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martedì 30 aprile 2019

COME IL VENTO CHE SOFFIA / martedì II° di Pasqua


«Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito»: ci sono frasi particolarmente pericolose nella Scrittura. Questa, tratta dal vangelo di oggi, è una di esse. Il Signore annuncia libertà, come quella del vento. E non necessariamente si tratta di una brezza leggera, ma può essere il vento gagliardo della Pentecoste che apre le porte finora chiuse (Con grandi segni di potenza gli apostoli rendevano testimonianza... ). Eppure la Chiesa è piena di regole piccole e grandi, Costituzioni, uniformi, distintivi, rubriche. Avrebbe paura della legge della libertà (Giacomo 1,25) che ci ha dato il Signore? (vedi anche “Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà” (2 Cor 3:17). “E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi” (Gal 2:4), “Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà” (Gal 5:13), o ancora Ebrei 3,6: "E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo".

lunedì 29 aprile 2019

TOMMASO: IL PROBLEMA E' SEMPRE LA MORTE / II° Domenica di Pasqua



Gesù ci ha salvati prendendo su di sé la condanna che ci spettava e attraversando la morte, togliendole il suo potere. Ma il problema per noi è sempre di  guardare la morte in faccia, qualunque morte, e di fare fiducia a Gesù anche in questo caso, credendo che è stato costituito Signore.

L’ha capito bene Tommaso che certamente teme questa morte, ma accetta di guardarla in faccia e visto i suoi segni sul corpo di Gesù risorto confessa che Egli è Signore e Dio, anzi, suo Signore e suo Dio.



SCAMBIARCI IDEE PER PROTEGGERE LA NOSTRA CASA COMUNE



Tutti conosciamo quelle foto che mostrano l’inquinamento in Cina con pedoni e motociclisti con il volto coperto da una mascherina e il cielo oscurato da una brutta nebbia, e altri disastri. Ci sono però anche iniziative molto interessanti in quel paese per lottare contro l’inquinamento come nel deserto di Gobbi dal quale provengono tempeste di sabbia che arrivano fino a Pechino ma sopratutto soffocano tutto attorno i tentativi di agricoltura. Per esempio si è messo a punto una sequenza per stabilizzare la sabbia: - prima si impiantano microorganismi che aggregano i granelli di sabbia formando una crosta, sulla quale possono attecchire licheni, sui quali possono cominciare a crescere erbe e altre piante. Dall’altra parte si studia scientificamente lo spostamento delle dune per prevederlo e contrastarlo. E alcune zone che erano state desertificate in questi ultimi decenni cominciano a rinverdire e a ridiventare adatte per l’agricoltura o la pastorizia.
Il presidente della Cina, Xi Jinping, inaugurando l’Esposizione Internazionale di Orticultura di Pechino 2019 ha invitato a curare l’ambiente come si cura la vita umana, ricordando che l’industrializzazione ha generato grandi ricchezze ma anche danni ecologici senza precedenti. Ha chiesto di cercare l’armonia tra l’uomo e la natura e a mantenere l’equilibrio nella interazione tra tutti gli ecosistemi del pianeta.
Sappiamo che ci sono molte cose che non vanno in Cina, specialmente sul piano dei diritti umani e della libertà religiosa, ma è indubbio che oggi le autorità cinesi, sul piano dell’ecologia, sono impegnate seriamente.
Se hanno capito loro l’importanza della preservazione dell’ambiente, prendiamolo come uno stimolo per fare di più e meglio anche noi.

A nostro livello piccolissimo vorrei approfittare di questo minuscolo blog per scambiarci idee e iniziative per proteggere l’ambiente.

Comincio da una cosa che è piccola come una goccia d’acqua ma anche la sorgente più abbondante è fatta di tante piccole gocce.
Siccome in parrocchia ci piace il caffè del bar, questi ce lo consegna in bicchieri di plastica monouso. Abbiamo preso la decisione di andarlo a prendere con una bottiglia di vetro, sempre la stessa, risciacquata da noi e di non berlo più nei bicchierini di plastica ma in tazze di ceramica.





domenica 28 aprile 2019

EVANGELIZZAZIONE DI PIAZZA / II Domenica di Pasqua




L’immagine del gruppo degli apostoli che stanno in quell’ingresso del Tempio e la gente che li guarda un po’ da lontano senza unirsi a loro, mi ha fatto pensare all’evangelizzazione di piazza. Papa Francesco l’ha sempre incoraggiata. Egli sta per pubblicare la nuova Costituzione della Curia vaticana e sappiamo che il primo nuovo e più importante Dicastero (Ministero) si dedicherà all’evangelizzazione. Così si rassicureranno coloro che temevano che fosse un “Papa musulmano”.
Nelle nostre parrocchie inizia l’evangelizzazione di piazza la domenica. Anche se sembra che nessuno sia interessato perché nessuno “si unisce a loro” questi fratelli coraggiosi rimangano semplici e fiduciosi. La loro presenza e la loro preghiera sono efficaci oltre le apparenze nella misura in cui “perdono la vita” per Cristo.

sabato 27 aprile 2019

UNA FIDUCIA FOLLE / sabato dell'Ottava




Le letture di oggi mettono in risalto la centralità del kerigma: è essenziale, vitale, dare al mondo e ad ogni generazione la Notizia che la morte è vinta in Gesù di Nazareth. Chi ha fede in Lui non subirà la morte. Quando questa Notizia è giunta a tutti i popoli, Paolo considera che il suo compito è in qualche modo compiuto. Se in ogni città e provincia qualcuno è diventato portatore della Buona Notizia non potrà fare a meno di trasmetterla a sua volta fin quando ognuno la conoscerà.
Dopo duemila anni di Cristianesimo non solo scopriamo che ci sono ancora tribù e uomini che non hanno ricevuto l’Annuncio, anche in qualche “sierra”di paesi di tradizione cattolicissima come il Messico per esempio, ma anche che il nostro Annuncio è stato logorato e sporcato dalla libertà usata male e pigramente da tanti battezzati.
È quindi sempre sconvolgente la fiducia di Gesù verso i suoi discepoli mandandoli in tutto il mondo ad annunciare la Buona Notizia, subito dopo aver costatato la loro incredulità e durezza di cuore! Più che ai suoi discepoli, che tratta con rispetto infinito e vera fiducia, il Signore fa fiducia sopratutto a se stesso, alla sua vittoria assoluta sul male e sulla morte, al suo potere totale ricevuto in cielo e in terra.
Questo ci permette di ripartire ogni volta, di non chiuderci nella costatazione dei nostri fallimenti. Ma c'è sempre il rischio che la Chiesa (ognuno di noi) si sostituisca al Signore. Solo nella misura in cui obbedisco a Lui posso fare l’opera di Dio. Perché non ho lo spirito che animava i discepoli pronti a subire con letizia ogni conseguenza pur di obbedire a Dio?
La follia d’Amore di Dio per l’uomo è la Croce, la follia d’Amore dell’uomo per Dio è la Fede totale.

Prima Lettura   At 4, 13-21
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.

venerdì 26 aprile 2019

PERCHE' SCARTIAMO LA PIETRA D'ANGOLO? / venerdì dell'Ottava di Pasqua



Pietra d’angolo … è l’affermazione di Pietro nella prima lettura, è il ritornello del salmo. Gesù può essere la mia pietra angolare per tutto, anche della mia salute, della mia vita di lavoro ed economica?
Gesù è il Salvatore dell’uomo. Cioè di tutta la sua vita. Ce lo mostra il brano degli Atti con la guarigione dello storpio e il Vangelo: i discepoli sono andati a pescare, e quella notte non hanno preso nulla. Obbedendo con esattezza alla Parola di Gesù essi fanno una pesca straordinaria. Era già successo all’inizio della loro storia con Gesù ma l’obbedienza era stata meno facile, Pietro aveva esposto i suoi dubbi, ecc. Oggi i discepoli obbediscono con semplicità.
Perché non succede anche oggi? Certo che succede anche oggi! Ma non succede a me… perché?
Gesù non promette ai suoi di farli diventare ricchi (“chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni” Giacomo 4,3; si dovrebbe leggere tutta la lettera di Giacomo). Gesù promette ai suoi di salvarli, prendendosi cura della loro vita. Di tutta la loro vita.
So che questa affermazione ci mette molto in discussione. Ma sopratutto diventa una pietra d’inciampo per coloro che sono ancora materiali e non sono entrati nel Mistero di Cristo. Però è evidente che se Gesù è stato costituito Signore, e gli è stato dato ogni potere in cielo e in terra, può e vuole prendersi cura di tutta la vita di coloro che si rifugiano in lui, secondo l’abbondanza della sua generosità e secondo la sua Sapienza.

giovedì 25 aprile 2019

TU DICI DI AMARE TANTO I TUOI FIGLI, PERCHE' RUBI LORO IL FUTURO?




Tu dici di amare tanto i tuoi figli, 
perché rubi loro il futuro?

Abbiamo appena celebrato la Giornata della Terra. 
Il problema è drammatico e urgente. 
Il cambiamento climatico si fa sentire a tutti.
L'inquinamento deturpa e avvelena 
la Terra attorno a noi.
Non abbiamo un altro pianeta,
e questo è meraviglioso.

Vedo troppa gente non pronta a cambiare vita. 
Molto spreco: in cibo, vestiti, oggetti vari, 
energia come luce, acqua, riscaldamento, benzina... 
Rifiuti abbandonati dappertutto o bruciati...
Raccolta differenziata non fatta ...
Debole interesse per il discorso sostenibilità 
a livello personale e della collettività.

Troppo pessimista?
Voglio solo essere smentito.
Una cosa è certa, c'è bisogno del massimo impegno tuo.
Sii protagonista del futuro!
Che tu non sia maledetto domani dai bambini di oggi.

mercoledì 24 aprile 2019

PERCHE' IL SIGNORE DELUDE TANTE PERSONE? / mercoledì in Albis

Discepoli di Emmaus - Janet Brooks Gerloff.

Continua il racconto delle meraviglie che hanno segnato i giorni dopo la risurrezione di Gesù. Lo storpio degli Atti è talmente povero che non va aldilà del desiderio di qualche elemosina e nella iniziativa del Signore Gesù riceve infinitamente di più. Anche per i discepoli di Emmaus c'è una iniziativa pura del Signore anche se la situazione è più complessa, c'è bisogno di dialogo, di convincere.
La vita era una delusione, una sofferenza per lo storpio. Per i discepoli di Emmaus, Dio abbandonando Gesù nel momento della prova, Gesù stesso, avevano deluso. Perché Gesù aveva deluso, lui vittima? Nel cuore e nella conversazione di questi due uomini si affacciano tante domande, tanti dubbi: se aveva fallito in tal modo, Gesù era un impostore come dicevano i dottori della legge? Aveva commesso qualche peccato e Dio lo aveva ripudiato? La gioia che si sentiva presso di lui era tutta illusione? Cosa pensare?

martedì 23 aprile 2019

PERCHE' CERCHI TRA I MORTI COLUI CHE E' VIVO? 3/3


3. Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Le donne ascoltano il richiamo degli angeli, che aggiungono: «Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea» (Lc 24,6). Quelle donne avevano dimenticato la speranza perché non ricordavano le parole di Gesù, la sua chiamata avvenuta in Galilea. Persa la memoria viva di Gesù, restano a guardare il sepolcro. La fede ha bisogno di riandare in Galilea, di ravvivare il primo amore con Gesù, la sua chiamata: di ricordarlo, cioè, letteralmente, di ritornare col cuore a Lui. Ritornare a un amore vivo col Signore è essenziale, altrimenti si ha una fede da museo, non la fede pasquale. Ma Gesù non è un personaggio del passato, è una Persona vivente oggi; non si conosce sui libri di storia, s’incontra nella vita. Facciamo oggi memoria di quando Gesù ci ha chiamati, di quando ha vinto le nostre tenebre, resistenze, peccati, di come ci ha toccato il cuore con la sua Parola. Le donne, ricordando Gesù, lasciano il sepolcro. Pasqua ci insegna che il credente si ferma poco al cimitero, perché è chiamato a camminare incontro al Vivente. Chiediamoci: nella vita, verso dove cammino? A volte ci dirigiamo sempre e solo verso i nostri problemi, che non mancano mai, e andiamo dal Signore solo perché ci aiuti. Ma allora sono i nostri bisogni, non Gesù, a orientarci. Ed è sempre un cercare il Vivente tra i morti. Quante volte, poi, dopo aver incontrato il Signore, ritorniamo tra i morti, aggirandoci dentro di noi a rivangare rimpianti, rimorsi, ferite e insoddisfazioni, senza lasciare che il Risorto ci trasformi.
Cari fratelli e sorelle, diamo al Vivente il posto centrale nella vita. Chiediamo la grazia di non farci trasportare dalla corrente, dal mare dei problemi; di non infrangerci sulle pietre del peccato e sugli scogli della sfiducia e della paura. Cerchiamo Lui, lasciamoci cercare da Lui. Cerchiamo lui in tutto e prima di tutto. Con Lui risorgeremo.

lunedì 22 aprile 2019

PERCHE' CERCHI TRA I MORTI COLUI CHE E' VIVO? 2/3




La fede è dono ma anche coraggio, coraggio di esporsi, coraggio di dire: "Signore anch'io accetto al tua proposta". Il Papa in questo secondo paragrafo ci parla della paura e della fiducia: 
2. Ritorniamo alle donne che vanno al sepolcro di Gesù. Di fronte alla pietra rimossa, restano allibite; vedendo gli angeli rimangono, dice il Vangelo, «impaurite» e col «volto chinato a terra» (Lc 24,5). Non hanno il coraggio di alzare lo sguardo. Quante volte capita anche a noi: preferiamo rimanere accovacciati nei nostri limiti, rintanarci nelle nostre paure. È strano: perché lo facciamo? Spesso perché nella chiusura e nella tristezza siamo noi i protagonisti, perché è più facile rimanere soli nelle stanze buie del cuore che aprirci al Signore. Eppure solo Lui rialza. Una poetessa ha scritto: «Non conosciamo mai la nostra altezza, finché non siamo chiamati ad alzarci» (E. DICKINSON, We never know how high we are). Il Signore ci chiama ad alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto e credere che siamo fatti per il Cielo, non per la terra; per le altezze della vita, non per le bassezze della morte: perché cercate tra i morti colui che è vivo? Dio ci chiede di guardare la vita come la guarda Lui, che vede sempre in ciascuno di noi un nucleo insopprimibile di bellezza. Nel peccato, vede figli da rialzare; nella morte, fratelli da risuscitare; nella desolazione, cuori da consolare. Non temere, dunque: il Signore ama questa tua vita, anche quando hai paura di guardarla e prenderla in mano. A Pasqua ti mostra quanto la ama: al punto da attraversarla tutta, da provare l’angoscia, l’abbandono, la morte e gli inferi per uscirne vittorioso e dirti: “Non sei solo, confida in me!”. Gesù è specialista nel trasformare le nostre morti in vita, i nostri lamenti in danza (cfr Sal 30,12): con Lui possiamo compiere anche noi la Pasqua, cioè il passaggio: passaggio dalla chiusura alla comunione, dalla desolazione alla consolazione, dalla paura alla fiducia. Non rimaniamo a guardare per terra impauriti, guardiamo a Gesù risorto: il suo sguardo ci infonde speranza, perché ci dice che siamo sempre amati e che nonostante tutto quello che possiamo combinare il suo amore non cambia. Questa è la certezza non negoziabile della vita: il suo amore non cambia. Chiediamoci: nella vita dove guardo? Contemplo ambienti sepolcrali o cerco il Vivente? 

domenica 21 aprile 2019

PERCHE' CERCHI TRA I MORTI COLUI CHE E' VIVO? 1/3 Pasqua di Risurrezione



L’omelia di questa notte di papa Francesco è tutta da meditare, valida in ogni tempo della Chiesa ma specialmente in questo in cui le persone più fragili sono facilmente attaccate dallo spirito della morte e dell’incredulità. Per cui mi permetto di riportarlo come servizio sul blog, senza copyright. Perché sia più facile tirarne fuori le ricchezze lo pubblico in tre volte secondo i punti stessi indicati dall’omelia stessa. Essa costituisce anche una attenta esegesi del testo del Vangelo che metto a seguito. Buona Pasqua a tutti.

Omelia del Santo Padre 
1. Le donne portano gli aromi alla tomba, ma temono che il tragitto sia inutile, perché una grossa pietra sbarra l’ingresso del sepolcro. Il cammino di quelle donne è anche il nostro cammino; assomiglia al cammino della salvezza, che abbiamo ripercorso stasera. In esso sembra che tutto vada a infrangersi contro una pietra: la bellezza della creazione contro il dramma del peccato; la liberazione dalla schiavitù contro l’infedeltà all’Alleanza; le promesse dei profeti contro la triste indifferenza del popolo. Così pure nella storia della Chiesa e nella storia di ciascuno di noi: sembra che i passi compiuti non giungano mai alla meta. 

sabato 20 aprile 2019

IN ATTESA / Sabato Santo




Quasi tutto pronto.
Questa Notte, convocati dal Signore, sperimenteremo insieme la sua presenza in mezzo a noi in modo particolare.
Abbiamo tutti bisogno della forza della sua Risurrezione, della sua Luce per illuminarci, della grazia del Battesimo per rigenerarci.

venerdì 19 aprile 2019

ERA DISPREZZATO E NON NE AVEVAMO ALCUNA STIMA / Venerdì Santo




Tantissimi anni fa – ero studente universitario di primo anno - sono entrato nella libreria cattolica che era vicina alla stanza che affittavo e, comprato un libro che raccoglieva i salmi, ho cominciato a leggere. Andando liberamente, sono arrivato quasi subito al salmo 21, e sono rimasto stupito: cinquecento anni prima qualcuno aveva descritto la crocifissione! “Hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte.” …
Dovevo ancora scoprire molto e stupirmi conoscendo la Bibbia, come il quarto canto del Servo del Signore che abbiamo proclamato e ascoltato questo pomeriggio.
“Santa Madre, deh!, voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore!”

Prima Lettura  Is 52, 13 - 53, 12
Egli è stato trafitto per le nostre colpe. (Quarto canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta Isaia
Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?

BALCONE FIORITO: SE SONO FIORI ... FIORIRANNO

Il lavoro sempre prezioso di don Antonio e dei suoi amici sul Piazzale S. Giovanni Paolo II

e i suoi fiori personali 


Piccoli miglioramenti: In un altro luogo di Marano, la situazione iniziale ...

la situazione oggi ...




































E' chiaro che con l'avanzare della stagione la fioritura si farà più abbondante per tutti!


giovedì 18 aprile 2019

LA TERZA FASE DELLA CHIESA? / Giovedì Santo


Dal bacio della pantofola al Papa al Papa che, pur essendo maestro e signore
in Cristo, si abbassa davanti ai signori della guerra, come Gesù.

Tanti anni fa ho scoperto Mattà el Meskìn abate copto egiziano, grazie alle edizioni della Comunità di Bose. Mi ha colpito in particolare che negli anni ‘70 egli aveva annunciato la venuta di una terza era della Chiesa. Dopo la prima fase, caratterizzata dall’annuncio gioioso della Risurrezione in tutto il mondo, confermato dalla testimonianza dei martiri, era venuta una seconda epoca di costruzione profonda di popoli e culture cristiane, la Cristianità. Stava arrivando una epoca che – diceva – non sarebbe stata meno gioiosa e meno gloriosa delle due prime: l’era in cui la Chiesa avrebbe chiesto perdono delle sue colpe. In questo la Chiesa avrebbe testimoniato la sua fiducia totale nel Dio che annunciava e nel suo Vangelo. Infatti riconoscendo le proprie colpe e i crimini di alcuni suoi membri, avrebbe dimostrato di credere nella verità che rende liberi e nella forza della misericordia donate a noi in Gesù Cristo. Quando leggevo questi testi, Giovanni Paolo II cominciava a chiedere perdono per i peccati della Chiesa!
Forse pensavamo che sarebbe bastato fare un esame di coscienza su un passato già lontano. Vediamo che la realtà è molto più cocente e attuale. Anche se – contrariamente a quello che dice papa Ratzinger (ha scritto lui questo testo?) – è evidente che la pedofilia da parte di membri del clero non ha iniziato con gli anni ’60 e il Concilio Vaticano II, è anche vero che questo male è dei nostri giorni e le sue vittime sono tra noi per raccontarlo.
Questo ragionamento su tre fasi della Chiesa trova una conferma in un testo del 1967, ripreso oggi da un monaco francese, padre Ghislain Lafont e che trovo molto illuminante.

mercoledì 17 aprile 2019

SONO FORSE IO SIGNORE? / Mercoledì Santo

Il bacio di giuda - Caravaggio.

"Sono forse io Signore?" Quella domanda dei discepoli a Gesù rivela una inquietudine che sorprende. Giuda sapeva e sapeva che Gesù sapeva. Ma gli altri? e noi che c’entriamo?
È chiaro che in questa situazione tutti gli apostoli sentono la loro fragilità e vedono che potrebbero tradire. E, in qualche modo, tutti tradiranno scappando dalla croce, lasciando Gesù da solo. Ma Gesù è venuto per i peccatori perché si convertano a Dio. Se io “che peccati pozz’ fa’, padre?” o “io nun faccio nisciuno peccato”, è chiaro che Gesù non è venuto per me. E allora mi salvo da solo? Sembrerebbe. Grazie a Dio c'è la morte che non posso scavalcare da solo e per essere salvato mi devo mettere in questa noiosissima fila dei peccatori che Gesù risorto salva con le sue piaghe gloriose e amorosissime.
Gesù non si è sottratto al bacio di Giuda. Tu non sottrarti al suo bacio che ti riconcilia con la vita.

Prima Lettura   Is 50, 4-9a
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
(Terzo canto del Servo del Signore)

martedì 16 aprile 2019

IL VALORE DI NOTRE DAME DE PARIS



Siamo ancora increduli, ancora scioccati dallo spettacolo delle fiamme di ieri a Parigi. Sono stato parigino solo per un brevissimo periodo e non ho frequentato spesso la Cattedrale eppure sta nel mio cuore in modo profondo. Cosa è successo ieri con l’incendio di Notre Dame? L’inchiesta ce lo dirà ma credo che sia solo un incidente, magari frutto di trascuratezza. Siamo grati a tutti quelli che hanno rischiato e lottato e al fatto che non ci sono state vittime.
Il problema è anche di comprendere come reagiremo. Concentrandoci solo sul Patrimonio storico oppure evangelizzando e dando testimonianza a Colui che è risorto per costruire chiese di pietre vive? Infatti questo dramma ci ripropone il valore degli edifici religiosi. A torto, poco tempo fa, i giornali hanno diffuso la notizia che papa Francesco fosse favorevole alla vendita delle chiese non più usate per il culto per darne il ricavato a favore dei poveri. Quei giornalisti hanno letto male un suo messaggio molto chiaro e anche breve mandato ad un convegno che si confrontava con questo problema. Il papa non escludeva la vendita di tali edifici, ma presentava questa scelta come l’ultima soluzione, solo dopo aver sentito anche il parere della gente del luogo, e solo se appariva con molta chiarezza che lo scopo era aiutare i poveri e non colmare un vuoto di cassa. Non si può trattare un edificio di culto, anche in disuso, come un bene immobile qualsiasi. Se si vende la casa privata del vescovo va bene, anzi, forse va benissimo … Anche i vasi sacri a condizione che siano ridotti a materia preziosa (lingotto d’oro) va bene. Abbiamo abbondanti esempi durante il Medio Evo di vendita di preziosi da parte di vescovi per venire incontro alle necessità dei poveri. Un luogo di preghiera invece racconta sempre la storia di una comunità e della sua fede. Nella misura in cui si è radicato simbolicamente nel cuore del popolo deve essere preservato.


Il messaggio che papa Francesco ha mandato al vescovo di Parigi lo ribadisce con chiarezza:

lunedì 15 aprile 2019

POSSO STARE SU UNA VIA DI MORTE SENZA RENDERMENE CONTO? / Lunedì Santo


Crocifissione bianca - Marc Chagall.

La via della morte: decisero di uccidere Gesù ma anche Lazzaro, testimone scomodo di un’altra logica, di un altro dinamismo che apre gli orizzonti. Invece di rallegrarsi che la morte possa essere vinta, preferiscono il loro potere anche a costo di rimanere prigionieri della morte.
La via della vita: quella del Servo sofferente, quella di Gesù che da lottatore gentile, non si abbatte, ma con mitezza dona tutta la sua vita fino all’ultimo con pazienza, con speranza anche per quel figlio di Dio completamente accecato dal suo orgoglio o incallito nelle sue passioni.
Noi dove stiamo? In mezzo, certamente. Però allora è essenziale comprendere in quale direzione camminiamo. Se ci giustifichiamo perché non facciamo (tanto) male a nessuno, eppure giudichiamo e critichiamo, pensando perfino che qualcuno è indegno di stare nella Chiesa, allora siamo sulla via della morte e non ce ne rendiamo conto. Un altro aggancio molto pericoloso che ci fa scivolare sulla via della morte è l’attaccamento ai soldi. Anche se della morte di Gesù siamo tutti responsabili per i nostri peccati, Giuda sarà colui che deciderà di consegnarlo per attaccamento ai soldi. In questo Vangelo il suo essere ladro si copre di giustizia sociale, di attenzione ai più poveri…  Più che giustizia sociale, giudizio sociale, e certamente non amore. Inganno drammatico, davvero.
Vogliamo prendere la via della vita? Seguiamo Gesù che compie la figura del Servo Sofferente, meditandone i testi come il brano di questa mattina.

Prima Lettura  Is 42, 1-7
Non griderà, né farà udire in piazza la sua voce.
(Primo canto del Servo del Signore)

domenica 14 aprile 2019

UN CHIARO SEGRETO / Domenica delle Palme



Gesù riceve un accoglienza trionfale a Gerusalemme. Ma proprio in quell’ora pone gesti significativi delle sue scelte, come l’esporsi direttamente al contatto della gente, senza scorta per proteggerlo o per rialzare il suo prestigio, come il montare una cavalcatura che indica umiltà, l’asinello usato dai poveri, dai semplici per il lavoro, per la vita civile e non per la guerra come il cavallo. Parte dal basso, parte dal quotidiano, parte dal benessere umile che proviene dal lavoro onesto e dalla solidarietà delle famiglie, dei vicini, dei piccoli che tesse la pace.
Questa umiltà continua a manifestarsi in tutto il seguito della Passione, nella pazienza infinita e nel lasciarsi oltraggiare e condannare. Mi sembra che le sofferenze spaventose della flagellazione e della crocifissione non ci facciano più vedere questo aspetto. Infatti la nostra umiltà non arriva mai a farci sopportare tanto dolore e ingiustizia. Almeno la mia purtroppo si ferma molto molto prima.
Eppure io so che Gesù dice: “impara da me che sono mite e umile di cuore”.
Questa libertà sovrumana di Gesù di fronte alle avversità, al dolore e all’umiliazione, non è alla portata delle nostre forze ma il Signore ci invita a seguirlo, ad appoggiarci a lui, allo Spirito Santo, perché ci apra l'orecchio, ci dia un cuore e una lingua da discepolo.  Perché è la via della felicità, perché è la via della pace, perché è la via della vita, cioè della vittoria sulla morte. Ma pur sapendolo, lo voglio veramente?

Dal vangelo secondo Luca 

sabato 13 aprile 2019

RIUNIRE INSIEME TUTTI I FIGLI DI DIO DISPERSI / sabato V Quaresima



L’orribile Caifa, il corrotto Caifa, profetizza perché è sommo sacerdote. Questa è la nostra fede: tutto, anche Caifa, quello di ieri e di oggi, sta nelle mani di Dio e concorre al bene di coloro che lo amano. Certo dobbiamo testimoniare, il Vangelo, e dobbiamo lottare contro il nostro peccato e i nostri difetti. Ma anche questi sono nelle mani di Dio, anche controvoglia. Quindi lasciamoci guidare da Dio con immensa fiducia ed umiltà. Non mettiamoci al suo posto, per orgoglio o per mancanza di fede, come se tutto fosse sulle nostre spalle. Questa è la vera Sapienza: entrare nel riposo di Dio.
Questo riposo, questa pace, questa riconciliazione, Dio ce li promette nel brano di Ezechiele della prima lettura. E questa promessa si è realizzata nella Chiesa. Sono io che posso, con la mia libertà, mettermi fuori dal progetto di grazia e di salvezza di Dio, non è il progetto di Dio che non va avanti.

Prima Lettura   Ez 37, 21-28
Farò di loro un solo popolo.

giovedì 11 aprile 2019

ABRAMO COME HOMER SIMPSON? / giovedì V Quaresima



Dio promise, Abramo credette e camminò nella Promessa. Dio realizzò la sua Promessa e Abramo divenne una delle persone più importanti della Storia a cui fa riferimento più della metà dell’umanità. Ma chi era Abramo come uomo nei confronti di altri grandi personaggi di cui conserviamo il ricordo?
Alessandro Magno fu quell’audace condottiero che mise in contatto culture finora molto distanti, estendendo in modo straordinario l’influenza greca verso l’Oriente. Confucio e Buddha furono dei Sapienti geniali. Grandi re dell’Antichità governarono immensi imperi con le loro qualità ma anche con la forza della ricchezza e delle armi.
Di Abramo non vediamo nulla di questo. Era un piccolo pastore nomade che sapeva il fatto suo nel tenere a bada la famiglia, l’andamento del gregge e dei servi. Per timore però è stato capace di dire bugie. È vero c'era il suo matrimonio fedele ad una sola donna un po’ inconsueto allora ma poi cedette al costume del tempo unendosi alla schiava e dopo la morte di Sara prese moglie e concubine. Era generoso e anche coraggioso nel difendere il clan ma non risulta uno stratega geniale. Non ha inventato niente. Non ha fatto nessuna rivoluzione culturale particolare tranne quella profondissima che parte dal cuore.

mercoledì 10 aprile 2019

LA FORNACE ARDENTE E IL VENTO DELLA RUGIADA / mercoledì V Quaresima


Di fronte al racconto dei tre giovani nella fornace ardente viene un dubbio: ma è possibile che succeda una cosa così o è un’invenzione? Se abbiamo difficoltà talvolta a portare le prove dei prodigi riportati dall’Antico Testamento (e anche del Nuovo) sono successi così tanti prodigi e miracoli nel Tempo della Chiesa, con testimoni oculari affidabili, e spesso anche documenti che fanno fede, che non si può dubitare che Dio possa fare questo e ancora ben altro per i suoi fedeli. Anzi, penso che ogni cristiano può testimoniare che nell’arco della sua vita Dio sia intervenuto in modo tangibile a suo favore.
Ma molto di più i tre giovani nella fornace ci rimandano a tutte le esperienze di consolazione, di pacificazione che il Signore ci regala mentre ci sembra di stare in mezzo al fuoco e sappiamo che non vengono dalle forze umane.

PAPA FRANCESCO CENSURATO



Più volte si è notato che papa Francesco viene censurato all’interno stesso del Vaticano. Come ha spiegato padre Lombardi riguardo al famoso discorso della Luna di Papa Giovanni XXIII, possono esserci dei problemi meramente tecnici, di criteri di archiviazione.
Però nei casi recentemente accaduti sembra difficile che si tratti di questo. Comunque a noi interessa innanzitutto conoscere queste frasi di papa Francesco tolte dalla versione ufficiale pubblicata sul sito del Vaticano, perché sono il suo magistero ordinario.
L’ultimo episodio è avvenuto pochi giorni fa quando parlando ai docenti e agli studenti del collegio San Carlo di Milano il Papa ha detto:
-          Riguardo ai migranti: «Non sono delinquenti. Anche noi ne abbiamo tanti, la mafia non l’hanno inventata i nigeriani». (Mi sembra evidente, dico io. Ma per qualcuno non sembra evidente).
-          Riguardo alla doppiezza dei paesi "cristiani" e la loro responsabilità nelle guerre che insanguinano il mondo: «Noi, la ricca Europa, l’America, che vende le armi per ammazzare i bambini, per ammazzare la gente, siamo noi a fare le differenze. E questa cosa voi dovete dirla chiaramente, in faccia, senza paura». (video con le frasi integrali di Francesco qui).

martedì 9 aprile 2019

COME SCAMPARE ALLA MORTE / martedì V Quaresima

Il Serpente di bronzo - Gian Battista Tiepolo.

Oggi le letture ci propongono un argomento serissimo: come non morire.
Dio ispira a Mosè un modo perché gli Israeliti non muoiano. Nel vangelo, Gesù predice ai farisei che moriranno – nel loro peccato. Per non morire dovrebbero guardare anche loro al serpente che ricorda il loro peccato e le sue conseguenze. Quello che non vogliono fare. Gesù riprende in vari modi questo discorso: se diceste di essere ciechi non avreste peccato, ma siccome dite: vediamo, abbiamo capito tutto, il vostro peccato rimane… Un argomento serissimo.
Guardare a Gesù crocifisso è guardare al mio peccato e alle sue conseguenze, è guardare alla mia salvezza, è guardare il mondo e la vita nella verità, nella giusta prospettiva.
Quanti di noi guardano a Gesù crocifisso davvero, giorno dopo giorno? Non è vero forse che guardiamo a ben altro? Non è vero che ci ribelliamo a Dio, lo bestemmiamo anche se non con le formule esatte, proprio per il motivo della croce, la nostra e anche quella degli altri, degli innocenti?
Gesù indica la sua crocifissione dicendo: “quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo...” Ci obbliga ad alzare lo sguardo. Se invece di guardarci gli uni gli altri, di guardare alle cose della terra… funzionerebbe? Certo bisogna essere responsabili, ma se non guardiamo le realtà della vita attraverso la croce le vediamo male.

Prima Lettura    Nm 21, 4-9
Il nostro Dio viene a salvarci.
 

lunedì 8 aprile 2019

BALCONE FIORITO: PRIMI RISULTATI.

Prima ...
... dopo.
sul marciapiede.
 Da uno stato ad un altro! Primi risultati, aspettandone molti altri. Ringraziamo il negozio Piaggio. 

Ringrazio anche il Bar dell'Arco che l'anno scorso ha fatto molto ma si è scoraggiato, non tanto per il mancato premio ma per il poco rispetto delle persone per le piante e i fiori curati. Spero che anche questo anno faranno qualche meraviglia ... E quest'anno li premieremo certamente.

Riconosco che conto moltissimo
sui negozi che, secondo me, hanno un interesse più diretto a curare
i dintorni della loro sede.

Ma ci siamo tutti ad amare la nostra città e quindi tutti si devono impegnare.
Metterò foto di "Privati" in un
post successico.

UN INCONTRO DI GIOIA / Acerra 7 aprile 2019



Ieri c'è stato l’incontro regionale delle comunità di Fede e Luce della Campania. Con due famiglie che iniziano assieme ad altri questo progetto in parrocchia siamo andati di pomeriggio.
Abbiamo visto in particolare dei Mimi preparati da ogni comunità.
Facile da raccontare è quello degli attrezzi del falegname. Sul tavolo del falegname gli attrezzi non vanno tanto d’accordo e si criticano a vicenda. A gruppetti parlano di ognuno di loro e sentenziano che proprio questo è insopportabile, rende difficile la vita della comunità e deve essere espulso.

sabato 6 aprile 2019

PERCHE' LA CHIESA CATTOLICA NON BATTEZZA GLI ADULTI COME GIOVANNI BATTISTA, BENSI' BATTEZZA I NEONATI?



Questa domanda ritorna spesso e conviene dare una risposta chiara che possa sciogliere ogni dubbio:

A.La Chiesa non battezza i neonati. La Chiesa battezza tutti coloro che entrano a far parte del Corpo di Cristo. Per far parte della Chiesa bisogna essere battezzato.
Proprio in questa prossima Veglia Pasquale la Chiesa in festa accoglierà nuovi suoi figli, sia catecumeni adulti che fanciulli o neonati. Anche noi nella nostra comunità parrocchiale.
Allo stesso modo, se uno di sesso maschile diventa ebreo, viene circonciso, non importa che sia un neonato di 8 giorni o un proselito adulto.
Nell’introduzione al Rito del Battesimo dei bambini troviamo:
La Chiesa, che ha ricevuto la missione di annunciare il Vangelo e di battezzare, fin dai primi secoli ha conferito il Battesimo non solo agli adulti, ma anche ai bambini. In forza della parola del Signore: «Se uno non rinasce dall'acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3,5), la Chiesa ha sempre ritenuto che i bambini non debbano essere privati del Battesimo. Essi infatti vengono battezzati nella fede della Chiesa, professata dai genitori, dai padrini e dagli altri presenti al rito: questi rappresentano sia la Chiesa locale sia la società universale dei santi e dei fedeli, la Chiesa Madre, che tutta intera genera tutti e ciascuno (S. agostino, Epist. 98).
Per attuare pienamente la realtà del sacramento, è necessario che i bambini siano in seguito educati nella fede in cui sono stati battezzati: il sacramento già ricevuto costituirà il fondamento di questo impegno.
L'educazione cristiana è un diritto dei bambini; essa tende a guidarli gradualmente a conoscere il disegno di Dio in Cristo: così potranno ratificare personalmente la fede nella quale sono stati battezzati.


Che nella Chiesa, fin dall’inizio, non siano stati battezzati solo adulti lo sappiamo con certezza dalla Scrittura: