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domenica 28 luglio 2024

Spnc 9 ANZIANI E POVERI / Spes non confundit, 14 - 15


14. Segni di speranza meritano gli anziani, che spesso sperimentano solitudine e senso di abbandono. Valorizzare il tesoro che sono, la loro esperienza di vita, la sapienza di cui sono portatori e il contributo che sono in grado di offrire, è un impegno per la comunità cristiana e per la società civile, chiamate a lavorare insieme per l’alleanza tra le generazioni.

Un pensiero particolare rivolgo ai nonni e alle nonne, che rappresentano la trasmissione della fede e della saggezza di vita alle generazioni più giovani. Siano sostenuti dalla gratitudine dei figli e dall’amore dei nipoti, che trovano in loro radicamento, comprensione e incoraggiamento.

Spnc 8 AMMALATI, GIOVANI, MIGRANTI, PIÙ PICCOLI / Spes non confundit 11-13


11. Segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. Le opere di misericordia sono anche opere di speranza, che risvegliano nei cuori sentimenti di gratitudine. E la gratitudine raggiunga tutti gli operatori sanitari che, in condizioni non di rado difficili, esercitano la loro missione con cura premurosa per le persone malate e più fragili.

Non manchi l’attenzione inclusiva verso quanti, trovandosi in condizioni di vita particolarmente faticose, sperimentano la propria debolezza, specialmente se affetti da patologie o disabilità che limitano molto l’autonomia personale. La cura per loro è un inno alla dignità umana, un canto di speranza che richiede la coralità della società intera.

Spnc 7 AIUTARE LE PERSONE A RECUPERARE FIDUCIA / Spes non confundit 10


10. Nell’Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. Penso ai detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto. Propongo ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi.

Spnc 6 SEGNI DI SPERANZA / Spes non confundit, 7-9


Segni di speranza

7. Oltre ad attingere la speranza nella grazia di Dio, siamo chiamati a riscoprirla anche nei segni dei tempi che il Signore ci offre. Come afferma il Concilio Vaticano II, «è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche». [4] È necessario, quindi, porre attenzione al tanto bene che è presente nel mondo per non cadere nella tentazione di ritenerci sopraffatti dal male e dalla violenza. Ma i segni dei tempi, che racchiudono l’anelito del cuore umano, bisognoso della presenza salvifica di Dio, chiedono di essere trasformati in segni di speranza.

8. Il primo segno di speranza si traduca in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra. Immemore dei drammi del passato, l’umanità è sottoposta a una nuova e difficile prova che vede tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza. Cosa manca ancora a questi popoli che già non abbiano subito? Com’è possibile che il loro grido disperato di aiuto non spinga i responsabili delle Nazioni a voler porre fine ai troppi conflitti regionali, consapevoli delle conseguenze che ne possono derivare a livello mondiale? È troppo sognare che le armi tacciano e smettano di portare distruzione e morte? Il Giubileo ricordi che quanti si fanno «operatori di pace saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). L’esigenza della pace interpella tutti e impone di perseguire progetti concreti. Non venga a mancare l’impegno della diplomazia per costruire con coraggio e creatività spazi di trattativa finalizzati a una pace duratura.

domenica 21 luglio 2024

CELEBRAZIONE DELLA PAROLA 02 / Elementi per Ambientale, Monizione, Risonanza, Preghiera spontanea. (post del 21-07-2024)


Ambientale, monizione, risonanza, preghiera spontanea, NON SONO UNA CATECHESI e
NON SONO UN’OMELIA.

Ambientale: introduce tutta la Celebrazione per aiutare i fratelli a viverla nella fede e nella consapevolezza. È importante sapere ciò di cui è costituita la celebrazione per fare una buona ambientale. Com'è costituita l'Assemblea. In quale occasione è radunata: un'occasione speciale, una celebrazione normale? Tra le celebrazioni normali c'è differenza tra celebrazione della Parola, Penitenziale, Eucaristia. Metti in risalto questi elementi e il loro valore. Non terminare la tua ambientale con il solito: “adesso ascoltiamo”. Una Celebrazione si vive, è un incontro, non una lezione.

In particolare quando manca il presbitero, e se la Parola o il Tema non sono già ben conosciuti dai fratelli, si può introdurre a modo di catechesi breve il Tema della Parola preparata. In ogni caso non deve superare qualche minuto. 

Monizione: è un aiuto ai fratelli perché ascoltino con interesse e profitto. Se introduci un film, se proponi con entusiasmo a un amico di leggere un libro non gli racconti tutto, altrimenti gli rubi il piacere. Nel caso della monizione è molto più grave perché gli rubi l’ascolto! Non sai ciò che il Signore vuole dire ad ogni fratello nella sua coscienza per la sua conversione.

Risonanza: sulla Risonanza leggiamo ciò che dice lo statuto all’Art. 11 § 2: 

“Nella celebrazione della Parola di Dio, prima dell’omelia, il presbitero invita chi lo desidera tra i presenti ad esprimere brevemente ciò che la Parola proclamata ha detto alla sua vita.”

CELEBRAZIONE DELLA PAROLA DI DIO / 01 (post del 21-07-2024)


La Celebrazione della Parola, anche la Liturgia della Parola inserita nella Celebrazione Eucaristica, ha un modello insuperabile e meraviglioso: l’Annunciazione dell’Angelo alla Vergine Maria, nostra Madre e Maestra.

Leggiamo insieme il testo:

“26 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34 Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

39 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo.” (Luca 1,26-41)

sabato 20 luglio 2024

COSA SIGNIFICA ESSERE PASTORE PER GESÙ? / XVI DOM T.O., B, 2024.


Gesù è il Buon Pastore e questo significa che guarda le persone. Vede i loro bisogni. I discepoli hanno bisogno di riposo, fisico, ma soprattutto spirituale. Gesù vede le folle “come pecore che non hanno pastore”, “ne sente compassione”, sono “stanche e sfinite” (Matteo 9,36). Cosa significa che sono senza pastore? Manca forse loro un leader che dice Fight! fight!, combattete, combattete? e annuncia che la prima cosa che farà se eletto sarà la più grande opera di deportazione della Storia degli USA, buttando fuori tutti gli immigrati irregolari perché non sono uomini ma spazzatura che porta solo droga, crimine, malattie, disagio sociale (sa già che è impossibile. Ma creerà campi di concentramento e di nuovo separerà bambini di 2, 3 anni dai loro genitori, perché  essendo nati negli States sono americani ma figli di un dio minore). Dice che Dio è dalla sua parte... : confrontare con il vangelo di ieri, Matteo 12,14-21. 

Cosa significa allora essere pecore senza pastore? Essere senza Sapienza. Quindi Gesù “insegna molte cose”. Non si è liberi senza punti di riferimento né disciplina. Non sapersi orientare non è libertà, è non senso. Per questo formare seriamente i cristiani è indispensabile perché possano discernere tra la mentalità del mondo e il Vangelo, tra la voce della carne e di satana e quella del Buon Pastore (Giovanni 10,4-5 e ss). Insisto sempre sulla formazione, sul confrontarsi con il Vangelo. Ma lo fa Gesù. Dice san Paolo a Timoteo: “Ti scongiuro … annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento” (2 Tim 4,1-2). Aggiunge: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta … . (2 Tim 4,3-5)

venerdì 19 luglio 2024

Spnc 5 / 24 DIC 2024 - 06 GEN 2026 GLI APPUNTAMENTI DEL GIUBILEO / Spes non confundit, 6


6. L’Anno Santo 2025 si pone in continuità con i precedenti eventi di grazia. Nell’ultimo Giubileo Ordinario si è varcata la soglia dei duemila anni della nascita di Gesù Cristo. In seguito, il 13 marzo 2015, ho indetto un Giubileo Straordinario con lo scopo di manifestare e permettere di incontrare il “Volto della misericordia” di Dio, [3] annuncio centrale del Vangelo per ogni persona in ogni epoca. Ora è giunto il tempo di un nuovo Giubileo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo. Nello stesso tempo, questo Anno Santo orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Siamo così dinanzi a un percorso segnato da grandi tappe, nelle quali la grazia di Dio precede e accompagna il popolo che cammina zelante nella fede, operoso nella carità e perseverante nella speranza (cfr. 1Ts 1,3).

CRISTO È RISORTO! COSA SIGNIFICA PROCLAMARE? (Post del 19-07-2024)

Cristo è risorto!



Proclamare. Che significa? Consultiamo la Treccani. Proclamare - Significato ed etimologia - Vocabolario - Treccani

Secondo la Treccani, proclamare significa nel linguaggio della Chiesa, leggere ad alta voce dall’ambone il Vangelo o passi delle Scritture durante una celebrazione liturgica.

Ma come si legge quando si proclama?

Il senso originario di questa parola viene dal latino “proclamare”, composto di pro- «davanti» e clamare «gridare». Quindi proclamare significa “gridare” un messaggio davanti a qualcuno, ad un’Assemblea di fedeli. Ossia, annunciare, dichiarare in forma ufficiale e solenne. Per esempio: proclamare un editto; proclamare la vittoria; proclamare la fine di un regime.

Non si proclama in forma confidenziale. Proclamare è sempre una dichiarazione pubblica e solenne! Chi si proclama innocente alzerà istintivamente la voce e articolerà le parole affinché tutti possano sentirlo distintamente!

giovedì 18 luglio 2024

BASTA LA SENSIBILITÀ PER DISTINGUERE IL BENE DAL MALE? / Riflessioni sulle posizioni di M. Hack (post del 18-07-2024).

Margherita Hack, 1922 - 2013.

Ogni tanto qualcuno, anche chi si dichiara credente, condivide una frase di Margherita Hack che suona così: 

 "Non c'è bisogno di una religione che ti dica cosa sia giusto o sbagliato fare. Se non sai distinguere il bene dal male non è la religione che ti manca ma la sensibilità (oppure “la coscienza”, in altre versioni)".

mercoledì 17 luglio 2024

Spnc 04 LA VITA CRISTIANA È UN CAMMINO INTRECCIATO DI SPERANZA E PAZIENZA / Spes non confundit, 5


Un cammino di speranza

5. Da questo intreccio di speranza e pazienza appare chiaro come la vita cristiana sia un cammino, che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù. Mi piace pensare che un percorso di grazia, animato dalla spiritualità popolare, abbia preceduto l’indizione, nel 1300, del primo Giubileo. Non possiamo infatti dimenticare le varie forme attraverso cui la grazia del perdono si è riversata con abbondanza sul santo Popolo fedele di Dio. Ricordiamo, ad esempio, la grande “perdonanza” che San Celestino V volle concedere a quanti si recavano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L’Aquila, nei giorni 28 e 29 agosto 1294, sei anni prima che Papa Bonifacio VIII istituisse l’Anno Santo. La Chiesa già sperimentava, dunque, la grazia giubilare della misericordia. E ancora prima, nel 1216, Papa Onorio III aveva accolto la supplica di San Francesco che chiedeva l’indulgenza per quanti avrebbero visitato la Porziuncola nei primi due giorni di agosto. Lo stesso si può affermare per il pellegrinaggio a Santiago di Compostela: infatti Papa Callisto II, nel 1122, concesse di celebrare il Giubileo in quel Santuario ogni volta che la festa dell’apostolo Giacomo cadeva di domenica. È bene che tale modalità “diffusa” di celebrazioni giubilari continui, così che la forza del perdono di Dio sostenga e accompagni il cammino delle comunità e delle persone.

Spnc 03 SPERANZA IN CONTESTI DI INCOMPRENSIONE E PERSECUZIONE / Spes non confundit, 4


4. San Paolo è molto realista. Sa che la vita è fatta di gioie e di dolori, che l’amore viene messo alla prova quando aumentano le difficoltà e la speranza sembra crollare davanti alla sofferenza. Eppure scrive: «Ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza» (Rm 5,3-4). Per l’Apostolo, la tribolazione e la sofferenza sono le condizioni tipiche di quanti annunciano il Vangelo in contesti di incomprensione e di persecuzione (cfr. 2Cor 6,3-10). Ma in tali situazioni, attraverso il buio si scorge una luce: si scopre come a sorreggere l’evangelizzazione sia la forza che scaturisce dalla croce e dalla risurrezione di Cristo. E ciò porta a sviluppare una virtù strettamente imparentata con la speranza: la pazienza. Siamo ormai abituati a volere tutto e subito, in un mondo dove la fretta è diventata una costante. Non si ha più il tempo per incontrarsi e spesso anche nelle famiglie diventa difficile trovarsi insieme e parlare con calma. La pazienza è stata messa in fuga dalla fretta, recando un grave danno alle persone. Subentrano infatti l’insofferenza, il nervosismo, a volte la violenza gratuita, che generano insoddisfazione e chiusura.

UNA PAROLA DI SPERANZA 02 / Spes non confundit (Spnc), 2-3

San Paolo scrive ai Romani.

Una Parola di speranza

2. «Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. [...] La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,1-2.5). Sono molteplici gli spunti di riflessione che qui San Paolo propone. Sappiamo che la Lettera ai Romani segna un passaggio decisivo nella sua attività di evangelizzazione. Fino a quel momento l’ha svolta nell’area orientale dell’Impero e ora lo aspetta Roma, con quanto essa rappresenta agli occhi del mondo: una sfida grande, da affrontare in nome dell’annuncio del Vangelo, che non può conoscere barriere né confini. La Chiesa di Roma non è stata fondata da Paolo, e lui sente vivo il desiderio di raggiungerla presto, per portare a tutti il Vangelo di Gesù Cristo, morto e risorto, come annuncio della speranza che compie le promesse, introduce alla gloria e, fondata sull’amore, non delude.

LA SPERANZA NON DELUDE 01 / Spes non confundit 1


Non è troppo presto per cominciare ad entrare nello spirito del Giubileo del 2025 (24 dicembre 2024 - 14 dicembre 2025) che coinciderà anche con il 1700 anniversario del primo Concilio di Nicea (325) che ha definito la piena divinità del Verbo. Questo Concilio ci tocca molto direttamente come comunità parrocchiale nella misura in cui san Castrese è un martire per la sua fedeltà al dogma di Nicea. In un mondo sconvolto da guerre e sfide molto grandi per l’Umanità Papa Francesco vuole far vivere la nostra fede nella virtù della Speranza. Leggiamo con attenzione e preghiera la Bolla di indizione del Giubileo perché abbiamo tutti bisogno di speranza e innanzitutto di saper distinguere la speranza umana, tante volte fallace (le attese umane) e la Speranza cristiana che si appoggia sulla fedeltà di Dio. La confusione tra le due speranze provoca grandissimi danni nella vita pratica delle persone e nella crescita della loro fede, del loro rapporto con Cristo e la Buona Notizia che egli ci ha donato.


SPES NON CONFUNDIT

Bolla di indizione  del Giubileo Ordinario  dell'Anno 2025

FRANCESCO

VESCOVO DI ROMA SERVO DEI SERVI DI DIO A QUANTI LEGGERANNO QUESTA LETTERA LA SPERANZA RICOLMI IL CUORE

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1. «Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, «porta» di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza» (1Tm 1,1).

martedì 16 luglio 2024

LA MADONNA DI FATIMA VOTA TRUMP? / 16 luglio. Festa della Madonna del Carmine, 2024.


Molti, anche in Italia, hanno concluso che l’attentato al quale è scampato Trump essendo accaduto il 13 luglio lo ri
collega a quello contro Giovanni Paolo II il 13 maggio. E quindi Trump è il candidato scelto dalla Madonna di Fatima per vincere le presidenziali americane. Negli States le immagini mostrano Trump protetto da Gesù o da un possente angelo, perché molti suoi elettori sono evangelici e quindi la Madonna di Fatima non gli garba molto. Ma tant’è: l’importante è farne l'Unto del Signore. 

È impressionante questa strumentalizzazione del divino da una parte all’altra dell’Atlantico per una lotta politica che di cristiano ha ben poco. 

lunedì 15 luglio 2024

ATTENTATO A TRUMP: PROTEZIONE DIVINA?



Attentato a Trump. Molte ipotesi, sulle cause e sulle conseguenze. Non voglio parlarne. 

Noto soltanto il “gesto eroico” di Trump che si rialza dicendo a chi lo deve portare via “wait!, wait!”, “aspettate!, aspettate!”, e si fa immortalare insanguinato, col pugno alzato, gridando ai sostenitori “fight, fight!” “combattete, combattete!” invece di allontanarsi. Con quel gesto Trump ha messo a rischio la sua vita ma soprattutto quella degli uomini della sicurezza e coloro che sono dietro di lui nella linea di mira del tiratore o di altri tiratori. Un gesto sconsiderato e grave, biasimevole. In un’altra occasione di pericolo il tycoon era stato portato via in nove secondi e mezzo. Sabato ci sono voluti due minuti e nove secondi. (Donald Trump e Thomas Crooks: tutto quello che non torna nell'attentato, le teorie del complotto e il fail dei servizi segreti - Open)

domenica 14 luglio 2024

COSA DICEVA GIÀ IL PROF. RATZINGER SUL FUTURO DELLA CHIESA NEL 1959!


Qualcuno cita l’allora prof. Ratzinger quando parlava del futuro della Chiesa nel periodo appena precedente e successivo al Concilio Vaticano II. Ma frasi estrapolate possono fargli dire il contrario di quanto voleva dire. Infatti la riduzione di numero dei membri nella Chiesa viene spesso usato da gruppi tradizionalisti che rifiutano il Concilio per giustificarsi come "piccolo resto", unici rimasti fedeli alla "Vera Chiesa". Ora è da notare che le idee sulla Chiesa del futuro di Ratzinger sono quelle che lo hanno portato nel 1974 ad appoggiare l'introduzione del Cammino Neocatecumenale in Germania e Austria. Riassumo parte di una sua conferenza del 1959 (1959 !). Per il testo completo ecco il link: 
I nuovi pagani e la Chiesa - Alleanza CattolicaÈ di interesse particolare la parte finale sulla salvezza dei pagani che non ho riassunto.

Il prof Ratzinger nota che l’Europa è cristiana solo apparentemente, con battezzati che sono in realtà pagani, non cristiani. Il processo inarrestabile di scristianizzazione interna della Chiesa inizia nel ‘700 con i Lumi che mettono la ragione umana al di sopra dell’autorità della rivelazione: non è vero ciò che insegna la Chiesa ma ciò che insegna la scienza, il grande pensatore, o ciò che io vedo giusto (Kiko sulla religiosità naturale: l’uomo battezzato ma non evangelizzato si rapporta alla Madonna, a simboli, parole, segni cristiani come i pagani ai loro idoli.).  

La Cristianità, cioè Società e Stato che si confondono con la Chiesa, è già finita. Non scoraggiare né rigettare chi, in buona fede, si sente cristiano e riceve i sacramenti, pur non avendo incontrato Cristo risorto. Ma i sacramenti senza fede non hanno senso. Ratzinger chiama il paganesimo intraecclesiale : “tentazione propria del cristiano”, «abominio della devastazione nel luogo santo» (Mc. 13,14)! 

venerdì 12 luglio 2024

QUANDO IL PROFESSOR RATZINGER INTRODUSSE IL CAMMINO NEOCATECUMENALE IN GERMANIA.


Da tempo sapevo che Papa Ratzinger, allora giovane professore a Ratisbona, aveva favorito l’ingresso del Cammino Neocatecumenale in  Germania e Austria nel 1974. Ho attinto notizie complementari dal sito cammino.info. 

Tra gli studenti di Ratzinger c'erano Stefano Gennarini e Toni Spandri; dopo aver conosciuto il cammino a Roma, tornati in Germania, gli dissero che  molte delle cose che lui affermava necessarie per la Chiesa di oggi le predicava uno spagnolo che stava aprendo in alcune parrocchie di Roma un cammino di iniziazione cristiana. Ratzinger manifestò il desiderio di conoscere Kiko che gli raccontò la sua esperienza. E introdusse Kiko e Carmen presso il vescovo ausiliare di Monaco incaricato del catecumenato per gli adulti e il vicario episcopale. Essi fecero notare che questo Cammino era accusato di eresia protestante e si chiese loro di scrivere qualche appunto per una Commissione diocesana. La conclusione fu che tutto era nella ortodossia cattolica ma sorprendeva il puntare alla santità per semplici battezzati! Kiko rispose che ogni battezzato deve puntare alla santità. 

D.I. 32 FINE, INDICE


Il Sommo Pontefice Francesco, nell’Udienza concessa al sottoscritto Prefetto insieme al Segretario per la Sezione Dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede, il giorno 25 marzo 2024, ha approvato la presente Dichiarazione, decisa nella Sessione Ordinaria di questo Dicastero in data 28 febbraio 2024, e ne ha ordinato la pubblicazione.

Dato in Roma, presso la sede del Dicastero per la Dottrina della Fede, il 2 aprile 2024, 19° anniversario della morte di san Giovanni Paolo II.

Víctor Manuel Card. Fernández

Prefetto

                                                             Mons. Armando Matteo

                                                              Segretario per la Sezione Dottrinale

D.I. 31 CONCLUSIONE / Dignitas infinita, 63-66


Conclusione

63. Nella ricorrenza del 75° anniversario della promulgazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948), Papa Francesco ha ribadito che quel documento «è come una via maestra, sulla quale molti passi avanti sono stati fatti, ma tanti ancora ne mancano, e a volte purtroppo si torna indietro. L’impegno per i diritti umani non è mai finito! A questo proposito, sono vicino a tutti coloro che, senza proclami, nella vita concreta di ogni giorno, lottano e pagano di persona per difendere i diritti di chi non conta».[113]

AGNELLI IN MEZZO AI LUPI, NON INGENUI NÉ SENTIMENTALI / Venerdì XIV sett., pari, 2024.


Gesù manda i suoi discepoli come agnelli in mezzo ai lupi. Come comportarsi? Non certo da ingenui e sentimentali. Gesù dice: “siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. 
Gesù esplicita poi i due termini: prudenti e semplici: 

Prudenza è non esporti inutilmente perché molti vorranno farti del male. Ma il Signore è il tuo Pastore e ti protegge. Quando sarai messo alle strette - anche con la vera persecuzione - semplicità significa affidarti al Pastore, e sperimentare la presenza dello Spirito del Padre che parlerà per mezzo tuo. Un’esperienza rara - perché non prego continuamente, con affidamento totale - ma davvero dolcissima, fonte di consolazione e di rafforzamento nella fede. 

Gesù menziona esplicitamente la persecuzione, anche in famiglia, quella che fa più male. Non perché facciamo vittimismo, cercando all’infinito, morbosamente, l’affetto dei nostri cari - ogni cristiano ha lasciato case, fratelli, sorelle, padre, madre, figli, campi per il nome di Gesù, anche se la sua vocazione è la famiglia, il matrimonio (vedi Matteo 19,29) - ma per presentarci la ricompensa!

Prudente e semplice è non fare il braccio di ferro contro la persecuzione e insieme non poter fare a meno di annunciare la Buona Notizia con la Parola o con la Vita perché questa è la natura del cristiano, della Chiesa.

Mi addolora molto vedere tanti cristiani, coloro che sono conosciuti come tali perché frequentano assiduamente la loro parrocchia, fanno parte di qualche gruppo o movimento, o si presentano come cristiani sui Social, buttare ad ogni vento i loro mal di pancia oppure riflessioni che non procedono dal Vangelo. Se da cristiani vorremo essere anche noi lupi, saremo sconfitti. Internamente per la contraddizione che ci spaccherà, esternamente per il non essere lupi al 100% e quindi i veri lupi ci sbraneranno. Ma molto più perché “Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell’aiuto del pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli”. (San Giovanni Crisostomo).  Papa Francesco: udienza, “Dio non ci chiede di essere rilevanti, numerosi, prestigiosi”, “non è il pastore dei lupi, ma degli agnelli” - AgenSIR


Prima Lettura  Os 14, 2-10  Non chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani.

Dal libro del profeta Osèa

mercoledì 10 luglio 2024

D.I. 30 VIOLENZA DIGITALE / Dignitas infinita, 61-62


Violenza digitale

61. Il progresso delle tecnologie digitali, che pure offrono molte possibilità per promuovere la dignità umana, inclina sempre più alla creazione di un mondo in cui crescono lo sfruttamento, l’esclusione e la violenza, che possono arrivare a ledere la dignità della persona umana. Si pensi a come sia facile, tramite questi mezzi, mettere in pericolo la buona fama di chiunque con notizie false e con calunnie. Su questo punto Papa Francesco sottolinea che «non è sano confondere la comunicazione con il semplice contatto virtuale. Infatti, “l’ambiente digitale è anche un territorio di solitudine, manipolazione, sfruttamento e violenza, fino al caso estremo del dark web. I media digitali possono esporre al rischio di dipendenza, di isolamento e di progressiva perdita di contatto con la realtà concreta, ostacolando lo sviluppo di relazioni interpersonali autentiche. Nuove forme di violenza si diffondono attraverso i social media, ad esempio il cyberbullismo; il web è anche un canale di diffusione della pornografia e di sfruttamento delle persone a scopo sessuale o tramite il gioco d’azzardo”».[110] Ed è così che, laddove crescono le possibilità di connessione, accade paradossalmente che ciascuno si trovi in realtà sempre più isolato e impoverito di relazioni interpersonali: «nella comunicazione digitale si vuole mostrare tutto ed ogni individuo diventa oggetto di sguardi che frugano, denudano e divulgano, spesso in maniera anonima. Il rispetto verso l’altro si sgretola e in tal modo, nello stesso tempo in cui lo sposto, lo ignoro e lo tengo a distanza, senza alcun pudore posso invadere la sua vita fino all’estremo».[111]Tali tendenze rappresentano un lato oscuro del progresso digitale.

martedì 9 luglio 2024

L'INFERNO DEI BAMBINI (L'ATTACCO MISSILISTICO RUSSO SULL'OSPEDALE PEDIATRICO DI KIEV) / Traduzione google di un articolo di Novaya Yevropa 8 luglio 2024

Perché?



L'inferno dei bambini: traduco con Google un articolo di Olga Musafirova per Novaya Yevropa (Детский ад. Россия начала председательство в Совбезе ООН ракетным ударом по больнице «Охматдет» в момент, когда там шли операции: хирургические, не военные — Новая газета Европа).

La Russia ha iniziato la sua presidenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU con un attacco missilistico sull’ospedale di Okhmatdyt mentre lì erano in corso operazioni chirurgiche, non militari.

Due sveglie di notte, una terza al mattino, alle sette e qualcosa: ecco come si vive nelle “retrovie” di Kiev. Abbiamo dormito, non abbiamo dormito, ma dovevamo alzarci e fare delle cose: lunedì.

Verso le dieci sono andata al supermercato Silpo vicino a casa mia ed ero ferma alla cassa quando la sirena ha cominciato a suonare. Il rumore sordo dell'esplosione contrastava così tanto con il caldo estivo, che stava già guadagnando forza, che la cassiera, speranzosa, chiese al suo compagno: "Le porte hanno sbattuto?" Dobbiamo ammetterlo: i residenti di Kiev reagiscono in modo selettivo al segnale del raid aereo. La fiducia che i Patriots proteggeranno tutti dai danni supera il buon senso.

lunedì 8 luglio 2024

I NUOVI PAGANI E LA CHIESA / Una riflessione con spunti ancora di attualità del Prof. J. Ratzinger nel 1958


La citazione presa da questa conferenza e inserita nel post precedente (La Gioia del Vangelo: PER AFFRONTARE IL MONDO OSTILE È NECESSARIO CHE I CRISTIANI SIANO FORMATI / La Chiesa di oggi e il Concilio Vaticano II / 2024) merita molta attenzione. Deve essere approfondita e non strumentalizzata come fanno alcuni che travisano il senso di pagano e anche il termine modernista che usano come etichetta da apporre su chiunque accetti il cammino della Chiesa attuale e lo stesso Concilio Vaticano II. Buona lettura e meditazione.

I nuovi pagani e la Chiesa

13 Aprile 2017 - Alleanza Cattolica  Joseph Ratzinger, Cristianità n. 384 (2017)

Nel 1959, nominato ordinario di teologia fondamentale all’Università di Bonn, don Joseph Ratzinger raccoglie in una conferenza alcune riflessioni sulla Chiesa, denunciando l’il­lusione di un’Europa «continente quasi del tutto cristiano» e dunque la fine della Cristianità storica. A distanza di quasi sessant’anni ripubblichia­mo volentieri, con la gentile autorizzazione dell’autore, un testo ancora attuale. Titolo originale Die neuen Heiden und die Kirche, in Hochland [Altopiano], anno LV, n. 51, Kempten, 1958-1959, pp. 1-11. I titoli dei paragrafi, nonché la traduzione, le inserzioni e le note fra parentesi quadre, sono redazionali.

Secondo la statistica religiosa la vecchia Europa è sempre ancora una par­te del mondo quasi completamente cristiana. Si può dire però che non c’è quasi un altro caso nel quale sia altrettanto evidente quanto la statistica inganni. Questa Europa che viene denominata cristiana è diventata da circa quattro secoli il luogo di nascita di un nuovo paganesimo, che cresce in modo inarrestabile nel cuore stesso della Chiesa minacciando di distruggerla dal di dentro. L’immagi­ne della Chiesa moderna è caratterizzata essenzialmente dal fatto di essere diventata e di di­ventare sempre di più una Chiesa di pagani in modo comple­ta­mente nuovo: non più, come una volta, Chiesa di pagani che sono diventati cristiani, ma piuttosto Chiesa di pagani, che chiamano ancora sé stessi cristiani ma che in realtà sono diventati da tempo dei pagani. Il paganesimo risiede oggi nella Chiesa stessa e proprio questa è la caratteristica della Chiesa dei nostri giorni come anche del nuovo paganesimo: si tratta di un paganesimo nella Chiesa e di una Chiesa nel cui cuore abita il paganesimo. Non si intende qui perciò parlare di quel paganesimo che si è ormai organizzato nell’ateismo dell’Est per diventare un consistente avversario della Chiesa e compare ora davanti alla comunità dei fedeli come una nuova forza anticristiana, anche se non si dovrebbe dimenticare che la sua particolarità consiste nel­l’essere un nuovo paganesimo, un paganesimo cioè che è nato nella Chiesa e ha preso in prestito da lei elementi essenziali che determinano in modo decisivo la sua immagine e la sua forza. È necessario piuttosto considerare il fenomeno più caratteristico del nostro tempo che costituisce la tentazione propria del cristiano, il paganesimo intraecclesiale stesso: «l’abominio della devastazione nel luogo santo» (Mc. 13,14) (2).

Non praticanti e poco credenti

PER AFFRONTARE IL MONDO OSTILE È NECESSARIO CHE I CRISTIANI SIANO FORMATI / La Chiesa di oggi e il Concilio Vaticano II / 2024


"Per affrontare il mondo ostile è necessario che i cristiani siano formati" dice Mons. André-Joseph Léonard, vescovo emerito di Bruxelles. È ovvio che se la Chiesa rinuncia a formare dei cristiani, alla prossima generazione non ci saranno più cristiani, quindi non ci sarà più Chiesa. La questione però non è da oggi. Diceva il prof. Joseph Ratzinger nel 1958: La Chiesa “non è più, come una volta, Chiesa di pagani che sono diventati cristiani, ma piuttosto Chiesa di pagani, che chiamano ancora sé stessi cristiani ma che in realtà sono diventati da tempo dei pagani. Il paganesimo risiede oggi nella Chiesa stessa e proprio questa è la caratteristica della Chiesa dei nostri giorni come anche del nuovo paganesimo: si tratta di un paganesimo nella Chiesa e di una Chiesa nel cui cuore abita il paganesimo” (Die neuen Heiden und die Kirche, in Hochland [Altopiano], anno LV, n. 51, Kempten, 1958-1959, pp. 1-11). Per leggere il testo intero: 
La Gioia del Vangelo: I NUOVI PAGANI E LA CHIESA / Una riflessione con spunti ancora di attualità del Prof. J. Ratzinger nel 1958

domenica 7 luglio 2024

D.I. 29 CAMBIO DI SESSO / Dignitas infinita, 60


Cambio di sesso

60. La dignità del corpo non può essere considerata inferiore a quella della persona in quanto tale. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci invita espressamente a riconoscere che «il corpo dell’uomo partecipa alla dignità di “immagine di Dio”».[106] Una tale verità merita di essere ricordata soprattutto quando si tratta del cambio di sesso. L’essere umano è, infatti, composto inscindibilmente di corpo e anima e il corpo è il luogo vivente in cui l’interiorità dell’anima si dispiega e si manifesta, anche attraverso la rete delle relazioni umane. Costituendo l’essere della persona, anima e corpo partecipano dunque di quella dignità che connota ogni essere umano.[107] Al riguardo si deve ricordare che il corpo umano partecipa della dignità della persona, in quanto esso è dotato di significati personali, particolarmente nella sua condizione sessuata.[108] È nel corpo, infatti, che ogni persona si riconosce generatada altri, ed è attraverso il loro corpo che l’uomo e la donna possono stabilire una relazione di amore capace di generare altre persone. Sulla necessità di rispettare l’ordine naturale della persona umana, Papa Francesco insegna che «il creato ci precede e dev’essere riconosciuto come dono. Al tempo stesso siamo chiamati a custodire la nostra umanità, e ciò significa anzitutto rispettarla e accettarla così come è stata creata».[109] Da qui deriva che qualsiasi intervento di cambio di sesso, di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento.Questo non significa escludere la possibilità che una persona affetta da anomalie dei genitali già evidenti alla nascita o che si sviluppino successivamente, possa scegliere di ricevere assistenza medica allo scopo di risolvere tali anomalie. In questo caso, l’intervento non configurerebbe un cambio di sesso nel senso qui inteso.

È STATA DATA ALLA MIA CARNE UNA SPINA... / XIV DOM T.O., B, 2024-1

Seconda Lettura   2 Cor 12, 7-10  Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.


Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia.

A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».

Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.


In questa domenica troviamo una seconda lettura molto preziosa. S. Paolo deve difendere la sua legittimità come apostolo di fronte ad altri che vanno di comunità in comunità vantando un’autorità che non hanno da Dio e danno  interpretazioni o consigli non conformi al Vangelo. E Paolo, dalla sua esperienza con Cristo, appare un privilegiato. Ma, dice, la base di tutto è l’umiltà, perché anche il più santo senza Dio sarebbe chiaramente nulla, e con Dio, è sempre nulla paragonato a Cristo. Per preservare la sua umiltà il Signore gli ha dato una spina non meglio precisata da lui che però lo fa molto soffrire e che non riesce ad accettare. La vede un impedimento alla sua testimonianza, al suo lavoro di apostolo, al suo perfezionamento…

sabato 6 luglio 2024

QUANDO VERRÀ NEL POPOLO FAME DELLA PAROLA DI DIO? / Sabato XIII sett. T.O., pari 2024.


Il Signore ha promesso di mandare la fame di ascoltare la Parola. Questa profezia di Amos sembra lenta a realizzarsi. Non vedo molte persone interessate a conoscere la Parola di Dio, preoccupate di ascoltarla, di ascoltare la voce di Dio, di sapere se c'è una prospettiva migliore di questa vita. Devo certamente perseverare nel proporla, nell’aiutare le persone ad appoggiarsi a Dio in modo oggettivo. C'è, di fatti, una grande confusione. Gente senza alcun titolo, che forse per sete di guadagno tramite i like, fa promesse che sono solo superstizione (la Madonna, Padre Pio, Gesù, ecc. ha deciso di visitare la tua casa oggi e fra due ore avrai una sorpresa, si risolverà un tuo problema..). Preti che dicono che non si può perdonare. Preti che dicono che chiunque muore va in paradiso e subito. Pagine che inviano messaggi della Madonna nel mondo o non so dove. E una piccola folla di nostalgici per i quali tutto ciò che no è come hanno imparato la religione da bambini può essere solo sacrilegio, mentre dall’altra parte c'è chi trasforma la Liturgia in uno show. È vero che, da duemila anni, non c'è mai stato un solo secolo veramente tranquillo per la Chiesa. Ma essa è sopravvissuta alle liti più feroci, agli scandali dati da Papi e Cardinali, e le questioni controverse si sono pian piano chiarite. I frutti di carità e santità prodotti dai santi che hanno fatto della fedeltà alla Chiesa e al Papa il caposaldo della loro fede sono tali che ringrazio ogni giorno il Signore di avermi dato la stessa certezza e stabilità nella fede cattolica. Ringrazio in particolare san Francesco per il suo esempio limpido, ma anche tutti gli altri. Mi viene in mente sempre don Bosco, così grande per i suoi carismi e la sua opera ma anche per la sua schietta fede nella Chiesa e nel Papa. E io chiedo al Signore di rendermi abbastanza fedele da essere una luce che dissipa la nebbia che avvolge troppe persone affinché abbiano fame e sete di incontrare il Signore. 

Cercate la Parola di Dio e la sua grazia. Non perdete altro tempo!  Viganò e chi come lui non possono avere la minima ragione seria di contestare il Papa e il Concilio Ecumenico Vaticano II. 


Dal libro del profeta Amos Am 8, 4-6. 9-12

EARTH OVERSHOOT DAY: LA NOSTRA RESPONSABILITÀ VERSO IL FUTURO.


Risorse finite: "Earth Overshoot Day" o Giorno del Superamento Planetario. Nel 2024 è stato stimato che il 1 agosto, la domanda globale di risorse naturali avrà superato la capacità del pianeta di rigenerarle per questo anno. Calcolo Banca Mondiale.

Il consumo oltre i nostri limiti è l’idea dell’Earth Overshoot Day. Indica il giorno in cui i singoli Paesi hanno consumato la quantità di risorse naturali che possono essere rigenerate entro un anno.

venerdì 5 luglio 2024

D.I. 28 LA TEORIA DEL GENDER b / Dignitias infinita 58-59


58. Un secondo rilievo a riguardo della teoria del gender è che essa vuole negare la più grande possibile tra le differenze esistenti tra gli esseri viventi: quella sessuale. Questa differenza fondante è non solo la più grande immaginabile, ma è anche la più bella e la più potente: essa raggiunge, nella coppia uomo-donna, la più ammirevole delle reciprocità ed è così la fonte di quel miracolo che mai smette di sorprenderci che è l’arrivo di nuovi esseri al mondo. 

59. In questo senso, il rispetto del proprio corpo e di quello degli altri è essenziale davanti al proliferare ed alle pretese di nuovi diritti avanzate dalla teoria del gender. Tale ideologia «prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia».[103] Diventa così inaccettabile che «alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini. Non si deve ignorare che sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare».[104] Sono, dunque, da respingere tutti quei tentativi che oscurano il riferimento all’ineliminabile differenza sessuale fra uomo e donna: «non possiamo separare ciò che è maschile e femminile dall’opera creata da Dio, che è anteriore a tutte le nostre decisioni ed esperienze e dove ci sono elementi biologici che è impossibile ignorare».[105] Ogni persona umana, soltanto quando può riconoscere ed accettare questa differenza nella reciprocità, diventa capace di scoprire pienamente se stessa, la propria dignità e la propria identità.

D.I. 27 TEORIA DEL GENDER a / Dignitas infinita 55-57


Teoria del gender

55. La Chiesa desidera, innanzitutto, «ribadire che ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare “ogni marchio di ingiusta discriminazione” e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza».[101] Per questa ragione va denunciato come contrario alla dignità umana il fatto che in alcuni luoghi non poche persone vengano incarcerate, torturate e perfino private del bene della vita unicamente per il proprio orientamento sessuale.

56. Nello stesso tempo, la Chiesa evidenzia le decise criticità presenti nella teoria del gender. A tale proposito, Papa Francesco ha ricordato: «la via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi razionalmente evidenti e comunemente accettati. Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali».[102]

mercoledì 3 luglio 2024

QUINTO: NON UCCIDERE / La cronaca dice il contrario. Perché?

I


l prototipo del cattolico "apposto" con la fede e Dio, pur essendo lontano dalla pratica religiosa, si giustificava abitualmente in questo modo: "non rubo, non ammazzo!" In pratica confessava la sacralità della vita. Nel libro della Genesi, dopo il peccato di Adamo, è ben sottolineato il fatto che Dio non abbandona l'umanità alla morte e alla disperazione ma se ne prende cura, fabbricando vesti di pelle e promettendo un Salvatore. Purtroppo assistiamo poi alla rivalità tra i figli di Adamo che culmina con l’uccisione di Abele da parte di Caino. Figlio della natura decaduta dei suoi genitori, Caino aveva però il potere di dominare il peccato che lo tentava (Gen 4,6-7). Dopo aver ucciso, è maledetto, ma neppure allora Dio lo abbandona: impone su di lui un segno per proteggerlo (Gen 4,15). Ma ormai il peccato fa la sua corsa e si arriva alla vendetta senza misura. Dopo poche generazioni “Lamec disse alle mogli: "Ada e Silla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamec, porgete l'orecchio al mio dire. Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamec settantasette". (Gen 4,23-24). Dio deve quindi riprendere l’umanità dal suo abisso per riportarla alla dignità della sua natura. Donando le Parole di Vita il Signore vieta l’uccisione dell’uomo da parte dell’uomo e Gesù ci mostra come compiere questo precetto: amando il nemico, dando la vita per lui. Ma dopo duemila anni di evangelizzazione e con parrocchie funzionanti in ogni città e villaggio d'Italia, feste di prime comunioni ovunque, sembra che quel che era rimasto dei Dieci Comandamenti sia ormai scomparso. La cronaca ci riporta ogni giorno episodi di omicidio per motivi privati, “futili”. 

 Stiamo assistendo alla fine di questo ultimo baluardo?

martedì 2 luglio 2024

VI FARÒ SCONTARE TUTTE LE VOSTRE INIQUITÀ! DICE DIO. / Martedì XIII Sett. T.O., pari, 2 luglio S. MARIA DELLE GRAZIE, 2024.


Ritroviamo oggi il vangelo della tempesta sul lago mentre Gesù dorme nella barca (vedi XII Dom del T.O.,B). Anche la prima lettura porta un messaggio simile: Potenza assoluta di Dio che domina ogni cosa e si prende cura di Israele ma non toglie eventi e fenomeni che incutono timore nell’uomo: il leone che ruggisce, Sodoma e Gomorra distrutte dal fuoco sceso dal cielo, attacchi di briganti o di eserciti nemici…. Anzi, il popolo eletto deve essere testimone della santità di Dio e quindi viene corretto con più forza degli altri popoli. E la potenza di Dio si manifesta anche nei profeti che non possono fare a meno di comunicare il suo messaggio che è questo: eravate senza scampo, come legno che brucia in un incendio, e io vi ho tirato fuori. Eppure non siete stati grati, non avete capito l’amore di cui siete stati oggetto, la morte dalla quale siete stati salvati e la via della vita sulla quale siete stati incamminati. Ma anche se Dio purifica, il suo amore è fedele, la sua volontà di salvare è senza pentimento, e quindi l’uomo, nella sua fragilità e nel suo peccato può abbandonarsi con gioia a Colui che lo ama gratuitamente.

Oggi però siamo comunemente vittime di un inganno diabolico che si appoggia su due menzogne molto pericolose per la vita spirituale e anche sociale: 

Dio non esiste perché il male nel mondo dimostra che non è buono, oppure non è onnipotente. Ora bontà e onnipotenza sono due attributi necessari di Dio. Questo è un sofismo, cioè un ragionamento umano che, apparentemente valido, vuole trarre in errore, omettendo volutamente alcuni elementi, principalmente la libertà umana.

Dio è buono e mi ama così come sono, quindi non ho bisogno di cambiare, non devo convertirmi, Dio non può rimproverarmi nulla. Questa menzogna è più facile da smontare: l’amore autentico di un genitore non viene mai meno, ma il suo desiderio è di far crescere il figlio secondo valori autentici proprio perché cerca la sua felicità. Eppure, oggi questa ultima menzogna è molto diffusa, anche perché corrisponde a un modello educativo comune nelle famiglie. Provoca moltissimi danni togliendo ogni spinta ad aprirsi ad un ideale, e semplicemente al correggersi per essere più giusti nei confronti degli altri. Solo nell'orizzonte della giustizia la misericordia ha valore. Un Padre Pio stigmatizzato non ha senso se il male non avesse conseguenze. La celebrazione di oggi, della Madonna delle Grazie, nasce nel cuore di un popolo credente che esulta perché sperimenta che, senza merito dell'uomo, "dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia". (Romani 5, 20).

 

Prima Lettura  Am 3,1-8; 4,11-12 Il Signore Dio ha parlato: chi può non profetare?

Dal libro del profeta Amos

D.I. 26 LO SCARTO DEI DIVERSAMENTE ABILI / Dignitas infinita, 53-54


Lo scarto dei diversamente abili

53. Un criterio per verificare una reale attenzione alla dignità di ogni individuo è, ovviamente, l’assistenza fornita ai più svantaggiati. Il nostro tempo, purtroppo, non si distingue molto per tale cura: in esso va imponendosi, in verità, una cultura dello scarto.[97] Per contrastare tale tendenza, meritevole di speciale attenzione e sollecitudine è la condizione di coloro che si trovano in una situazione di deficit fisico o psichico. Tale condizione di particolare vulnerabilità,[98] così rilevante nei racconti evangelici, interroga universalmente su che cosa significhi essere persona umana, proprio a partire da uno stato di menomazione o di disabilità. La questione dell’imperfezione umana comporta chiari risvolti anche dal punto di vista socio-culturale, dal momento che, in alcune culture, le persone con disabilità talvolta subiscono l’emarginazione, se non l’oppressione, essendo trattate come veri e propri “scarti”. In realtà, ogni essere umano, qualunque sia la condizione di vulnerabilità in cui viene a trovarsi, riceve la sua dignità per il fatto stesso che è voluto e amato da Dio. Per tali motivi, è da favorire il più possibile una inclusione ed una partecipazione attiva alla vita sociale ed ecclesiale di tutti coloro che sono in qualche modo segnati da fragilità o disabilità.[99]