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venerdì 30 novembre 2018

SANT'ANDREA, PAURA DELLA MORTE E ANNUNCIO / 30 novembre

Crocifissione di sant'Andrea - Caravaggio.

La Chiesa prega presentando sant’Andrea come annunciatore del Vangelo e pastore. La nostra fede è fondata sull’annuncio della Buona Notizia cioè della morte vinta da Gesù prima nel cuore con la fiducia totale nel Padre suo e nostro, e poi nella carne con la Risurrezione nel suo vero corpo.
Se è così perché l’Annuncio è quasi sparito dalle nostre iniziazioni cristiane, o era per lo più rimasto come un finale glorioso che prova la divinità di Gesù e non come una Redenzione, un cambiamento di rotta per l’Umanità intera? Recitava il Catechismo di san Pio X (n. 72): “La Risurrezione di Cristo si dice il fondamento di nostra religione, perché ci venne data da Gesù Cristo istesso come prova principale di sua divinità e della verità della nostra fede”. Tutto vero ovviamente! ma è detto in una prospettiva statica e giuridica, diversa dall’annuncio degli Apostoli: “Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.” (Rom 10,9; prima lettura). Anzi, molto spesso la stessa fede in Dio era data per scontata e non come un incontro personale con Gesù nella mia storia.

giovedì 29 novembre 2018

CHIESE VUOTE: COSA FARNE IN UNA PROSPETTIVA DI FEDE? UN MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO


Una altra chiesa prossima alla chiusura?

Ieri e oggi,  alla Gregoriana si è tenuto un Convegno sul "problema delle chiese ormai vuote" in tante parti del mondo. Il Papa ha mandato un messaggio così chiaro per esprimere il pensiero costante della Chiesa su questo problema che leggerlo è importante per avere uno sguardo di fede sulle nostre chiese e i vari beni culturali che custodiscono, anche se, grazie a Dio, non abbiamo il problema di dismetterli. Ho solo "snellito" leggermente il testo di Papa Francesco, senza alterarlo. Segnalo anche un articolo di Mons. Ravasi sul tema, su Avvenire del 27 novembre (https://www.avvenire.it/agora/pagine/chies-427281ed42c8497b91b043c9146d7303)

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO
"DIO NON ABITA PIÙ QUI? DISMISSIONE DI LUOGHI DI CULTO
E GESTIONE INTEGRATA DEI BENI CULTURALI ECCLESIASTICI"
[PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA, 29-30 NOVEMBRE 2018]
Al Venerato Fratello Card. Gianfranco Ravasi Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura
… San Paolo VI, Pastore molto sensibile ai valori della cultura, rivolgendosi ai partecipanti a un convegno di archivisti ecclesiastici, affermò che avere cura dei documenti equivale ad avere il culto di Cristo, ad avere il senso della Chiesa, narrando a noi stessi e a chi verrà dopo di noi la storia del «transitus Domini» nel mondo (cfr Discorso agli archivisti ecclesiastici, 26 settembre 1963). Questa felice espressione naturalmente può essere estesa a tutti i beni culturali della Chiesa.
Anche San Giovanni Paolo II, particolarmente attento alla rilevanza pastorale dell’arte e dei beni culturali, ebbe a dire: «Nel formulare i loro progetti pastorali, le Chiese locali non mancheranno di utilizzare adeguatamente i propri beni culturali. Questi, infatti, hanno una singolare capacità di spingere le persone a una più viva percezione dei valori dello spirito e, testimoniando in vario modo la presenza di Dio nella storia degli uomini e nella vita della Chiesa, dispongono gli animi all'accoglimento della novità evangelica» (Discorso all’Assemblea Plenaria della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, 31 marzo 2000).

29 NOVEMBRE: DEI SANTI MOLTO DIVERSI / giovedì XXXIV° sett. T.O.

san Vincenzo Romano.
Tutti i santi francescani.

Oggi la Chiesa di Napoli ricorda con grande gioia san Vincenzo Romano prete e parroco napoletano dichiarato santo il 14 ottobre scorso. A cavallo tra il settecento e l’ottocento visse e operò a Torre del Greco, zelante in tutti i campi del ministero sacerdotale, dal suo impegno di predicatore della Parola di Dio e di catechista alle molteplici opere di carità e di devozione. La sua fede nella potenza della Parola di Dio e nella capacità anche degli umili di trarne profitto non erano così comuni all’epoca sia tra il clero che tra i fedeli. È patrono speciale dei preti della diocesi di Napoli. Finora l’unico parroco santo era il Curato d’Ars, patrono di tutti i sacerdoti sia secolari che religiosi.
Il 29 novembre c'è un’altra ricorrenza anch'essa menzionata solo in un calendario particolare: la festa di tutti i santi dei vari ordini francescani.

mercoledì 28 novembre 2018

PRIMI FREDDI, RISPARMIO, CURA DEL CREATO


fonte immagine:  La Repubblica.
I primi freddi, l’inverno che si avvicina e gli eventi climatici estremi che hanno devastato l’Italia e altre parti del mondo in questo periodo ci obbligano a pensare a cosa possiamo fare per moderare i nostri consumi di energia. Infatti otteniamo energia principalmente da risorse fossili: carbone, petrolio, gas. Sono le più inquinanti che producono gas serra e aumentano il riscaldamento globale. In questi giorni un rapporto di 15 agenzie ufficiali degli USA ha calcolato che queste devastazioni potranno ridurre la ricchezza globale del popolo americano del 10% in un prossimo futuro! Anche se, come sostiene qualcuno, andando contro il parere di tutta la comunità scientifica, il cambiamento climatico non è prodotto dalle attività umane, non si può negare che ci sia un vero e veloce cambiamento climatico. Ogni anno le sorgenti dei fiumi himalayani si allontanano di più di 10 metri a causa dello scioglimento dei ghiacciai che le alimentano. Se questi ghiacciai dovessero scomparire sarebbe una catastrofe per milioni e milioni e di persone ed di ecosistemi che dipendono da questi fiumi. Quindi dobbiamo fare tutto il possibile per limitare e invertire l’effetto serra sul nostro pianeta. Anche l’elettricità che consumiamo viene prodotto principalmente da petrolio, gas o carbone.

Ecco dieci regole per risparmiare sul riscaldamento diffuse già da vari anni dal ministero dello Sviluppo Economico e dell’ENEA:

martedì 27 novembre 2018

VIENE LA TUA FINE / martedì XXXIV° sett. T.O.



Il Signore ci annuncia la fine, la tua fine. Non sei eterno. Beato tu che credi in Dio. Puoi affrontare la tua fine con pace, o almeno con una Parola che ti custodisce e ti da forza. I Testimoni di Geova annunciano la fine del mondo sfruttando le paure della gente e ingannandoli. Tante volte hanno annunciato con date precise la fine di “questo sistema di cose” e molti creduloni e persone vulnerabili, senza spirito critico, ci hanno creduto. Adesso non osano più farlo ma ingannano ancora le persone con i “segni della fine”: i terremoti, le guerre, la cattiva politica, gli scandali nella Chiesa, i tumori, l’inquinamento, ecc. Peccato che Gesù dica il contrario. Gesù dice che ci saranno guerre e rivoluzioni, si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche addirittura fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo, ma non dobbiamo terrorizzarci perché non è ancora la fine.

lunedì 26 novembre 2018

CHI SONO QUESTI CENTOQUARANTAQUATTROMILA ? / lunedì XXXIV° sett. T.O.



Chi sono i centoquarantaquattromila? Sappiamo che quel numero è simbolico indicando una pienezza di pienezza: 12 x 12 x 1000! Cioè, possiamo, anzi, dobbiamo far parte di quel numero un giorno. Ma come arrivarci?
Sono quelli che seguono l’Agnello ovunque va, non quelli e quelle che pretendono che l’Agnello vada ovunque vogliono loro e faccia la loro volontà.
Certamente assomigliano a questa vedova così povera con i suoi due spiccioli che però Gesù nota ed elogia perché ha dato tutto quello che aveva, la sua stessa vita in sacrificio di soave odore al Signore. D’altronde la Vergine Maria non fa pure lei parte di questi centoquarantaquattromila? Certamente. Anche se la Vergine Maria non ha bisogno di tante presentazioni è bello ricordare che è la Vergine obbediente fino al dono di tutta la sua vita e si riconosce povera e misera davanti al suo Signore (Luca 1,38-53). Ed è bello sapere che saremo sempre in sua compagnia.
Buttiamo la nostra vita oggi al servizio del Signore.

Prima lettura
Ap 14,1-3.4-5
Recavano scritto sulla fronte il nome di Cristo e il nome del Padre suo.

domenica 25 novembre 2018

CRISTO RE, MA QUALE RE? / XXXIV° Domenica T.O.

Uno simile a un figlio dell'uomo.

L’uomo ha perso il paradiso con il peccato di Adamo e da allora vive una vita tribolata. Il Profeta Daniele nella prima lettura ci presenta il popolo d'Israele in esilio, l’umiliazione e le sofferenze provocate da violenza e guerre che rende difficile la vita dei piccoli che vorrebbero una esistenza pacifica e giusta, operosa e impegnata nel buon vicinato, e invece sono sempre minacciati dalle passioni dei grandi di questo mondo. Il figlio dell’uomo della profezia indica chiaramente che la pace e la giustizia sono un dono di Dio. Daniele immaginava un regno spirituale portato da questo figlio dell’uomo? Se Gesù dice che molti profeti e re avrebbero voluto vedere e ascoltare ciò che vedono e ascoltano i discepoli, eppure essi si immaginavano, che egli avrebbe portato un regno politico, è più che chiaro che anche Daniele immagina anche lui che Dio salverà il popolo con un regno politico, guidato da un regnante eterno che farà leggi giuste e le farà applicare. In fondo è quello che tutti sperano anche oggi. Però, pur imperfetta, la fiducia che propone Daniele in un Dio che non abbandona nella sofferenza e la tribolazione e asciugherà ogni lacrima, che ricompenserà dalle ingiustizie subite, ha una forza consolatoria enorme e autentica. Orientare la nostra speranza verso Dio che un giorno aggiusterà tutto, da la forza di rimanere miti e retti nella vita quotidiana.

venerdì 23 novembre 2018

MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO 4/4

Appeso al muro nell'ufficio degli psichiatri dell'OPG.
Il cristiano concorda pienamente, leggendo con la speranza che gli viene da colui che si è fatto
debolezza per noi, portandoci e grazia su grazia, e la potenza della Risurrezione.

7.     La Chiesa costata che malattia mentale e possessione hanno manifestazioni che si assomigliano spesso: infatti il demonio turba la mente fino a distruggerla, per cui alcune manifestazioni di malattia mentale possono essere  scambiate per attacchi demoniaci e vice versa. Ci sono però alcune caratteristiche particolari del disturbo demoniaco:
Una caratteristica eccezionale e molto facile da riconoscere è la glossolalia. Cioè, se qualcuno si mette a parlare correttamente in lingue da lui sconosciute, come per esempio il latino, ecc., Una lingua è troppo complessa perché qualcuno di colpo possa averla imparata e mettersi a parlarla o scriverla. Siccome Dio non fa cose da baraccone, si pensa allora allo spirito maligno. Il “parlare in lingue” dei carismatici è diverso. È una nenia, un canto armonioso creato dallo Spirito Santo nella preghiera, non una lingua vera e propria. Il giorno di Pentecoste, invece, gli apostoli parlavano la loro lingua materna e tramite lo Spirito Santo chi ascoltava comprendeva nella propria lingua. Ci sono casi simili, per esempio padre Pio che conosceva solo l’italiano e il dialetto e ha confessato molti stranieri che l’hanno capito benissimo.

giovedì 22 novembre 2018

MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO 3 / 4

 Senza nome, autore sconosciuto - OPG

4.     Capita a tutti di sentirsi attaccati intimamente dal male, da un presenza oscura. Ora vorremmo essere solo luce e quindi abbiamo tendenza a rinnegare quello che sentiamo negativo invece di farlo emergere. Se provo odio per una persona cara, oppure per la mamma, i figli, ecc., sembra mostruoso e inaccettabile. Se credo che sia il demonio a parlare in me, mi credo attaccato da lui, sento la sua presenza, la sua voce, ecc., a maggior ragione vorrò allontanare questa “presenza”. Invece, dirò  tranquillamente al presunto demonio: “vieni con me al Signore Gesù”.  Se si tratta veramente del demonio il ricorso fiducioso al Signore lo indebolirà sempre di più. Se è un conflitto interiore che si manifesta in uno sdoppiamento (due parti di me che sento come due entità separate: io e il demonio), porterò la mia “parte oscura”, sofferente, al Signore che mi accoglierà tutto intero e mi aiuterà nel processo di accettazione e di guarigione della parte oscura o malata. Non avrò bisogno di rinnegare una parte di me pur desiderando vivere nella luce. Questo atteggiamento è fondato sulla fede. In Isaia (30,15) c'è un versetto meraviglioso: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza». Purtroppo Isaia aggiunge mestamente: “Ma voi non avete voluto”.

mercoledì 21 novembre 2018

MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DIAVOLO 2 / 4

Questo bellissimo quadro fatto da un maestro era presente all'OPG e rappresenta la sofferenza psichica
ma potrebbe essere interpretato in senso religioso come una visione del purgatorio:
la sofferenza è molto profonda ma sulle sbarre della prigione germoglia la sofferenza.

2.      Dio si rivela sopratutto attraverso la sua azione, in particolare a favore degli uomini. L’azione di Dio può essere materiale e spirituale. L’uomo può quindi ricevere, oltre alle grazie materiali, delle grazie spirituali che guariscono, illuminano, potenziano, migliorano l’uomo nel profondo suscitando abitualmente ma non obbligatoriamente anche emozioni, sensazioni, immagini, ecc.
Quando una emozione, sensazione, immagine, viene da Dio? Dio agisce e dona grazie all’uomo solo in vista della sua salvezza. Anche nel caso di  aspetti meravigliosi, i prodigi (dynamis) di Dio sono principalmente dei segni (semeion) per la fede. Senza questa dimensione la Chiesa non è interessata a un prodigio e se non trova la firma divina guarda con sospetto qualsiasi prodigio o esperienza particolare.

martedì 20 novembre 2018

MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO 1 / 4

Ricoverati nella Cappella dell'OPG a Secondigliano.


Sabato prossimo ci sarà un convegno per i quarant’anni della Legge Basaglia che ha chiuso i manicomi in Italia. In quanto ex cappellano dell’OPG di Napoli dovrei darvi una mia testimonianza. 
Mi sono rituffato attraverso il blog degli amici dell’OPG di Napoli (amiciopg.blogspot.com) in quell'ambiente, nelle cose belle che abbiamo fatto, in alcune sofferenze che hanno lasciato un segno profondo. Ripropongo un tema specifico sul quale avevo scritto appunti: MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO.
Non è così raro, anche se non si tratta della maggioranza, che l’ammalato psichico si senta perseguitato dal demonio. All'occasione di una conversazione con gli psichiatri dell'OPG sulla posizione della Chiesa riguardo a questi problemi ho scritto alcuni appunti. Serve al nostro dialogo di lavoro anche con il personale più semplice ma più a contatto con i ricoverati come gli O.S.A. Devo dire che con il loro tanto buon senso e il loro cuore aperto alla sofferenza di questi fratelli, la loro posizione è molto sana e positiva per i ricoverati.
MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO.
1.      La Chiesa crede in un Unico Spirito Creatore, quindi senza paragone con ogni altra entità perché l’atto di creare implica un salto assoluto tra Creatore e creatura: la trascendenza. Se non si rivela liberamente, Dio non è accessibile in modo diretto all’intelligenza umana, ma solo in modo “negativo”: io sono mortale e Dio è im-mortale, io sono finito, Dio è in-finito..
Quindi lo spirito del male, gli angeli ribelli a cui crede la Chiesa in fedeltà al Vangelo non è assolutamente paragonabile a Dio (meno di un granellino di sabbia diceva un santo) e il male che può esercitare non può sopraffare la protezione accordata da Dio sopratutto quando viene richiesta con fede dall’uomo. Anzi, Dio protegge al di là delle nostre richieste. Anche se la presenza del male nel mondo è imponente, la vittoria finale sarà di Dio e di chi si fida di Lui. Il male che esercita satana non può avvenire al di là di ciò che Dio permette.

lunedì 19 novembre 2018

SI PUO' LODARE DIO PER LA CROCE? / Lunedì XXXIII° sett. T.O.



Carl Heinrich Bloch - Il cieco di Gerico.
Questo quadro è pieno di finezza e di vita, anche nei particolari dei personaggi  in secondo piano.
L’esperienza dice che, nella vita spirituale, non è così facile, sopratutto non è così comune conservare il primo amore (prima lettura). Per questo papa Francesco ai religiosi, parlando ai Superiori generali, gente che ha saputo affrontare e anche risolvere molti problemi e assumere tante responsabilità, ricorda che la preghiera è mettersi di fronte a “Colui che ti ha chiamato”, di fronte al primo amore che può essere impolverato da tanta fatica e da tanta esperienza della propria indegnità.
Si può essere scandalizzati, in maniera eclatante oppure sorda, come un fondo di tristezza che condiziona in modo silente ma reale tutta la vita, divorando tante energie e ogni entusiasmo.

domenica 18 novembre 2018

L'ANGOSCIA TRASFORMATA IN SALVEZZA / XXXIII° DOM. T.O.



Nella prima lettura e nel Vangelo si parla di angoscia e di segni paurosi eccezionali. Noi siamo sensibili a queste parole e il nostro cuore reagisce con il timore. Siccome Dio è sopra l’uomo siamo sgomenti dal fatto che questi grandi avvenimenti ci coinvolgano e Dio non faccia nulla per garantirci una tranquillità più a nostra misura.
È chiaro che la vita è molto più tragica di quanto vorremmo. E spesso dobbiamo riconoscere che sono proprio gli uomini al potere che causano grandi disastri, grandi sofferenze.
Ed ecco che il credente, l’uomo con l’orecchio aperto scopre che in questo annuncio di Daniele c'è una presentazione onesta e non mielosa della Storia reale ma che nelle difficoltà più grandi Dio salva il suo popolo, salva coloro che ha scritto nel libro della vita. Il credente scopre che Gesù gli assicura che radunerà i suoi eletti e nessuno andrà perduto per lontano che si trovi e si senta smarrito.
Anzi Gesù osa questa immagine: paragona le grandi catastrofi e persecuzioni alla primavera, la stagione dei fiori e della promessa dei frutti, della bellezza, e dell’amore.  Veramente la fede cambia la vita e attraverso i credenti, cambia la Storia.
Dio opera sempre, per la nostra salvezza e ci porta la pace.

Prima Lettura   Dn 12, 1-3
In quel tempo sarà salvato il tuo popolo.

venerdì 16 novembre 2018

COME AI GIORNI DI LOT: L'ILLUSIONE DELLA SALVEZZA / venerdì XXXII° sett. T.O.

Abramo contempla la distruzione di Sodoma e Gomorra.

Secondo le letture di oggi, ci sono molti uomini, e anche molti cristiani, che non vivono nella verità, vivono nell’illusione della salvezza. Sono almeno di due tipi:
Ci sono quelli della Gnosi e delle molte spiritualità false, che si creano un Dio a loro gusto. San Giovanni ne parla nella sua seconda lettera, presentando il legame inscindibile tra verità, obbedienza ai comandamenti e amore. A questo aggiunge il riferimento a Gesù venuto nella carne. Chi vive una fede sentimentale o al proprio gusto, si inventa un Dio secondo le sue idee, a sua misura, un idolo. Chi confonde amore con i sentimenti o con le idee, le teorie, non comprende la bellezza dell’Incarnazione, nella sua potenza e pura semplicità. Appena la realtà contraddice le idee che si è fatto su Dio egli sfocia il più spesso nelle solite domande tipo: “perché Dio ha fatto …?”, “ perché Dio non ha fatto…?”, “io pensavo che Dio…”, “dove stava Dio?”. Ora Dio è Dio, è l’Unico. Per esprimere questo la Scrittura usa spesso l’immagine del vasaio e della creta. Dice il profeta Isaia: “Quanto siete perversi! Forse che il vasaio è stimato pari alla creta? Un oggetto può dire del suo autore: «Non mi ha fatto lui»? E un vaso può dire del vasaio: «Non capisce»?” (Is 29:16; vedi anche  Is 45:9, Sap 15:7, Sir 33:13, Ger 18:4; 18,6). Chi rifiuta Gesù nella carne, cioè il Dio che si rivela come ha voluto e come realmente è, per san Giovanni rifiuta la dottrina, rifiuta il Mistero che salva. La verità e il buon senso dell’Incarnazione ci devono guidare sempre. Diceva santa Teresa d’Avila che non ci si deve mai allontanare dalla Santa Umanità di Gesù perché tutto si trova in essa.

giovedì 15 novembre 2018

UNA RIVELAZIONE CHE CAMBIA TUTTO ! DIO ABITA IN MEZZO A NOI E TUTTI GLI UOMINI SONO UGUALI / giovedì XXXII° sett. T.O.

Filemone abbraccia Onesimo.

C'è chi va cercando Dio lontano mentre sta accanto a lui, dentro la sua vita, la sua storia. È talmente potente questo movimento di cercare fuori ciò che sta dentro che i pellegrinaggi sono un fenomeno presente in tutti i popoli e in tutte le religioni. Il Pellegrinaggio alla Mecca è un pilastro della fede islamica. Anche se chi non ha i mezzi è scusato, il prestigio dello Hajjy, colui che è andato in pellegrinaggio alla Mecca, è indiscusso nell’Islam. Anche Dio ha chiesto ad Abramo di allontanarsi dal suo ambiente, dalla sicurezza che gli dava la sua parentela. Non è certo stato una gita verso un luogo già conosciuto, partendo di pomeriggio per tornare la sera, ma una vera avventura della vita, giocandosi tutto, guidato da Dio. Certi “pellegrinaggi” invece potrebbero sembrare più una distrazione, una boccata d’aria contro il grigiore del dovere quotidiano che un vero cammino religioso. Eppure il fatto di “lasciare”, di “mettersi in cammino” fisicamente può aiutare la preghiera e l’interiorizzazione della fede. Oltre ad uno spiccato mio gusto per i viaggi e per il “cambiare aria”, i pellegrinaggi mi hanno veramente aiutato nel cammino di fede. Infatti il Signore continua ad usare i santuari e i luoghi di autentiche apparizioni. Ma una certa frenesia di “andare di quà” e “andare di là”, di correre appena si sente parlare di apparizioni, di cercare “segni” col naso in su verso il cielo dimostra solo che si ha una fede poco matura. Il Vangelo ce lo ricorda oggi.

mercoledì 14 novembre 2018

MA COME PUOI DIRMI: "SOTTOMETTITI!" / mercoledì XXXII° sett. T.O.

Comunità dei Monaci di Thibirine (Algeria) che saranno beatificati il prossimo 8 dicembre.

Come accettare la prima lettura di oggi? In particolare come fare ingoiare l’amara pillola della parola “sottomissione” a questa nostra generazione? Chi mi governa è forse meglio di me? Spesso la Storia ha dimostrato che chi governa – anche quando parte da buoni sentimenti e propositi – è rapidamente governato lui stesso da un ego gonfiato, da orgoglio ed egoismo,  quando non dal senso di onnipotenza che può finire in delirio.
Al tempo di Paolo questa era la situazione generale: i sovrani orientali erano divinizzati. Proprio al momento in cui il capo dello Stato più grande, potente, ricco, moderno, quello romano, vuole essere divinizzato anche lui, Dio dà il segno opposto, incarnandosi nell’umiltà! E nessuno più di un ebreo come Paolo poteva sentire ripugnanza di fronte all’autoesaltazione dell’uomo e al suo dominio su altri uomini, ancor più dopo aver conosciuto Cristo.

martedì 13 novembre 2018

QUALE CATTIVA NOTIZIA VUOI ASCOLTARE PER PRIMO? /



La prima “cattiva notizia”è che sei un servo inutile, la seconda è che morirai e la terza è che il Signore ti giudicherà.
Tra ieri e oggi san Paolo da indicazioni a Tito su come devono vivere i cristiani nel loro rapporto con il mondo e all’interno della comunità. Ieri tratteggiava la figura del vescovo e papa Francesco sottolineava che esso deve essere umile, non arrogante, ospitale, servizievole. Un particolare ci può sembrare strano: il vescovo deve essere "uomo di una sola donna" e viene giudicato anche da come si comportano i suoi figli. Infatti i responsabili di comunità di allora era tutti sposati o quasi. “Di una sola donna” significa che se è vedovo non si risposa. Per essere vescovo deve avere una maturità umana e affettiva che fa che se perde l’amore della sua giovinezza, sublima tutto questo nell’amore di Cristo e della comunità che guida. Il riferimento alla famiglia del vescovo non è solo un riferimento storico sulla vita delle prime comunità cristiane ma anche della natura essenzialmente famigliare e comunitaria del Cristianesimo. Infatti anche gli anziani della comunità, uomini e donne, devono sentire anche loro l’obbligo di dare il buon esempio ai giovani e alle giovani e di insegnare loro le virtù cristiane, la prudenza, l’amore per la propria famiglia, il servire senza sosta, da servo inutile. I laici devono preoccuparsi di educare i giovani nella fede e in particolare i genitori i figli, i nonni i loro nipoti! Da tutti è esigita la sobrietà e la mortificazione in tutti gli aspetti della vita.
Come può essere attraente un tale tenore di vita? Come ha potuto diffondersi il Cristianesimo predicato da Paolo?

lunedì 12 novembre 2018

GRAZIE VEDOVA, SEI TUTTI NOI! / XXXII° domenica T.O.


Obolo della Vedova - Sant'Apollinare, Ravenna.
Le due vedove di questa domenica sono un esempio di generosità che ci fa confrontare con la nostra (mia e tua) tirchieria materiale e spirituale. Non mormorano contro la vita e contro Dio, danno e condividono tutto.
Nel modo di gestire i beni che ci sono stati affidati non è esclusa la riflessione. Non si tratta di buttare i soldi, né di sprecare. Ma loro ci indicano lo spirito che ci deve guidare.
C'è un altro aspetto che ci può incoraggiare.
Tante volte la povertà dei nostri mezzi, delle nostre doti, ci frenano nella generosità. Non ce la farò mai, non sarà abbastanza bello, non sarà apprezzato, non basterà a risolvere il problema, inutile … invece questa povera vedova dona e Gesù lo vede. La mia generosità così umile e oscura non passa inosservata a Dio che risponde facendo scendere le sue benedizioni. Anzi, attraverso lo sguardo di Gesù anche noi vediamo e quel gesto raggiunge una fecondità spirituale e pratica straordinaria: quante generosità ha ispirato, quanti soldi ha mobilizzato, quante opere ha finanziato, quanti scoraggiamenti ha risollevato questa povera e sconosciuta vedova ebrea?

domenica 11 novembre 2018

CENTENARIO DELL'ARMISTIZIO, NOTTE DEI CRISTALLI, LEGGI RAZZIALI - RESISTERE.

Una strada in una città tedesca dopo la notte dei cristalli.

Cento anni fa, l’11 novembre, giorno della festa di san Martino, patrono della Francia, fu firmato l’armistizio della Grande Guerra che aveva causato un milione di morti. Dal lato italiano era già firmato dal 4 novembre dopo 700 000 morti. Oggi parliamo con piena convinzione di “Inutile Strage” secondo le parole del Papa di allora, Benedetto XV. Però quella prima guerra mondiale ebbe luogo. Uscendone tutti dicevano: “mai più”, i francesi la chiamavano in un senso di rifiuto e di scaramanzia “La Der des der” espressione che sarebbe per “la dernière des dernières”, cioè l’Ultima guerra in assoluto. Quarant’anni prima c'era stato la guerra franco prussiana con le sue distruzioni e i suoi lutti. Appena vent’anni dopo iniziò la seconda guerra mondiale con centinaia di milioni di morti, la rivoluzione bolscevica in Russia e il suo regime di terrore, per parlare solo dei conflitti più conosciuti. Ottant’anni fa dopo un lungo processo di colpevolizzazione e di emarginazione degli ebrei ebbe luogo la “notte dei cristalli” in Germania che segnò l’inizio della Shoah, del piano di sterminio del popolo ebraico. Non c'era solo la Germania. Lo stesso anno, prima con una serie di decreti, si introdussero le leggi razziali in Italia e anche in altri paesi europei - tra  cui la Francia - si estendeva l’antisemitismo.
Molti ebrei che fuggivano le persecuzioni in Europa andando oltre atlantico furono respinti dagli Usa, dall’Argentina, ecc. C'erano ancora gli effetti della crisi del 1929 e ogni governo pensava ai suoi elettori, ai suoi disoccupati, ecc. Due giorni fa il Canada ha chiesto ufficialmente scusa agli ebrei per una nave di fuggitivi respinti. Ottant’anni dopo.

sabato 10 novembre 2018

ASIA BIBI

2016, Papa Francesco incontra la famiglia di Asia Bibi.
Da sinistra Joseph Nadeem,  Ashiq Masih marito di Asia Bibi e una figlia. (Asia News)


Continuiamo a pregare per Asia Bibi, la sua famiglia e tutti i cristiani minacciati nel mondo. Preghiamo anche per quei musulmani retti che hanno difeso e difendono i cristiani perseguitati. L’avvocato di Asia Bibi che è fuggito perché minacciato di morte, i Giudici che hanno assolto la nostra coraggiosa sorella cristiana perché la sua condanna era fondata su testimonianze contraddittorie e segnate dal pregiudizio e l’emotività che portano al fanatismo, il Primo Ministro pakistano Imran Khan che ha difeso l’operato dei giudici, sono tutti musulmani e sicuramente più fedeli ai dettami della loro religione di quei violenti che hanno orchestrato disordini di piazza. Solo Gesù ha proposto un’adorazione di Dio che sradichi totalmente la violenza.

venerdì 9 novembre 2018

VOI SIETE TEMPIO DI DIO / Dedicazione della Basilica del Laterano - 9 novembre

Celebrazione in san Giovanni in Laterano.


Giorni fa un amico mi diceva che sente più fredda una cappella dove non c'è il Santissimo Sacramento. Credo che sia una sensazione autentica e non solo sentimentale. Infatti il culto eucaristico fuori dalla celebrazione è nato in modo carismatico. Stare vicino a quel Sacramento della presenza di Cristo fa bene.
Eppure san Paolo non ce ne parla, e neppure Gesù. Ci parlano di un’altra presenza reale, quella del Corpo di Cristo, cioè i cristiani, ogni comunità cristiana. Per Corpo di Cristo san Paolo intende la comunità, i credenti (“Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”). In quel tempo non ci sono tabernacoli né conservazione delle specie eucaristiche dopo la celebrazione, ma solo il portare il pane eucaristicizzato agli ammalati e ai carcerati. Quindi si crede fermamente che quel pane è il corpo di Cristo e che rimane tale dopo la fine della celebrazione, però, di regola, non si conserva. Il vero corpo di Cristo è la comunità nutrita della sua parola e del suo corpo e sangue sacramentali.

giovedì 8 novembre 2018

SENZA PIU' FOSCHIA! / giovedì XXXI° sett. T.O.


Anania apre gli occhi a Saulo - Pietro da Cortona, convento dei Cappuccini.
San Paolo era pieno di zelo, cosciente dell’importanza del servire Dio e delle sue promesse. Su questo punto di vista si sentiva un privilegiato fin dalla sua nascita. Eppure, qualcosa non funzionava. Questa sua tensione di fronte a Dio non colmava il suo cuore, non lo pacificava. Anzi. Più si impegnava più vedeva che molti non seguivano a dovere la Legge, nemmeno se richiamati, anzi, sempre da qualche parte sorgevano proposte empie, errate. L’impegno di dover raccogliere tutti nell’obbedienza alla Legge per conquistare tutta l’umanità a Dio generava invece sempre più esclusi, diventava un compito impossibile. Tutti i privilegi di Paolo, la sua eccellente formazione, lo portavano sempre più lontano dalla metà, perché non aveva lo Spirito giusto. Per questo, in Gesù che compie la Legge e dona gratuitamente lo Spirito atteso, Paolo considera tutto quello che ha ricevuto prima come spazzatura, perdita. Non che la sua formazione sia spazzatura o perdita. Ma vede che, ricevendo lo Spirito Santo, il più ignorante dei pagani, in un attimo, comprende meglio il disegno di Dio di lui prima della conversione. Dopo, illuminato dalla sublimità della conoscenza di Cristo, saprà usare bene la sua formazione anteriore, in particolare la sua conoscenza della Scrittura, e vedere il filo dell’ispirazione che conduce i veri progressi della riflessione dei Maestri d’Israele e non perdersi più nei particolari aggiunti dall’uomo (Galati capitolo 4).

mercoledì 7 novembre 2018

MA QUESTI CRISTIANI CHE TIPI SONO?



Com'è il cristiano? La prima cosa che ne dice san Paolo è che è innanzitutto obbediente, addirittura di più se l’apostolo è assente! Come mai? Perché con l’Apostolo presente sono più rilassato cioè so che potrà correggermi o sciogliere un mio dubbio, ma lui assente devo essere ancora più attento a non sbagliare. La ragione di fondo dell’obbedienza del cristiano è che bisogna dedicarsi alla salvezza “metà fòbou kaì tròmou”, con timore e tremore, oppure come dice la nuova traduzione “con rispetto e timore”. Comunque è una cosa molto seria proprio perché Dio stesso mi ha eletto e mi avvolge del suo amore particolare.

martedì 6 novembre 2018

LE BELLE PAROLE ESIGONO CONCRETEZZA / martedì XXXI° sett. T.O.



Le belle parole esigono di diventare concretezza. Al fariseo che sembra aspettare con ansia il Regno di Dio Gesù mostra con una parabola come spesso non rispondiamo agli inviti che Dio ci rivolge giorno dopo giorno e che sono le tappe indispensabili verso il Regno.
I due primi invitati non vengono alla cena per futili motivi. Potevano aspettare l’indomani per andare ai loro affari, non cambiava nulla. Invece perdono l’invito di Dio perché mettono le loro cose concretamente al di sopra di tutto. In fondo ne sono coscienti e chiedono di essere scusati.

lunedì 5 novembre 2018

UN INVITATO VERAMENTE SCOMODO / lunedì XXXI° sett. T.O.

Joey Velasco per il "Hapag Asa Feeding Program" che dona pranzi e lezioni di catechismo ai bambini malnutriti.

Gesù è veramente un invitato scomodo. Pensaci due volte prima di invitarlo a cena in casa tua. Prima criticherà in modo soft, ma comprensibile a tutti, la vanità dei tuoi invitati. Poi ti dirà che hai sbagliato ad invitare i tuoi amici e parenti, ma piuttosto dovevi invitare “poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti”. Così – aggiunge – avrai la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti. Ma nel frattempo?

domenica 4 novembre 2018

ASCOLTARE PER ESSERE FELICE / XXXI° domenica T.O.

Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno.

Un Vangelo sconcertante. Gesù viene interrogato su qual è il più grande tra i comandamenti. Siamo in un contesto in cui si cerca di prendere Gesù in fallo. Egli da una risposta che può sembrare ovvia. Infatti Gesù risponde con lo Shemà, una professione di fede che gli ebrei recitano quotidianamente. Lo scriba che lo interroga approva e Gesù di rimando conferma che quell’uomo ha parlato saggiamente. Tutto ovvio dunque, quasi inutile potremmo dire.
Infatti perché fare tali domande? E perché questa conclusione: “E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo”?

sabato 3 novembre 2018

EVANGELIZZAZIONE E PRE-EVANGELIZZAZIONE / sabato XXX° sett. T.O.

Gesù nel vangelo mette in guardia di non scegliere i primi posti.


Gesù nel Vangelo fa pre-evangelizzazione. Parte, come quasi sempre, dal punto in cui si trovano i suoi interlocutori. In questo caso essi scelgono i posti che li fa apparire più importanti. Come può ascoltare la Parola di Dio uno che cerca i primi posti?
San Paolo invece parla di evangelizzazione: la base di tutto è Cristo, crocifisso per amore in espiazione per i peccati di tutto il mondo, abbassato in quella morte infame e risorto, costituito Signore e Giudice dei vivi e dei morti. L’importante è che se ne parli, affinché ognuno possa misurarsi con questa notizia e scegliere. Quante volte si dice di una buona soluzione: “purtroppo pochi lo sanno”, “questa cosa è poco conosciuta”. In quel tempo chi poteva solo immaginare un avvenimento così straordinario, cioè che uno accetti di essere crocifisso per tutti i peccati dell’umanità e che la morte sia vinta? Chi poteva solo pensare che la via della salvezza fosse accettare questo amore gratuito e seguire gli insegnamenti di questo Gesù? Era necessario farlo conoscere, perché non si poteva inventare. Allora san Paolo afferma che anche se lo fa con un doppio fine, chiunque annuncia Cristo costituisce un bene. Certo, il suo incontro con Gesù l’ha trasformato e la sua vita lo testimonia, ma la base di questa trasformazione non è il suo sforzo di osservare con zelo i precetti come faceva prima, ma l’essersi sentito amato gratuitamente nel suo peccato e invitato ad affidarsi a questo amore.
Questa generazione non conosce Cristo, ha bisogno di conoscere l’amore gratuito e liberante di Dio nel suo Figlio Gesù Cristo. Ieri ho sentito tanta gioia nel vedere i volti più distesi e illuminati di un piccolo gruppo di persone che hanno creduto all’amore di Dio. Eppure qualcuno era già un frequentatore di chiesa e abituato a pregare.

Prima Lettura  Fil 1, 18b-26
Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 

VI°: NON COMMETTERE ADULTERIO

Guido Reni - La moglie di Putifar tenta Giuseppe.

Mentre le letture della Messa ci presentavano l'insegnamento di san Paolo sul matrimonio in occasione della sua lettera agli Efesini, papa Francesco faceva catechesi sullo stesso argomento durante le udienze del mercoledì. Eccone il testo. Come ha detto lo Spirito Santo al giovane Agostino: prendi e leggi!:

Catechesi del Papa sui Comandamenti, 11: Non commettere adulterio
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel nostro itinerario di catechesi sui Comandamenti arriviamo oggi alla Sesta Parola, che riguarda la dimensione affettiva e sessuale, e recita: «Non commettere adulterio».
Il richiamo immediato è alla fedeltà, e in effetti nessun rapporto umano è autentico senza fedeltà e lealtà.
Non si può amare solo finché “conviene”; l’amore si manifesta proprio oltre la soglia del proprio tornaconto, quando si dona tutto senza riserve. Come afferma il Catechismo: «L’amore vuole essere definitivo. Non può essere “fino a nuovo ordine”» (n. 1646). La fedeltà è la caratteristica della relazione umana libera, matura, responsabile. Anche un amico si dimostra autentico perché resta tale in qualunque evenienza, altrimenti non è un amico. Cristo rivela l’amore autentico, Lui che vive dell’amore sconfinato del Padre, e in forza di questo è l’Amico fedele che ci accoglie anche quando sbagliamo e vuole sempre il nostro bene, anche quando non lo meritiamo.
L’essere umano ha bisogno di essere amato senza condizioni, e chi non riceve questa accoglienza porta in sé una certa incompletezza, spesso senza saperlo. Il cuore umano cerca di riempire questo vuoto con dei surrogati, accettando compromessi e mediocrità che dell’amore hanno solo un vago sapore. Il rischio è quello di chiamare “amore” delle relazioni acerbe e immature, con l’illusione di trovare luce di vita in qualcosa che, nel migliore dei casi, ne è solo un riflesso.

venerdì 2 novembre 2018

LA SANTITA' E' NECESSARIA / 2 novembre, commemorazione dei fedeli defunti


Catherine Lassagne - Arsnet, sito del Santuario di Ars.

Pregando per i nostri defunti preghiamo per dei vivi ancora toccati dalla morte dalla quale aspirano a liberarsi al più presto. Perché finalmente hanno capito: era meglio vivere il Vangelo fino in fondo confidando in Dio che non ha mai schiacciato nessuno ma chiede solo fiducia ancora e ancora e ancora.

giovedì 1 novembre 2018

CI CREDI ANCORA ALLA SANTITA'? / 1° Novembre, Festa di Tutti i Santi



Tutti i Santi! Che consolazione sapere che molti, moltissimi hanno vinto la battaglia della Vita lavando le loro vesti nel sangue dell’Agnello e la godono nell’Amore di Dio per sempre. Se ce l’hanno fatta loro, anche noi possiamo farcela.
La devozione comune celebra o piange piuttosto la morte, mentre noi cristiani, anche il 2 novembre, “giorno dei morti”, ricordiamo i vivi, quelli che sono nell’anticamera del paradiso. Halloween non migliora la prospettiva purtroppo.
Ma perché questo? Forse un po’ perché anche tu hai perso quello slancio verso la santità che è lo sbocco naturale dell’uomo, in particolare del cristiano che lo sa per mezzo della sua fede.
Rileggiamo il testo delle Beatitudini proclamato oggi e chiediamoci: sono d’accordo, questo testo è mio, ci credo, oppure nella vita concreta mi è tanto estraneo?
Oggi è il giorno buono per convertirti e scoprire la “Gioia del Vangelo”, “Evangelii Gaudium”.
(Tutti hanno gioito per la liberazione di Asia Bibi. Anch'io voglio ringraziare il Signore per questa buona notizia. Contnuiamo a pregare per la sua incolumità futura in un luogo sicuro con tutta la sua famiglia.)