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lunedì 19 novembre 2018

SI PUO' LODARE DIO PER LA CROCE? / Lunedì XXXIII° sett. T.O.



Carl Heinrich Bloch - Il cieco di Gerico.
Questo quadro è pieno di finezza e di vita, anche nei particolari dei personaggi  in secondo piano.
L’esperienza dice che, nella vita spirituale, non è così facile, sopratutto non è così comune conservare il primo amore (prima lettura). Per questo papa Francesco ai religiosi, parlando ai Superiori generali, gente che ha saputo affrontare e anche risolvere molti problemi e assumere tante responsabilità, ricorda che la preghiera è mettersi di fronte a “Colui che ti ha chiamato”, di fronte al primo amore che può essere impolverato da tanta fatica e da tanta esperienza della propria indegnità.
Si può essere scandalizzati, in maniera eclatante oppure sorda, come un fondo di tristezza che condiziona in modo silente ma reale tutta la vita, divorando tante energie e ogni entusiasmo.
Ci possiamo ritrovare come questo cieco all’uscita di Gerico (Vangelo). La sua vita è diventata statica. Non ha più una visione che la sostenga, un progetto. Nel suo cuore ha smarrito la sua vocazione alla felicità, all’amore, a una particolare missione. In questa infelicità deve mendicare, gridare, chiedere e supplicare, forse rivendicare e ricattare. Non si sente amato, appagato. Pensa forse che la sua insoddisfazione provenga dalla poca o cattiva risposta degli altri alle sue richieste e alle sue esigenze. In realtà la sua infelicità proviene solo dal fatto che non attinge all’unica sorgente che potrebbe dissetarlo, oppure la sente irraggiungibile. Forse ne è cosciente ma quel cammino così promettente, egli non è stato capace di accettarne le esigenze. Voleva fare con le sue forze, con la sua intelligenza e non è stato all’altezza!
Però ecco che grida a Gesù, con insistenza e coraggio, gli rivela il suo vero disagio: è cieco. Egli non si lamenta degli altri, chiede solo di essere illuminato.
In quel gesto-risposta di Gesù c'è la croce, l’amore che la giustifica, l’amore che accoglie e sostiene chi l’accetta. Chi accetta la croce nella fede, passa istantaneamente dal buio alla luce alla sequela e alla lode. La lode! Questo è un paradosso che la carne, il mondo, non potranno mai comprendere: lodare Dio perché mi ha dato la croce e mi dato di comprenderla e accettarla! Chi ha un altro centro che Gesù, non cammina e non ha gioia.

Davvero si può lodare Dio per la Croce? La croce non l'ha inventata il cristianesimo. Lo sappiamo ma dentro di noi è radicata l'illusione che Dio ci voglia dare la croce e che senza di lui staremmo meglio. Invece la croce nella tua vita c'è, sempre. E solo Cristo la può illuminare e trasformarla da strumento di morte in strumento di maturazione e di vita. I dannati sono quelli che hanno sempre cercato di non prendere la propria croce e soffrono terribilmente! Giustamente sono presentati come esseri deformi: come minimo non sono cresciuti. 

Prima Lettura   Ap 1, 1-4; 2, 1-5
Ricorda da dove sei caduto e convèrtiti.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e custodiscono le cose che vi sono scritte: il tempo infatti è vicino.
Giovanni, alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, e dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra. [Io udii il Signore che mi diceva]:
«All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi:
“Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima”».

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 1
Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. 
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde.
Poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina. 

Canto al Vangelo 
  Gv 8,12 
Alleluia, alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 18, 35-43
Che cosa vuoi che io faccia per te? Signore, che io veda di nuovo!
Dal vangelo secondo Luca
Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

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