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sabato 23 aprile 2022

SE SIA GIUSTO DINANZI A DIO OBBEDIRE A VOI INVECE CHE A DIO, GIUDICATELO VOI. / Sabato di Pasqua.

 

«Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi».

Questa frase di Pietro rivolta al Sinedrio ci da forza. Purtroppo è spesso abusata per coprire rifiuti di obbedienza o arroccamenti su pretesi messaggi della Madonna contro la Chiesa e il Papa. È vero che anche san Paolo, in un episodio, resiste a Pietro davanti a tutti (Gal 2:14). Ma anche in questo caso si tratta di difendere le fondamenta del Vangelo e non forme liturgiche o altro. E Paolo stesso continua a rispettare il Sommo Sacerdote ebreo anche quando è da lui trattato ingiustamente (Atti 23,1-4).

Pietro ha una piena coscienza della superiorità della volontà di Dio su quella degli uomini ma va contro le autorità costituite soltanto per annunciare ciò «che abbiamo visto e ascoltato», cioè la Risurrezione di Cristo Signore.

Questo, da una parte ci riporta all’importanza essenziale del kerigma, che tante volte laici e anche consacrati non comprendono, dall’altra parte a vivere con maggiore serenità e fiducia le varie situazioni in cui non vedo applicate o rispettate le mie idee, anche quelle giuste.

Sicuramente la Chiesa oggi non vieta di annunciare Cristo risorto ma piuttosto spinge a farlo. Il dramma della Chiesa lungo i secoli fino ad oggi è la scarsità di Annuncio e di Predicazione della Parola, non il contrario. Inoltre, come vediamo nel Vangelo, fin dagli inizi, credere nella vittoria di Cristo non va senza esitazioni e resistenze anche se per Gesù chiunque ha un cuore aperto all’amore presterà fede immediatamente alla Buona Notizia. 

Ci sono certamente cose da cambiare nella mia parrocchia, nella mia comunità. Se non si possono cambiare facilmente, farò bene a concentrarmi sul trarre le conseguenze della Risurrezione di Cristo per la mia propria vita e sull’annunciarla gratuitamente agli altri piuttosto che fare lotte sulle cose esterne. Creerò così molto più sicuramente una dinamica positiva, rendendo più facile i cambiamenti ulteriori.

 

Prima Lettura   At 4, 13-21
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, i capi, gli anziani e gli scribi, vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare.
Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome».
Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato».
Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 117 
Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.

Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.  


Canto al Vangelo  Sal 117,24
Alleluia, alleluia.

Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.

Vangelo
   Mc 16, 9-15
Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.

 Dal vangelo secondo Marco
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

 

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