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sabato 30 aprile 2022

DISCERNERE PER RISOLVERE I PROBLEMI: I SETTE DIACONI / sabato II sett. Pasqua.

 


La prima comunità cristiana è fatta di uomini e donne imperfetti e quindi non esente di problemi. Si mormora (peccato comunissimo ma gravissimo) perché si fanno differenze tra le persone assistite. La mormorazione e il reclamare è direttamente contrario alla logica del kerigma che un battezzato dice di aver accettato: E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli! Perché non subire piuttosto l'ingiustizia? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene?” (1Cor 6:7).

Ammiriamo e impariamo dal modo di affrontare il problema da parte degli Apostoli: non si arrabbiano. Capiscono che espresso in modo forse condannabile c'è una ricerca di giustizia fondata nel Vangelo, e c'è anche l’esigenza dell’armonia della comunità che può esigere un compromesso. Il discernimento degli Apostoli mette in luce anche le priorità: la carità è necessaria e deve essere ordinata, ma senza la preghiera e la formazione sulla Parola non cresce nulla e si viene meno alla missione principale della Chiesa: loro sono i testimoni della Risurrezione e degli insegnamenti del Signore.

Invece di acuire le tensioni con una lite supplementare, gli Apostoli, guidati dallo Spirito Santo creano un nuovo sacramento (!) nel senso che rendono alcuni uomini partecipi del loro ministero pieno. Forse devono anche usare con coraggio la loro autorità, sostituendo qualche responsabile precedente… ma è tutto fatto in modo positivo e sinodale: la stessa comunità partecipa al processo decisionale scegliendo chi eserciterà la diaconia. Dopo un primo momento di paura per il problema supplementare che si presenta, prendendo Gesù nella barca agitata dal vento, la Chiesa arriva subito alla riva alla quale è diretta.

 

Prima Lettura   At 6, 1-7
Scelsero sette uomini pieni di Spirito Santo.

venerdì 29 aprile 2022

COSA DIO RIVELA AI PICCOLI OGGI? / Santa Caterina da Siena, 29 aprile 2022

 

Ti rendo lode, Padre!

“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai rivelate queste cose ai piccoli”.

Questa frase è molto importante e vogliamo capirla bene: i piccoli del Vangelo di cui parla Gesù sono le persone umili e di animo semplice, non i saputelli che parlano di tutto senza preparazione. Inoltre le cose che Dio rivela loro riguardano lo spirito e non direttamente la scienza o le cose materiali, tecniche, di geopolitica. Ai piccoli Dio concede “il fiuto della verità” che non è infallibilità pur essendo un dono prezioso. L’ascolto sinodale che papa Francesco vuole rendere permanente nella Chiesa riposa proprio su questo dono.

Di fronte alla situazione di guerra atroce in Ucraina e le minacce che da questo conflitto si estendono a tutto il mondo, come i piccoli possono comprendere la frase di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero” ? Vale ancora?

Santa Caterina da Siena, analfabeta, ricevuta solo come terziaria dai domenicani, mise se stessa totalmente nelle mani di Dio, e, in un'epoca di grandissima confusione e divisione per la Chiesa, e per tutta l’Europa, ebbe un ruolo decisivo nel suo tempo, riportando anche il Papa da Avignone a Roma. Imploriamo la sua intercessione per la Pace in Ucraina.

La promessa di Gesù citata sopra ci assicura che chi si rifugia in lui troverà ristoro, ma non solo. Egli ci rivela la grazia che abiterà e muoverà coloro che lo serviranno con cuore sincero, la forza della loro preghiera, la loro importanza per l’Umanità e la sua Storia, anche se vivono nel nascondimento. Gesù invita i piccoli a prendere coscienza della forza del Vangelo, dell’amore che Dio ha per loro e a vivere in piedi, da risorti, seguendo lui, docili al suo Spirito che conosce le cose future e scruta le profondità di Dio. Se non fosse così, non avrebbe molto senso in quella circostanza l'esultanza di Gesù nello Spirito (Luca 10,21).

 

Prima Lettura  1 Gv 1,5-2,2
Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.

LE TRE SCELTE DELL'UCRAINA E IL PREZZO CHE STA PAGANDO / Intervista al SIR del vescovo di Odessa.

Mons. Szyrokoradiuk.

 

Mons. Stanislav Szyrokoradiuk, vescovo della diocesi cattolica di Odessa-Simferopol: “Noi vogliamo far sapere quali sono i motivi per i quali l’Ucraina sta vivendo tutto questo e vogliamo anche che tutta l’Europa conosca il prezzo che stiamo pagando per le scelte che l’Ucraina sta facendo: l’Ucraina ha scelto l’indipendenza, ha scelto di aprire la strada verso l’integrazione con l’Europa e ha scelto di liberarsi di tutta l’influenza della propaganda comunista e ateista. E per questo sta pagando il prezzo”.

Vale la pena leggere tutta l'intervista al SIR del vescovo di Odessa: Ucraina: mons. Szyrokoradiuk (vescovo di Odessa) su occupazione Kherson, "illegittima". "La Chiesa soffre e prega per l'indipendenza dell'Ucraina" | AgenSIR

Leggere anche: Ucraina: S.B. Shevchuk, "più di mezzo milione di cittadini ucraini deportati in Russia. Quasi 200.000 di loro sono i bambini" | AgenSIR

giovedì 28 aprile 2022

QUALE RUOLO DELLO SPIRITO SANTO NELL'EVANGELIZZAZIONE? / giovedì II sett. di Pasqua.

 


Per la seconda volta Pietro dice: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini.», sempre in riferimento al dovere di annunciare la Risurrezione. Lo dice questa volta in modo ancora più deciso. Oggi ci possiamo ancora interrogare sul fatto che questo annuncio centrale rimane spesso marginale nella nostra vita, nelle nostre riflessioni, nei nostri confronti comunitari, nei nostri discorsi. Una volta san Paolo volle usare la saggezza umana per avvicinare i suoi ascoltatori e sembra che se ne sia pentito. Infatti dopo Atene e l’esperienza dell’areopago egli va a Corinto e parla in modo diverso in quella città: Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio”. (1 Cor 2,1-5). La sapienza dei cristiani deve essere spirituale e non di questo mondo.

Infatti san Pietro presenta gli apostoli come testimoni del Mistero pasquale di Gesù assieme allo Spirito Santo. La nostra fede è fondata sulla testimonianza dello Spirito Santo. Cosa significa?

Lo Spirito Santo è lo Spirito di Verità. Egli parla per mezzo degli evangelizzatori, e convince interiormente chi ascolta della verità di Gesù Cristo, lo fa incontrare. La Chiesa non ha mai disprezzato la ragione né la cultura o i percorsi educativi, ma sa che il Mistero d’Amore di Dio supera le capacità dello spirito umano rivolto alla terra: chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra” dice Gesù a Nicodemo, che per altro è una persona intelligente e pia. A maggior ragione c'è bisogno dello Spirito Santo per arrivare direttamente al cuore di chi non ha molte capacità di ragionamento: questa mattina leggevo questo commento su Fb: “Putin mi diventa simpatico. Visto che tutti parlano male di lui, è segno che ha ragione lui!” Faccio fatica a capire la logica di questa frase. Penso che la via normale sia di verificare i fatti e le testimonianze  e trarne le conclusioni, non di buttarsi da una parte o dall’altra senza uno straccio di ragionamento. Ma il cuore è fatto per Dio e può raggiungere la coscienza profonda direttamente anche in chi non sa usare la mediazione della ragione. Ho conosciuto un ragazzo all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario che aveva evidenti problemi. Raccontava che di notte l’elicottero gli portava motori da assemblare da Maranello!… Eppure in cappella aveva delle risposte sul Vangelo dirette e giustissime. Infatti mi diceva: non posso pregare con la testa, la mia testa è come in una gabbia, devo pregare col cuore!

Affidiamoci di più (totalmente!) allo Spirito Santo per parlare e per ascoltare, per pregare e per agire. 

 

Prima Lettura   At 5, 27-33
Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.

mercoledì 27 aprile 2022

PERCHE' OGGI NON SUCCEDONO PIU' I MIRACOLI DI UNA VOLTA? / Mercoledì II sett. di Pasqua.

 

L'angelo libera dal carcere.

Gli apostoli sono liberati miracolosamente dal carcere da un angelo durante la notte. Tutto il Nuovo Testamento riporta molti episodi di questo tipo e di guarigioni. La tua prima reazione è forse: fortunati loro, peccato che non succeda più ai nostri giorni. Ma cosa ne è realmente?

Dio fa segni per la fede: guarigioni per suscitare interesse per la parola degli Apostoli e darle credibilità; interventi prodigiosi affinché gli Apostoli possano predicare. Quando la Chiesa diventa una realtà radicata nella società la credibilità della predicazione è sempre più affidata alla testimonianza di vita dei cristiani. Infatti lo scopo del Signore è sempre la Carità, la comunione con Lui (con il Dio dei doni e non con i doni di Dio). Costatiamo nella vita della Chiesa che quando Dio vuole soccorrere il popolo smarrito o lanciare un carisma nuovo abbondano all’inizio i segni soprannaturali…

Ma c'è anche altro: i segni soprannaturali sono sempre presenti nella Chiesa. Condannati a morte come Dietrich Bonhoeffer si sentono accompagnati, coccolati, esauditi da Dio! Sono in quella dimensione di cui parla Gesù: vi do la mia pace che il mondo non vi può dare ma che nessuno vi potrà togliere, dove già la morte non ha più potere. I discepoli, dopo tante resistenze, con la Pentecoste si sono consegnati totalmente al Signore risorto e vivono in comunione costante con lui, Cristo è la loro vita. Per questo opera in loro la vita del risorto. Sappiamo, anche in questo nostro secolo, quanti miracoli hanno fatto i santi quando erano ancora in vita e, in ogni caso, opera in loro una potenza di vita e di guarigione che facilita i processi naturali. Ma quanti sono i cristiani che si sono consegnati totalmente a Cristo?

Vita Christi, forma vitae christiani. Se Gesù ha detto: guardate gli uccelli del cielo, il Padre vostro li nutre… questa parola si rivelerà efficace in ogni tempo, ma per questo bisogna essere come gli uccelli del cielo. Nelle Fonti francescane c'è quell’episodio in cui san Francesco manda un suo frate a questuare ciò di cui hanno estremo bisogno al paese sottostante. Appena esce il frate incontra una coppia che sta venendo portando loro proprio quella cosa. E san Francesco commenterà meravigliato: Sembra che il Signore non abbia altro da pensare che di preoccuparsi di noi!

Ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce”, ricoprendo a volte queste tenebre di religiosità. È il dramma dell’umanità, “l’Amore non amato”, e i santi sanno di non essere buoni e di dover lottare per rimanere nella Luce di Cristo. Ma “chi crede in lui non è condannato”. Invece, “ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”. Vedi che la non fede è il peccato capitale per eccellenza (La Gioia del Vangelo: ANCORA IL PECCATO DI INCREDULITA'. PERCHE' E' COSI' PERICOLOSO? Martedì II sett. di Pasqua.).

 

Prima Lettura   At 5, 17-26
Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo.

martedì 26 aprile 2022

ANCORA IL PECCATO DI INCREDULITA'. PERCHE' E' COSI' PERICOLOSO? Martedì II sett. di Pasqua.

 

Gesù e Nicodemo.

Domenica ho detto che il peccato di Tommaso, il peccato di incredulità (cioè il rifiuto di credere) è il più grave in assoluto  perché porta alla condanna, mentre la fede ottiene la salvezza e ho cercato di spiegarne le ragioni. In risposta ho ricevuto questo commento:

“Senza polemica, io non penso che il peccato più grande sia l'incredulità. Tommaso non ha creduto, ma neanche gli apostoli, tutti, non hanno creduto alla Maddalena. Il cristiano che dice di essere un buon testimone di Gesù, è un bugiardo. Il cristiano, cade, si rialza, cade di nuovo si rialza, e così via, fino alla fine. Però nel rialzarsi, si rialza più forte di prima. Per concludere, noi siamo sicuramente più vicini a Tommaso, che comunque rimane un buon apostolo, tanto da diventare Santo”.

Io ringrazio questo amico perché è senza polemica e mi permette di chiarire questo punto così importante: lo faccio con un esempio. Sto su una barca con Michael Phelps, credo il campione olimpionico di nuoto con più medaglie. Siamo a 100 km dalla costa e la barca affonda. Io so appena galleggiare ma arrivano subito i soccorsi e salgo sulla loro scialuppa: sono salvo. Phelps rifiuta di salire perché vuole farcela a nuoto, ma dopo cinque ore in acqua gelida ha fatto 25 km battendo il record del mondo ma muore annegato perché sfinito e in ipotermia.

Senza fidarsi di Gesù, lasciarsi salvare da lui, guardare con fede il “serpente innalzato”,  e obbedirgli, tutti muoiamo nel nostro peccato. Solo Uno è disceso dal cielo e ha vinto la morte e il potere del demonio e ci può dare la sua vittoria. Non c'è nessun altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale possiamo essere salvati.

Se non è chiaro questo rimaniamo nella morte. Troppi magari in buona fede si fanno una loro religione dove non c'è bisogno della grazia, non c'è bisogno di conoscere la Parola di Dio, e nemmeno i Dieci comandamenti. Credono che basti poter dire: “non faccio male a nessuno, quando posso faccio del bene” dove il punto di riferimento non è Gesù Cristo ma loro stessi. Se fosse questo, perché Gesù doveva venire, a cosa serviva la sua morte in croce e la sua risurrezione?

 

Prima Lettura   At 4, 32-37
Un cuore solo e un'anima sola.

METTIAMO UNA BANDIERA PER LA PACE AL BALCONE. PACE!






L’appello del Papa per la Pace in Ucraina e in tutto il mondo deve coinvolgerci tutti. L’invito a chiedere la pace dai balconi e per le strade è evidentemente mirato a gesti di pace, alla potenza della preghiera, ma anche a manifestazioni esterne, non come un “allungare le frange” per farsi vedere, per apparire, ma come una presa di posizione pubblica associata alla coerenza di vita. È il valore di ogni simbolo, come la fede matrimoniale, la divisa della propria funzione pubblica, sportiva, religiosa.
Quando sono andato in Polonia nel 1979 per il primo viaggio di Giovanni Paolo II, praticamente dalla frontiera della Germania - allora dell'Est - fino a Cracovia sulla statale che percorrevamo, ogni palo della luce o del telefono erano ornati alternativamente della bandiera della Polonia e da quella del Vaticano. Non era uno spettacolo, era una testimonianza impressionante. Se ogni finestra, ogni balcone potesse avere una bandiera dell'Ucraina o arcobaleno, sarebbe una testimonianza. Lo sappiamo fare per i campionati di calcio, gli europei e i mondiali, la Pace è più importante e più necessaria del calcio.

Mettete alla vostra finestra, al vostro balcone, al vostro esercizio commerciale e professionale, un segno che significhi il vostro impegno per la Pace, in particolare in Ucraina. E mandatemi le foto via WhatsApp (338 39 51 007) con almeno l'indicazione della città, ma anche con nome e cognome e indirizzo. Le pubblicherò sul blog.

lunedì 25 aprile 2022

CHIEDIAMO A GRAN VOCE LA PACE, DAI BALCONI E PER LE STRADE! PACE!

 



Per favore, per favore: non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace!

 Papa Francesco ha detto che la Pace è la primaria responsabilità di tutti noi e ci ha chiesto di manifestare questo nostro impegno anche in modo visibile, oltre la preghiera e i gesti ri riconciliazione. Mettiamo tutti ai nostri balconi, luoghi di lavoro, ecc., un segno per la Pace. 

Il Papa ha detto nel suo messaggio Urbi et Orbi della Domenica di Pasqua:

 Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre. Per favore, per favore: non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace! Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente. Ascolti quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant’anni fa: «Metteremo fine al genere umano, o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?» (Manifesto Russell-Einstein, 9 luglio 1955).

Porto nel cuore tutte le numerose vittime ucraine, i milioni di rifugiati e di sfollati interni, le famiglie divise, gli anziani rimasti soli, le vite spezzate e le città rase al suolo. Ho negli occhi lo sguardo dei bambini rimasti orfani e che fuggono dalla guerra. Guardandoli non possiamo non avvertire il loro grido di dolore, insieme a quello dei tanti altri bambini che soffrono in tutto il mondo: quelli che muoiono di fame o per assenze di cure, quelli che sono vittime di abusi e violenze e quelli a cui è stato negato il diritto di nascere.

LA MISSIONE DELLA CHIESA E' SOLO EVANGELIZZARE / S. Marco, 25 aprile.


 

Giovanni Paolo II raccontava che, giovane vescovo, chiese un giorno al Cardinale Wyszynski se la Chiesa doveva fare politica. Il Cardinale rispose che la Chiesa non fa politica ma se milioni di persone professano gli stessi valori, questo diventa un fatto politico. Karol Wojtyla lo comprese bene ed era “apprezzato” dalle autorità comuniste in quanto era “un vescovo che non faceva politica” ma si occupava di spiritualità. È noto che la Chiesa polacca nel suo insieme aveva fatto dell’anticomunismo il suo cavallo di battaglia e che le chiese si riempivano perché era l’unico spazio dove esprimersi liberamente e dialogare. Dopo il crollo del comunismo nella misura in cui le parrocchie erano solo “anti”, logicamente, si sono svuotate. Karol Wojtyla invece insegnava ai giovani in particolare la dignità dell’uomo creato da Dio, stimolato in questo anche dalle richieste dei giovani stessi che piuttosto di sapere controbattere le teorie comuniste volevano sapere come avere una vita felice, come costruire un matrimonio, ecc. Il grande libro scritto dal giovane vescovo Wojtyla prima del Concilio, non a caso, si intitolava: “Amore e responsabilità”. Ora tutti sappiamo il ruolo che Wojtyla fin dagli anni polacchi ha avuto nel dare forza al popolo polacco e minare le basi dell’ideologia marxista. La verità non è “contro”, ma risplende e convince.

Infatti la Chiesa esiste per evangelizzare, per portare Gesù Cristo e la sua grazia a tutti gli uomini di ogni generazione, per far risorgere chi è seduto nell’ombra della morte. Marco che festeggiamo oggi conclude il suo Vangelo con queste parole di Gesù : «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato». Per questo motivo: "Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano".

Quando la Chiesa lavora troppo per “i partiti che difendono i valori cristiani”, quando diventa “anti”, percorre un cammino che non è quello di Gesù. Questo non significa che la fede non crei cultura, anzi. Ed è fondamentale che la Chiesa proponga itinerari di formazione cristiana completi sia agli adulti che ai più giovani e ai bambini.

Questa è la vera Liberazione.

Al contrario la “difesa dei valori cristiani” che si traduce principalmente in battaglie politiche e sociali corrisponde quasi sempre a un vuoto formativo che si riempie di devozioni varie di poco valore fino alla superstizione. E questo, proprio perché un’identità debole spinge a cercare protezione nelle leggi statali e negli appoggi esterni o a rifugiarsi in gruppi chiusi lontani dalla Storia.

 

Prima Lettura  1 Pt 5, 5-14

Vi saluta Marco, figlio mio.

 

domenica 24 aprile 2022

GESU' SCENDE NELLE PROFONDITA' DELL'INCREDULITA' / Domenica di Tommaso e Pasqua in Ucraina.

 



“Sei disceso nelle profondità della terra, o Cristo...

Nella sua sofferenza e morte sulla croce, Cristo discende nelle profondità della nostra natura umana decaduta. Accettando le peggiori crudeltà: tradimento, condanna illegittima, scherno, sputi, colpi in faccia, flagellazioni e uccisioni (cfr Mc 10,33-34), il Figlio di Dio assume su di Sé tutte le conseguenze del peccato umano. Tocca la più lontana distanza da Dio, la peggiore rovina umana, la più grande deturpazione della dignità, per la quale l'umanità è stata creata. Forse, questa settimana nel contesto della guerra, quando abbiamo letto o ascoltato i Vangeli della Passione, abbiamo particolarmente sentito e sperimentato tutto ciò che nostro Signore ha subito per la nostra salvezza.” (dalla Lettera pastorale di Mons. Shevchuk: La Gioia del Vangelo: VOSKRES KHRISTOS: LETTERA PASTORALE PER PASQUA IN TEMPO DI GUERRA.)

Oggi con Tommaso, Gesù scende nelle profondità del peccato più grande: l’incredulità. Come Gesù si è fatto solidale di tutti gli altri peccati, egli si è fatto anche “peccato di incredulità” subendone tutta la forza di tentazione (“Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato!” (Mt 27:46 e Mc 15:34). E non ci abbandona in quell'inferno. Egli viene a cercare Tommaso, Alleluja!

Ma, perché è il peccato più grande? Nell’ultima Cena Gesù dice agli apostoli: “Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me;… (Giovanni 16, 7-9). 

Riflettiamo su questo punto che è fondamentale ma sfugge ai più. 

Credere che Gesù sia il Signore di tutto in questo mondo, credere che i mezzi, la strada che ha preso sono i migliori in assoluto…, alla prova dei fatti la nostra fede vacilla tante volte, e c'è anche chi si rifiuta di credere. Si esita o si rifiuta di credere sia all’Amore, alla Misericordia infinita di Dio che alla sua Potenza che sono i due pilastri del nostro credo. Eppure da Abramo che assieme a Sara ha un figlio a cento anni, tutta la storia del Popolo è un seguito di prove dell’Amore potente e fedele di Dio, del suo progetto di formare un popolo santo. Come può allor uno dei Dodici dubitare quando i suoi compagni gli dicono: “il Signore è risorto, ed è apparso a Simone”? Per questo Tommaso è rimproverato, e così anche gli altri Apostoli.  

Tommaso viene spesso invocato a torto dalle persone per giustificare la loro non fede. Ma Tommaso è un esempio positivo non perché ha voluto toccare ma solo perché egli è andato fino in fondo e che, di fronte all’amore di Gesù che gli viene incontro nella sua incredulità egli ha aperto il cuore e si è fidato.

 

 

Prima Lettura  At 5, 12-16
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.

sabato 23 aprile 2022

SE SIA GIUSTO DINANZI A DIO OBBEDIRE A VOI INVECE CHE A DIO, GIUDICATELO VOI. / Sabato di Pasqua.

 

«Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi».

Questa frase di Pietro rivolta al Sinedrio ci da forza. Purtroppo è spesso abusata per coprire rifiuti di obbedienza o arroccamenti su pretesi messaggi della Madonna contro la Chiesa e il Papa. È vero che anche san Paolo, in un episodio, resiste a Pietro davanti a tutti (Gal 2:14). Ma anche in questo caso si tratta di difendere le fondamenta del Vangelo e non forme liturgiche o altro. E Paolo stesso continua a rispettare il Sommo Sacerdote ebreo anche quando è da lui trattato ingiustamente (Atti 23,1-4).

Pietro ha una piena coscienza della superiorità della volontà di Dio su quella degli uomini ma va contro le autorità costituite soltanto per annunciare ciò «che abbiamo visto e ascoltato», cioè la Risurrezione di Cristo Signore.

Questo, da una parte ci riporta all’importanza essenziale del kerigma, che tante volte laici e anche consacrati non comprendono, dall’altra parte a vivere con maggiore serenità e fiducia le varie situazioni in cui non vedo applicate o rispettate le mie idee, anche quelle giuste.

Sicuramente la Chiesa oggi non vieta di annunciare Cristo risorto ma piuttosto spinge a farlo. Il dramma della Chiesa lungo i secoli fino ad oggi è la scarsità di Annuncio e di Predicazione della Parola, non il contrario. Inoltre, come vediamo nel Vangelo, fin dagli inizi, credere nella vittoria di Cristo non va senza esitazioni e resistenze anche se per Gesù chiunque ha un cuore aperto all’amore presterà fede immediatamente alla Buona Notizia. 

Ci sono certamente cose da cambiare nella mia parrocchia, nella mia comunità. Se non si possono cambiare facilmente, farò bene a concentrarmi sul trarre le conseguenze della Risurrezione di Cristo per la mia propria vita e sull’annunciarla gratuitamente agli altri piuttosto che fare lotte sulle cose esterne. Creerò così molto più sicuramente una dinamica positiva, rendendo più facile i cambiamenti ulteriori.

 

Prima Lettura   At 4, 13-21
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.

VOSKRES KHRISTOS: LETTERA PASTORALE PER PASQUA IN TEMPO DI GUERRA.

Pysanky
 Uova di Pasqua decorati alla cera di api,
tradizionali polacco-ucraini.

 Ricordo che i greco-cattolici ucraini seguono la stessa Liturgia e lo stesso calendario dei loro fratelli ortodossi e celebrano la Veglia Pasquale questa notte. Uniamoci spiritualmente a loro.

LETTERA PASTORALE DI PASQUA DELLA SUA BEATITUDINE SVIATOSLAV

Venerdì, 22 aprile 2022, 11:00


Reverendissimi Arcivescovi e Vescovi, Reverendissimi e Reverendi Padri, Venerabili Fratelli e Sorelle nella Vita Monastica e Religiosa, Carissimi Laici in Cristo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina


Cristo è risorto!


Sei disceso nelle profondità della terra, o Cristo,

E hai rotto i legami eterni che tenevano il prigioniero,

E come Giona dalla balena il terzo giorno,

Sei risorto dalla tomba!

Ode 6, Canone pasquale


Beneamati in Cristo!


Quest'anno ci avviciniamo alla Pasqua di Cristo in mezzo a sfide particolari, sofferenze, crudeltà, umiliazioni e rovina. Per il nostro popolo, in Ucraina e all'estero, sembrerebbe che la croce di nostro Signore sia stata bruscamente posta sulle nostre spalle fin dall'inizio della Grande Quaresima, e che la portiamo già, non da un giorno o due, non da una settimana o due , ma continuamente, giorno e notte. Per noi il Venerdì Santo è diventato il nostro pane quotidiano, la nostra realtà quotidiana, e non sappiamo quando arriverà il giorno glorioso della vittoria sul male, sull'odio e sulla violenza. Ma proprio oggi nostro Signore ci invita a non avere dubbi sulla vittoria della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, della verità sulla menzogna, e ci assicura del suo amore e della sua grazia. Da Lui, nostro Salvatore risorto, traiamo forza in mezzo alla nostra sofferenza di oggi. Egli è la fonte della nostra speranza. Perciò, insieme all'apostolo Paolo, diciamo oggi: “Siamo afflitti in ogni modo, ma non schiacciati; perplessi, ma non spinti alla disperazione... Perché noi che viviamo siamo sempre consegnati alla morte per amore di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale» (2 Cor 4,8.11). In questo spirito con fiducia, ci salutiamo con il saluto vittorioso: Cristo è risorto! In verità è risorto!


Sei disceso nelle profondità della terra, o Cristo...


Nella sua sofferenza e morte sulla croce, Cristo discende nelle profondità della nostra natura umana decaduta. Accettando le peggiori crudeltà: tradimento, condanna illegittima, scherno, sputi, colpi in faccia, flagellazioni e uccisioni (cfr Mc 10,33-34), il Figlio di Dio assume su di Sé tutte le conseguenze del peccato umano. Tocca la più lontana distanza da Dio, la peggiore rovina umana, la più grande deturpazione della dignità, per la quale l'umanità è stata creata. Forse, questa settimana nel contesto della guerra, quando abbiamo letto o ascoltato i Vangeli della Passione, abbiamo particolarmente sentito e sperimentato tutto ciò che nostro Signore ha subito per la nostra salvezza.

venerdì 22 aprile 2022

"E' IL SIGNORE!" COME SAPERLO CON CERTEZZA? / Venerdì di Pasqua.

 


Pietro guarisce lo storpio nato, alla Porta Bella del Tempio, e precisa alla folla stupefatta le condizione del miracolo: non proviene da carismi o superpoteri personali, né da particolare pietà (= Dio ascolta i buoni, e se non fa la grazia è perché sei un peccatore) ma dalla fede nell’opera di Dio per gli uomini che è il suo Servo Gesù Cristo, costituito Signore in forza del suo abbassamento nella morte per i peccati, e risorto.

Enorme fastidio è poco per descrivere quello che provano le autorità religiose. Avevano chiesto loro la morte “dell’impostore galileo”: ecco che il suo spirito blasfemo infetta ancora i suoi discepoli e tende ad allargarsi. Interrogato, Pietro risponde con un versetto del salmo 117: i costruttori che agiscono contro Dio siete voi. Gesù e il suo messaggio sono la base di tutto. Mai avrebbero pensato di vedere applicata a loro quel versetto! Questi galilei di cui si burlavano fino a poco tempo fa perché ignoranti e “pagani”, citano con precisione la Scrittura e fanno miracoli, affermando che il Nazareno non è uno dei tanti, ma che solo in lui c'è salvezza. La situazione è gravissima: l’alternativa è tra sottomettersi o chiudersi totalmente. Sottomettersi appare loro una catastrofe: come non chiudersi?

Anche per i discepoli non è semplice riconoscere le manifestazioni di Gesù risorto. Nel Vangelo di oggi, dopo la pesca miracolosa, esitano ancora: E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore”. Il cuore ha detto: è il Signore!, ma sempre ancora il cuore, per non dire la testa che va un po’ in tilt, è attraversato da dubbi. I segni tangibili della presenza del Signore ci sono tutti, ultimo la quantità enorme di pesci presi proprio adesso e in quel modo, ma credere significa abbandonare la sicurezza che dona la routine e tutto ciò che l’uomo può controllare. I dubbi si scioglieranno solo dopo l’atto di fede che apre al dono dello Spirito. Non è fideismo, la fede è ragionevole, ma è far fiducia ad un altro, è un rischio, è qualcosa che ti destabilizza per appoggiarti sulla Roccia, su Dio stesso. La fede decentra l’uomo.

Non so più chi ha detto: abbiamo rischiato nel metterci in cammino, ma guardando indietro, ci rendiamo conto che sarebbe stato infinitamente più folle rimanere fermi. Questa frase, se riferita a Dio, rende bene quello che sento riguardo alla fede. Chi rifiuta il rischio, chi cerca solo sicurezza nella fede, non incontrerà mai il Signore.

 

Prima Lettura    At 4, 1-12
In nessun altro c’è salvezza.

giovedì 21 aprile 2022

SETTIMANA SANTA IN UCRAINA: IL MISTERO DEL TRADIMENTO / messaggio dell'Arcivescovo Maggiore Shevchuk

 


Tutti abbiamo visto foto di Mariupol oggi
Un'immagine di com'era prima.


Ogni giorno l'Arcivescovo Maggiore greco cattolico sostiene la fede e il coraggio degli ucraini. Oggi riflette sul Mistero del Tradimento che esiste anche oggi in Ucraina e il calpestare la vita umana da parte degli aggressori russi. 

(Chiesa greco-cattolica ucraina, Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore, Roma)
20 aprile 2022
Video (enes)

Sia lodato Gesù Cristo!
Miei cari fratelli e sorelle in Cristo,
oggi è mercoledì 20 aprile 2022, e l'Ucraina sta vivendo il 56mo giorno di resistenza nazionale, di lotta, di opposizione all'aggressore russo.
L'Ucraina ha vissuto un giorno e una notte drammatici. Pesanti battaglie sanguinarie sono in corso nell'est della nostra patria, in particolare, nel Donbass, nella Slobodianshchyna, nel sud della nostra nazione.
In particolare, in questi giorni preghiamo, piangiamo e lottiamo per la nostra gloriosa Mariupol che si oppone eroicamente al nemico; Mariupol che oggi fa appello alla coscienza dell'Ucraina e del mondo chiedendo di essere salvata. Si appella per aprire i corridoi umanitari necessari a salvare le vite umane. Più di 100.000 civili si trovano ancora in questa trappola infernale. Da diversi giorni non vengono più aperti i corridoi verdi. E salvare le vite delle persone in Ucraina è il compito di tutti noi: spirituali, civili, diplomatici.
In Ucraina stiamo vivendo la Settimana Santa. Oggi è il mercoledì della Settimana Santa, e questa giornata ha un tema speciale. La liturgia di questo giorno porta alla nostra attenzione la tragedia accaduta tra i dodici apostoli.

mercoledì 20 aprile 2022

PERCHE' PIETRO GUARISCE QUELLO ZOPPO AL TEMPIO E IO NO?

 


Il Signore risorto accompagna Pietro e gli Apostoli, e mentre va tranquillamente con Giovanni al Tempio per la preghiera, Pietro risana un uomo storpio dalla nascita. Il Signore risorto accompagna anche te e me? Certamente. Marco 16,17-20 dice: E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.

Come mai allora non mi sento accompagnato tante volte? C'è sicuramente il fatto che lo scopo del Signore non sono i miracoli e le guarigioni, ma la fede e la carità. Ma se non sono necessari i prodigi, il Signore vuole sempre operare insieme ai credenti. Quali sono allora i motivi?

Il primo motivo è sicuramente la mancanza di sottomissione a Dio per cui Egli non può donare il suo Spirito (At. 5,32). Chi non obbedisce a Dio non è in comunione con lui. La cosa più potente che tu possa fare per salvare il mondo è fare momento dopo momento la volontà di Dio.

Un secondo motivo è la “mancanza di creatività”. Questo risulta quando non abbiamo di fronte alla vita e alle situazioni quello sguardo di uomo unito allo sguardo di Dio. “Qui c'è un problema, una sofferenza, una chiusura, un appello; Signore cosa posso fare, cosa faresti al posto mio?” Troppe volte siamo presi dalla routine, oppure partiamo solo da noi stessi senza chiedere al Signore di illuminarci e accompagnarci. Anche i discepoli di Emmaus leggevano la Scrittura con cuore chiuso.

 

Prima Lettura   At 3, 1-10
Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù, àlzati e cammina!