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martedì 16 maggio 2023

QUANDO LA CAMORRA VUOLE COMANDARE IN CHIESA: LA PROCESSIONE DELLA MADONNA DI CASALUCE. / MAGGIO 2023.

Manifesto dei Portantini Maria SS. di Casaluce
contro il Vescovo di Aversa.


Che la Camorra sia presente nella nostra società, purtroppo è una evidenza. Ma è presente anche nelle nostre parrocchie? Che orrore! Sarebbe il colmo! 

Purtroppo sappiamo che le processioni religiose nei nostri paesi hanno dato luogo alla tradizione “dell’inchino”. La statua del Santo Patrono si ferma davanti alla casa del Boss che appare alla finestra e ringrazia, “benedicendo” in qualche modo il popolo e soprattutto i confratelli dell’Associazione del Santo che, a vari livelli, sono legati a lui. Queste cose purtroppo esistono ancora in alcuni luoghi. La differenza col passato è che oggi la Chiesa e le autorità reagiscono. La collusione tra la malavita organizzata e la religione produce una perversione radicale del messaggio evangelico. Si usano parole evangeliche come “misericordia”, “non giudicare”, “accoglienza”, “rispetto” … per coprire e giustificare tutto ciò che Gesù ha condannato e da cui ci vuole liberare, dando "lezioni di cristianità" a vescovi e cardinali. 

In questi giorni il "Comitato dei Portantini Maria Santissima di Casaluce" ce ne ha procurato un esempio eclatante. Il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, ha limitato a soli tre giorni i festeggiamenti per quella effigie della Madonna, suscitando una reazione immediata dei confratelli contro la sua decisione e la sua  persona con in particolare un manifesto affisso sui muri della città che vanta questa processione come “un vero atto di evangelizzazione” e “una vera testimonianza di fede”. È proprio sicuro che una processione evangelizza?, esprime la fede?, quella processione in particolare? È proprio vero che questi personaggi sanno cosa è l’evangelizzazione? Vediamo quali frutti "l'evangelizzazione" e "la fede" hanno prodotto negli organizzatori: essi parlano nel loro manifesto di “scelte scellerate” del vescovo e invitano la cittadinanza (non i fedeli credenti, perché chiaramente non gli interessa chi segue la Chiesa ma si rivolgono a tutti quelli che sono affezionati alle tradizioni locali) a firmare una petizione per chiedere l’annullamento della decisione, perché, secondo loro, il vescovo non sa come si onora la Madonna e loro invece sì. Poi, sempre sul manifesto pubblico, l’attacco deciso alla persona del  vescovo: "Sua eccellenza caro, vedete di non rimanere nella storia di Aversa, che vanta da secoli la devozione della Celeste Patrona, per quello che l'ha fatta sparire, così poi vi dovete solo vergognare...", e ancora, "..la stima per voi...ormai è dubbia...la Vergine illumini le sue decisioni, che è meglio".

Reagisce nostro amico don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano: quel manifesto "rasenta il parlare camorristico di cui il nostro popolo è stanco e nauseato". "La Diocesi di Aversa è disponibile al dialogo sereno e fecondo con tutti, ma non si lascia impaurire da nessuno. Chi ha scritto questo manifesto non ha niente da insegnare. A nessuno. Ha invece molto da imparare".

Sempre su Fb la parrocchia di sant’Antonio a sant’Antimo, della stessa diocesi, guidata dal mio amico don Franco Petrosino, ricorda che la fede cristiana non si manifesta in atteggiamenti che dimenticano “del tutto il senso cristiano del filiale rispetto verso il proprio vescovo”. 

Siamo impressionati da questo episodio e comprendiamo immediatamente perché il vescovo ha avuto mille volte ragione a limitare la tradizionale processione visto lo spirito che la animava, ingannando le persone più semplici e in buona fede. E ringraziamo il Signore di essere molto lontani da fenomeni così eclatanti. Ma esserne lontani è segno che da noi va tutto bene, che non dobbiamo vigilare? No, bisogna combattere sul nascere ogni tendenza perversa. 

La radice di tutto questo, come sempre, sta nel cuore dell’uomo e si è manifestato subito nelle comunità cristiane. E lo Spirito Santo lotta contro queste radici malvagie dando un giudizio chiaro nella Scrittura: Dio non usa favoritismi (Col 3,25), e non li tollera: “Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali” (Giacomo 2,1). 

Ora, la mentalità camorristica esalta, ha come pilastro, il sistema del favoritismo che si ritrova anche nelle nostre parrocchie. Si cerca di favorire gli amici che cercano di apparire meglio, speciali, di ottenere trattamenti di favore, anche nelle manifestazioni religiose, nella celebrazione dei sacramenti, magari cercando di far passare per “carità”, “comprensione” ciò che è esattamente il contrario. 

Cerchiamo di approfondire questo tema cruciale nel prossimo post  (La Gioia del Vangelo: QUANDO LA CAMORRA VUOLE COMANDARE NELLA CHIESA (02): I FAVORITISMI (Gc 2,1-10) / MAGGIO 2023.).  


2 commenti:

  1. E che c'è da dire? Stiamo rovinati, Veramente hanno toccato il fondo, ma vogliono una processione X lDEVOZIONE . O X FAR VEDERE COME SONO FORTI DAVANTI AL POPOLO.

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  2. Certamente è un gioco di potere. Ma forse c'è, nell'ignoranza, anche un po' di religiosità superstiziosa. L'importante è comprendere la differenza tra la fede e queste manifestazioni e seguire veramente Gesù Cristo e il suo Vangelo.

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