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venerdì 31 ottobre 2025

PAPA LEONE PARLA DI FORMAZIONE AI GIOVANI / San John Henry Newman, Educatore e Dottore della Chiesa


Domani S. John Henry Newman sarà proclamato Dottore della Chiesa durante il giubileo del mondo educativo. Significa che, tra l’altro, il suo progetto educativo è magistero della Chiesa! Una dimensione che sta molto a cuore a Papa Francesco e Papa Leone, anche lui docente per un periodo. Ecco alcune citazioni dal suo discorso sapiente rivolto agli studenti: Agli Studenti partecipanti al Giubileo del mondo educativo (30 ottobre 2025)

Pier Giorgio Frassati diceva spesso:  “Vivere senza fede non è vivere, ma vivacchiare” e ancora: “Verso l’alto”.  Non accontentatevi delle apparenze o delle mode: un’esistenza appiattita su quel che passa non ci soddisfa mai. “Sogno di più, Signore, ho voglia di più: ispirami tu!”. Questo desiderio è la vostra forza ed esprime bene l’impegno di giovani che progettano una società migliore, della quale non accettano di restare spettatori. Come riuscirci? attraverso l’educazione, uno degli strumenti più belli e potenti per cambiare il mondo.

siete chiamati a essere truth-speakers e peace-makers, persone di parola e costruttori di pace. 

giovedì 30 ottobre 2025

PERCHÉ NON CELEBRIAMO HALLOWEEN, MA CELEBRIAMO LA NOTTE DI LUCE.



Perché non celebriamo Halloween? 

Perché il nostro Dio è il Signore della Vita e non della morte

Perché serviamo un Dio di Luce e non di tenebre: “Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna”. (1 Giovanni 1, 5)

Perché decoriamo le nostre case con cose belle e sante e non con brutture, fantasmi e simboli satanici. Ci sono già tante cose brutte in giro, ogni giorno, perché aggiungerne?

Perché festeggiamo i santi che, appoggiandosi al Vangelo,
hanno lasciato una testimonianza di umanità, di civiltà, di gioia, di amore totale e vivono in eterno. 

mercoledì 29 ottobre 2025

L'EVENTO GESÙ CRISTO ASSUME, PURIFICA ED ELEVA LE CULTURE / 51. NICEA. Gesù Cristo, ... n. 87.



87. Il Concilio di Nicea non è semplicemente un evento di assunzione e di fecondazione della cultura da parte della Rivelazione, ma è anche l’occasione di incontri interculturali. Ora, questo incontro delle culture è anch’esso un aspetto maggiore dell’evento di Sapienza che l’evento di Gesù Cristo suscita, in quanto la Rivelazione collega e mette in comunione le culture tra loro, rendendo possibile il più alto grado di interculturalità. Lo scambio e la fecondazione mutua fa già parte di tutte le culture, che non esistono se non nel processo in cui sono poste in contatto le une con le altre, e così si evolvono, si arricchiscono e talvolta si oppongono e si mettono in pericolo reciprocamente. 

lunedì 27 ottobre 2025

LA PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO 7/7 Lettera di Mons. Suetta (Fine). 27-10-2025.

Mons. Suetta con Leone XIV.


E, più avanti, si chiudeva con la richiesta d’aiuto a san Michele Arcangelo per combattere le insidie del maligno.

Esiste poi, appunto, la versione più breve: quella conosciuta oggi e recitata dalla maggior parte dei fedeli. Fu papa Leone XIII in persona a dare l’ordine che venisse recitata in tutte le chiese del mondo al termine della Messa, nel contesto delle cosiddette “Preci leonine”, una serie di preghiere e invocazioni solenni a Dio e alla Vergine Maria, già in uso dal 1859.

La preghiera scritta e introdotta nel Rituale romano da Leone XIII, nella forma breve, recitava così: 

domenica 26 ottobre 2025

CHIUNQUE SI ESALTA SARÀ UMILIATO, CHI SI UMILIA SARÀ ESALTATO / XXX Dom. T.O.,C 2025.



“Chi soccorre (la vedova) ... la sua preghiera arriva fino alle nubi. (invece) La preghiera del povero attraversa le nubi, né si quieta finché non sia arrivata (a Dio)”

Chi soccorre i poveri per vanagloria, per un suo tornaconto mondano anche nella realtà parrocchiale, la sua preghiera non arriva nemmeno al tetto. Chi lo fa con cuore retto, pur elevandosi molto in alto, la sua preghiera si ferma alle nubi. La preghiera del povero le attraversa. Conviene quindi essere poveri. Ma non lo siamo già? Siamo tutti poveri mortali e poveri peccatori. Il problema è che non lo accettiamo. Gesù che “da ricco che era si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà” (2 Corinzi 8,9), la Scrittura, i bellissimi carismi di carità che arricchiscono la storia della Chiesa, nulla riesce a smuoverci. Papa Leone nella “Dilexi te” ci ricorda che i poveri non sono esterni alla Chiesa ma il suo cuore. Vale la pena leggere, o ascoltare anche il discorso che ha fatto ai membri dei Movimenti popolari (Il Papa: migranti trattati come spazzatura e popoli derubati, servono giustizia e solidarietà - Vatican News).

Il pubblicano è povero davanti a Dio e può appoggiarsi solo alla sua misericordia. Il fariseo è ricco delle sue opere. Infatti non prega Dio, prega, ma “tra sé”. La sua preghiera è un elenco non dei doni di Dio ma di ciò che lui fa e delle persone che può disprezzare. La preghiera del pubblicano è breve, accorata, rivolta a Dio.  “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Prima ancora di fare “frutti degni della conversione” (Luca 3, 8, vd. Matteo 3, 8), il pubblicano è reso giusto da Dio. Dovrà perseverare, ma riceve la salvezza immediatamente! Nulla di strano allora che questa frase sia stata usata da tanti cristiani che, ripetendola col cuore, vi hanno trovato enorme giovamento, anzi, santificazione. Facciamo silenzio e poi ripetiamo dal profondo del nostro animo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.


Dal libro del Siràcide  Sir 35,15b-17.20-22a 

venerdì 24 ottobre 2025

VIVERE IL VANGELO FINO IN FONDO ("SINE GLOSSA"). È POSSIBILE?



“Nel nome del Signore incomincia la vita dei frati minori. La regola e la vita dei frati minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità”. 

Continuiamo ad imparare ad essere cristiani da san Francesco, il nostro santo di riferimento per questo anno pastorale. 

giovedì 23 ottobre 2025

DEVOZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO 6/7 . Lettera di Mons. Suetta. 23 ottobre 2025.


San Michele Arcangelo

Esorto a promuovere la devozione a San Michele Arcangelo e, a questo scopo, raccomando la preghiera composta da Leone XIII, suggerendo anche di recitarla, dopo la comunione, prima di concludere la Santa Messa. Di seguito una breve presentazione storica (di Antonio Tarallo) e il testo (latino ed italiano) della preghiera.

«Centoventidue anni fa moriva papa Leone XIII (1810-1903), il pontefice della “Rerum Novarum”, la prima enciclica sociale della Chiesa. Ma Leone XIII non è stato solamente il pontefice “sociale” che buona parte dei libri di storiografia giustamente ci consegna. È stato, infatti, anche l’autore di una particolare preghiera a san Michele Arcangelo, un vero e proprio esorcismo. E dietro a questa orazione si nasconde una storia affascinante, tutta da scoprire, da ricordare. 

CHI CI DIFENDE DAL MALIGNO? 5/7. Lettera di Mons. Suetta. 23 ottobre 2025.



Gli Angeli buoni e la Provvidenza amorevole di Dio

Non possiamo chiudere questo argomento senza una parola sugli Angeli buoni e fedeli a Dio.

Come gli uomini buoni e fedeli a Dio costituiscono una presenza di bene, di luce e di aiuto per tutti coloro che li conoscono e li frequentano, così “tutta la vita della Chiesa beneficia dell’aiuto misterioso e potente degli angeli” (Catechismo della Chiesa Cattolica 334). Infatti, per loro bontà, e per volontà di quel Dio che tanto ci ama, “Dal suo inizio fino all’ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione” (Catechismo della Chiesa Cattolica 336).

Sappiamo dalla Rivelazione di Dio, custodita e interpretata autorevolmente dalla Chiesa, e dall’esperienza dei Santi, che il buon Dio ha assegnato un Angelo Custode a ciascun uomo, affinché lo aiuti, lo illumini e lo custodisca nel cammino di questa vita terrena.

Gli Angeli Custodi, e gli Angeli fedeli a Dio in generale, si prodigano a nostro favore, e lo fanno sempre rispettosi della nostra libertà e del disegno di Dio su ciascuno di noi.

Vediamo in essi un contrasto fortissimo con l’atteggiamento dei demoni: questi ultimi vogliono solo usare gli uomini, dominarli e renderli loro schiavi; i primi invece ci assistono per puro amore, verso Dio e verso di noi, e lo fanno con estremo rispetto e delicatezza.

Quanta deve essere la gratitudine e l’affetto che dobbiamo a Dio per la sua Provvidenza così attenta e amorosa nei nostri confronti, e quanto dobbiamo essere grati anche a questi spiriti celesti che, in Dio, ci amano e ci assistono con tanta sollecitudine.


La Vergine Maria

Infine, un pensiero lo vogliamo dedicare anche a Maria Santissima, degnamente proclamata e riconosciuta Regina degli Angeli e dei Santi. La Vergine Maria, non solo ha cooperato in modo unico alla nostra Redenzione, ma continuamente soccorre tutti gli uomini con la sua presenza e intercessione materna (Cfr. Lumen Gentium, cap. 8).

Anche nella lotta contro il demonio Maria svolge un ruolo unico e fondamentale, e sempre si conferma come l’aiuto più efficace e formidabile contro ogni attacco e insidia del diavolo. Il costante ricorso a Lei è quindi, non solo il segreto di ogni santità, ma anche la garanzia di una vittoria certa sul demonio.

Si dia sempre gloria, onore e rendimento di grazie, dunque, alla Santissima Trinità, per averci donato come nostra Madre la Santissima Vergine Maria, Madre di Dio.


San Michele Arcangelo (Continua ... )


COSA FARE SE SONO VITTIMA DI UN'AZIONE STRAORDINARIA DEL DEMONIO 4/7. Lettera pastorale di Mons. Suetta. 23 ottobre 2025.



Cosa fare se mi trovo vittima di un’azione straordinaria del demonio

L’azione del demonio nella vita dell’uomo viene abitualmente catalogata come ordinaria o straordinaria.

L’azione “ordinaria” è quella alla quale siamo tutti soggetti per il semplice fatto che il diavolo esiste ed è presente in questo mondo. Si tratta del dover sopportare le sue tentazioni, analogamente a come dobbiamo sopportare lo scandalo e la tentazione delle persone che vediamo darsi al male intorno a noi, e che talvolta ci invitano ad unirci a loro.

L’azione “straordinaria” consiste invece in un particolare accanimento di questi spiriti malvagi contro di noi, o le cose che ci appartengono. È così che una persona può ritrovarsi colpita dal demonio nel fisico, nella mente, nella sua abitazione, nei suoi mezzi di trasporto, e in ogni area della sua vita. In questi casi è necessario ricorrere ad un intervento più specifico e diretto della Chiesa, affinché, con l’autorità conferitale da Cristo, ci liberi da questa presenza e da questa azione straordinaria dello spirito del male.

COME LIBERARSI DAL DEMONIO 3/7. - Lettera pastorale di Mons. Suetta. 23 ottobre 2025.



RITROVARSI, NOSTRO MALGRADO, CON IL DIAVOLO PRESENTE NELLA NOSTRA VITA

Una parola va detta anche per coloro che, pur non avendo fatto nulla per attirare il diavolo nella propria vita, si ritrovano oggetto di una sua presenza e azione particolari. Questo può avvenire o perché altri lo hanno mandato, o perché, per qualche motivo, il demonio li ha presi di mira. A coloro che fanno fatica a capacitarsi di questo, ricordiamo quello che abbiamo detto all’inizio: gli angeli sono persone come noi, e così come possiamo trovare una persona cattiva che ci vuole fare del male, oppure qualcuno che viene assoldato da altri per attaccarci, così possiamo trovare dei demoni che, o di propria iniziativa o perché assoldati da altri, decidono di colpirci.

La vittoria sul diavolo: come mantenersi liberi dal demonio

Come si evince da moltissimi passi evangelici, Gesù Cristo è venuto a liberarci principalmente da due cose: dal peccato e dal regno di satana.

mercoledì 22 ottobre 2025

GIOVANNI PAOLO II E ALTRI, E IL CONCILIO VATICANO II / San Giovanni Paolo II, 22 ottobre 2025.

Imposizione del pallio a Giovanni Paolo II
nella messa di inizio del suo ministero petrino,
22 ottobre 1978.

Oggi ricordiamo s. Giovanni Paolo II. Lo celebriamo in questa meravigliosa cappella che il Signore attraverso l’amicizia di Don Giovanni Liccardo con il Nunzio in Polonia contiene vari ricordi del grande Papa e soprattutto questo camice che secondo la testimonianza del Cardinale Dziwisz forse era quello della sua consacrazione episcopale e che comunque egli ha portato in Vaticano e usato spesso da Papa. 


Per me e per molti Papa Giovanni Paolo II è associato specialmente al Concilio Vaticano II. Da giovane vescovo visse come una grazia speciale della Vergine Maria aver potuto partecipare interamente a tutte le sessioni del Concilio, e lo riconobbe come la grazia più grande ricevuta dalla Chiesa nel XX secolo. In esso poté fare la sintesi della sua fede. Scrisse poi un libro sui testi conciliari: “Alle fonti del Rinnovamento”, che servì da trama al Sinodo che portò avanti nella sua diocesi per ben 7 anni affinché tutti, chierici e laici, potessero assimilare l’insegnamento del Concilio e soprattutto la mentalità nuova che esso promuoveva. Diventato Papa continuò su questa scia come mostra chiaramente il suo primo discorso rivolto ai Cardinali, appena eletto.   

martedì 21 ottobre 2025

COME SI FINISCE SOTTO L’AZIONE STRAORDINARIA DEL DIAVOLO 2/7. - 22-10-2025



COME SI FINISCE SOTTO L’AZIONE STRAORDINARIA DEL DIAVOLO

Il diavolo dunque vive in mezzo a noi, e si aggira, ci dice san Pietro, come un leone in cerca di vittime da poter far sue (cfr. 1Pt 5,8) [3]. Anche qui, non dobbiamo immaginarci nulla di strano: come ci sono uomini che, servendosi della loro forza e prepotenza, cercano di sopraffare quelli più deboli di loro, così fanno quelli che chiamiamo demoni.

Ecco allora che, mentre ci ritroviamo tutti a dover patire la presenza delle persone cattive che sono nel mondo (persone che, uomini o angeli che siano, ci invitano e ci tentano a seguirle nel male), può capitare anche di ritrovarsi oggetto di una presenza e un’azione particolare di queste persone su di noi e sulla nostra vita.

Quali sono i motivi per cui questo attacco, che possiamo definire straordinario (ossia non ordinario), può avvenire? Possiamo ridurli sostanzialmente a due: o ce li andiamo a cercare noi, oppure sono queste persone cattive che per un motivo o per un altro decidono di attaccarci.

Quand’è che si invita il diavolo nella propria vita?

REALTÀ DEL DEMONIO E RISCHI DELLE PRATICHE MAGICHE E SUPERSTIZIOSE 1/7. - 21 OTTOBRE 2025.



Un bambino di 6 anni (sei!) entra in un bar addobbato per Halloween. Il barista gli chiede sorridente: ti piace? - no! - ma non festeggi Halloween come tutti i bambini? - no, perché io sono francescano! Così ho riassunto il comunque breve scambio tra il barista e il bambino. La mamma che non fa festeggiare Halloween ai suoi bambini è rimasta però sorpresa. Non sa dove il suo bambino abbia trovato questa risposta: perché io sono francescano! La figlia, qualche anno fa, alla domanda a scuola se i suoi genitori fossero cattolici, aveva risposto: i miei genitori non so, ma io sì, sono cattolica! Troppo spesso sottovalutiamo la maturità dei nostri bambini e anche le illuminazioni che possono ricevere dallo Spirito Santo. E sottovalutiamo l’importanza di ciò che ricevono nei primi anni, così preziosi per il loro formarsi e il loro futuro. 

Oggi voglio farvi leggere la carta pastorale di Mons. Suetta che l’Associazione Internazionale degli Esorcisti ha pubblicata sul suo sito. Halloween è vicino ed è un’occasione ideale per riflettere tutti sulla realtà del demonio e la sua pericolosità, con la certezza della vittoria totale di Cristo e della nostra in lui. 


Lettera Pastorale sulla realtà del demonio e i rischi delle pratiche magiche e superstiziose 

2 Ottobre 2025|Categorie: Documenti

Riteniamo di fare cosa utile e gradita nel riportare sul nostro sito la Lettera Pastorale che ha pubblicato e diffuso in occasione della festa dei Santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, il Vescovo di Ventimiglia-Sanremo Mons. Antonio Suetta. È un testo di grande sensibilità catechetica, quanto mai necessario per il bene delle anime in questi tempi segnati da dilagante relativismo morale, dalla massiccia presenza dell’occultismo e dal ritorno del paganesimo. Lettera Pastorale sulla realtà del demonio e i rischi delle pratiche magiche e superstiziose  - Associazione Internazionale Esorcisti - A.I.E.


Cari Sacerdoti, Diaconi e Religiosi, Cari fratelli e sorelle,

vi scrivo con la sollecitudine propria di colui al quale è affidato il bene e il benessere delle anime redente dal Sangue di Cristo.

L’oggetto di questa Lettera Pastorale, infatti, è la realtà del demonio e dei vari modi in cui egli agisce sugli uomini e sul mondo in cui viviamo.

LA REALTÀ DEL DEMONIO

lunedì 20 ottobre 2025

LE CULTURE EBRAICA E GRECA HANNO UN POSTO UNICO E PROVVIDENZIALE / 50. NICEA. Gesù Cristo, .... n. 86



86. In questa assunzione della cultura, un posto unico e provvidenziale deve essere riservato al rapporto tra la cultura ebraica e quella greca. L’homooúsios apparirà qui come il frutto della sintesi particolarmente forte che si è prodotta tra la cultura semitica, già toccata e trasfigurata dalla Rivelazione, ma anche modellata dagli incontri e dai disaccordi coi popoli di altre culture, – Egiziani, Cananei, Mesopotamici, Romani –, e il mondo greco. Durante più di tre secoli, prima della nascita di Gesù e fino al terzo secolo della nostra era, l’insegnamento e la vita intellettuale del giudaismo ellenistico si erano espressi non solo in aramaico, ma anche in greco, con la Settanta come centro di gravità. L’insegnamento di Gesù è stato consegnato e trasmesso in greco per poter comunicare il Vangelo a tutti nella lingua universale del bacino del Mediterraneo, ma anche perché il Nuovo Testamento si inscrivesse nella storia del rapporto del popolo ebreo con la cultura e la lingua greche. Come nella Settanta, gli influssi avvengono nei due sensi. 

OGNI CULTURA ATTENDE IL SUO COMPIMENTO NELLA VERITÀ DEL VERBO DI DIO / 49. NICEA, Gesù Cristo, .... n. 85

Salvador Dalì - Natività.


85. Questa assunzione della cultura da parte della Rivelazione implica una certa reciprocità di influenza tra le due, malgrado la loro asimmetria. Come lo spirito umano è capace di essere trasfigurato, la cultura ha per vocazione di lasciarsi illuminare dalla Rivelazione, fino a poter accogliere, al prezzo di una conversione, la sapienza del Crocifisso: «La forza del Vangelo [deve impregnare] i modi di pensare, i criteri di giudizio, le norme d’azione; in una parola, è necessario che tutta la cultura dell’uomo sia penetrata dal Vangelo».[139]Tuttavia, la fede non è un elemento estraneo alle culture nelle quali è vissuta, poiché, dopo Pentecoste, la fede cristiana comporta la certezza che non vi è una sola cultura umana che non attenda e non speri di trovare il suo compimento dalla visita del Verbo di Dio, il quale peraltro ha sparso i semina Verbi[140]in tutte le culture, nell’attesa della sua visita. Per questo incontro le culture diventano pienamente se stesse. È dunque dall’interno, a partire dalla loro apertura verso ciò che è vero, buono e bello, che la Rivelazione le purifica e le eleva. Ma allora, le culture e le lingue assunte e trasfigurate dalla novità della rivelazione permettono d’arricchire e di precisare l’espressione della fede. Questa reciprocità la si è potuta constatare attraverso i secoli nella fecondazione della lingua, della poesia, dell’arte da parte della Bibbia, la cui comprensione si trova a sua volta illuminata “di rimando”, per la sua diffrazione in altre parole e visioni del mondo. È precisamente ciò che accade a Nicea nell’impiego dell’homooúsios, che precisa la comprensione che ha la Chiesa della filiazione di Gesù Cristo, mentre trasfigura il termine che assume.

giovedì 16 ottobre 2025

DILEXI TE! LA CONTINUITÀ TRA PAPA FRANCESCO E PAPA LEONE, NELLA TRADIZIONE DELLA CHIESA/ 16-10-2025.



Dopo l’Enciclica “Dilexit Nos”, del 24 ott 2024 sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo, Papa Francesco preparava una nuovo documento. Papa Leone l’ha ripreso e con alcune sue considerazioni, l’ha firmato e pubblicato. Così abbiamo ricevuto il 9 ottobre scorso una stupenda Esortazione Apostolica “Dilexi Te” (ti ho amato), sull’amore verso i poveri. Vedo una grande provvidenza in questo. Se l’avesse pubblicata Papa Francesco, benché ci siano in quel testo numerosissime citazioni della Scrittura, del Magistero dei Padri della Chiesa e dei Papi, menzione dei vari carismi di carità fioriti lungo i secoli nella Chiesa, egli sarebbe stato accusato di "comunista", “modernista”, e via dicendo. Invece, firmata da Papa Leone che appare a molti più conservatore, non terzomondista, le accuse sono meno forti, anche se non sono mancate. E quel testo a quattro mani tra Papa Francesco e Papa Leone indica una felice continuità tra loro, che è la continuità della Tradizione della Chiesa stessa. 

mercoledì 15 ottobre 2025

VERA CULTURA CONSISTE NEL SEPARARE LA VERITÀ DALL'ERRORE / 48. NICEA, Gesù Cristo, ... n. 84.



2.2. Un evento culturale e interculturale

84. Se l’evento Gesù Cristo rinnova il pensiero ricreandolo secondo un evento di Sapienza, esso rinnova e purifica, feconda e dilata ugualmente la cultura umana. Di fatto, il Concilio di Nicea, che traduce in parole la fede cristiana per la Chiesa diffusa tra tutte le nazioni nella lingua greca e adottando un termine sorto dalla filosofia greca, costituisce indubbiamente un evento culturale. È necessario che la fede assuma la cultura umana, come assume la natura umana, in quanto sia la natura che la cultura sono elementi costitutivi dell’essere umano, e perciò sono inseparabili. «L’essere umano è sempre culturalmente situato»,[136]ci ricorda Papa Francesco. Poiché l’uomo è un essere relazionale e sociale che si inscrive nella storia, è attraverso la cultura che egli arriva alla pienezza della sua umanità.[137]Per di più, la Rivelazione, che stabilisce la comunione tra Dio e l’essere umano, ha bisogno di destinatari che abbiano una loro consistenza propria per poterla accogliere in piena libertà e responsabilità. Da qui l’elezione del popolo delle dodici tribù di Israele, che ha dovuto distinguersi da tutti gli altri popoli e imparare laboriosamente a separare, dapprima per conto proprio, la verità dall’errore. Da qui Gesù Cristo, in cui il Figlio di Dio si fa veramente uomo, un Ebreo, un Galileo, la cui umanità porta i segni culturali del percorso storico del suo popolo. Da qui la Chiesa, costituita a partire da tutte le nazioni. Così, appoggiandosi sul principio tomasiano per il quale «la grazia suppone la natura», e ampliandolo, Papa Francesco aggiunge: «La grazia presuppone la cultura e il dono di Dio si incarna nella cultura di coloro che lo ricevono».[138]

DOBBIAMO RIPENSARE L'ONNIPOTENZA DI DIO / 47. NICEA, Gesù Cristo,... n. 83



83. Analogamente a ciò che accade quando si tratta di entrare nel “pensiero di Cristo”, l’allargamento dell’ontologia e dell’antropologia implica una conversione e può imbattersi nella resistenza del pensiero, abituato ai suoi limiti. L’evento di Sapienza obbliga a tenere in considerazione non solo “l’analogia della creazione” ma anche “l’analogia della carità”. Di fronte alla kenosi dell’incarnazione e della passione di Cristo, davanti alla sofferenza e al male che toccano l’umanità, lo spirito umano si imbatte nei suoi limiti. S’impone la questione: perché il Padre onnipotente sembra dapprima aver osservato dall’alto la via crucis del Figlio sofferente e non ha agito se non dopo la sua morte? Perché non ha esaudito immediatamente la preghiera dell’Orto degli Ulivi, presentata col sudore di sangue per la paura: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice!» (Mt 26,39b)? 

NULLA TI TURBI / Santa Teresa d'Avila, 15 ottobre 2025



NADA TE TURBE, NADA TE ESPANTE, DIOS NO SE MUDA. LA PACIENCIA TODO LO ALCANZA QUIÉN A DIOS TIENE, NADA LE FALTA, SOLO DIOS BASTA!

Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, Dio non cambia. La pazienza tutto ottiene. Chi ha Dio, nulla gli manca, solo Dio basta! 

martedì 14 ottobre 2025

VA FRANCESCO E RIPARA LA MIA CHIESA CHE, COME VEDI, CADE IN ROVINA / San Francesco santo di riferimento della nostra parrocchia. 14 ottobre 2025


La nostra parrocchia ha scelto san Francesco come santo di riferimento per questo nuovo anno pastorale. Una scelta felice, non condizionata dal ripristino del 4 ottobre come festa nazionale, ma provvidenzialmente abbinata a questa decisione. 

“Va Francesco, e ripara la mia Chiesa che, come vedi, cade in rovina”, fu la chiamata  ricevuta da Francesco nella piccola chiesa di san Damiano. Come mai la Chiesa, per il Signore, stava cadendo in rovina? Era ovunque, con vescovi, clero e chiese e una grande quantità di religiosi e religiose. Tutti nel popolo erano sacramentalizzati, cioè tutti ricevevano i sacramenti dell'Iniziazione (Battesimo, Cresima, Prima Comunione), tutti erano sposati in Chiesa e il divorzio non esisteva. C'erano messe ovunque e con grande frequenza di popolo. Mi pare che in quell’epoca si impose la confessione almeno per Pasqua, il cosiddetto “Precetto Pasquale”. Quasi tutti ricevevano l’Unzione degli infermi e molto spesso il parroco vegliava il morente durante tutta la sua agonia. C'erano feste religiose, processioni, ecc. Inoltre i Papi dell’epoca di Francesco, Innocenzo III, e soprattutto Honorio III e Gregorio IX, erano Papi zelanti. Come mai allora la Chiesa stava cadendo in rovina, come confermò anche il sogno di Honorio III? 

lunedì 13 ottobre 2025

IL MESSAGGIO DI FATIMA E LA PACE / 13 OTTOBRE 2025



Oggi ricordiamo la Vergine apparsa a Fatima per l'ultima volta, presentandosi come Vergine del Rosario. Papa Leone ha chiesto specialmente a tutti di pregare il Rosario ogni giorno in questo mese di ottobre per la Pace, e ha guidato lui stesso questa preghiera sabato, durante la Veglia in preparazione al Giubileo delle comunità e gruppi mariani. (Sabato 11, era anche l’anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, così disatteso da molti e avversato anche da altri). 

Di fronte al dramma della guerra la riflessione del Vescovo Shevchuk, Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nella sua semplicità ci illumina e sprona. «In Ucraina la pace non è solo una parola, un accordo fra i potenti che un giorno decidono di non attaccarsi a vicenda: la pace è lo spazio della vita, dell’armonia, dove l’esistenza umana ha la possibilità di essere conservata e sviluppata». Perché «senza la pace non c’è cultura, non c’è civiltà, non c’è umanesimo, non c’è futuro». 

sabato 11 ottobre 2025

ESSERE PIÙ FELICE DELLA VERGINE MARIA? / San Giovanni XXIII, 11 ottobre 2025.



Oggi la Chiesa ricorda san Giovanni XXIII, il grande Papa della "Oboedientia et Pax”, Obbedienza e Pace. Era il suo motto episcopale e il filigrana, il filo conduttore della sua vita. Per lui questo significava praticare l’obbedienza e promuovere la pace. Ma significava anche, nella sua grande e genuina fede nel Signore e quindi nella Chiesa, che obbedire alla Chiesa, ai Superiori legittimi, era fare la volontà di Dio. Questo l’ha portato ad accettare gli incarichi senza mormorare anche quelli meno prestigiosi. Era Nunzio in Bulgaria, una nazione che contava solo 80.000 cattolici in un mare di ortodossi e lui lo chiamava “un popolo considerevole”, due grosse parrocchie… 

La sua obbedienza non gli ha vietato di essere innovatore e anche audace in tante occasioni, perché anche i Superiori sono nelle mani di Dio e da un’altra parte si fa più facilmente fiducia a qualcuno di cui si conosce la fedeltà, l’affidabilità. Da Papa poi, la sua docilità allo Spirito Santo esplose con iniziative e uno stile totalmente innovatori per la maggior parte della Chiesa, che si erano formati lungo tutta la sua vita, nello studio, ma soprattutto nei contatti reali favoriti dalla sua umiltà personale e dai posti poveri e periferici dove era stato e dove non si faceva carriera. Egli è ricordato oggi perché l'11 ottobre 1962 egli apriva il Concilio Vaticano II che aveva convocato e che permise alla Chiesa di parlare il linguaggio del Vangelo in modo più fedele sia alle fonti che ai problemi del mondo attuale.

Il Vangelo di oggi ci ricorda dov'è la vera beatitudine: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». Beati quelli che credono che Dio è onnipotente e cercano la Pace nell’obbedienza alla Parola nella Chiesa che è, con i limiti dei suoi membri umani “la casa di Dio, [che è] la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.” ( 1 Timòteo 3, 15). Se sei di coloro che ascoltano con fede e amore la Parola di Dio nella Chiesa, sarai più felice della Vergine nella sua maternità umana! Infatti Gesù dichiara beata sua Madre perché discepola fedele. 

venerdì 10 ottobre 2025

CESSATE IL FUOCO: I GIORNALI ARABI DISCUTONO IL FUTURO DI HAMAS / 10-10-2025

 



Quella vignetta rappresenta  Hamas (حماس) e Fatah (فتح) ossia l'OLP diventata Autorità Palestinese con potere effettivo soltanto in Cisgiordania, che si strangolano reciprocamente mentre Israele (la jeep militare) passa indisturbato tra loro. 

Per chi vuole comprendere meglio le difficoltà della situazione attuale malgrado l'accordo di cessate il fuoco, pur salutato favorevolmente da tutti, tranne chi viveva proprio di questo conflitto, può leggere con profitto i riassunti in italiano di articoli di autori arabi, proposto dalla Fondazione Oasis. Sotto il link 

11 OTTOBRE, IL ROSARIO PER LA PACE CON IL PAPA / 10-10-2025.



Shalom-la Pace è il dono di vita piena che il Signore ci promette. 

La Pace è il dono al quale aspirano tutti gli umili di cuore, tutte le persone indifese, e, nel segreto del cuore, tutti, piccoli e grandi. 

Le manifestazioni di gioia sia di palestinesi che di israeliani ne sono la prova. Ma il cessate il fuoco in Terra Santa non è ancora Pace. Poche ore prima dell’inizio ufficiale del cessate il fuoco un riservista israeliano è stato ucciso da uno sniper palestinese. Purtroppo è ciò che succede in ogni conflitto, ci sono sempre almeno “piccoli incidenti” prima o dopo la dichiarazione di cessate il fuoco. Speriamo che  questo cessate il fuoco tenga. Ma non si parla di cessate il fuoco in altre regioni, e in qualche caso, uno dei contendenti lo rifiuta espressamente, pensando di vincere spargendo altro sangue.

giovedì 9 ottobre 2025

CESSATE IL FUOCO: È NECESSARIA LA VOLONTÀ DI PACE! / Su Gaza e altri conflitti. 09-10-2025.



Mentre ci rallegriamo per la prospettiva del cessate il fuoco a Gaza, che, come ha scritto il Cardinale Pizzaballa, è solo un primo passo di un cammino che può essere lungo e difficile, voglio ricordare una verità molto semplice e fondamentale: affinché cessino i conflitti di qualsiasi ogni genere è indispensabile la volontà di pace da parte dei contendenti! Specialmente se vogliamo camminare verso una riconciliazione.

Invece, come nel passato ma oggi più che mai, assistiamo a polarizzazioni estreme, alla diffusione di notizie che non cercano la verità ma, anche quando non sono totalmente inventate, sono soltanto propagandistiche. Assistiamo in generale nelle nostre società ad un alzare di toni, a provocazioni e violenze che si vorrebbero giustificare, e a un rimpallo di colpe che non possono aiutare la causa della pace. 

mercoledì 8 ottobre 2025

QUANDO UN ATEO PARLA DELLA VERGINE MARIA / In occasione del 7 ottobre 2025



In questo mese del rosario, riprendo da una carissima amica questa citazione di Jean Paul Sartre, e aggiungo una mia riflessione ispirata da Urs Von Balthasar:


L' ATEO SARTRE CHE SCRIVE PAGINE BELLISSIME SUL CRISTIANESIMO.

"Maria  sente nello stesso tempo che il Cristo è suo figlio, il suo piccolo, e che è Dio. Lo guarda e pensa: questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. È fatta di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia. Mi rassomiglia. È Dio e mi assomiglia. E nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e che vive”. 

martedì 7 ottobre 2025

UNA VIA DIVERSA DALLA RESA DEI CONTI / Lettera del Patriarca Pizzaballa alla sua diocesi. 05 ottobre 2025.

 


 Il Patriarca Pizzaballa ha scritto una lettera alla sua Diocesi che invito a leggere con attenzione perché nelle polarizzazioni e uso di espressioni che diffondono scoraggiamento ma anche divisioni, persino odio, egli, che vive in prima persona questa tragedia, ha uno sguardo informato dei fatti reali ma plasmato dal Vangelo, dalla speranza cristiana, dalla missione dei cristiani. Aiutiamo tutti, da cristiani, a costruire con realismo, lì dove siamo, “tenendo fisso lo sguardo su Gesù”. Leggiamo tutto anche se è un po' lungo e soprattutto meditiamo questo testo importante.

(Latin Patriarchate of Jerusalem - A tutta la diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme)


A tutta la diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme Prot. N. (1) 2291/2025

Carissimi fratelli e sorelle,

il Signore vi dia pace!


Sono due anni che la guerra ha assorbito gran parte delle nostre attenzioni ed energie. È ormai a tutti tristemente noto quanto è accaduto a Gaza. Continui massacri di civili, fame, sfollamenti ripetuti, difficoltà di accesso agli ospedali e alle cure mediche, mancanza di igiene, senza dimenticare coloro che sono detenuti contro la loro volontà. 

Per la prima volta, comunque, le notizie parlano finalmente di una possibile nuova pagina positiva, della liberazione degli ostaggi israeliani, di alcuni prigionieri palestinesi e della cessazione dei bombardamenti e dell’offensiva militare. È un primo passo importante e lungamente atteso. Nulla è ancora del tutto chiaro e definito, ci sono ancora molte domande che attendono risposta, molto resta da definire, e non dobbiamo farci illusioni. Ma siamo lieti che vi sia comunque qualcosa di nuovo e positivo all’orizzonte. 

lunedì 6 ottobre 2025

VERGOGNATI MARANO! QUANDO SI BUTTA LA SPAZZATURA NEL CAMPO DEL VICINO / 06-OTTOBRE-2025.

 



Vicino al cimitero, a fianco del parcheggio, c'è un campo con un vigneto e la coltivazione di legumi. La strada che porta alla Starza è in strapiombo. Volendo pulire i rovi che ricoprivano il pendio, ecco apparire tutta la spazzatura che la gente ha buttato allegramente dalla strada sopra il muro. E questo scempio arriva lungo il muro fino alla fine del campo. Questo è un campo coltivato. Capisco qualche pallone che rotola fin giù. Si vedono infatti alcuni palloni. A un certo punto ci sta anche vinaccia che forse hanno messo gli stessi proprietari per farne concime!? Ma tutta quella plastica sù, sù, fin sul ciglio della strada non è il fatto dei contadini. 

È URGENTE CHE LA CHIESA ESCA AD ANNUNCIARE IL VANGELO A TUTTI... / Lunedì 06 ottobre 2025.



Domani, sotto lo sguardo della Vergine del Rosario, iniziamo le catechesi di evangelizzazione. A questo scopo, senza togliere in nulla valore a tutto ciò che il Papa ha detto riguardo ai migranti, cito alcuni passi della sua omelia di ieri 5 ottobre sull’evangelizzazione. 


OMELIA DEL SANTO PADRE LEONE XIV

Siamo qui perché, presso la tomba dell’Apostolo Pietro, ciascuno di noi deve poter dire con gioia: tutta la Chiesa è missionaria, ed è urgente – come ha affermato Papa Francesco – che «esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 23).

UNA PACE GIUSTA E DURATURA / Angelus 05 ottobre 2025.



La Storia è complicata, le frontiere sono state così spesso modificate, anche in Europa, anche di recente, e ancor oggi ci sono rivendicazioni territoriali, ecc., che pur essendo essenziale il rispetto della verità storica, la Storia da sola non può definire un diritto immutabile di un popolo o di uno Stato su un determinato territorio. Ci può essere la pace solo se c'è volontà di pace da una parte e dall’altra. La volontà di pace significa “ripudio della guerra come mezzo di soluzione delle controversie internazionali”. Questa affermazione così bella non esclude il diritto dovere della difesa, ma impegna a costruire la pace attraverso legami pacifici in ogni campo, il rispetto dell'integrità delle persone, e anche il disarmo graduale reciproco. È molto brutto quando persone che dicono di volere la pace, si schierano solo da una parte, dimenticano le vittime dell'altra parte, e magari manifestano con la violenza. Ascoltiamo alcune parole di saggezza di Papa Leone all'Angelus di ieri:


"Esprimo la mia preoccupazione per l’insorgenza dell’odio antisemita nel mondo, come purtroppo si è visto con l’attentato terroristico a Manchester, avvenuto pochi giorni fa. Continuo ad essere addolorato per l’immane sofferenza patita dal popolo palestinese a Gaza.

sabato 4 ottobre 2025

CRISTIANO, NON VANTARTI CONTRO LA TUA RADICE. 03/03, Israele nel piano di Dio. 4 ottobre 2025.

Olivo millenario di Luras.


La scelta di un popolo specifico da parte di Dio non vuole dargli un privilegio ma chiamarlo al servizio, come un segno per gli altri popoli. Tutti i popoli sono amati da Dio. Ma solo dal popolo ebraico guidato dallo Spirito Santo è nata la testimonianza  di questa storia con Dio che chiamiamo Sacra Scrittura, Parola di Dio, Bibbia. La Storia del Popolo eletto la chiamiamo a giusto titolo: Storia della Salvezza, valida per tutti i popoli. La scelta e la guida divine plasmano questo popolo, gli danno caratteristiche uniche. Nel libro “Dio, la scienza le prove” (Y. Bolloré e O. Bonassies, ed. Sonda) nel capitolo 19, “Il popolo ebraico, un destino oltre l’improbabile”(pagine 417-453) gli autori danno molti elementi per far comprendere che il popolo ebraico (formato da santi e da peccatori) è particolare tra tutti i popoli. 

Dio è Amore e la scelta di Abramo e la sua discendenza è una scelta d’Amore, non una “scelta tecnica”. Israele scopre pian piano questo amore che è come quello di un padre, di uno sposo per il popolo. Ora qual è la caratteristica fondamentale di un amore paterno o sponsale ? È la fedeltà, per sempre. Dio è fedele, per sempre, qualunque sia il comportamento dei figli o della sposa. Se Dio ha scelto in Abramo un popolo particolare, dimostra attraverso questo popolo come il suo amore è fedele in assoluto e vince il peccato, attraendo e non forzando la libertà dell’uomo. Ascoltiamo col cuore questa stupenda frase di san Paolo: “Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”. (2 Timoteo 2,11-13). L’uomo ha solo la possibilità di rifiutare anche definitivamente questo amore, ma non può cambiarlo. Dio è Amore e può solo amare. 

venerdì 3 ottobre 2025

LA RIVELAZIONE APRE A UNA NUOVA VISIONE DELL'UOMO. / 46. NICEA. Gesù Cristo, .... nn. 81-82



81. L’evento Gesù Cristo rende possibile una nuova ontologia, misurata dalle dimensioni del Dio uno e trino e del Logos incarnato. La ragione umana si era già lasciata aprire e penetrare dal mistero, reso accessibile dalla rivelazione della creazione ex nihilo (cf. 2Mac 7,28; Rm 4,17), della trascendenza ontologica di un Dio che è comunque più intimo ad ogni creatura di quanto essa lo sia a se stessa.[133]Tale ragione si lascia di nuovo rinnovare da cima a fondo, quando le viene comunicato il senso profondo inscritto in ogni cosa dal mistero del Dio trinitario che è amore (1Gv 4,8.16) – alterità, relazione, reciprocità, mutua interiorità si manifestano ormai come la verità ultima e le categorie strutturanti l’ontologia. L’essere si ritrova illuminato e si mostra ancor più ricco di quanto non sembrasse nei percorsi filosofici anteriori, per quanto profondi e complessi essi siano stati. Inoltre, Nicea, che parte dalla questione cristologica e soteriologica per esporre il Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, riflette bene il modo in cui la fenomenalità cristologica motiva l’inventio della dottrina trinitaria, con la dinamica inscritta tra l’ordine della scoperta, cristologica e pneumatologica, posta nel suo cuore, e l’ordine della realtà trinitaria che lo struttura. Nicea accelera l’assunzione da parte della riflessione cristiana della teo-logia ovvero dell’esplorazione della “Trinità immanente”. Dal momento che il mistero di Cristo, realizzato nella storia e in un’umanità singolare, dona l’accesso a Dio, la materia e la carne, il tempo e la storia, la novità, la finitudine e la stessa fragilità guadagnano le loro credenziali di nobiltà e la loro consistenza per dire la verità dell’essere. In fondo, anche l’essere, grazie alla Rivelazione, si rivela semper major.

giovedì 2 ottobre 2025

ISRAELE È IL TESTIMONE DI DIO PER ECCELLENZA. COSA SIGNIFICA? 02/03 2 ottobre 2025.

I nomi delle dodici tribù d'Israele


Purtroppo il desiderio di grandezza e potere abita sempre nel cuore dell’uomo e a un certo momento, proprio al tempo di Samuele, il popolo chiede un re, per “essere come gli altri popoli”! Dio si piega a malincuore a questo desiderio, lo accetta a condizione che il Re sia fedele all’Alleanza. Saul disubbidirà e sarà rigettato. Davide si ricorderà sempre che tutto viene da Dio. Peccherà anche gravemente ma quando peccherà si rimetterà in tutto al giudizio di Dio, senza porre condizioni. Il Salmo 50 esprime tutto il suo pentimento. Per questo Davide è “il Re secondo il cuore di Dio!”

Il libro dei Giudici in particolare ci insegna come Dio segue da vicino il popolo che ha eletto, e quando è infedele permette (ma è un meccanismo anche direttamente umano) che il popolo diventi debole, diviso dai vari egoismi, ecc., e sia vinto dai nemici. Il momento più forte è, poi, quello dell’esilio. Il Popolo e i suoi sacerdoti e re si sono troppo a lungo trastullati con false rassicurazioni: noi siamo il popolo di Dio, lui abita nel Tempio, mai saremo attaccati. E invece, Dio che vuole il cuore dell'uomo e non i palazzi permetterà che il Tempio sia distrutto e il popolo portato in esilio, umiliato. Israele è il testimone di Dio anche quando pecca ed è corretto da lui. 

mercoledì 1 ottobre 2025

ISRAELE È IL POPOLO ELETTO DA DIO? POSSIAMO ANCORA DIRLO? COSA SIGNIFICA? 01/03. 1 ottobre 2025.




Come si fa a dire che il popolo di Israele è il Popolo Eletto con la guerra a Gaza? 

Tranne rarissime eccezioni, anche i più favorevoli a Israele riconoscono che la sua azione nella guerra contro Hamas ha superato la sola legittima difesa. Ciononostante  bisogna rimanere prudenti e non lasciarsi trasportare dall’emozione nei giudizi in argomenti così seri. Non a caso Papa Leone ha detto chiaramente che, pur condannando la situazione, “finora la Santa Sede non usa la parola genocidio”, mentre questa parola spopola un po' ovunque. 

Comunque l’argomento che vorrei trattare oggi è un altro ma importantissimo per noi cristiani perché tocca la Rivelazione: il Popolo di Israele (gli ebrei) è il Popolo eletto da Dio tra tutti i popoli ?  Lo è ancora? Oppure lo è stato ma non lo è più visto come si comporta oggi? 

martedì 30 settembre 2025

IN RICORDO DI GIGINO / 30-09-2025.



Ieri si è celebrato alla “Tenda” della parrocchia dell’Immacolata a Tavernanoce il funerale di Luigi Storino morto dalle conseguenze di una grave quanto improvvisa emorragia cerebrale. La “Tenda” era piena fin fuori malgrado una capienza di quasi 1000 persone perché, oltre alla numerosa famiglia e agli amici, Luigi, “Gigino” era un insegnante in pensione da pochi anni, e soprattutto per me e tanti altri era con tutta l’equipe un catechista. Con don Vittorio sono stati i solidi punti di riferimento fin da quando, 
trent'anni fa, dopo un tempo di osservazione, ho impegnato la mia responsabilità pastorale nel Cammino neocatecumenale. In particolare con loro si è aperto il Cammino in varie parrocchie. Quella occasione triste ha manifestato la fecondità e la gloria dell’evangelizzazione che rinnova le persone e, salvando, crea nel Signore legami profondissimi. Rincontrando fratelli che non vedevo da molto tempo, eravamo consapevoli del debito ai nostri catechisti e in particolare a Gigino e Imma e alla testimonianza della loro famiglia. 

Mi ha sorpreso quando un figlio ha introdotto la celebrazione parlando della morte del padre “dopo una breve malattia”. Ho pensato: ha ragione, è stato solo un paio di mesi, ma a me e a tutte le comunità che pregavano giorno dopo giorno intensamente, informandoci quotidianamente del suo stato di salute, spiando ogni segnale di miglioramento, quel tempo è apparso una eternità. E certamente lo fu ancora di più per Imma e i figli che potevano visitarlo. Ho pensato anche alla terribile purificazione alla quale il Signore l’ha sottomesso, unendolo alla sua croce, anche se la sua consapevolezza ed esperienza del dolore, ma anche l'esperienza delle grazie del Signore alla sua anima rimarranno un segreto. Sono certo che è partito verso la luce totalmente riconciliato con il suo Signore e con tutti. In tutto questo si è manifestata la misericordia di Dio, la potenza del Vangelo e la bellezza di servire nella evangelizzazione.  

Qui sotto il ricordo della comunità scolastica del Liceo dove insegnava: 

lunedì 29 settembre 2025

VOI INFATTI OSSERVATE GIORNI, MESI, ... . TEMO PER VOI CHE IO MI SIA AFFATICATO INVANO! / Festa degli Arcangeli, 29-09-2025.

Le immagini che associano i tre arcangeli
 sono una tradizione molto antica.


Oggi è la festa dei tre Arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele. Qualcuno ricorda che prima del Concilio ognuno di loro aveva una festa propria, e un suo amico commenta che tale raggruppamento è un tradimento, un segno della decadenza irrimediabile della Chiesa. 

La Chiesa è nata, ha testimoniato, si è estesa, ha fermentato la società, e ha vinto, senza nessun calendario liturgico, concentrata sull’essenziale, ossia la Risurrezione di un uomo, costituito Signore di tutti e Via alla Vita eterna. Poi la Chiesa ha continuato ad arricchirsi con varie feste che di per sé non fanno parte della fede e il Calendario è stato rimaneggiato varie volte nel corso dei secoli, tra calendario universale e calendari particolari. E così fu anche dopo il Concilio Vaticano II. Si è approfittato dell’occasione per eliminare anche alcuni santi e devozioni immaginari, come già nel passato con, per esempio, l'eccellente lavoro dei Bollandisti.

sabato 27 settembre 2025

DISCENDERE AGLI INFERI / Catechesi di Papa Leone del 24 sett. 2025.


Forse una delle catechesi più belle di Papa Leone (ma probabilmente scritta da Papa Francesco come tutto il ciclo per il Giubileo) che bisogna assolutamente leggere. Ci darà luce speranza, consolazione. 


UDIENZA GENERALE DI LEONE XIV

Piazza San Pietro

Mercoledì, 24 settembre 2025


Ciclo di Catechesi – Giubileo 2025. Gesù Cristo nostra speranza. III. La Pasqua di Gesù. 8. La discesa. «E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere» (1Pt 3,19)

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Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

anche oggi ci soffermiamo sul mistero del Sabato Santo. È il giorno del Mistero pasquale in cui tutto sembra immobile e silenzioso, mentre in realtà si compie un’invisibile azione di salvezza: Cristo scende nel regno degli inferi per portare l’annuncio della Risurrezione a tutti coloro che erano nelle tenebre e nell’ombra della morte.

Questo evento, che la liturgia e la tradizione ci hanno consegnato, rappresenta il gesto più profondo e radicale dell’amore di Dio per l’umanità. Infatti, non basta dire né credere che Gesù è morto per noi: occorre riconoscere che la fedeltà del suo amore ha voluto cercarci là dove noi stessi ci eravamo perduti, là dove si può spingere solo la forza di una luce capace di attraversare il dominio delle tenebre. 

venerdì 26 settembre 2025

LA RIVELAZIONE DILATA IL PENSIERO UMANO / NICEA 45. Gesù Cristo, ... nn. 80.



2. L’evento di Sapienza: una novità per il pensiero umano

2.1. La Rivelazione feconda e allarga il pensiero umano

80. Formulando la fede cristologica e trinitaria, il Simbolo di Nicea si inscrive in un movimento di fecondazione del pensiero umano, di “dilatazione della ragione”,[130]operato dalla Rivelazione nel suo processo di trasmissione. In effetti, l’accesso incomparabile a Dio che è l’evento di Gesù Cristo, come anche la partecipazione al pensiero (phronēsis) e alla preghiera di Cristo, non possono non avere un impatto determinante sul pensiero e il linguaggio umani. Si assiste quindi ad un “evento di Sapienza”, in virtù del quale pensiero e linguaggio devono essere dilatati e lo sono per opera della Rivelazione, in modo tale che essa possa trovare in essi la sua espressione. In questo medesimo movimento, essi testimoniano di essere disponibili a lasciarsi condurre al di là di se stessi. Nella storia di questo evento di Sapienza, Nicea costituisce una svolta di prima grandezza, «una via nuova e vivente» (Eb 10,20), della quale Pavel Florensky aveva colto l’importanza decisiva, esprimendola con parole vigorose: