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mercoledì 31 ottobre 2018

ANGELO O TOSSICODIPENDENTE? / mercoledì XXX° sett. T.O.



Ieri Paolo diceva che l’essere sottomessi l’uno all’altra nel timore di Cristo per marito e moglie tiene conto dei doni e approcci diversi che modellano il loro rapporto. Complementarità quindi e non sovrapposizione o competizione tra uomo e donna.
Accade lo stesso nella relazione genitori figli. Non ci vuole il papà amico, la mamma amica, sorella, ma il sottomettersi del padre ai figli è assumere il suo ruolo di padre, amorevole e autorevole insieme. L’autorità innanzitutto come esempio e poi come presenza e guida sicura. Jean Vanier dalla sua esperienza con i più deboli parla dell’autorità come un: “sei importante quanto me, io sono qui al tuo fianco per aiutarti ad alzarti” e a scanso di equivoci parla anche dei “no” che aiutano a crescere (“figli obbedite” … “perché tu abbia una vita lunga e felice”).
Essere padre e non eterno bambino o adolescente, presente e non sfuggente. Essere madre e non chioccia che impedisce ai pulcini di crescere e diventare adulti.
Désirée che è stata drogata fino a morirne per poter abusare di lei, chi era? I media si dividono tra l’angelo e la tossicodipendente. Una cosa è certa: cosa ci faceva una ragazza  sedicenne di Latina a Roma per cercare droga? Non è normale. Non so chi era Désirée ma a me pare che sia comunque anche una vittima. Vittima della separazione dei suoi genitori, di un ambiente non più cristiano, anche se ha ricevuto comunione e cresima, di non essere stata educata realmente nella disciplina e negli insegnamenti del Signore che potevano salvare la sua vita? Metto un punto interrogativo perché non la conosco ed è stupido sparare giudizi da lontano. Però in una riflessione generale molto seria sul presente e il futuro dei giovani e non, sappiamo che la separazione dei genitori crea difficoltà immense ai figli nella loro crescita, che ricevere nel profondo del cuore una educazione cristiana, anche con tutti i limiti, è un dono immenso. Vedo però ben poche famiglie che fanno realmente crescere i loro figli “nella disciplina e gli  insegnamenti del Signore”.  Colpa anche mia.

martedì 30 ottobre 2018

SIATE SOTTOMESSI GLI UNI AGLI ALTRI / martedì XXX° sett. T.O.



La forza della semente di senape, o del lievito, è un incoraggiamento per i discepoli che vedono la povertà dei loro mezzi. E la storia dimostra come questo seme, come questo lievito, con tutte le contraddizioni e contro testimonianze, hanno operato positivamente nell’umanità.
Ma bisogna seminare questo grano di senape, cioè bisogna accogliere la Parola di Dio.

lunedì 29 ottobre 2018

NESSUNO VI INGANNI CON PAROLE VUOTE / lunedì XXX° sett. T.O.

La donna ricurva - Duomo di Monreale.

Gesù accoglie una donna gravemente inferma e la guarisce in piena riunione sinagogale del sabato. Gesù è cresciuto in un paesino di remota provincia, con gente di mentalità chiusa su se stessa … I suoi compaesani dimostrano di essere tali quando ritorna a Nazareth con i suoi discepoli preceduto dalla fama dei suoi miracoli e dei successi di folla: lo cacciano! Gesù guarendo questa donna sa benissimo che sarà criticato, che il suo gesto farà scalpore, “dividerà la Chiesa” come si dice di papa Francesco. Ma lo fa lo stesso.
Nella prima lettura san Paolo ha parole molto forti contro il peccato, in particolare fornicazione, impurità, avarizia, e chi commette tali azioni. Eppure egli aveva iniziato raccomandando benevolenza e misericordia reciproche, cammino nella carità e via dicendo. Possono andare d’accordo questi due approcci?
Certamente. Anzi, non devono mai essere separati.

domenica 28 ottobre 2018

BUTTARE VIA IL MANTELLO PER GESU' / Domenica XXX° T.O.

Il cieco di Gerico - Poussin.

Dopo la richiesta dei due fratelli, Giacomo e Giovanni, di avere i primi posti nel Regno di Gesù Messia e la lite furibonda con gli altri discepoli che si sentono scavalcati, giungono tutti insieme a Gerico. Ma da Gerico per salire verso Gerusalemme e quindi verso la crocifissione e risurrezione, Gesù sembra ripartire da solo. Certo ci sono con lui i discepoli e addirittura una folla numerosa, ma non lo seguono. Come nelle nostre parrocchie e le nostre comunità: per anni stiamo in Chiesa, occupiamo pure posti di responsabilità ma non seguiamo Gesù, aspettiamo ancora un Messia che ci accontenti, che metta tutto a posto, che corrisponda alle nostre idee. Solo che Gesù ha parlato chiaro: chi vuole essere grande tra voi si faccia il servo di tutti, infatti il Messia non è venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto per tutti. Ed ecco che uno che ha ascoltato si sente soprafatto, non capisce più nulla, si sente nel buio. Prima era tutto chiaro. Il modo di comportarsi di Gesù, di parlare, di pregare, di fare guarigioni, tutto indicava che era lui il Messia e si prospettava la vittoria del bene sul male, un’era di pace e di libertà per il Popolo. Se invece va a Gerusalemme per essere crocifisso, se essere il più grande è essere schiavo, che senso ha? Ecco, il cieco di Gerico rappresenta i discepoli, rappresenta tutti noi. Anche perché si chiama Bartimeo, “figlio dell’onore”, cioè è uno che finora cercava di essere onorato.

sabato 27 ottobre 2018

MERITO DI ESSERE IMPICCATO! / sabato XXIX° sett. T.O.



Siamo santi per vocazione e per la grazia del nostro battesimo. Ma prima di ricevere il battesimo devo “sentirmi trafiggere il cuore” perché io ho ucciso l’Autore della Vita. Di fronte al grande bene che produce, il lato negativo del battesimo dei neonati è che, affidati a famiglie (e a padrini e madrine) cristiani solo di nome, i bambini crescono senza conoscere veramente Cristo ma si credono cristiani e quindi non cercano null’altro, oppure addirittura si distaccano dalla Chiesa convinti che essa non abbia nulla da dare per salvare davvero, per migliorare in modo sostanziale la loro vita.
È cristiano invece solo chi riconosce di aver ucciso Cristo con il suo peccato, si converte a Lui e lo segue come unico maestro di vita.
In convento a Corleone c'era un fratello laico rimasto di "felice memoria". Diventato presbitero ho scoperto un aspetto particolare della sua vita spirituale. Infatti qualche volta fra’ Girolamo si è confessato con me e prima di cominciare l’accusa dei suoi peccati si passava in modo simbolico il cingolo di corda attorno al collo secondo una vecchia usanza cappuccina. Voleva dire: “merito di essere impiccato per tutti i peccati che ho commesso!” Questo lo obbligava anche ad abbassare la testa. Tale gesto di umiltà e di pentimento sincero fatto senza nessuna ostentazione era una bellissima testimonianza che arrivava dritto al cuore.

venerdì 26 ottobre 2018

L'ORIZZONTE E LA VIA / venerdì XXIX° sett. T.O.

Pellegrinaggio in Terra Santa.

San Paolo dispiega davanti agli efesini la grandezza del piano di Dio per l’umanità. Sicuramente quando Gesù parla di discernere i segni dei tempi allude a questo: Dio mandando il suo Messia vuole instaurare il suo regno sulla Terra. Duemila anni fa Dio giudica che i tempi sono maturi per una Umanità fatta di uomini liberi capaci di instaurare legami fondati sulla dignità inviolabile della persona a qualunque razza o religione appartenga, sul suo diritto ad attingere le risorse necessarie ad una vita dignitosa perché la Terra è di tutti. Una società fondata sul rispetto del bene comune, della legalità, del creato, dei diritti reciproci. Questo deve avvenire attraverso la donazione totale di sé all’altro. Fa impressione ancora adesso quando ci misuriamo con questo ideale del Vangelo ma cercando di immaginare l’impatto su chi ascoltava duemila anni fa in una società basata sulla schiavitù, sulla sottomissione dei popoli vinti, sulla discrezionalità dei governanti verso i loro sudditi fa ancora più impressione. Veramente Dio si immaginava che sarebbe stato ascoltato? Che ingenuo! Oppure siamo noi così meschini e appiattiti! “Viene l’ora, anzi è già venuta in cui Dio vuole adoratori in Spirito e Verità” … dice Gesù alla donna samaritana. Egli parla ad una donna sconosciuta, per di più samaritana (Gv 4). Qualcuno si è sorpreso che al Sinodo in corso le donne non abbiano avuto diritto di voto, nel 2018. Anche noi ne siamo sorpresi.

giovedì 25 ottobre 2018

UN FUOCO CHE PORTA DIVISIONE? / Giovedì XXIX° sett. T.O.

Accendere un fuoco sulla terra.

“Ricchezza della gloria di Dio, potenza che rafforza, ampiezza, lunghezza, altezza e profondità smisurate dell’amore di Cristo, essere ricolmi di pienezza, ottenere molto più di quanto possiamo domandare e perfino pensare” (prima lettura), “accendere un fuoco sulla terra, un battesimo che angoscia, divisione in famiglia e non pace” (Vangelo). Quante espressioni sotto la penna di san Paolo o sulla bocca di Gesù che ci meravigliano e insieme ci sorprendono! In particolare Gesù che vuole portare divisione nelle famiglie! È proprio la stessa persona che aveva detto che non spezzava la canna incrinata, non spegneva la candela smorta e che sembrava un tipo tranquillo?

mercoledì 24 ottobre 2018

CON L'AMORE NON SI SCHERZA / Catechesi di Papa Francesco di oggi



Chiedo scusa di ricopiare il testo dell'Udienza ma permetterà a qualcuno che non lo avrebbe letto di prenderne coscienza e di meditarlo. Forse nulla di nuovo ma abbiamo bisogno di verità, soprattutto se espressa in modo così concreto e anche bello, non di novità per  se stesse. Forse deve farci riflettere l'insistenza sulla necessità di riformare la preparazione al matrimonio e farla diventare un vero catecumenato. E' proprio per le coppie di fidanzati che vedevo così entusiaste e poco sostenute e illuminate che ho pensato di entrare nel catecumenato.

Testo dell'allocuzione del Papa - (Catechesi N° 35 )
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel nostro itinerario di catechesi sui Comandamenti arriviamo oggi alla Sesta Parola, che riguarda la dimensione affettiva e sessuale, e recita: «Non commettere adulterio».
Il richiamo immediato è alla fedeltà, e in effetti nessun rapporto umano è autentico senza fedeltà e lealtà.

LE SORPRESE DI DIO: GLI STRANIERI SONO CHIAMATI A CONDIVIDERE LA STESSA EREDITA' / mercoledì XXIX° sett. T.O.


Mi sembra che ciò che unisce le due letture di oggi è che Dio sorprende! Sei pronto ad accogliere le sorprese di Dio, i cambiamenti che Dio ti chiede, ad essere una Chiesa in uscita?
Nella prima lettura san Paolo si meraviglia della sorpresa che Dio fa al suo popolo in Cristo Gesù. Infatti, la prima sfida che ha dovuto affrontare la Chiesa – ed è l’argomento del Primo Concilio, il Concilio di Gerusalemme – è quello dell’accoglienza degli stranieri, dei diversi. Anche se si sono trovati riferimenti nelle Scritture precedenti questa apertura è stata, per l’insieme dei credenti, una immensa sorpresa e una immensa richiesta di adattamento degli usi e costumi e delle mentalità. Solo la Risurrezione di Gesù poteva aprire le menti a questo punto e dare la forza di compiere una tale rivoluzione.  Prima, per entrare a far parte del popolo eletto bisognava imparare tutti gli usi ebraici, bisognava diventare culturalmente ebreo. In un’immagine scioccante e audace san Paolo dice che Gesù ha abolito la Legge fatta di precetti e prescrizioni. Da un fenomeno marginale questa entrata a pieno titolo degli stranieri nella Chiesa, diventa invece la caratteristica della Chiesa Cattolica cioè Universale. Ne abbiamo un segno molto importante guardando all’elenco dei Papi. Molti sono stranieri, specialmente nei primi secoli.

martedì 23 ottobre 2018

SALVEZZA GRATUITA E OPEROSITA' / martedì XXIX° sett. T.O.



“Cristo è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola”. Cristo fa con gli efesini opera di mistagogo: cioè permette loro di prendere coscienza di quello che è successo nella loro vita, dei valori di cui sono stati fatti eredi e potrebbero non vedere, non valutare. C'era veramente un muro che separava ebrei e pagani e invece si ritrovano fratelli nel sacrificio di Cristo dal quale soffia un vento impetuoso che non è solo un vento di idee nuove ma una realtà: il dono dello Spirito Santo che viene ad abitare nei cuori e li trasforma.
Di fronte al vortice della croce scelta per amore per tutti, anche i più peccatori da parte di Gesù di Nazareth (uno che sceglie di subire il supplizio della croce per amore per tutti, anche i più peccatori! che shock!) e che risorge calpestando la morte, è tutta la visione del mondo che vacilla e cambia, tutta la storia della propria vita che viene riscritta alla luce di questo evento.

lunedì 22 ottobre 2018

OMAGGIO A GIOVANNI PAOLO II, OMAGGIO A PIETRO E ALLO SPIRITO SANTO / 22 ottobre



Giovanni Paolo II! Chi non ha ricevuto immensamente da lui? La sua santità è evidente: la sua fede, la sua preghiera, la sua fortezza nelle prove, la profondità del suo Magistero, il suo amore verso tutti, specialmente i poveri, sono sotto gli occhi di tutti. Quante strade ha aperto allargando le vie dei suoi predecessori! In soli 33 giorni Giovanni Paolo I ha inaugurato vari modi che Giovanni Paolo II ha solo dovuto riprendere: per esempio l’abbandonare il “Noi majestatis” che Paolo VI ha usato fino alla fine per dire “Io”. Ma Giovanni Paolo II ha reso stabili modi nuovi del Concilio Vaticano II e li ha fatto conoscere al mondo e agli stessi fedeli della Chiesa. Per esempio i viaggi in ogni nazione della Terra. Molte altre iniziative sono sue, come gli incontri di Assisi.
Eppure oggi, in particolare con il fatto degli abusi sessuali, vediamo oggi limiti alla sua azione, anche se è stato lui, con il Prefetto della Congregazione della Fede che egli aveva scelto, il Cardinale Ratzinger, ad aprire una stagione nuova nella Chiesa per la lotta contro questi scandalosi abusi.
Le conclusioni che vengono fuori da questa riflessione sono molto importanti.

DIECI REGOLE PER DIVENTARE PIU' UMANI / I 90 anni di Jean Vanier



In occasione dei suoi 90 anni, Jean Vanier fondatore delle comunità dell’ “Arca” e di “Fede e Luce” [1] ha fatto un video che si può trovare su You Tube in inglese con sotto titoli in francese. Non esiste ancora la versione italiana. Speriamo che sia presto disponibile in italiano.

Ecco queste dieci regole sotto forma di qualche appunto preso dalla conversazione di J. Vanier:

1.      Accetta la realtà del tuo corpo.
Per un uomo diventare umano significa stare al proprio agio con il suo corpo. Questo corpo è fragile, come tutti i corpi. Siamo nati nella debolezza come bebè, moriremo nella debolezza. E quando raggiungiamo una certa età cominciamo a diventare più deboli. Ma siamo meravigliosi.
2.       Parla delle tue emozioni e difficoltà
Il maschio ha più difficoltà a parlarne. È importante. Diventare umano è accettare la realtà, amare la realtà. Siamo spesso molto forti nelle ideologie.
3.      Non aver paura di non avere successo.
Sei prezioso e importante a prescindere dal fatto che tu abbia o meno successo.

domenica 21 ottobre 2018

DAVVERO NON SAPEVANO QUELLO CHE CHIEDEVANO / XXIX° domenica del T.O.

Tiziano Vercellio.

Nel Vangelo di oggi, Giacomo e Giovanni davvero non sapevano quello che chiedevano. Infatti i troni a destra e sinistra di Gesù nella sua Gloria era la croce e scapparono tutti quel giorno. Su quei troni vi sedettero due poveracci, peccatori e disgraziati. Ebbero questo onore. Uno ne approfittò e quel giorno stesso entrò in paradiso. L’altro non si sa. A nostra istruzione spirituale il Vangelo ce lo presenta come colui che non ha riconosciuto il suo vero bisogno di salvezza. Ha gridato giustizia ma nel senso sbagliato. Però se un centurione romano vedendo Gesù morire in questo modo esclamò: “veramente quest’uomo era Figlio di Dio”, quanto più un uomo di fronte alla morte ha potuto vedere anche lui la divinità di Gesù e notare la trasformazione del suo compagno di sventura.

LA MADONNA CHE DA UN PUGNO AL DEMONIO.

William Brailes - La Madonna che sferra un pugno nell'occhio del demonio. Inghilterra, XIII° secolo.


La Storia di questa immagine è molto bella e va conosciuta.

W. Brailes era un artista molto bravo nell’illustrazione di libri religiosi. Una ricca signora gli chiese di ornare il suo Libro di Ore. Dipinse questa sorprendente immagine così fresca e vivace per ricordare la storia di un prete che aveva venduto la sua anima al diavolo. Quel prete ebbe la grazia del pentimento e si rivolse alla Vergine Maria con insistenza e fiducia. Dopo tante preghiere e aiutato nel suo ravvedimento dalla Mamma Celeste, questa strappò il contratto di vendita della sua anima dalle mani del diavolo. Col volto straordinariamente sereno di chi è umile e confida nella potenza di Dio, e col sorriso di chi pensa a questo figlio perduto che viene salvato, la Madonna sferra un pugno nell’occhio del demonio senza tante riverenze e senza nessuna paura di lui. Brutto era il demonio e tale rimane, ma da seduttore che era riuscito ad ammaliare un’anima, sotto il colpo della Madonna appare per quello che è, un poveretto senza gloria né potere.

Confidiamo nella Vergine Maria e smascheriamo gli inganni del demonio che attraverso la mentalità del Mondo, presente anche in noi e nella Chiesa, cerca di pervertire i valori del Vangelo e le nostre anime.

sabato 20 ottobre 2018

LO SPIRITO SANTO VI INSEGNERA' IN QUEL MOMENTO CIO' CHE BISOGNA DIRE / sabato XXVIII° sett. T.O.



Ieri pomeriggio bussano alla mia porta due testimoni di Geova. Un dialogo molto veloce perché stavo uscendo, che mi lascia sempre un po’ l’amaro in bocca perché mi chiedo se ho detto parole utili alla salvezza di queste persone:
-Veniamo a parlare di Bibbia. – Conosco la Bibbia. La vostra è una traduzione falsificata in quei passi che vanno contro le vostre teorie. – Ognuno può avere un’interpretazione diversa … - Sì, con gli evangelici abbiamo la stessa Bibbia e abbiamo interpretazioni diverse. Ma i vostri traduttori che non hanno mai fatto conoscere i loro nomi per paura di essere confutati hanno falsificato la traduzione. Basta prendere un interlineare serio del Nuovo Testamento per rendersene conto. Questo vostro modo di fare non è onesto.
Tutto quanto sopra è vero e lo riporto se può servire a qualcuno.
Ma san Paolo e gli altri Apostoli come tutti i primi cristiani non portavano la Bibbia appresso. Non annunciavano la Bibbia. Il Nuovo Testamento, i Vangeli e le lettere degli Apostoli non esistevano ancora, si stavano formando. I cristiani annunciavano l’Amore di Dio: “Dio ti ama, ne siamo sicuri perché ha mandato Gesù di Nazareth per espiare i tuoi peccati e, messo a morte, è risorto e costituito Signore. Noi l’abbiamo incontrato”. Gli evangelizzatori si muovevano nello Spirito del Risorto, e portavano con sé questo Spirito donandolo a chi accoglieva la loro predicazione. In comunione con lo Spirito di Cristo ascoltavano dentro di sé le parole che suggeriva per donarle alle persone incontrate (Vangelo).

venerdì 19 ottobre 2018

PERCHE' HAI ANCORA PAURA? / venerdì XXVII° sett. T.O.

Maria colpendo il demonio - Libro di Ore, William De Brailes, Inghilterra, XIII secolo.

Dio tutto opera secondo la sua volontà (prima lettura), noi no. Subiamo, siamo costretti, siamo condizionati, prigionieri della paura. Dio no ed è il nostro Padre, non cambia e nessuno può andare contro di lui. Egli, cioè, è il nostro miglior alleato. Tutti i capelli della nostra testa sono contati (Vangelo).
Se ho un tale alleato, dico di credere in Lui e lo prego, perché temo ancora? Due sono le ipotesi, che sono collegate: la mia fede è infantile, e non ho deciso ancora di avere coraggio. “È solo il primo passo che costa” diceva santa Teresina. In questo senso vale il detto popolare: “Aiutati che Dio ti aiuta” anche se Dio ci precede sempre, ci aiuta prima ancora che gli chiediamo aiuto. Però Dio ci lascia appunto la decisione di fidarci o meno di Lui e di noi stessi.

giovedì 18 ottobre 2018

SAN LUCA E IL CONCILIO VATICANO II / 18 ottobre



Tra i quattro Evangelisti, due fanno parte dei Dodici scelti da Gesù e due no. Eppure quando la Chiesa ricorda san Marco e san Luca, li assimila agli Apostoli (=inviati), come anche san Paolo. E questo perché, benché non siano considerati vescovi, hanno diffuso la Buona Notizia in modo esemplare e la Chiesa è nata per evangelizzare, per annunciare il Regno di Dio, anzi, per portare questo Regno mediante l’annuncio e la testimonianza, perché la fede viene dall’ascolto.
Un giovane gesuita lituano ha chiesto a settembre a papa Francesco come poterlo sostenere nella sua missione. Visibilmente sorpreso, il Papa ha esitato un momento poi ha risposto deciso: «Se vuoi aiutarmi, agisci in modo da portare avanti il Concilio nella Chiesa. E aiutami con la tua preghiera. Ho bisogno di tanta preghiera».

mercoledì 17 ottobre 2018

QUELLI CHE SONO DI CRISTO GESU' HANNO CROCIFISSO LA CARNE CON LE SUE PASSIONI / 17 ottobre Sant'ignazio di Antiochia

Martirio di sant'Ignazio di Antiochia.

Sant’Ignazio è l’anziano vescovo della comunità di Antiochia in Siria (35 - 108 dopo Cristo). Il suo cammino spirituale è stato tale che sente dentro di sé solo: “un’acqua che mormora: vieni al Padre!” e quindi, arrestato e condotto a Roma non desidera essere liberato ma desidera il martirio per essere veramente discepolo di Cristo, veramente Figlio di Dio. Lui ha finito il cammino di conversione …
Questo non gli fa dimenticare di occuparsi di tutti, dei soldati suoi carcerieri (che chiama “leopardi”) anche se ricambiano il suo amore paterno con brutalità maggiori, dei fratelli delle comunità che gli vengono incontro con i loro vescovi lungo il suo viaggio …
Egli vive veramente il “Padre nostro” che recitiamo anche noi ogni giorno. Dio è veramente suo Padre ed egli si abbandona con totale fiducia in Lui. Da Dio gli può venire solo bene, anche se è la croce, il martirio e la morte. E Dio non è solo il “suo” Padre, ma è anche il Padre “nostro”. Non si stacca mai dalla sua comunità.

lunedì 15 ottobre 2018

MUOIO COME FIGLIA DELLA CHIESA! / santa Teresa d'Avila 15 ottobre

Le tue misericordie canterò in eterno.


Santa Teresa d’Avila esclama con gioia alla fine della sua vita (1582): “muoio come figlia della Chiesa!”
Non è forse scontato che morisse nella Chiesa, come figlia sua? Non esattamente. Vediamo per quali motivi.
Teresa viveva in un periodo di grandissima purificazione della Chiesa che non andava senza turbamenti. Da una parte c'era la protesta di Lutero che aveva trascinato mezza Europa occidentale nel suo distacco dal papato in nome del Vangelo ritrovato e meglio vissuto. Tutta la sua vita Teresa ha avuto come uno dei suoi orizzonti la riforma di Lutero e quello che se ne poteva dire nel suo ambiente, nella Spagna di quel tempo. Infatti non solo le notizie circolavano ma i “focolai di eresia” si spargevano in tutta Europa e spesso toccavano persone sinceramente desiderose della riforma della Chiesa, di una vita illuminata dalla (ri)scoperta della Sacra Scrittura (vedi quello che è successo nel Regno di Napoli, allora possedimento della Corona di Spagna). Nelle confusione degli avvenimenti e nelle conversazioni della gente, la colpa degli affronti anche sanguinosi che hanno avuto luogo a causa della Riforma protestante poteva essere attribuita a un campo o all’altro.

I COSTI PROVOCATI DAI DISASTRI NATURALI LEGATI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI AUMENTATI DEL 151 % NEGLI ULTIMI VENT'ANNI! CHE FACCIAMO?



Sentiamo proprio in questi giorni di piogge disastrose in Europa occidentale, e di un uragano mai visto negli USA. Anche da noi i fenomeni meteorologici estremi si moltiplicano. Spesso la superficialità o l’avidità dell’uomo nel costruire aggravano terribilmente le conseguenze. Questi fenomeni hanno anche un costo economico. In particolare un’Agenzia dell’ONU ne ha calcolato le perdite economiche direttamente collegate.  Riprendo dall’Osservatore Romano, il Quotidiano della Santa Sede, alcune cifre. 
Infatti inquinare, abbandonare i rifiuti, sprecare le risorse, a cominciare dal proprio piatto e riserve alimentari, imbruttire l’ambiente naturale o urbano, tutto questo contribuisce a fare spese maggiori che pesano direttamente e inutilmente sul bilancio economico della famiglia e delle comunità, e avviliscono la vita personale e sociale. Così a livello più grandi di industrie, nazioni e popoli. Con la riflessione politica e il voto, il controllo civico dei nostri eletti e amministratori, ma anche in modo capillare partendo da ogni singolo e da ogni famiglia è tempo di AGIRE.
Effetti delle alluvioni nel sud della Francia.
Questo l’articolo dell’Osservatore Romano:

domenica 14 ottobre 2018

INSIEME ALLA SAPIENZA MI SONO VENUTI TUTTI I BENI / canonizzazione di Paolo VI, Oscar Romero, e altri cinque

Paolo VI e Oscar Romero - da Repubblica.it

Non potrò mai più vedere il film su Oscar Romero allo stesso modo dopo aver letto qualcosa di serio su di lui. L’immagine del prelato amico dei ricchi che poi diventa amico dei poveri quando uccidono un sacerdote gesuita è completamente falsa. Oscar Romero era figlio di gente umile e povera e ha sempre e solo voluto essere un pastore santo, amico di tutti in particolare degli umili e dei poveri, legato alla Parola di Dio, alla dottrina dei Padri e al Magistero della Chiesa, in particolare i documenti del Concilio Vaticano II.
Il Vangelo di oggi dice chiaramente che è difficilissimo che un ricco entri nel Regno di Dio. Perché diceva questo in un paese sotto dittatura militare a servizio dei più ricchi, Mons. Romero è stato ostacolato e infine ucciso. Non era schierato politicamente come si è voluto far credere anche dopo la sua morte ma schierato dalla parte del Vangelo invitando tutti, ricchi e poveri alla conversione.

sabato 13 ottobre 2018

13 OTTOBRE, FATIMA E IL ROSARIO NELLA MIA VITA.


Il Calendario liturgico non lo ricorda ma il 13 ottobre è la data della ultima apparizione della Madonna a Fatima, dove si è presentata come la Madonna del Rosario. Il rosario ha accompagnato tutta la mia vita ma l'ho riscoperto molto fortemente al momento della conversione e l'ho amato proprio perché era la preghiera dei poveri. Giovanni Paolo II appena eletto ha contribuito anche per me a questa valutazione positiva del rosario.

La mia storia personale è molto legata a Fatima. Sono andato la prima volta durante una missione di lavoro a Lisbona. Durante il fine settimana ho convinto i miei colleghi ad includere Fatima nel nostro giro turistico. Avvicinandoci mi colpirono tanto i pellegrini/e portoghesi che già a 100 km dalla meta vedevamo camminare sul ciglio della strada calzati solo di grossi calzettoni di lana. Sul posto queste stesse persone giravano intorno alla Capelhina, alla cappella delle apparizioni, in ginocchio. Mentre la mia ricerca di fede era allora molto cerebrale, ho intuito il valore della fede popolare dei semplici. La seconda volta, sono tornato da frate, e pur vivendo da pellegrino a piedi anch'io dentro quel cammino di fede popolare, ciò che mi ha toccato è stato la Parola di Dio.

venerdì 12 ottobre 2018

ALLORA VA, PRENDE SETTE SPIRITI PEGGIORI DI LUI ... / venerdì XXVII° sett. T.O.

Padre Pio in Preghiera.

Alla Messa di questa mattina una fedele mi ha chiesto di spiegarle il fatto della "condizione peggiore di prima" della persona liberata dal demonio. Infatti ad un primo impatto questa frase di Gesù intimorisce e potrebbe scoraggiare.
Riprendiamo tutta la citazione:
“Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima”.

giovedì 11 ottobre 2018

LA RIVOLUZIONE DELL'OBBEDIENTE / 11 ottobre memoria di san Giovanni XXIII e anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II

cerimonia di apertura del Concilio in S. Pietro.

“Oboedientia et pax”. Dall’obbedienza viene la pace. Questo era il motto episcopale rivoluzionario di Papa Giovanni, figlio di contadini, prete bergamasco, Nunzio in zone periferiche poi nella Parigi del dopo guerra, Patriarca di Venezia e infine vescovo di Roma dal 1958 al 1963. Questa frase non sembra tanto rivoluzionaria, eppure lo è perché sorge dal profondo del Vangelo, dal profondo della Fede della Chiesa e tutto ciò che viene dallo Spirito Santo è una profonda e benefica rivoluzione per l’uomo.
Obbediente sempre, perciò rivoluzionario lo fu chi scelse questa frase. Pochi se ne resero conto finché non fu eletto Papa. Però, Nunzio in posti secondari come la Bulgaria poi la Turchia e la Grecia, viveva già il rinnovamento che avrebbe proposto poi a tutta la Chiesa perché seguiva il Vangelo senza i rivestimenti del potere.
Tutti riconoscono la sua bontà, la sua santità. Eppure ancora qualcuno non capisce la sua opera maestra: il Concilio Vaticano II. Com'è possibile però che un uomo così santo, una volta eletto da un Conclave legittimo alla missione di vescovo di Roma e quindi di Papa della Chiesa Cattolica non sia guidato dallo Spirito Santo per un’opera tanto importante? Che questo Concilio non venga da Dio? Dio forse può abbandonare la sua Chiesa?

mercoledì 10 ottobre 2018

LITI NELLA CHIESA: IL SINODO DEL CADAVERE E ALTRE AMENITA' TRA CARDINALI


Jean Paul Laurens - Sinodo del cadavere. Museo di Nantes.

Un amico mi ha chiesto preoccupato perché papa Francesco riscontrava tanta opposizione all’interno stesso della Chiesa. “Gli altri Papi erano amati…!”
Certo, una lettera pubblica che richiede le sue dimissioni da parte di un arcivescovo in pensione, dopo le minacce, sempre pubbliche, di “Correzione filiale” al Papa, non sono cose di tutti i giorni. Ma non è la prima volta e neppure il caso più increscioso.
Troviamo traccia di questo nella Scrittura. Non parlo dell’episodio che racconta san Paolo oggi nella prima lettura tratta dalla sua missiva ai Galati: “mi opposi a lui (Pietro) a viso aperto perché aveva torto”. Paolo è di parola franca ma non manca di rispetto, non si affida ai Media ma parla all’interno della comunità. Prima, aveva parlato privatamente a Gerusalemme alle persone più autorevoli – e in mezzo a loro c'era Pietro – per ottenerne l’approvazione sul suo modo di annunciare il Vangelo ai pagani. Proprio perché ha ottenuto l’approvazione di Pietro e delle altre “colonne della Chiesa”, si ribella quando vede che per debolezza umana, lo stesso Pietro non tiene fede nel suo comportamento alla parola che aveva data.

martedì 9 ottobre 2018

LA CONTEMPLAZIONE E' ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO / martedì XXVII° sett. T.O.

Diego Velasquez - Gesù in casa di Marta e Maria.

Il Samaritano del Vangelo di ieri viene lodato per il suo servizio. Marta nel Vangelo di oggi, padrona di casa compiuta che serve il Signore, viene prima lasciata indaffararsi poi viene “rimproverata” quando si lamenta di essere stata lasciata sola a servire. Perché questa differenza? Nel caso del Samaritano si tratta di salvare una persona in pericolo. Allora, come dice san Vincenzo de Paoli, il sacerdote e il levita, soccorrendo quell'uomo, avrebbero "lasciato Dio per Dio", forse arrivando in ritardo al Tempio, oppure dovendo sottomettersi ad una purificazione fastidiosa nel caso in cui avessero toccato un uomo già cadavere o il suo sangue. Marta invece “strafà”. Il Cristianesimo è semplice, come Gesù. Tante energie spese presso la statua del Santo Patrono, oppure per certe pomposità cerimoniali non sono necessariamente al servizio del Signore e comunque non prioritarie.

lunedì 8 ottobre 2018

LA FRAGILITA' BUONA CONTRO L'INDURIMENTO DEL CUORE E LA FRAGILITA' CATTIVA



L’uomo nasce costituzionalmente fragile, nasce “carne”.  Viene al mondo nella debolezza, si sviluppa vulnerabile, bisognoso degli altri e di tante protezioni, finisce nella debolezza. Ma questo non è un male. L’uomo è creato bello e chiamato alla crescita fino a raggiungere Dio attraverso un cammino – da solo, in coppia, come comunità – donandosi, fidandosi di Dio. Nella prima lettura dalla Genesi, Dio presenta in modo il dono del matrimonio e della famiglia. Dono perfetto ma non statico. L’uomo manca però il bersaglio, si affida non a Dio ma al diavolo e distrugge la sua vita molto profondamente.
Accerchiato dalla morte, diventato profondamente solo, l’uomo, invece di tornare sui suoi passi non vede più la via autentica e continua invece ad indurire il proprio cuore pensando così di proteggersi (il segno è che si giunge  all’assurdo che due fratelli si uccidono, Caino contro Abele). L’uomo continua il suo slancio vitale verso la crescita e la donazione, continua il matrimonio e la trasmissione della vita. Ma tutto è ormai inficiato dalla paura della morte, dall’egoismo e dalla durezza di cuore, tanto che questa durezza di cuore sembra normale, sembra far parte della natura dell’uomo. La contraddizione tra il desiderio di donarsi, la chiamata dell’amore vero, e la “necessità” dell’orgoglio, della diffidenza, dell’egoismo, crea tensioni enormi nell’uomo. Questa tensione potrebbe sciogliersi solo nella fiducia in Dio e nell’ascolto sincero e umile della sua Parola. La Parola ricevuta non come condanna ma come Pane che nutre e da forza, come misericordia data per illuminare i passi dell’uomo ormai nel buio. Invece l’uomo crede più alle sensazioni che gli comunicano le sue ferite, e ai suggerimenti del “principe del mondo” che ai suggerimenti dello Spirito di Dio. Tanto che in questa situazione Mosè si deve arrendere e permette il ripudio a condizione però di dare una certa protezione alla donna.
Con Gesù che assume la nostra fragilità in quanto bella (non si vergogna di chiamarci fratelli) l’uomo è ristabilito, anzi, sublimato nella sua condizione originaria. Ma solo a condizione che faccia fiducia a Dio. Non si nasce cristiani ma lo si diventa. Solo in un cammino di fiducia totale in Cristo e nella sua Parola c'è salvezza per l’uomo. Non a caso Marco colloca dopo il dialogo sul matrimonio con i farisei l’incontro di Gesù con i bambini: “chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso”.
C'è l’altra fragilità che proviene dalla perdita di Dio: depressione, insicurezza, perdita d’identità, instabilità psichica, mancanza di controllo delle emozioni e degli impulsi. Tutte queste cose sono la prima preoccupazione dei giovani interrogati in previsione del Sinodo dalle diocesi australiane. Il vescovo di Sidney ha confessato che non avrebbe mai pensato che questo fosse il problema numero uno dei giovani. Lo è perché le loro famiglie, la Chiesa e la Società non hanno dato loro Dio. L’unica via di guarigione è incontrare Gesù e camminare dietro a Lui e alla sua Parola. Fare un cammino e non vagare in un labirinto, come ha detto papa Francesco ai giovani Lituani.

Prima Lettura   Gn 2, 18-24
I due saranno un'unica carne. 
Dal libro della Genesi
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». 
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno de­gli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. 
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 
Allora l'uomo disse: 
«Questa volta è osso dalle mie ossa, 
carne dalla mia carne. 
La si chiamerà donna, 
perché dall'uomo è stata tolta». 
Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne.

Salmo Responsoriale 
   Sal 127
Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.
Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele! 

Seconda Lettura 
  Eb 2, 9-11
Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. 
Conveniva infatti che Dio - per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria - rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. 
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli. 
Canto al Vangelo   1 Gv 4,12 
Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri, 
Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.
Alleluia.
 Vangelo   Mc 10, 2-16, forma breve 10, 2-12
L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Dal vangelo secondo Marco
[In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione (Dio) li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
]
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.  

domenica 7 ottobre 2018

LE ACCUSE DI VIGANO' AL PAPA, RISPOSTA DEL CARDINALE OUELLET, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE DEI VESCOVI


A sinistra sulla foto, il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i vescovi,
74 anni, originario del Quebec (Canada). 
Il Cardinale Marc Ouellet risponde oggi in modo chiaro e logico alle accuse contro il Papa lanciate dal Viganò, che attualmente si nasconde senza far sapere dove dimora e rifiuta il confronto, persino con i giornalisti.

Questa lettera aperta mi sembra una risposta comprensibile a tutti ed esauriente per quello che ci riguarda noi, popolo di Dio, ignari dei dettagli ma legittimamente preoccupati dell’andamento della Chiesa di Dio, della nostra Chiesa. Magari farò, faremo, ulteriori commenti e riflessioni in seguito se occorre. E' importante che tutti possano trovare pace in questa storia. Certo l'invito a non allarmarsi subito, a non lasciarsi destabilizzare da ogni opinione ascoltata oppure letta su internet prima di una verifica meticolosa è sempre valido! 
Inoltre, e per favore, nessuno partecipi alla diffusione di tali "notizie": oltre che imprudenza, il più delle volte questo modo di fare ci trasforma in "calunniatori oggettivi" e la calunnia è un peccato gravissimo, un peccato mortale. E molti sono coinvolti in questo tranello del demonio. 


DOMENICA 7 OTTOBRE 2018
Sala stampa della Santa Sede 
Caro confratello Carlo Maria Viganò,
Nel tuo ultimo messaggio ai media, in cui denunci Papa Francesco e la Curia romana, mi esorti a dire la verità su dei fatti che tu interpreti come un’endemica corruzione che ha invaso la gerarchia della Chiesa fino al suo più alto livello. Con il dovuto permesso pontificio, offro qui la mia personale testimonianza, come Prefetto della Congregazione per i Vescovi, sulle vicende riguardanti l’Arcivescovo emerito di Washington Theodore McCarrick e sui suoi presunti legami con Papa Francesco, che costituiscono l’oggetto della tua clamorosa pubblica denuncia così come della tua pretesa che il Santo Padre si dimetta. Scrivo questa mia testimonianza in base ai miei contatti personali e ai documenti degli archivi della suddetta Congregazione, che sono attualmente oggetto di uno studio per far luce su questo triste caso.

sabato 6 ottobre 2018

LA SANTA DEI QUARTIERI SPAGNOLI, S. MARIA FRANCESCA DELLE CINQUE PIAGHE / 6 ottobre.

Cappella e Statua di s. Maria Francesca con ex voto.

Il 6 ottobre la Chiesa ricorda san Bruno ma è memoria facoltativa. Invece a Napoli c'è santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, terziaria francescana, memoria obbligatoria. Chi è santa Maria Francesca? La conoscevo solo per i poteri di intercessione che le attribuisce la devozione popolare. 

Certamente infima tra i santi della Chiesa eppure quanto preziosa agli occhi di Dio e ricchezza del cammino della Chiesa napoletana, della Chiesa universale, ricchezza tanto grande sopratutto per i suoi contemporanei che hanno visto in lei la presenza amorevole di Dio in mezzo agli uomini, la Sua fedeltà, la Sua potenza, la Sua vittoria sulla morte. 

I carismi particolari  di Maria Francesca sono veramente straordinari ma è la sua carità crocifissa che la rende un esempio per tutti noi.

Ci conferma che Giobbe ha avuto ragione di non dubitare di Dio, che il Vangelo è veramente una buona notizia, che i demoni possono essere buttati a terra e non comandare più. Santa Maria Francesca ci conferma che Dio sceglie i piccoli e non chi si vanta; che Dio dona loro di contemplare il suo Volto e non solo di conoscerlo per sentito dire come troppi ai quali si dice che sono cristiani, chiudendo loro la porta del Regno dei Cieli, oppure si vantano di esserlo e non lo sono, non ne conoscono la ricchezza.


Prima Lettura  Gb 42,1-3.5-6.12-16
Ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo.