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venerdì 5 dicembre 2025

LA CHIESA: "MISTERO PIÙ DIFFICILE DA CREDERSI" (H. DE LUBAC) / 67. NICEA. Gesù Cristo,... n. 110.



110. Così, il concatenamento ordinato dei misteri tale quale è offerto nella dogmatica può essere utilmente capovolto in teologia fondamentale. È per il mistero della Chiesa, «il mistero più difficile da credere»,[169]che vengono proposti dapprima i misteri inauditi della fede cristiana, misteri da cui questa dipende logicamente e ontologicamente. È infatti alla Chiesa che compete, anzitutto, di stabilire il regime di credibilità dell’itinerario della fede. Evidentemente, esiste un «ordine o una “gerarchiaˮ delle verità della dottrina cattolica, essendo diverso il loro nesso col fondamento della fede cristiana».[170] La dottrina cristologica, trinitaria e soteriologica del Simbolo costituisce questo fondamento. Tuttavia, all’interno del nexus mysteriorum dei dogmi,[171] l’atto di interpretazione del Concilio illumina la partecipazione della Chiesa, secondo il suo posto e il suo ruolo specifici, all’ordinamento della salvezza.


[169] «Mistero della Chiesa, più profondo ancora, se possibile, più “difficile a credersiˮ del Mistero di Cristo, come quest’ultimo era già più difficile a credersi del Mistero di Dio», in H. de Lubac, Cattolicismo. Aspetti sociali del dogma, Opera Omnia 7, trad. U. Massi, Jaca Book, Milano 1978, p. 43. 



[170] Concilio Ecumenico Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 21 novembre 1964, 11.

[171] Si veda il testo di riferimento L’interpretazione dei dogmi (1990), II, 3, § 3, in Commissione Teologica Internazionale, Documenti 1969-2004, Seconda edizione riveduta e corretta, prefazione Card. W. J. Levada; introduzione L. Ladaria, s.j., Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2010, p. 403; cf. anche Concilio Ecumenico Vaticano I, Cost. Dogm. Dei Filius, 24 aprile 1870, IV, DH 3016.


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