In parrocchia
c'è una spiccata devozione e attenzione per san Giovanni Bosco e il suo metodo spirituale.
C'è il parroco, cooperatore salesiano da sempre, e l’oratorio. Da qualche anno c'è il gruppo
dei cooperatori costituito dal nucleo delle ex-allieve del benemerito istituto delle
salesiane, che hanno ripiegato sulla parrocchia quando le suore hanno lasciato
la città. Per cui questa sera, in parrocchia, si celebra con grande solennità e
affluenza di popolo la memoria di don Bosco con le letture proprie.
Questa mattina
dalle suore ho celebrato con le letture del giorno e da lì sono partito per riflettere
sulla figura gigantesca di don Bosco anche se la mia conoscenza di lui è troppo
limitata.
- Un giorno ho
chiesto ad un salesiano su quali pagine del Vangelo appoggiavano il loro carisma
e mi rispose: “non c'è nessuna pagina veramente specifica anche se usiamo Gesù con
i bambini nelle celebrazioni proprie di don Bosco, ma c'è la sollecitudine di Gesù
per chi ha bisogno di aiuto e di amore e don Bosco si è incontrato col dramma
dell’adolescenza abbandonata e sfruttata”. Don Bosco come segno che il Vangelo non
è una legge ma uno Spirito che porta alla creatività infinita dello Spirito
Santo e dei santi.
- Nella prima
lettura contempliamo Gesù “che ha
sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori”. Anche don Bosco si è
scontrato con tutte le forze del male. Il “grigio”, il cane che appariva per difenderlo
nei momenti di pericolo fisico, un cane che non invecchiava mai e che sbucava
dal nulla, ne è il segno. Il pericolo veniva anche dall’opposizione tenace del
proprio vescovo, vissuta con grande sofferenza, in grande umiltà, costanza e
obbedienza che non escludeva la libertà di spirito.
Spesso dimentichiamo la lotta spirituale
dei santi. Spesso dimentichiamo che don Bosco, attraverso la scuola, l’apprendistato,
i giochi e tutta la ricchezza del suo genio di educatore, vedeva innanzitutto i
suoi allievi come “futuri cittadini del cielo”. Non diceva forse che le due cose maggiormente necessarie per l'educazione dei giovani erano la confessione e l'Eucaristia?
Il metodo preventivo di don Bosco
viene spesso accolto come un qualsiasi metodo pedagogico, magari il più geniale,
mentre è una spiritualità.
Un mio amico carissimo ha scritto questa mattina: "Io sono un allievo di don Bosco. In gioventù sempre con i salesiani!"
Questa gratitudine dopo 50 anni dice molto di più di tante parole.
Un mio amico carissimo ha scritto questa mattina: "Io sono un allievo di don Bosco. In gioventù sempre con i salesiani!"
Questa gratitudine dopo 50 anni dice molto di più di tante parole.
Prima Lettura Eb 12, 1-4
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.