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giovedì 30 novembre 2017

SANT'ANDREA, ANNUNCIATORE DELLA BUONA NOTIZIA / 30 novembre

El Greco - sant'Andrea e san Francesco.

Sant’Andrea appare quindi essenzialmente, come lo indica la prima lettura di oggi, come uno dei primi che ha annunciato all’umanità la Buona Notizia assoluta, quella notizia dalla quale e per la quale è nata ed esiste la Chiesa. “Tutto il resto è commento”, quando non è zavorra. C'è zavorra nella Chiesa tutta, come nella vita di ognuno di noi. Con la nostra morte, tutta la zavorra rimasta diventerà polvere, sperando che non si riveli un laccio. Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e siete ancora nei peccati!

Il dramma più grande è che molti hanno una vita cristiana che non è fondata sul kerygma. Nella mia esperienza di frate c'è stato un lungo periodo in cui questa comunità di riforma francescana includeva la tonsura larga come taglio dei capelli. Discutendone l’opportunità, uno che era stato per molti anni una figura importante disse: “La tonsura è il chiodo al quale è appeso tutto il resto. Se togli il chiodo tutto cade”. Gli ho risposto: “allora la tonsura è più importante di Gesù Cristo”. La tonsura è stata tolta e nulla è crollato, evidentemente. Però quando, appena è stato possibile, l’ho tolta io, ho ricevuto una lettera di un confratello dall’America Latina che mi diceva che avevo perso la fede!

Sono tanto grato al Signore per papa Francesco, anche perché parla ripetutamente ed esplicitamente del Kerygma nel suo Magistero. Forse vale la pena rileggere alcuni passi di “Amoris Laetitia”.

mercoledì 29 novembre 2017

BALDASSAR: A LUI NOI DOBBIAMO RENDERE CONTO / mercoledì XXXIV sett. T. O.


A molti Dio sembra assente o inesistente nella Storia dei Grandi e dei Piccoli. In particolare sembra regnare l’ingiustizia o giustizie troppo diverse per gli uni e per gli altri. Una lotteria oppure un sistema a vantaggio dei soliti privilegiati? Un rabbino diceva amaramente : “Signore, per favore, smettila di amare i poveri e di privilegiare sempre i ricchi!” È chiaro che la vita non va come vorresti tu. Gli ebrei non avrebbero mai voluto che fosse distrutto il loro Tempio, i babilonesi non avrebbero mai voluto, da dominatori, diventare dominati. Il film “Una settimana da Dio” (2003, con Jim Carrey e Morgan Freeman) è una bella parabola su Dio Provvidenza e dimostra quale caos regnerebbe se ognuno potesse piegare la vita al proprio gusto.

martedì 28 novembre 2017

LA FINE DELLA GRANDE STATUA / martedì XXXIV sett. T. O.

Le due letture di oggi parlano di distruzione. 

Il Tempio di Gerusalemme sarà effettivamente distrutto nell’anno 70 (quante chiese, un

lunedì 27 novembre 2017

DECISE IN CUOR SUO: DANIELE E LA POVERA VEDOVA / Lunedì XXXIV sett. T. O.



La povera vedova del Vangelo che getta nel tesoro solo due spiccioli viene lodata perché offre tutto quello che aveva per vivere. Gesù nota e valorizza ciò che passa inosservato agli altri.

Nel disastro totale che ha subito il popolo d'Israele c'è da perdere la fede. E molti la perdono. Dio si è mostrato debole di fronte agli dèi pagani, non ha difeso il suo popolo e non ha difeso se stesso. Anche tra i giovani israeliti scelti per stare alla corte di Nabucodonosor molti si adeguano ai costumi degli dèi stranieri. Solo Daniele “decide in cuor suo”. La fede è una decisione intima e con una dimensione solitaria: in cuor suo. Sembra che abbia trascinato gli altri, Ananìa, Misaèle e Azarìa. Quanto è importante avere un punto di riferimento, un “profeta”, ma Daniele non ha nulla da offrire che la sua fede. Anche gli altri hanno deciso “in cuor loro”, soli davanti a Dio e a se stessi.

Lo possono fare perché Dio è il Sovrano assoluto anche quando tutto sembra negarlo.

Cosa decidi “in cuor tuo” oggi? Dio vede nel segreto e sa quello che non vedono gli altri.


domenica 26 novembre 2017

CRISTO RE DELL'UNIVERSO, QUALCHE RIFLESSIONE

VENITE BENEDETTI DEL PADRE MIO, RICEVETE IL REGNO
PREPARATO PER VOI DALL'ORIGINE DEL MONDO.

Cristo Re dell’Universo! Qualche riflessione:

Un posto nel Regno è preparato per me fin dalla fondazione del mondo.

È così bello che anche i più santi sono stupiti quando si rivela.

4 DICEMBRE, INCONTRO IN PARROCCHIA CON IL PASTORE DELLA COMUNITA' LUTERANA DI NAPOLI

Più di cinquant'anni fa il Concilio Vaticano II ha consacrato il Movimento Ecumenico, cioè il Movimento di ritorno all’Unità dei Discepoli di Gesù, come un compito irrinunciabile della Chiesa cattolica. Di fronte alle stanchezze e le titubanze dovute alle difficoltà di questo cammino, Giovanni Paolo II si è rivelato il più tenace, il più convinto e attivo apostolo dell’Unità. Ed ecco che scopro che qui in parrocchia c'è gente che non sa nulla di ecumenismo e rimane turbata nei confronti dei tentativi di riavvicinamento ai quali partecipa la Chiesa Cattolica.

La mia formazione si è svolta al tempo del Cardinale Ursi grande precursore in tante iniziative di dialogo e di amicizia con i fratelli separati. Quando ero responsabile della mia comunità di frati, per un anno, abbiamo vissuto la nostra giornata di fraternità mensile andando a visitare ad una ad una le comunità cristiane non cattoliche presenti a Napoli. E sono tante! Bellissime esperienze che non hanno scalfito in nulla la nostra (mia) identità cattolica ma l’hanno arricchita e purificata.

Per questo motivo abbiamo invitato il Pastore della Comunità Luterana di Napoli, signora Kirsten THIELE in parrocchia LUNEDì 4 DICEMBRE ALLE ORE 19.30. Ci sarà la proiezione di un corto metraggio: “La Riforma incontra Napoli” che ripercorre un aspetto importante della nostra storia locale. Proseguirà con il dialogo con i presenti.

sabato 25 novembre 2017

MA ESISTE DAVVERO LA VITA ETERNA? / sabato XXXIII sett. T.O.

Profanazione del Tempio di Gerusalemme
da parte di Antioco Epifane.
I Sadducei – i quali dicono che non c'è risurrezione – presentano a Gesù il caso della donna che ha avuto sette mariti. Di chi sarà moglie alla risurrezione? La logica del loro ragionamento sarebbe perfetta se non avessero ignorato un elemento decisivo: i rapporti sessuali, poiché sono ordinati alla nascita di nuovi figli, sono uno strumento di amore e di crescita interpersonale tra l’uomo e la donna che non ha più significato nella Pienezza della Vita. Gesù aggiunge che il Dio Vivente viene ricordato come Dio dei Padri. Se il loro Dio vive, essi non possono essere morti.

Ma dopo che Gesù ha esposto questi argomenti così ben fondati, appoggiati dalla testimonianza delle Scritture, io non ho ancora visto nulla. Le ossa umane messe in terra rimangono morte col tempo e diventano polvere. Senza lo Spirito Santo non posso credere alla Vita Eterna. La morte sconvolge tutti i nostri rapporti umani. Il passo al di sopra di essa è troppo grande perché io possa appoggiarvi il mio cuore e tutta la mia vita senza la grazia della Fede. Eppure è vero che se Dio vive il mio Dio mi da la sua stessa vita. Chi ha incontrato Dio ha compreso che la Vita Eterna esiste e che è iniziata per lui in quell’istante.

Gli indizi della Vita Eterna che cogliamo nella nostra condizione terrena sono comunque molto

venerdì 24 novembre 2017

L'ARTE DI TRARRE PROFITTO DAI NOSTRI PECCATI

Vorrei oggi rendere un servizio a molti: spingerli a leggere un libricino scritto nel lontano 1878 che mi ha fatto tanto bene anni fa e continua a farne: “l’Arte di trarre profitto dai nostri peccati”. (Titolo originale: "L'art d'utiliser ses fautes d'après saint François de Sales").

Già solo leggere i titoli dei capitoli e poi anche la presentazione all’edizione italiana di padre Jean Galot S.J., riportati in questo post, sarà un grande aiuto. Ma vale la pena leggere con attenzione ogni pagina del libro stesso. L’Autore, padre Joseph Tissot (1840 – 1894) era allora Superiore Generale dei Missionari di san Francesco di Sales. Ed è tutta la dottrina spirituale di san Francesco di Sales, Dottore della Chiesa e santo della dolcezza, che si esprime in questo libro. 
L’Editore italiano è Chirico, una piccola casa editrice di Napoli nata per mettere la propria esperienza accumulata nel campo dell’editoria scientifica al servizio della fede. Franco Chirico e i suoi figli sono amici miei di lunga data.





INDICE
Presentazione                                                                                                                                   IX
Prologo all’edizione francese                                                                                                      XVIII

PARTE PRIMA
CAPITOLO I            Finché portiamo noi stessi, non portiamo nulla che possa valere                    3
CAPITOLO II           Non dobbiamo turbarci di fronte ai nostri peccati                                         17
CAPITOLO III          Non dobbiamo scoraggiarci di fronte ai nostri peccati                                  37

PARTE SECONDA
CAPITOLO I             Dobbiamo profittare dei nostri peccati per umiliarci con la conoscenza della nostra miseria                                                                                                                                   61
CAPITOLO II           Dobbiamo profittare dei nostro peccati per amare la nostra miseria             85
CAPITOLO III          Dobbiamo profittare dei nostri peccati per aumentare la nostra fiducia nella misericordia di Dio                                                                                                                          102
CAPITOLO IV          Continuazione                                                                                               118
CAPITOLO V           Dobbiamo profittare dei nostri peccati per consolidarci nella perseveranza130
CAPITOLO VI          Dobbiamo profittare dei nostri peccati per diventare più pii                        144
CAPITOLO VII        Dobbiamo profittare dei nostri peccati per la pratica della soddisfazione    156
CAPITOLO VIII       Dobbiamo profittare dei nostri peccati per aumentare la nostra devozione alla Santissima Vergine                                                                                                                           169
Lettera del Fr. Léon de Jesus all’autore                                                                                           189
Poesie intime                                                                                                                                    195


PRESENTAZIONE
Il titolo del piccolo libro: L’arte di trarre profitto dai nostri peccati può destare meraviglia. Il peccato

giovedì 23 novembre 2017

GESU' E LA GUERRA DEI MACCABEI / giovedì XXXIII° sett. T. O.

"The Lion and the Rat", by Celeste Hutchins from The Hague, Netherlands — statue 2, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2186911.
Nella prima lettura Mattatia, padre di Giuda Maccabeo e dei suoi fratelli, si ribella alla apostasia imposta dal Re “greco”, uccidendo chi corrompe la Fede dei Padri. Gesù non prende le armi, ma si fa uccidere. Una differenza enorme. Ma un errore molto grande da parte nostra sarebbe di opporre i Maccabei e Gesù. Gesù compie la Scrittura, compie la Storia della Salvezza. Il compimento di Mattatia e dei suoi figli è di offrire la propria vita sulla croce per Dio e per tutti, compresi i nemici. Gesù, da parte sua, non rinnega lo zelo dei Maccabei.

mercoledì 22 novembre 2017

FIGLIO, ABBI PIETA' DI ME / mercoledì XXXIII° sett. T. O.

Antioco e la madre con i suoi sette figli - Diocesi di Udine.
Il Vangelo di oggi, seppure con la redazione di Matteo, l’abbiamo ascoltato appena qualche giorno fa. Non ritorniamo dunque sui talenti. Certamente varrebbe la pena sviluppare l’approccio diverso di Luca che, a differenza di Matteo, fa dare ai servi la stessa identica moneta d’oro e ognuno la fa fruttificare, chi di più chi di meno... Quello che mi colpisce, invece, è che Luca, sempre così mite, insiste sulla situazione conflittuale attorno a questo re, che si conclude con l’esecuzione dei suoi nemici. Non riesco a comprenderne il senso, anche perché sembra che Gesù racconti questa parabola come gettando una sfida. Quello che è certo è che c'è molta violenza nel mondo, oggi come 2000 anni fa (i resti conosciuti di uomini morti per mano di altri uomini risalgono al periodo di Neanderthal, cioè da -350 000 anni prima di Cristo fino a -30 000). Ed esiste anche la persecuzione religiosa. Ieri Eleazaro, oggi la drammatica storia di una madre con i suoi sette figli: tutti accettano di morire piuttosto che rinnegare la fede e le leggi dei Padri. Il testo dà molta importanza alla fermezza del più piccolo, e anche alla madre che esorta i suoi figli alla fedeltà. Perché questo? Tutti credono alla promessa di Dio e non vogliono perderla, tutti vogliono ritrovarsi insieme nel Regno di Dio. Comprendono che scegliere il compromesso, fare affidamento sulle promesse del re, significherebbe essere separati. 

martedì 21 novembre 2017

ESPORSI PER INCONTRARE GESU' / Presentazione di Maria al Tempio

Eleazaro rifiuta di mangiare cibi proibiti.
Oggi è la festa della Presentazione della Vergine Maria al Tempio, ma le suore mi hanno fatto celebrare con le letture feriali, ispirandomi questa riflessione:

Eleazaro e Zaccheo si espongono. 
Eleazaro, nella prima lettura, si espone consapevolmente alla morte con delle argomentazioni che esprimono, oltre che la sua fedeltà e il suo amore a Dio, una saggezza profonda impregnata d’amore per il prossimo e di senso di responsabilità per i giovani e per tutti.
Zaccheo, nel Vangelo, non rischia la morte cercando di vedere Gesù ma, da uomo carnale, dato al servizio dei soldi e probabilmente anche dei piaceri, il suo esporsi alla vista di tutti per poter incontrare Gesù, di cui si può aspettare pure un rimprovero pubblico per il mestiere che fa, ha un enorme valore.

Anche Gesù si espone e rischia. Ha visto la fede di Zaccheo e questo gli basta. Non sa fin dove andrà, non sa cosa farà Zaccheo. Rischia perché ci sono quelli che criticheranno comunque la sua iniziativa di invitarsi a casa di un peccatore, vuoi per rigidità mentale, vuoi per invidia (non è venuto a casa mia). Ma rischia anche di scandalizzare le anime piccole e sincere che,

lunedì 20 novembre 2017

UNO SFOGO

... E MOSE' DISSE: 


GLI ANNUNCIARONO: PASSA GESU' NELLA TUA VITA! / lunedì XXXIII° sett. T. O.

Nel Vangelo di oggi, uno, che prima vedeva, è diventato cieco, ridotto a mendicare. Sentendo passare la folla chiede cosa succede. La nuova traduzione rileva una sfumatura di Luca: la gente non gli rispose semplicemente ma gli ANNUNCIARONO: “Passa Gesù il Nazareno!” 

Anche a te oggi viene fatto questo lieto annuncio: Gesù il Nazareno passa nella tua vita. Grida a Lui!

domenica 19 novembre 2017

COLUI CHE HA RICEVUTO MENO DI TUTTI VIENE PURE RIMPROVERATO; LA PARABOLA DEI TALENTI / XXXIII DOMENICA DEL T. O.

La figura di donna che presenta la prima lettura è meravigliosa. Sappiamo che Dio ha usato allo stesso modo la mediazione degli uomini e delle donne per portare avanti la Storia della nostra Salvezza. E la Bibbia “loda la donna virtuosa”. Ma le donne devono credere alla loro forza e non lasciarsi sopraffare dalla loro sensibilità, pur preziosa.

Nella parabola dei talenti del Vangelo di oggi colpisce che chi ha ricevuto di  meno è colui che poi viene rimproverato. Sembra molto duro. È infatti un pungolo per tutti noi. Ma è anche un incoraggiamento molto forte. Come mai? La maggior parte di noi non si identifica in chi ha ricevuto molti talenti, ma ci sentiamo sinceramente impari, ci manca sempre qualcosa, ci sentiamo insicuri. Non solo, ma spesso, troviamo anche mille scuse per non impegnarci fino in fondo. E invece il più povero tra noi ha un talento da spendere, da mettere a frutto. Conta per Dio, è prezioso ai suoi occhi. Dio conta su di lui. Dio conta veramente su di te! Rimbocchiamoci dunque le maniche perché finora abbiamo fatto poco, come dice san Francesco; non scoraggiamoci nel fare il bene (anche piccolo e non notato dagli altri, almeno così ci pare) e a suo tempo mieteremo, ci dice san Paolo. Ovviamente si tratta di fare il bene e non il male. Non basta rischiare, ma bisogna lasciarci guidare dalla Sapienza di Dio e dalla fede in Lui. 

GIORNATA MONDIALE DEI POVERI E EUCARISTIA / XXXIII° domenica T. O.

Oggi è la Prima Giornata mondiale dei Poveri e celebriamo l'Eucaristia con loro e per loro. "Eucaristia" significa "Ringraziamento" e "questa è la volontà di Dio su di noi in Cristo: che rendiamo grazie in ogni cosa".

Bernadette Soubirous, colei che ha visto la Madonna a Lourdes, era una poverissima, e ha saputo ringraziare Dio in tutto. Ogni parola del suo testamento spirituale rimanda a una sofferenza, a una fatica, a un dolore, a una umiliazione. Chi è la Vergine Maria e qual è stata la sua vita terrena se può permettersi di guidare una bambina, una ragazza, un essere umano per una via così? E qual è la potenza dell'Amore di Dio che ha la potenza di asciugare tante lacrime e portarci al ringraziamento?

Non leggo mai questo testamento senza sentir salire in me l'emozione. Mi sento insieme partecipe, impotente, e rimproverato per il mio modo di trattare le persone di cui non capisco e non soccorro la sofferenza.

“Ho paura, grazie mio Dio”
“Per la miseria di papà e mamma, per la rovina del mulino, per la trave di infelicità, per il vino della stanchezza, per le pecore rognose, grazie, mio Dio! 
Bocca di troppo da sfamare che ero io, per i bambini accuditi, per le pecore custodite, grazie!
Grazie o mio Dio, per il Procuratore, per il Commissario, per i Gendarmi, per le parole dure del parroco Peyramale!
Per i giorni in cui siete venuta, Madonna Maria, per quelli in cui vi ho aspettata (invano), solo in Paradiso saprò rendervi grazie!
Ma per lo schiaffo della signorina Pailhasson, le beffe, gli oltraggi, per quanti mi hanno creduta pazza, per quanti mi hanno creduta bugiarda, per quanti mi hanno creduta interessata, grazie Madonna Maria!

venerdì 17 novembre 2017

SANTA ELISABETTA DI UNGHERIA : SI PUO' RINUNCIARE A TUTTO?

Le letture oggi ripetono che non cerchiamo Dio, fermandoci invece al piano inferiore, affascinati dalle sue creature, dando loro culto, quando non ci accontentiamo nel concreto di soddisfare le nostre passioni le più elementari, mangiare, bere, calcio, pettegolezzo, stampa del cuore, matrimonio da favola, ecc. E il Creatore di tutto questo? Eppure se è bello il fiore o il cielo, quanto più bello sarà chi li ha creati e quanto si starà bene al suo cospetto! Leggiamo parola per parola questo brano del libro della Sapienza e meditiamolo nella sua limpidezza salutare.

Santa Elisabetta, invece, aveva tutto dal mondo, figlia di re, sposata ad un piccolo sovrano bavarese. Ma incontra la bellezza della vera Vita, del vero Regno, attraverso l’ideale di san Francesco e perde la

giovedì 16 novembre 2017

COSA CERCA LA GENTE? / giovedì XXXII sett. T. O.

Cristo Pantocrator - Cattedrale di Cefalù.
C'è chi va di qua e di là e non entra mai in sé stesso. C'è chi chiede miracoli e non si mette in gioco. C'è chi si attacca ai particolari e mai all’essenziale. C'è chi ha bisogno di distorcere il Vangelo o comunque la verità per giustificare le sue credenze strane. Mentre la Fede fa appoggiare sulla Roccia che è Cristo, Via, Verità e Vita

A mia grande sorpresa il post di questo blog che ha avuto più aperture di pagina è – di gran lunga (1335 contro 356 per il secondo classificato!) – il post intitolato “Perché Gallinaro non viene da Dio” mentre quello che è rimasto per un tempo in prima posizione, e questo mi faceva tanto piacere perché parlava della “Umiltà della Risurrezione”, è ormai in sesta posizione con 298 aperture di pagina appena.

mercoledì 15 novembre 2017

POTENTI O ULTIMI, TUTTI IMPORTANTI AGLI OCCHI DI DIO / mercoledì XXXII° sett. T. O.

G7 Taormina.
Se la Politica è un esercizio di Altissima Carità (Paolo VI), essa comporta tante responsabilità morali. E, in un tempo in cui i Re si credevano Dèi ed esigevano un culto come tali, il Sapiente biblico osa dir loro (che magari dominavano il suo popolo trattandolo da seconda o terza categoria) che saranno giudicati dal Dio che adorano gli Ebrei, e il giudizio sarà tanto più severo quanto più grande è il potere concesso loro da Dio. Così facendo, dice anche al suo popolo: “non temete l’uomo fatto di carne, non lasciatevi impressionare dalle apparenze, il Re è un essere mortale e un servo come tutti.”


martedì 14 novembre 2017

SERVI DISUTILI E AMATI / martedì XXXII sett. T. O.

Ford Madox Brown - Jesus washing saint Peter'feet, XIX° secolo.
Le letture di oggi con il brano della Sapienza mi hanno fatto pensare a san Francesco. Prima di lui c'erano i Benedettini e, assieme a san Domenico e altri, san Francesco è stato suscitato per rispondere ai cambiamenti della società di allora. Tutti si nutrivano della Parola di Dio, leggevano tutta la Bibbia. Ma c'erano differenze di approccio.

I Benedettini privilegiavano la lettura dell’Antico Testamento, l’approfondimento dei libri sapienziali, come un cammino verso la Luce. Giustamente perché si sentivano, ancora oggi, portati ad un cammino contemplativo puro. In san Francesco colpisce il fatto che nei suoi scritti cita molto poco l’Antico Testamento, e abbondantemente il Nuovo Testamento. In particolare le sue Regole sono quasi come dei “brani del Vangelo cuciti insieme”. Giustamente perché san Francesco e i suoi compagni si sentivano chiamati a “stare con Gesù ed essere mandati predicare con il potere di cacciare i demoni” (vd. Marco 3,14-15).

lunedì 13 novembre 2017

COME SI DEVE FARE LA COMUNIONE?

Nella nostra comunità parrocchiale non ci sono discussioni sul modo di ricevere la Comunione, tutti sanno che sono permessi vari modi. Ma il rischio di banalizzazione è purtroppo presente.

Nel 1972 fu introdotta in Francia la facoltà di ricevere il Corpo di Cristo sulle mani. Fu presentata molto bene dai Vescovi francesi come il gesto originario dei cristiani, fedele alle Parole di Gesù che disse “prendete e mangiatene tutti” nell’ultima Cena e che ripetiamo ad ogni Eucaristica. Nella Nota dei Vescovi c'erano citazioni dei Padri della Chiesa, e si invitava a vivere questo gesto con l’umiltà del mendicante che conosce il valore del dono straordinario che riceve. Da allora, con questo spirito e con molta letizia, ho sempre fatto la Comunione ricevendola sulle mani. 

domenica 12 novembre 2017

TUTTI INVITATI, NON TUTTI ENTRANO / XXXII Domenica del T. O.


Parabola delle dieci vergini - Museo diocesano di Reggio Cakabria.
Gesù usa scene di vita quotidiana per un insegnamento spirituale. Per questo però deve spesso modificare in qualche modo il racconto. Nella scena di matrimonio del Vangelo di oggi, Gesù aggiunge un particolare importantissimo: la porta fu chiusa. Neppure nei nostri matrimoni si chiudono le porte. Ma nella vita le porte si chiudono, compreso la grande porta della morte.

Dieci vergini, tutte invitate, solo cinque entrano. Non è un problema di numero. C'è posto per tutte. Ma alcune non sono pronte. Qualcuno trova egoiste le vergini che hanno olio. Il problema è che la vita spirituale non si compra, non si vende, è gratis, viene incontro a te come afferma la prima lettura, ma bisogna entrare nella Vita. È una decisione personale che nessuno può prendere per te. Si racconta di un uomo che non pregava, non andava in chiesa e, al parroco che lo sollecitava, rispondeva: “non ho bisogno, queste cose c'è la mia moglie che le fa per me”. Quando morì voleva entrare in paradiso e san Pietro gli rispose: “non hai bisogno, c'è la tua moglie che è già entrata per te!”

venerdì 10 novembre 2017

QUALE VALORE HA LA CELEBRAZIONE DOMENICALE? I MARTIRI DI ABITENE

Chiesa dei santi martiri di Abitene.
Papa Francesco ha iniziato ieri un nuovo ciclo di catechesi del mercoledì sull’Eucaristia. Lo seguiremo con attenzione.

Qualche settimana fa, ho letto qualcosa sui 49 martiri di Abitene (piccola città dell’Africa Proconsolare, l’attuale Tunisia). Essi morirono durante la violenta persecuzione scatenata da Diocleziano contro i cristiani, nel 303, dopo la lunga pace (40 anni) frutto del decreto di Gallieno. Diocleziano ordina che «si dovevano ricercare le divine Scritture perché fossero bruciate; si dovevano abbattere le basiliche e si dovevano proibire i sacri riti e le santissime riunioni del Signore» (Atti dei Martiri, I). Tra i cristiani ci furono defezioni, anche qualche vescovo cadde nella fede. Ma molti continuavano a celebrare assieme l’eucaristia domenicale, incuranti dell’editto imperiale. I membri della comunità di Abitene, arrestati e processati a Cartagine, non erano accusati per la fede che professavano, ma per l’aver continuato a radunarsi per le sacre celebrazioni. Perché aver sfidato l’imperatore?

giovedì 9 novembre 2017

DEDICAZIONE DELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI LATERANO: TEMPIO DI PIETRE O TEMPIO SPIRITUALE? / 9 novembre

Gerusalemme, vista del Muro Occidentale (ha-kotel ha-ma'aravy) e della spianata del Tempio.
Oggi la Chiesa celebra la dedicazione della Basilica di san Giovanni in Laterano, ossia la Cattedrale del Vescovo di Roma. Che senso ha questa festa?

Dopo vari secoli dall’arrivo degli Ebrei nella Terra Promessa, Salomone ha costruito un Tempio, una “Casa per Dio" a Gerusalemme, che diventa il centro del Culto. Con le varie distruzioni e l’esilio, Dio non ha permesso agli Ebrei di avere sempre questo punto di riferimento. Essi hanno allora dovuto (ri)scoprire e sviluppare la Celebrazione della Parola, e la Comunità-presenza di Dio come nel tempo dell’Esodo. Oggi la spianata del Tempio è occupata da due Moschee, ma gli Ebrei continuano a privilegiarne il sito e pregano presso il “Muro Occidentale”. I cristiani invece, dall'inizio proclamarono di non avere Tempio, il loro unico Tempio essendo Gesù Risorto, e la Comunità radunata nel suo nome il luogo privilegiato della sua presenza e manifestazione. Queste piccole comunità si radunavano nelle case e sono il Tempio di Dio (seconda lettura). Con il crescere dei loro membri (e della forza del Cristianesimo nella Società), si è resa necessaria (e possibile) la costruzione di luoghi dedicati solo alle Assemblee della Chiesa, anzi, in seguito, molti templi pagani sono stati riadattati al culto cristiano. Molti nuovi battezzati non capivano allora la differenza profonda che portava il Cristianesimo con l’Incarnazione e l’Adozione a Figli dei cristiani da parte di Dio facendoli diventare membra del Corpo del suo Cristo, e vivevano il Cristianesimo in modo ancora molto pagano. Si cominciò ad "andare in chiesa", che divenne la "casa di Dio" permanente, a prescindere che ci sia o meno la Comunità radunata.

Quando celebriamo la Dedicazione della Basilica del Laterano celebriamo un tempio di pietre, che diventa simbolo e testimone della Storia del Cristianesimo a Roma, arricchito delle espressioni della Fede attraverso la Cultura e l’Arte, oppure celebriamo la Comunità Cristiana che “presiede a tutte le Chiese nella Carità?

mercoledì 8 novembre 2017

LO SCANDALO DELLA CROCE


Annibale Carracci, - Crocifissione e santi, 1583, Santa Maria della Carità, Bologna.

La Crocifissione di Dio è uno scandalo sconvolgente. Tale continua ad essere e ad ispirare credenti ed artisti che la  rappresentano nelle loro chiese e contemplandola, si vogliono immedesimare in essa, facendosi spesso rappresentare ai suoi piedi.

Crocifissione - Luca Giordano. Ai piedi della croce sono assenti le figure menzionate dai Vangeli.

martedì 7 novembre 2017

AMARE = STIMARE / martedì XXXI sett. T. O.

“Gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Tra tutte le preziosissime indicazioni, esortazioni e consigli che ci da san Paolo oggi, una cosa ritiene la mia attenzione. In questi giorni di crisi catalana, sono andato sul sito della Diocesi di Barcellona a vedere ciò che dicono i vescovi e ho scoperto che in catalano il primo verbo per tradurre “amare” è “estimar”. “Jesùs nos estima amb tot el seu cor” “Gesù ci ama con tutto il suo cuore”. Questa curiosità linguistica ci fa ricordare quanto lo stimare una persona fa parte dell’amarla. È una realtà profonda che dimentichiamo molto facilmente, come l’inseparabilità tra “amare” e “onorare”!

Ancora san Paolo dice: “Benedite coloro che vi perseguitano”, cioè “parlate bene”. Insiste Paolo:

lunedì 6 novembre 2017

LA MISERICORDIA E' LA CHIAVE DELLA STORIA / lunedì XXXI° sett. T.O.

Oggi, san Paolo e il Vangelo parlano di misericordia.

La prima lettura ne parla con un concetto profondissimo, sconfinato, che si presenta difficile, oscuro, anche se non è inaccessibile.
Primo punto: Dio, che vuole salvare tutti, non vuole che io possa sedermi tranquillo nel partito dei buoni e, dal mio tronetto, pensare di avere capito tutto, di non aver bisogno di nulla.
Secondo punto: Dio guida la storia e nulla, nemmeno il male, esula dalla sua potenza, ma, anzi,Egli usa ogni cosa per i suoi progetti di bene nei nostri confronti. Sta girando tra noi una dottrina perversa che pretende che “il male (la malattia, la morte, le disgrazie …), non viene da Dio”, intendendo questo però nel senso che Dio non è più onnipotente, e non può usare o anche provocare gli eventi negativi per un maggior bene. Ma questo non rende conto né del Dio della Bibbia, né della tragicità della Storia.

domenica 5 novembre 2017

L'UNITA' DEI CRISTIANI SECONDO GESU': CHI TRA VOI E' PIU' GRANDE SARA' VOSTRO SERVO / XXXI° domenica T.O.




"Chi tra voi è più grande sarà vostro servo" dice Gesù. In quel tempo, gli scribi e i farisei volevano insegnare a tutti. Ancora oggi, sono in molti a sedere sulla cattedra di Mosè.

Il recente francobollo delle Poste Vaticane suscita molti commenti.

sabato 4 novembre 2017

COMMEMORAZIONE DELLA RIFORMA: LA MIA FEDE NON SI APPOGGIA SU UN FRANCOBOLLO

Chiedo scusa per il secondo post di oggi, ma sono stato sollecitato da vari amici "turbati" e ho voluto tranquillizzarli subito.

Secondo la tradizione il 31 ottobre 1517, Lutero affisse sulla porta di una chiesa di Wittemberg, in Sassonia, le sue 95 tesi, iniziando così la Riforma protestante. Questo porta fu ornata nel 1851 da un mosaico che mostra in primo piano Gesù crocifisso su sfondo dorato con la città di Wittenberg. In atteggiamento di penitenza, inginocchiati ai piedi della Croce, ci sono Martin Lutero che sostiene la Bibbia, fonte e meta della sua dottrina, e Filippo Melantone, teologo e amico di Martin Lutero, con in mano la Confessione di Augusta, la prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo da lui redatta.

SAN PAOLO, GLI EBREI E LA CHIESA / sabato XXX° sett. T.O.

Martirio di Santo Stefano - chiesa di Saint Etienne, Caen - Francia.
Il giovane Saul, a sinistra, approva la sua uccisione.
Dal brano di san Paolo ai Romani di oggi, sorge spontanea una domanda: se la Sapienza di Dio ha detto questo degli ebrei, com'è possibile che ci sia stata una sola persecuzione nei loro confronti? E il brano di oggi non è l’unico nel Nuovo Testamento che invita all’amicizia e alla comprensione ma anche alla gratitudine verso chi ha portato sulle spalle l’Alleanza con Dio e ce l’ha trasmessa.

La risposta è: manca l'ascolto sapienziale, orante, delle Scritture! Questa risposta ha vari livelli.

-C'è il cristiano che non si nutre delle Scritture. Sa solo che deve amare, che deve essere giusto, e non saprà discernere tra un amore vero e un amore morboso e devastante, tra la sua giustizia e quella del Signore, ecc.

venerdì 3 novembre 2017

CHI E' IL TUO PROSSIMO PER TE? / venerdì XXX° sett. T. O.

Se fossi io in fondo al pozzo? - Pozzo antico nella zona di Orvieto.
“Chi è il tuo prossimo per te?” ci chiede il Vangelo oggi. Ha lo stesso valore di un figlio, della tua ricchezza? Allora vedrai bene come inserirlo nel tuo rapporto con la tua Salvezza. Se invece ti è indifferente o, come spesso accade in maniera soft ma tanto reale, è il tuo nemico, colui dal quale difenderti, difendere i tuoi beni, la tua tranquillità o le tue idee, il tuo tempo, allora sarà falsato il tuo rapporto con Dio e con la Legge, questo bene così prezioso.

Gesù ha fatto molto di più per noi che solo affrontare il giudizio dei farisei. E' veramente morto sulla croce, carico della condanna meritata dai nostri peccati, e san Paolo, suo vero discepolo, riempito del suo amore, si sente pronto ad essere condannato all’inferno purché si salvino i suoi fratelli, suoi consanguinei secondo la carne.

giovedì 2 novembre 2017

IL MISTERO DELLA MORTE / 2 novembre, Commemorazione dei Fedeli Defunti.

Con tutta la mia intelligenza - e anche se fossi veramente intelligente e tutti mi considerassero tale, perfino un genio - io non riesco a combattere la morte e vedere in essa una logica amica della mia vita. Posso vederne i contorni ma non il fondo. Rimane un Mistero. Anzi, un Mistero ingiusto. Perché, io che vivo e sono cosciente della mia vita, devo essere distrutto?

mercoledì 1 novembre 2017

COMUNIONE AI DIVORZIATI RISPOSATI: COSA DICE VERAMENTE LA CHIESA?

Si sentono cose orribili, c'è anche molta disinformazione, più o meno voluta: un sacerdote riceve in confessione una persona sconosciuta, che gli espone la sua situazione di divorziato risposato ed egli, al primo incontro, da a questa persona l’assoluzione e le dice: “va a fare la comunione”. Una blogger di successo scrive che papa Francesco nei suoi discorsi apre alle convivenze pretendendo che non è poi così importante sposarsi, mentre lei dice a tutti di sposarsi perché il sacramento porta la forza della grazia che il papa trascura, ecc.

Con comportamenti o discorsi così, si fa un danno terribile alle persone!
È tempo di conoscere “Amoris Laetitia” e di cominciare a riceverne il vero messaggio nella sua bellezza e verità. Mi impegnerò su questo blog a farlo conoscere. Cominciamo con la quasi fine, con