«Il
vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove
va: così è chiunque è nato dallo Spirito»: ci sono frasi
particolarmente pericolose nella Scrittura. Questa, tratta dal vangelo di oggi, è una di esse. Il Signore annuncia
libertà, come quella del vento. E non necessariamente si tratta di una brezza leggera, ma può essere il vento gagliardo della Pentecoste che apre le porte finora chiuse (Con grandi segni di potenza gli apostoli rendevano testimonianza... ). Eppure la Chiesa è piena di regole piccole e grandi,
Costituzioni, uniformi, distintivi, rubriche. Avrebbe paura della legge della libertà (Giacomo 1,25) che ci ha dato il Signore? (vedi anche
“Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo
Spirito del Signore c'è libertà” (2 Cor
3:17). “E questo proprio a causa
dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in
Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi” (Gal 2:4), “Voi infatti,
fratelli, siete stati chiamati a libertà” (Gal 5:13), o ancora Ebrei 3,6: "E
la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci
vantiamo".
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martedì 30 aprile 2019
lunedì 29 aprile 2019
TOMMASO: IL PROBLEMA E' SEMPRE LA MORTE / II° Domenica di Pasqua
Gesù ci ha salvati prendendo su di sé la condanna che ci spettava
e attraversando la morte, togliendole il suo potere. Ma il problema per noi è
sempre di guardare la morte in faccia, qualunque morte, e di fare
fiducia a Gesù anche in questo caso, credendo che è stato costituito Signore.
L’ha capito bene Tommaso che certamente teme questa
morte, ma accetta di guardarla in faccia e visto i suoi segni sul corpo di Gesù
risorto confessa che Egli è Signore e Dio, anzi, suo Signore e suo Dio.
SCAMBIARCI IDEE PER PROTEGGERE LA NOSTRA CASA COMUNE
Tutti conosciamo quelle foto che mostrano l’inquinamento in Cina con pedoni e motociclisti con il volto coperto da una mascherina e il
cielo oscurato da una brutta nebbia, e altri disastri. Ci sono però
anche iniziative molto interessanti in quel paese per lottare contro
l’inquinamento come nel deserto di Gobbi dal quale provengono tempeste di
sabbia che arrivano fino a Pechino ma sopratutto soffocano tutto attorno i
tentativi di agricoltura. Per esempio si è messo a punto una sequenza per stabilizzare
la sabbia: - prima si impiantano microorganismi che aggregano i granelli di
sabbia formando una crosta, sulla quale possono attecchire licheni, sui quali
possono cominciare a crescere erbe e altre piante. Dall’altra parte si studia
scientificamente lo spostamento delle dune per prevederlo e contrastarlo. E
alcune zone che erano state desertificate in questi ultimi decenni cominciano a
rinverdire e a ridiventare adatte per l’agricoltura o la pastorizia.
Il presidente della Cina, Xi Jinping, inaugurando
l’Esposizione Internazionale di Orticultura di Pechino 2019 ha invitato a
curare l’ambiente come si cura la vita umana, ricordando che
l’industrializzazione ha generato grandi ricchezze ma anche danni ecologici
senza precedenti. Ha chiesto di cercare l’armonia tra l’uomo e la natura e a
mantenere l’equilibrio nella interazione tra tutti gli ecosistemi del pianeta.
Sappiamo che ci sono molte cose che non vanno in Cina,
specialmente sul piano dei diritti umani e della libertà religiosa, ma è
indubbio che oggi le autorità cinesi, sul piano dell’ecologia, sono impegnate
seriamente.
Se hanno capito loro l’importanza della preservazione
dell’ambiente, prendiamolo come uno stimolo per fare di più e meglio anche noi.
A nostro livello piccolissimo vorrei approfittare di questo
minuscolo blog per scambiarci idee e
iniziative per proteggere l’ambiente.
Comincio da una cosa che è piccola come una goccia d’acqua ma
anche la sorgente più abbondante è fatta di tante piccole gocce.
Siccome in parrocchia ci piace il caffè del bar, questi ce lo
consegna in bicchieri di plastica monouso. Abbiamo preso la decisione di
andarlo a prendere con una bottiglia di vetro, sempre la stessa, risciacquata
da noi e di non berlo più nei bicchierini di plastica ma in tazze di ceramica.
domenica 28 aprile 2019
EVANGELIZZAZIONE DI PIAZZA / II Domenica di Pasqua
L’immagine del gruppo
degli apostoli che stanno in quell’ingresso del Tempio e la gente che li guarda
un po’ da lontano senza unirsi a loro, mi ha fatto pensare all’evangelizzazione
di piazza. Papa Francesco l’ha sempre incoraggiata. Egli sta per pubblicare la nuova
Costituzione della Curia vaticana e sappiamo che il primo nuovo e più importante
Dicastero (Ministero) si dedicherà all’evangelizzazione. Così si rassicureranno coloro che temevano che fosse un “Papa musulmano”.
Nelle nostre parrocchie
inizia l’evangelizzazione di piazza la domenica. Anche se sembra che nessuno
sia interessato perché nessuno “si unisce a loro” questi fratelli coraggiosi
rimangano semplici e fiduciosi. La loro presenza e la loro preghiera sono efficaci oltre
le apparenze nella misura in cui “perdono la vita” per Cristo.
sabato 27 aprile 2019
UNA FIDUCIA FOLLE / sabato dell'Ottava
Le letture di oggi mettono in risalto la
centralità del kerigma: è essenziale, vitale, dare al mondo e ad ogni generazione la Notizia che la
morte è vinta in Gesù di Nazareth. Chi ha fede in Lui non subirà la morte. Quando
questa Notizia è giunta a tutti i popoli, Paolo considera che il suo compito è in
qualche modo compiuto. Se in ogni città e provincia qualcuno è diventato
portatore della Buona Notizia non potrà fare a meno di trasmetterla a sua volta
fin quando ognuno la conoscerà.
Dopo duemila anni di Cristianesimo non solo scopriamo
che ci sono ancora tribù e uomini che non hanno ricevuto l’Annuncio, anche in qualche
“sierra”di paesi di tradizione cattolicissima come il Messico per esempio, ma anche
che il nostro Annuncio è stato logorato e sporcato dalla libertà usata male e
pigramente da tanti battezzati.
È quindi sempre sconvolgente la fiducia di Gesù
verso i suoi discepoli mandandoli in tutto il mondo ad annunciare la Buona
Notizia, subito dopo aver costatato la loro incredulità e durezza di cuore! Più
che ai suoi discepoli, che tratta con rispetto infinito e vera fiducia, il
Signore fa fiducia sopratutto a se stesso, alla sua vittoria assoluta sul male
e sulla morte, al suo potere totale ricevuto in cielo e in terra.
Questo ci permette di ripartire ogni volta, di
non chiuderci nella costatazione dei nostri fallimenti. Ma c'è sempre il rischio che la Chiesa (ognuno di noi) si
sostituisca al Signore. Solo nella misura in cui
obbedisco a Lui posso fare l’opera di Dio. Perché non ho lo spirito che animava
i discepoli pronti a subire con letizia ogni conseguenza pur di obbedire a Dio?
La follia d’Amore di Dio per l’uomo è la Croce,
la follia d’Amore dell’uomo per Dio è la Fede totale.
Prima Lettura At 4, 13-21
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.
venerdì 26 aprile 2019
PERCHE' SCARTIAMO LA PIETRA D'ANGOLO? / venerdì dell'Ottava di Pasqua
Pietra d’angolo … è l’affermazione di Pietro nella prima lettura, è il ritornello del salmo. Gesù può essere la mia pietra angolare per tutto, anche della mia salute, della mia vita di lavoro ed economica?
Gesù è il Salvatore dell’uomo. Cioè di tutta la
sua vita. Ce lo mostra il brano degli Atti con la guarigione dello storpio e il
Vangelo: i discepoli sono andati a pescare, e quella notte non hanno preso nulla.
Obbedendo con esattezza alla Parola di Gesù essi fanno una pesca straordinaria.
Era già successo all’inizio della loro storia con Gesù ma l’obbedienza era
stata meno facile, Pietro aveva esposto i suoi dubbi, ecc. Oggi i discepoli
obbediscono con semplicità.
Perché non succede anche oggi? Certo che succede anche
oggi! Ma non succede a me… perché?
Gesù non promette ai suoi di farli diventare
ricchi (“chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre
passioni” Giacomo 4,3; si dovrebbe leggere tutta la lettera di Giacomo). Gesù promette
ai suoi di salvarli, prendendosi cura della loro vita. Di tutta la loro vita.
So che questa affermazione ci mette molto in
discussione. Ma sopratutto diventa una pietra d’inciampo per coloro che sono ancora
materiali e non sono entrati nel Mistero di Cristo. Però è evidente che se Gesù
è stato costituito Signore, e gli è stato dato ogni potere in cielo e in terra,
può e vuole prendersi cura di tutta la vita di coloro che si rifugiano in lui, secondo
l’abbondanza della sua generosità e secondo la sua Sapienza.
giovedì 25 aprile 2019
TU DICI DI AMARE TANTO I TUOI FIGLI, PERCHE' RUBI LORO IL FUTURO?
Tu dici di amare tanto i tuoi figli,
perché rubi loro il futuro?
Abbiamo appena celebrato la Giornata della Terra.
Il problema è drammatico e urgente.
Il cambiamento climatico si fa sentire a tutti.
L'inquinamento deturpa e avvelena
la Terra attorno a noi.
Non abbiamo un altro pianeta,
e questo è meraviglioso.
Vedo troppa gente non pronta a cambiare vita.
Molto spreco: in cibo, vestiti, oggetti vari,
energia come luce, acqua, riscaldamento, benzina...
energia come luce, acqua, riscaldamento, benzina...
Rifiuti abbandonati dappertutto o bruciati...
Raccolta differenziata non fatta ...
Debole interesse per il discorso sostenibilità
a livello personale e della collettività.
Troppo pessimista?
Voglio solo essere smentito.
Una cosa è certa, c'è bisogno del massimo impegno tuo.
Sii protagonista del futuro!
Che tu non sia maledetto domani dai bambini di oggi.
mercoledì 24 aprile 2019
PERCHE' IL SIGNORE DELUDE TANTE PERSONE? / mercoledì in Albis
Discepoli di Emmaus - Janet Brooks Gerloff. |
Continua il racconto delle
meraviglie che hanno segnato i giorni dopo la risurrezione di Gesù. Lo storpio
degli Atti è talmente povero che non va aldilà del desiderio di qualche elemosina
e nella iniziativa del Signore Gesù riceve infinitamente di più. Anche per i
discepoli di Emmaus c'è una iniziativa pura del Signore anche se la situazione
è più complessa, c'è bisogno di dialogo, di convincere.
La vita era una delusione, una sofferenza per lo
storpio. Per i discepoli di Emmaus, Dio abbandonando Gesù nel momento della
prova, Gesù stesso, avevano deluso. Perché Gesù aveva deluso, lui vittima? Nel cuore
e nella conversazione di questi due uomini si affacciano tante domande, tanti
dubbi: se aveva fallito in tal modo, Gesù era un impostore come dicevano i
dottori della legge? Aveva commesso qualche peccato e Dio lo aveva ripudiato? La
gioia che si sentiva presso di lui era tutta illusione? Cosa pensare?
martedì 23 aprile 2019
PERCHE' CERCHI TRA I MORTI COLUI CHE E' VIVO? 3/3
3. Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Le donne
ascoltano il richiamo degli angeli, che aggiungono: «Ricordatevi come vi parlò
quando era ancora in Galilea» (Lc 24,6). Quelle donne avevano dimenticato la
speranza perché non ricordavano le parole di Gesù, la sua chiamata avvenuta in
Galilea. Persa la memoria viva di Gesù, restano a guardare il sepolcro. La fede
ha bisogno di riandare in Galilea, di ravvivare il primo amore con Gesù, la sua
chiamata: di ricordarlo, cioè, letteralmente, di ritornare col cuore a Lui.
Ritornare a un amore vivo col Signore è essenziale, altrimenti si ha una fede
da museo, non la fede pasquale. Ma Gesù non è un personaggio del passato, è una
Persona vivente oggi; non si conosce sui libri di storia, s’incontra nella
vita. Facciamo oggi memoria di quando Gesù ci ha chiamati, di quando ha vinto
le nostre tenebre, resistenze, peccati, di come ci ha toccato il cuore con la
sua Parola. Le donne, ricordando Gesù, lasciano il sepolcro. Pasqua ci insegna
che il credente si ferma poco al cimitero, perché è chiamato a camminare
incontro al Vivente. Chiediamoci: nella vita, verso dove cammino? A volte ci
dirigiamo sempre e solo verso i nostri problemi, che non mancano mai, e andiamo
dal Signore solo perché ci aiuti. Ma allora sono i nostri bisogni, non Gesù, a
orientarci. Ed è sempre un cercare il Vivente tra i morti. Quante volte, poi,
dopo aver incontrato il Signore, ritorniamo tra i morti, aggirandoci dentro di
noi a rivangare rimpianti, rimorsi, ferite e insoddisfazioni, senza lasciare
che il Risorto ci trasformi.
Cari
fratelli e sorelle, diamo al Vivente il posto centrale nella vita. Chiediamo la
grazia di non farci trasportare dalla corrente, dal mare dei problemi; di non
infrangerci sulle pietre del peccato e sugli scogli della sfiducia e della
paura. Cerchiamo Lui, lasciamoci cercare da Lui. Cerchiamo lui in tutto e prima
di tutto. Con Lui risorgeremo.
lunedì 22 aprile 2019
PERCHE' CERCHI TRA I MORTI COLUI CHE E' VIVO? 2/3
La fede è dono ma anche coraggio, coraggio di esporsi, coraggio di dire: "Signore anch'io accetto al tua proposta". Il Papa in questo secondo paragrafo ci parla della paura e della fiducia:
2. Ritorniamo alle donne che vanno al sepolcro di Gesù. Di
fronte alla pietra rimossa, restano allibite; vedendo gli angeli rimangono,
dice il Vangelo, «impaurite» e col «volto chinato a terra» (Lc 24,5). Non hanno
il coraggio di alzare lo sguardo. Quante volte capita anche a noi: preferiamo
rimanere accovacciati nei nostri limiti, rintanarci nelle nostre paure. È
strano: perché lo facciamo? Spesso perché nella chiusura e nella tristezza
siamo noi i protagonisti, perché è più facile rimanere soli nelle stanze buie
del cuore che aprirci al Signore. Eppure solo Lui rialza. Una poetessa ha
scritto: «Non conosciamo mai la nostra altezza, finché non siamo chiamati ad
alzarci» (E. DICKINSON, We never know how high we are). Il Signore ci chiama ad
alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto e credere che siamo
fatti per il Cielo, non per la terra; per le altezze della vita, non per le
bassezze della morte: perché cercate tra i morti colui che è vivo? Dio ci
chiede di guardare la vita come la guarda Lui, che vede sempre in ciascuno di
noi un nucleo insopprimibile di bellezza. Nel peccato, vede figli da rialzare;
nella morte, fratelli da risuscitare; nella desolazione, cuori da consolare.
Non temere, dunque: il Signore ama questa tua vita, anche quando hai paura di
guardarla e prenderla in mano. A Pasqua ti mostra quanto la ama: al punto da
attraversarla tutta, da provare l’angoscia, l’abbandono, la morte e gli inferi
per uscirne vittorioso e dirti: “Non sei solo, confida in me!”. Gesù è
specialista nel trasformare le nostre morti in vita, i nostri lamenti in danza
(cfr Sal 30,12): con Lui possiamo compiere anche noi la Pasqua, cioè il
passaggio: passaggio dalla chiusura alla comunione, dalla desolazione alla
consolazione, dalla paura alla fiducia. Non rimaniamo a guardare per terra
impauriti, guardiamo a Gesù risorto: il suo sguardo ci infonde speranza, perché
ci dice che siamo sempre amati e che nonostante tutto quello che possiamo
combinare il suo amore non cambia. Questa è la certezza non negoziabile della
vita: il suo amore non cambia. Chiediamoci: nella vita dove guardo? Contemplo
ambienti sepolcrali o cerco il Vivente?
domenica 21 aprile 2019
PERCHE' CERCHI TRA I MORTI COLUI CHE E' VIVO? 1/3 Pasqua di Risurrezione
L’omelia di questa
notte di papa Francesco è tutta da meditare, valida in ogni tempo della Chiesa ma
specialmente in questo in cui le persone più fragili sono facilmente
attaccate dallo spirito della morte e dell’incredulità. Per cui mi permetto di
riportarlo come servizio sul blog, senza copyright. Perché sia più facile
tirarne fuori le ricchezze lo pubblico in tre volte secondo i punti stessi
indicati dall’omelia stessa. Essa costituisce anche una attenta esegesi del testo del Vangelo che metto a seguito. Buona Pasqua a tutti.
Omelia del
Santo Padre
1. Le donne portano gli aromi alla tomba, ma temono che il
tragitto sia inutile, perché una grossa pietra sbarra l’ingresso del sepolcro.
Il cammino di quelle donne è anche il nostro cammino; assomiglia al cammino
della salvezza, che abbiamo ripercorso stasera. In esso sembra che tutto vada a
infrangersi contro una pietra: la bellezza della creazione contro il dramma del
peccato; la liberazione dalla schiavitù contro l’infedeltà all’Alleanza; le
promesse dei profeti contro la triste indifferenza del popolo. Così pure nella
storia della Chiesa e nella storia di ciascuno di noi: sembra che i passi
compiuti non giungano mai alla meta.
sabato 20 aprile 2019
IN ATTESA / Sabato Santo
Questa Notte, convocati dal Signore, sperimenteremo insieme la sua presenza in mezzo a noi in modo particolare.
Abbiamo tutti bisogno della forza della sua Risurrezione, della sua Luce per illuminarci, della grazia del Battesimo per rigenerarci.
venerdì 19 aprile 2019
ERA DISPREZZATO E NON NE AVEVAMO ALCUNA STIMA / Venerdì Santo
Tantissimi anni fa – ero studente universitario di primo anno - sono entrato
nella libreria cattolica che era vicina alla stanza che affittavo e, comprato
un libro che raccoglieva i salmi, ho cominciato a leggere. Andando liberamente,
sono arrivato quasi subito al salmo 21, e sono rimasto stupito: cinquecento
anni prima qualcuno aveva descritto la crocifissione! “Hanno
forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi
guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la
sorte.” …
Dovevo
ancora scoprire molto e stupirmi conoscendo la Bibbia, come il quarto canto del
Servo del Signore che abbiamo proclamato e ascoltato questo pomeriggio.
“Santa
Madre, deh!, voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore!”
Prima Lettura Is 52, 13 - 53, 12
Egli è stato trafitto per le nostre colpe. (Quarto canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaia
Egli è stato trafitto per le nostre colpe. (Quarto canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaia
Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
BALCONE FIORITO: SE SONO FIORI ... FIORIRANNO
Il lavoro sempre prezioso di don Antonio e dei suoi amici sul Piazzale S. Giovanni Paolo II
e i suoi fiori personali
Piccoli miglioramenti: In un altro luogo di Marano, la situazione iniziale ...
E' chiaro che con l'avanzare della stagione la fioritura si farà più abbondante per tutti!
giovedì 18 aprile 2019
LA TERZA FASE DELLA CHIESA? / Giovedì Santo
Dal bacio della pantofola al Papa al Papa che, pur essendo maestro e signore in Cristo, si abbassa davanti ai signori della guerra, come Gesù. |
Tanti anni fa ho scoperto Mattà el
Meskìn abate copto egiziano, grazie alle edizioni della Comunità di Bose. Mi ha
colpito in particolare che negli anni ‘70 egli aveva annunciato la venuta di
una terza era della Chiesa. Dopo la prima fase, caratterizzata dall’annuncio
gioioso della Risurrezione in tutto il mondo, confermato dalla testimonianza
dei martiri, era venuta una seconda epoca di costruzione profonda di popoli e
culture cristiane, la Cristianità. Stava arrivando una epoca che – diceva – non
sarebbe stata meno gioiosa e meno gloriosa delle due prime: l’era in cui la Chiesa
avrebbe chiesto perdono delle sue colpe. In questo la Chiesa avrebbe
testimoniato la sua fiducia totale nel Dio che annunciava e nel suo Vangelo. Infatti
riconoscendo le proprie colpe e i crimini di alcuni suoi membri, avrebbe
dimostrato di credere nella verità che rende liberi e nella forza della
misericordia donate a noi in Gesù Cristo. Quando leggevo questi testi, Giovanni
Paolo II cominciava a chiedere perdono per i peccati della Chiesa!
Forse pensavamo che sarebbe bastato fare
un esame di coscienza su un passato già lontano. Vediamo che la realtà è molto più
cocente e attuale. Anche se – contrariamente a quello che dice papa Ratzinger
(ha scritto lui questo testo?) – è evidente che la pedofilia da parte di membri
del clero non ha iniziato con gli anni ’60 e il Concilio Vaticano II, è anche vero
che questo male è dei nostri giorni e le sue vittime sono tra noi per raccontarlo.
Questo ragionamento su tre fasi della Chiesa
trova una conferma in un testo del 1967, ripreso oggi da un monaco francese,
padre Ghislain Lafont e che trovo molto illuminante.
mercoledì 17 aprile 2019
SONO FORSE IO SIGNORE? / Mercoledì Santo
Il bacio di giuda - Caravaggio. |
"Sono
forse io Signore?" Quella domanda dei discepoli a Gesù rivela una inquietudine che
sorprende. Giuda sapeva e sapeva che Gesù sapeva. Ma gli altri? e noi che c’entriamo?
È
chiaro che in questa situazione tutti gli apostoli sentono la loro fragilità e vedono
che potrebbero tradire. E, in qualche modo, tutti tradiranno scappando dalla
croce, lasciando Gesù da solo. Ma Gesù è venuto per i peccatori perché si
convertano a Dio. Se io “che peccati pozz’ fa’, padre?” o “io nun faccio
nisciuno peccato”, è chiaro che Gesù non è venuto per me. E allora mi salvo da
solo? Sembrerebbe. Grazie a Dio c'è la morte che non posso scavalcare da solo e
per essere salvato mi devo mettere in questa noiosissima fila dei peccatori che
Gesù risorto salva con le sue piaghe gloriose e amorosissime.
Gesù non si è sottratto al bacio di Giuda. Tu non sottrarti al suo bacio che ti riconcilia con la vita.
Prima Lettura Is
50, 4-9a
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
(Terzo canto del Servo del Signore)
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
(Terzo canto del Servo del Signore)
martedì 16 aprile 2019
IL VALORE DI NOTRE DAME DE PARIS
Siamo ancora increduli, ancora scioccati dallo
spettacolo delle fiamme di ieri a Parigi. Sono stato parigino solo per un
brevissimo periodo e non ho frequentato spesso la Cattedrale eppure sta nel mio
cuore in modo profondo. Cosa è successo ieri con l’incendio di Notre Dame?
L’inchiesta ce lo dirà ma credo che sia solo un incidente, magari frutto di
trascuratezza. Siamo grati a tutti quelli che hanno rischiato e lottato e al fatto che non ci sono state vittime.
Il problema è anche di comprendere come reagiremo. Concentrandoci
solo sul Patrimonio storico oppure evangelizzando e dando testimonianza a Colui che è risorto per costruire chiese di pietre vive? Infatti questo dramma ci ripropone il valore degli edifici
religiosi. A torto, poco tempo fa, i giornali hanno diffuso la notizia che papa
Francesco fosse favorevole alla vendita delle chiese non più usate per
il culto per darne il ricavato a favore dei poveri. Quei giornalisti hanno
letto male un suo messaggio molto chiaro e anche breve mandato ad un convegno che
si confrontava con questo problema. Il papa non
escludeva la vendita di tali edifici, ma presentava questa scelta come l’ultima
soluzione, solo dopo aver sentito anche il parere della gente del luogo, e solo
se appariva con molta chiarezza che lo scopo era aiutare i poveri e non colmare un vuoto di cassa. Non si può trattare un edificio di culto, anche in
disuso, come un bene immobile qualsiasi. Se si vende la casa privata del
vescovo va bene, anzi, forse va benissimo … Anche i vasi sacri a condizione che
siano ridotti a materia preziosa (lingotto d’oro) va bene. Abbiamo abbondanti
esempi durante il Medio Evo di vendita di preziosi da parte di vescovi per venire
incontro alle necessità dei poveri. Un luogo di preghiera invece racconta sempre la storia di una comunità e della sua fede. Nella misura in
cui si è radicato simbolicamente nel cuore del popolo deve essere preservato.
Il messaggio che papa Francesco ha mandato al vescovo
di Parigi lo ribadisce con chiarezza:
lunedì 15 aprile 2019
POSSO STARE SU UNA VIA DI MORTE SENZA RENDERMENE CONTO? / Lunedì Santo
Crocifissione bianca - Marc Chagall. |
La
via della morte: decisero di uccidere Gesù ma anche Lazzaro, testimone scomodo di
un’altra logica, di un altro dinamismo che apre gli orizzonti. Invece di
rallegrarsi che la morte possa essere vinta, preferiscono il loro potere anche a
costo di rimanere prigionieri della morte.
La
via della vita: quella del Servo sofferente, quella di Gesù che da lottatore
gentile, non si abbatte, ma con mitezza dona tutta la sua vita fino all’ultimo con
pazienza, con speranza anche per quel figlio di Dio completamente accecato dal
suo orgoglio o incallito nelle sue passioni.
Noi
dove stiamo? In mezzo, certamente. Però allora è essenziale comprendere in quale direzione camminiamo. Se ci giustifichiamo perché non facciamo
(tanto) male a nessuno, eppure giudichiamo e critichiamo, pensando perfino che qualcuno
è indegno di stare nella Chiesa, allora siamo sulla via della morte e non
ce ne rendiamo conto. Un altro aggancio molto pericoloso che ci fa scivolare sulla
via della morte è l’attaccamento ai soldi. Anche se della morte di Gesù siamo tutti
responsabili per i nostri peccati, Giuda sarà colui che deciderà di consegnarlo
per attaccamento ai soldi. In questo Vangelo il suo essere ladro si copre di
giustizia sociale, di attenzione ai più poveri… Più che giustizia sociale, giudizio sociale, e
certamente non amore. Inganno drammatico, davvero.
Vogliamo
prendere la via della vita? Seguiamo Gesù che compie la figura del Servo
Sofferente, meditandone i testi come il brano di questa mattina.
Prima Lettura Is
42, 1-7
Non griderà, né farà udire in piazza la sua voce.
(Primo canto del Servo del Signore)
Non griderà, né farà udire in piazza la sua voce.
(Primo canto del Servo del Signore)
domenica 14 aprile 2019
UN CHIARO SEGRETO / Domenica delle Palme
Gesù
riceve un accoglienza trionfale a Gerusalemme. Ma proprio in quell’ora pone
gesti significativi delle sue scelte, come l’esporsi direttamente al contatto
della gente, senza scorta per proteggerlo o per rialzare il suo prestigio, come
il montare una cavalcatura che indica umiltà, l’asinello usato dai poveri, dai
semplici per il lavoro, per la vita civile e non per la guerra come il cavallo.
Parte dal basso, parte dal quotidiano, parte dal benessere umile che proviene
dal lavoro onesto e dalla solidarietà delle famiglie, dei vicini, dei piccoli che tesse la pace.
Questa
umiltà continua a manifestarsi in tutto il seguito della Passione, nella pazienza
infinita e nel lasciarsi oltraggiare e condannare. Mi sembra che le sofferenze spaventose
della flagellazione e della crocifissione non ci facciano più vedere questo aspetto. Infatti la nostra umiltà non arriva mai a farci sopportare tanto
dolore e ingiustizia. Almeno la mia purtroppo si ferma molto molto prima.
Eppure
io so che Gesù dice: “impara da me che sono mite e umile di cuore”.
Questa
libertà sovrumana di Gesù di fronte alle avversità, al dolore e all’umiliazione,
non è alla portata delle nostre forze ma il Signore ci invita a seguirlo, ad
appoggiarci a lui, allo Spirito Santo, perché ci apra l'orecchio, ci dia un cuore e una lingua da discepolo. Perché
è la via della felicità, perché è la via della pace, perché è la via della vita,
cioè della vittoria sulla morte. Ma pur sapendolo, lo voglio veramente?
Dal vangelo
secondo Luca
sabato 13 aprile 2019
RIUNIRE INSIEME TUTTI I FIGLI DI DIO DISPERSI / sabato V Quaresima
L’orribile
Caifa, il corrotto Caifa, profetizza perché è sommo sacerdote. Questa è la nostra
fede: tutto, anche Caifa, quello di ieri e di oggi, sta nelle mani di Dio e
concorre al bene di coloro che lo amano. Certo dobbiamo testimoniare, il Vangelo,
e dobbiamo lottare contro il nostro peccato e i nostri difetti. Ma anche questi
sono nelle mani di Dio, anche controvoglia. Quindi lasciamoci guidare da Dio con
immensa fiducia ed umiltà. Non mettiamoci al suo posto, per orgoglio o per mancanza
di fede, come se tutto fosse sulle nostre spalle. Questa è la vera Sapienza:
entrare nel riposo di Dio.
Questo riposo, questa pace, questa riconciliazione, Dio
ce li promette nel brano di Ezechiele della prima lettura. E questa promessa si
è realizzata nella Chiesa. Sono io che posso, con la mia libertà, mettermi
fuori dal progetto di grazia e di salvezza di Dio, non è il progetto di Dio che
non va avanti.
Prima Lettura Ez
37, 21-28
Farò di loro un solo popolo.
Farò di loro un solo popolo.
giovedì 11 aprile 2019
ABRAMO COME HOMER SIMPSON? / giovedì V Quaresima
Dio
promise, Abramo credette e camminò nella Promessa. Dio realizzò la sua
Promessa e Abramo divenne una delle persone più importanti della Storia a cui
fa riferimento più della metà dell’umanità. Ma chi era Abramo come uomo nei
confronti di altri grandi personaggi di cui conserviamo il ricordo?
Alessandro
Magno fu quell’audace condottiero che mise in contatto culture finora molto distanti,
estendendo in modo straordinario l’influenza greca verso l’Oriente. Confucio e Buddha
furono dei Sapienti geniali. Grandi re dell’Antichità governarono immensi
imperi con le loro qualità ma anche con la forza della ricchezza e delle armi.
Di
Abramo non vediamo nulla di questo. Era un piccolo pastore nomade che sapeva il
fatto suo nel tenere a bada la famiglia, l’andamento del gregge e dei servi. Per
timore però è stato capace di dire bugie. È vero c'era il suo matrimonio fedele ad una
sola donna un po’ inconsueto allora ma poi cedette al costume del tempo unendosi
alla schiava e dopo la morte di Sara prese moglie e concubine. Era generoso
e anche coraggioso nel difendere il clan ma non risulta uno stratega geniale. Non
ha inventato niente. Non ha fatto nessuna rivoluzione culturale particolare
tranne quella profondissima che parte dal cuore.
mercoledì 10 aprile 2019
LA FORNACE ARDENTE E IL VENTO DELLA RUGIADA / mercoledì V Quaresima
Di
fronte al racconto dei tre giovani nella fornace ardente viene un dubbio: ma è
possibile che succeda una cosa così o è un’invenzione? Se abbiamo difficoltà
talvolta a portare le prove dei prodigi riportati dall’Antico Testamento (e anche
del Nuovo) sono successi così tanti prodigi e miracoli nel Tempo della Chiesa, con
testimoni oculari affidabili, e spesso anche documenti che fanno fede, che non si
può dubitare che Dio possa fare questo e ancora ben altro per i suoi fedeli. Anzi,
penso che ogni cristiano può testimoniare che nell’arco della sua vita Dio sia
intervenuto in modo tangibile a suo favore.
Ma
molto di più i tre giovani nella fornace ci rimandano a tutte le esperienze di
consolazione, di pacificazione che il Signore ci regala mentre ci sembra di
stare in mezzo al fuoco e sappiamo che non vengono dalle forze umane.
PAPA FRANCESCO CENSURATO
Più volte si è notato che papa Francesco viene
censurato all’interno stesso del Vaticano. Come ha spiegato padre Lombardi riguardo
al famoso discorso della Luna di Papa Giovanni XXIII, possono esserci dei problemi
meramente tecnici, di criteri di archiviazione.
Però nei casi recentemente accaduti sembra
difficile che si tratti di questo. Comunque a noi interessa innanzitutto conoscere
queste frasi di papa Francesco tolte dalla versione ufficiale pubblicata sul
sito del Vaticano, perché sono il suo magistero ordinario.
L’ultimo episodio è avvenuto pochi giorni fa quando
parlando ai docenti e agli studenti del collegio San Carlo di Milano il Papa ha
detto:
-
Riguardo ai migranti: «Non sono delinquenti.
Anche noi ne abbiamo tanti, la mafia non l’hanno inventata i nigeriani». (Mi
sembra evidente, dico io. Ma per qualcuno non sembra evidente).
-
Riguardo alla doppiezza dei paesi "cristiani" e la loro responsabilità nelle guerre
che insanguinano il mondo: «Noi, la ricca Europa, l’America, che vende le armi
per ammazzare i bambini, per ammazzare la gente, siamo noi a fare le
differenze. E questa cosa voi dovete dirla chiaramente, in faccia, senza paura».
(video con le frasi integrali di Francesco qui).
martedì 9 aprile 2019
COME SCAMPARE ALLA MORTE / martedì V Quaresima
Il Serpente di bronzo - Gian Battista Tiepolo. |
Oggi le letture ci propongono un argomento serissimo: come non morire.
Dio
ispira a Mosè un modo perché gli Israeliti non muoiano. Nel vangelo, Gesù predice ai farisei
che moriranno – nel loro peccato. Per non morire dovrebbero guardare anche loro
al serpente che ricorda il loro peccato e le sue conseguenze. Quello che non vogliono
fare. Gesù riprende in vari modi questo discorso: se diceste di essere ciechi non
avreste peccato, ma siccome dite: vediamo, abbiamo capito tutto, il vostro peccato
rimane… Un argomento serissimo.
Guardare
a Gesù crocifisso è guardare al mio peccato e alle sue conseguenze, è guardare alla
mia salvezza, è guardare il mondo e la vita nella verità, nella giusta
prospettiva.
Quanti
di noi guardano a Gesù crocifisso davvero, giorno dopo giorno? Non è vero forse
che guardiamo a ben altro? Non è vero che ci ribelliamo a Dio, lo bestemmiamo anche
se non con le formule esatte, proprio per il motivo della croce, la nostra e anche
quella degli altri, degli innocenti?
Gesù
indica la sua crocifissione dicendo: “quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo...”
Ci obbliga ad alzare lo sguardo. Se invece di guardarci gli uni gli altri, di
guardare alle cose della terra… funzionerebbe? Certo bisogna essere responsabili,
ma se non guardiamo le realtà della vita attraverso la croce le vediamo male.
Prima
Lettura Nm 21, 4-9
Il nostro Dio viene a salvarci.
Il nostro Dio viene a salvarci.
lunedì 8 aprile 2019
BALCONE FIORITO: PRIMI RISULTATI.
Prima ... |
... dopo. |
sul marciapiede. |
Ringrazio anche il Bar dell'Arco che l'anno scorso ha fatto molto ma si è scoraggiato, non tanto per il mancato premio ma per il poco rispetto delle persone per le piante e i fiori curati. Spero che anche questo anno faranno qualche meraviglia ... E quest'anno li premieremo certamente.
Riconosco che conto moltissimo
sui negozi che, secondo me, hanno un interesse più diretto a curare
i dintorni della loro sede.
Ma ci siamo tutti ad amare la nostra città e quindi tutti si devono impegnare.
Metterò foto di "Privati" in un
post successico.
UN INCONTRO DI GIOIA / Acerra 7 aprile 2019
Ieri c'è stato l’incontro
regionale delle comunità di Fede e Luce della Campania. Con due famiglie che iniziano assieme ad altri questo
progetto in parrocchia siamo andati di pomeriggio.
Abbiamo visto in
particolare dei Mimi preparati da ogni comunità.
Facile da raccontare
è quello degli attrezzi del falegname. Sul tavolo del falegname gli attrezzi non
vanno tanto d’accordo e si criticano a vicenda. A gruppetti parlano di ognuno di
loro e sentenziano che proprio questo è insopportabile, rende difficile la vita
della comunità e deve essere espulso.
sabato 6 aprile 2019
PERCHE' LA CHIESA CATTOLICA NON BATTEZZA GLI ADULTI COME GIOVANNI BATTISTA, BENSI' BATTEZZA I NEONATI?
Questa domanda ritorna
spesso e conviene dare una risposta chiara che possa sciogliere ogni dubbio:
A.La Chiesa non battezza i neonati. La Chiesa battezza tutti coloro che entrano
a far parte del Corpo di Cristo. Per far parte della Chiesa bisogna essere battezzato.
Proprio in questa prossima
Veglia Pasquale la Chiesa in festa accoglierà nuovi suoi figli, sia catecumeni
adulti che fanciulli o neonati. Anche noi nella nostra comunità parrocchiale.
Allo stesso modo, se uno di
sesso maschile diventa ebreo, viene circonciso, non importa che sia un neonato di 8 giorni o
un proselito adulto.
Nell’introduzione al Rito del Battesimo dei bambini troviamo:
La Chiesa, che ha
ricevuto la missione di annunciare il Vangelo e di battezzare, fin dai primi
secoli ha conferito il Battesimo non solo agli adulti, ma anche ai bambini. In
forza della parola del Signore: «Se uno non rinasce dall'acqua e dallo Spirito
Santo, non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3,5), la Chiesa ha sempre ritenuto
che i bambini non debbano essere privati del Battesimo. Essi infatti vengono
battezzati nella fede della Chiesa, professata dai genitori, dai padrini e
dagli altri presenti al rito: questi rappresentano sia la Chiesa locale sia la
società universale dei santi e dei fedeli, la Chiesa Madre, che tutta intera
genera tutti e ciascuno (S. agostino, Epist. 98).
Per attuare pienamente
la realtà del sacramento, è necessario che i bambini siano in seguito educati
nella fede in cui sono stati battezzati: il sacramento già ricevuto costituirà
il fondamento di questo impegno.
L'educazione cristiana
è un diritto dei bambini; essa tende a guidarli gradualmente a conoscere il
disegno di Dio in Cristo: così potranno ratificare personalmente la fede nella
quale sono stati battezzati.
Che nella Chiesa, fin dall’inizio,
non siano stati battezzati solo adulti lo sappiamo con certezza dalla Scrittura:
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