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mercoledì 31 maggio 2023

LA VISITAZIONE: UNA FESTA DI GIOIA TIPICAMENTE FRANCESCANA / 31 Maggio 2023

"Chi incarnerà l'ideale evangelico?"
"Francesco" rispose la Vergine.

La Visitazione è una festa che mi incanta da sempre per la freschezza e la gioia che esprime. Mi rallegra aver appreso di recente che è stata “inventata” dai francescani sin dal XIII secolo per essere poi estesa a tutta la Chiesa da Bonifacio IX. Mi fa sentire in comunione con la sensibilità di san Francesco.

La Visitazione esprime le qualità della Vergine Maria e di tutti i cristiani, specialmente di chi fa della devozione a Maria un pilastro della sua spiritualità: carità sincera e non a doppio fine, purezza di coscienza, zelo per il servizio, specialmente il più umile, "sporco" e nascosto, gioia della comunione con Dio che fa cose grandi per i suoi servi, ricerca di ciò che è umile e rifiuto radicale di ogni progetto di grandezza secondo il mondo. 

Il mio cuore trabocca di gratitudine per te Vergine Maria, grazie Padre mio Francesco, pregate per me peccatore!


Prima Lettura  Rm 12, 9-16  Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

martedì 30 maggio 2023

DIO VUOLE OFFERTE E CUORI PULITI CHE RICOMPENSA GENEROSAMENTE / martedì VIII sett. T.O., 2023.


I Discepoli sono stupiti, sgomenti, perché Gesù ha appena detto: "Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". (Marco 10, 24-25). Si sentono presi di mira perché capiscono che egli parla dell'attaccamento del cuore, non di sola ricchezza contabile. Ma, grazie a Pietro al quale è costato molto lasciare le sue cose per seguire Gesù, Gesù li rassicura: Dio tiene conto e ricompensa in modo grandioso ogni cosa fatta per lui, anche se seguirlo deve essere totalitario. Deve essere una vera sequela che comporta il condividere la vita di Gesù, la sua sorte, comprese le persecuzioni(!), entrare in una vita nuova dove Dio e il suo Regno sono la Vita e la Ricompensa. A confronto, il “Generoso Corano” proclamato da un abile commerciante qual era Maometto, usa immagini più commerciali e contabili - non usa immagini della natura e contadine come il Vangelo - e descrive sì il Paradiso come luogo di sicurezza e di pace, ma non di comunione totale con Dio. Dio rimane distante. Forse a qualcuno sembrerà più conveniente.

La ricompensa di cui parla Gesù è soprattutto un cambiamento nelle relazioni con le cose e con le persone, un aprirsi fin d'ora della vita e del mondo a chi, in nome di Dio, non ha più possedimenti. Chi non ha la vocazione a lasciare tutto fisicamente, per essere discepolo di Gesù deve diventare solo amministratore dei propri beni. D'altronde siamo di passaggio, la Vita non dura eternamente su questa terra e non solo dobbiamo essere responsabili verso il prossimo di oggi, ma dobbiamo esserlo specialmente verso le generazioni future.  

Questo approccio di Gesù alle ricchezze materiali è presente da sempre. Il Siracide ritiene più preziosa l’osservanza della Legge delle offerte materiali. Questa lettura è tutta da gustare nei suoi esempi concreti, piccoli eppure non dimenticati da Dio. Anche le offerte al Tempio sono una cosa buona. Organizzare il culto e sostentare il suo personale necessita mezzi materiali. Ma il Siracide avvisa che Dio vuole offerte pulite, e non si lascia ingannare: “Non corromperlo con doni, perché non li accetterà, e non confidare in un sacrificio ingiusto, perché il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone.“ Quando parlo dei favoritismi a suon di offerte, non solo chi li cerca per gli amici distrugge il Vangelo e la testimonianza della Comunità cristiana ma danneggia direttamente coloro che fanno l’offerta! Meditiamo e cambiamo mentalità!


Prima Lettura  Sir 35, 1-15  Chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di comunione.

Dal libro del Siràcide

lunedì 29 maggio 2023

LO SPIRITO CHE LIBERA DALLA PAURA / B.V.M. Madre della Chiesa, Lunedì di Pentecoste.



Con una felice intuizione (o uno stretto ragionamento liturgico-teologico) Papa Francesco ha istituito al Lunedì di Pentecoste la Memoria della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, con letture proprie, dando risalto al titolo mariano voluto da Paolo VI e dal Concilio ma soprattutto qualificando il Tempo dopo la Pentecoste. (La Gioia del Vangelo: MARIA MADRE DELLA CHIESA, MARIA E NOI / lunedì dopo Pentecoste, Maria Madre della Chiesa.). Questo Tempo non deve essere solo un “Tempo Ordinario”  nel senso di Tempo di serie B, finiti i Tempi Forti della Quaresima e della Pasqua, ma un Tempo di slancio, frutto del Dono dello Spirito Santo. Il messaggio del Papa ieri al Regina Coeli ne è la migliore illustrazione.


SOLENNITÀ DI PENTECOSTE  PAPA FRANCESCO  REGINA CAELI

Piazza San Pietro Domenica, 28 maggio 2023

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Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi, Solennità di Pentecoste, il Vangelo ci porta nel cenacolo, dove gli apostoli si erano rifugiati dopo la morte di Gesù (Gv 20,19-23). Il Risorto, la sera di Pasqua, si presenta proprio in quella situazione di paura e di angoscia e, soffiando su di loro, dice: «Ricevete lo Spirito Santo» (v. 22). Così, con il dono dello Spirito, Gesù desidera liberare i discepoli dalla paura, questa paura che li tiene rinchiusi in casa, e li libera perché siano capaci di uscire e diventino testimoni e annunciatori del Vangelo. Soffermiamoci un po’ su questo che fa lo Spirito: libera dalla paura.

domenica 28 maggio 2023

SENZA LO SPIRITO SANTO LA CHIESA NON HA VITA / Domenica di Pentecoste. 2023.

"Pace a voi!, ricevete lo Spirito Santo.

Il Cardinal Ratzinger diceva che Gesù, come struttura, istituì solo i Dodici (“ne fece Dodici” ; Marco 3,13-19). Quindi per lui la Chiesa è innanzitutto ed essenzialmente un movimento spirituale. Il principale protagonista dell’evangelizzazione è lo Spirito Santo che porta un Messaggio, ha ripetuto Papa Francesco sia nelle catechesi sugli Atti degli Apostoli che adesso nelle catechesi che fa sull'Evangelizzazione. 
 Il Vangelo di oggi ci mostra questi tre elementi indispensabili in modo splendido: 

Il Messaggio: Gesù è il Messaggio!

“La sera di quel giorno,mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù” : Egli è il risorto che può rendersi presente dove vuole. Nulla lo può ostacolare. «Pace a voi!». Porta la pienezza della Vita felice, la cui condizione di base è di essere liberi dal peccato: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”. “mostrò loro le mani e il fianco”. Egli è il crocifisso, colui che ha attraversato e vinto la sofferenza, la morte, le peggiori umiliazioni… 

La Struttura: I Dodici!

La Chiesa è una comunità di uomini e donne ma il messaggio è stato affidato in pienezza a uomini scelti, i Dodici che hanno una missione e dei poteri particolari: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi“,  “a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.

Lo Spirito Santo: Il Soffio Datore di Vita.

La Chiesa come Messaggio e Comunità con al suo interno i Dodici esisteva già, fin dall'Ascensione. Ma non aveva la forza di evangelizzare. Dopo il dono dello Spirito inizia un’avventura senza precedenti, plasmata da Dio e dalla sua provvidenza attraverso la Storia, non da piani umani.

Lo Spirito Santo è il “Ministro Generale dell’Ordine dei Minori” diceva san Francesco e voleva che i suoi frati si radunassero in Capitolo Generale per Pentecoste. Lo Spirito è l’Anima della Chiesa. Senza di lui la Chiesa non ha Vita, non ci sono Sacramenti, non c'è Evangelizzazione, senza lo Spirito non c'è vita spirituale, non c'è soffio! Una Comunità molto organizzata che non ha lo Spirito Santo non può rendere testimonianza a Dio, alla sua Volontà. Una Comunità povera di soldi e mezzi che è plasmata, permeata dallo Spirito Santo è santa e viva e rende testimonianza alla Buona Notizia in modo credibile ed efficace. 

Invochiamo insieme  lo Spirito Santo. La Sequenza di oggi ci aiuterà: 

Vieni, Santo Spirito, / manda a noi dal cielo / un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, / vieni, datore dei doni, / vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, / ospite dolce dell'anima, / dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, / nella calura, riparo, / nel pianto, conforto.

O luce beatissima, / invadi nell'intimo / il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, / nulla è nell'uomo, / nulla senza colpa. 

Lava ciò che è sordido, / bagna ciò che è arido, / sana ciò che sanguina. 

Piega ciò che è rigido, / scalda ciò che è gelido, / drizza ciò ch'è sviato. 

Dona ai tuoi fedeli / che solo in te confidano / i tuoi santi doni. 

Dona virtù e premio, / dona morte santa, / dona gioia eterna.


Prima Lettura  At 2, 1-11  Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli atti degli apostoli

sabato 27 maggio 2023

CERTO, SIGNORE TU LO SAI CHE TI VOGLIO BENE ! ; SEGUIMI !


Ieri abbiamo completato un percorso pasquale con una comunità della parrocchia. Il Vangelo era quello della triplice domanda di Gesù a Pietro: “mi ami tu?”. E l’ultima parola era “seguimi!”. È bello concludere un percorso con questo invito del Signore:
“Seguimi”. 

Ma è tutto il Vangelo che è meraviglioso (Bibbia CEI 2008 | Nuovo Testamento | Vangeli | Giovanni | 21).

"In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?»"

Gesù si rivolge a Simon-Pietro chiamandolo però soltanto col nome dato alla circoncisione: Simone, figlio di Giovanni. L'evangelista invece ricorda che per loro, per la Chiesa, il pescatore di Cafarnao è ormai anche Pietro, la Roccia, secondo il nome di missione che gli è stato dato da Gesù stesso. Ma Pietro è anche un credente in cammino e, se la sua funzione è una garanzia per tutti noi, è nell’avventura della propria fragile umanità che l’uomo Simone vive questa missione. È Simone che viene salvato da Gesù attraverso la sua fede personale. Ma è meraviglioso constatare che anche l’esercizio della funzione di Roccia per la Chiesa e l’Umanità non è soprattutto legato a doti umane che servono (Giovanni Paolo II disse: “se avessi saputo in seminario che sarei diventato Papa avrei studiato meglio!”), ma ad  un amore personale e sincero per Gesù! Così anche la salvezza di tutti noi e la nostra missione personale sono legate a questo amore sincero per il Signore.

"Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene»".

venerdì 26 maggio 2023

SAN TARCISIO: PER FINIRLA (FORSE) CON L'AFFERMAZIONE CHE LA COMUNIONE SULLE MANI NON È DEGNA.

Tarcisio morente consegna al legionario cristiano
 Quadrato l'Eucaristia che stava portando ai carcerati,
il quale, laico, prende anche lui in mano l'Eucaristia.

Alcuni cattolici continuano, non solo a preferire ricevere la comunione in bocca, il che è lecito, ma a bollare come sacrilega la comunione sulle mani per i laici. Alcuni sono molto attivi sui Social, seminando scrupoli tra le persone, criticando chi non condivide le loro posizioni e allontanando le persone dalla Chiesa e dal Papa.  

Cerchiamo di chiudere oggi il discorso ragionando: 

1.Il buon senso faceva dire al Cardinale Ratzinger: "se nono sono pure le mani, ancora di meno lo sono le labbra e la lingua... Se non sono degne le mani per ricevere il corpo di Cristo, nessuno potrebbe mai fare la comunione".

2.Chi pensa che Giovanni Paolo II o Benedetto XVI sono veri Papi, non può pensare che abbiano autorizzato un sacrilegio nella Chiesa, anche se la Comunione sulle mani non fosse la loro forma preferita. Qualunque Papa lotta certamente contro i sacrilegi, non li autorizza. Tra parentesi la comunione sulle mani fu permessa in alcune nazioni fin dai primi anni ‘70, sotto Paolo VI. Giovanni Paolo II non si è fatto scrupolo di cancellare alcune sperimentazioni permesse da Papa Paolo VI dopo il Concilio che non sembravano portare i frutti desiderati!

3.Alcuni però pensano che dal Concilio in poi, non c'è più il Papa. Sono i cosiddetti sedevacanzisti. È abbastanza difficile contestare la purezza di coscienza davanti a Dio di figure come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Se avessero avuto il dubbio di essere stati eletti in modo illegittimo non avrebbero dato le dimissioni? Ma soprattutto è insostenibile di fronte alla promessa del Signore Gesù di stare con noi e di donarci sempre un Papa, pensare che la Chiesa Cattolica, l'unica Chiesa fondata dal Signore, sia rimasta da 60 anni senza Pietro, la sua guida voluta da Gesù. 

4.Ma arriviamo a san Tarcisio. Chi è? Riprendo informazioni da (San Tarcisio patrono dei ministranti – Ufficio liturgico nazionale.

IL SIGNIFICATO DELL'ICONA DELLA TRINITÀ DI A. RUBLEV. / PROF. OLEG VOSKOBOYNIKOV


Sulla recente decisione del Presidente Putin di restituire alla Chiesa Ortodossa russa l'Icona della Trinità di Andreï 
Rublëv, il professore Oleg Voskoboynikov, prestigioso medievista, ha scritto un commento in russo per Novaya Gazeta Evropa, e l'ha proposto tradotto in italiano da lui stesso a "ABOUT ART ON LINE". Questo mi ha tolto gli scrupoli dovuti alla traduzione google dal russo. Egli da anche un'interpretazione teologica articolata e in qualche punto nuova per me 
dell'Icona stessa, mi permetto di pubblicare questa parte, invitando a leggere tutto l'articolo che trovate al link sotto  (Grave decisione del governo russo : la famosa "Trinità" di Rublev tolta dalla galleria Tretiakov. - ABOUT ART ON LINE)

L’icona è stata dipinta (ammettiamo da Andreï Rublev) dopo il 1420, quando Masaccio lavorava sulla sua «Trinità» fiorentina. Ogni icona è una teologia a colori, un dogma incarnato nell’immagine, circa la vita di un santo, una festa della chiesa, un’immagine di devozione. Ma la «Trinità» appartiene ai capolavori della teologia iconica: con mezzi sorprendentemente laconici rivela la complessa e paradossale dottrina ortodossa della Trinità, inseparabile e inscindibile. Prendendo spunto dal racconto veterotestamentario dell’ospitalità offerta dal patriarca Abraamo ai tre viandanti, gli angeli del Signore, Rublëv ha omesso la maggior parte dei dettagli, conservando solo il motivo del pasto, con un accento sulla montagna, la quercia e la casa – attributi rispettivamente dello Spirito, del Figlio e del Padre. Il dialogo silenzioso degli angeli è costruito attraverso gli sguardi, e l’oggetto chiave di questo misterioso colloquio divino è da considerarsi la coppa sacrificale con la testa di vitello dentro. Il Figlio chiede al Padre se deve bere dal calice, il Padre, mentre benedice il calice, guarda lo Spirito Santo, trasmettendogli la sua volontà per dargli forza per l’ultima prova, la Crocifissione. Così, nell'eterno (perché privo di qualsiasi legame con l’evento concreto nel boschetto di Mamre) consiglio della Trinità, si decide il destino dell’umanità. E allo stesso tempo, questo eterno concilio si presenta come l’Eucaristia: le figure del Padre e dello Spirito Santo formano, con le loro sagome, il calice, al cui interno c’è il Figlio che va incontro alla morte.

giovedì 25 maggio 2023

QUANDO LA CAMORRA VUOLE COMANDARE NELLA CHIESA (02): I FAVORITISMI (Gc 2,1-10) / MAGGIO 2023.


Completo la riflessione sulla mentalità perversa che vuol dettare legge nelle parrocchie, iniziata in occasione della dura reazione dei confratelli della Madonna di Casaluce contro il vescovo di Aversa (
La Gioia del Vangelo: QUANDO LA CAMORRA VUOLE COMANDARE IN CHIESA: LA PROCESSIONE DELLA MADONNA DI CASALUCE. / MAGGIO 2023.). Uno dei pilastri della mentalità camorristica è il favoritismo che si ritrova anche nelle nostre parrocchie. Si favorisce "l'amico, "chi conta", chi vuole apparire, essere speciale, ottenere trattamenti di favore, anche nelle manifestazioni religiose, nella celebrazione dei sacramenti. E si giustificano questi trattamenti di favore come “carità”, “comprensione” mentre sono esattamente il contrario. Ogni debolezza della Chiesa in questo campo mantiene e rafforza una mentalità che sta proprio all'opposto del messaggio evangelico, quando non rafforza il potere della malavita sul popolo.

Il favoritismo è esattamente il contrario del messaggio evangelico. La questione è quindi molto seria. Bisogna aprire gli occhi e lottare sul nascere contro questa perversione del Messaggio di Cristo. 

Ne era ben cosciente lo Spirito Santo fin dai primi anni della Chiesa! San Giacomo scrive alla comunità di Gerusalemme, costituita prevalentemente di Ebrei convertiti a Cristo, quindi gente che pensa di sapere già tutto, e segue le tradizioni spurie imparate da bambini. Il testo che segue è Parola di Dio!

mercoledì 24 maggio 2023

GESÙ HA DETTO: NON VI SARÀ DATO NESSUN SEGNO! GRAZIE, GRAZIE, GESÙ PER TREVIGNANO ROMANO E ALTRI (2)


Trevignano Romano e Gisella Cardia… Ho già scritto un post sull’argomento dove ho spiegato la posizione generale della Chiesa (
La Gioia del Vangelo: MADONNA DI TREVIGNANO, COSA PENSARE? RIDERE O PIANGERE?). Ma, giorno dopo giorno, le trasmissioni del mattino che parlano alle casalinghe che riassettano la casa e del primo pomeriggio, sono piene degli “sviluppi” di questa storia e, tante volte pare a me, di pettegolezzi che fanno audience. Beneficio spirituale per le persone? Ci sarebbe se Trevignano Romano portasse a Gesù, alla conoscenza del Vangelo, alla conversione, all'inserimento nella Chiesa. È così? Credo molto poco. Anzi, ci sono rischi di confusione maggiore per le persone. “Tanto se le persone pregano è sempre buono!... “, “se le persone chiedono grazie, è sempre buono!...” , “ognuno ha il suo punto di vista”, sono i ritornelli sempre più diffusi. Questo atteggiamento è profondamente sbagliato e nocivo. Ho scritto 3 post sulle preghiere tossiche: (La Gioia del Vangelo: PREGARE PUÒ FAR MALE? CI SONO PREGHIERE TOSSICHE? 1/ 3  )

“Ma, e se fosse vero?”.  C'è una commissione diocesana e lasciamola lavorare. 

Vediamo però come Gesù si pone di fronte alla sete della gente di avere segni del cielo, fenomeni particolari, “messaggi celesti”. 

martedì 23 maggio 2023

IL CAMMINO DI GESÙ, DI PAOLO, MIO E TUO / martedì VII sett. di Pasqua. 2023.


È l’ultima Cena. Gesù si congeda dai suoi discepoli. Va verso il Padre attraverso la “sua ora”, la prova definitiva, la morte sulla croce. Tutto il suo cammino fin da bambino è stato di dire sì alla volontà del Padre. Luca 2,41 ss. ci ricorda l’episodio in cui Gesù dodicenne, quindi “maggiorenne” per l’osservanza dei precetti, rimane al Tempio per imparare dai Dottori il meglio del meglio della Legge. Ma Dio ha altri progetti per lui e imparerà a Nazareth dalla Parola di Dio proclamata in mezzo alla comunità e dall'umile vita del paesino, dai suoi abitanti con le loro gioie e speranze, dai loro drammi personali e familiari, dalla durezza della vita e dalla solidarietà tra parenti e vicini, dal cuore santo e sapiente di Maria e Giuseppe, dal libro della natura…   
Sa che la volontà di Dio, il suo piano di salvezza non è magia, “miracolismo”, segni dal cielo, ma fede e coinvolgimento. Sa che la riforma dell’umanità e i sogni di pace necessitano per realizzarsi innanzitutto la preghiera perché tutto dipende da Dio, ma passano attraverso la MIA carne, il MIO impegno.

Paolo, lui, non è ancora arrivato alla fine della corsa. Egli sta ancora in cammino ma anche lui è costretto dallo Spirito come un prigioniero ad andare a Gerusalemme per una nuova tappa senza però sapere con precisione quale sarà il futuro. L’unica certezza, alla quale si deve preparare nella fede e la preghiera, sono catene e tribolazioni. Anch'egli ripete il suo sì, sempre più intimamente, pellegrino nella fede, senza sottrarsi. 

Paolo convoca i presbiteri della Comunità di Efeso perché la sua missione presso gli Efesini è terminata. Come Gesù, egli ha custodito la Comunità nel nome del Signore e ora li affida allo Spirito Santo. Dovranno anche loro iniziare una nuova tappa, di maggiore ascolto della voce del Signore e di maggiore responsabilità.


Prima Lettura   At 20, 17-27  Conduco a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù.

domenica 21 maggio 2023

"NON LO SAPETE FORSE?" / LA RESISTENZA AL CAMBIAMENTO DI MENTALITÀ NELLA BIBBIA.


Abbiamo visto nelle letture dell’Ascensione ( 
La Gioia del Vangelo: CAMBIARE MENTALITÀ, PURIFICARE IL NOSTRO CRISTIANESIMO / SOLENNITÀ DELL'ASCENSIONE 2023.) che i discepoli, malgrado tante esperienze con Gesù, non si sono liberati ancora della vecchia mentalità religiosa nella quale erano stati educati. Questa difficoltà è costante nell’uomo: anche quando sappiamo quello che è buono non solo tante volte non lo mettiamo in pratica, ma, addirittura, ricadiamo spesso nei vecchi pensieri e vecchi discorsi, negli schemi di ragionamento che dovrebbero essere superati. Non abbiamo nemmeno fatto la fatica di riflettere sulla verità conosciuta per arrivare a un convincimento profondo, per chiederci quali sono le conseguenze pratiche della verità nella nostra vita.

È quello che riscontriamo ripercorrendo la Bibbia alla ricerca della parola “sapete”. Spesso questa parola viene usata come rafforzamento di una notizia o semplice punto di partenza di un ragionamento. Ma tante volte, soprattutto sotto la forma “non sapete”  … mette in evidenza che “benché lo sappiate già, non ne avete tenuto conto, devo richiamarvi…”

Leggiamo nella Bibbia:


Isaia 40, 21

Non lo sapete forse? Non lo avete udito? Non vi fu forse annunciato dal principio? Non avete riflettuto sulle fondamenta della terra?


Ezechiele 17, 12

"Parla dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa significa questo? …


Matteo 16, 3

e al mattino: "Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo". Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?


Luca 12, 56

Ipocriti! Sapete valutare l'aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?

sabato 20 maggio 2023

CAMBIARE MENTALITÀ, PURIFICARE IL NOSTRO CRISTIANESIMO / SOLENNITÀ DELL'ASCENSIONE 2023.


Cambiare mentalità esige tempo, e 
quando si vuole costruire una mentalità nuova e positiva costa ed esige più tempo. Costa tanto più se il gruppo che deve cambiare è numeroso e variegato ... . Eppure cambiare mentalità è proprio dell’annuncio cristiano. Se il nostro annuncio si sposa felicemente con la mentalità comune, che annuncio di Buona Notizia è?, anzi, che notizia è? 

Per accogliere la Buona Notizia bisogna superare la mentalità precedente, aprirsi alla novità di Dio. "Convertitevi!". Lo grida Giovanni Battista (Mt 3,2) lo ripete Gesù (Mt 4,17). Cambiare mentalità è la condizione per poter credere: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo" (Marco 1,15) diceva Gesù iniziando la sua missione. “Convertitevi” forse ci fa pensare a migliorare, ad sforzarci di essere più buoni. Invece il verbo greco indica il superamento della mentalità attuale, ragionare su criteri diversi, perché finora non abbiamo capito la verità. E la nostra falsa visione della verità ci condiziona, ci fa difendere valori falsi o spuri.

Dio chiama Abramo in un contesto pagano. Abramo riconosce e serve solo quel dio misterioso che gli ha promesso un figlio e una terra. E così il popolo di Israele rimane fedele al Dio dei padri per godere delle sue promesse. I Greci invece cercano Dio attraverso la ragione. L’incontro di questi due approcci genera la civiltà cristiana. Illuminata da Cristo che è la Verità e ci rivela il vero volto di Dio, la ragione può produrre frutti meravigliosi, esplorando senza timore il mondo, cercando di sottomettersi in tutto alla realtà oggettiva creata da Dio. Oggi invece, secondo un’espressione del Cardinal Martini,  dilaga “il soggettivismo come una metastasi tumorale”. Ognuno si sente in diritto di chiudersi nel suo punto di vista personale, senza riscontro oggettivo con la realtà, fondato solo sulle proprie sensazioni, emozioni.

Ma anche quando si riconosce una verità oggettiva più grande, è difficile abbandonare totalmente il pensiero, la visione della vita e del mondo, le attese precedenti. Le letture di oggi lo dimostrano.

Mentre Gesù risorto sta per ascendere in cielo dopo essersi mostrato «a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio» i discepoli gli chiedono secondo la loro visione vecchia: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Matteo nel Vangelo annota che, dopo tutte queste esperienze, “Essi però dubitarono”. Per questo san Paolo sa di dover proclamare di nuovo e spesso ciò che  i membri delle comunità già conoscono perché è stato loro annunciato. Infatti col tempo invece di crescere la fede tende (rischia) sempre a stemperarsi e inquinarsi. E sugli Efesini Paolo invoca il dono di “uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; (che) illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, …”.

Non sottovalutiamo questa resistenza profonda della mentalità vecchia in noi, che non può portare frutto, anzi, inquina la fede e non salva. 

Gesù, al momento di lasciare tutto in mano agli Apostoli, vedendoli ancora così indietro, dubitativi, potrebbe scoraggiarsi. Invece egli è Dio, e costituito Signore con ogni potere in cielo e sulla terra, e dice: "Andate, evangelizzate, sono io il risorto e vi accompagno ogni giorno".

La Gioia del Vangelo: "NON LO SAPETE FORSE?" / LA RESISTENZA AL CAMBIAMENTO DI MENTALITÀ NELLA BIBBIA. La parola "sapete" nella Bibbia CEI usata in espressioni di rimprovero)


Prima Lettura  At 1,1-11 Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

venerdì 19 maggio 2023

PER CAMMINARE SICURI NELLA VITA SPIRITUALE SERVONO UN ACCOMPAGNATORE E UNA COMUNITÀ IN CAMMINO / Papa Francesco, Udienza del 4 gennaio 2023.


Il 13 maggio, ho pubblicato da questa catechesi di Papa Francesco ciò che dice riguardo alla Vergine Maria. Ma tutta la catechesi vale la pena di essere conosciuta e meditata. Infatti, essendo l’ultima catechesi sul discernimento, il Papa richiama i vari elementi sviluppati in precedenza, e presenta l'ultimo tema che è quello dell'aiuto di un accompagnatore e di una comunità in cammino, camminare con e nella Chiesa con la Vergine Maria
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PAPA FRANCESCO   UDIENZA GENERALE

Aula Paolo VI   Mercoledì, 4 gennaio 2023

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Catechesi sul Discernimento. 14. L’accompagnamento spirituale

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Prima di iniziare questa catechesi vorrei che ci unissimo a quanti, qui accanto, stanno rendendo omaggio a Benedetto XVI e rivolgere il mio pensiero a lui, che è stato un grande maestro di catechesi. Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù. Gesù, il Crocifisso risorto, il Vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere.

giovedì 18 maggio 2023

UN CANE PUÒ ESSERE UN FIGLIO? / maggio 2023


Si è alzato un polverone attorno a un episodio minore accaduto durante gli Stati Generali della Natalità ai quali ha partecipato il Papa. Una donna gli avrebbe chiesto di “benedire suo figlio “ presentandogli il cagnolino che portava in borsa. Cosa è accaduto realmente? Le versioni sono diverse e anche la donna al centro del fatto ne ha dato ultimamente una sua, tanto che non capisco bene cosa è successo davvero. 

Quello che è sicuro è che Papa Francesco (la Chiesa) non rifiuta di benedire gli animali, in quanto animali. 

Ma mi è stato chiesto di dire qualcosa anche in base alle molte reazioni sul web. Compresa la lettera di un veterinario abbastanza articolata e con alcune riflessioni interessanti sull’importanza degli animali di compagnia nella vita quotidiana sia di una famiglia con figli che quella di persone sole e anziane. Ha il difetto maggiore di consigliare al Papa di fare quello che già fa sempre, e anche in questi Stati generali della Natalità: chiedere condizioni di vita e di stipendio che permettano ai giovani di mettere su famiglia e di avere figli. Ripete i soliti argomenti contro l’8 x mille, ecc. Soprattutto, accusa il Papa di non sapere amare, di stare sul suo trono dorato e, in pratica, di sapere poco o nulla della vita vera delle persone semplici e umili mentre lui, il veterinario, sa molto di più della vita ed è più umano del Papa. Lasciamo perdere.

mercoledì 17 maggio 2023

PERCHÉ GESÙ È VENUTO NEL MONDO? / 17 maggio 2023.



Perché Gesù è venuto nel mondo? Una rapida rassegna dei Vangeli attraverso la parola "venuto", con tutti i suoi limiti, può illuminarci molto! 

Mettiamo in primo piano la risposta di Gesù a Pilato: egli è venuto nel mondo  per dare testimonianza alla Verità. Senza Verità siamo ciechi e smarriti. La Verità ci rende liberi, ci permette di essere protagonisti della nostra vita perché sappiamo scegliere il vero bene. 

Giovanni 18, 37: Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".

Ma ci sono altre dimensioni o sfumature che arricchiscono la nostra visione di Gesù. Perché è venuto nel mondo?

Non per abolire l’Alleanza precedente ma per darle compimento.

Matteo 5, 17: Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.

Per spezzare il regno di satana.

Matteo 8, 29: Ed ecco, si misero a gridare: "Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?"

Marco 1, 24: dicendo: "Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!"

Luca 4, 34: "Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!".

Per chiamare i peccatori e risanarli reintegrandoli nella comunità:

martedì 16 maggio 2023

QUANDO LA CAMORRA VUOLE COMANDARE IN CHIESA: LA PROCESSIONE DELLA MADONNA DI CASALUCE. / MAGGIO 2023.

Manifesto dei Portantini Maria SS. di Casaluce
contro il Vescovo di Aversa.


Che la Camorra sia presente nella nostra società, purtroppo è una evidenza. Ma è presente anche nelle nostre parrocchie? Che orrore! Sarebbe il colmo! 

Purtroppo sappiamo che le processioni religiose nei nostri paesi hanno dato luogo alla tradizione “dell’inchino”. La statua del Santo Patrono si ferma davanti alla casa del Boss che appare alla finestra e ringrazia, “benedicendo” in qualche modo il popolo e soprattutto i confratelli dell’Associazione del Santo che, a vari livelli, sono legati a lui. Queste cose purtroppo esistono ancora in alcuni luoghi. La differenza col passato è che oggi la Chiesa e le autorità reagiscono. La collusione tra la malavita organizzata e la religione produce una perversione radicale del messaggio evangelico. Si usano parole evangeliche come “misericordia”, “non giudicare”, “accoglienza”, “rispetto” … per coprire e giustificare tutto ciò che Gesù ha condannato e da cui ci vuole liberare, dando "lezioni di cristianità" a vescovi e cardinali. 

In questi giorni il "Comitato dei Portantini Maria Santissima di Casaluce" ce ne ha procurato un esempio eclatante. Il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, ha limitato a soli tre giorni i festeggiamenti per quella effigie della Madonna, suscitando una reazione immediata dei confratelli contro la sua decisione e la sua  persona con in particolare un manifesto affisso sui muri della città che vanta questa processione come “un vero atto di evangelizzazione” e “una vera testimonianza di fede”. È proprio sicuro che una processione evangelizza?, esprime la fede?, quella processione in particolare? È proprio vero che questi personaggi sanno cosa è l’evangelizzazione? Vediamo quali frutti "l'evangelizzazione" e "la fede" hanno prodotto negli organizzatori: essi parlano nel loro manifesto di “scelte scellerate” del vescovo e invitano la cittadinanza (non i fedeli credenti, perché chiaramente non gli interessa chi segue la Chiesa ma si rivolgono a tutti quelli che sono affezionati alle tradizioni locali) a firmare una petizione per chiedere l’annullamento della decisione, perché, secondo loro, il vescovo non sa come si onora la Madonna e loro invece sì. Poi, sempre sul manifesto pubblico, l’attacco deciso alla persona del  vescovo: "Sua eccellenza caro, vedete di non rimanere nella storia di Aversa, che vanta da secoli la devozione della Celeste Patrona, per quello che l'ha fatta sparire, così poi vi dovete solo vergognare...", e ancora, "..la stima per voi...ormai è dubbia...la Vergine illumini le sue decisioni, che è meglio".

lunedì 15 maggio 2023

GUERRA IN UCRAINA E APPARIZIONI DI FATIMA / 13 maggio 2023.


Con la visita del Presidente dell’Ucraina Zelensky a Roma (al Presidente Mattarella, al Primo Ministro Meloni, a Papa Francesco), poi a Berlino e a Parigi, con le novità sul fronte in particolare a Bakhmut, sentiamo di raddoppiare la nostra supplica a Dio per la Pace. Qualcuno ha notato che questa visita è avvenuta il 13 maggio, anniversario della prima apparizione della Vergine ai pastorelli di Fatima nel 1917. Un messaggio potente che da quel luogo sperduto di Portogallo ha attraversato tutto il XX secolo e la sua storia di persecuzioni contro la fede cristiana da parte dell’ateismo militante sovietico. Anche nel 1917 c'era una guerra, per la prima volta “mondiale”, con un aumento molto significativo delle sofferenze e dei morti causato in particolare dallo sviluppo di armi nuove (mitragliatrici, carri armati, aviazione che da strumento di ricognizione divenne presto arma di combattimento…) o armi già esistenti ma sempre più potenti. 

È tempo per tutti, non di chiedere la pace come semplice tranquillità per noi, ma come progresso dell’Umanità che coinvolga il nostro impegno nel costruire la Pace, ovunque siamo, con la conversione da tutte quelle nostre cattive abitudini che seminano divisione, corruzione, o semplicemente lasciano correre il male. 

Qualcuno nota di sapere poco sulla questione, anche dopo più di un anno di questa guerra atroce. Ecco due articoli utili. L’intervento del Vescovo S. Shevchuk alla Lumsa (Il Sismografo: UcrainaGuerra Ucraina, l'arcivescovo Shevchuk alla Lumsa: «Fermate il nostro genocidio») non ci lasci indifferenti. Utile per una riflessione sul momento attuale è anche questo: (Il viaggio che Zelensky può fare e Putin no. Scrive l’amb. Stefanini - Formiche.net)


domenica 14 maggio 2023

LO SPIRITO SANTO È INDISPENSABILE. COME AVERLO? / VI Domenica di Pasqua.


Le tre letture di questa domenica mettono in evidenza il ruolo e l’importanza dello Spirito Santo nella Chiesa di sempre.

Le folle si appressano attorno a Filippo che predica in piazza, anche per i segni che compie. Come mai? Perché ha lo Spirito Santo e la sua potenza! 

I nuovi credenti sono stati battezzati solo nel nome di Gesù, per cui vengono gli apostoli Pietro e Giovanni per imporre loro le mani affinché ricevano lo Spirito Santo. È la nostra cresima. Fin dai primi giorni della Chiesa la cresima è indispensabile!!! Per troppi oggi sembra diventata invece un optional, magari da ricevere prima del matrimonio su insistenza del parroco… 

È la Chiesa che dona lo Spirito Santo:  potere della Chiesa Apostolica! Anche questo aspetto è spesso scomparso nella mente e nel cuore dei battezzati che pensano che essere un cristiano adulto significa essere autosufficiente. Sant’Ignazio di Antiochia, martire nel 125 dopo Cristo, che, da bambino, ha conosciuto direttamente gli apostoli, insiste sull'obbedienza al vescovo e a quanti condividono la sua missione sacramentalmente cioè i presbiteri e i diaconi.   

Nella seconda lettura, san Pietro sembra trovare normalissimo che la gente, i parenti e vicini, attacchino i nuovi credenti chiedendo loro il motivo del loro abbandono del culto degli idoli o di certe pratiche ebraiche, il motivo di tanta letizia, di tanto cambiamento di vita. E raccomanda loro di rimanere umili e cortesi, mai trionfali, né inorgogliti, o arrabbiati e giudicanti. 

Quante persone mi hanno chiesto in questa settimana ragione della speranza che è in me? Purtroppo, forse non vedono, da come mi comporto, che Qualcuno vive in me e mi dà una vita superiore alla morte, forse hanno sentito invece i miei discorsi banali, il mio lamentarmi come tutti, insomma, nulla che possa segnalare che porto dentro una speranza formidabile che ha cambiato la mia vita.

Ancora, qual è il posto dello Spirito Santo nella mia vita quotidiana, nella mia preghiera? Lo vedo agire? O sono come il mondo che non lo può ricevere perché non lo vede e non lo conosce? Ricordiamoci che l’obbedire è la via per incontrare il Signore e avere il suo Spirito..


Prima Lettura  At 8, 5-8. 14-17  Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

sabato 13 maggio 2023

MARIA MAESTRA DI DISCERNIMENTO / 13 maggio, Memoria della Vergine apparsa a Fatima.


In onore della Vergine Maria apparsa a Fatima, ecco alcune frasi dell'ultima catechesi  di Papa Francesco sul Discernimento (
mercoledì 4 gennaio 2023). 

"Per questo è indispensabile essere inseriti in una comunità in cammino. … Non si va al Signore da soli: questo non va. Dobbiamo capirlo bene. Come nel racconto evangelico del paralitico, spesso siamo sostenuti e guariti grazie alla fede di qualcun altro (cfr Mc 2,1-5) che ci aiuta ad andare avanti, perché tutti noi alle volte abbiamo delle paralisi interiori e ci vuole qualcuno che ci aiuti a superare quel conflitto…. 

La Vergine Maria è maestra di discernimento: parla poco, ascolta molto e custodisce nel cuore (cfr Lc 2,19). I tre atteggiamenti della Madonna: parlare poco, ascoltare tanto e custodire nel cuore. E le poche volte in cui parla lascia il segno. Per esempio, nel Vangelo di Giovanni c’è una brevissima frase pronunciata da Maria che è una consegna per i cristiani di tutti i tempi: “Fate quello che vi dirà” (cfr 2,5). Una volta una vecchietta molto buona, molto pia, non aveva studiato teologia, era molto semplice, e m‘ha detto: “Lei sa qual è il gesto che sempre fa la Madonna?”. Non so: ti coccola, ti chiama … “No: il gesto che fa la Madonna è questo” [indica con l’indice]. Io non capivo, e chiedo: “Cosa vuol dire?”. E la vecchietta mi ha risposto: “Sempre segnala Gesù”. È bello, quello: la Madonna non prende niente per sé, segnala Gesù. Fate quello che Gesù vi dice: così è la Madonna. Maria sa che il Signore parla al cuore di ciascuno, e chiede di tradurre questa parola in azioni e scelte. Lei ha saputo farlo più di ogni altro, e infatti è presente nei momenti fondamentali della vita di Gesù, specialmente nell’ora suprema della morte di croce.

giovedì 11 maggio 2023

INVITO ALL'EUCARISTIA 04 : S. GIUSTINO


San Giustino, (
Giustino (filosofo) - Wikipedia) filosofo, martirizzato a Roma sotto l'Imperatore Marco Aurelio (100 - 163/67), viveva in un tempo molto più difficile per i cristiani del nostro ma con similitudini: infatti egli si lamenta che i cristiani possono essere condannati (a morte) solo perché cristiani e che solo i cristiani vengono perseguitati anche per dottrine e opinioni che sono liberamente professate da altri, pagani o seguaci di culti non ufficiali a Roma.

È il primo autore che spiega come si svolge l'Eucaristia cristiana e questa lettura e la sua meditazione può aiutarci molto a vivere meglio e con più fede l'Assemblea eucaristica. Il testo riportato sotto è tratto dalla "Prima Apologia dei Cristiani" di san Giustino.

L'Eucaristia

LXV. - 1. Noi allora, dopo aver così lavato chi è divenuto credente e ha aderito, lo conduciamo presso quelli che chiamiamo fratelli, dove essi si trovano radunati, per pregare insieme fervidamente, sia per noi stessi, sia per l'illuminato, sia per tutti gli altri, dovunque si trovino, affinché, appresa la verità, meritiamo di essere nei fatti buoni cittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna.

2. Finite le preghiere, ci salutiamo l'un l'altro con un bacio.

3. Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d'acqua e di vino temperato; egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell'universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie per essere stati fatti degni da Lui di questi doni.

mercoledì 10 maggio 2023

LA CONVERSIONE ESIGE UN RIPENSAMENTO GLOBALE DELLA VITA / mercoledì V sett. di Pasqua.

Paolo e Barnaba discutevano animatamente contro costoro.

“Alcuni, venuti [ad Antiòchia] dalla Giudea”
sono preoccupatissimi dell’evoluzione della Chiesa che si apre ai pagani tralasciando tradizioni ebraiche essenziali. Il loro discorso è radicale: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati». La circoncisione, per loro, è necessaria per ottenere la vita eterna. Ricordiamo che tra gli ebrei la circoncisione fa funzione del nostro battesimo!

Solo Paolo e Barnaba sono menzionati come impegnati nella discussione contro questi. È segno che il resto della Comunità non ha una posizione determinata al riguardo, vacilla? È segno che solo Paolo e Barnaba sono capaci di argomentare in modo convincente? In ogni caso questo particolare mette in evidenza l’importanza di alcuni, minoritari, più coraggiosi, più illuminati, per difendere la verità.

Notiamo anche la capacità, molto ebraica e quindi molto cristiana, del dialogo malgrado tutto, e l’importanza vitale di un’autorità che possa servire da arbitro, sia nelle questioni fondamentali come questa, sia in altre questioni minori. 

Infine, il testo di oggi mette in evidenza la reazione dei fratelli comuni, opposta a quella dei farisei difensori delle tradizioni. Infatti, Paolo e Barnaba vanno “raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli”. I farisei convertiti hanno accettato sì l’annuncio di Gesù Cristo crocifisso e risorto, ma senza trarne tutte le conseguenze: la novità portata da Cristo deve “inquadrarsi” negli schemi precedenti e non sconvolgerli. Sopra il kerigma mettono la norma che dava sicurezza, che era il segno dell’identità e sulla quale si è costruito tutto un modo di vivere e di considerare gli altri, in particolare distinguere il puro dall’impuro, le persone che si possono frequentare, con le quali puoi sedere a tavola, e quelle che non si possono frequentare, ecc. È qualcosa di estremamente viscerale e insieme pratico nel quotidiano. Diciamo la verità: mettere da parte l’obbligo della circoncisione è stata una decisione logica per chi ha compreso il contenuto della Buona Notizia, ma è stata anche molto coraggioso.  

Le nostre parrocchie devono avere lo stesso discernimento e lo stesso coraggio se vogliono essere fedeli al Vangelo. Non la novità per la novità, ma la fedeltà al Vangelo fino alle sue ultime conseguenze. Se non si tocca il livello “viscerale”, se non si tocca ciò che dona umanamente sicurezza e identità per farlo rinascere in Cristo, si spegne il soffio evangelico. Gesù usa l’immagine della potatura della vite per far capire che la conversione esige di tagliare nella carne viva della nostra vita, portando cambiamenti nel campo delle abitudini, delle relazioni, dell’autorità, delle idee, del rapporto con i beni materiali, la salute, il passato, il presente e l’avvenire. 


Prima Lettura   At 15, 1-6 Fu stabilito che salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.

Dagli Atti degli Apostoli

martedì 9 maggio 2023

DOBBIAMO ENTRARE NEL REGNO DI DIO ATTRAVERSO MOLTE TRIBOLAZIONI! SEI PRONTO? / Martedì V sett. di Pasqua.

Genocidio in Ruanda. Sopravvissuto ai colpi di machete.

Paolo appena lapidato, considerato ormai cadavere, rinviene. È stato preservato miracolosamente: l'indomani stesso può camminare fino ad un'altra città! dove evangelizza per un certo tempo con grande frutto. Poi … ritorna dove è stato lapidato (Listra) e dove abitano coloro che hanno cercato di ucciderlo (Iconio e Antiochia).... 

Qual è la conclusione di tutto questo? Paolo e Barnaba parlano alle comunità di quelle città, “confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».

La domanda che viene fuori è: perché ci sono così tanti cristiani se bisogna attraversare molte tribolazioni simili a quelle di Paolo per poter entrare nel Regno di Dio? Tutti disposti a lasciarsi lapidare? È ovvio che non è così. È necessario subire tanto per essere cristiano? Cerchiamo qualche risposta.

Certamente nella maggioranza dei casi non si dice ai battezzandi o alle loro famiglie tutta la verità sul Vangelo. Nei paesi di antica cristianità la Chiesa non si dona i mezzi per formare i cristiani, nemmeno gli adulti che chiedono il battesimo. Nel caso del battesimo dei bambini questo è sotto gli occhi di tutti. Ma anche nel battesimo degli adulti posso certificare che è così. Il risultato è che molto spesso questi cristiani sono senza radici forti, incapaci di resistere allo spirito del mondo. 

L’esempio più mostruoso è stato certamente quello del Ruanda, in Africa, nel 1994. Nel giro di due mesi e mezzo l'odio interetnico tra le due tribù principali, Hutu e Tutsi, molto diffuso nonostante la comune fede cristiana, costituì la radice scatenante di un genocidio reciproco, uno dei più sanguinosi episodi della storia dell'umanità del XX secolo. Si calcola che, in un paese di poco più di 10 milioni di abitanti furono uccise, per lo più a colpi di machete, più di un milione di persone in soli cento giorni! tra cui 4 vescovi, 123 sacerdoti e più di 300 suore. Purtroppo anche alcuni sacerdoti hanno partecipato attivamente ai massacri. L’odio interetnico aveva radici profonde nel passato ed è stato in qualche modo appoggiato dal potere coloniale belga. 

Ma come fu possibile tutto questo se avevano la comune fede cristiana, si riconoscevano fratelli in Cristo!? Ecco il punto centrale della nostra riflessione. L’evangelizzazione del Ruanda iniziò nell'anno 1900 ad opera dei Padri Bianchi, ed ebbe uno straordinario successo. Scrisse negli anni ‘30 un padre bianco entusiasta di fronte al numero di quanti desideravano ricevere il battesimo: “le reti si rompono”. C'era, sì, il catecumenato per gli adulti prima del battesimo, ma non era sufficiente per arrivare alla radice dell’umanità vecchia, degli atavismi. La rinascita in Cristo non era più forte dell'appartenenza al clan, alla tribù, alle tradizioni popolari pagane. 

Ma non è forse quello che succede anche da noi? La formazione cristiana data per i sacramenti è sufficiente? Fa rinascere veramente le persone in Cristo, sradica l’appartenenza al clan, alle tradizioni popolari pagane, alla mentalità del mondo, in particolare oggi ai “valori” diffusi dai Media che dimostrano un’efficacia molto persuasiva sulla mentalità dei singoli e delle famiglie?

È ovvio che se cristiani sono solo quelli che sono assidui “nell’insegnamento degli Apostoli, nella Comunione fraterna e nella Frazione del Pane e nelle preghiere” come afferma la Scrittura (Atti 2,42), sappiamo che i cristiani nella nostra città sono già un’esigua minoranza. Ma l’evangelizzazione comporta soprattutto il cambiamento di mentalità profondo! 

In verità, il grande numero di “cristiani” non è dovuto solo al falso Cristianesimo diffuso tra noi. Vediamo come Paolo dopo aver ricevuto tante pietre si rialza come se nulla fosse. Ogni cristiano sperimenta la protezione di Dio, gusta in qualche misura quello che Gesù ci dice oggi: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi». 

Dobbiamo approfondire questo argomento che è di vitale importanza per la Chiesa e il servizio che è chiamata a offrire al mondo.


Prima Lettura   At 14, 19-28  Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.

Dagli Atti degli Apostoli

lunedì 8 maggio 2023

AMORE E OBBEDIENZA PORTANO ALLA LIBERTÀ E ALLA FELICITÀ / Lunedì V sett. Pasqua.


La prima lettura ci conferma una costante del Nuovo Testamento: i cristiani, se possono, evitano il martirio. Non lottano con la forza - eventualmente usano il dialogo, la trattativa - per difendere il loro diritto ad evangelizzare o i loro beni, anche le loro chiese. Sentono la persecuzione come una Parola di Dio che indica loro di andare altrove, anche se fuggire non diminuisce il dovere di annunciare la Buona Notizia: la annunceranno dove la Provvidenza li ha fatti fuggire.

San Francesco riprende questa radicalità evangelica (Matteo 10, 23) nelle sue Regole e in particolare nel Testamento: "comando fermamente per obbedienza a tutti i frati che dovunque si trovino, non osino chiedere lettera alcuna (di privilegio) nella curia romana, personalmente o per interposta persona, né …. né per la persecuzione dei loro corpi; ma dovunque non saranno accolti, fuggano in altra terra a fare penitenza con la benedizione di Dio".


La fiducia totale nella protezione di Dio ingloba tutto il mistero dell'esistenza e in particolare della chiamata. Eppure ci sono tanti perché nel cuore e sulle labbra dell'uomo. “Perché Dio mi ha dato/non mi ha dato questo? Perché mi ha tolto questo? Perché mi è morto un figlio, un padre, una madre... ? Perché Dio non fa morire i delinquenti, perché Dio permette le guerre?, perché? perché? perché?...” “Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?»”. La risposta è sempre la stessa in tutta la Bibbia : “fidati della mia Parola, scopri la mia volontà giorno dopo giorno, lascia tutto e cammina verso la terra che ti indicherò”. Chiedere "perché?" a Dio è legittimo, ma nessun "perché?" mi deve bloccare, mi permette di accusare Dio di ingiustizia. Lui sa ciò che io non so, e se mi fido di Lui tutto concorrerà al mio bene (Cf Romani 8,22).

Gesù nel Vangelo di oggi ci dà anche una precisazione fondamentale, che ritroviamo come un’altra costante nella Bibbia: amare Dio e obbedirgli sono legati. L’obbedienza è il criterio dell’autenticità dell’amore e porta all’amore. D’altra parte l’amore salva l’obbedienza dalle sue distorsioni così spesso denunciate da Gesù nei farisei e in ogni “fratello maggiore”. Obbedire ai comandamenti, alla Chiesa, e amare, sono quindi cammino l’uno all’altro. È lo Spirito Santo che illumina il mistero che unisce l'amore e l'obbedienza e scioglie ciò che rimane troppo spesso una contraddizione per i nostri ragionamenti umani: "come posso essere libero se devo obbedire? Come posso sentirmi amato se devo sottomettermi?"

Prima Lettura At 14, 5-18 Vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente.