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mercoledì 31 agosto 2022

CHIUDE IL CONVENTO DI GIUGLIANO. E ADESSO? / mercoledì XXII sett. T.O., pari.

 

Gesù lascia Cafarnao e si rimette in cammino.

“Ma le folle … e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via”.

Dopo aver guarito molti infermi fisici e spirituali, Gesù lascia Cafarnao per seminare ovunque. Non è forse irresponsabile? Quanto ha fatto non rischia di andare disperso?

A Giugliano i frati erano presenti da 400 anni, ma il Capitolo Provinciale ha deciso di chiudere il convento. Proteste, fiaccolata per far recedere i frati dalla loro decisione. Si comprende benissimo il rammarico della gente, sia quelli vicini alla comunità che i lontani.

-          I frati hanno fatto tanto bene a questa popolazione, devono trovare un modo per lasciare due, tre frati nel convento.

Ma se non ci sono i frati, si possono comprare, o fare frati con la stampa in 3D?

            Io faccio parte dell’Ordine francescano secolare, abbiamo diritto ad avere frati che ci seguono…

Poniamoci a questo punto qualche domanda:

Il Cristianesimo non è fondato sulla Messa ma sul Vangelo e sul Battesimo. Se siete francescani secolari, con tutto il rammarico per la perdita della presenza dei frati, perché non capite invece che si apre a voi una grande sfida e che la testimonianza del Vangelo passa a voi? Il Signore vi sta vicino! Gesù sa che la Parola di Dio seminata in un cuore buono continuerà a crescere. Se il seme è caduto sulla strada, o tra le pietre, o tra i rovi, non serve molto insistere. Gesù non lascia soli gli abitanti di Cafarnao, rimane attraverso coloro che hanno capito la Parola e portano frutto (Matteo 13,1-9; Marco 4,1-9, Luca 8,4-8).

Siete il gruppo dei francescani secolari, laici, famiglie, impregnate di spirito francescano. Quante vocazioni avete dato negli ultimi trent’anni all’Ordine dei Frati Minori? Se aveste dato 10 vocazioni, non si chiudeva il convento di Giugliano, ma un altro convento. Ma se, e chiedo scusa della franchezza, siete un gruppo di devoti pii ma senza fervore evangelico tale da suscitare vocazioni, non vale la pena continuare. È logico.

È sicuro che se una comunità è fervente NELLA FEDE (non solo nelle attività, nei servizi, nei riti,  ecc…), se si tocca con mano la presenza di Dio in mezzo ai fratelli, i germi di vocazione presenti nel cuore delle persone germogliano e crescono. Tra i giovani qualcuno donerà la sua vita per la causa del Vangelo perché si sentirà chiamato, amato, scelto per un impegno per il quale valga veramente la pena spendere la propria vita. Se, come mi diceva un po’ scherzando un prete brasiliano parlando delle sue comunità di base, il calore della mia comunità è appena sufficiente per riscaldare il caffè, o per fare la cosiddetta “ciofeca”,  mi devo interrogare sul mio cammino.

Coraggio gente di Giugliano e anche coraggio a tutti noi. Il Signore permettendo ai frati di andare via, lancia una sfida che nessuno avrebbe scelto ma che è segno del suo amore.

 

Prima Lettura   1 Cor 3, 1-9
Noi siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.

GUERRA CONTRO L'UCRAINA, VISITA DELL'AIEA A ZAPORIZHIA E TERRORISMO NUCLEARE / Messaggio dell'Arcivescovo Maggiore Shevchuk.

 


Oggi inizia la visita della Delegazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’ONU (AIEA) alla centrale di Zaporizhia in Ucraina, occupata con mezzi militari dai russi che fanno il ricatto nucleare al mondo intero, e tengono nel terrore la città vicina. Chi propone “l’energia nucleare pacifica” come soluzione per la sostituzione di carbone, gas e petrolio, pensi che dopo Fukushima e lo tsunami che ha travolto le misure di sicurezza degli attentissimi giapponesi, può succedere che persino uno Stato usi il terrorismo nucleare. Leggiamo l'appello del vescovo Shevchuk. Preghiamo per l’Ucraina e tutti noi.

 

Sia lodato Gesù Cristo!
Cari fratelli e sorelle in Cristo!
Oggi è martedì 30 agosto 2022. Da 188 giorni il popolo ucraino con coraggio e fermezza resiste nella battaglia contro l'aggressore russo che alla nostra terra ha portato guerra, morte, devastazione, sofferenza, dolore e lacrime.
Ieri l'Ucraina ha commemorato la Giornata dei Difensori della Patria. Ieri abbiamo pregato in modo particolare per i nostri soldati che hanno dato la vita per la madrepatria, soprattutto per quei militari che sono morti nella tragedia di Ilovaysk. Circondiamo le loro famiglie con il nostro amore e la nostra attenzione non solo un giorno all'anno, ma ogni giorno che viene. I nostri difensori sono coloro grazie ai quali oggi siamo vivi, vediamo la luce del giorno e possiamo stare davanti al volto di Dio.

martedì 30 agosto 2022

NOI ABBIAMO RICEVUTO LO SPIRITO DI DIO / martedì XXII sett. T.O., pari.

 



Noi leggiamo gli scritti di san Paolo e diciamo che è Parola di Dio. San Paolo per scrivere non leggeva un libro. Interrogava lo Spirito Santo che parlava in lui. Ma non abbiamo tutti ricevuto lo Spirito Santo? Abbiamo la Scrittura e ignorare la Scrittura è ignorare Cristo. Abbiamo anche il Diritto canonico, le regole dei fondatori, gli statuti delle comunità (il famoso “Diritto proprio”) che sono punti di riferimento preziosi, anzi, indispensabili. Ma se tutto questo non è animato dallo Spirito Santo rischia di essere lettera che non dà vita.

Lo Spirito Santo ha due effetti: genera una parola viva che crea, rende presente la realtà che dice, e questa tocca il cuore, svela le profondità di Dio e dell’uomo, libera le forze positive e mette a nudo gli spiriti impuri come leggiamo nel Vangelo. Inoltre adatta ad ognuno il cammino. Lo Spirito Santo è fuoco, spada, ma anche rugiada, grembo di misericordia, padre dei poveri… Un fenomeno corrente tra gli ascoltatori delle prediche del Curato d'Ars era all'inizio il nervosismo, un'irritazione, poi le lacrime liberatorie. Anche alla fine quando aveva solo sei denti, e quindi era impossibile comprendere tutte le parole del suo discorso.

Se non invochiamo lo Spirito, se non ci abbandoniamo alla volontà di Dio, costruiamo una Chiesa già morta: strutture, regole, opere, routine, ma senza anima. Tante volte tutto diventa anche ideologia. Siamo tutti minacciati quotidianamente da questi pericoli. Ma il Signore non si stanca mai di invitarci alla vita.

 

Prima Lettura  1 Cor 2, 10-16
L’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio; l’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa.

lunedì 29 agosto 2022

NON TI E' LECITO TENERE CON TE LA MOGLIE DI TUO FRATELLO / Martirio di Giovanni Battista, 29 agosto.

 




Perché Giovanni Battista è stato ucciso? C'entra la situazione spirituale dei protagonisti e in particolare di Erodìade. C'è in lei il rancore, un odio profondo. Dobbiamo lottare contro i giudizi che abitano in noi, i risentimenti, i rancori, l’odio. Anche se non ci portano fino all’assassinio (ma ci sono troppe uccisioni del coniuge sia da parte di mariti che di mogli e figli) questi sentimenti divorano il cuore con conseguenze sempre devastanti.

Ma, in concreto, Giovanni Battista cade difendendo la santità del matrimonio! Di lui conosciamo vari temi della sua predicazione morale (Matteo 3,1-12; Luca 3,1-18), però alla fine viene ucciso per opporsi all'adulterio di Erode e Erodìade.

Egli non desiste nel ricordarlo a Erode. Questo per noi è un insegnamento profondo sull'importanza agli occhi di Dio del matrimonio, sul dovere di vivere e trasmettere ai figli i valori veri della vita e della fede. Invece Erodìade toglie un padre a una figlia e la educa a falsi valori. Senz'altro il ballo della ragazza doveva essere molto sensuale se non “bollente” come si dice oggi. Questo, davanti a un pubblico adulto, non si impara da un giorno all’altro. Quel tipo di educazione oggi si è esteso purtroppo a tutti gli strati sociali.

Giovanni Battista ci ricorda che ognuno, qualunque sia la sua condizione sociale, è fatto per l’eternità, per vivere un amore puro, per vivere grandi ideali, per vincere la morte. Solo Dio in Gesù Cristo dona la vita eterna e innalza l’uomo sopra se stesso. Anzi, ogni uomo, ogni giovane, è amato da Dio personalmente e, chiamato per nome, perdonato da tutti i suoi peccati, ha una grande vocazione di amore da compiere. Una di queste grandi vocazioni è il matrimonio fedele per sempre e la famiglia come via di santità.

 

Prima Lettura  Ger 1, 17-19
Àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò. 

IL NO DI KIRILL E CIO' CHE RESTA DEL DIALOGO / di d. Stefano Caprio ("Mondo Russo", AsiaNews)

 

Nur el Sultan, capitale del Kazakistan
luogo dell'incontro dei leader religiosi.

Preziose come sempre le riflessioni di don Stefano Caprio. Questa volta sulla non partecipazione del Patriarca Kirill all'incontro con Papa Francesco e gli altri leader religiosi in Kazakistan (che Putin vorrebbe annettere) e la situazione dei cattolici in Russia.

27/08/2022, 09.00   MONDO RUSSO

Il no di Kirill e ciò che resta del dialogo

Sulla mancata disponibilità all'incontro in Kazakistan ha pesato anche il timore che a Nur-Sultan qualche voce dal mondo ortodosso potesse far risuonare le accuse di "filetismo". Ma la cultura e la tradizione russa sono un patrimonio universale dell’intera cristianità. E quando (speriamo il più presto possibile) taceranno le bombe per ricostruire, l'abbraccio tra Francesco e Kirill sarà quanto mai necessario.

Non ci sarà, dunque, il secondo storico incontro tra papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill, già più volte rimandato in quest’anno di guerra e “di pazzia”, come continua a ripetere il pontefice. I due leader si sarebbero dovuti incrociare a Nur-Sultan, la capitale del Paese “neutro” del Kazakistan, al Congresso mondiale delle religioni del 14-15 settembre, ma da Mosca hanno fatto sapere che Kirill non parteciperà all’assise ecumenica, come aveva comunicato in un primo tempo.

L’incontro sarebbe potuto rimanere soltanto formale, sedendosi accanto agli altri rappresentanti delle religioni, senza occupare tutta la scena con un colloquio a due. Proprio questa dimensione è stata considerata inadeguata dagli ortodossi russi, che hanno motivato la rinuncia in quanto il nuovo abbraccio, dopo quello di Cuba nel 2016, “ha bisogno di una preparazione molto dettagliata”, e non può ridursi a una stretta di mano e una foto di gruppo. In realtà tale motivazione riecheggia le ritrosie patriarcali della prima metà degli anni Duemila, quando il dialogo tra Mosca e Roma si era praticamente interrotto.

domenica 28 agosto 2022

AGLI UMILI DIO RIVELA I SUOI SEGRETI, E LI ESALTERA' / XXII Dom. T.O., C.

 


Al tempo dell’Antico Testamento c'erano sempre guerre da qualche parte, violenze, soprusi, oltre alle calamità naturali… Tutte cose che incidevano direttamente sulla sopravvivenza delle persone, in particolare le più piccole. Eppure il saggio fa esperienza di Dio e dà consigli per vivere bene. Egli sa che il segreto è di ascoltare, di avere un orecchio attento oltre i tumulti e rumori del mondo perché Dio è onnipotente.

Noi abbiamo questo orecchio attento, questo sguardo che vede l’invisibile? La lettera agli ebrei ricorda ai cristiani che la loro esperienza in Cristo è molto più forte di quella impressionante del popolo ai piedi del monte Sinai. Lì c'era fuoco ardente, oscurità, tenebra e tempesta, squillo di tromba e suono di parole. In fondo sono queste le cose che cerchiamo. Quanti si dicono credenti e non vengono a messa perché ci sono altre cose da fare, o, addirittura, affermano che è più importante fare quelle altre cose che “perdere tempo a stare in Chiesa”. Eppure quando celebriamo la Risurrezione e ringraziamo Dio per averci dato la vittoria sulla morte, quando ci mettiamo in comunione con Lui nel contemplare con semplicità il Mistero di Cristo ci accostiamo “al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova”.  

Quando cercavo la fede, anch’io speravo avere qualche visione, vedere una luce, un angelo scendere dal cielo. A messa non mi sembrava che gli altri avessero tanta fede, che stessero partecipando a una “adunanza festosa”. Ma il Signore mi ha suggerito che neppure per gli Apostoli era stato facile comprendere chi era Gesù e ho cominciato a chiedergli con insistenza di darmi la fede degli Apostoli. Fu una felice intuizione…

Anche sant’Agostino volendo trovare la verità, cercava discorsi alti, ben espressi, ed era deluso dalle Scritture cristiane nel loro greco indegno di gente colta (i musulmani affermano che la bellezza letteraria del Corano è unica, “inimitabile” ed è una prova della sua origine divina. È vero che l’arabo del Corano è molto bello, soprattutto le Sure meccane, ma ci sono nèi. Il modo di contare nel Corano è proprio un casino e nessuno lo usa nella vita corrente. Ci sono pure ogni tanto altre contraddizioni grammaticali che gli studiosi si devono poi sforzare con fatica di giustificare, concludendo che, poi, comunque, Allahu A’lam: Dio sa meglio di tutti, quindi tutto a posto). Ma alla fine Agostino fu convinto dallo Spirito Santo attraverso la Parola di Dio, viva ed efficace, che egli ha ispirato e anima. L’umiltà e la preghiera della sua madre e probabilmente la sua semplicità culturale hanno aiutato Agostino ad accettare che Dio si possa esprimere anche in un linguaggio difettoso. Agli umili e “ai miti Dio rivela i suoi segreti!”

“Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. La Parola di Dio si realizza sempre.

 

Prima Lettura  3,17-20.28-29, neo-volg. Sir 3, 19-21.30-31
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.

SEGNI DEL BATTESIMO








 

sabato 27 agosto 2022

PERCHE' IL MENO CAPACE VIENE CASTIGATO? / sabato XXI sett., T.O., pari.

 


Conosciamo la Parabola dei Talenti. Alla fine il cattivo è chi ha ricevuto di meno perché – secondo il Vangelo – aveva meno capacità. Prende i soldi e li mette al sicuro sotto terra. Il padrone lo chiama “malvagio” e anche “pigro”. Ma lui aveva paura: non si sente all’altezza, teme il giudizio del padrone duro e avido se perde questo denaro. Il castigo che riceve è molto duro e sembra anche ingiusto. E invece questo Vangelo ci offre una lezione importantissima.

È ovvio che devo saper dialogare con i miei limiti. Ma non posso esimermi di provare, di dare il mio contributo anche se agli occhi del mondo, della comunità non brillerò. Tutti dobbiamo essere fedeli nel poco, fare il massimo per il regno di Dio, spendere la nostra vita fino all’ultimo. Non possiamo stare alla finestra della Storia, magari disinteressati a ciò che succede fuori, presi da un display di smartphone a guardare reel o a farsi un’infinità di selfie.

Il servo inutile doveva chiedersi: “ho poche capacità, ho paura… ma cosa posso fare di positivo?” – Il padrone, interessato ai soldi, pensa subito una soluzione alternativa: non sei intraprendente, metti i soldi in banca. Un cammino di fede, una comunità cristiana sani, ecco una banca sicura se sono assiduo e partecipe. Una santa notava che molte monache “si addormentavano nella vita santa”, pena ritrovarsi in ultimo con un pugno di mosche in mano.

Nella comunità di Corinto sono invece i più incapaci secondo il mondo che ricevono i talenti maggiori e migliori.

Santa Monica era piccola e senza mezzi. La Chiesa, saggiamente, non ha voluto battezzare il figlio da piccolo, sapendo che il padre non avrebbe collaborato nell’educazione cristiana (vogliamo meditare su questo punto?!!?). La Chiesa però non l’ha scartato. Lo ha iscritto nel libro dei Catecumeni, imponendogli il segno della croce, il sale sulle labbra ecc.

Santa Monica sapeva che il suo dono più grande era la fede cattolica in Cristo e voleva assolutamente che i suoi figli ne fossero partecipi. Metteva la fede al primo posto. Quando vedo genitori mettere foto dei loro figli sui social vantando la loro bellezza, la loro laurea, la loro bravura in questo o in quello, mi chiedo se con la stessa chiarezza invogliano i figli a mettere Dio al primo posto. Un complimento di un genitore, un incoraggiamento sono cose molto preziose, ma senza Dio la vita è radicalmente segnata dalla morte. E una umanità che cresce nella fede raggiunge traguardi migliori, spesso più alti.

 

Prima Lettura   1 Cor 1, 26-31
Dio ha scelto quello che è debole per il mondo.

venerdì 26 agosto 2022

CRISTO NON MI HA MANDATO A BATTEZZARE MA AD ANNUNCIARE IL VANGELO / Venerdì XXI sett. T.O., pari.

 


“Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo”

Questa frase di san Paolo ai Corinti genererebbe una rivoluzione nelle nostre parrocchie, se presa sul serio. Ma non è il battesimo che toglie il peccato originale e dona la vita eterna, non è forse necessario il battesimo per essere salvati? Quando si temeva per i bambini a causa della frequente morte infantile non si premeva forse sui genitori affinché i loro figli fossero battezzati magari nel giorno stesso della nascita, al punto che il bambino era portato al battistero dal padrino o la madrina e non dalla madre che si rimetteva dal parto?

Ho rispolverato il rito del battesimo prima della Riforma del Concilio Vaticano II. Lo pubblico nel post seguente. La Gioia del Vangelo: COSA CI PUO' INSEGNARE IL RITO DEL BATTESIMO DI PRIMA DEL CONCILIO?

Il sacerdote o il diacono  chiedevano al bambino (!!!, evidentemente rispondeva per lui il padrino o la madrina):  Qual è il tuo Nome? -  N. - N., Che cosa vieni a chiedere alla Chiesa di Dio? - La fede. - Che cosa ti offre la fede?- La vita eterna. Dopo di che il celebrante diceva: Se davvero vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti: amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso.

È la fede che salva, è la fede che dona la vita eterna, è la fede che fa chiedere di entrare nella Chiesa dopo il catecumenato e quindi di ricevere il battesimo per rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo. E il rituale del 1952 comprendeva tutti i riti del catecumenato, anche se poi nessuno faceva più un vero catecumenato perché essendo il popolo italiano un popolo cristiano, anzi, cattolico, si presumeva più o meno di nascere cristiani. Certo c'era l’istruzione, il catechismo e tante cose veramente preziose ma la coscienza di dover diventare cristiani convertendosi a Cristo e che non si nasce cristiani si era largamente persa. 

In questo brano ai Corinti Paolo focalizza che per essere cristiani, conta innanzitutto conoscere Cristo, il suo Mistero d’Amore, la Croce e la Risurrezione, attraverso la grazia dello Spirito Santo. Senza lo Spirito Santo tutti i discorsi sono senza efficacia. Senza conversione non ci può essere Battesimo. Ricordiamoci che Giovanni Battista rifiutava di battezzare farisei e sadducei che non facevano opere degne della conversione! (Vedi Matteo 3,8). Ad essere superficiali ci si può perdere e trovare la porta chiusa, dice Gesù nel Vangelo. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. 

 

Prima Lettura  1 Cor 1, 17-25
Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, ma, per i chiamati, sapienza di Dio. 

COSA CI PUO' INSEGNARE IL RITO DEL BATTESIMO DI PRIMA DEL CONCILIO?

 


La prima lettura di oggi (La Gioia del Vangelo: CRISTO NON MI HA MANDATO A BATTEZZARE MA AD ANNUNCIARE IL VANGELO / Venerdì XXI sett. T.O., pari.) mi ha stimolato a proporvi il Rito del Battesimo di prima del Concilio.

Il Rituale del Battesimo dei Bambini del 1952 era già un’ennesima riforma dei Rituali del Concilio di Trento. Non me ne vogliano i tradizionalisti che pensano che siccome san Pio V ha detto che non si doveva toccare più niente, la Chiesa non si sia mossa da allora. La Tradizione della Chiesa è viva e quindi le cose cambiano perché migliorano! si approfondiscono! oppure si esprimono nel linguaggio e secondo i bisogni dei tempi, come fece lo stesso Concilio di Trento. La frase di S. Pio V significava semplicemente quello che significa anche oggi quando papa Francesco promulga un suo Motu Proprio e dice “ordino che sia osservato in tutte le sue parti, nonostante qualsiasi cosa contraria, anche se degna di particolare menzione” (Conclusione del Motu Proprio “Traditionis Custodes”).

Questo Rituale è assai diverso di quello che usiamo oggi. Ci sono molti motivi per comprendere che è stato opportunamente riformato. Tra altre cose, mancava ogni riferimento alla Risurrezione di Cristo, fondamento della nostra fede. Ma la mia conclusione è che se qualcuno non ha un cammino di fede, comunque comprende poco ai Sacramenti e ai Riti della Chiesa. In particolare per qualcuno lontano da una fede viva e catechizzata, il Battesimo preconciliare poteva far apparire una Chiesa ossessionata dal demonio e dagli esorcismi! Invece per qualcuno che sa cosa è un Catecumenato e la lotta spirituale, egli vede che nella forma antica ci sono tutti i segni del Catecumenato e della conversione a Cristo necessaria per accedere al Battesimo. Però, poi non si faceva nessun Catecumenato... Certo, i Santi di prima del Concilio dicono che c'erano anche ottimi formatori cristiani. Ma i Riti catecumenali insiti nella Celebrazione del Battesimo apparivano distaccati dalla Vita cristiana vissuta nelle parrocchie e nelle famiglie abitualmente. Ricordo che questa traduzione italiana è ufficiale ma è del 1966 soltanto, e quindi fino a quel momento tutto era in latino. Possiamo immaginare quanto i fedeli comuni comprendessero del Battesimo dei loro Bambini… Facciamo la prova solo con le prime frasi del dialogo col bambino (chiaramente è il padrino a rispondere). Il sacerdote si rivolge al bambino e gli chiede: Quid petis ab Ecclésia Dei? E il padrino risponde: Fidem. Il sacerdote prosegue: Fides, quid tibi præstat? E il padrino: Vitam ætérnam. Il sacerdote: Si ígitur vis ad vitam íngredi, serva mandáta….  Avete certamente capito tutto, vero? So bene che tutti i miei lettori sono latinisti provetti, anche perché sono italiani e l’idioma italiano e quello latino sono una cosa sola. Ma pensiamo alla gente analfabeta del passato… per non dire i francesi, i tedeschi e gli inglesi, ecc. Ringraziamo lo Spirito Santo che attraverso il Concilio ha permesso di tradurre nelle lingue parlate da ogni popolo.

Questa è la mia sensazione. Poi, ognuno leggendo questo testo si formerà una sua opinione.

 

giovedì 25 agosto 2022

GLI UCRAINI CHE FESTEGGIANO L'INDIPENDENZA.

 


Sull’account del mio nipote Arnaud, la foto di un grande pannello pagato da un suo amico (in basso a destra) abitante di un villaggio del Donbass, per festeggiare i 31 anni dell’indipendenza dell’Ucraina e la festa nazionale. Russofono e pienamente ucraino, e col coraggio di dirlo con i russi non tanto lontano.

mercoledì 24 agosto 2022

PAROLA VERITA' IN SAN PAOLO.

 


Ecco di seguito tutte le citazioni in si trova la parola "Verità" nelle lettere di san Paolo. E' un metodo forse semplicistico eppure prezioso per approcciare il pensiero di san Paolo sulla verità e anche il pensiero di Dio stesso, affidato a Paolo.

Rm 1:18 In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia,

Rm 1:25 poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

Rm 2:2 Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità contro quelli che commettono tali cose.

Rm 2:8 sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità e obbediscono all'ingiustizia.

Rm 2:20 educatore degli ignoranti, maestro dei semplici, perché possiedi nella legge l'espressione della sapienza e della verità...

Rm 3:7 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio risplende per sua gloria, perché dunque sono ancora giudicato come peccatore?

Rm 9:1 Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo:

 

1Cor 5:8 Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.

1Cor 13:6 non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.

 

PREGIUDIZIO O GIUDIZIO? / San Bartolomeo, 24 agosto.

 


«Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?»

San Bartolomeo-Natanaele ci riporta al famoso Vangelo del suo primo incontro con Gesù. Anche se è un uomo senza falsità, sincero, non di meno egli parte da un pregiudizio. Natanaele fa parte di quelle persone che scambiano la loro sincerità per la Verità.  Questo ci deve mettere molto seriamente in allerta. Siamo pieni di pregiudizi e non ce ne accorgiamo. Ora, il pregiudizio oscura l’intelligenza di chi lo porta avanti, limita e inquina le sue relazioni, e tarpa le ali a chi lo subisce. L’unica soluzione è la risposta di Filippo: «Vieni e vedi», e l’accettazione sincera di Natanaele che lo porterà a cambiare totalmente posizione e a diventare discepolo di Gesù. Chi non accetta mai il confronto non potrà raggiungere la verità. Affinché un confronto tra persone sia veramente fruttuoso ci vuole in tutti la ricerca sincera della verità. Invece ci sono quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi”. (2Ts 2:10). Purtroppo, anche oggi, ci accorgiamo che nel confronto elettorale in generale non esiste amore disinteressato per la verità e il bene comune. Ma questo viene anche da noi, dall’elettore che non vuole sentire la verità … Chiudo la parentesi su questo enorme problema. La Parola di Dio ci indica la Via della Salvezza attraverso l’amore per la verità. Cercando la parola “Verità” nelle lettere di san Paolo, la troverai 43 volte. Ripassare questi versetti aiuta a fare una meditazione profonda…

Il pregiudizio è negativo e pericolosissimo. Questo non impedisce di formulare un giudizio. Anzi, il formarsi uno spirito critico è indispensabile per non dipendere stupidamente dalle emozioni o dall’opinione altrui. Però questo esige prudenza, rigore, pazienza. E, in ogni caso il mio giudizio potrà essere forse un punto fermo, ma non un punto finale. Sarà sempre un punto di passaggio non una verità assoluta. La Verità assoluta è solo Gesù Cristo che ha detto anche: “io sono il Cammino, la Via” e abbraccia tutto il Mistero e la ricchezza della Vita che noi, invece, sperimentiamo solo in parte e nel tempo, non nella sua pienezza. Quello che è vero rimane tale ma è come un seme, un giovane albero che cresce, si sviluppa. Infatti Natanaele è illuminato e dice a Gesù: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». E Gesù gli risponde: «Vedrai cose più grandi di queste!».

 

Prima Lettura  Ap 21, 9-14
Sopra i basamenti sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.

martedì 23 agosto 2022

23 AGOSTO, GIORNATA DELLA BANDIERA UCRAINA, 24 AGOSTO, 31° ANNIVERSARIO DELL'INDIPENDENZA DELL'UCRAINA.

 Nella nostra zona alcuni hanno voluto esporre la bandiera ucraina o della pace presso la loro casa, in segno di solidarietà con il popolo ucraino, ingiustamente e barbaramente aggredito dal Regime russo. Gli Ucraini difendono la loro vita, la loro terra, la loro cultura e patrimonio spirituale, e difendono la libertà di tutti noi. La guerra e il disprezzo del diritto internazionale minaccia tutta l'umanità. In questi giorni le autorità e molti Ucraini temono che la ricorrenza della loro ritrovata libertà spinga i russi ad attacchi più feroci del solito.

Conosciamo tutti la simbologia pacifica della bandiera dell'Ucraina libera: rappresenta la pianura di terra nera e feconda che caratterizza l'Ucraina col giallo dei campi di grano, il grano di cui l'Ucraina è tra i primi esportatori mondiali (non tra i primissimi produttori), e il cielo azzurro. Questa bandiera esiste da molti secoli, e ha accompagnato il movimento indipendentista del secolo XIX, diventando la bandiera ufficiale nei brevi momenti di indipendenza dell'Ucraina nel secolo XX, e ripresa nel 1991.

Preghiamo per la pace, per l'indipendenza dell'Ucraina e per tutte le vittime delle guerre.

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La bandiera dell'Ucraina Sovietica era quella sotto, dal 1949 in poi:




COME STRUTTURARE BENE LA VITA CRISTIANA? / lunedì XXI sett. T.O., pari.

 


Nessuno vi inganni in alcun modo!

La comunità di Tessalonica descritta da Paolo è molto attuale. Non c'erano i Social ma già c'era chi la sparava più grossa, inventando rivelazioni, ispirazioni, false lettere, fake news varie. Accogliamo dunque l’ammonimento a non fare caso delle cose non sicure, e ad aggrapparci invece alla Scrittura e al Magistero, anche quello dei santi. Purtroppo il problema di chi si spaccia per maestro e non lo è, o, imprudentemente diffonde messaggi modellati sull’uomo e non sul Vangelo di Dio, esiste anche nella nostra parrocchia.

San Paolo poi facendo crescere una comunità giovane (ma vale anche per quelle vecchie) sa che le buone abitudini fondate in Dio aiutano, strutturano la vita esprimendo la fede. E ha dato lui stesso indicazioni in questo senso. La sua formazione di ebreo della setta dei farisei, purificata dall’incontro con il Signore risorto, lo rende molto idoneo a questo. A un neocatecumenale direbbe di mantenere le consegne ricevute.

Gesù conferma in pieno l’utilità delle tradizioni. Ma attacca l’uso distorto che ne fanno scribi e farisei: quando si distaccano le varie osservanze dai valori che devono esprimere, si cade nell’ipocrisia, ci si ripiega su se stessi, andando rapidamente verso la nevrosi. I “riti rassicuranti” e i tabù dei nevrotici sono una realtà molto comune che chiude sempre di più, perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita”. 2 Cor 3:6. I valori che vivificano le nostre pratiche sono “la giustizia, la misericordia e la fedeltà”.

Facciamo spesso l’esame di coscienza personale e comunitario su questi valori e sul Carisma ricevuto, perché molto spesso non vediamo nemmeno le nostre mancanze contro la Grazia che ci da “una consolazione eterna e una buona speranza”, filtrando il moscerino e ingoiando il cammello.

 

Prima Lettura  2 Ts 2, 1-3.13-17
Mantenete le tradizioni che avete apprese.

PERCHE' AFFERMARE CHE DIO NON ESISTE NON E' SCIENTIFICO MA UN ATTO DI FEDE NEL NULLA?



 La morte di Piero Angela ha coinvolto tutti noi e ci siamo interessati alle sue posizioni sull'esistenza o meno di Dio (La Gioia del Vangelo: "BUON VIAGGIO!" DOVE STA PIERO ANGELA?). Avevo promesso di scrivere un post sulla Questione. 

Perché lo scientismo è un errore “infantile”? Dire questo non è forse poco tollerante e molto presuntuoso? Ok, il termine potrebbe non essere il più idoneo, ma un po’ di pazienza, voglio spiegare perché l’ho usato.

Lo scientismo che professava Piero Angela è una posizione recente, apparsa al XIX sec. secondo la quale la scienza sperimentale è l’unica fonte affidabile del sapere sul mondo, in opposizione alle rivelazioni religiose, alle superstizioni, alle tradizioni e costumi, e ad ogni altra forma di sapere.

Al momento del grande favore per lo Scientismo, avvennero in una piccola città dei Pirenei fenomeni che fecero accorrere e parlare tutta la Francia: le apparizioni della Vergine Maria a Bernadette Soubirous. Le guarigioni miracolose superarono test scientifici rigorosissimi e anche esami teologici. Un giovane medico scientista, Alexis Carrel fu testimone di un miracolo e non negò, anche se tutta la sua formazione mentale precedente ne era sconvolta. Dopo un anno iniziò a pregare e arrivò alla conversione. Scrisse un libro: “Viaggio a Lourdes”, in cui racconta la sua esperienza.

Di fronte alla “questione dell’esistenza di Dio” ci sono tre posizioni fondamentali: l’ateismo, l’agnosticismo e la fede. Ognuna di queste posizioni si può declinare in varie posizioni secondarie.

L’ateismo afferma che non esiste nessun Dio, e un Premio Nobel come J. Monod, biologo, scrisse un libro di grande successo: “il caso e la necessità”: tutto avviene attraverso il caso e la selezione naturale che premia le forme più adatte nella lotta per la vita. Peccato che il salto dalla materia alla vita sia probabile quanto il gettare milioni di lettere a terra e raccogliendole ad una ad una, renderti conto che hai in mano il testo della Divina Commedia! E soprattutto l’ateismo non spiega né l’origine dell’Universo né il suo senso, né il senso della vita. Saremmo solo i prodotti di un caso, modellato poi dalla necessità. Ma Chi ha prodotto questo caso e questa necessità? Molti citano Antonio Zichichi: “la scienza non ha mai scoperto nulla che sia in contrasto con l’esistenza di Dio. L’ateismo, quindi non è un atto di rigore logico teorico, ma un atto di fede nel nulla”. L’ateismo si ferma di fronte al Mistero delle origini e del senso dell’Universo, negandolo.