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sabato 29 giugno 2024

V: NON UCCIDERE. INSEGNATE LORO AD OSSERVARE TUTTO CIÒ CHE VI HO COMANDATO / Funerale di Christopher Thomas Luciani, 28 giugno 2024.


Leggo su Facebook una frase tratta dall’omelia del vescovo al funerale di Christopher Thomas Luciani. E mi sono chiesto: ha detto solo quello? se sì, al funerale poteva dire altro? e soprattutto: cosa farà dopo? Ho
 quindi cercato qualche resoconto più ampio (I funerali di Thomas, il vescovo: "Colpa di tutti". La nonna: "Giovani, cambiate questo mondo marcio" - Quotidiano La Voce). Ecco sotto uno stralcio dell'omelia riportata dall’articolo: 

venerdì 28 giugno 2024

IL PROBLEMA DELL'UOMO VIOLENTO E DISPERATO ... / 28 - 06 - 2024


“Il problema dell’uomo violento e disperato, non è la moglie che lo ha abbandonato, ma l’uomo senza Dio. L’uomo senza Dio assolutizza le creature, diventano idoli. Allora, senza Dio, ti senti persona solo perché amato da qualcuno che per sua natura, come tutte le creature, è inaffidabile. 

Tutta la Scrittura ammonisce nel non confidare negli uomini, solo Dio è affidabile, solo egli mantiene le promesse. Se l’uomo rifiuta Dio, quando verrà abbandonato da ciò che ha fatto diventare idolo e senso di tutta una vita, si dispererà”.

Ricordo queste parole di Kiko Arguello in cui indicava la radice del femminicidio. Non giustificava la violenza, anzi, proponeva la vera soluzione. Ma parlare di assenza di Dio come fattore fondamentale della violenza di genere e globale ha fatto infuriare il fronte femminista e tutti quelli che seguono le ideologie laiciste e Kiko si è beccato contemporaneamente una denuncia al Vaticano sommato di castigare lui e il suo movimento, e una denuncia ufficiale alla Corte Europea dei Diritti Umani. 

Forse le ideologie e le richieste di repressione sempre più forti hanno fatto diminuire la violenza di genere e interpersonale? Per nulla. Anzi, la vediamo aumentare di giorno in giorno, banalizzarsi in modo tremendo. Chi ha orecchi, chi ha veramente a cuore il bene dei giovani, di sé stesso e della sua famiglia ascolti la verità. 

giovedì 27 giugno 2024

VOLEVI GLI IDOLI?, SPERIMENTA IL LORO GIOGO! / s. Cirillo di Alessandria, 27 giugno 2024.


Il Vangelo di oggi è quello della casa sulla roccia e quella sulla sabbia. Spesso viene proclamato durante i matrimoni. Questa sera, provvidenzialmente c'era un 25° di matrimonio. Mentre gli sposi lo scelgono abitualmente in modo sentimentale, gli occhi pieni di sogni quando inizia la costruzione della loro “casa”, della loro famiglia, dopo 25 anni si comprende maggiormente il senso che voleva dargli Gesù: "
chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio", chi costruisce sulla sabbia è davvero stolto. E le parole di Gesù prima di questa parabola sono ancora più dure: non basta l’osservanza esteriore, e nemmeno le opere che vengono dall’ufficio ricoperto. 

La prima lettura mostra infatti la catastrofe nazionale provocata dal tollerare per troppo tempo il fare solo esteriore, lo strumentalizzare Dio in tanti modi, il rimandare giorno dopo giorno la conversione. Alla fine il popolo, dopo tante morti e sofferenze, viene vinto e portato in esilio. Chi rimane nel paese invece cade in miseria, facile preda di ogni banda di predoni. Il giovane re Ioiachin, per debolezza o per una fede ormai inquinata, praticava il culto degli idoli, come suo padre. Il risultato è l’esilio. Si potrebbe dire: volevi gli idoli, eccoti gli idoli di Babilonia! Tutto indica che anche noi in Italia, in Europa e in tutto il mondo, abbiamo rigettato il Dio vero, la ricerca della Verità. E i risultati sono tragici. 

Preghiamo perché il Signore abbia misericordia di noi e del mondo intero, che la Chiesa combatta per la purezza e l’unità della fede come fece san Cirillo di Alessandria, che ogni genitore prenda coscienza del suo dovere di educare i figli nella disciplina del Signore o “buona vita del Vangelo”, con l’esempio e la parola.  

  

Prima Lettura 2 Re 24, 8-17 Il re di Babilonia condusse prigionieri Ioiachin e tutti gli uomini di valore.

Dal secondo libro dei Re

D.I. 25 L'EUTANASIA E IL SUICIDIO ASSISTITO / Dignitas infinita, 51-52.


L’eutanasia ed il suicidio assistito

51. Esiste un caso particolare di violazione della dignità umana, che è più silenzioso ma che sta guadagnando molto terreno. Presenta la peculiarità di utilizzare un concetto errato di dignità umana per rivolgerlo contro la vita stessa. Tale confusione, molto comune oggi, viene alla luce quando si parla di eutanasia. Ad esempio, le leggi che riconoscono la possibilità dell’eutanasia o del suicidio assistito si designano a volte come “leggi di morte degna” (“death with dignity acts”). È assai diffusa l’idea che l’eutanasia o il suicidio assistito siano coerenti con il rispetto della dignità della persona umana. Davanti a questo fatto, si deve ribadire con forza che la sofferenza non fa perdere al malato quella dignità che gli è propria in modo intrinseco e inalienabile, ma può diventare occasione per rinsaldare i vincoli di una mutua appartenenza e per prendere maggiore coscienza della preziosità di ogni persona per l’umanità intera.

mercoledì 26 giugno 2024

D.I. 24 MATERNITÀ SURROGATA / Dignitas infinita 48-50



Maternità surrogata

48. La Chiesa, altresì, prende posizione contro la pratica della maternità surrogata, attraverso la quale il bambino, immensamente degno, diventa un mero oggetto. A questo proposito, le parole di Papa Francesco sono di una chiarezza unica: «la via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica».[92]

D.I. 23 ABORTO / Dignitas infinita 47

Bambino alla 9 settimana
di gravidanza.

Aborto

47. La Chiesa non cessa di ricordare che «la dignità di ogni essere umano ha un carattere intrinseco e vale dal momento del suo concepimento fino alla sua morte naturale. Proprio l’affermazione di una tale dignità è il presupposto irrinunciabile per la tutela di un’esistenza personale e sociale, e anche la condizione necessaria perché la fraternità e l’amicizia sociale possano realizzarsi tra tutti i popoli della terra».[88] Sulla base di questo valore intangibile della vita umana, il magistero ecclesiale si è sempre pronunciato contro l’aborto. Al riguardo scrive san Giovanni Paolo II: «fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile. […] Ma oggi, nella coscienza di molti, la percezione della sua gravità è andata progressivamente oscurandosi. L’accettazione dell’aborto nella mentalità, nel costume e nella stessa legge è segno eloquente di una pericolosissima crisi del senso morale, che diventa sempre più incapace di distinguere tra il bene e il male, persino quando è in gioco il diritto fondamentale alla vita. Di fronte a una così grave situazione, occorre più che mai il coraggio di guardare in faccia alla verità e di chiamare le cose con il loro nome, senza cedere a compromessi di comodo o alla tentazione di autoinganno. A tale proposito risuona categorico il rimprovero del Profeta: “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre” (Is 5, 20).

martedì 25 giugno 2024

ALMENO UN OMICIDIO NUOVO AL GIORNO. E LA CHIESA? / Martedì XII sett. T.O., pari, 2024.

Omicidio a Pescara.

In Italia c'è almeno un omicidio nuovo al giorno tra parenti, vicini, da e tra minorenni, per condotta in stato di ebrezza, litigi per il parcheggio, gelosia... Uccide perché hanno calpestato le sue scarpe nuove! Muore la figlia di 18 mesi abbandonata sola con qualche biberon per andare con un uomo conosciuto sui social! Muore la madre anziana e handicappata, lasciata per andare in vacanza. A Latina muore dissanguato l’operaio scaricato sul marciapiede col braccio tranciato. Il padrone sa dire solo: “ho commesso una leggerezza”. Molto spesso scopriamo che gli autori dell’omicidio sono membri di “famiglie tranquille”, o “figli di persone per bene”.  
16enne ucciso a Pescara, fermati due coetanei: uno è figlio di un avvocato, l’altro di un carabiniere. Ubriaco investe ragazza e la trascina per centinaia di metri con l’auto, gravissima 24enne 

Non c'è solo l’Italia. È tutto l’Occidente che scivola nella barbarie, mentre altri non ne sono forse mai usciti. Per alimentare in carne da cannone la sua guerra genocida contro l’Ucraina, Putin arruola ogni sorta di prigionieri comuni, offrendo la grazia a chi sopravvive. Dopo sei mesi, il capo di una banda satanista, colpevole di cannibalismo (!!!), sta a casa sua, insignito del titolo di “eroe della patria” (MONDO RUSSO Putin in Corea e Vietnam e il cannibalismo della guerra russa).

Ma parliamo dell’Italia. Gli esempi dati sono solo alcuni, gli ultimi ma purtroppo non gli ultimi (last but not least). Ora c'è una terribile verità: tutti questi criminali sono battezzati e hanno fatto la prima comunione, spesso anche la cresima e hanno celebrato il (primo) matrimonio in chiesa. Qual è dunque la responsabilità della Chiesa in tutti questi omicidi? Non diretta ovviamente. Ma una maggiore attenzione alla formazione cristiana non eviterebbe molte di queste tragedie? Certamente e in due modi: direttamente perché una persona che incontra profondamente Gesù Cristo è distolta dal peccato e, cominciando a conoscere sé stesso nel profondo impara a gestire le sue emozioni; indirettamente perché un ambiente impregnato di valori cristiani e di grazia, di vita di preghiera conforme al Vangelo è una protezione per i membri della comunità ma anche per tutta la società come il fermento che fa lievitare tutta la pasta ( Matteo 13, 33; Luca 13, 21). 

La prima lettura ci mostra con chiarezza la potenza della preghiera per la salvezza della città.


Prima Lettura  2 Re 19, 9-11. 14-21. 31-35. 36  Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo.

Dal secondo libro dei Re

lunedì 24 giugno 2024

SAN GIOVANNI BATTISTA: PER NON MORIRE FOTOCOPIA / 24 giugno 2024.

Chiese una tavoletta e scrisse:
"Giovanni è il suo nome".

San (lo è già per noi) Carlo Acutis diceva: “Dio ci fa nascere tutti originali, molti muoiono fotocopia!”. Per un ragazzo di nemmeno 15 anni questa frase rivela una maturità non comune, anche nella percezione della grazia. Sì, nasciamo tutti originali e Dio vuole sviluppare in ciascuno di noi un capolavoro unico. Abbiamo spesso l’impressione che questo sia riservato solo ai santi. Nessuno dubita che alcune persone abbiano una vocazione particolare, siano mandati per una missione che li metterà in risalto. Ma Dio non compirà questo capolavoro senza la loro stretta collaborazione. Anche noi, se soltanto oggi decidessimo di cercare la nostra strada solo in Dio con la grazia dello Spirito Santo, diventeremmo subito quei capolavori che il Signore desidera che diventiamo. Non c'è dubbio che siamo influenzati dal nostro ambiente, dalla nostra famiglia, dalla cultura del nostro popolo e del nostro secolo, ma se facciamo passare ogni aspetto della nostra vita, del nostro carattere al setaccio del Vangelo e di un dialogo intimo e fiducioso con Dio, tutto si purificherà e non saremo più schiavi ma liberi di percorrere la nostra via di santità. «Non dire: “Sono giovane”» (Geremia 1,7), non cercare più scuse, non dire più “se” ma dici “sì” al Signore man mano che conosci la sua volontà. Non aver paura perché il Signore è “con te per proteggerti”(Geremia 1,8, Messa della Vigilia). Di questa libertà tutti saranno meravigliati (cf Luca 1, 63). Invece quante fotocopie, quanti tatuaggi, quante labbra rifatte, e quanto conformismo interiore, e quanta ricerca di libertà che rende solo schiavi del proprio egoismo e delle passioni. 


Prima Lettura   Is 49,1-6  Ti renderò luce delle nazioni.

Dal libro del profeta Isaìa

sabato 22 giugno 2024

DIO SE HAI BISOGNO DI ME, RISPARMIA LA MIA VITA. METTO TUTTO NELLE TUE MANI / XII Dom. T.O.,B, 2024.





Israele non ama molto il mare a differenza dei greci per esempio che lo sentono il loro elemento. Le immagini di Gesù sul Regno di Dio come rete gettata in mare, gli Apostoli come pescatori di anime, sono quindi una novità assoluta. Nessuno può camminare sulle acque e dominare questo elemento infido che è il mare e i suoi flutti. Solo Dio lo può. È ciò che Egli ricorda a Giobbe e che canta il Salmo. Comprendiamo quindi la sorpresa degli Apostoli di fronte all’autorità di Gesù sul mare e il vento. Affidandoci la sua missione Gesù ci invita ad essere come Dio pronti ad avventurarci senza paura in ogni ambiente nuovo, movimentato, ostile?

Dopo 20 secoli di Cristianesimo ci è facile accettare che Gesù comandi al vento e al mare. Ma quando siamo noi presi nella tempesta, crediamo ancora che può calmare le onde che ci agitano, che conosce le nostre difficoltà, che tutta la nostra vita sta nelle sue mani, che siamo chiamati a lavorare alla nostra conversione senza lasciarci dominare dalla paura? Infatti Gesù non rimprovera gli Apostoli di aver cercato di svuotare l’acqua dalla barca ma di aver pensato che Gesù non si importava di loro. 

È meravigliosa la testimonianza di padre Petro Mandzyak che racconta la sua esperienza sul fronte est dell’Ucraina: (Ucraina. Dalle trincee all’altare, storia di un prete fiorito fra le bombe - Vatican News ) «Dio, se hai bisogno di me, risparmia la mia vita. Metto tutto nelle tue mani». «Ed è questo - osserva - che vuol dire essere un cristiano: mettere tutto nelle mani di Dio. Se invece diciamo: “Aspetta, ci penso io”, allora vivremo secondo la logica terrena, che non è quella di Dio, e non lo incontreremo. Credetemi, Lui conosce esattamente tutti i nostri bisogni, i bisogni della nostra famiglia e tutto il resto. Affidare a Dio tutto significa accettare tutto come sua volontà, come suo dono, essergli grati sempre, qualunque cosa accada. Questo è ciò che ho scoperto per me stesso».

Di ritorno dal fronte, padre Petro ha dovuto anche imparare a gestire i suoi sentimenti, "congelati" durante i momenti di pericolo. Così dobbiamo fare anche noi. Beati quelli che fanno un catecumenato che permette loro di aprire gli occhi su Dio e su sé stessi nel profondo. 

E Gesù invita chi lo ha incontrato davvero ad andare al largo, ad essere “in uscita”, consapevole di essere fragile, ma di volersi offrire come strumento al Signore per portarlo agli altri. 


Prima lettura Gb 38,1.8-11  Qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde.

Dal libro di Giobbe  

venerdì 21 giugno 2024

NESSUN BENEFICIO VA MAI PERDUTO / S. Luigi Gonzaga, 21 giugno 2024.


Il Vangelo di domenica scorsa metteva l’accento sulla potenza del Regno di Dio che, pur apparendo debole e piccolo come un seme porta grandi frutti per la sua "ingegneria di vita interna”, come appunto il seme del contadino.

Commentando quel Vangelo non ho potuto non accennare che il contadino deve però curare il campo, affinché il seme si sviluppi e porti frutto. San Paolo riprende oggi quell’immagine ricordando un’evidenza: “chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà”. Ma, chi semina abbondantemente nel campo non sempre 

Cito a memoria il Cardinale Martini che diceva aggiungendo una sfumatura di realismo: “Chi semina non può raccogliere subito, né ha la certezza del raccolto, ma solo seminando ci potrà essere il raccolto”. 

La certezza del raccolto nella frase di san Paolo infatti si appoggia alla logica di Dio che promette di ricompensare anche solo un bicchiere d’acqua e non alla logica agricola che può conoscere anni disastrosi senza raccolto.

In questa logica spirituale c'è una tradizione ebraica meravigliosa: a Pentecoste gli ebrei leggono il libro di Rut perché, assieme alla suocera arriva a Betlemme al momento della mietitura dell’orzo (Rut 1,22), cioè al periodo in cui si festeggia la Pentecoste e si offrono le primizie. Gli ebrei commentano così: Abramo ha preso con sé Lot suo nipote per renderlo partecipe della promessa di una terra vasta e spaziosa. Abramo ha sempre beneficato e difeso Lot che fondamentalmente sembra aver visto solo i suoi interessi materiali ed egoistici. Come sappiamo Lot diventa capostipite di un popolo nuovo, i Moabiti, attraverso l’incesto con le sue figlie. Sembra veramente che tutta la carità di Abramo nei suoi confronti sia stata invano, anzi, peggio, abbia avuto esiti solo negativi. E invece, dopo secoli, ecco Rut la Moabita che sorge nella sua semplicità di donna piena di carità e annulla la maledizione che grava sul suo popolo e diventerà l’antenata di Davide e quindi del Messia. La carità è la vera natura dei figli di Dio. 

Nella sua breve vita, san Luigi Gonzaga è un esempio di chi ha seminato molto e ha raccolto di più, tanto da rimanere confuso per la generosità di Dio.


Prima Lettura   2 Cor 9, 6-11  Dio ama chi dona con gioia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

UCRAINA. DALLE TRINCEE ALL'ALTARE, STORIA DI UN PRETE FIORITO FRA LE BOMBE.


Su Vatican News la storia di don Petro Mandzyak. Vale veramente la pena leggere. Può aprire gli occhi su molti punti e dimensioni concrete e in particolare 
far riflettere chi pensa che questa guerra non lo riguarda, e sulla necessità di vivere fino in fondo la fede cristiana che sembra così assente tra noi. Trovate il link in fondo al post.

Ecco sotto il suo ringraziamento finale : 

Don Petro Mandzyak ringrazia tutti quelli che sostengono gli ucraini in questo periodo di grande prova: «Voglio dire a tutti gli italiani e al resto del mondo che gli vogliamo molto bene. Siamo diventati uno scudo per loro e capisco che non sia percepito in questo modo, perché qui nelle città dell’Ucraina dell’ovest la guerra non è sentita e in Europa lo è ancora di meno: non si sentono allarmi antiaereo, non cadono i missili. Ma credetemi, la guerra è in corso ed è terribilmente crudele. E questo nemico che ora ci sta contro, è terribilmente cinico e crudele, e quindi il pericolo è estremamente reale. Ma nonostante questo, noi continuiamo ad amare, ad amare e a sacrificarci con amore, perché siamo un Paese cristiano e abbiamo i nostri valori profondi, e l'amore e la salvaguardia sono tra i nostri valori fondamentali».

E i titoli dell'autrice al suo articolo:

giovedì 20 giugno 2024

I SALMI, SINFONIA DI PREGHIERA NELLA BIBBIA / Udienza Generale del 19 giugno 2024.




Dopo la catechesi sulla Parola di Dio come fonte di preghiera e il consiglio di portare sempre con sé almeno un Vangelo tascabile (La Gioia del Vangelo: PORTA UN VANGELO NELLA BORSA, LEGGILO OGNI GIORNO! LO SPIRITO SANTO HA ISPIRATO LE SCRITTURE E ORA SPIRA DALLE SCRITTURE! / Catechesi del mercoledì, 12 giugno 2024. ), il Papa si ferma sul valore dei Salmi per tutti. Anche questa catechesi è utilissima per chi non conosce ancora i Sami e anche per chi li usa ogni giorno.

I Salmi, sinfonia di preghiera nella Bibbia

PAPA FRANCESCO - UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro  Mercoledì, 19 giugno 2024

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Il testo qui di seguito include anche parti non lette che sono date ugualmente come pronunciate.

Ciclo di Catechesi. Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza. 4. Lo Spirito insegna alla Sposa a pregare. I Salmi, sinfonia di preghiera nella Bibbia


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

In preparazione al prossimo Giubileo, ho invitato a dedicare l’anno 2024 «a una grande “sinfonia” di preghiera» [1]. Con la catechesi di oggi vorrei ricordare che la Chiesa possiede già una sinfonia di preghiera il cui compositore è lo Spirito Santo, ed è il Libro del Salmi.

Come in ogni sinfonia vi sono in esso vari “movimenti”, cioè vari generi di preghiera: lode, ringraziamento, supplica, lamento, narrazione, riflessione sapienziale, e altri, sia nella forma personale sia in quella corale di tutto il popolo. Sono i canti che lo Spirito stesso ha messo sulle labbra della Sposa, la Chiesa. Tutti i Libri della Bibbia, ricordavo la volta scorsa, sono ispirati dallo Spirito Santo, ma il Libro dei Salmi lo è anche nel senso che è pieno di afflato poetico.

D.I. 22 MENTALITÀ E LEGGI CONTRO LA VIOLENZA / Dignitas infinita 45-46


45. Già san Giovanni Paolo II riconosceva che «molto ancora resta da fare perché l’essere donna e madre non comporti una discriminazione. È urgente ottenere dappertutto l’effettiva uguaglianza dei diritti della persona e dunque parità di salario rispetto a parità di lavoro, tutela della lavoratrice-madre, giuste progressioni nella carriera, uguaglianza fra i coniugi nel diritto di famiglia, il riconoscimento di tutto quanto è legato ai diritti e ai doveri del cittadino in regime democratico».[84] Le disuguaglianze in questi aspetti sono diverse forme di violenza. E ricordava anche che «è ora di condannare con vigore, dando vita ad appropriati strumenti legislativi di difesa, le forme di violenza sessuale che non di rado hanno per oggetto le donne. In nome del rispetto della persona non possiamo altresì non denunciare la diffusa cultura edonistica e mercantile che promuove il sistematico sfruttamento della sessualità, inducendo anche ragazze in giovanissima età a cadere nei circuiti della corruzione e a prestarsi alla mercificazione del loro corpo».[85]Tra le forme di violenza esercitate sulle donne, come non citare la costrizione all’aborto, che colpisce sia la madre che il figlio, così spesso per soddisfare l’egoismo dei maschi? E come non citare pure la pratica della poligamia la quale – come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica – è contraria alla pari dignità delle donne e degli uomini ed è altresì contraria «all’amore coniugale che è unico ed esclusivo»?[86]

mercoledì 19 giugno 2024

D.I. 21 ABUSI SESSUALI, VIOLENZE SULLE DONNE / Dignitas infinita, 43-44.


Abusi sessuali

43. La profonda dignità che inerisce all’essere umano nella sua interezza di animo e di corpo permette anche di comprendere perché ogni abuso sessuale lascia profonde cicatrici nel cuore di chi lo subisce: costui si sente, infatti, ferito nella sua dignità umana. Si tratta di «sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio. Tale fenomeno è diffuso nella società, tocca anche la Chiesa e rappresenta un serio ostacolo alla sua missione».[82] Da qui l’impegno che essa non cessa di esercitare per porre fine ad ogni tipo di abuso, iniziando dal suo interno.

Le violenze contro le donne

martedì 18 giugno 2024

IL CRISTIANO NON CREDE NEL KARMA / Martedì XI sett. T.O., pari. 2024.


Nabot è stato ucciso e Acab si precipita per prendere possesso della sua vigna. Elia, mandato dal Signore, gli annuncia il castigo che spetta alla coppia. 

Oggi, molti che si dicono cristiani diffondono la credenza nel Karma. Il Karma è un tentativo di risposta dell’uomo di fronte al male e alle differenze di opportunità tra le persone alla nascita e nel corso della vita. Il Karma dice che se fai del bene avrai il bene giusto, se fai del male avrai il male giusto. Ma siccome sulla terra nessuno è ricompensato o castigato adeguatamente, sono quindi necessarie altre vite. Se il tuo karma si appesantisce per le tue cattive azioni, rinascerai in una condizione inferiore, anche subumana (animale), se il tuo karma si alleggerisce rinascerai in una condizione superiore. Se nasci sfortunato è perché in vite anteriori hai peccato molto e questo pesa sulla tua condizione attuale. Cioè se sei povero, se la tua famiglia non ti ama, è perché te lo meriti. Quindi ti posso disprezzare perché sei cattivo! 

Nulla di più lontano dalla visione biblica e cristiana!

Eppure molte persone superficiali parlano di karma come di una consolazione per loro. Non potendo farti pagare il male che fai, sperano di avere giustizia (ossia la loro vendetta) tramite il karma. Abitualmente pensano che pagherai già in questa vita.

Il cristiano invece sa che Dio ama sempre i suoi figli, provvede loro e li educa. Può anche castigare i loro peccati con rovesci di fortuna, ma considera il pentimento. Nel post di due anni fa ho spiegato il senso della frase: “farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio”. La Gioia del Vangelo: ELIA ANNUNCIA A ACAB IL CASTIGO: QUANTE LEZIONI SPIRITUALI PREZIOSE PER NOI! / martedì XI sett. T.O., pari. 

La croce e la risurrezione, la rinascita spirituale in Cristo sono la verità e la risposta del cristiano al problema della giustizia. Non ci sono rinascite fisiche con già il peso di un karma anteriore. Ma, con fiducia, “Si vive una sola volta. vivi bene, vivi per bene. vivi facendo del bene!” Chi si ostina nel male patirà una condanna tremenda.


Prima Lettura  1 Re 21, 17-29  Hai fatto peccare Israele.

Dal primo libri dei Re

lunedì 17 giugno 2024

PORTATE I PESI GLI UNI DEGLI ALTRI FRATELLI / lunedì XI sett. del T.O., pari, 2024.


Due anni fa ho già commentato le letture di oggi, ossia la tristissima storia di Nabot ucciso per la cattiveria di Gezabele e il non coraggio di Acab, e perché era molto difficile per Nabot cedere la sua vigna al re. Commentavo anche il Vangelo del "non resistere al malvagio". La raccomandazione di Gesù non è ingenuità ma amore intelligente che sa come lottare contro il male e fermarlo (
La Gioia del Vangelo: NABOT DOVEVA NON OPPORSI AL MALVAGIO? / Sant'Antonio, 13 giugno.  ).

Da qualche giorno mi gira nel cuore l'esortazione di san Paolo nella sua lettera ai Galati: “Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu. Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora troverà motivo di vanto solo in se stesso e non in rapporto agli altri. Ciascuno infatti porterà il proprio fardello”. (Gàlati 6,1-5).

Da tanto tempo mi confronto con questa Parola: mi rendo conto di aver fatto ben pochi progressi. È chiaro che non tutto andava bene nelle comunità fondate da Paolo, e l’elenco delle citazioni in cui egli ritorna sugli abusi di potere nella correzione, sulla presunzione di essere migliore degli altri, o di voler essere riconosciuto al proprio valore dalla comunità, sui peccati di giudizio, di impazienza o collera di fronte alle mancanze degli altri, sarebbe molto lungo. Quello che vediamo nelle nostre comunità esisteva già allora. E anche gli altri Apostoli incontrano gli stessi problemi. San Pietro scrive: “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno”, (1 Pietro 5, 6). E san Giacomo: “Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà. Non dite male gli uni degli altri, fratelli…”  (Giacomo 4, 10-11). San Giovanni ha problemi con “Diòtrefe, che ambisce il primo posto” e vuole comandare nella comunità e scavalcare l’Apostolo … (3 Giovanni 1,9 ss).  

Meditiamo seriamente perché "Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna". (Gàlati 6, 8).


Prima Lettura   1 Re 21, 1-16  Nabot venne lapidato e morì.

Dal primo libro dei Re

D.I. 20 LA TRATTA DELLE PERSONE / Dignitas infinita, 41-42




La tratta delle persone


41. La tratta delle persone umane deve anch’essa venire annoverata quale violazione grave della dignità umana.[77] Non costituisce una novità, ma il suo sviluppo assume dimensioni tragiche che sono sotto gli occhi di tutti, ragione per cui Papa Francesco l’ha denunciata in termini particolarmente forti: «ribadisco che la “tratta delle persone” è un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate! Sfruttatori e clienti a tutti i livelli dovrebbero fare un serio esame di coscienza davanti a sé stessi e davanti a Dio! La Chiesa rinnova oggi il suo forte appello affinché siano sempre tutelate la dignità e la centralità di ogni persona, nel rispetto dei diritti fondamentali, come sottolinea la sua Dottrina Sociale, diritti che chiede siano estesi realmente là dove non sono riconosciuti a milioni di uomini e donne in ogni Continente. In un mondo in cui si parla molto di diritti, quante volte viene di fatto calpestata la dignità umana! In un mondo dove si parla tanto di diritti sembra che l’unico ad averli sia il denaro».[78]

D.I. 19 IL TRAVAGLIO DEI MIGRANTI / Dignitas infinita, 40



Il travaglio dei migranti


40. I migranti sono tra le prime vittime delle molteplici forme di povertà. Non solo la loro dignità viene negata nei loro Paesi,[72] quanto la loro stessa vita è messa a rischio perché non hanno più i mezzi per creare una famiglia, per lavorare o per nutrirsi.[73] Una volta poi che sono arrivati in Paesi che dovrebbero essere in grado di accoglierli, «vengono considerati non abbastanza degni di partecipare alla vita sociale come qualsiasi altro, e si dimentica che possiedono la stessa intrinseca dignità di qualunque persona […] Non si dirà mai che non sono umani, però in pratica, con le decisioni e il modo di trattarli, si manifesta che li si considera di minor valore, meno importanti, meno umani».[74] È pertanto sempre urgente ricordare che «ogni migrante è una persona umana che, in quanto tale, possiede diritti fondamentali inalienabili che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione».[75] La loro accoglienza è un modo importante e significativo di difendere «l’inalienabile dignità di ogni persona umana al di là dell’origine, del colore o della religione».[76]

D.I. 18 LA GUERRA / Dignitas infinita, 38-39

La guerra in nome della religione, è 
una guerra contro la religione stessa.

La guerra

38. Un’altra tragedia che nega la dignità umana è il portarsi della guerra, oggi come in ogni tempo: «guerre, attentati, persecuzioni per motivi razziali e religiosi, e tanti soprusi contro la dignità umana […] vanno “moltiplicandosi dolorosamente in molte regioni del mondo, tanto da assumere le fattezze di quella che si potrebbe chiamare una ‘terza guerra mondiale a pezzi’”».[64] Con la sua scia di distruzione e dolore, la guerra attacca la dignità umana a breve e a lungo termine: «pur riaffermando il diritto inalienabile alla legittima difesa, nonché la responsabilità di proteggere coloro la cui esistenza è minacciata, dobbiamo ammettere che la guerra è sempre una “sconfitta dell’umanità”. Nessuna guerra vale le lacrime di una madre che ha visto suo figlio mutilato o morto; nessuna guerra vale la perdita della vita, fosse anche di una sola persona umana, essere sacro, creato a immagine e somiglianza del creatore; nessuna guerra vale l’avvelenamento della nostra Casa Comune; e nessuna guerra vale la disperazione di quanti sono costretti a lasciare la loro patria e vengono privati, da un momento all’altro, della loro casa e di tutti i legami familiari, amicali, sociali e culturali che sono stati costruiti, a volte attraverso generazioni».[65] Tutte le guerre, per il solo fatto di contraddire la dignità umana, sono «conflitti che non risolveranno i problemi, ma li aumenteranno».[66] Questo risulta ancora più grave nel nostro tempo, quando è diventato normale che, al di fuori del campo di battaglia, muoiano tanti civili innocenti.

domenica 16 giugno 2024

IL REGNO DI DIO È POTENTE MA ESIGE CURA. / XI Domenica t.o., B, 2024


Nella Bibbia abbondano immagini prese dalla natura, dall’agricoltura, per spiegare il rapporto dell’uomo con Dio e con il Regno dei Cieli. Le regole di sviluppo delle piante sono simili a quelle della vita spirituale! È bello stare in una parrocchia con molta natura e molti contadini. È più facile comprendere le parabole che parlano di semi e piante! È importante avere anche solo qualche vaso di fiori sul proprio balcone, insegnare ai bambini a coltivare un piccolo orto, a prendersi cura di un albero, di fiori o altre piante, di osservare gli insetti impollinatori … Aiuta all’educazione della vita e della fede. 

Come un seme molto piccolo può dare vita ad una pianta alta e forte, così il Regno di Dio che appare piccolo, debole ai nostri occhi condizionati dalla mentalità del mondo, possiede in sé una forza straordinaria. 

Il contadino non fabbrica la vita, non ha in sé il segreto della vita, ma lo ha il seme, la pianta stessa. Così l’uomo non ha in sé il potere della vita spirituale ma essa è dono di Dio, della sua Parola viva ed efficace, creatrice. 

E Dio supera la natura. Si può fare una talea da un oleandro, da una pianta di rose, o un pioppo … Ma non da un cedro, tanto meno cogliendo una punta dalla sua cima troppo alta. Dio invece lo può fare. 

Così il Regno di Dio è presente, potente, sotto apparenze e con mezzi deboli. 

Come il contadino, incapace di creare la vita, sa però che la vita opera nel grano che ha seminato e fa fiducia alla natura, deve solo avere la giusta pazienza, così noi dobbiamo lasciare Dio seminare con abbondanza nella nostra vita, fare fiducia a Dio che opera, con la giusta pazienza. 

Ma la seconda lettura ci parla del tribunale di Dio. Il contadino che non ha il potere della vita, ha il dovere di curarla. Un campo abbandonato si riempie di altre piante concorrenti, o di parassiti. Anche i più moderni metodi di coltivazione, conservativa, di permacultura, metodo  Miyawaki,  ecc., che cercano di rispettare in tutto la natura, esigono cura. A maggior ragione, se da  una parte dobbiamo essere coscienti di non essere padroni della nostra salvezza, e possiamo avere un’immensa fiducia nell’amore fedele di Dio, d’altra parte la cura della vita spirituale merita e richiede impegno. Troppe volte siamo superficiali in questo campo cruciale.

Vedi il commento alla XI Domenica del Tempo ordinario del 2021: La Gioia del Vangelo: PIU' VANGELO, PIU' VANGELO PURO! / XI Domenica T.O.

 

Prima Lettura  Ez 17, 22-24 Io innalzo l'albero basso.

Dal libro del profeta Ezechiele

sabato 15 giugno 2024

COSA È ANDATO A FARE IL PAPA AL G7? / 14-06-2024




Questo Papa che è andato al G7. Cosa ci è andato a fare? Fa troppa politica. Giovanni Paolo II era diverso! 

Serve ricordare ciò che ha fatto Giovanni Paolo II? Ha parlato continuamente di Diritti Umani, è andato all’ONU nel 1979 e nel 1995, è andato al Parlamento italiano nel 2002, fece un incontro a Roma per il Giubileo per i Governanti e Parlamentari nel 2000, parlò  alla Commissione e alla Corte dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo (Francia) nel 1988, al Parlamento di Varsavia nel 1999, e fece ogni sforzo per aiutare il popolo polacco a ritrovare la sua libertà. In questo breve elenco mancano moltissimi suoi interventi... 

In pratica, ovunque un Papa può, ricorda i principi della Dottrina Sociale della Chiesa (che comprende i principi della Politica). Papa Francesco al G7 ha sviluppato una riflessione sulla Intelligenza Artificiale. Un tema molto importante oggi. Come ogni strumento dell’uomo può essere usato per il bene o per il male. La tecnologia dice qualcosa sulla specificità dell’essere umano. Il Papa parla di “ulteriorità”: l’uomo va oltre. Ma l’Intelligenza Artificiale (IA) ha dei caratteri particolari che non hanno gli altri strumenti. Per questo motivo conviene leggere il discorso del Papa. Ho messo il discorso letto, più breve di quello integrale  ( Versione integrale del Discorso preparato dal Santo Padre).


Discorso pronunciato dal Santo Padre al G7

Grazie tante per la vostra attenzione.

Io qui ho due versioni: quella lunga e quella breve. Io leggerò la breve, soltanto.

L’intelligenza artificiale è uno strumento affascinante e tremendo

venerdì 14 giugno 2024

D.I. 17 IL DRAMMA DELLA POVERTÀ / Dignitas infinita, 35-37.


35. Pur senza pretesa di esaustività, in ciò che segue richiamiamo l’attenzione su alcune gravi violazioni della dignità umana particolarmente attuali.


Il dramma della povertà


36. Uno dei fenomeni che contribuisce considerevolmente a negare la dignità di tanti esseri umani è la povertà estrema, legata all’ineguale distribuzione della ricchezza. Come già sottolineato da san Giovanni Paolo II, «una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo consiste proprio in questo: che sono relativamente pochi quelli che possiedono molto, e molti quelli che non possiedono quasi nulla. È l’ingiustizia della cattiva distribuzione dei beni e dei servizi destinati originariamente a tutti».[58] Inoltre, sarebbe illusorio fare una distinzione sommaria tra “Paesi ricchi” e “Paesi poveri”: già Benedetto XVI riconosceva, infatti, che «cresce la ricchezza mondiale in termini assoluti, ma aumentano le disparità. Nei Paesi ricchi nuove categorie sociali si impoveriscono e nascono nuove povertà. In aree più povere alcuni gruppi godono di una sorta di supersviluppo dissipatore e consumistico che contrasta in modo inaccettabile con perduranti situazioni di miseria disumanizzante. Continua “lo scandalo di disuguaglianze clamorose”»,[59] dove la dignità dei poveri viene doppiamente negata, sia per la mancanza di risorse a disposizione per soddisfare i loro bisogni primari, sia per l’indifferenza con cui sono trattati da coloro che vivono accanto a loro.

giovedì 13 giugno 2024

SANT'ANTONIO DI PADOVA, IL SANTO INCOMPRESO! / 13 Giugno 2024

Sant'Antonio predica dal noce
a Camposampiero.  

Oggi celebriamo con gioia la festa di sant’Antonio. Come ogni santo importante si sono sviluppati attorno a lui l’interesse popolare e varie tradizioni. Alcune tradizioni sono positive, altre molto meno o sono vissute in modo distorto. Sant’Antonio ha lottato contro l’usura e l’avarizia, cioè contro l’amore per i soldi e il disprezzo del prossimo, insegnando il distacco dalle ricchezze del mondo. Invece, appena morto, il popolo e il Comune di Padova, grati per i miracoli che aveva fatto, gli tributarono una statua d’oro! Si è instaurata la tradizione del “pane di sant’Antonio” che dovrebbe essere condiviso con i più poveri. Forse lo è per alcuni, ma per molti questo pane benedetto è solo un altro portafortuna per la propria famiglia. Per non parlare delle famose “catene di sant’Antonio” che sono solo una superstizione! Sono tanto più dannose quando l’ingiunzione a condividere il messaggio è associata ad una minaccia. Purtroppo molti santi sono strumentalizzati in questo modo. Non si contano più le pagine “pensieri di Padre Pio”, “Madonna di Lourdes”, “Terzo segreto du Fatima (o anche quarto) finalmente rivelato”, 
“Messaggi della Madonna nel mondo”... ecc. che veicolano messaggi fantasiosi e spesso di critica contro la Chiesa. Purtroppo attecchiscono nella mente e nel cuore di molte persone. 

Il Signore non vuole impedire la libertà dei suoi figli ma non li lascia senza punti di riferimento. Quali segni ha lasciato di sant’Antonio? 

PORTA UN VANGELO NELLA BORSA, LEGGILO OGNI GIORNO! LO SPIRITO SANTO HA ISPIRATO LE SCRITTURE E ORA SPIRA DALLE SCRITTURE! / Catechesi del mercoledì, 12 giugno 2024.


In questa catechesi Papa Francesco ci dona dei punti di riferimento preziosissimi su come nutrirci e crescere nella Parola di Dio. Ne ha per tutti. Accogliamo i suoi suggerimenti. Leggiamo con attenzione la sua catechesi. Facciamolo anche in onore del grande santo di oggi, Sant'Antonio di Padova o di Lisbona dove è nato, definito da Papa Gregorio IX che lo ha canonizzato: "Arca del Testamento". 


PAPA FRANCESCO / UDIENZA Piazza San Pietro  Mercoledì, 12 giugno 2024

Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza. 3. «Tutta la Scrittura è ispirata da Dio». Conoscere l’amore di Dio dalle parole di Dio.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno, benvenuti!

Proseguiamo le catechesi sullo Spirito Santo che guida la Chiesa verso Cristo nostra speranza. Lui è la guida. La volta scorsa abbiamo contemplato l’opera dello Spirito nella creazione; oggi lo vediamo nella rivelazione, di cui la Sacra Scrittura è testimonianza ispirata da Dio e autorevole.

mercoledì 12 giugno 2024

BARNABA L'UOMO DALL'OCCHIO LUNGO / San Barnaba, 11 giugno 2024.


Due anni fa ho scritto su Barnaba cose 
che penso ancora pienamente (La Gioia del Vangelo: L'IMPORTANZA DI BARNABA NELLA CHIESA PRIMITIVA E PER NOI / san Barnaba, 11 giugno. ): egli merita davvero il titolo che gli danno gli Atti degli Apostoli di “uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede” (Atti 11,24), oltre che generoso e distaccato dai beni materiali (Atti 4,36-37). Ma è anche un uomo che ha colto la novità della Buona Notizia e va all’essenziale. Questo favorisce in lui un buon discernimento sulle situazioni e sulle persone. “Vede” la grazia all’opera ad Antiochia e in Saulo-Paolo ancora acerbo, ritenendo gli aspetti positivi in una situazione non perfetta, forse complicata. È inoltre un uomo che sa incoraggiare (Atti 11,23). Tra Barnaba e Paolo, Paolo s’impone per la sua preparazione e la sua personalità, o piuttosto, per dirla più giustamente come lui, per “la grazia di Dio che è con me” (1 Corinzi 15, 10). Ma nel caso di Marco, Barnaba ha avuto lo sguardo più lungo di Paolo. Barnaba il facilitatore, l’osservatore profondo, il consigliere coraggioso (Atti 9,27), salva probabilmente la vocazione del suo giovane cugino Marco di cui conosce la radice: una famiglia profondamente credente che ha aderito a Gesù (Atti 12,12). E quindi, in qualche modo, è a lui che dobbiamo il Vangelo di Marco!

CON LA SOLA FORZA DELLA GRAZIA DI DIO, IN DIREZIONE CONTRARIA.


In un mondo che è un rincorsa ad apparire, a dimostrarsi superiori agli altri, Maria cammina decisamente, con la sola forza della grazia di Dio, in direzione contraria.

Papa Francesco.

martedì 11 giugno 2024

QUANDO UN BAMBINO INCONTRA GESÙ? / Una riflessione sulla Prima Comunione. 2024.


Qu
ando un bambino incontra Gesù? Sentivo spesso fino a qualche anno fa frasi del tipo: “Prima Comunione, mio primo incontro con Gesù!”. Certamente è il primo incontro con Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia. Una tappa molto importante. 

Ma il primo incontro con Gesù avviene molto prima. È nel Battesimo, il quale genera la fede nel bambino. Viene portato dalla fede della famiglia, in particolare dei genitori e dei padrini che chiedono il battesimo per lui, e dalla fede della Chiesa tutta. 

lunedì 10 giugno 2024

D.I. 16 ALCUNE GRAVI VIOLAZIONI DELLA DIGNITÀ UMANA / Dignitas infinita, 33-34.

Mutilazioni femminili:
una grave violazione della dignità.

4. Alcune gravi violazioni della dignità umana

33. Alla luce delle riflessioni sin qui fatte circa la centralità della dignità umana, questa ultima sezione della Dichiarazione affronta alcune concrete e gravi violazioni della stessa. Lo fa nello spirito proprio del magistero della Chiesa, che ha trovato piena espressione nell’insegnamento degli ultimi Pontefici, come già ricordato. Papa Francesco, per esempio, da una parte, non si stanca di richiamare il rispetto della dignità umana: «ogni essere umano ha diritto a vivere con dignità e a svilupparsi integralmente, e nessun Paese può negare tale diritto fondamentale. Ognuno lo possiede, anche se è poco efficiente, anche se è nato o cresciuto con delle limitazioni; infatti, ciò non sminuisce la sua immensa dignità come persona umana, che non si fonda sulle circostanze bensì sul valore del suo essere. Quando questo principio elementare non è salvaguardato, non c’è futuro né per la fraternità né per la sopravvivenza dell’umanità».[52] Dall’altra parte, egli non cessa mai di indicare a tutti le concrete violazioni della dignità umana nel nostro tempo, chiamando ciascuno ad un sussulto di responsabilità e di impegno fattivo.

SE SATANA È FINITO PERCHÉ TANTO MALE NEL MONDO? / X Domenica del T.O., B, 2024


Col peccato 
Adamo ed Eva si consegnano liberamente a Satana che diventa il loro padrone e spingerà sempre di più l’umanità verso l'abisso: dalla vita disordinata all’omicidio. Ma il Creatore e Signore non abbandona, anzi promette che la testa di Satana sarà schiacciata un giorno dalla discendenza della donna. 

Questa discendenza è Gesù. Quindi con Gesù, Satana è finito. 

Come mai allora tutto il male che c'è nel mondo? semplicemente perché l’uomo non aderisce a Cristo, e si consegna ancora in vari modi a Satana.

Il primo passo è quando l'uomo preferisce la "propria verità" alla ricerca della Verità, ogni volta che si chiude nei suoi pregiudizi. 

Infatti Gesù manifesta le opere del Regno di Dio, ma ognuno lo vede attraverso ciò che ha dentro il cuore, secondo la “propria verità e mentalità”. La mentalità di ognuno è frutto di ciò che ha ricevuto dal suo ambiente, ma anche dalla propria evoluzione, positiva o negativa. Esaminiamo allora chi è Gesù per la folla, per i parenti di Gesù, per gli scribi e i discepoli che ascoltano. 

La folla non conosceva Gesù e si entusiasma. Però portano dentro di sé l’idea di come deve essere il Messia e giudicheranno Gesù secondo questa idea preconcetta. Infatti, per esempio, quando Gesù dirà che per avere la salvezza bisogna mangiare il suo corpo e bere il suo sangue, molti smetteranno di andare con lui. Solo una fede iniziale permetterà ai discepoli, di rimanere con Gesù (Giovanni 6,66-69). 

Chi meglio dei suoi parenti "sa chi è Gesù e come deve essere"? Quando egli si manifesterà in un modo così diverso dalla vita di prima fatta di umiltà e silenzio, c'è una sola conclusione: è diventato pazzo. 

Gli scribi non conoscevano Gesù ma sono convinti di avere la chiave della verità assoluta e sentenziano che ciò che fa Gesù viene dal demonio. Non è la conoscenza della Bibbia o lo studio che viene messo qui in discussione. Nicodemo ha la loro stessa formazione ma è aperto, non presuntuoso e, pur non comprendendo certe posizioni di Gesù, riconosce nelle sue opere la firma di Dio. 

Solo chi si mette in discussione, si apre a ciò che non conosce, può andare verso Dio e conoscerlo. Per questo non basta però la sete di scoprire cose nuove. La cultura può essere una grande occasione, ma anche un grande pericolo. Fondamentalmente ci vuole umiltà: l’umiltà dell’obbediente, l’umiltà di chi prega, di chi ascolta. Nei "Promessi Sposi" il Manzoni parla della signora Prassede, tanto santa, che faceva tante opere pie ma aveva un solo (piccolo) difetto: confondeva la sua volontà con la volontà di Dio! Marco dice che la famiglia di Gesù è "Chi compie la volontà di Dio". San Luca però esplicita cosa significa compiere la volontà di Dio: "Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica" (Luca 8,21). Fa la volontà di Dio chi innanzitutto ASCOLTA LA PAROLA DI DIO.


Prima Lettura  Gn 3, 9-15  Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

Dal libro della Genesi

sabato 8 giugno 2024

D.I. 15 PERCHÉ SIA POSSIBILE UN'AUTENTICA LIBERTÀ, ESSA HA SEMPRE BISOGNO DI ESSERE "LIBERATA" / Dignitas infinita, 31-32

La libertà concreta
è sempre un cammino,
in cui nessuno deve
essere lasciato indietro.

31. Non sarebbe, inoltre, realistico affermare una libertà astratta, esente da ogni condizionamento, contesto o limite. Invece, «il retto esercizio della libertà personale esige precise condizioni di ordine economico, sociale, giuridico, politico e culturale»,[48] che restano spesso disattese. In questo senso, possiamo dire che alcuni godono di maggiore “libertà” di altri. Su questo punto si è particolarmente soffermato Papa Francesco: «alcuni nascono in famiglie di buone condizioni economiche, ricevono una buona educazione, crescono ben nutriti, o possiedono naturalmente capacità notevoli. Essi sicuramente non avranno bisogno di uno Stato attivo e chiederanno solo libertà. Ma evidentemente non vale la stessa regola per una persona disabile, per chi è nato in una casa misera, per chi è cresciuto con un’educazione di bassa qualità e con scarse possibilità di curare come si deve le proprie malattie. Se la società si regge primariamente sui criteri della libertà di mercato e dell’efficienza, non c’è posto per costoro, e la fraternità sarà tutt’al più un’espressione romantica».[49] Risulta, quindi, indispensabile comprendere che «la liberazione dalle ingiustizie promuove la libertà e la dignità umana»[50] ad ogni livello e rapporto delle azioni umane. Perché sia possibile un’autentica libertà «dobbiamo rimettere la dignità umana al centro e su quel pilastro vanno costruite le strutture sociali alternative di cui abbiamo bisogno».[51] Analogamente, la libertà è frequentemente oscurata da tanti condizionamenti psicologici, storici, sociali, educativi, culturali. La libertà reale e storica ha sempre bisogno di essere “liberata”. E si dovrà, altresì, ribadire il fondamentale diritto alla libertà religiosa.