con il piccolo Charlie.
I legali dei genitori hanno voluto recusare il giudice perché troppo implicato dopo la prima sentenza, ma egli non vuole cedere il suo posto giudicandosi la persona più imparziale e idonea per giudicare di nuovo.
L’Ospedale comunica che, dopo esame, pensano che le proposte di nuove terapie non gioverebbero al “benessere” del piccolo.
Non bene della persona ma benessere. Sta lì tutta la rivoluzione della cultura della morte alla quale assistiamo in Occidente e in particolare nei nostri paesi europei.

“Pray always”, pregate incessantemente, dice Gesù. Pray always per il piccolo Charlie. La mobilitazione alla quale partecipiamo tocca le radici più profonde della nostra vita terrena e della dignità di ogni persona umana. 
Ho preso le informazioni da The Telegraf

DEMOGRAFIA, PENSIONI: UNA LOGICA SEMPLICE E IMPLACABILE / San Benedetto Patrono di Europa

La Gloria di san Benedetto - affresco di Anigoni
Chiesa basilicale di Monte Cassino
Pochi giorni fa il Direttore dell’INPS, Boeri, ha fatto una dichiarazione forte su pensioni e immigrati.
Già quarant’anni fa in Francia si sapeva che dopo il Giappone, l’Italia era il paese che faceva meno figli al mondo. Tutti lo sapevano, anche in Italia. Però nessun politico ne parlava o faceva qualcosa.
Si calcola che affinché una popolazione si mantenga stabile, ogni donna in età fertile deve partorire in media 2,1 figlio. Non ci vuole la Laurea per capire che se ogni donna italiana fa nascere 1,3 figlio durante la sua vita e che i figli si fanno in due (un marito – una moglie), significa che se ci sono 60 milioni di italiani, possiamo dire che nella generazione successiva gli italiani saranno solo 39 milioni. Neppure è difficile capire che se la tendenza continua, alla generazione ancora successiva ci saranno approssimativamente 39 / 2 x 1,3 = 25milioni di italiani. Quindi nell’arco di 2 generazioni, ossia circa 60 anni, 70 al massimo, la popolazione che era di 60 milioni scenderà a 25. Non sta succedendo in modo così radicale innanzitutto perché fino ad adesso la vita si è costantemente allungata. Ma questo non è solo un sollievo perché vuol dire che, in percentuale della popolazione globale, ci sono sempre meno persone che lavorano e sempre più persone che hanno bisogno di cure a carico dello Stato. Pensioni e Sanità diventano dei capitoli di spesa pubblica sempre più pesanti senza possibilità di cambiamento a meno di tagliare pensioni e Sanità. Inoltre una popolazione più anziana è meno dinamica, meno competitiva e meno capace di adattamento alle sfide della modernità. Anche questo è un fattore di impoverimento e perfino di scomparsa di un popolo.

lunedì 10 luglio 2017

UN AMORE SEMPRE NUOVO / lunedì XIV sett. T.O.

Salvator Rosa - Sogno di Giacobbe
Sabato la liturgia riportava la elezione di Giacobbe. Egli compra per un piatto di lenticchie il suo diritto di primogenitura al fratello Esaù, poco interessato in verità, e con l’aiuto della madre carpisce in seguito la benedizione che Isacco aveva riservato ad Esaù.

È un testo difficile che si interpreta secondo due linee: l’assoluta libertà di Dio che sceglie chi vuole. A Caino Dio preferì Abele che non contava nulla per i suoi genitori, (Abele significa “vanità”, “vuoto”). Dio scelse Davide che Jesse, presentando i suoi figli a Samuele, aveva trascurato di chiamare lasciandolo a pascolare il gregge. Che però questo avvenga all’inizio della storia della famiglia di Abramo e per giunta con mezzi poco ortodossi, prende una grande importanza. La seconda linea, messa in valore dalla tradizione spirituale mariana, fa vedere Giacobbe sinceramente attaccato ai valori che Esaù invece disprezza. Come Sara intervenne contro Agar e Ismaele a favore di Isacco, come Abramo fece cercare una sposa per Isacco nel clan di origine, così Dio, nella sua libertà, sceglie la persona più idonea per continuare la Promessa e l’Alleanza.

domenica 9 luglio 2017

G20 E VANGELO DELLA DOMENICA / XIV domenica del T.O.

Il G20 si è concluso con una conferma dell’accordo di Parigi sul clima qualificato di irreversibile. Grazie a Dio. Rimane che il G20, sopratutto nei suoi leaders coinvolge i Grandi della Terra. Nel suo messaggio ai partecipanti al summit di Amburgo Papa Francesco esorta a dare priorità ai poveri e agli esclusi, rigettando conflitti armati e lavorando per la fine della corsa agli armamenti. La situazione reale è che il mondo di oggi vede il 90 per cento delle persone escluse da questo pensare il mondo di domani. E questo mondo escluso è proprio quello dei più poveri, degli esclusi, dei migranti. Proprio per questa ragione non si può pensare il mondo di domani se non guardando prioritariamente – qui la priorità è assoluta – a questa realtà di poveri. Ci sono in Africa 30 milioni di
persone direttamente minacciate di morte per fame e sete. Il mondo è vittima di una ideologia distorta dell’economia. Papa Francesco ha detto che c’è una sorta di ideologia assoluta che è la speculazione, l’autonomia assoluta dei mercati: esse lasciano una scia dolorosa di esclusione, scarto e anche morte…

sabato 8 luglio 2017

CONSIGLI PER SCEGLIERE LA SPOSA IDEALE / Genesi 24,10-61

Eliezer e Rebecca - Poussin
Musée du Louvre.
Isacco non dovrà sposare una cananea. È gente profondamente pagana, con valori troppo diversi e come si sa, è la donna che fa il focolare: anche se l’uomo è il capo famiglia l’influenza continua della donna sulla vita quotidiana e sull’educazione dei figli in particolare è molto profonda. Diceva il Santo Curato d’Ars: “quanto facilmente la fede passa dal cuore delle mamme nel cuore dei figli!”.

C'è un altro fattore. La famiglia di Abramo è sola con i suoi valori propri in un ambiente omogeneo. È quasi certo che si farebbe assimilare. È quello che succede con le minoranze quando diventano troppo piccole: quando non riescono più a sposarsi tra loro e si sposano troppo con la comunità di maggioranza avviene l’assimilazione. Questo avviene anche per gli ebrei anche se, storicamente, sono ovunque la minoranza più capace di conservare la propria identità. È da notare che ciò che più ha aiutato gli ebrei a conservare la propria identità è stata l’osservanza del Sabato, giorno di riposo e di santità con la sua dimensione famigliare e comunitaria, la cena del venerdì sera accogliendo la “Regina Shabat” attorno alla tavola con tutta la famiglia riunita, e l’osservanza delle regole riguardo al Matrimonio. Cristiani pensate a questo, voi che vivete nella nostra società secolarizzata: dovete rafforzare la vostra consapevolezza e la vostra identità, in particolare attraverso l’impostazione del modo di vivere in famiglia. Inoltre dovete vivere in piccole comunità cristiane. Altrimenti avverrà l’assimilazione all’ambiente pagano. I pagani attorno a noi fanno ancora battezzare i loro figli, gli fanno fare la prima comunione, si sposano ancora in Chiesa ma sono pagani. Con un progressivo distacco dalla Chiesa. Infatti l’Istat ci ha rivelato che in Italia il numero dei matrimoni religiosi si è più che dimezzato negli ultimi vent’anni e, se la tendenza dovesse continuare in modo costante l’ultimo matrimonio religioso in Italia sarà celebrato nel 2032, fra 16 anni! Non avverrà perché si sa che comunque rimane uno "Zoccolo duro" ma significa per il cristianesimo in Italia perdere ogni rilevanza...

venerdì 7 luglio 2017

PASSAGGIO DI TESTIMONE TRA LE PRIME GENERAZIONI DELLA STORIA DELLA SALVEZZA / venerdì XIII sett. T.O.

Sara ride quando i tre angeli annunciano la nascita di Isacco
Nella prima lettura vediamo il passaggio di testimone dalla prima alla seconda generazione della storia della Salvezza. Sara muore e Abramo ne fa il lutto. “Grazie alla morte di Sara” comincia a realizzarsi la promessa della Terra, a suon di denaro però, comprando una caverna e il terreno attorno. Comunque, d’ora in poi, Abramo e la sua famiglia avranno un pezzo tutto loro di questa Terra che non si dovrà mai più lasciare. Non si deve tornare indietro.

Il problema più importante però è quello delle persone. Isacco deve trovare una moglie idonea perché il progetto di Dio vada avanti. Infatti la Storia della Salvezza passa attraverso le famiglie. I bambini ebrei imparano per la Pasqua una filastrocca che dice: “cosa è Uno? – Uno è Dio che è in cielo, Uno fu e Uno è; cosa è Due – Due sono le tavole (dei comandamenti); cosa è Tre? – Tre sono i Padri (Abramo, Isacco e Giacobbe); cosa è Quattro – Quattro sono le Madri di Israele (Sara, Rebecca, Lia e Rachele, perché Giacobbe ebbe due mogli), e così via fino a tredici. Dodici sono evidentemente le Dodici Tribù … Così i bambini sono radicati nella Storia. Anche noi tramite la fede in Gesù siamo figli di Abramo, innestati nella Storia della Salvezza.

giovedì 6 luglio 2017

IL SACRIFICIO DI ABRAMO E DI ISACCO / giovedì XIII sett. T.O.

Rembrandt - Sacrificio di Isacco
Abramo non si è ingannato sulle parole del Signore: “offri in olocausto il tuo unigenito che ami”. Dio dice proprio così: “tuo unigenito”, אֶת־יְחִידְךָ, ʾet-yəẖiydəkā "il tuo unico". Non è una distrazione del traduttore, mentre sappiamo che Abramo ebbe un altro figlio, dalla schiava. Dio precisa ancora: il figlio  “che ami”. Dio sa il valore di Isacco per Abramo. Forse Dio non gli ha precisato il modo dell’olocausto, ma Abramo fa i preparativi per gli olocausti consueti e Dio non fa nulla per tranquillizzare il suo cuore sminuendo la portata del suo gesto, le immagini che assalgono la sua mente. Solo la pace della fede può sostenerlo: “Obbedienza et Pax” (era il motto del grande papa Giovanni XXIII). E Abramo che ha dubitato prima della nascita di Isacco, non dubita più. 
Abramo crede talmente nella fedeltà di Dio che dice ai suoi servi: “ci prostreremo e poi ritorneremo da voi”. Infatti credeva nella risurrezione dei morti (Ebrei 11,19). Però Dio ha bisogno non di sangue ma di cuori e invece di lasciar morire Isacco e farlo risorgere, Egli ferma il braccio di Abramo. La Fede di Abramo fa tremare ancora tutte le mamme e anche i papà. Però la ricchezza di questo dramma non si ferma lì.

mercoledì 5 luglio 2017

IL BENE POSSIBILE / mercoledì XIII sett. T.O.

Agar e Ismaele cacciati
Abramo ebbe Ismaele da Agar, schiava di Sara. Per molti anni Ismaele è stato l’unico figlio di Abramo che gli si è affezionato. Anche se per la presunzione di Agar le cose non sono mai andate troppo bene, Ismaele aveva un posto nella famiglia e quando nasce Isacco egli lo prende in braccio come un fratellino. Sara non lo sopporta e vede un pericolo di confusione grave. Fa una scena a Abramo e gli chiede di cacciare Agar e Ismaele. Deve rimanere solo Isacco. Per preservare la linea della promessa di Dio, Sara non sa fare di meglio che di scacciare Agar e suo figlio. Intuisce che Abramo non avrebbe la forza di mantenere la distinzione tra Isacco e Ismaele.
Abramo è molto rattristato ma Dio gli dice di ascoltare – in tutto (!) – la moglie.

Quattro mila anni dopo, Alberta Levi Temin, ebrea, dice: “come donna mi rammarico e chiedo perdono ad Agar per come è stata trattata”. Probabilmente molte donne ebree e cristiane (e uomini) la pensano come la nostra grande Alberta.

Questo è andare contro Dio e la sua Parola?
No!, la sensibilità è evoluta, non esiste più la schiavitù, una certa attenzione alle persone è cresciuta.
È importante quando leggiamo la Scrittura che teniamo conto della sensibilità e dei limiti delle persone allora coinvolte, per capire e non condannare, ma anche per sentirci liberi di interpretare il valore che ci propone la Bibbia secondo la nostra propria sensibilità. Si può allontanare una persona senza scacciarla come chiede Sara. Nessuno deve nascondersi dietro il detto biblico per giustificare la propria violenza.

Ad un patto: che questa nostra sensibilità non annulli oppure rovesci la verità presente nella Bibbia.

martedì 4 luglio 2017

IL MISTERO DELLA VITA: LOT E GLI APOSTOLI / martedì XIII sett. T.O.


Mosaico XII sec. Palermo cappella palatina.
Per riguardo ad Abraham, l’Amico di Dio (Giacomo 2,23), viene offerta a Lot e alla sua famiglia la salvezza dal disastro che investirà Sodoma e Gomorra. La moglie di Lot disobbedisce alle direttive dell'angelo ed è punita severamente. Lot e le sue figlie invece si salvano sulle montagne. La loro storia non finisce tanto bene, segno che la grazia di Dio non esclude la nostra libertà e responsabilità. Fin qui tutto ha una logica, anche se può essere difficile da accettare.

La Bibbia non ricorda nessun altro scampato da Sodoma e Gomorra. Tutti morti? Qualcuno si è salvato? Erano tutti cattivi allo stesso livello?
La Chiesa di san Tommaso a Mosul preservata dall’annientamento e liberata nel giorno della sua festa, e sopratutto le immagini drammatiche di persone che escono dalle macerie della città, feriti o unici superstiti dei loro nuclei famigliari, ripropone la domanda dell’uomo di fronte alla vita: che senso ha? C'è un destino cieco? Perché sono ancora vivo, oppure perché ho perso l’uso di una gamba, perché il Signore ha permesso che io e non un altro mi trovassi in una tale situazione, negativa o positiva, che condizionerà il resto dei miei giorni? Ecc. …

lunedì 3 luglio 2017

LA CHIESA DI MOSUL PRESERVATA / festa di san Tommaso 3 luglio

La chiesa di san Tommaso
a Mosul, preservata dalle bombe
San Tommaso, l'uomo che cerca la verità fino in fondo, anche se non è capace di aprirle il cuore subito quando i suoi fratelli gli annunciano che hanno visto il Signore. E Gesù che gli viene incontro ma lo rimprovera per la sua durezza di cuore.


La Tradizione dice che dopo la Pentecoste è andato verso Oriente per evangelizzare e la sua tomba sarebbe in India. Sarebbe anche vissuto a Mosul e la sua casa in quella città è diventata una chiesa, la più antica della città. Essa esiste almeno dalla fine dell’VIII secolo, ma è ritenuta molto più antica e sarebbe stata fondata nel luogo in cui sorgeva la casa dove l’apostolo d’Oriente visse durante il suo passaggio in città. 

La moschea al-Nouri, si trova appena due strade più a nord, ed è stata distrutta dagli stessi membri dell’Isis pochi giorni fa. Invece non hanno avuto il tempo di far saltare la chiesa di san Tommaso ed è stata preservata da tutti i bombardamenti di questi anni. Qualcuno grida al miracolo. Comunque un bellissimo segno di speranza per i cristiani e chi vuole ricostruire partendo da simboli di pace.

domenica 2 luglio 2017

DON MILANI NON ERA DEGNO DI GESU' CRISTO? / Domenica XIII sett. T.O.

“Chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me” dice Gesù nel Vangelo di oggi. Don Lorenzo Milani alla fine della sua vita confessò ai suoi ragazzi di averli amati più di Dio. Quindi non sarebbe degno di Cristo. Eppure, anche se dopo morte, i vari arcivescovi di Firenze e in questi giorni il vescovo di Roma stesso l’hanno indicato come esempio. Contraddizione? Annacquamento colpevole del Vangelo da parte della Chiesa? No!

D. Milani si è confrontato con il Vangelo senza minimamente volerlo annullare, e proprio per questo suo desiderio di perfezione ha la sincerità e l’umiltà di riconoscere che non è arrivato. Anche alla fine del suo percorso ha bisogno della misericordia di Dio. Pure in questa sua confessione egli è un modello per noi.

sabato 1 luglio 2017

ALCUNE CHIAVI PER LEGGERE LA BIBBIA / incontro numero 1 - parte 2

Alfabeto ebraico - si nota che le lettere ebraiche
si scrivono e si leggono da destra verso sinistra
mentre noi 
scriviamo da sinistra verso destra
Adesso apriamo la Bibbia e leggiamo il primo versetto. Probabilmente lo consociamo a memoria: “In principio Dio creò il cielo e la terra”. Gesù  compie la Scrittura. Come inizia il Vangelo (di san Giovanni)?: “In principio era il Verbo”. Questa somiglianza (“In principio … ”) non è casuale. 

Certamente la creazione è un principio, ma lo sguardo di san Giovanni va più profondo e mette in evidenza il vero principio: Il Verbo, il Logos. Sappiamo che Dio è all’origine di tutto. E il Verbo è Dio. Inoltre il Verbo indica un aspetto: quello del Progetto. 
Il Verbo è l’ “architetto dell’Universo” (Proverbi 8,30). Vale la pena leggere il brano in modo più ampio. Il Libro dei Proverbi è una raccolta di detti e facilmente il testo cambia argomento in capo a pochi versetti. Invece per cantare le lodi della Sapienza ecco che abbiamo pagine intere: 
“A me appartiene il consiglio e il buon senso, io sono l'intelligenza, a me appartiene la potenza. Per mezzo mio regnano i re e i magistrati emettono giusti decreti; per mezzo mio i capi comandano e i grandi governano con giustizia. Io amo coloro che mi amano e quelli che mi cercano mi troveranno. Presso di me c'è ricchezza e onore, sicuro benessere ed equità. Il mio frutto val più dell'oro, dell'oro fino, il mio provento più dell'argento scelto. Io cammino sulla via della giustizia e per i sentieri dell'equità, per dotare di beni quanti mi amano e riempire i loro forzieri. Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d'allora. Dall'eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra. Quando non esistevano gli abissi, io fui generata; quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua; prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io sono

ANCORA "PRAY FOR CHARLIE GARD"

«Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo». È il tweet diffuso ieri da Papa Francesco. Non cita il piccolo Charlie Gard, ma il pensiero va a lui e forse, leggendo questo tweet, dopo che le varie istituzioni all'unanimità hanno decretato la sua morte "misericordiosa" (per non farlo soffrire!), qualche operatore sanitario farà obiezione di coscienza nell'ucciderlo, qualcun altro si interrogherà. 

Ma il papa dice molto di più in questo breve tweet. Enuncia un principio generale sul valore della coscienza di ogni uomo.
Mio nipote, istruttore di tiro, che sta facendo in Francia un lavoro che trovo molto prezioso sulla legittima difesa, quando addestra in particolare dei membri delle forze dell’ordine dice loro: “non siete agenti di polizia o gendarmi ma ognuno è un uomo che ha davanti a sé altri uomini, ha davanti a sé la vita del o degli aggressori e quella della o delle persone che vuol difendere. Non ti puoi nascondere dietro il regolamento”. Fa appello alla coscienza e alla dignità profonda dell’uomo.
Anche la parte pratica dell’addestramento che consiste nell’imparare dei gesti in modo da possederli totalmente, mira a rendere il soggetto pienamente libero di scegliere sul momento la condotta da adottare.