Visitazione di Maria. Una bellissima festa mariana. Ma al centro non c'è lei ma il Signore
Gesù. Tutta la vita di Maria è in riferimento al suo Signore, che ha voluto essere
suo figlio. Senza il Signore la vita è senza speranza, grigia e monotona: siamo
condannati. Certo possiamo cercare di distrarci da questa triste monotonia con le
novità, con iniziative. Ma se c'è più apparenza, “look”, che sostanza, non portano frutto. Solo,
per lo più, appunto, qualche momento di distrazione. Ieri leggevo lo sfogo di un fedele per la folla che anche quest’anno andrà dietro la
processione del Santo Patrono, parteciperà alla festa e l’indomani, di nuovo,
le chiese vuote… Quando il Signore interviene, quando è presente in mezzo al
suo popolo, quando lo visita, egli “ha revocato
la
tua condanna, ha disperso il tuo nemico”,
è vita che sgorga, non per un momento ma per sempre.
Ma c'è anche la risposta di Maria. Non perde tempo come me. Si dona tutta
e accelera il passo. Dove va? A servire, lontana dai riflettori. Un servizio
umile e disinteressato, in sintonia con la raccomandazione di Paolo ai cristiani
di Roma: “non nutrite desideri di grandezza;
volgetevi piuttosto a ciò che è umile”. Papa
Francesco ripete: chi cerca il protagonismo non diventerà mai santo. Noi parliamo
di questa visita di Maria a Elisabetta e lo contempliamo come Mistero di Fede proprio
perché nell’umiltà di questa disponibilità al servizio nascosto, il Signore Gesù
si manifesta in una gioia intima di due donne timorate di Dio e dei loro bambini
nel grembo.
Il Venerabile Raffaello delle Nocche anche lui "andò a perdersi" in una diocesi piccola, povera e arretrata che non interessava nessuno, e il cui vescovo precedente era scappato già cinque anni prima. Le congregazioni di suore che egli chiamò per servire i suoi fedeli non se la sentirono di "andare a perdersi" in quel di Tricarico e dovette, per servizio, diventare fondatore di una congregazione nuova. Più di una giovane suora, una volta arrivata in mezzo a quella gente rozza si è scorata... Anche la Vergine Maria "andò a perdersi" dietro alla volontà di Dio. Il "Magnificat", il suo Canto di esultanza, dimostra quanto il Signore è pienezza, perché visto dall'esterno, Maria aveva molti e seri motivi di preoccupazione.
Prima
Lettura Sof 3, 14-18
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te.