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giovedì 29 febbraio 2024

DEVO AVERE PAURA DI DIO O TIMORE? QUAL È LA DIFFERENZA? / Dai Trattati sui Salmi di sant'Ilario di Poitiers.

Ilario di Poitiers è un santo comune
tra Occidente e Oriente. Qui in una
Parrocchia ortodossa intitolata a lui.

Oltre che molto bella, la riflessione di Sant’Ilario che ci propone oggi il breviario è molto utile. Infatti quando si parla del timor di Dio, pensiamo istintivamente alla paura che possiamo avere della sua potenza, del suo giudizio. Si ha paura di un nemico, non di un amico. E Dio che ci richiama al mistero della morte ci appare come un nemico.

Invece il timor di Dio è la pienezza che si ottiene esercitando l’intelligenza nella verità, ricercando la saggezza, ascoltando la Parola del Signore, obbedendo ai suoi comandamenti, fidandosi delle sue promesse. Solo l’esperienza sorretta dalla fede ci convincerà nel più profondo che i comandamenti ci sono dati per il nostro bene.


Dai «Trattati sui salmi» di sant'Ilario, vescovo

(Sal 127, 1-3; CSEL 22, 628-630)

Il vero timore del Signore

«Beato l'uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie» (Sal 127, 1). Ogni volta che nella Scrittura si parla del timore del Signore, bisogna tener presente che non si trova mai da solo, come se per noi bastasse alla completezza della fede, ma gli vengono aggiunti o anteposti molti altri valori. 

mercoledì 28 febbraio 2024

PERSECUZIONE DEI CATTOLICI E MARTIRIO / 28 Febbraio 2024.


Papa Francesco ha pubblicato per marzo un video dedicato alle persecuzioni contro i cristiani, in particolare cattolici, come di un male in crescita, ma anche del martirio che, senza essere cercato, è una grazia e una vittoria. Chi, messo alle strette, difende la propria fede a rischio della vita è un segnale di fervore che deve contagiare la nostra vita cristiana. 

Raccolgo su “Zenit” Spagnolo di ieri vari articoli sulle persecuzione contro i cristiani: 

L’ONU promuove un nuovo concetto fomentato dal femminismo radicale e LGBTQ+ di “Apartheid di Genere” usato per criticare oggi la Chiesa cattolica e altre istituzioni religiose che hanno un clero esclusivamente maschile. Esperti in diritti umani dell’ONU hanno chiesto recentemente che l “apartheid di genere” sia considerato come crimine contro l’umanità, apoggiati dall’Associazione di Avocati degli Stati Uniti. Si cerca di estendere questa penalizzazione ad ogni posizione di un ente riconosciuto come la Santa Sede contro l’aborto, l’omosessualità e l’ordinazione di donne, chiedendo di togliere alla Santa Sede il suo Statuto di Stato Osservatore all’ONU. 

martedì 27 febbraio 2024

LA STORIA DI FRATELLO COLTELLO NELLA PARROCCHIA DI SAN PIGROMAN / martedì II sett. di Quaresima, 2024.



C'era una volta un umile e semplice coltello a seghetta nella parrocchia di san Pigroman. C'era anche il suo cugino accendino, altrettanto umile, con i suoi fratelli. La storia della famiglia accendino è breve. Vennero presi in prestito alcune volte, ma poi uno dopo l'altro non sono ritornati più. Quella di coltello invece è più circostanziata. Viene preso senza formalità dalla scrivania quando qualche gruppo di san Pigroman fa un rinfresco. Raramente bisogna andarlo a cercare nel salone parrocchiale, quasi sempre ritorna ma … pieno di torta sulla lama. 

A san Pigroman ci sono molte attività, molte energie spirituali: per accendere le luci, per accendere  microfoni e salire al pulpito anche quando non è necessario, ma non per spegnerli una volta finita la preghiera. C'è molto spirito per organizzare festicciole bellissime (con torte buonissime) e farsi le foto di gruppo o i selfie, ma non per pulire il pavimento dopo, rimettere a posto le sedie, e passare il coltello sotto il rubinetto prima di riportarlo dove si è preso. Eppure Gesù offre una lauta ricompensa a chi pulisce il coltello dopo la torta: chi si farà servo degli altri e della comunità sarà (il più) grande agli occhi di Dio. Chi ha orecchi .... “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”. 


Prima Lettura   Is 1, 10.16-20  Imparate a fare il bene, cercate la giustizia.

Dal libro del profeta Isaìa 

lunedì 26 febbraio 2024

QUALE DIO BUONO PUÒ CHIEDERE A UN PADRE DI UCCIDERE IL PROPRIO FIGLIO? / II Dom di Quaresima, B, 2024


Che scena tremenda quella del sacrificio di Isacco! Perché un Dio buono chiede a un padre di sacrificargli il suo figlio, l’unico figlio? Perché fa bene a tutti e due, padre e figlio. Dio non vuole il sacrificio fisico di Isacco - la vita è sacra! -  ma lascia Abramo all’oscuro di questo affinché il suo sacrificio spirituale sia totale. 

L’idolatria che si sta verificando in moltissime famiglie verso figli o nipoti impediscono sia a genitori che discendenti di crescere in modo sano e talvolta di diventare capaci di affrontare la vita in modo adulto. La differenza tra tantissimo affetto - che è una grazia  - e un affetto morboso non è sempre facile da determinare. Si può comprendere che non si cammina bene partendo da due punti di vista: non metto Dio al primo posto nella mia vita, e non spingo figli o nipoti a mettere Dio al primo posto. Vedo che non do una giusta libertà e responsabilità a figli e nipoti.

Quello  che Dio ci chiede, lo fa lui per primo, sempre! Dio non ha risparmiato il suo Unigenito. Questo dono totale a noi peccatori è la certezza di trovare misericordia presso Dio. Una misericordia seria, che costa la morte di Gesù e non va calpestata, ma che rimane per noi, fino alla fine. Con la trasfigurazione Gesù mostra la sua divinità senza essere passato attraverso la croce. La sua crocifissione risulta allora totalmente libera (entrando liberamente nella passione), voluta per noi, per aprirci la via del ritorno al Padre, stare accanto a noi anche nei momenti più bui. Beato chi segue Gesù ed entra nella propria croce vedendola illuminata dall’amore di Dio. Nel nostro profondo, la croce rimarrà sempre scandalosa e assurda, ma possiamo con un atto di fede e l’esperienza sempre più radicata del nostro vivere cristiani, vederla con gli occhi di Dio e sentire nascere in noi la virtù della speranza.  


Prima Lettura  Gn 22,1-2.9a.10-13.15-18  Il sacrificio del nostro padre Abramo

Dal libro della Gènesi

sabato 24 febbraio 2024

RESILIENZA, RESISTENZA, EVANGELIZZAZIONE. IN QUALE STATO STA IL CRISTIANESIMO?


Se le nostre comunità cristiane vivessero in un paese dove non ci sono mai stati cristiani, il tipo di testimonianza e di evangelizzazione, di formazione che si dà comunemente, riuscirebbe a convertire questo popolo pagano?

Cerchiamo di fare mente locale. Duemila anni fa il popolo era molto religioso, con templi, statue e immagini sacre degli dèi, processioni, preghiere, incenso, sacrifici, sacerdoti e funzioni religiose, matrimoni con canti, fiori e banchetti, funerali con lamenti e preghiere, offerte di oggetti per la vita nell’aldilà del defunto…. 

Crediamo veramente che arrivando con la nostra fede in Gesù Cristo con nuovi riti, con il nostro catechismo e i nostri corsi di cresima, avremmo convinto la gente ad abbandonare la loro fede antica e ben radicata, e aderire a questa nuova fede di origine straniera (da un popolo strano, già allora come oggi odiato: gli ebrei)? Questa nuova fede non aveva nessun tempio, nessuna immagine, nessuna statua. Per essere cristiani avrebbero dovuto rinunciare a partecipare “all’uscita del santo” protettore della città e alla processione con la sua statua, rinunciare ad andare nel tempio di questi dèi che potevano offendersi sentendosi trascurati o soppiantati da divinità straniere, avrebbero dovuto rinunciare ad avere immagini e statue in casa. Sarebbe bastato radunarsi modestamente nelle case private per attirarli?

giovedì 22 febbraio 2024

COSA RENDE SIMONE IL PESCATORE, LA PIETRA SULLA QUALE È EDIFICATA LA CHIESA DI CRISTO? / 22 febbraio 2024, Cattedra di PIetro.

Cesarea di Filippo.
Fiume Giordano.

Nulla preparava Simone figlio di Giovanni a diventare un predicatore, una guida spirituale, capace di iniziare la più grande rivoluzione dell’umanità.

È solo la sua esperienza di Gesù, esteriore e interiore, essendo attento al proprio cuore nello Spirito Santo, che fa di lui un “testimone delle sofferenze di Cristo” in comunione con “la grazia e la verità (che) vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Gv 1,17). Ed egli mette a disposizione del mandato ricevuto tutta la sua persona, le sue facoltà. 

La sua missione è particolare e ne beneficiamo ogni giorno: egli è la pietra che ci dà sicurezza. 

Ma anche noi, in comunione con Pietro e la Chiesa tutta, diventiamo pietra viva, perché facciamo esperienza di Cristo risorto, della Parola che si realizza concretamente nella nostra vita, dell’esperienza interiore del Paraclito, dell’unzione che ci istruisce. Diventiamo, dobbiamo diventare, anche noi “testimoni delle sofferenze del Cristo” e della sua vittoria sulla morte. 

Buona festa della Cattedra di Pietro. La celebro sempre con molto gioia, felice di esservi associato anche tramite il “nome d’arte” che mi è stato dato entrando nella vita religiosa.  


Prima Lettura  1 Pt 5,1-4  Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo  

PRECISAZIONI SULLE APPARIZIONI E MESSAGGI CELESTI. I MESSAGGI DI PARAY LE MONIAL.

 

"Apparizione della Madonna" su Piazza S. Pietro 
durante la preghiera del Papa per il COVID.

Ho detto nell’ultimo post (
La Gioia del Vangelo: COME CREDERE E NON ESSERE CREDULONE !) che i “messaggi celesti” sono una vera peste che distoglie le persone dall’approfondire la Scrittura e la Dottrina autentica della Chiesa, e spesso le distoglie proprio dalla fede della Chiesa e dalla comunione con i suoi pastori quando il contenuto dei messaggi e l’atteggiamento dei “veggenti” sono fraudolenti. 

Qualcuno si è allarmato perché avrei screditato Medjugorje e tutte le grazie ricevute lì. Non prendevo di mira le apparizioni riconosciute dalla Chiesa e nemmeno Medjugorje alla quale Papa Francesco con grande attenzione alle persone sincere che vi ricevono grazie di conversione e altri benefici, ha dato uno statuto pastorale, anche se varie difficoltà non permettono un giudizio definitivo. Sono stato educato nella venerazione di Lourdes dove sarò andato pellegrino una quindicina di volte e il riferimento a Fatima dove mi sono recato quattro volte è sempre stato positivo. Quindi ho fatto le dovute precisazioni direttamente sul post di ieri.

Invece ribadisco di stare alla larga da messaggi tipo “La Madonna nel Mondo”, “il parroco Agustìn e il terzo segreto di Fatima”, “i tre giorni di oscurità”, “una pioggia in tutto il mondo anche in assenza di nuvole spazzerà il COVID”, ecc. 

I criteri per distinguere falsi messaggi sono abbastanza semplici: 

-se sono in contraddizione con la Sacra Scrittura (Gallinaro dove inizierà la Parusia mentre sappiamo che sarà simultaneo in tutto il mondo, ecc.). 

-se chi entra nel gruppo o frequenta quel luogo, sarà privilegiato nel giorno del Giudizio. 

-se ci sono critiche al Papa e ai vescovi, distanziamento dalla Chiesa e dalla sua disciplina.

mercoledì 21 febbraio 2024

CREDENTE, NON CREDULONE !



1.Cartesio,
René Descartes, il grande filosofo e matematico (1596-1650), diceva di dubitare di tutto, di verificare tutto. Riguardo alla religione faceva questa affermazione che mi fu molto utile quando stavo alla ricerca della fede : “Nessun Dio ti potrà rimproverare di essere nato in una data religione. Quindi prima di rigettare la tua religione, cerca di conoscerla bene. Se poi, conoscendola bene, vedi che è sbagliata, rigettala e cerca altrove la vera religione”. Questo non significa rinnegare la capacità critica, anzi, ma usarla in modo rigoroso, definire un metodo coerente, un campo di investigazione ordinato. In conclusione, Cartesio rimase cattolico tutta la sua vita! E anch’io, seguendo il suo consiglio, partendo dal dubbio più profondo: “Dio esiste?”, ho cercato di conoscere la religione del mio battesimo, professata dalla mia famiglia, e ho trovato la Verità in modo sempre più chiaro nella Chiesa cattolica. 

2.Qual è la caratteristica del Cristianesimo cattolico nei confronti di altri campi di sapere e/o di esperienza? Il Cristianesimo cattolico è una Fede fondata su una Rivelazione da parte di Dio, affidata a uomini che hanno quindi il mandato e l’autorità di insegnarla. 

martedì 20 febbraio 2024

PREGHIERA E PAROLA DI DIO / Martedì I sett. Quaresima.


La Parola di Dio è viva ed efficace, compie ciò che dice. Il brano di Isaia di oggi, con la stupenda immagine della pioggia e della neve che portano vita ai campi, mi accompagna dal momento della mia chiamata. 

Dio sa dunque ciò di cui ho bisogno e si prende cura di me. La preghiera non deve  essere supplica con preghiere lunghe affinché Dio mi senta. Dio mi sente prima che io apra la bocca, prima che io formuli il mio pensiero. La preghiera incessante - raccomandata da Gesù - apre il mio cuore, non il cuore di Dio che è sempre aperto verso i suoi figli ed eletti. La preghiera che Gesù insegna ai discepoli, è semplice, familiare, può prendere altre forme (vedi il Padre nostro nel Vangelo di Luca: 11,1-4), ma è anche formatrice. Secondo lo stesso schema dei Dieci Comandamenti le “petizioni” del Padre nostro sono divise in due gruppi, tre petizioni hanno come centro il Tu di Dio (come i tre primi Comandamenti), le altre (come i restanti Comandamenti) hanno il prossimo, il noi comunitario, come centro. Così che la preghiera non è più chiusa su noi stessi, la nostra angoscia, la nostra insoddisfazione, talvolta il nostro egoismo, ma ci apre. La nostra preghiera diventa insieme voce che si innalza a Dio e ascolto della sua Parola, richiesta ma innanzitutto abbandono e obbedienza. La riprova di questo è il colpo di genio dello stesso Matteo che ha disposto il Padre Nostro letteralmente al centro del Discorso della Montagna. Questo si vede molto facilmente aprendo il Vangelo. 


Prima Lettura    Is 55, 10-11 La mia parola opera ciò che desidero.

Così dice il Signore:

lunedì 19 febbraio 2024

TI INVITO A STARE ACCANTO A ME / Videomessaggio della vedova di Aleksey Navalny. 19 febbraio 2024.

"борцам за свободу"

"ai combattenti per la libertà".

Memoriale a San Pietroburgo,

eretto negli anni '90. Oggi

la polizia, in assetto antisommossa,

arresta chi vi depone fiori, perché

"minaccia la sicurezza della Russia".

Condividiamo la tristezza e la preoccupazione per la morte di Aleksei Navalny e ciò che significa per il popolo russo e per il mondo. Leggiamo con rispetto il messaggio della sua vedova, riportato da Novaya Gazeta Evropa. Comprendiamo che il suo gesto implica tanto coraggio e rischio per lei e i suoi figli. Uniamoci a chi lotta per i valori che difende, ben sapendo da cristiani, che esige una purificazione costante per essere forti senza odiare. Imploriamo da Dio libertà per ogni uomo. 


Videomessaggio di Navalnaya (traduzione google dal russo).

Il 19 febbraio, Yulia Navalnaya ha registrato un videomessaggio in cui prometteva di continuare il lavoro del marito assassinato, Alexei Navalny:

“Uccidendo Alexei, Putin ha ucciso metà di me, metà del mio cuore e metà della mia anima. Ma ho ancora l'altra metà, e mi dice che non ho il diritto di arrendermi. Continuerò il lavoro di Alexei Navalny, continuerò a lottare per il nostro Paese.

UN PROGRAMMA RIVOLUZIONARIO DI 2500 ANNI FA! / lunedì della I sett. di Quaresima, 2024.


Colpisce la legislazione del Levitico, una tradizione orale messa per iscritto più di 400 anni prima di Cristo: è profetica oggi, "una legislazione avanzata" si potrebbe dire - e lo sarà sempre! La Bibbia ha la chiave di società armoniose e felici da sempre. Perché viene da Dio. 

Come mai però questa ricetta di felicità non è ancora applicata dappertutto? Ecco davanti a noi il Mysterium Iniquitatis, il fascino del male che con voce suadente nel profondo di te stesso ti chiama alla autodistruzione, quel Maligno capace di sedurre Adamo ed Eva, cioè persone senza alcun bisogno di infrangere ciò che la coscienza e la ragione reputavano sbagliato, fino a far “bere a tutte le nazioni il vino della sua sfrenata prostituzione". (Apocalisse 14, 8) e inebriarli.

Ma c'è anche e per sempre l’immagine di Dio di cui sono fatto e la coscienza che cresce, si purifica e rafforza se decido di seguirla, se grido al Signore perché mi dia (di nuovo) la grazia di seguirla. Nessuno è condannato in anticipo. 

Contempliamo seriamente la scena del Giudizio Universale nel Vangelo di oggi. Un giorno rimarranno solo due eventualità: felicità eterna o supplizio eterno! Rompiamo finché è ancora tempo alla mentalità del mondo che “sta in potere del Maligno” (1 Giovanni 5, 19), “quello spirito che ora opera negli uomini ribelli”. (Efesini 2, 2). “È solo il primo passo che costa” diceva santa Teresina, che, ritenendo un privilegio e un mezzo di salvezza la sua fragilità associata alla buona volontà, sostenuta dalla grazia, constatava anni dopo di aver fatto “passi da gigante”. 


Prima Lettura   Lv 19, 1-2. 11-18  Giudica il tuo prossimo con giustizia.

Dal libro del Levìtico

domenica 18 febbraio 2024

ARCOBALENO E DESERTO / I Dom. di Quaresima. 2024.


Cosa c'entra l’arcobaleno con Gesù nel deserto e le sue tentazioni? Non sarebbe più giusto confrontare questo episodio di Gesù con le tentazioni di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden, oppure con le tentazioni del popolo dopo l’uscita dall’Egitto? Infatti anche questi episodi sarebbero idonei. 

Gesù nel deserto ritorna all’essenziale, alle scelte primordiali. Come per Noè e l'umanità in lui, la sua vita ha un nuovo inizio, fa alleanza con il suo Dio e Padre. L'umanità ormai è peccatrice ma è illuminata dalla Parola di Dio. Queste scelte fondamentali fatte o rafforzate da Gesù nel deserto lo guideranno e sosterranno durante tutto il suo ministero pubblico. 

Così deve essere anche per noi. Un nuovo inizio con Dio, scegliere Dio di nuovo e lasciarsi scegliere da lui più profondamente, cercare il silenzio e il deserto, fare spazio per approfondire la nostra conoscenza della Parola di Dio. 

Il Regno di Dio è vicino, Dio viene, vuole occuparsi di te!


Prima Lettura  Gen 9,8-15  L'alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio.

Dal libro della Gènesi:   

sabato 17 febbraio 2024

L'ALLEANZA DI DIO CON NOÈ. ASPETTI MENO CONOSCIUTI.


La prima lettura di questa Domenica (Gen 9,8-15) racconta il nuovo inizio dell’Umanità con Noè e la sua famiglia dopo il diluvio. Cerchiamo di approfondire leggendo tutto il racconto presente nel Capitolo 9. 

Dio, in qualche modo, prende atto che dopo il peccato originale, l’uomo è debole e ingiusto. Il proseguire dell’Umanità sarà appoggiato solo sulla sua misericordia e fedeltà. Riportare l’uomo alla giustizia sarà frutto di un’opera di lunga lena attraverso Abramo e i suoi discendenti. Fu il bisogno di Abramo e la misericordia di Dio ad iniziare la storia della salvezza attraverso la fede che giustifica, e non perché, come Noè, “trovò grazia agli occhi di Dio” (Gen 6,8).

L’uomo però ha sempre la coscienza. Infatti, benché non ci sia la Legge Santa, l’uomo pagano deve rispettare alcune norme morali. Gli ebrei riconoscono nell’alleanza stipulata da Dio con Noè un'alleanza cosmica, in ebraico B'rith 'Olam (ברית עולם). L'"alleanza noachica" si compone dei 7 precetti che rendono l’uomo che li rispetta “giusto tra le nazioni”. Sono così enunciati:

non commettere idolatria (adorazione di oggetti divinizzati);

non uccidere: "Chi sparge il sangue dell'uomo, dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo" (Gen 9,6: fondamento della "legge del taglione". Da tempo gli ebrei intendendo però solo un risarcimento pecuniario);

non rubare e/o non rapire;

non commettere incesto e/o bestialità;

non bestemmiare;

divieto di mangiare parti del corpo di animali ancora vivi;

istituire tribunali giusti (distinguendo quindi tra testimonianza vera, falsa testimonianza nonché Lashon hara, ovvero "maldicenza", esaminando però i vari casi). (vedi Noachismo - Wikipedia )

In questa alleanza sono inclusi anche tutti gli altri esseri viventi! (Gen 9, 10). Ad Adamo ed Eva prima del peccato viene dato come nutrimento solo cibo vegetale, segno di un mondo pacifico, a Noè viene data la possibilità di mangiare carne (Gen 9,3). Ma non impedisce che la vita abbia un valore sacro. Infatti gli animali non possono essere mangiati con il loro sangue che significa la vita. 

L’alleanza di Dio con ogni vivente ci deve spingere a fare anche noi alleanza con ogni essere vivente, a vedere in esso un riflesso della bellezza e sapienza di Dio, una compagnia spirituale anche se non simile a quella degli altri esseri umani che sono pienamente immagine di Dio.


Genesi 9,1-17.

venerdì 16 febbraio 2024

QUALE DIGIUNO PIACE AL SIGNORE? Venerdì dopo le Ceneri, 2024.


Quale digiuno piace al Signore? 

Da alcuni giorni girano in maniera impressionante due fake su Fb e Youtube. Sono testi attribuiti a Papa Francesco che propongono di abbandonare la pratica del digiuno fisico, alimentare, per sostituirlo con atti di carità verso il prossimo. Come sempre il digiuno e la preghiera sono esclusi! Qui un link che rivela senza fondamento uno dei due testi (Mangiate quello che volete a Pasqua: frasi di Papa Francesco su Quaresima 2024 senza fonti). Questi testi non autentici pongono vari problemi. 

Innanzitutto è sempre deprecabile usare il nome di un altro per far passare le proprie idee. È un abuso, è disonesto! 

Nel nostro caso può deviare le persone dal vero insegnamento della Chiesa, creare divisioni, conflitti nella Chiesa, giudizi sfavorevoli contro il Papa o contro il corso voluto dal Concilio … Tutte cose gravi sapendo quanto sono importanti per la salvezza delle persone sia la Verità, sia l’Unità della Chiesa e in particolare la comunione con il Papa. Chi segue il Papa si rende subito conto che questi testi non rispecchiano il suo stile.

C'è un dato di fatto però in questo preciso caso: i contenuti sono abbastanza in linea con l’insegnamento della Chiesa e di Papa Francesco! Infatti proprio la prima lettura di oggi è uno sfogo di Dio tramite il profeta contro coloro che digiunano ma non traducono la loro penitenza in carità. Se devo scegliere una sola cosa meglio non digiunare e avere carità. Ma la Chiesa sa che le due cose sono legate. Preghiera, digiuno ed elemosina sono i tre elementi classici della vita spirituale e ascetica. San Pietro Crisologo scrive : «La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la misericordia (elemosina) riceve. Perciò preghiera, digiuno e misericordia siano per noi un'unica forza mediatrice presso Dio, siano per noi un'unica difesa, un'unica preghiera sotto tre aspetti». Dunque, questi tre elementi non vanno separati, perché uno non è efficace senza gli altri.  C'è un unico movimento che ci porta a Dio. Guai se volessimo fare carità escludendo il rapporto con Dio. Sarebbe solo filantropia e ben presto perderebbe le sue caratteristiche cristiane e, probabilmente, anche la sua forza. 

Ecco sotto un testo autentico di Papa Francesco: 

“L’elemosina, la preghiera e il digiuno ci riportano alle tre sole realtà che non svaniscono. La preghiera ci riannoda a Dio; la carità al prossimo; il digiuno a noi stessi. Dio, i fratelli, la mia vita: ecco le realtà che non finiscono nel nulla, su cui bisogna investire. Ecco dove ci invita a guardare la Quaresima: verso l’Alto, con la preghiera, che libera da una vita orizzontale, piatta, dove si trova tempo per l’io ma si dimentica Dio. E poi verso l’altro, con la carità, che libera dalla vanità dell’avere, dal pensare che le cose vanno bene se vanno bene a me. Infine, ci invita a guardarci dentro, col digiuno, che libera dagli attaccamenti alle cose, dalla mondanità che anestetizza il cuore. Preghiera, carità, digiuno: tre investimenti per un tesoro che dura. (Santa Messa del 6 marzo 2019, omelia di Papa Francesco)”


Prima Lettura   Is 58, 1-9  È forse questo il digiuno che bramo?

Dal libro del profeta Isaìa

giovedì 15 febbraio 2024

MOSÈ PARLÒ AL POPOLO DICENDO: SCEGLI! / Giovedì dopo le Ceneri.



Iniziamo la Quaresima con due testi molto chiari che invitano a una scelta decisa. 

La prima lettura mostra come l’accento è messo, non su un codice di comportamento, ma sull’alleanza con Dio. Il Dio unico è un concetto razionale: ci può essere soltanto un dio che sia Dio, quindi non c'è altro Dio che Dio. Grazie agli ebrei e ai cristiani, Maometto ci arriva e i musulmani di tutta la terra proclamano nella professione di fede : Là Ilàh illà - l - Llah = non c'è divinità se non Allah. Ma Dio non si presenta così ad Abramo e ai suoi discendenti. Si presenta come un Dio, quel Dio che ha scelto Abramo e la sua discendenza. Scelto significa preferito agli altri! Come mai? È una storia di puro mistero, di puro amore, di "fortunato terno al lotto" ! Hanno accettato. Infatti ci conveniva e molto. Ma in cambio bisogna essere “mono teisti”, come si deve essere monogami nel matrimonio. Il tradimento comporta morte e maledizione, la fedeltà dona vita, longevità, prosperità, fecondità. Questa Alleanza passa attraverso l’ascolto, che diventa anche dialogo, ma deve essere docilità e quindi obbedienza. Dio mira all’amore alla pari, ma deve abituare il popolo a riconoscersi creatura, perché lui è il Creatore,  la fonte unica della vita e della sapienza.

Quanto sbagliamo quando lasciamo i nostri battezzati far entrare nella loro vita superstizioni, idoli e portafortuna, o quando li lasciamo trasformare la fede in religione, cioè quando questa diventa moralismo esasperato o maledettamente mediocre, ridotto a due o tre comandamenti, a due o tre pratiche, ma comunque senza rapporto vivo con il Dio vivo.

Anche Gesù ci mette davanti la scelta: vuoi essere cristiano? Conviene, e come!, ma ci sono condizioni...


Prima Lettura   Dt 30, 15-20   Io pongo oggi davanti a te la benedizione e la maledizione.

Dal libro del Deuteronòmio

mercoledì 14 febbraio 2024

OMICIDI, TENTATI OMICIDI. GLI ASSASSINI NON SONO STATI INIZIATI ALLA VITA CRISTIANA?


Continuano gli omicidi a carattere familiare o di vicinato. Tra le donne quasi tutti hanno carattere di femminicidio. 

Nelle ultime notizie c'è l’orrenda carneficina a sfondo “religioso-satanico” di Altavilla (Palermo). Cristiani evangelici che si allontanano dalla Comunità per formare un gruppo di preghiera a carattere settario e trasformano la lotta contro il Regno delle Tenebre in un’opera di tenebre, tortura, morte…! Qualunque cosa sia successa nel caso particolare di Altavilla, ringraziamo il Signore di essere cattolici con una Chiesa dotata di un Magistero garantito da Gesù stesso, di una Tradizione comune di pratiche e di santità. Malgrado i limiti dei suoi membri La Chiesa Cattolica diminuisce grandemente il pericolo di derive settarie! Purtroppo molti cattolici espongono sé stessi a deformazioni e derive gravissime dando più ascolto a menzogneri messaggi particolari che alla voce ufficiale della Chiesa. Non dimentichiamo il grande sant’Agostino che proclama che se qualcosa non glielo dice la Chiesa non ci crede.

Ogni giorno c'è qualche tragica notizia. Ieri un finanziere di 27 anni che uccide tutta la famiglia della sua ex, la quale scampa solo perché ha potuto nascondersi. Uno che è stato selezionato per questo ruolo, anche sul piano morale, e ritenuto idoneo al porto d’armi.

martedì 13 febbraio 2024

IL SENSO DEL MERCOLEDÌ DELLE CENERI / 13 febbraio 2024


Domani comincia la Quaresima, Tempo favorevole, un Kairos, per la nostra conversione. Le due formule pronunciate a scelta dal ministro per l’imposizione delle ceneri si completano: - aprire il cuore per accogliere la Buona Notizia, il Regno di Dio. - rigettare gli idoli menzogneri che ci promettono la vita mettendo Dio da parte, mentre siamo comunque mortali. 

Meditiamo il testo del rito. 

Terminata l’omelia il sacerdote benedice le ceneri.

Raccogliamoci, fratelli carissimi, in umile preghiera, davanti a Dio nostro Padre, perché faccia scendere su di noi la sua benedizione e accolga l'atto penitenziale che stiamo per compiere.

Tutti si raccolgono, per alcuni istanti, in preghiera silenziosa; e il sacerdote prosegue: 

O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, accogli con paterna bontà la preghiera del tuo popolo e benedici questi tuoi figli, che riceveranno l'austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l'itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio, il Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.  

Oppure: 

lunedì 12 febbraio 2024

SAN CASTRESE, IL MARTIRE CHE NON È MORTO!


San Castrese è il Martire che non è morto, come Giovanni Paolo II che veneriamo tanto. Castrese ha offerto la sua vita come quelli di cui parla l’Apocalisse (12,11) “Ma essi lo (il demonio) hanno vinto grazie al sangue dell'Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire”

Fino al Concilio di Nicea (325 d.C.) si poteva essere cattolico e credere che Gesù fosse una persona divina inferiore al Padre. Dopo non più. Per rimanere fedele al dogma della TrinitàCastrese e i suoi compagni misero a repentaglio la propria vita. Questo ci pone una domanda essenziale: qual è il cuore della fede cristiana? La risposta è doppia. 

domenica 11 febbraio 2024

FEMMINICIDI... EDUCAZIONE...: CHE FARE? / Festa di san Castrese, 11 Febbraio 2024.


“Cari genitori, chiedendo il battesimo per i vostri figli, voi vi impegnate a educarli nella fede, affinché nell’osservanza dei Comandamenti imparino ad amare Dio e il prossimo, come Gesù ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa responsabilità?” "E
 voi padrini e madrine siete disposti ad aiutare i genitori in questo compito così importante?” (Rito per il Battesimo dei bambini nn. 38 e 39).

Sia genitori che padrini prendono davanti a Dio e alla Chiesa un impegno molto serio di cui dovranno rendere conto. La loro vita deve essere conforme alla fede e all’impegno assunto, cioè educare i bambini con l’esempio e con la parola! Ma sono davvero coscienti della serietà di questo impegno? Sanno educare alla fede il loro figlio di pochi mesi? Conoscono i Dieci Comandamenti e l'insegnamento di Gesù?

Perché parlare di questo?

sabato 10 febbraio 2024

SU SENSO CRISTIANO DELLA SOFFERENZA UMANA / 11 febbraio 2024, Festa di san Castrese e 40 anni della Enciclica "SALVIFICI DOLORIS"

Giobbe accusato dai suoi amici.

Dal rifiuto alla gioia, dalla maledizione della sofferenza al Vangelo della sofferenza. Il Signore mi ha fatto riaprire un testo che mi aveva impressionato molto. Quell’unica lettura di allora è stata molto feconda per la mia vita e il mio ministero ma mi accorgo che quel documento contiene tantissime ricchezze appena sfiorate, sia perché neppure memorizzate, sia perché rileggerlo con maggiore esperienza ne svela significati più profondi. Già allora mi colpiva che Giovanni Paolo II avesse scritto questa Enciclica, pubblicata esattamente 40 anni fa (11 febbraio 1984), solo dopo aver sperimentato duramente la sofferenza in seguito all’attentato del 13 maggio 1981. Non si può parlare con leggerezza di un tema come la sofferenza.

L’occasione della festa del nostro Santo Patrono Castrese, perseguitato per la sua fede e martire senza morire come Giovanni Paolo II, rende ancora più significativa l’evocazione di questo tema e il ricordo di questa preziosa Enciclica. Le citazioni dirette del Papa sono in grassetto. Ecco il piano dell’Enciclica:

I  INTRODUZIONE

“1. « Completo nella mia carne - dice l'apostolo Paolo spiegando il valore salvifico della sofferenza - quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa » (Colossesi 1, 24 ).

Queste parole sembrano trovarsi al termine del lungo cammino che si snoda attraverso la sofferenza inserita nella storia dell'uomo ed illuminata dalla Parola di Dio. Esse hanno quasi il valore di una definitiva scoperta, che viene accompagnata dalla gioia; per questo l'Apostolo scrive: « Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi »(Colossesi 1, 24 ). La gioia proviene dalla scoperta del senso della sofferenza, ed una tale scoperta, anche se vi partecipa in modo personalissimo Paolo di Tarso che scrive queste parole, è al tempo stesso valida per gli altri. L'Apostolo comunica la propria scoperta e ne gioisce a motivo di tutti coloro che essa può aiutare - così come aiutò lui - a penetrare il senso salvifico della sofferenza. …"

venerdì 9 febbraio 2024

IL RAPPORTO DEL MUSULMANO CON MAOMETTO È SIMILE AL RAPPORTO DEL CRISTIANO CON GESÙ CRISTO?

Gesù e Maometto.

 Segue da : 
La Gioia del Vangelo: INDOVINELLO: CI SONO UN MUSULMANO, DUE POVERI CRISTI E UN CRISTIANO. QUANTE PERSONE CI SONO?

C'è una differenza tra il musulmano nel suo rapporto con il Profeta Maometto e il cristiano nel suo rapporto con Gesù? Sì e grande.

È  chiaro che per i musulmani Maometto è un modello che va imitato nelle sue virtù di coraggio e di perseveranza nelle difficoltà (Shagià’ e Sabr), di fedeltà a Dio e di sincerità. Era chiamato “el Amìn”, l’Affidabile. La vita del Profeta diventa quindi fonte di esempi da seguire. In alcuni questa imitazione versa anche in particolari esteriori. Il più comune è il porto della barba per gli uomini. E posso citare anche il rompere il digiuno del Ramadàn con un dattero come Maometto, oppure persino rompersi un incisivo perché il Profeta aveva un dente rotto. Ma nessuno di questi segni esterni sono obbligatori per essere buoni musulmani, anche se il mio portare la barba è stato talvolta apprezzato come “un buon inizio”... Maometto però non può essere imitato in tutto in quanto ha anche privilegi unici concessi da Dio solo a lui. Per esempio le mogli non possono essere più di quattro mentre per Maometto non ci sono limiti. Soprattutto si vigila per escludere ogni idolatria di Maometto. Abu Bakr alla morte del Profeta, tagliò corto dicendo: “O musulmani, se avete creduto in Allah, Allah è vivo, se avete creduto in Muhamad, Muhamad è morto!”. E a Medina nessun pellegrino deve fermarsi troppo a lungo davanti alla tomba di Maometto, o fare gesti di venerazione inopportuni!

mercoledì 7 febbraio 2024

INDOVINELLO: CI SONO UN MUSULMANO, DUE POVERI CRISTI E UN CRISTIANO. QUANTE PERSONE CI SONO?

Luca Attanasio (ambasciatore d'Italia in Congo)
e la moglie originaria dal Marocco, con le figlie.

Indovinello: c'è un musulmano, due poveri cristi e un cristiano. Quante persone ci sono in tutto? Risposta: due, perché sia il musulmano che il cristiano, alla fine, sono comunque due poveri cristi. 

martedì 6 febbraio 2024

BUFERA NELLA CHIESA, MA NON È UNA NOVITÀ / Riflessione sul periodo attuale con l'aiuto di un articolo di Luigi Accattoli.

Vignetta di Scianò ripresa
dal blog di Luigi Accattoli.

Mi sono appena aggiunto volentieri a una raccolta di firme in appoggio a Papa Francesco. Ogni cattolico che crede in Gesù Cristo e nella sua promessa sostiene il Papa. Le critiche interne al cattolicesimo al Papa creano disorientamento e per tanti sarebbero la prova che Papa Francesco sta sbagliando strada e perfino la prova della sua illegittimità. Che si possa dedurre l'illegittimità del Papa perché è criticato è un ragionamento che manca proprio di logica!  Confrontando invece il suo agire con la Scrittura e la Tradizione primitiva della Chiesa lo vedo giusto, e le tante critiche mi rafforzano nel credere che il Papa segue la strada giusta. 

Sappiamo come la Chiesa non è mai stata senza confronto interno, vivace fino alla lacerazione di scismi ed eresie, eppure è sempre andata avanti, confermando la sua dottrina e precisandola. Sappiamo inoltre che non sempre i suoi responsabili sono (stati) esempi di virtù e fortezza nelle difficoltà, eppure il Vangelo nello Spirito Santo ha sempre fatto germogliare la santità. La vita cristiana è un combattimento che esige discernimento continuo. “Devi scegliere tra il riposo e la libertà” diceva un autore antico. Purtroppo si sceglie spesso il riposo. “La maggior parte dei Concili nella Storia della Chiesa sono rimasti lettera morta. Credo che questo Concilio Ecumenico andrà avanti perché è troppo grande, troppo importante, troppo già carico di trasformazioni operate nella Chiesa”. Questa frase che cito a memoria del santo vescovo di Monreale Cataldo Naro (1951 - 2006) mi ha fatto sussultare ma poi mi ha confermato una verità : nulla va da sé. Ciascuno di noi, ogni comunità, siamo responsabili del Vangelo e della nostra fedeltà al Magistero e alla comunione ecclesiale. 

lunedì 5 febbraio 2024

"AL NOME DEL PAPÀ E DELLA MAMMA ... NOI TI BATTEZZIAMO". SACRAMENTI INVALIDI PER LA FANTASIA DEI PRETI. IL VATICANO REAGISCE / Nota "Gestis verbisque" del Dicastero perla Dottrina della Fede.


Qualcuno si sorprende che il Papa debba puntualizzare una cosa tanto ovvia come il rispetto della materia e delle formule dei sacramenti per i ministri. Altri si scaglia contro questo Papa che pretende rispetto di formule mentre ha modificato il Gloria, il Padre nostro che non si può più dire come il Signore Gesù ce lo ha insegnato, ecc.

La prima reazione è condivisibile al 1000 %. La seconda proviene da quei cattolici mal formati e mal informati. Chi vuole può riferirsi al mio post su questo argomento:  La Gioia del Vangelo: LE "ERESIE" DI BERGOGLIO / 01. HA CAMBIATO IL PADRE NOSTRO E FATTO IL MESSALE DEL GRANDE RESET

Inoltre invito a leggere tutta la nota del Dicastero. Sotto solo la presentazione del Cardinale Prefetto.


Nota del Dicastero per la Dottrina della Fede “Gestis verbisque” sulla validità dei Sacramenti, 03.02.2024  Nota del Dicastero per la Dottrina della Fede “Gestis verbisque” sulla validità dei Sacramenti



NOTA   GESTIS VERBISQUE  

SULLA VALIDITÀ DEI SACRAMENTI


Presentazione

domenica 4 febbraio 2024

MALATTIA, NOTTE, EVANGELIZZAZIONE ... / V Dom. T.O., B, 2024.


Questa domenica contempliamo la ricchezza traboccante della Parola. In particolare ci sono intrecci meravigliosi tra le letture. 

Innanzitutto la malattia. Giobbe è colpito molto duramente e la sua condizione suscita la compassione dei suoi amici e anche la nostra, ma è la malattia che gli permetterà di avanzare nella comprensione del senso della vita e di incontrare Dio in modo stabile : “Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto”. (Giobbe 42, 5). Anche gli ammalati e gli indemoniati guariti da Gesù incontrano Dio attraverso la sua misericordia e ci rallegriamo con loro. Ma sappiamo che per molti la salute ricoverata non significherà conversione, apertura alla vera Vita (Luca 17, 18 e altri).

C'è il tema della notte. Come molti ammalati Giobbe vive la notte come dura solitudine e prova. È cosa ben conosciuta purtroppo. Gesù apre un’altra dimensione: vivere la notte come tempo privilegiato per l’incontro con Dio.

C'è il tema dell’evangelizzazione. Anche per Gesù più ancora che per Paolo evangelizzare  “è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!” Egli afferma: “per questo infatti sono venuto!” Lo scopo di Dio non è certamente di vederci soffrire ed è pieno di compassione per ogni sofferenza ma avremo la sua gioia e la Vita solo se risorgiamo, se viviamo da persone in piedi. E questo avverrà solo se crediamo al suo amore fedele più profondo di ogni apparenza ed esteriorità e se ci liberiamo da ogni spirito impuro di mormorazione, di maldicenza, di lamentela e ripiegamento su noi stessi, di sottomissione agli idoli materiali, mentali e spirituali. 

Ci sono altre perle preziose in queste letture che ognuno può scoprire e gustare. Però voglio sottolinearne una:  san Paolo dice che evangelizza per essere partecipe del Vangelo! Non lo possiede forse lui che lo annuncia? Il Vangelo è il Regno di Dio, il Regno della Grazia e il Paradiso. Come noi, è solo OBBEDENDO, COMPIENDO LA SUA MISSIONE, SOTTOMESSO A DIO, che Paolo entrerà nella gioia piena. Dice: “anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato”. (1 Corinzi 9, 27)


Dal libro di Giobbe  Gb 7, 1-4. 6-7  Giobbe parlò e disse:

RICONOSCERE IL CONCEPITO COME ESSERE UMANO / Un problema fondamentale di civiltà.


Riprendo un articolo che ritrovate al link seguente 
BASTA DISCRIMINAZIONI: CHIEDIAMO IL RICONOSCIMENTO GIURIDICO DEL CONCEPITO. FIRMA ORA! potrete firmare la petizione che chiede un intervento legislativo per tutelare giuridicamente ogni concepito come essere umano. Firmiamo e diffondiamo.

C’è stato un tempo in cui il colore della pelle o la propria professione di fede erano fonti di intollerabili discriminazioni legali. C’è stato un tempo in cui ad alcune persone veniva negato il loro status di esseri umani, la loro dignità.

Questi tempi, fortunatamente, sono ormai lontani, sepolti nel passato. Eppure, proprio oggi la stessa dignità di essere umano, gli stessi diritti sono negati ai bambini non ancora nati. 

A dispetto del fatto che il 96% dei biologi a livello mondiale riconosce che il concepito è un essere umano a tutti gli effetti e che la vita inizia nel momento della fecondazione.

sabato 3 febbraio 2024

FESTA DELLE COMUNITÀ DI FEDE E LUCE / Il Messaggio della Candelora, 2 febbraio 2024.

Meglio accendere una Luce
che maledire l'oscurità.

Il vecchio Simeone benedice Dio dicendo:  «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo 
vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza ... ». Questa Lode è talmente bella e importante che la Chiesa la riprende nella sua preghiera ufficiale ogni sera. Ma come può Simeone dire di aver visto la salvezza in un bambino di pochi giorni? Ci vorranno ancora lunghi anni affinché Gesù sia manifestato a Israele e inizi il suo movimento di liberazione.

Gesù presentato al Tempio è già una Parola, un messaggio che, se ascoltato, apre subito una Via di salvezza: è figlio di poveri, di gente comune che non conta, di persone che non hanno mezzi. Inoltre è un bambino e deve crescere. 

Questo per noi significa quello che già sappiamo ma non comprendiamo o vorremmo non accettare cercando Vie alternative: l’Incarnazione. Se Dio si incarna non è per trasformarsi poi in una specie di Hulk o Terminator dotato di superpoteri ma per ricentrarci su noi stessi, sulla la nostra condizione umana. È fragile, esposta alla precarietà e alla sofferenza, eppure è buona e va accettata, assunta con gioia. Dio mi ama così come sono, sono utile così come sono, sono Tempio di Dio così come sono. Scrive san Paolo alla Comunità di Corinto composta di molte persone di bassa condizione e anche con tanti difetti: “Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie;” (1 Corinzi 12, 22; leggi tutto il capitolo 12). Ma, come il bambino Gesù, dobbiamo crescere, in particolare spiritualmente, un passo per volta, sempre avanti e mai indietro. Ed è questo il miracolo della vita spirituale, il miracolo della croce, l'essenza della fede cristiana: ciò che sembra negativo sul piano umano, ciò che è malattia, ciò che è inevitabile declino fisico con la vecchiaia e la morte è sempre crescita, purificazione e maturazione  sul piano spirituale. 

Per questo, ieri, con la Candelora, era la festa della nostra piccola comunità di Fede e Luce il cui Motto è: “meglio accendere una Luce che maledire l’oscurità!”


Prima Lettura  Ml 3,1-4   Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate.

Dal libro del profeta Malachìa

venerdì 2 febbraio 2024

CHI ERANO LE PERSONE ATTORNO A PAOLO E AGLI ALTRI APOSTOLI? / I saluti finali delle Lettere.


Scrutiamo le lettere di Paolo per sentir risuonare il Kerigma ed essere istruiti nella Dottrina di Cristo. Magari cerchiamo anche tratti biografici riguardanti Paolo stesso. Ma queste lettere e anche quelle di altri Apostoli hanno un’altra dimensione molto preziosa. Infatti se ci fermiamo sui saluti alla fine delle lettere scopriamo tanti nomi, testimoni di vita esuberante nel nome del Vangelo, di una comunione forte tra le persone e anche tra comunità distanti geograficamente, la condivisione di esperienze eccezionali nella diffusione del Vangelo, l’affetto e anche la gratitudine di Paolo verso alcuni per servizi importanti alle comunità o a lui in prima persona. Paolo e gli altri Apostoli sono le colonne portanti, gli animatori e trascinatori. Ma senza la comunità, senza tanti altri di cui scopriamo i nomi di alcuni, avrebbero fatto molto meno.

 Leggendo il Capitolo 16 di Romani scopriamo Febe che “infatti ha protetto molti, e anche me stesso”, o Prisca e Aquila che “per salvarmi la vita hanno rischiato la loro testa” e mettono a disposizione la loro casa permettendo alla comunità di riunirsi. 

Riscopriamo così qualcosa che tendiamo a dimenticare: siamo molto contenti di avere strutture e attività varie ma la Chiesa è fatta per evangelizzare, e quindi è  un messaggio vivo nello Spirito Santo che, essenzialmente, non necessita di strutture perché crea piccole comunità che si possono radunare nella casa dell’uno o dell’altro. Questo ci riporta all’importanza fondamentale della predicazione e della Liturgia comunitaria in cui si manifesta il Signore stesso, all’importanza centrale della formazione di cristiani maturi. 

Scopriamo che molti parenti di Paolo sono cristiani e se la testimonianza di Stefano è stata sicuramente molto importante, la conversione precoce a Cristo di alcuni di questi parenti può aver giocato un ruolo importante per aprire Paolo a considerare seriamente la nuova Fede. Scopriamo Tìchico - “fratello carissimo e fedele ministro nel Signore” - che forse non conoscevamo eppure è citato 4 volte in altrettante lettere, segno di affidabilità e dedizione al Vangelo nelle varie missioni che gli richiede Paolo. Altri nel loro percorso di vita che può sembrare non lineare fanno da tramite tra Paolo e altri Apostoli e si arricchiscono dei loro insegnamenti. Chiaramente, sopra tutti, c'è Marco che, da inadatto all’inizio, persevera e diventa uno dei quattro evangelisti!

È chiaro che la vita di comunità cristiana non è esente di problemi anche gravi (vedi 3 Giovanni 1,9-10) e anche di litigi molto personali, e vanno affrontati per risanare le divisioni. Anche noi abbiamo forse le nostre Evòdia e Sìntiche e le esortiamo "ad andare d'accordo nel Signore" (Filippesi 4,2). Ma la visione globale che si ricava dalla lettura di questi saluti finali è bellissima e suscita lode e ringraziamento al Signore per averci donato una vera comunità con la quale camminare. 


Romani, capitolo 16,

giovedì 1 febbraio 2024

DUE EPISODI DEL CURATO D'ARS SUL PURGATORIO E L'INFERNO.


Ancora sull’inferno (che potrebbe essere ) vuoto o meno, vale la pena ricordare un doppio aneddoto del Curato d’Ars. 

Una donna disperata viene ad Ars e, mentre è ancora notte fonda, si assiepa con gli altri pellegrini sulla via strettissima che separa la porta del giardino della canonica e la porticina laterale della chiesa. Infatti il Curato sta per uscire e iniziare la sua lunga giornata di confessioni. Il Curato esce, si gira, chiede largo e si avvicina a quella signora che sta varie file indietro e le dice: “Stia tranquilla, suo marito sta in purgatorio!” Lei lo guarda esterrefatta ma il Curato prosegue subito: “faccia dire molte messe, perché sta molto giù nel purgatorio … sì, suo marito che si è suicidato quest’inverno gettandosi da un ponte nel fiume di (e cita il nome)…!”. La signora annuisce. È  tutto vero. Dice il Curato: “Lei pregava tanto per la sua conversione e lui bestemmiava, si reputava libero pensatore. Ma si ricorda che qualche volta ha accettato di andare in giardino a cogliere rose per l’altarino che lei allestiva per la Madonna nel mese di maggio? Ebbene, per questi gesti di buona volontà e la preghiera di lei, la Madonna gli ha ottenuto un atto di pentimento tra il ponte e l’acqua. Lo ritroverà in paradiso”.