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sabato 1 giugno 2024

SERVIZI UMILI E GLORIA DI DIO / Mistero della Visitazione, 31 maggio 2024


Oggi celebriamo il passo leggero e giovanile della Vergine Maria che si affretta verso la casa di Zaccaria ed Elisabetta.

La prima lettura a scelta (Sofonia) riecheggia questa gioiosa visita del Signore al suo popolo. La seconda lettura a scelta (Romani) esalta la carità e le sue caratteristiche. Le due letture convergono. Dio ci visita per l’amore che ha per noi. Portando Gesù agli altri la Vergine Maria è mossa da questo amore e lo effonde.

Il Vangelo racconta la Visita di Maria a Elisabetta. Innanzitutto il motivo di questa visita: Maria è da poco incinta del Salvatore. L’angelo le ha detto che sua cugina è incinta anche lei. Una notizia bellissima ma con risvolti forse pesanti: Elisabetta è una donna anziana, sta al sesto mese, è la prima volta e forse è sconvolta emotivamente da questa situazione. Parente amorevole, Maria va a darle una mano, a fare i servizi.  “non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile”. Questo è il sigillo dello Spirito di Cristo, della santità. È il segno distintivo di coloro che sono veramente figli di Maria, suoi seguaci o, come diceva san Luigi di Montfort, suoi schiavi d’amore: abbassarsi, fare i servizi più umili, quelli nascosti ma proprio per questo più necessari, rifuggendo dalla ribalta.

Quando attraverso il suo saluto si compie e si svela il Mistero, Maria intona il “Magnificat”. La Chiesa proclama questo cantico in un’altra festa: l’Assunta. Quello che Maria annuncia profeticamente come già realizzato in quei primissimi giorni della presenza ancora invisibile del Salvatore tra noi, si manifesta pienamente nell’Assunzione di Maria nella gloria di Dio in corpo e anima. Ecco la via diretta per sfuggire alla corruzione: amare, cioè essere serva (servi) del Signore e del prossimo, con la concretezza della vita quotidiana nei suoi aspetti più umili. Ecco però la grandezza nelle cose piccole: magnanimità, benevolenza, assenza di invidia, di vanto, di orgoglio, di ira, avere rispetto per tutti, cercare sempre l’ultimo posto, non tenere conto del male ricevuto, non godere dell'ingiustizia ma rallegrarsi della verità. Tutto scusare, tutto credere, tutto sperare, tutto sopportare (Vedi 1 Corinzi 13). Siamo molto lontani da tutto questo. Ma la Vergine Maria non si trova altrove, Dio non si trova altrove. E a questo siamo chiamati: a seguire la via di Maria. Però come canta Stefano Varnavà: "è arrivata vostra sorte e morite e non sapete che per tanto in alto andare molto in basso bisogna stare" (Alla Societate).


Prima Lettura  Sof 3, 14-18  Re d’Israele è il Signore in mezzo a te.

Dal libro del profeta Sofonìa

Rallégrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna  sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia».

   

Oppure  Rm 12, 9-16  Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, la carità non sia ipocrita: ….  Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.


Salmo Responsoriale  Ct 2,8.10-14  La tua visita, Signore, ci colma di gioia

Una voce! Il mio diletto!  Eccolo, viene saltando per i monti,  balzando per le colline. 

Ora parla il mio diletto e mi dice:  «Alzati, amica mia, mia tutta bella, e vieni!  Perché, ecco, l'inverno è passato,  è cessata la pioggia, se n'è andata. 

I fiori sono apparsi nei campi,  il tempo del canto è tornato  e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.  Il fico ha messo fuori i primi frutti  e le viti fiorite spandono fragranza. 

O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,  nei nascondigli dei dirùpi,  mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro».


Canto al Vangelo   Cf Lc 1,39,44 Alleluia, alleluia. Maria si mise in viaggio, sollecita,  verso la montagna; alla voce del suo saluto, Elisabetta trasalì di gioia. Alleluia.  


Vangelo  Lc 1, 39-56 Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal vangelo secondo Luca

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». 

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.


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