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venerdì 14 giugno 2024

D.I. 17 IL DRAMMA DELLA POVERTÀ / Dignitas infinita, 35-37.


35. Pur senza pretesa di esaustività, in ciò che segue richiamiamo l’attenzione su alcune gravi violazioni della dignità umana particolarmente attuali.


Il dramma della povertà


36. Uno dei fenomeni che contribuisce considerevolmente a negare la dignità di tanti esseri umani è la povertà estrema, legata all’ineguale distribuzione della ricchezza. Come già sottolineato da san Giovanni Paolo II, «una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo consiste proprio in questo: che sono relativamente pochi quelli che possiedono molto, e molti quelli che non possiedono quasi nulla. È l’ingiustizia della cattiva distribuzione dei beni e dei servizi destinati originariamente a tutti».[58] Inoltre, sarebbe illusorio fare una distinzione sommaria tra “Paesi ricchi” e “Paesi poveri”: già Benedetto XVI riconosceva, infatti, che «cresce la ricchezza mondiale in termini assoluti, ma aumentano le disparità. Nei Paesi ricchi nuove categorie sociali si impoveriscono e nascono nuove povertà. In aree più povere alcuni gruppi godono di una sorta di supersviluppo dissipatore e consumistico che contrasta in modo inaccettabile con perduranti situazioni di miseria disumanizzante. Continua “lo scandalo di disuguaglianze clamorose”»,[59] dove la dignità dei poveri viene doppiamente negata, sia per la mancanza di risorse a disposizione per soddisfare i loro bisogni primari, sia per l’indifferenza con cui sono trattati da coloro che vivono accanto a loro.

37. Con Papa Francesco si deve pertanto concludere che «è aumentata la ricchezza, ma senza equità, e così ciò che accade è che “nascono nuove povertà”. Quando si dice che il mondo moderno ha ridotto la povertà, lo si fa misurandola con criteri di altre epoche non paragonabili con la realtà attuale».[60] Di conseguenza, la povertà si diffonde «in molti modi, come nell’ossessione di ridurre i costi del lavoro, senza rendersi conto delle gravi conseguenze che ciò provoca, perché la disoccupazione che si produce ha come effetto diretto di allargare i confini della povertà».[61] Tra questi «effetti distruttori dell’Impero del denaro»,[62] si deve riconoscere che «non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità del lavoro».[63] Se alcuni sono nati in un Paese o in una famiglia dove hanno meno possibilità di sviluppo, bisogna riconoscere che ciò è in contrasto con la loro dignità, che è esattamente la stessa di quelli che sono nati in una famiglia o in un Paese ricco. Tutti siamo responsabili, sebbene in diversi gradi, di questa palese iniquità.


[58] S. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis (30 dicembre 1987), n. 28: AAS 80 (1988), 549.

[59] Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), n. 22: AAS 101 (2009), 657, che cita Paolo VI, Lett. enc. Populorum progressio (26 marzo 1967), n. 9: AAS 59 (1967), 261-262.

[60] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 21: AAS 112 (2020), 976, che cita Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), n. 22: AAS 101 (2009), 657.

[61] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 20: AAS 112 (2020), 975-976. Cf. anche la “Preghiera al Creatore” alla fine della stessa Enciclica.

[62] Ibidem, n. 116: AAS 112 (2020), 1009, che cita Francesco, Discorso ai partecipanti all’Incontro mondiale dei movimenti popolari (28 ottobre 2014): AAS 106 (2014), 851-852.


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