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domenica 7 dicembre 2025

ANCHE GIOVANNI BATTISTA DEVE FARE DISCERNIMENTO / II Dom. di Avvento, A. 2025



Tramite Isaia, Dio promette la pace universale: una visione avvincente. Finora però non la vediamo compiuta. Eppure diciamo che il “virgulto dal tronco di Iesse”che doveva portarla è venuto, è Gesù, è risorto e accompagna con i segni l’opera di evangelizzazione e, attraverso il suo Spirito, sta con noi “tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Perché allora non c'è pace nelle famiglie, nelle nazioni e tra di loro, e c'è una guerra generale contro l’ambiente come ammoniva Papa Francesco? 

La Pace è venuta, si è realizzata, esiste. Ad ogni Eucaristia diciamo: “Signore tu che hai detto vi lascio la pace, vi do la mia pace!” Ma proprio questo è il punto. La Pace vera è la sua, non la nostra. La sua mentalità, i suoi modi non sono i nostri. Chi è in Cristo lo sa e vive della sua pace.  

Non si nasce cristiani, lo si diventa. Troppi credono di essere già cristiani e pensano solo di doversi impegnare di più, cadendo nel moralismo. Un moralismo impotente e scoraggiante. Per essere cristiani bisogna conoscere il Cristo, il suo pensiero e viverne. Gli stessi santi hanno bisogno di discernimento. Giovanni Battista annuncia colui che “vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile”. Questo si è realizzato con la venuta di Gesù. Ma la comprensione di Giovanni Battista era imperfetta. Ha indicato Gesù come l’Agnello di Dio che bisognava seguire ma poi le azioni di Gesù lo fanno dubitare: “sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” Gesù gli risponde compiendo le promesse scritte nella Parola di Dio, guarendo ciechi, zoppi, ecc.

La Scrittura è il mezzo indispensabile e più potente per entrare nella pace di Cristo e diffonderla: “tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza”. Infatti Dio è “il Dio della perseveranza e della consolazione”.  

Ricordiamoci allora: Cristo unico autore della fede e della Pace, discernimento, Scrittura fonte di perseveranza e consolazione.


Dal libro del profeta Isaìa  Is 11,1-10 

In quel giorno,  un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.

Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l'orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.  Parola di Dio.


Dal Salmo 71 (72)   R. Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.

O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto. R.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna. E dòmini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. R.

Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri. R.

Il suo nome duri in eterno, davanti al sole germogli il suo nome. In lui siano benedette tutte le stirpi della terra e tutte le genti lo dicano beato. R.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani   Rm 15,4-9

Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.

E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull'esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.

Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:

«Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».  Parola di Dio.


Dal Vangelo secondo Matteo  Mt 3,1-12

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».

E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: "Abbiamo Abramo per padre!". Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».   Parola del Signore.


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