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mercoledì 17 luglio 2019

ESTATE IN CAMMINO VERSO L'ASSUNTA

Maria vince il demonio.

Qualche giorno in Francia. Ritorno per la prima domenica di agosto e quindi riprenderà allora il blog.
Che l'estate sia per tutti un tempo propizio di comunione con Dio. La preghiera non va in vacanze. Papa Francesco spiega come passa le sue vacanze e la prima cosa è: posso pregare di più!
In particolare andiamo verso la festa dell'Assunta, la Pasqua di Maria che è da valorizzare molto di più tra noi cristiani occidentali, come fanno gli ambrosiani e soprattutto gli orientali.

AUDACIA E UMILTA' VANNO INSIEME? / mercoledì XV° sett. T.O.



Dio rivela il suo Nome a Mosè. Gesù dice che il Padre rivela il suo mistero ai piccoli. Quindi Mosè era un piccolo. Ma Mosè non era un grande, con tutto quello che ha fatto? Dal Vangelo ma anche dalla sua vita comprendiamo che Mosè era un piccolo. Da “principe d’Egitto” educato alla corte del Faraone, iniziato alla Sapienza degli Egizi, finisce come oscuro pastore di pecore afflitto da balbuzia che invecchia nella steppa, senza poter né brillare né aiutare il suo popolo ridotto in schiavitù.
Mosè era un piccolo ma ha avuto il coraggio nel suo Dio di intraprendere questa avventura (vedi 1 Tessalonicesi 2,2: “Ma dopo avere prima sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte”.). Infatti l'audacia in Dio va di pari passo con la piccolezza vissuta nella fede e a causa della fede. La piccolezza che non esce da sé non è vera umiltà ma mancanza di fiducia in Dio o di volontà di servirlo. L’audacia senza piccolezza e umiltà non viene da Dio.
Quanti passi dobbiamo ancora fare in umiltà e audacia... 

Prima Lettura   Es 3, 1-6. 9-12
L’angelo del Signore apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto.

COMUNITA' FEDE E LUCE, PASSEGGIATA AL BOSCO.

Il posto meraviglioso dove avevamo previsto di passare una giornata non è più disponibile.. Questo ci fermerà forse? Quando mai! Anche perché a Napoli c'è il Bosco! Per qualcuno era la prima volta

L'appuntamento era alle 9...
Ma quando vengono questi ritardatari?

L'ingresso trionfale ...

Ci inoltriamo in una selva oscura...

martedì 16 luglio 2019

UMILIARSI, ACCUSARE SE STESSI, CORREGGERSI / 16 luglio, madonna del Carmelo

Immagini dal Monte Carmelo in Israele.
Oggi ho celebrato con le letture feriali. Il Vangelo era Matteo 11,20-24:
Allora Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!».
Sembra che convenga convertirsi il più tardi possibile, anche se il castigo di Sodoma e Gomorra non rallegra nessuno. Cosa vuol dire Gesù? È solo una minaccia per aria e senza valore? Pensando a tutte le persone scrupolose e deboli che incontriamo non sarebbe stato una grande idea da parte di Gesù: spaventare inutilmente le persone impressionabili, confondere maggiormente tutti i confusi, dare argomenti a tutti quelli che vogliono girare a modo loro il Vangelo!

lunedì 15 luglio 2019

VATICANO PLASTIC FREE E ALTRE INIZIATIVE



Silenziosamente, sotto papa Benedetto, il Vaticano (certo uno Stato piccolissimo e senza produzione industriale) è diventato ad “emissioni zero di CO2”. Cioè, oltre alla riduzione delle emissioni in sé, anche grazie all’installazione di pannelli solari, il Vaticano ha piantato foreste su terreni di sua competenza al punto di compensare le sue emissioni di CO2.

Ma non si è fermato lì. La raccolta differenziata dei rifiuti è passata dal 35% nel 2016 al 55% di oggi con l’obiettivo di arrivare al 70-75% da qui a tre anni. Per quanto riguarda i rifiuti speciali invece si è creato nel 2016 un’isola ecologica all’interno delle mura vaticane che oggi raccoglie in modo differenziato il 98% di questi rifiuti, con l’obiettivo di arrivare praticamente al 100% nel 2020.

Da cinque mesi è partito il trattamento dell’umido avviando catene di economia circolare. In pratica si fa il terriccio da compost che viene riutilizzato come concime di buona qualità nei giardini stessi del Vaticano o a Castel Gandolfo.

Oggi si sta per raggiungere un altro traguardo: diventare totalmente Plastic Free. Entro fine anno non si venderà più plastica monouso in Vaticano.

Dopo lo stop delle vendite di sigarette (con relativa perdita economica importante per le casse dello Stato del Vaticano) ecco altre buone notizie che ci rallegrano e ci stimolano a un impegno maggiore. Molti mi chiedono in quale anno sarà eliminata per legge la plastica monouso in Italia. Veramente non lo so di preciso. So che possiamo fare molto di più fin da adesso è che è necessario farlo senza aspettare che ce lo imponga la legge.

COSA SIGNIFICA CHE GESU' E' VENUTO A PORTARE SPADA SULLA TERRA? / lunedì XV° sett. T.O.


Dal sito "108 grani".
Gesù dice che è venuto a portare spada e non pace sulla terra. Alcuni musulmani citano questo versetto fino alla noia per giustificare la spada materiale usata da Maometto. Ma forse anche noi possiamo comprendere male questo versetto: non giustifica nessuna violenza contro alcuno. La spada del Vangelo è solo spirituale! È rivolta contro di me, e recide in particolare i legami di affetto tra parenti quando diventano prevalenti o perfino morbosi e non permettono di mettere il Signore e la sua volontà al primo posto. “Chi ama padre o madre più di me non è degno di me”. Devo scegliere. È spesso inevitabile che in questo sforzo per mettere il Signore al primo posto non riesca a non alterarmi. Ma se cado nella collera o nel giudizio, oppure uso parole pungenti, è solo segno che sono ancora molto imperfetto, che devo ancora camminare molto. Non ho usato ancora abbastanza la spada contro me stesso. 
La spada di Gesù è la croce. La croce cambia il mondo. Per questo se voglio il Regno di Dio incontro resistenza, incomprensioni. Si è sempre fatto così… Come mai tu adesso vuoi cambiare? Cosa ti prende? Un ostacolo molto comune al fare la volontà di Dio è quello dei sensi di colpa che mi incatenano al passato e, sembrando molto religiosi, ingannano e hanno moltissimo potere. I sensi di colpa spesso mi legano a chi mi ha dato la vita o ha costituito il mio ambiente e supporto vitale negli anni cruciali della mia infanzia mentre il Signore è davanti a me, Alpha ma anche e sopratutto Omega, Inizio e Fine che mi da una vita nuova, una speranza certa e mi apre il futuro.Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre…” (Gen 2:24). Perdere la propria vita per causa di Gesù è certamente un “morire” ma è l’unico modo per vivere. È un combattimento vitale che esige tutte le proprie energie anche se si vince solo con la Grazia. “Se uno non nasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio”. (Giovanni 3,3)

Prima Lettura   Es 1, 8-14. 22
Cerchiamo di essere avveduti nei riguardi di Israele per impedire che cresca.

domenica 14 luglio 2019

RIBALTARE LA SOCIETA' / XV° Domenica T.O.


Parabola del Buon Samaritano - Michele Abastante 2016.
Il dottore della Legge di oggi è ben formato, pone la domanda in modo preciso: dice “ereditare la vita eterna” da Dio e non “avere” come quel tale che fa una domanda quasi in tutto simile a Gesù (Matteo 19,16). Egli gli risponde in modo altrettanto sicuro e chiaro. Anche dopo la parabola, darà a Gesù di nuovo la risposta giusta: «Chi ha avuto compassione di lui». È una persona retta intellettualmente, qualità non così frequente e da apprezzare.
Cosa gli manca allora? Quello che è veramente interessante è comprendere cosa manca a me.
Per aiutarmi Gesù mette a confronto tre persone che trovano sulla loro strada un uomo derubato e picchiato a sangue, mezzo morto. Lo vedono tutti e tre. Ognuno di loro ha le sue cose da fare. Due passano oltre. Partono da se stessi e difendono se stessi. Il terzo vede e ha compassione. Anche lui è cosciente di sé, dei suoi programmi, l’indomani continua la sua strada. Ma la compassione lo fa uscire da sé stesso.
Questo è il ribaltamento. Difendendo me stesso domando: “chi è il mio prossimo?”. Avendo compassione inizio un’avventura che mi fa uscire da me stesso e mi rende capace di "farmi prossimo". Dio che ha tutto in mano mi guida in un cammino progressivo di maturazione di fede. Dio non dà leggi universali da adempiere per tutti, non impone gioghi impossibili da portare, ma accompagna figli in cammino. La compassione è il motore del cammino. Questo è l’unico modo per ereditare la vita eterna e salvare la società. Il mio cuore mi dice subito se difendo me stesso (ahimè, quante volte!) o mi lascio guidare dalla compassione.

Prima Lettura  Dt 30, 10-14
Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica». 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 18
I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. 

Seconda Lettura
  Col 1, 15-20
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

Canto al Vangelo  Gv 6,63.68
Alleluia, alleluia.

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.

  
Vangelo   Lc 10, 25-37
Chi è il mio prossimo?

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». 


sabato 13 luglio 2019

NON TEMETE. TENGO IO FORSE IL POSTO DI DIO? / sabato XIV° sett. T.O.

Cattedrale di Sessa Aurunca - Il terribile Leone tratta con tenerezza i suoi piccoli.

Un filo unisce le letture di oggi: la paura. E in particolare tratta della paura di Dio. La sensibilità e lo spirito che manifesta Giuseppe, figlio di Giacobbe, sono veramente straordinari. Lui che ha tanto sofferto ha compreso cos'è la debolezza e quanto la (sua) storia sia nelle mani di Dio, di un Dio che usa ogni circostanza per il bene dei suoi eletti. Non aver paura quindi di Dio.
Ma Gesù invita a temere solo Dio. Non è una contraddizione. La fiducia in Dio Padre implica il riconoscere la sua Signoria assoluta, riconoscere che la libertà che offre è fondata su valori che Egli, Creatore, ha insito nel più profondo della struttura delle cose. Il libero arbitrio permette di scegliere tra il bene e il male. Lo scegliere il bene porta alla vita e alla libertà vera, mentre il male porta alla morte e all’alienazione, all’inferno. Ma sopra ogni cosa ha la meglio la misericordia: il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio”. (Giac 2:13)
N.B.: “chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”. Questa frase del Vangelo di oggi è spesso usata come argomento di autorità da persone esaltate o malevoli che spacciano falsi messaggi celesti e false profezie. Viene usato nelle catene di sant’Antonio (non ne trovo più sui social dei gruppi della parrocchia. Che soddisfazione! Ma che lotta per farle sparire…). Per chi usa in modo terroristico la Parola di Dio si applica ciò che Gesù dice nello Vangelo di oggi: “Non abbiate dunque paura di loro”. Non prendeteli nemmeno in considerazione! Dice san Paolo: “Siete stati comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini! (1Cor 7:23). Dio comprende il dubbio, comprende e vuole l’approfondimento, la domanda, il dialogo, richiede la prudenza e il discernimento. “E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!»”. (Rm 8:15)


Prima Lettura   Gn 49,29-33; 50,15-26
Dio verrà a visitarvi e vi farà uscire da questa terra. 

venerdì 12 luglio 2019

ALLA FINE CHI VINCERA'? / venerdì XIV° sett. T.O.

Partenza della famiglia di Giacobbe per l'Egitto - Marc Chagall.
“Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.”
Non proprio una bella prospettiva, anzi, desolante…; è vero il Signore assicura che ci darà forza e sapienza. Ci raccomanda di preservarci, evitando liti e guerre, non polemizzando. Alla fine questo Vangelo è un testo di consolazione! Apocalupsis – Apocalisse – significa “Rivelazione”. Il libro dell’Apocalisse o “Rivelazione” è un libro di consolazione. Infatti ci ricorda che la Storia reale è disseminata di prove fortissime ma Dio non è assente e guida tutto a buon fine. Nel nostro senso comune però la parola Apocalisse è sinonimo di catastrofe totalmente negativa. Questo è la conferma che non siamo cristiani. Sogniamo sempre la famiglia Mulino Bianco che non esiste. Preferiamo i nostri piccoli progetti personali e le favolette della pubblicità, delle serie televisive, dei tabloid, della politica. La realtà è ben diversa, ma Dio lui non cambia. È affidabile. Dà il centuplo.

giovedì 11 luglio 2019

TORNARE ALLO SPIRITO DEI PADRI FONDATORI / San Benedetto 11 luglio

Noirmoutier en l'Ile - Vendea.

Colui che non voleva fare politica e si è ritirato nella solitudine anteponendo l’amore a Cristo ad ogni altra cosa, è stato un grande strumento di Dio per lanciare un processo sociale enorme (e quindi anche politico) lungo i secoli tanto da essere giustamente invocato come Patrono di Europa. Sono innumerevoli le città in Europa il cui nome proviene dal Monastero attorno al quale sono nate e cresciute. Solo per la Francia ne ho contate decine e decine (le varie Monestiers, Moutier, Moustiers, Mouthier, Moutiers, Moutrot, etc.).
Il nuovo Presidente del Parlamento europeo ha detto che bisogna tornare allo spirito dei Padri Fondatori dell’Unione Europea. Non so se tiene conto che i tre più importanti Padri Fondatori  erano cattolici ferventi: Alcide de Gasperi, Robert Schuman e Konrad Adenauer.
Ma, in ogni caso, a noi che siamo cristiani importa ritornare allo Spirito del nostro Padre Fondatore che è Gesù Cristo. Ritornare al Vangelo integrale. San Francesco e san Benedetto ci aiutano in questo. In particolare – ma tutti i fondatori hanno fatto qualcosa di simile – Benedetto ha avuto la grazia di fare una sintesi così equilibrata tra Spirito e Regole concrete che il monachesimo “benedettino” si è esteso all’inizio, non per fondazioni dirette, ma proprio perché comunità monastiche preesistenti hanno adottato la sua Regola. La prima cosa da fare per lui era “l’Opus Dei”, l’Opera di Dio per eccellenza, cioè la preghiera, fondata sulla Parola di Dio.
La bellezza della santità di Benedetto, la bellezza della santità della vita comunitaria monastica, la bellezza dei progressi sociali spirituali e culturali che hanno avuto origine dai monasteri ci rafforza nel chiedere a Dio una conversione radicale al Vangelo, nell’umiltà dei nostri limiti e nella perseveranza di chi veramente crede. San Benedetto Patrono di Europa ci sostenga nel vivere il Vangelo integrale nella nostra generazione.

Prima Lettura  Pr 2,1-9
Inclina il tuo cuore alla prudenza.

E' UMANO LASCIAR MORIRE UN UOMO DI FAME E SETE? / Preghiamo per Vincent Lambert

Date da bere all'assetato. Lasciate vivere Vincent Lambert.
 In questi giorni si fa morire Vincent Lambert, un uomo francese rimasto tetraplegico dopo un terribile incidente stradale, undici anni fa. È stato condannato ad una morte atroce e ipocrita. Essendo vietata l’eutanasia, e ritenendo che la sua vita non ha “valore degno”, gli è stato tolto il supporto di idratazione e alimentazione per sondino, sedandolo. Si sa per certo che, anche se non può parlare, egli aveva la sensibilità e percepiva le presenze attorno a lui. Quindi soffre. Approfittando del caldo di questi giorni, un gruppo di protesta ha pensato di mettersi di fronte alla Ambasciata di Francia a Madrid, distribuendo gratuitamente bottigliette di acqua minerale ai passanti e invitandoli a riflettere sull'essenzialità semplice e naturale dell'acqua. Uccidere direttamente Vincent Lambert è vietato. Ma da quando dare cibo e acqua ad un ammalato cronico è accanimento terapeutico?


Il Papa ha chiesto in questi giorni di pregare “per gli infermi che sono abbandonati o lasciati morire”. “Una società è umana se protegge la vita, ogni vita, dal suo inizio fino a sua fine naturale, senza scegliere chi è degno di vivere e chi non lo è”. “I medici devono servire la vita non toglierla”. “L’unico padrone della vita dall’inizio fino alla fine naturale è Dio e il nostro dovere è fare tutto il possibile per custodire la vita” (Papa Francesco) .
Preghiamo per Vincent Lambert, per la sua famiglia, per un dramma che ha diviso una famiglia e molte famiglie; per la sua moglie che ha chiesto da tempo di farlo morire, per i suoi genitori che hanno combattuto eroicamente fino ad oggi per lasciarlo vivere, per tutti gli ammalati abbandonati, per quanti si pongono il problema dell’eutanasia o vogliono imporla.

N.B.: Vincent Lambert è morto questa mattina dopo 10 giorni. Il Signore asciughi tutte le sue lacrime.

mercoledì 10 luglio 2019

BEATA LA NAZIONE CHE HA GIUSEPPE COME CAPO DEL GOVERNO / mercoledì XIV° sett. T.O.

Giuseppe abitò in Egitto - James Tissot.

Nella prima lettura inizia il racconto del ritrovamento tra Giuseppe, diventato viceré d’Egitto, e i suoi fratelli che l’hanno venduto tanto tempo fa come schiavo per gelosia.
Colpisce subito il senso di colpa che riemerge. Non può essere diversamente. La ferita delle colpe passate può guarire solo nel perdono di Dio ed è ciò che Gesù fa istituendo i dodici che saranno missionari della misericordia. Per questo, santa Teresina raccomandava di pregare tanto per gli agonizzanti e le famiglie devono preoccuparsi di avvicinare i loro anziani e malati gravi quanto prima ai sacramenti.
Ma  un’altra frase suscita una riflessione attualissima. Dice Giuseppe ai suoi fratelli: “Se voi siete sinceri..”. Come mai? L’Egitto è il paese più ricco e può sfamare a prezzi regolati, non solo i suoi cittadini ma anche i popoli stranieri. Ovviamente su questo cercano di innescarsi gli speculatori. È necessario saper distinguere chi ha veramente bisogno e chi fa il trafficante. L’Italia e l’Europa si trovano di fronte ad un’emergenza profughi epocale. Il cambiamento climatico è causato principalmente dall’inquinamento e l’avidità dei paesi più ricchi e cinici. I profughi fuggono da conflitti alimentati dalla vendita di armi fabbricate in questi stessi paesi. È di ieri la notizia che l’aiuto ufficiale allo sviluppo dell’Italia, sempre molto esiguo, è ai minimi storici. Quindi c'è un dovere di accoglienza che è anche una necessità per l’Italia che si è chiusa da decenni alla vita e vede la sua popolazione diminuire drammaticamente. Pur lottando contro i trafficanti, accogliere e integrare in modo intelligente e generoso è una necessità di sopravvivenza per noi stessi. Perché dovrebbe creare problemi oltre misura se la “razza” italiana è frutto da sempre di un patchwork di etnie diverse? Ma invece di dire la verità alla gente, si preferisce andare per slogan.

martedì 9 luglio 2019

ALTRI SEGRETI VANNO ASSOLUTAMENTE DIFESI



Il segreto di confessione è assolutamente inviolabile, ma il segreto va custodito con gelosa cura e fermezza anche in altri casi. Continua il documento della Santa Sede.

2. Foro interno extra-sacramentale e direzione spirituale
All’ambito giuridico-morale del foro interno appartiene anche il cosiddetto “foro interno extra-sacramentale”, sempre occulto, ma esterno al sacramento della Penitenza. Anche in esso la Chiesa esercita la propria missione e potestà salvifica: non rimettendo i peccati, bensì concedendo grazie, rompendo vincoli giuridici (come ad esempio le censure) e occupandosi di tutto ciò che riguarda la santificazione delle anime e, perciò, la sfera propria, intima e personale di ciascun fedele.
Al foro interno extra-sacramentale appartiene in modo particolare la direzione spirituale, nella quale il singolo fedele affida il proprio cammino di conversione e di santificazione a un determinato sacerdote, consacrato/a o laico/a.

SEGRETO DI CONFESSIONE SOTTO ATTACCO: COSA DICE LA CHIESA?



Di fronte ai crimini di pedofilia perpetrati da membri della Chiesa, in particolare presbiteri e consacrati, alcuni organi di stampa e governi occidentali cercano di rendere obbligatorio per legge per i sacerdoti di violare il segreto di confessione nel caso in cui un pedofilo venisse a confessare questo peccato.  
Questo va completamente contro il Vangelo e la sostanza e bellezza del Sacramento della Riconciliazione. Ma poi, chi si confesserà più se sa che sarà denunciato alla Polizia? Ricordo che – alle medie stavo in una scuola cattolica – il “prefetto di disciplina” non era disponibile per le confessioni di noi alunni, perché in caso di furto o altre cose del genere, avrebbe potuto essere legato dal segreto di confessione.
La penitenzieria del Papa lo ha ribadito in un documento pubblicato in questi giorni: il segreto di confessione, e anche il segreto delle confidenze dette al sacerdote in ambito di Direzione spirituale vanno rispettati assolutamente. Ieri un progetto di legge nello Stato della California che avrebbe imposto ai sacerdoti di violare il segreto di confessione è stato ritirato perché non sarebbe stato votato.
Ecco una parte del documento del Vaticano.

1. Sigillo sacramentale
Recentemente, parlando del sacramento della Riconciliazione, il Santo Padre Francesco ha voluto ribadire l’indispensabilità e l’indisponibilità del sigillo sacramentale: «La Riconciliazione stessa è un bene che la sapienza della Chiesa ha sempre salvaguardato con tutta la propria forza morale e giuridica con il sigillo sacramentale. Esso, anche se non sempre compreso dalla mentalità moderna, è indispensabile per la santità del sacramento e per la libertà di coscienza del penitente; il quale deve essere certo, in qualunque momento, che il colloquio sacramentale resterà nel segreto della confessione, tra la propria coscienza che si apre alla grazia di Dio, e la mediazione necessaria del sacerdote. Il sigillo sacramentale è indispensabile e nessun potere umano ha giurisdizione, né può rivendicarla, su di esso»[3].

BASTA MORTI A MARANO!



In questo ultimo periodo, e in particolare in queste settimane, abbiamo avuto tre incidenti stradali mortali sulle vie cittadine di Marano! Non conosco la dinamica di questi incidenti. Ma si possono fare riflessioni generiche che ci riguardano tutti. È vero che le strade e la segnaletica possono e devono migliorare. Ma una cosa è certa: in queste tragedie almeno una delle persone coinvolte non ha rispettato il codice stradale! Ad un incrocio se si rispetta il codice stradale non ci sono incidenti, tanto meno mortali. Il ragazzo del motorino non portava il casco. Anche se la "colpa" era sua, il casco gli salvava forse la vita. Perché deve essere condannato a morte un ragazzo di diciott'anni per una imprudenza? È vero che le due ruote sono pericolosi. Quando ero ragazzo le chiamavamo “la banca degli organi”. Qualche amico, entusiasta della sua moto, dopo qualche inverno e qualche scivolata sul ghiaccio ha preferito la sicurezza delle quattro ruote. Ma se, come succede troppo spesso da noi, il codice stradale non è rispettato, tante volte perché neppure conosciuto, tutto diventa più pericoloso, anche camminare a piedi per strada.
Qualche anno fa a Marano un ragazzo, ad un incrocio cieco, con lo stop da rispettare che si vede da 300 metri, è venuto a distruggermi ala e ruota. Non ho fatto intervenire l’assicurazione. Il papà era capace e ha riparato tutto con amore e professionalità e mi sono fatto un amico. Ma non capisco perché questo stesso padre ha riparato velocissimo anche la macchina del figlio – reduce di un’altro incidente gravissimo in motocicletta – perché doveva andare al mare! Io l’avrei appiedato per l’estate.
Come dice il nostro Cardinale: "E' vero che la Madonna ti accompagna, ma chi guida sei tu!"

LA PREGHIERA E' UNA LOTTA O UN ABBANDONO? / martedì XIV° sett. T.O.

E. Delacroix - La lotta di Giacobbe con l'Angelo.
Spesso la preghiera viene capita male. E in particolare vengono travisati sia la lotta che l’abbandono che troviamo nella Scrittura e nella vita dei Santi. 
Giacobbe ci da oggi una grande lezione: non si stacca dal Signore, dalla preghiera, fin quando Egli non l’avrà benedetto. Così è la preghiera. Così dobbiamo fare. Non impazzire fin quando il Signore avrà fatto la mia volontà, non disperarmi perché quello che voglio io non mi viene concesso. A questo punto santa Teresina ci ricorda: “se voglio una cosa la chiedo alla Madonna, anche due volte perché ci tengo molto, ma dopo smetto, perché la Madonna mi sente e sa quello che è buono per me. Se non me lo da è perché non è buono per me o perché non è venuto il momento”. Ma non mi staccherò da Dio finché mi abbia benedetto! finché non mi abbia abbracciato, stretto nella sua Alleanza, fatto suo, fatto entrare tra i suoi amici, FINCHE' NON MI ABBIA DONATO UNA PAROLA DA COMPIERE, UNA STRADA (LA SUA) DA SEGUIRE.
Come è diversa la mia, la nostra preghiera...
Certamente pregare, senza stancarsi, secondo le intenzioni e le indicazioni di Gesù è molto buono. Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!” ci dice Gesù nel Vangelo di oggi. Ci sono nel Vangelo molte altre indicazioni:  “quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!”, e così via. Se noi volessimo partire maggiormente dalla Parola di Dio, che è Parola di Salvezza, la nostra preghiera migliorerebbe molto!
Diceva Charles de Foucauld: « Mon Père, je remets mon esprit entre Vos mains » Lc 23,46. « C'est la dernière prière de notre Maître, de notre Bien-Aimé... puisse-t-elle être la nôtre... Et qu'elle soit non seulement celle de notre dernier instant, mais celle de tous nos instants. »
« Padre mio, consegno il mio spirito nelle Vostre mani » Lc 23, 46. «È l’ultima preghiera del nostro Maestro, del nostro Amato … possa essere la nostra… E che non sia solo quella del nostro ultimo istante, ma quella di tutti gli istanti. »

lunedì 8 luglio 2019

PREGHIERE POTENTISSIME / Lunedì XIV° sett. T.O.

Scala di Giacobbe - Marc Chagall.
Nel Vangelo di oggi troviamo esempi di preghiera che sono di grande insegnamento per noi.


Un notabile ha appena perso la figlia. Crede che Gesù ha il potere di farla risorgere. Oltre il rischio della delusione, si espone alle beffe della gente attorno. Un capo ha un’immagine da difendere. Ora la derisione che cade su Gesù ricadrà su di lui in caso di insuccesso. Grande è la sua fede.
Una donna soffre da anni di una malattia vergognosa eppure osa avvicinarsi a Gesù. Rischia di essere respinta da lui e poi bollata dal suo vicinato perché, lei impura, è andata a contaminare un uomo (santo). Per questo cerca un contatto fisico minimo. La vecchia traduzione usava il verbo “guarire” ma lei cerca la salvezza. Grande è la sua fede.
Nella prima lettura Giacobbe sogna una scala che congiunge la terra al cielo e Dio che gli promette di benedirlo con il possesso della terra e di una discendenza numerosa. Giacobbe aderisce al progetto del Dio di suo Padre e di suo Nonno e promette di considerarlo come suo unico Dio e protettore se compirà le sue promesse. Sembra che la fede di Giacobbe sia meno grande eppure questa è la preghiera più “cristiana”. “Eccomi sono la serva del Signore si compia in me secondo la tua Parola” dirà molto più tardi una giovane di Nazareth. Fidarsi di Dio, entrare nella sua volontà è più che chiedere.
Cerco di sapere qual è la volontà di Dio su di me? Appoggio ancora tutta la mia vita sull’obbedienza al suo progetto? “Volerci come Dio ci vuole” diceva santa Maria Francesca de Chantal, includendo non solo il fare la volontà di Dio ma anche il modo di realizzarla secondo i suoi gusti.

Prima Lettura   Gn 28, 10-22a
Una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo.


domenica 7 luglio 2019

NON SERVE A NIENTE ESSERE LA MADONNA SE.../ Domenica XIV T.O.

Foto di un vestigio della prigione per donne di Cadillac.

“Conta solo l’essere nuova creatura” ci dice san Paolo. C'è una storia straordinaria, tanto più all’epoca ma anche oggi, che merita di essere raccontata. Ancora nel mezzo del XIX° secolo le peccatrici pubbliche sono bollate a vita. Quando una si converte può al massimo ritirarsi in un rifugio per pentite dove non sarà mai equiparata ad una “buona suora”, pur vivendo una vita del tutto monastica. Chiamato dai superiori a predicare “esercizi spirituali” alle 400 detenute del carcere femminile di Cadillac, vicino Bordeaux, il giovane domenicano P. Lataste entra con una stretta al cuore in un ambiente infernale di reiette, spesso ergastolane. I suicidi sono numerosi. Ma P. Lataste prima di entrare in convento ha fatto una lunga esperienza nelle Conferenze di San Vincenzo di Paoli, diventando amico dei poveri. E si è preparato accuratamente nella preghiera e nello studio. In particolare ha contemplato Gesù in croce e ai suoi piedi radunati dall’amore e la gratitudine per lui, Maria sua Madre, Maria di Cleofa, sua zia, Giovanni il discepolo fedele e Maria Maddalena dalla quale ha cacciato 7 demoni. “Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove”. (2Cor 5,17). P. Lataste invita le detenute ad accogliere Cristo che non le discrimina, a vivere il tempo del carcere come anime votate a Dio, recluse per Cristo. E queste donne credono! Nasceranno poi le domenicane di Betania, una comunità dove donne dal percorso socialmente regolare saranno unite con donne profondamente ferite dal peccato, ex carcerate, ex prostitute, confuse tra loro, senza che si parli mai del passato. Conta essere nuove creature.
Diceva P. Lataste: “Chiunque voi siate, venite da Gesù. Egli ha tanta bontà tanto perdono per chi si sente colpevole. Ha del balsamo per tutte le ferite, dell'acqua per tutti i peccati”. Dio «pesa le anime solo secondo il peso dell’amore». Dio non guarda al passato, tanto che «non serve nulla essere stata virtuosa se non lo si è più e che non ha nessuna importanza di essere stata peccatrice se non lo si è più».
Non importa essere la Madonna ma essere in Cristo, non ha valore essere la Madonna se non sei in Cristo! Se sei Maria di Cleofa, la credente brava che non ha mai mancato ai suoi doveri religiosi, non ti serve a nulla senza Cristo. Se sei l’Apostolo Giovanni che ha seguito la vocazione fin dalla giovinezza non ti serve a nulla senza Cristo. Se sei la Maddalena con un passato burrascoso e tanti peccati non ha importanza se sei in Cristo.  
Comprendiamo l'importanza dell'annuncio che ci presenta il Vangelo di oggi.

Prima Lettura  Is 66, 10-14
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace. 
Dal libro del profeta Isaìa
Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi»

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 65
Acclamate Dio, voi tutti della terra. 
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».
«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Seconda Lettura
  Gal 6, 14-18
Porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Canto al Vangelo 
  Col 3,15.16
Alleluia, alleluia.

La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Alleluia.

  
Vangelo  Lc 10, 1-12. 17-20. forma breve Lc 10,1-9
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal vangelo secondo Luca
[In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.
] Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

sabato 6 luglio 2019

QUEL DISONESTO DI GIACOBBE.. / sabato XIII sett. T.O.

Duomo di Monreale - Isacco benedice Giacobbe.
Non è tanto bello quello che fa Giacobbe – aiutato dalla madre – nei confronti del fratello Esaù, carpendo la benedizione che il vecchio padre Isacco voleva dargli. È vero che Esaù non è irreprensibile: ha disprezzato il suo diritto di primogenitura vendendolo per un nulla, tradisce l’Alleanza sposando donne pagane, causando intima amarezza ai genitori… (Genesi 26,34; 27,46). Il nostro istinto però è di moralizzare la figura di Giacobbe. Dio non può chiamare un peccatore. San Luigi di Montfort vede in Rebecca una figura della Vergine Maria. Dice che Giacobbe era vicino alla madre, le obbediva in tutto, come il vero devoto di Maria. Ma Giacobbe non era tanto buono. Aveva solo capito da dove veniva la benedizione. La Bibbia regge lo scandalo: l’essenziale per gli ebrei, e quindi per noi, è che Dio sceglie chi vuole e che, essendo tutti deboli e peccatori, il peccato più grave è di rinnegare l’Alleanza con Dio, di non essergli fedele. Cioè se Dio mi chiama, non è perché sono buono ma, al contrario, perché ho bisogno di essere salvato. Egli non guarda ai miei peccati, diventerò buono e santo solo se sarò fedele al legame con Lui, capiti ciò che capiti. Vado in rovina se concentrandomi su una giustizia prodotta dai miei meriti, dai miei sforzi, dimentico il Santo, Colui che è l’Unico Amore, l’Unica Fonte di Vita e di Santità.

venerdì 5 luglio 2019

LETTURE DI CONSOLAZIONE / venerdì XIII sett. T.O.

Guido Reni - L'Apostolo Matteo e l'angelo.

Dopo la perdita di sua madre, Isacco, che non è morto nell’evento tragico del Monte Moria, trova consolazione nella moglie che il Signore gli ha riservato, ragazza bella e dal bel carattere, pronta al servizio con estrema disponibilità e gentilezza (Rebecca: Colei che unisce con grazia).
Dopo il buio convulso dei suoi tanti soldi e peccati Matteo Levi viene liberato, accolto in una comunità nuova con una missione che gli riempie il cuore. Il lasciare tutto di Matteo è una fine ma con Gesù è un inizio che si può condividere con gli amici. Matteo ha fatto tanti banchetti! Cosa c'era al centro? Questa volta  al centro c'è Gesù, c'è la speranza. Matteo ha messo decisamente Gesù al centro della sua vita. Anzi, Gesù ha scelto lui Matteo. Miserando atque eligendo: facendogli misericordia, lo elesse. Matteo non perde i suoi amici e magari saranno più amici di prima perché il loro legame sarà santificato da Gesù, potrà essere pienamente condiviso. 
Conosco una persona che mi ha confidato aver letto questo Vangelo della chiamata di Matteo da ragazzo e si è fermato al primo versetto. Quel ragazzo ha sicuramente letto il racconto secondo Luca: “Quello, lasciata ogni cosa, si alzò e lo seguì” (Lc 9,28) perché la sua reazione fu: “e come si fa a lasciare tutto?” e chiuse il Vangelo, impaurito. Solo anni dopo lesse tutto il brano: “Poi Levi gli preparò un grande banchetto in casa sua…" (Lc 9,29) e comprese che Dio vuole darci una nuova vita, non toglierci la vita. Però il banchetto con gli amici e questo nuovo spirito vengono solo dopo che ci si è alzati, lasciando ogni cosa per seguire Gesù, solo lui. Il Vangelo, o è radicale, o non è Vangelo. Ma non è moralista come vorrebbero i farisei e come tanti di noi, in fondo, pensiamo, tenendoci a distanza di sicurezza dalla conversione sincera. Senza conversione non c'è salvezza. Ma siccome Dio è amore  siccome Dio mi ama così come sono, siccome il male non può venire da Dio, cioè tutto ciò che non mi piace non può venire da Dio ecc.… non c'è bisogno di cambiamento radicale – dicono in tanti –. Questi discorsi sono totalmente fuorvianti!

Prima Lettura  Gn 23, 1-4. 10. 19; 24, 1-8. 62-67
Isacco amò Rebecca e trovò conforto dopo la morte della madre.

LETTURE SCIOCCANTI / giovedì XIII sett. T.O.

Juan de Valdes Leal - Il Sacrificio di Isacco.

Queste letture sono scioccanti, tanto l’una quanto l’altra. Forse comprendiamo meglio il Vangelo. Ma che di fronte a un paralitico Gesù pensi a perdonargli subito i peccati e non comprenda che i suoi amici desiderano sopratutto la guarigione fisica ci lascia stupefatti, per lo meno perplessi. E se non avessero mormorato gli scribi, Gesù avrebbe trovato superfluo liberarlo fisicamente, l’avrebbe liberato solo spiritualmente? Siccome crediamo un po’ in Gesù, meditiamo sull’importanza di essere innanzitutto in comunione con Dio, liberi dal peccato… Santa Bernadetta, morta a 35 anni, di una malattia che si è trascinata per anni, diceva: “avrò sempre abbastanza salute, mai abbastanza carità!” Questi sono i santi.
La prima lettura mette ancora di più in crisi. Quale Dio Amore, uno che ordina a un padre di sacrificargli suo figlio, unigenito per di più, l’unico figlio? È vero che Abramo è convinto che il Signore farà risorgere Isacco. Sa che è il Dio della Vita. È vero altresì che Dio non vuole che Abramo gli tagli la gola e fermerà il suo braccio. Ma mentre Abramo fa i preparativi e cammina con il pensiero di dover uccidere suo figlio, Dio non fa nulla per togliergli questa angoscia. Da lì una conclusione di una forza incredibile per cambiare la nostra vita e il mondo, ma desolante per la nostra “carne”, la nostra mentalità borghese e presuntuosa: tutti i nostri amori sono (ancora) falsi amori. Entrano in competizione con l’amore e l’obbedienza a Dio.
"Vedendo la loro fede, Gesù disse al paralitico..." Cosa è la fede? Abramo è il nostro Padre nella fede, un modello che non smette mai di metterci in discussione.
Le letture di domani ci porteranno un po’ di luce, ma lasciamoci colpire da queste fino in fondo.

Prima Lettura   Gn 22, 1-19
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme.
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Abramo chiamò quel luogo “Il Signore vede”; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 114
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo. 
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore».
Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.

Canto al Vangelo
    2 Cor 5,19
Alleluia, alleluia.

Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.


Vangelo   
Mt 9, 1-8
Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.