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lunedì 23 luglio 2018

MARAN 'ATHA' - VIENI SIGNORE GESU', VIENI PRESTO!


Parto dopodomani mattina per qualche giorno e non so se e quando potrò scrivere il commento alla liturgia del giorno. Forse ci sarà qualche post saltuario. Quindi riposatevi anche voi dai miei scritti noiosi. Ho però la ferma intenzione di annoiarvi di nuovo da lunedì 13 agosto.
Ma ovunque e in ogni momento siamo cristiani. La Parola di Dio è il nostro pane quotidiano e il discernimento della realtà alla luce di Cristo la nostra bussola costante. I primi nostri fratelli e sorelle credenti non andavano in vacanze, ma forse viaggiavano, vivevano momenti e fasi diversi nella loro vita. E, in ogni circostanza, tutta la loro vita era trasformata e appoggiata sul kerigma. Di conseguenza, come rivela la Scrittura, la loro vita era strutturata da questi pilastri: approfondire nella Scrittura e dalla bocca degli apostoli le fondamenta della fede in Gesù di Nazareth come Messia (non era scontato: era una sorpresa – di Dio – per tutti!) e le sue indicazioni per rinnovare il mondo. Vivere la comunione che lo Spirito Santo aveva creato tra loro, uniti nell’amore e nella preghiera. Celebrare tra credenti la cena del Sabato in memoria di Lui, della sua vittoria sulla morte, sapendo che quello che mangiavano e bevevano dopo aver ascoltato gli scritti dei profeti era la realizzazione di ciò che Dio aveva promesso e che veniva loro comunicato. Mangiavano la vera carne del Figlio dell’Uomo e bevevano il suo vero sangue che dava la Vita Eterna, in attesa che Egli venga: Maran Atha’, Vieni Signore Gesù! Ecco, io vengo presto!
Dopo la scocciatura della scuola mi prendo le vacanze e lascio i libri fino a settembre. Dopo lo sforzo dell’impegno di volontariato saluto tutti per un momento di pausa…  Ma come faccio a vivere senza Dio? Come faccio a vivere senza mangiare?

PERCHE' SANTA BRIGIDA E' PATRONA DI EUROPA? / 23 Luglio



Di santa Brigida, molti conoscono e forse praticano le famose orazioni nella speranza di grazie. Certamente chi esegue tutto il programma di queste orazioni fa meditazioni buone ed è pereverante. Ma, perché santa Brigida è patrona di Europa?
Nata in Svezia di famiglia nobile, fin da adolescente sceglie di servire Cristo innanzitutto.  È una donna attiva, capace di organizzare, e con un innato senso pedagogico che, sposandosi, metterà a frutto per primo con i suoi otto figli, di cui una, Caterina, sarà anche lei canonizzata. Forma dunque con il marito Ulf una famiglia cristiana, aperta al servizio della collettività e anche, direttamente, dei poveri, fondando un ospedale. Questo è la prima caratteristica che può farne una protettrice e un esempio per gli europei: la famiglia cristiana, aperta al bene comune e dei poveri in particolare. Il suo senso pedagogico la fa chiamare alla corte svedese come educatrice dei principi e ricercata consigliere. Rimasta vedova compie vari pellegrinaggi che la portano in tutta Europa e in Terra Santa, e si stabilisce a Roma. Dalla sua comunione sempre più profonda con Cristo, sente l’esigenza di trasmettere da parte del Signore messaggi di saggezza a papi e sovrani europei. Sono particolarmente noti i suoi ammonimenti al re di Francia. Ecco i suoi titoli per essere patrona di Europa.

sabato 21 luglio 2018

IMPOSE LORO DI NON DIVULGARLO / sabato XV° sett. T.O.


Gesù guarisce.
Gesù impone a coloro che egli ha guarito di non divulgarlo. Che frase strana. Per quale motivo?
I farisei meditano l’iniquità, ci pensano e ripensano, ne parlano tra loro. Certo, noi non teniamo consiglio come loro per uccidere Gesù o qualcun altro. Forse vogliamo solo soffocare la verità (che però è Gesù). Quasi certamente rimuginiamo pensieri negativi, problemi, offese ricevute, fallimenti, subiti, organizziamo dispetti e piccole guerre e anche grandi, invece di dedicarci al Regno di Dio. Il malumore costante è un’arma potente del demonio.

venerdì 20 luglio 2018

L'UOMO PIU' GRANDE DEL TEMPIO? / venerdì XV° sett. T.O.

Sabato e Legge - Incisione Gustave Doré.
La prima lettura con la guarigione del re Ezechìa, che la chiede nella preghiera, illustra bene la volontà del Signore di avere misericordia e non sacrifici. Gesù nel Vangelo non mette solo lui stesso al di sopra del Tempio ma anche tutti noi, mette l’uomo al di sopra delle regole e delle cose mentre i farisei attaccano in nome delle regole gli apostoli che hanno fame.
Eppure, nell’avventura di amore lungo i secoli che si chiama Chiesa, i vari fondatori, grandi e piccoli, veri e finti, i vari Capitoli, generali e non, hanno scritto volumi e volumi di regole, regolamenti, direttive, non sempre tutte utili e ispirate allo stesso grado, sicuramente qualcuno di troppo … .
L’altro giorno si scherzava sulla frase di sant’Agostino: “Ama e fa’ ciò che vuoi!” (Ama et fac quod vis): “Allora faccio quello che voglio, posso cambiare marito e moglie, tutto è lecito, basta che io lo desideri, che lo ami, questo è un bel Cristianesimo!”

giovedì 19 luglio 2018

LA SINDONE DI TORINO E' UN FALSO?

Papa Francesco di fronte alla Sacra Sindone di Torino.

Ogni tanto esce fuori qualche "studio scientifico" o qualche trasmissione che mette in dubbio l'autenticità della Sidone conservata a Torino che, come sappiamo, è un lenzuolo mortuario sul quale è impressa l'immagine di un giovane uomo crocifisso. 
Pochi giorni fa la televisione ha diffuso una trasmissione del genere.

La tradizione dice che questo è il lenzuolo nel quale Gesù di Nazareth è stato avvolto quando, dopo la sua morte in croce, è stato deposto per un breve tempo in un sepolcro prima della sua risurrezione. La posizione ufficiale della Chiesa però è che, per la fede cattolica, questo oggetto prezioso non è nulla più che un'immagine che aiuta alla meditazione sulle sofferenze di Cristo e sul mistero della nostra salvezza attraverso la sua Passione Morte e Risurrezione. Non è una base di fede. Come diceva l'abate del monastero di Chiaravalle ai monaci che volevano uscire a vederla: "A Torino c'è il Lenzuolo di Cristo, qui in monastero abbiamo il suo Corpo". 

mercoledì 18 luglio 2018

IL SEGRETO DELLA VITA / mercoledì XV° sett. T.O.

L'umiliazione dei Romani alle forche caudine contro i Sanniti.
 La prima lettura di oggi risulta scioccante per alcuni ma è invece una parola forte di consolazione. Le prove e le ingiustizie terribili sono un dato di fatto nella Storia. Il XXI° secolo non ha cancellato guerre, popolazioni prese in ostaggio, torturate, schiavizzate, profughi sbattuti da una parte all’altra o annegati nel Mediterraneo. Il Signore dice: tutto questo serve ad una purificazione ma io metterò un limite, se il male si vuole ergere ad assoluto senza freno, anche lui sarà combattuto, arginato, castigato. Dio non si è dimenticato di te. L’arroganza dei potenti è una loro presunzione, una loro debolezza, non l’assenza di Dio.

martedì 17 luglio 2018

DUE INSEGNAMENTI BASILARI SULLA FEDE / martedì XV° sett. T.O.

Isaia incontra il re Acaz sulla strada del campo del lavandaio - dal sito Sacra Bibbia illustrata.


Oggi il Signore ci da due insegnamenti basilari sulla fede.

1.Nella prima lettura l’atteggiamento del re e del popolo di Gerusalemme di fronte al pericolo è espresso in modo molto efficace dall’immagine delle foglie agitate dal vento, dai rami che si piegano sotto le folate. Così sono i loro cuori, agitati, pieni di ansia, instabili. Dio invece ha deciso di proteggere il popolo e compirà la sua promessa. Il paradosso è che questo non significa automaticamente una vita tranquilla. Se il re e il popolo guardano alle apparenze, ascoltano discorsi troppo umani invece di appoggiarsi alla promessa di Dio, continueranno ad agitarsi inutilmente.

lunedì 16 luglio 2018

E' DEMONIACO FARSI UN TATUAGGIO O UN PIERCING?

Cristian Ronaldo, a differenza di quasi tutti i calciatori, non mostra nessun tatuaggio:
la motivazione è che vuole poter dare sempre il sangue.

Si vedono sempre più in giro tatuaggi (e piercing. Più tatuaggi che piercing. Tutta la riflessione che segue vale per tutti e due). E l’estate, il mare li mettono in mostra, vecchi e nuovi. Lo stesso campionato mondiale di calcio che sta per finire offre in primo piano tatuaggi abbondanti su braccia e anche gambe dei calciatori. Personalmente sento una certa tristezza di fronte a quello che percepisco come uno scempio. Ma aldilà della mia sensibilità, qual è la verità per un credente o una persona che vuole ragionare e non solo seguire le mode?

Ci sono persone che si chiedono addirittura se i tatuaggi o i piercing sono demoniaci. Su questo punto la risposta è: no! È demoniaco solo ciò che ha una relazione diretta col demonio. Il demoniaco, l’offesa a Dio sta nella intenzione, nella volontà con la quale si fa una cosa.

sabato 14 luglio 2018

ESSERE COME GESU'?, DIO CE NE SCANSI E LIBERI! / sabato XIV° sett. T.O.

Tanti, importanti, discutono, uno nell'angolo, con la ramazza, serve - J. Tissot.

Servo e Padrone.
Lo sgomento di Isaia per la sua indegnità si applica molto bene a san Camillo che ricordiamo oggi. Egli ne ha combinate di tutti i colori in gioventù e il Signore l’ha chiamato lo stesso e lo ha fatto diventare santo. Questo ci incoraggi! Infatti, il nostro vanto è solo nel Signore! Chi invece ringrazia Dio perché è questo ed è quello, magari meglio di qualche altro, nel Vangelo è solo il fariseo che non viene giustificato. Chi non dovesse peccare solo per paura di perdere la faccia e non per amore di Dio e del prossimo, non diventerà mai santo. Ci sono molti devoti nella Chiesa che vivono la fede solo come un rifugio e non si giocano la vita. Signore, liberaci da questa tentazione.

venerdì 13 luglio 2018

DICE GESU': "NON ESPONETEVI INUTILMENTE!" / venerdì XIV° sett. T.O.

S. Francesco e il Sultano - mosaico di P. Rupnik.

Nelle due letture di oggi c'è il peccato, il male, l’opposizione al Regno di Dio, ma Osea annuncia subito la pacificazione, l’abbondanza e la gioia riservate a coloro che Dio accoglie, e sui quali Egli veglia come una mamma il suo neonato.
Il Vangelo parla di opposizione all’evangelizzazione, di odio contro i missionari, di tradimenti e ferocia contro di essi nella loro stessa famiglia. Come i missionari dovranno affrontare questo? Si tratta della Verità assoluta, della Volontà di Dio di cui sono ambasciatori, si tratta della Salvezza eterna di coloro che ascoltano, salvezza che Dio desidera con tutta la passione del suo amore dimostrato sulla croce, con tutta la forza delle sue viscere di misericordia. Il missionario è tale se ha zelo, non può essere pigro o pensare che sia indifferente accogliere o meno il Vangelo, convertirsi o meno.

giovedì 12 luglio 2018

COME FARE LA MISSIONE / giovedì XIV sett.

Capitolo delle stuoie ad Assisi - dal sito Assisiofm.

San Benedetto che abbiamo celebrato ieri è andato contro il Vangelo di oggi? Infatti, invece di mandare i suoi monaci fuori per evangelizzare ha imposto loro la “Stabilitas Loci” l’impegno a vivere sempre  stabilmente nello stesso luogo, nello stesso monastero. San Benedetto non è andato contro il Vangelo ma ha preso una misura buona per lottare contro i numerosi “monaci girovaghi” di allora che invece di evangelizzare secondo lo Spirito Santo vivevano una vita disordinata e talvolta scandalosa. Perché il Vangelo non è una legge ma uno spirito. Non a caso la regola di san Benedetto dice fin dalla prima pagina di “nulla anteporre all’amore di Cristo”.

mercoledì 11 luglio 2018

L'EUROPA CHE VA MALE E LA SOLUZIONE CONCRETA DI SAN BENEDETTO / 11 luglio

S. Benedetto -  Crocifissione, particolare, dipinta dal Beato Angelico.


L’Europa va male, ci ha impoveriti, bisogna uscire dall’Europa, dall’Euro, gli immigrati sono invasori, ci hanno tolto il lavoro. Cosa c'è di vero in questo? E sopratutto qual è la soluzione?
C'è chi pensa che la soluzione è puntare il dito su un colpevole, su un nemico che bisogna cacciare, annientare. Cacciare il nemico e chiudersi. Questa logica illusoria trova in noi un meccanismo ben predisposto ad accoglierla, quello della paura dell’incognito, e quello del capro espiatorio. Qualche anno fa non si diceva di uscire dall’Europa ma dall’Italia, non si gridava

martedì 10 luglio 2018

ONG: SOLO BUSINESS CON I NOSTRI SOLDI IN COMBUTTA CON I TRAFFICANTI DI UOMINI SULLA PELLE DEGLI IMMIGRATI?

Qualche settimana fa un cattolico molto praticante mi ha trasmesso alcune foto come queste con commenti elogiativi, tipo: “io sono d’accordo con questo sito, questa è la verità, è tutto e solo un business sugli immigrati, ecc.”


Premettiamo a questa riflessione che ogni fenomeno, migrazioni dall'Africa incluse, innanzitutto deve essere governato e non lasciato all’anarchia, e che in ogni cosa ci sono purtroppo anche storture, miglioramenti da portare e ci possono essere perfino abusi. E di fronte agli abusi bisogna fare luce e prendere sanzioni.
Devo dire però che mi sono sentito estremamente colpito dal fatto che uno che prega possa reagire in questo modo e uno che sta dentro la Chiesa non sappia che chi si occupa della fame nel mondo sono essenzialmente le ONG.

HO SEMINATO TANTO VENTO E INVECE DI TEMPESTA HO RACCOLTO MISERICORDIA



Hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta”.  Questa espressione diventata proverbiale si adatta molto a me. Quanto vento ho seminato e temo la tempesta. Ma il Signore mi dice: “è vero, hai seminato tanto vento ma non vedi che hai raccolto misericordia, non vedi che ti è stato donato Gesù Cristo invece della tempesta?”

lunedì 9 luglio 2018

DOV'E' IL DESERTO DOVE MI VUOLE PORTARE IL SIGNORE? / lunedì XIV° sett. T.O.



Così dice il Signore: «Ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.
Dov’è questo deserto dove il Signore conduce coloro che ama?
Il deserto sono tutti gli eremi (éremos: deserto, in greco) nei quali il credente può vivere un tempo o tutta la vita per affrontare, non distratto da nulla, l’unica battaglia vera: quella del cuore. Chi approfitterà dell’estate per fare un’esperienza di silenzio e solitudine, anche breve, fa qualcosa di buonissimo per sé e per chi lo circonda. La generosità di san Francesco nel percorrere le strade al fine di predicare il Vangelo può essere paragonata solo al tempo da lui dedicato alla preghiera in solitudine. Ovunque san Francesco è passato si ricorda qualche luogo dove si ritirava in preghiera, silenzio e mortificazione. Talvolta basta una notte per dare una svolta alla vita di una persona. Facendo ritiri con le famiglie mi sorprendeva all’inizio l’emozione, il più delle volte gioiosa, delle persone perché avevo chiesto loro di stare tre ore da soli con la Bibbia: era la prima volta della loro vita che passavano tanto tempo da soli e senza parlare, tranne che con il Signore.
Ma il Signore non porta tutto il popolo d'Israele in un eremo. Dov’è quel deserto dove lo conduce?

domenica 8 luglio 2018

ROMPIAMO IL SILENZIO SULL'AFRICA

Campo profughi di Dadaab, Kenya 450 000 rifugiati.

Mentre anche fedeli nostri sono ingannati da siti che spacciano false notizie sfacciatamente disoneste e disumane (darò qualche esempio domani), ricevo da un amico questo testo di Padre Alex Zanotelli che, benché non venga citata la fonte, io prendo per buono anche perché quello che dice è quello che, purtroppo, si sa già.

Appello di padre Alex Zanotelli* ai giornalisti italiani:
«Rompiamo il silenzio sull’Africa.
Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo
Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.
Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.
So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.
Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa.
È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.

sabato 7 luglio 2018

L'ASCESI DELLA GIOIA, ESSERE FELICI SUBITO / sabato XIII° sett. T.O.

Beata Chiara "Luce" Badano, 1971 - 1990. La ragazza che travolse il tumore con la gioia della fede. Le sue ultime parole furono: "Mamma sii felice perché io lo sono! Ciao!" 


Dopo gli ammonimenti severi dei giorni scorsi, Amos annuncia da parte del Signore pace, armonia, abbondanza di raccolti, per un popolo forte e fecondo!
Anche il Vangelo rende presente attraverso i segni della gioia e della libertà interiore l’era messianica che Gesù è venuto a portare all’umanità. Si racconta che uno scienziato inglese del secolo XIX°, ateo militante e scientista[i] vedendo la serenità gioiosa di una ragazza gliene chiese la ragione: questa rispose: “Gesù!” Egli rimase colpito e ragionava tra sé: se mi avesse detto: Dio, non ci avrei fatto caso. Dio è un grande concetto per i creduloni e i pusillanimi ma nulla più. Dicendo: “Gesù”, questa ragazza mi ha comunicato altro, come di una presenza viva accanto a lei.
Ieri ho celebrato due funerali e come sempre cerco di usare le letture del giorno ma le letture di ieri erano troppo severe, inaccessibili per un’assemblea occasionale come un funerale e una famiglia nel dolore poco familiarizzata con la Parola di Dio. Ho proclamato quindi le letture di oggi. È fondamentale che sappiamo che la fine del cammino che ci riserva il Signore è la pienezza, la gioia, la stabilità.

venerdì 6 luglio 2018

SIAMO ALMENO PRONTI AD ASCOLTARLO? OMELIA DEL PAPA PER LA MESSA DEI MIGRANTI / venerdì XIII° sett. T.O.

Papa Francesco a Lampedusa.

Nel quinto anniversario della sua visita a Lampedusa (il suo primo viaggio) Papa Francesco ha voluto celebrare oggi una Messa per i migranti, con le letture del giorno. Con lo sguardo rivolto a tutte le situazioni presenti ovunque nel mondo intero, il Papa ancora una volta ci aiuta a comprendere le esigenze del Vangelo. Lo ascolteremo come il Pastore Universale che ci ha dato il Signore, oppure diremo: “io non calpesto i poveri e non stermino nessuno, io non c’entro” come quelle persone che passarono accanto all’uomo ferito sulla strada di Gerico e che egli ricorda nell’indirizzo in spagnolo rivolto ai volontari venuti dalla Spagna? (Dopo il testo pronunciato in spagnolo dal Papa do la traduzione italiana).

Omelia del Santo Padre
Voi che calpestate il povero e sterminate gli umili […]. Ecco, verranno giorni in cui manderò la fame nel paese; [...] fame di ascoltare le parole del Signore» (Am 8,4.11).
Il monito del profeta Amos risulta ancora oggi di bruciante attualità. Quanti poveri oggi sono calpestati! Quanti piccoli vengono sterminati! Sono tutti vittime di quella cultura dello scarto che più volte è stata denunciata. E tra questi non posso non annoverare i migranti e i rifugiati, che continuano a bussare alle porte delle Nazioni che godono di maggiore benessere.
Cinque anni fa, durante la mia visita a Lampedusa, ricordando le vittime dei naufragi, mi sono fatto eco del perenne appello all’umana responsabilità: «“Dov’è il tuo fratello? La voce del suo sangue grida fino a me”, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi» (Insegnamenti 1 [2013], vol. 2, 23). Purtroppo le risposte a questo appello, anche se generose, non sono state sufficienti, e ci troviamo oggi a piangere migliaia di morti.

giovedì 5 luglio 2018

CHI E' QUESTO PAZZO CHE GRIDA FUORI DAL SANTUARIO? / giovedì XIII° sett. T.O.

Dal sito della "Comunidad catòlica de Leòn Guanajuato" 

Immaginiamo che uno cominci a gridare fuori alla parrocchia che essa sarà distrutta e i suoi abitanti esiliati per i loro peccati, sacerdoti in testa. Come la prendiamo? Che facciamo? Colui che grida là fuori è un profeta, oppure un agitatore, un povero pazzo? Il responsabile della chiesa, del santuario, che gli chiede di allontanarsi non tiene forse conto, in forza del suo ufficio, del buon ordine e del decoro, della pace spirituale dei fedeli che vengono già con i loro pesi? Non è forse troppo facile denunciare il peccato degli altri, sicuri che qualcosa ci sta sempre?
In sintesi: qual è il peccato di Amasìa, sacerdote di Betel che vuole cacciare Amos?, e: come si fa a riconoscere un vero profeta?

mercoledì 4 luglio 2018

PREFERIRE IL MALE / mercoledì XIII° sett. T.O.


Sappiamo che qualunque sia la santità del prete, mi può assolvere dai miei peccati, mi può dare il Corpo di Cristo. Però non devo adagiarmi su questo. Se la mia partecipazione non è sincera, non è animata da vera fede, il frutto per me è nullo. Amos ce lo dice oggi con parole forti. Non prendiamo sottogamba il suo avvertimento. Il Signore non è onorato da belle liturgie in sé, ma da cuori che si aprono al suo amore e per amore curano la liturgia.
È quello che ci dice ancora più forte il Vangelo con l’episodio degli indemoniati gadareni. La situazione in quella città è molto pesante. Per colpa di questi poveretti non si può nemmeno più passare per quella strada né andare al cimitero. Quindi la loro liberazione, anche costosa, sarebbe oggettivamente un grande beneficio per tutti. Ma le cose vanno diversamente. Perché?

martedì 3 luglio 2018

ESISTE LA COMUNITA' PERFETTA? / 3 luglio San Tommaso


Pellegrini trentini a Lourdes.
Scrivendo agli Efesini san Paolo dice: “In lui (Cristo) tutta la costruzione (la comunità) cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore”. Ho pensato: “di slancio non mi verrebbe da dire che la Chiesa di oggi è ben ordinata, e, anche san Paolo, come fa a dirlo allora sapendo le difficoltà che viveva con le sue comunità che “partoriva di nuovo nel dolore finché non sia formato Cristo in loro” (Galati 4, 19), lui confrontato con coloro che predicano Cristo con spirito di rivalità e intenzioni non pure, trovando orecchi compiacenti e seminando zizzania nella comunità (Filippesi 1,17)?” Oltre ai Galati (chiamati “stolti” da Paolo) e ai Filippesi, ci sono problemi molto grossi a Corinto, e non mancano a Colossi, a Tessalonica, a Roma, ovunque … In parole povere non esiste la comunità idilliaca. Dall’esperienza sappiamo che le “comunità perfette” sono delle Sette, unite sotto un “capo carismatico”  e quando scoppia il sistema di controllo o di seduzione, vengono fuori le cose peggiori.

Cosa ci sta dicendo allora Paolo?

lunedì 2 luglio 2018

GAY PRIDE A POMPEI / sabato 30 giugno e sett. XII° T.O.

Il 30 giugno si ricordano i primi martiri della Chiesa di Roma, memoria molto cara al mio cuore perché, da studente a Roma, abitavo nella Parrocchia dei Santi Protomartiri e avevamo il privilegio di celebrare quel giorno nella cappella a loro dedicata in Vaticano, e anche perché sono il segno che la Chiesa è una comunità e che non basta la testimonianza dei “grandi campioni”. Il fatto che gente comune abbia preferito morire piuttosto che rinnegare la propria fede deve riaccendere nel nostro cuore la volontà di dare per Cristo tutto il nostro possibile, fino alla fine, anche se ci sentiamo miseri.
Oggi c'è stato il Gay Pride a Pompei. Qualche mese fa, il Sindaco di Pompei si era lamentato di essere stato messo davanti al fatto compiuto: tutto deciso, tutto annunciato senza che l’Amministrazione comunale sia stata interpellata. Ha saputo dell’evento dalla Stampa. In suo sostegno c'è stata qualche protesta dei Fratelli d’Italia: “non lasceremo che …” Eravamo in campagna elettorale. Non so se c'è stato poi un seguito. Quello che è certo è che non è bello che chi “lotta contro le discriminazioni” usi lo spauracchio delle “discriminazioni” per imporsi, discriminando di fatto chi non la pensa come loro. Questo per il metodo.
Comunicato della diocesi d Pompei.

Inoltre, credo sinceramente che non sia giusto dire: “ogni amore è uguale” per giustificare le cosiddette “famiglie arcobaleno” che sono invece “famiglie monocolore”, che sarebbe come dire che non sono famiglie ma un’altra cosa. E quindi non siamo d’accordo sui valori, prove scientifiche in mano. Trovo anche strano che sempre facciano vistosamente parte dei Gay Pride travestimenti e atteggiamenti sopra le righe, di cattivo gusto,  provocatori se non persino osceni, e questo non da l'immagine di persone che lottano per diritti civili che possano unire un popolo nel rispetto delle differenze.