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martedì 30 aprile 2024

IL REGNO DELLA FOLLA MINACCIA LA DEMOCRAZIA E TUTTE LE LIBERTÀ

Occupazione della Columbia University. 

Il “Regno della Folla” minaccia la democrazia e quindi tutte le libertà.
Lo disse il primo ministro inglese Sunak, in particolare dopo pressioni molto forti sui parlamentari del Regno Unito dopo l’attacco di Hamas contro civili israeliani del 7 ottobre. 

Cosa caratterizza questo “Regno della Folla”?: assenza di dialogo, spesso per incapacità di dialogare, uso invece della violenza a vari livelli, anche fisica, non rispetto della legalità e delle istituzioni della propria nazione. 

Ora la democrazia - che è il Regno del Popolo e non il Regno della Folla -, e il bene comune hanno bisogno di tempo per la riflessione, per la ricerca della soluzione migliore che spesso significa comprendere fin dove possono arrivare le varie parti della società e quindi stabilire un compromesso nel senso buono, saggio. Tutto il contrario dello scontro primario, istintivo. Tutto il contrario del populismo. E perché ci sia una democrazia libera e positiva è necessario che alla base le persone si accettino, che ci sia un tessuto sociale relativamente coeso. 

lunedì 29 aprile 2024

D.I. 07 SVILUPPI DEL PENSIERO CRISTIANO nn. 12-13 di Dignitas infinita.


12. Gesù nasce e cresce in condizioni umili e rivela la dignità dei bisognosi e dei lavoratori.[20] Nel corso del suo ministero, Gesù afferma il valore e la dignità di tutti coloro che portano l’immagine di Dio, indipendentemente dalla loro condizione sociale e dalle circostanze esterne. Gesù ha abbattuto le barriere culturali e cultuali, ridando dignità alle categorie degli “scartati” o a quelle considerate ai margini della società: gli esattori delle tasse (cf. Mt 9, 10-11), le donne (cf. Gv 4, 1-42), i bambini (cf. Mc 10, 14-15), i lebbrosi (cf. Mt 8, 2-3), gli ammalati (cf. Mc 1, 29-34), i forestieri (cf. Mt 25, 35), le vedove (cf. Lc 7, 11-15). Egli guarisce, sfama, difende, libera, salva. Egli è descritto come un pastore sollecito per l’unica pecora smarrita (cf. Mt 18, 12-14). Egli stesso si identifica con i suoi fratelli più piccoli: «ciò che avrete fatto al più piccolo dei miei, l’avrete fatto a me» (Mt 25, 40). Nel linguaggio biblico, i “piccoli” non sono solo i bambini di età, ma i discepoli indifesi, i più insignificanti, i reietti, gli oppressi, gli scartati, i poveri, gli emarginati, gli ignoranti, i malati, i declassati dai gruppi dominanti. Il Cristo glorioso giudicherà in base all’amore verso il prossimo che consiste nell’aver assistito l’affamato, l’assetato, lo straniero, il nudo, l’ammalato, il carcerato, con i quali egli stesso si identifica (cf. Mt 25, 34-36). Per Gesù, il bene fatto a ogni essere umano, indipendentemente dai legami di sangue o di religione, è l’unico criterio di giudizio. L’apostolo Paolo afferma che ogni cristiano deve comportarsi secondo le esigenze della dignità e del rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani (cf. Rm 13, 8-10), secondo il comandamento nuovo della carità (cf. 1Cor 13, 1-13).


Sviluppi del pensiero cristiano

domenica 28 aprile 2024

UNA PARABOLA PERFETTA : LA VITE E I TRALCI / V Dom di Pasqua, 2024.


La prima lettura - come tutto il Nuovo Testamento - ci mostra che la Chiesa ha dovuto affrontare molte difficoltà interne ed esterne. “di questa setta infatti sappiamo che ovunque essa trova opposizione". (Atti 28,22). Tre anni fa ho sviluppato questo aspetto attraverso la figura di Paolo e l'attualità allora dell'attentato al vescovo Carlassare organizzato dal Vicario Generale (La Gioia del Vangelo: FEDELTA' A CRISTO O AL CLAN? / V Domenica di Pasqua   ). Ma proprio il confronto tra queste difficoltà e l’espansione così rapida del Vangelo ci conferma che la Chiesa è la Vigna del Signore che estende i suoi tralci in tutte le direzioni e ovunque porta frutto. E le difficoltà non vincono la pace e la sicurezza intime che provano i discepoli uniti al Signore Risorto! (At 9,31).

Infatti Gesù ci offre nella parabola della Vite e dei Tralci un’immagine perfetta di ciò che siamo. Conosciamo tutti la vite. Abbiamo tutti visto la potatura, l’eliminazione dei tralci non più utili, e la riduzione a due o tre gemme di quelli che portano frutto. Sappiamo che il tralcio cresce veloce e porta subito il frutto prezioso buono da consumare a tavola o per fare il vino. Ma questo legno meraviglioso nel suo frutto è fragile, e staccato dalla vite secca subito. Non ha nessun valore come legno a sé.  Il vimini serve a fare cesti ma non il tralcio secco. Serve solo ad essere bruciato. D’altra parte la vite non produce uva dal tronco, solo tramite i tralci dell’anno. Siamo i tralci, stupenda responsabilità! Ma senza la vite non possiamo fare nulla.

Come fare?

Gesù ci ripete: “rimanete in me”. Quel verbo “rimanere” in Cristo, in Dio, è un tema costante in san Giovanni. Lo troviamo due volte nella seconda lettura e sei volte nel Vangelo di oggi (e altre tre volte nei due versetti seguenti)! Indica intimità e riposo, ristoro (Luca 24, 29). Entriamo dunque con fiducia e pieno abbandono nel riposo di Dio, appoggiando tutto noi stessi al suo Figlio Gesù Cristo, alla sua guida e al suo insegnamento. Infatti la gloria di Dio è che portiamo molto frutto e diventiamo discepoli: amici e figli, non più servi. 


Prima Lettura  At 9, 26-31  Bàrnaba raccontò agli apostoli come durante il viaggio Paolo aveva visto il Signore.

Dagli Atti degli Apostoli

giovedì 25 aprile 2024

UMILIATEVI DUNQUE SOTTO LA POTENTE MANO DI DIO, AFFINCHÉ VI ESALTI AL TEMPO OPPORTUNO / San Marco 2024


"Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno".

Non ho trovato il tempo e nemmeno mi è sembrato opportuno scrivere per questa grande festa. Preferisco rimandare al post dell'anno scorso (La Gioia del Vangelo: PROVACI ANCORA MARCO! / 25 aprile, San Marco.), sottolineando però che Marco, e suo cugino Barnaba, potevano chiudersi nel risentimento, nella mormorazione, dopo la litigata memorabile tra  Barnaba e Paolo che non voleva caricarsi di un peso morto come Marco dopo l'esperienza fallimentare del primo viaggio missionario. Conoscendo le qualità di Barnaba, messe in risalto da Luca negli Atti degli Apostoli, egli sarà stato sicuramente determinante per aiutare il giovane cugino Marco a non ripiegarsi su sé stesso e a superare questo momento di grave difficoltà. In ogni caso, sappiamo che Marco ha perseverato e lo ritroviamo a fianco di Pietro e anche di nuovo a fianco di Paolo, e autore di uno dei quattro Vangeli! È il trionfo di chi si è umiliato sotto la potente mano di Dio.

D.I. 06 1.UNA PROGRESSIVA CONSAPEVOLEZZA DELLA CENTRALITÀ DELLA DIGNITÀ UMANA / nn. 10-11


1. Una progressiva consapevolezza della centralità della dignità umana

10. Già nell’antichità classica[18] si profila una prima intuizione a riguardo della dignità umana, che procede da una prospettiva sociale: ogni essere umano viene rivestito di una dignità particolare, secondo il suo rango ed all’interno di un determinato ordine. Dall’ambito sociale, la parola è passata a descrivere la differente dignità degli esseri presenti nel cosmo. In questa visione, tutti gli esseri possiedono una loro “dignità” propria, secondo la loro collocazione nell’armonia del tutto. Certamente, alcune vette del pensiero antico iniziano a riconoscere un posto singolare all’essere umano, in quanto dotato di ragione e quindi capace di assumersi una responsabilità riguardo a se stesso e agli altri esseri nel mondo,[19] ma siamo ancora lontani da un pensiero capace di fondare il rispetto della dignità di ogni persona umana, al di là di ogni circostanza.

Prospettive bibliche

mercoledì 24 aprile 2024

PREGARE PER GLI AVVERSARI DI PUTIN È UN DELITTO. / Da Novaya Gazeta Evropa 24 aprile 2024.

Il sacerdote che ha pregato sulla tomba
 il giorno del funerale è stato sospeso.

Патриарх Кирилл запретил в служении священника, который провел панихиду по Навальному.

Il patriarca Kirill ha vietato il servizio al sacerdote che ha celebrato la cerimonia funebre per Navalny.

Novaya Gazeta Evropa 24 aprile 2024

Per il Patriarca Kirill, che un sacerdote, il giorno del funerale, abbia voluto pregare presso la tomba di Aleksey Naval'ny, il noto dissidente russo, ma anche cristiano ortodosso praticante, è un delitto talmente grave da dover privare colpevole dell'esercizio del suo ministero. Naval'ny doveva essere seppellito senza nessuna presenza della Chiesa. 


PRENDI COSCIENZA CHE HAI TRA LE MANI DIO STESSO, IL VERBO FATTO CARNE.



Hai tra le mani Dio stesso, il Verbo fatto carne, se ti sei appena comunicato il sacramento è ancora fisicamente dentro di te, sei Uno con il tuo Redentore, Dio Onnipotente e Signore di tutte le cose: come puoi essere distratto in quel momento, chiacchierare con altri, essere seduto in modo scomposto, non guardare a Lui, non pregare, occuparti di altre cose? Non dovresti piuttosto obbedire alla Scrittura che dice: "conserviamo questa grazia, mediante la quale rendiamo culto in maniera gradita a Dio con riverenza e timore"? (Ebrei 12, 28).

Non solo vanifichi per te la grazia del Sacramento ma dai scandalo a chi sta accanto a te, specialmente i più piccoli che si aspettano da te una testimonianza di fede. 

Ascolta ciò che ti dice sant’Ilario, grande difensore della fede contro gli eretici, in particolare del Dogma della Trinità affermato dal Concilio di Nicea del 325 (l’anno prossimo celebreremo il Giubileo per il 1700 anniversario di questo Concilio).


Seconda Lettura dell'Ufficio del mercoledì della IV settimana di Pasqua: Dal trattato «Sulla Trinità» di sant'Ilario, vescovo  (Lib. 8, 13-16; PL 10, 246-249)

La naturale unità dei fedeli in Dio mediante l'incarnazione del Verbo e il sacramento dell'Eucaristia

martedì 23 aprile 2024

PER ANNUNCIARE IL VANGELO DIO SI SERVE DI TUTTO E TUTTI, ANCHE DEL PECCATO / Martedì IV sett. di Pasqua.

Barnaba.

Gli Atti degli Apostoli narrano la diffusione della Buona Notizia da Gerusalemme fino a Roma, cioè dalla città eletta alla città cuore del potere e del paganesimo. Dio vuole portare il suo Amore a tutti, fino ai più lontani. Per questo Egli che ha tutto nelle mani si serve di vari strumenti. Si serve della persecuzione (e quindi della difficoltà dei credenti e del peccato dei nemici della fede): essa aiuta i credenti 
ad annunciare la Buona Notizia fuori da Gerusalemme. Si serve di chi vive fuori dalla Terra Promessa: vivere a contatto con altre culture aiuta ad annunciare la Buona Notizia ai pagani. Si serve della lungimiranza e del coraggio di alcuni come Barnaba che decide di andare a cercare Paolo (Saulo) fino a Tarso. Barnaba è anche umile. Sa infatti che Paolo è molto preparato e ha fatto una vera esperienza del Signore risorto. E quindi, per il bene delle persone, per il servizio del Vangelo, non conserva gelosamente per sé l’esclusività del suo servizio, della sua posizione di leader. 

Il Signore passa attraverso tutta la nostra esperienza umana e la rende feconda, utile, ampliandola, purificandola e facendola “fiorire”. Per chi vive a Cipro o nella Cirenaica, è più naturale fare amicizia con i pagani, comprendere la loro mentalità e parlare con loro. Al riguardo diciamo qualcosa del rapporto tra cultura e fede, tra Bibbia e cultura. In breve, chi dona il primato alla cultura profana sulla Parola di Dio, chi vuole sottomettere la fede alla cultura, non solo perde tempo ed energie ma distorce il messaggio di Dio e rischia di perdere la fede stessa. Chi invece è una persona aperta e curiosa che cerca la verità in ogni cosa, sperimenta nella cultura la gioia di esperienze nuove e l'opportunità di arricchirsi umanamente e spiritualmente, e anche di relativizzare il proprio vissuto e punto di vista. E l'abitudine all'apertura di spirito può aprire a Dio. Inoltre acquisisce strumenti, idee, parole per esprimere meglio la sua fede. Infatti la Bibbia testimonia il percorso straordinario del Popolo scelto da Dio che ha saputo discernere e arricchirsi nel confronto con gli altri popoli. La Bibbia è quindi anche un grandissimo libro di cultura. 

Ma la radice sta tutta nel cuore. Se sono disposto a credere, ad aprirmi, il Signore saprà guidarmi anche con i miei limiti. Se non sono disposto non crederò mai. Troverò sempre, come i capi giudei del Vangelo di oggi, obiezioni, pretesti, difficoltà per non aprirmi a Dio, per non ascoltare la sua voce. Gesù però è il Signore, è più forte delle nostre resistenze. 


Prima Lettura   At 11, 19-26  Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.

Dagli Atti degli Apostoli

lunedì 22 aprile 2024

COME SI DEVE FARE LA COMUNIONE / Cosa dice la Chiesa?



Un tempo, si faceva la comunione in ginocchio, le donne col capo coperto, ricevendo il Corpo di Cristo direttamente in bocca sulla lingua. Qualcuno raccomandava di chiudere gli occhi e di non toccare la particola con i denti. In ogni caso si diceva 
di pregare prima e dopo aver ricevuto la Comunione, per esempio con un atto di fede e di amore, e di esprimere con l'atteggiamento del corpo e il raccoglimento il valore del dono ricevuto e le disposizioni con le quali si riceveva. Poi, grazie al Concilio, si è capito che allo stesso modo in cui Gesù "prese il pane", egli disse ai suoi discepoli "prendete e mangiate", e la riforma liturgica ha introdotto altre novità nel modo di celebrare riprese dall'antichità cristiana ... Molti sono stati scioccati dai cambiamenti e sono rimasti nostalgici della "Messa di prima" anche se non capivano le parole perché in latino, ecc. Altri hanno pensato che tutte quelle prescrizioni di prima del Concilio erano soltanto esagerazioni antiquate e che fare la comunione era una cosa semplice, non troppo importante. Mentre san Paolo raccomanda ai primi cristiani : "Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice" (1 Corinzi 11, 28), c'è chi pensa ancora che non può fare la comunione senza confessarsi prima, e c'è chi, invece, si avvicina con la massima disinvoltura e rozzezza. Conviene dunque aiutarci tutti, ripetendo i valori che predica instancabilmente la Madre Chiesa. 

La Celebrazione eucaristica è il culmine della vita della Chiesa, ossia “il culmine sia dell'azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono al Padre, adorandolo per mezzo di Cristo Figlio di Dio nello Spirito Santo”. E quindi è necessario che tutto concorra alla dignità di ogni Celebrazione, sia nella preparazione del luogo, dei vari elementi, che nella partecipazione interiore ed esteriore dei fedeli. Infatti da questo dipende l’efficacia dell’Eucaristia per i fedeli e per la testimonianza che ne possono ricevere gli estranei. Mettiamo la massima cura nella nostra partecipazione attiva, impregnata di fede e devozione e non diamo mai scandalo, durante tutta la Celebrazione ma specialmente al momento della Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo.

Ci sono tantissimi Documenti e interventi del Magistero recenti che mostrano il  valore e la bellezza della Liturgia. Leggiamo adesso alcune indicazioni del Messale.


Capitolo I

 IMPORTANZA E DIGNITÁ DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA 

sabato 20 aprile 2024

GESÙ MI DIFENDE DAL LUPO / IV Dom di Pasqua 2024



Gesù Buon Pastore. Egli dà la vita per me, è il Signore della vita e della morte. Mi difende dal lupo. Lo conosce meglio di me. Sono al sicuro. 

Gesù unico Pastore, unico Salvatore. Devo passare da lui.

Gesù il Pastore crocifisso per le sue pecore. Amore infinito. Amore infinito per me. Gesù, che io ho crocifisso. Pentimento infinito. Devo passare da lì, da quel pentimento infinito.

Pietra d’angolo. Quanti miei pensieri, affetti, decisioni, proprietà, progetti non hanno lui come pietra d’angolo? Perché continuo a costruire la mia vita, senza tener conto di Lui, o su altre pietre angolari che non salvano, o anche contro di Lui, in ribellione ?

Lui conosce le sue pecore e le sue pecore lo conoscono. Ma io conosco la sua voce e la ascolto? "Chi non raccoglie con me, disperde" dice Gesù!

Ci sono tanti mercenari in giro, anche tanti che sono solo ciarlatani di varie misure ma sempre ciarlatani. Vedo che tra quanti frequentano le parrocchie, i gruppi, molti non sanno distinguere la Sua voce da quella dei mercenari, dei ciarlatani. Se è così importante essere guidati da lui perché è l’unico Salvatore, e quindi è essenziale conoscere e riconoscere la sua voce, perché non si presta la massima attenzione a comprendere da dove viene quel pensiero, quel messaggio, quella proposta, quel commento che trovo su Internet? Era la grande cura, la vera scuola dei primi monaci, dei solitari del Deserto: quando arrivava un pensiero o una mozione al cuore, gli dicevano: “fermati, da dove vieni?” e non lo lasciavano entrare, operare prima di sapere se veniva realmente da Dio. Se non siamo attenti possiamo danneggiare molto noi stessi e anche altri.


Prima Lettura  At 4, 8-12  In nessun altro c’è salvezza.

Dagli Atti degli Apostoli

venerdì 19 aprile 2024

PATATINE E EUCARISTIA: UNA RIFLESSIONE UN PO' DIVERSA SU UNA RECENTE CAMPAGNA PUBBLICITARIA.


Tutti abbiamo visto la pubblicità di Amica Chips con la suora che preferisce le chips,“Divino Quotidiano”, all’Eucaristia. Un contenuto oggettivamente blasfemo, su una realtà centrale della fede cristiana. C'è stata una protesta abbastanza forte, compreso con esposti penali, che ha svegliato le autorità di sorveglianza e la dirigenza della Ditta che ha ritirato quella pubblicità (in un primo tempo ha cercato di continuare a mandare il post tagliando solo le scene più incriminate).…. (
Amica Chips, censurata la pubblicità delle patatine con le suore).

Cosa pensare? Anche se ci sono state esagerazioni (!?) sono ben felice delle reazioni forti contro questa pubblicità, reazioni quindi globalmente più che doverose e sane. 

Ma, oltre la difesa contro gli attacchi ai nostri valori e sentimenti religiosi, da questa vicenda e anche da altre, dobbiamo porci qualche domanda. 

PERCHÉ QUEST'ANNO GLI EBREI CELEBRANO LA PASQUA DOPO DI NOI?



Gli ebrei celebrano la prima Cena di Pasqua (Pesach) il 14 di Nissan, giorno del plenilunio. Noi cristiani celebriamo abitualmente dopo di loro perché lo facciamo sempre la domenica dopo il plenilunio di primavera. Ma gli ebrei avendo un calendario lunare, 
per riequilibrarlo con le stagioni, intelligentemente, ogni 4 anni, dopo il mese di Adar, aggiungono un mese, Adar Shenì o secondo Adar. I mesi ebraici sono : Tishrì (può cadere tra settembre ed ottobre), Cheshvàn (tra ottobre e novembre), Kislèv (tra novembre e dicembre), Tevèth (tra dicembre e gennaio), Shevàt (tra gennaio e febbraio), Adàr (tra febbraio e marzo), (Veadar o Adar Shenì - secondo Adar), Nissàn (tra marzo e aprile), Iyàr (tra aprile e maggio), Sivàn (tra maggio e giugno), Tamùz (tra giugno e luglio), Av (tra luglio e agosto), Elùl (tra agosto e settembre). 

Quindi la Pasqua ebraica 2024 cade quest’anno al tramonto del 22 aprile (lunedì) fino al tramonto del 30 aprile (martedì) con obbligo di mangiare solo azzimi in quei giorni.

Viviamo in comunione speciale di preghiera con gli ebrei in questo tempo, e leggiamo con interesse e partecipazione, senza giudizi frettolosi, ciò che il rabbino Di Segni scrive. Il Signore doni Pace a Gerusalemme e a tutti figli di Abramo.  E chi non discute e litiga su questi temi non sta vivendo appieno la festa di Pesach che per definizione è il momento in cui si fanno domande e si cerca di rispondere".


PESACH 5784 Che differenza c’è tra questo Pesach e tutti gli altri?

Sappiamo tutti qual è l’importanza di Pesach e come questa festa sia l’occasione per ricordare la nostra storia, le nostre origini, per ritrovarsi in famiglia e con amici. Le regole di Pesach sono impegnative, tra pulizie, alimentazione speciale, organizzazione dei sedarìm (plurale di sèder). Per quanto siano differenti i modi di rapportarsi alle tradizioni, da chi è strettamente rigoroso e attento a tutti i dettagli a chi si limita a mangiare un pezzettino di azzima, Pesach fa parte dell’identità ebraica e la sua celebrazione fa vibrare in tantissimi ebrei, anche i più lontani, qualche corda.

La letteratura e la memorialistica di argomento ebraico, in tutte le lingue, italiano compreso, che è un fiume in piena inarrestabile, è ricca di ricordi e riferimenti a Pesach. Si potrebbe scrivere un libro-antologia raccogliendo tutte le testimonianze e le narrazioni di come si svolgeva la cena del sèder.

giovedì 18 aprile 2024

CRISTO NON MI HA MANDATO A BATTEZZARE MA AD ANNUNCIARE IL VANGELO / Giovedì III sett. di Pasqua.



La lettura presenta il Battesimo dell’eunuco etiope, spesso usato per giustificare il dare i sacramenti senza (sufficiente) preparazione. È veramente così? 
Il Vangelo parla dell’Eucaristia. Ma in che modo? Abbiamo molto da imparare da queste due letture.

In quanto a preparazione, l’eunuco è ebreo di nascita, è andato pellegrino a Gerusalemme, legge Isaia nel viaggio di ritorno. Era quindi pronto. A quel punto l’annuncio di Filippo “aprì … la (sua) mente per comprendere le Scritture” (Luca 24, 45), e l’eunuco chiede di rinascere in questa Parola, in questo annuncio, cioè in Gesù. 

E comprendiamo che il Cristianesimo non è essere battezzato e fare tante comunioni o preghiere, ma conoscere il progetto di Dio, comprendere le Scritture, seguire Gesù. Il Battesimo e l’Eucaristia sono necessari per chi può riceverli ma relativi al Kerigma. “Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo”. (1 Corinzi 1, 17). Noi invece continuiamo a battezzare senza annunciare il Kerigma, senza assicurarci che chi riceve il battesimo o la sua famiglia sia credente, sia capace e abbia la volontà di educare nella fede ! Continuiamo ad avere gruppi parrocchiali, di preghiera, di canto, di volontariato, senza verificare prima che i membri siano cristiani, né che il loro impegno li porti a diventarlo.

Quando il prof. J. Ratzinger accolse gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale in Germania, chiese quale era stata la loro esperienza di Cristo. Da questo decise di presentarli al vescovo, il quale nominò una Commissione per avere delucidazioni sul catecumenato che portavano avanti, e in particolare le sue finalità. 

In poche parole l’episodio dell’eunuco e di Filippo ci mostra la centralità del kerigma, cioè dell’evento Gesù, del suo mistero pasquale, e della conversione personale ad esso (o della garanzia che il bambino sarà educato nella fede). 

Filippo non trattiene l’eunuco pur sapendo che non troverà l’Eucaristia, perché non è padrone della sua vita ma solo strumento di Dio. Sarà poi Dio a provvedere, ad aggiungere grazia su grazia. Nel 1784 dei letterati coreani che avevano scoperto Gesù mandarono uno di loro per essere battezzato a Pechino. Formato meglio nella conoscenza del Vangelo, ritornò per battezzare i suoi compagni. Quasi senza il ministero sacerdotale per oltre un secolo, la neonata Chiesa coreana fu fervorosa ed ebbe molti martiri. Quei cristiani privati della celebrazione eucaristica si sono senz’altro cibati del “pane vivo, disceso dal cielo”, cioè “la mia carne (donata) per la vita del mondo”.


Prima Lettura    At 8, 26-40  Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?

Dagli Atti degli Apostoli

mercoledì 17 aprile 2024

DA DOVE VENIVA LA FORZA DEI CRISTIANI PERSEGUITATI PER EVANGELIZZARE? / Mercoledì III sett. di Pasqua.



L’armonia straordinaria che faceva dei primi cristiani "un cuore solo e un’anima sola" (Atti 4,32) è un dono di Dio dall’alto, e che deve essere preservato (Filippesi 2, 2; 1 Pietro 3, 8; …), ma non significa che sia tutto meraviglioso, “rose e fiori”, e che le eventuali difficoltà interne siano trascurate dai responsabili. Ci sono pure le difficoltà esterne. Questa nuova “setta infatti sappiamo che ovunque essa trova opposizione". (Atti 28, 22). Fin dall’inizio c'è la persecuzione dove si distingue un certo Saul di Tarso. 

Eppure questi cristiani perseguitati diffondevano la Parola e le folle - pur sapendo che chi faceva parte di quel gruppo poteva essere perseguitato - “prestavano ascolto unanimi” sia per la forza della parola (kerigma) che per i miracoli (segni) che faceva, e si convertivano con "grande gioia". C'è un grande senso di sicurezza in tutti: il mondo cambia, Gesù ha rovesciato i valori comuni, è stato più forte della morte, dell'umiliazione, della sofferenza, è il Signore. Tutto parte da lì, tutto sta lì. Abbiamo questa sicurezza, questa certezza interiore, questo spirito?

Abbiamo bisogno di questo spirito, sia per comprendere la ricchezza del nostro battesimo che ci fa cristiani, figli di Dio, che per affrontare le persecuzioni sempre più evidenti contro la fede cristiana. L’autrice di Harry Poter ha dichiarato che non si sottometterà alle minacce di sanzioni penali ormai in vigore in Scozia per chi non accetta la teoria gender. Senza una preghiera che cerchi il Volto di Dio, l'intimità con lui, non si può avere lo Spirito cristiano. 

Gesù conferma nel Vangelo di oggi che non respingerà nessuno. Egli stende le braccia sulla croce per salvare tutti. Ma questo non significa che la vita cristiana non sia una lotta, che non sia necessario vegliare “in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo". (Luca 21, 36).


Prima Lettura    At 8, 1-8  Andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.

Dagli Atti degli Apostoli

martedì 16 aprile 2024

GESÙ VUOLE CUORI CAPACI DI ASCOLTARE / Martedì III sett. di Pasqua 2024.

Stefano davanti ai suoi giudici.

Stefano conclude il discorso che la lettura liturgica ha saltato quasi completamente passando da 6,8-15 ieri a 7,51-8,1a oggi. Stefano ha ripercorso la Storia della Salvezza che dimostra come Dio mantiene le sue promesse concedendo benefici maggiori di quelli immaginati malgrado la resistenza e il peccato costante del popolo e dei suoi capi. Ed ecco quindi la conclusione: voi vi chiudete e perseguitate chi vi invita ad accogliere le sorprese di Dio. E, benché messi in guardia dal perseguitare i profeti, succede quello che era prevedibile: dominati dal loro furore e il loro attaccamento alle loro posizioni privilegiate, vuoti di Dio e della sua Promessa, i capi non possono controllare le loro passioni e si scagliano contro Stefano e lo uccidono. 

Mi chiedono spesso com'è possibile che non si fermino le guerre. Purtroppo la violenza è un meccanismo, è un processo che tende a rafforzarsi. Se trascuro una fessura in una diga, si allargherà pian piano e un giorno la diga crollerà portando distruzione e morte. Sandra Sabattini (1961 - 1984, beatificata nel 2021) diceva: “il mondo pullula di bravi cristiani, mentre ha bisogno di santi”. Se lascio radicarsi in me una passione, questa finirà per oscurarmi e rendermi prigioniero. Sarò prigioniero della mia propria passione ma anche dei meccanismi, delle complicità che si sono create attorno ad essa. Non avrò più altra soluzione che distruggere prima chi è l’oggetto della mia passione o si oppone ad essa, fino a distruggere me stesso. Lo vediamo nelle guerre in atto e nei tanti atti di violenza che accadono ogni giorno come ieri questo ragazzo che va in ospedale per accoltellare la sua ex. 

Bisogna quindi costruire antidoti, paletti. Aggredire fisicamente, o peggio, fare la guerra, è da escludere in modo assoluto come soluzione dei problemi. Devo vigilare poi sulle mie passioni, nevrosi, idoli che prendono il posto di Dio. Ci sono anche nevrosi o idoli religiosi! Non significa non poter coltivare un talento, un’eccellenza, un ideale, un’opera duratura che assorbe le mie energie. Ma solo se sono libero interiormente, distaccato, se il mio impegno è un servizio appoggiato in Dio potrò fare del bene. Sant’Ignazio era convinto che se avessero soppresso la Compagnia di Gesù, avrebbe ritrovato la pace dopo un quarto d’ora di orazione mentale! 

Invece, dopo la moltiplicazione dei pani, la gente vorrebbe appropriarsi di Gesù e dei suoi doni divini. Sono pronti a meritare questo beneficio. Ora l’opera meritoria che Dio chiede per concedere la salvezza è credere in Gesù. Comprendono che si tratta di un affidamento totale e chiedono garanzie, come Mosè che diede la manna, il “pane del cielo”. Ora, Gesù dona sé stesso come segno con solo una promessa: “chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”. Sembra molto poco, o molto esigente, per rassicurare persone così materialiste. Ma anche Mosè quando chiede un segno per rendere credibile la sua missione presso gli israeliti riceve come risposta : Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su questo monte". (Esodo 3, 12). Gesù vuole cuori capaci di ascoltare. 



Prima Lettura    At 7, 51- 8,1a  Signore Gesù, accogli il mio spirito.

Dagli Atti degli Apostoli

lunedì 15 aprile 2024

I SEGNI E GLI OSTACOLI PER LA FEDE / Lunedì III sett. Pasqua, 2024.


Stiamo vedendo in questi giorni le difficoltà degli stessi discepoli a credere alla risurrezione di Gesù. Difficoltà che riassumono tutte le difficoltà di tutti gli uomini di tutti i tempi. 

Una prima difficoltà è che Gesù non si incontra più materialmente, ma nello Spirito Santo, e quindi anche chi lo ha conosciuto bene durante la sua vita terrena si  deve abituare a credere nello Spirito Santo, oppure a interpretare nello Spirito i segni tangibili che egli lascia nella nostra vita. Molti cristiani non lo sanno e quindi cercano disperatamente apparizioni private, segni nel cielo, nelle nuvole, nella fantasia, nelle fake così numerose che girano sui social, oppure accettano di credere “senza aver visto” ma in un modo che sa piuttosto di credulità e non significa un incontro con Cristo risorto e quindi non produce nessuna fede salda. 

Fondamentalmente però, l’ostacolo più forte alla fede risiede nel cuore: per vari motivi non si vuole credere o almeno mettersi in cammino perché il Signore - se esiste e ci ama - si faccia conoscere nel modo che deciderà. Contro Stefano che dona tanti segni - prodigi e segni, e, soprattutto per degli ebrei, la sapienza ispirata con la quale parla - si tratta quindi di chiusura del cuore. Alla fine infatti è nel cuore che si gioca il destino di ciascuno. L'apertura del cuore deve poi manifestarsi con la professione di fede per diventare salvezza (Romani 10,10).

Nel Vangelo la gente "crede" a Gesù, lo cerca, ma solo per grazie terrene. Anzi, Gesù non dice che hanno una fede troppo terrena, come qualche volta diciamo noi, non parla proprio di fede. Dice solo che lo cercano. Eppure il dono della moltiplicazione dei pani è stata data loro come un segno perché arrivassero alla fede. Ma essi pensano solo a pratiche da fare per guadagnarsi il paradiso, "perché se basta credere è troppo facile". Non capiscono che fede è fidarsi, lasciare tutto alla guida di Dio: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Impariamo da Gesù a conoscere le caratteristiche della fede e come farla crescere. 


Prima Lettura   At 6, 8-15  Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parlava.

Dagli Atti degli Apostoli

domenica 14 aprile 2024

D.I. 05 UN CHIARIMENTO FONDAMENTALE / nn. 8-9

Voto, strumento di dignità sociale


8. Restano ancora altre due accezioni possibili di dignità: sociale ed esistenziale. Quando parliamo di dignità sociale ci riferiamo alle condizioni sotto le quali una persona si trova a vivere. Nella povertà estrema, per esempio, quando non si danno le condizioni minime perché una persona possa vivere secondo la sua dignità ontologica, si dice che la vita di quella persona così povera è una vita “indegna”. Quest’espressione non indica in alcun modo un giudizio verso la persona, piuttosto vuole evidenziare il fatto che la sua dignità inalienabile viene contradetta dalla situazione nella quale è costretta a vivere. L’ultima accezione è quella di dignità esistenziale. Sempre più spesso si parla oggi di una vita “degna” e di una vita “non degna”. E con tale indicazione ci si riferisce a situazioni proprio di tipo esistenziale: per esempio, al caso di una persona che, pur non mancando apparentemente di nulla di essenziale per vivere, per diverse ragioni fa fatica a vivere con pace, con gioia e con speranza. In altre situazioni è la presenza di malattie gravi, di contesti familiari violenti, di certe dipendenze patologiche e di altri disagi a spingere qualcuno a sperimentare la propria condizione di vita come “indegna” di fronte alla percezione di quella dignità ontologica che mai può essere oscurata. Le distinzioni qui introdotte, in ogni caso, non fanno altro che ricordare il valore inalienabile di quella dignità ontologica radicata nell’essere stesso della persona umana e che sussiste al di là di ogni circostanza.

D.I. 04 INTRODUZIONE; UN CHIARIMENTO FONDAMENTALE / nn. 5-7


5. Nel 2010, davanti alla Pontificia Accademia della Vita, Benedetto XVI ha affermato che la dignità della persona è «un principio fondamentale che la fede in Gesù Cristo Risorto ha da sempre difeso, soprattutto quando viene disatteso nei confronti dei soggetti più semplici e indifesi».[7] In altra occasione, parlando a degli economisti, ha detto che «l’economia e la finanza non esistono per se stesse, esse non sono altro che uno strumento, un mezzo. Il loro fine è unicamente la persona umana e la sua piena realizzazione nella dignità. È questo l’unico capitale che è opportuno salvare».[8]

D.I. 03 INTRODUZIONE / Dignitas infinita.


Introduzione

1. (Dignitas infinita) Una dignità infinita, inalienabilmente fondata nel suo stesso essere, spetta a ciascuna persona umana, al di là di ogni circostanza e in qualunque stato o situazione si trovi. Questo principio, che è pienamente riconoscibile anche dalla sola ragione, si pone a fondamento del primato della persona umana e della tutela dei suoi diritti. La Chiesa, alla luce della Rivelazione, ribadisce e conferma in modo assoluto questa dignità ontologica della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta in Cristo Gesù. Da questa verità trae le ragioni del suo impegno a favore di coloro che sono più deboli e meno dotati di potere, insistendo sempre «sul primato della persona umana e sulla difesa della sua dignità al di là di ogni circostanza».[2]

2. Di tale dignità ontologica e del valore unico ed eminente di ogni donna e di ogni uomo che esistono in questo mondo si è resa autorevole eco la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (10 dicembre 1948) da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.[3] Nel fare memoria del 75° anniversario di questo Documento, la Chiesa vede l’occasione per proclamare nuovamente la propria convinzione che, creato da Dio e redento da Cristo, ogni essere umano deve essere riconosciuto e trattato con rispetto e con amore, proprio in ragione della sua inalienabile dignità. Il summenzionato anniversario offre alla Chiesa anche l’opportunità per chiarire alcuni equivoci che sorgono spesso a riguardo della dignità umana e per affrontare alcune gravi e urgenti questioni concrete ad essa collegate.

LA LOTTA DI GESÙ CONTRO L'INCREDULITÀ / III Dom di Pasqua 2024


La lotta senza fine di Dio per salvarci e portarci alla felicità è di farci credere al suo amore, di ottenere che gli facciamo fiducia e ci lasciamo guidare, mentre l’uomo accusa Dio della sua infelicità e non lo ascolta. 

Molti non credono che Dio esista. 

Molti invece credono nella sua esistenza ma pochi si lasciano (ci lasciamo) guidare da lui. 

Innanzitutto perché non lo conosciamo. Come potrò essere guidato da Cristo se non so cosa vuole da me, chi è, quali sono le sue intenzioni? Santa Teresina leggeva continuamente il Vangelo (e tutta la Bibbia) per “conoscere il carattere di Dio”. Charles de Foucauld leggeva continuamente il Vangelo e annotando ciò che corrispondeva a una sua virtù per volta. Sono due grandissimi santi e ispiratori dei cristiani.”Ignorare la Scrittura è ignorare Cristo” diceva san Girolamo e la Chiesa lo conferma anche se in pratica, troppo spesso, manca questo nutrimento profondo anche in molti preti. Molti non conoscono Gesù perché nessuno ce lo annuncia loro e rimangono nell’ignoranza (Cf Atti 3,17). “Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati?”  (Romani 10,13-14). Benedetti coloro che escono sulle piazze per annunciare Cristo, parlano di Gesù ai loro figli, in famiglia, ai loro vicini e ai colleghi di lavoro! “Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!” (Romani 10,15).

Si annuncia con la parola e “gridando con la vita”, con il comportamento. Con umiltà ben sapendo che “abbiamo questo tesoro in vasi di creta” (2 Corinzi 4, 7). Ma se chi annuncia non conosce il Signore, o se non è in una comunione viva con Lui, cosa annuncerà?

Ma c'è chi si chiude: “Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? Dunque, la fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la parola di Cristo. “ (Romani 10,16-17).

Ma anche tra i discepoli Gesù deve combattere l’incredulità. Ne abbiamo un segno anche nel Vangelo di oggi : “Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? …. Ma poiché per la gioia non credevano ancora … “ (Lc 24,37.41). Notiamo che la paura ma anche la gioia, l’incapacità di gestire le proprie emozioni, sono un ostacolo alla fede. Questo è un tema da approfondire. 

C'è chi distorce la fede. San Giovanni si ricorda che l’amore è oggettivamente fondato nella Verità, e quindi nei Comandamenti.


Prima Lettura  At 3, 13-15. 17-19  Avete ucciso l'autore della vita: ma Dio l'ha risuscitato dai morti.

Dagli Atti degli Apostoli

sabato 13 aprile 2024

DIGNITAS INFINITA (D.I.) 02 Presentazione.fine


Con lettera datata 2 febbraio 2024, in vista della Feria IV del successivo 28 febbraio, è stata inviata ai Membri del Dicastero una nuova bozza del testo, notevolmente modificata, con la seguente precisazione: «questa ulteriore stesura si è resa necessaria per andare incontro ad una specifica richiesta del Santo Padre. Egli ha esplicitamente sollecitato a fissare meglio l’attenzione sulle attuali gravi violazioni della dignità umana nel nostro tempo, sulla scia dell’enciclica Fratelli tutti. L’Ufficio Dottrinale ha provveduto così a ridurre la parte iniziale […] e ad elaborare più dettagliatamente quanto indicato dal Santo Padre». La Sessione Ordinaria del Dicastero, in data 28 febbraio 2024, ha infine approvato il testo dell’attuale Dichiarazione. Nel corso nell’Udienza concessa a me insieme al Segretario della Sezione Dottrinale, Mons. Armando Matteo, in data 25 marzo 2024, il Santo Padre ha quindi approvato la presente Dichiarazione e ne ha ordinato la pubblicazione.

L’elaborazione del testo, protrattasi per cinque anni, permette di capire che ci si trova di fronte ad un documento che, per la serietà e la centralità della questione della dignità nel pensiero cristiano, ha avuto bisogno di un notevole processo di maturazione per arrivare alla stesura definitiva che oggi pubblichiamo.

Nelle prime tre parti, la Dichiarazione richiama fondamentali principi e presupposti teorici, al fine di offrire importanti chiarimenti che possono evitare le frequenti confusioni che si verificano nell’uso del termine “dignità”. Nella quarta parte, presenta alcune situazioni problematiche attuali in cui l’immensa e inalienabile dignità che spetta ad ogni essere umano non è adeguatamente riconosciuta. La denuncia di tali gravi e attuali violazioni della dignità umana è un gesto necessario, perché la Chiesa nutre la profonda convinzione che non si può separare la fede dalla difesa della dignità umana, l’evangelizzazione dalla promozione di una vita dignitosa, e la spiritualità dall’impegno per la dignità di tutti gli esseri umani.

DIGNITAS INFINITA (D.I.) 01 Presentazione

Sarto di 91 anni,
ancora in attività

Come annunciato e come per altri documenti, inizio la pubblicazione a puntate della ultima Dichiarazione del Dicastero Vaticano circa la Infinita Dignità dell'Essere Umano. È sempre importante andare alla fonte originaria. Oggi la prima metà della Presentazione:


DIGNITAS INFINITA

DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE


DICHIARAZIONE DIGNITAS INFINITA

CIRCA LA DIGNITÀ UMANA


Presentazione


Nel Congresso del 15 marzo del 2019, l’allora Congregazione per la Dottrina della Fede decise di avviare «la redazione di un testo evidenziando l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana e illustrando la portata e le implicazioni benefiche a livello sociale, politico ed economico, tenendo conto degli ultimi sviluppi del tema nell’ambito accademico e delle sue ambivalenti comprensioni nel contesto odierno». Un primo progetto al riguardo, elaborato con l’aiuto di alcuni Esperti nel corso dell’anno 2019, venne ritenuto insoddisfacente da una Consulta ristretta della Congregazione, svoltasi l’8 ottobre dello stesso anno.

venerdì 12 aprile 2024

EVVIVA IL SINDACO DI MARANO!


Per i 20 anni della Casa della Gioia abbiamo potuto ascoltare la testimonianza di Giovanni Paparcuri, ex poliziotto di scorta tra l’altro del Giudice Falcone. Un incontro prezioso.

Alla fine il Sindaco, Matteo Morra, ha ricordato come Marano e la Sicilia non sono lontane e non solo perché il corpo di san Castrese sta a Monreale, ma per i legami della camorra di Marano con la mafia siciliana con visitatori eccellenti ospitati dalle famiglie di Marano. Ha ricordato che i cosiddetti “uomini d’onore” sono uomini di disonore che oltre ad appropriarsi delle risorse del paese, inquinano i valori che permetterebbero un sano vivere comune civile e lo sviluppo della città. Uomini di vero onore invece sono tutte le persone che rispettano la legalità, il bene comune, la solidarietà, sono pronte al servizio. 

giovedì 11 aprile 2024

IL SEGRETO PER COMPRENDERE LA SCRITTURA / Sant'Isidoro di Seviglia

Chiesa Visigota in Spagna.

Il 4 aprile la Chiesa ricorda sant'Isidoro (560? - 636), Padre della Chiesa. Fu eccellente vescovo di Siviglia per 35 anni. La sua riflessione e il suo insegnamento spaziarono in tutti i campi della vita, ecclesiastica e civile, attingendo sempre dalla lettura della Scrittura e dalla preghiera. Questo testo tratto dal breviario (con pochi miei tagli) possa invogliare molti a leggere con assiduità - penna in mano per annotare ciò che giunge al cuore o suscita domande - la Parola di Dio. Magari scoprire in questo tempo tutto il libro degli Atti degli Apostoli... 


Dai «Libri delle sentenze» di sant'Isidoro, vescovo (Lib. 3,8-10; PL 83, 679-682)

La preghiera ci purifica, la lettura ci istruisce. Usiamo dell'una e dell'altra, se è possibile, perché tutte e due sono cose buone. Se ciò tuttavia non fosse possibile, è meglio pregare che leggere. 

Chi vuol stare sempre con Dio, deve pregare e leggere continuamente. Quando preghiamo, parliamo con Dio stesso; quando invece leggiamo è Dio che parla a noi.

Ogni progresso viene dalla lettura e dalla meditazione. 

Doppio è il vantaggio che riceviamo dalla lettura della Sacra Scrittura. Essa illumina il nostro intelletto, e conduce l'uomo all'amore di Dio, dopo di averlo strappato alle vanità del mondo.

mercoledì 10 aprile 2024

DOMANI VOTO PERICOLOSISSIMO PER I DIRITTI UMANI AL PARLAMENTO EUROPEO /


“Dignitas infinita” ribadisce il no all’aborto quale pratica "grave e deprecabile". La sua pubblicazione avviene a due giorni di un voto cruciale in Sede Europea che propone ai rappresentanti di includere il diritto all’aborto nella carta dei diritti fondamentali dell’UE. È impressionante il silenzio dei Media nel nostro paese su questo aspetto fondamentale dell’impostazione della vita e della società. Questo voto avverrà domani 11 aprile. La situazione è molto grave. Preghiamo intensamente perché il Signore visiti la coscienza dei Deputati Europei!

 In vista di questa votazione la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea pubblica una nota intitolata “Sì alla promozione della donna e al diritto alla vita, no all’aborto e all’imposizione ideologica” dove tra l’altro dice: La stessa Carta “non può includere diritti non riconosciuti da tutti e divisivi”. L’interruzione di gravidanza "non potrà mai essere un diritto fondamentale” e va “nella direzione opposta alla reale promozione delle donne e dei loro diritti”. “La promozione delle donne e dei loro diritti non è legata alla promozione dell’aborto”. “Lavoriamo per un’Europa in cui le donne possano vivere la loro maternità liberamente e come un dono per loro e per la società e in cui l'essere madre non sia in alcun modo una limitazione per la vita personale, sociale e professionale”. “L’aborto – si legge ancora - non potrà mai essere un diritto fondamentale. Il diritto alla vita è il pilastro fondamentale di tutti gli altri diritti umani, in particolare il diritto alla vita delle persone più vulnerabili, fragili e indifese, come il bambino non ancora nato nel grembo della madre, il migrante, l’anziano, la persona con disabilità e il malato”. “ La difesa della vita non nata è strettamente legata alla difesa di ogni altro diritto umano. Comporta la convinzione che l’essere umano è sempre sacro e inviolabile, in ogni situazione e in ogni fase dello sviluppo”.

I CONFINI DEGLI STATI NON POSSONO ESSERE MODIFICATI CON LA FORZA, SONO I FONDAMENTI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE / Dichiarazioni della Santa Sede


Riprendo in una mia traduzione (
Head of the UGCC Thanks the Apostolic Capital for Call to Exchange Prisoners and Support of Ukraine’s Sovereignty | Materials | Ukrainian Greek Catholic Church) queste parole del vescovo Shevchuk sugli interventi del Papa e della Santa Sede che costituiscono un'evidenza: "quando la Russia smetterà di attaccarci, non ci sarà guerra, e quando l’Ucraina smetterà di difendersi, non ci sarà più il popolo ucraino e il suo Stato". "i confini degli Stati non possono essere modificati con la forza e i confini dell'Ucraina sono una parte inviolabile dei fondamenti del diritto internazionale". Purtroppo, a tutti i livelli, c'è chi ancora non vede quanto sia pericoloso per la sicurezza e la pace di ciascuno e di tutti pensare diversamente. Legittimare il disprezzo della vita e del diritto internazionale apre a qualsiasi abuso del più forte o di gruppi senza scrupoli.  

Il 31 marzo, nel messaggio pasquale “Urbi et Orbi”, Sua Santità Francesco, riferendosi alle guerre in Israele, Palestina e Ucraina, ha sottolineato la necessità di rispettare i principi del diritto internazionale e ha chiesto “uno scambio generale di prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti”.

“Le parole del saluto pasquale del Santo Padre Francesco hanno suscitato nel cuore ucraino un eco speciale. […] Esprimo la mia speciale gratitudine al Papa a nome delle famiglie dei nostri prigionieri di guerra per l’appello allo scambio pasquale del “tutti per tutti”. “Ci auguriamo che i potenti di questo mondo ascoltino le vostre parole e che le famiglie ucraine e russe possano aspettare il ritorno a casa dei loro cari”.

martedì 9 aprile 2024

LA DIGNITÀ DI OGNI ESSERE UMANO È INFINITA E VA DIFESA / "Dignitas infinita", Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede


Mentre il Patriarca Kirill pubblica una documento in cui dichiara Santa 
la Guerra della Russia a tutto l'Occidente e in generale al mondo intero per "difendere l'umanità dal male" con le armi e le uccisioni (La Gioia del Vangelo: IL "CONCILIO POPOLARE UNIVERSALE" DEL PATRIARCATO DI MOSCA PREDICA LA GUERRA SANTA / Mondo Russo di d. Stefano Caprio), il Papa pubblica una dichiarazione sulla dignità infinita di ogni persona umana che esiste "al di là di ogni circostanza" e deve essere difesa in ogni campo. 
In particolare il Documento elenca alcuni settori in cui si viola la dignità dell'essere umano: Il dramma della povertà, La guerra, Il travaglio dei migranti, La tratta delle persone, Abusi sessuali, Le violenze contro le donne, Aborto, Maternità surrogata, L'eutanasia ed il suicidio assistito, Lo scarto dei diversamente abili, Teoria del gender, Cambio di sesso, Violenza digitale. La dottrina della Chiesa, fondata nella Verità, è saldamente elaborata e quindi gioverà a chi vuole difendere i valori cristiani partecipare a catechesi su questi punti o almeno leggere con attenzione questo Documento.

Ne pubblico oggi solo la parte finale della presentazione e il primo paragrafo, in attesa di proporlo a puntate come per altri documenti.


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L’elaborazione del testo, protrattasi per cinque anni, permette di capire che ci si trova di fronte ad un documento che, per la serietà e la centralità della questione della dignità nel pensiero cristiano, ha avuto bisogno di un notevole processo di maturazione per arrivare alla stesura definitiva che oggi pubblichiamo.