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giovedì 27 giugno 2024

VOLEVI GLI IDOLI?, SPERIMENTA IL LORO GIOGO! / s. Cirillo di Alessandria, 27 giugno 2024.


Il Vangelo di oggi è quello della casa sulla roccia e quella sulla sabbia. Spesso viene proclamato durante i matrimoni. Questa sera, provvidenzialmente c'era un 25° di matrimonio. Mentre gli sposi lo scelgono abitualmente in modo sentimentale, gli occhi pieni di sogni quando inizia la costruzione della loro “casa”, della loro famiglia, dopo 25 anni si comprende maggiormente il senso che voleva dargli Gesù: "
chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio", chi costruisce sulla sabbia è davvero stolto. E le parole di Gesù prima di questa parabola sono ancora più dure: non basta l’osservanza esteriore, e nemmeno le opere che vengono dall’ufficio ricoperto. 

La prima lettura mostra infatti la catastrofe nazionale provocata dal tollerare per troppo tempo il fare solo esteriore, lo strumentalizzare Dio in tanti modi, il rimandare giorno dopo giorno la conversione. Alla fine il popolo, dopo tante morti e sofferenze, viene vinto e portato in esilio. Chi rimane nel paese invece cade in miseria, facile preda di ogni banda di predoni. Il giovane re Ioiachin, per debolezza o per una fede ormai inquinata, praticava il culto degli idoli, come suo padre. Il risultato è l’esilio. Si potrebbe dire: volevi gli idoli, eccoti gli idoli di Babilonia! Tutto indica che anche noi in Italia, in Europa e in tutto il mondo, abbiamo rigettato il Dio vero, la ricerca della Verità. E i risultati sono tragici. 

Preghiamo perché il Signore abbia misericordia di noi e del mondo intero, che la Chiesa combatta per la purezza e l’unità della fede come fece san Cirillo di Alessandria, che ogni genitore prenda coscienza del suo dovere di educare i figli nella disciplina del Signore o “buona vita del Vangelo”, con l’esempio e la parola.  

  

Prima Lettura 2 Re 24, 8-17 Il re di Babilonia condusse prigionieri Ioiachin e tutti gli uomini di valore.

Dal secondo libro dei Re

Ioiachin aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatan. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto suo padre. 

In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Babilònia marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio. 

Nabucodonosor re di Babilònia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. Ioiachin re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi eunùchi, al re di Babilònia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece prigioniero. 

Il re di Babilònia portò via di là tutti i tesori del tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del Signore. 

Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la gente povera del paese. 

Deportò in Babilònia Ioiachin, la madre del re, le mogli del re, i suoi eunùchi e le guide del paese, conducendoli in esilio da Gerusalemme in Babilònia. Tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilònia dal re di Babilònia. 

Il re di Babilònia nominò re, al posto di Ioiachin, Mattanìa suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa.


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 78  Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

O Dio, nella tua eredità sono entrate le nazioni, hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto in macerie Gerusalemme. Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli agli animali selvaggi. 

Hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva. Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini,  scherno e ludibrio di chi ci sta intorno. Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre?  Arderà come fuoco la tua gelosia? 

Non imputare a noi le colpe dei nostri padri,  presto ci venga incontro la tua misericordia, poiché siamo troppo infelici.  Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, salvaci e perdona i nostri peccati  per amore del tuo nome.  Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome. 


Canto al Vangelo    Gv 14,23  Alleluia, alleluia. Se uno mi ama osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia.

Vangelo   Mt 7, 21-29 La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 

Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. 

Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 

Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 

Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande». 

Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.


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