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sabato 31 agosto 2019

DOMANI LA GIORNATA PER LA CURA DEL CREATO: COSA POSSO FARE? / sabato XXI° sett. T.O.


Messagio CEI: guardare alla biodiversità
I recenti incendi incontrollati (per lo più dolosi o lasciati ardere nell’indifferenza) su vastissima scala e le loro ricadute sull’intero pianeta, lo scioglimento vistoso dei ghiacciai, le ondate di calore estremo che sperimentiamo, hanno reso evidente lo squilibrio sempre maggiore a livello planetario del clima e anche della volontà di vasti settori politici ed economici di ignorare o negare questo cambiamento climatico. La nostra unica Casa Comune brucia: possiamo rimanere indifferenti?
La nostra parrocchia festeggia il suo santo Patrono il primo settembre che è la giornata mondiale del Creato, come tutto il mese di settembre fino al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi è il mese della Custodia della Casa Comune. Penso che anche per questo motivo la nostra parrocchia deve impegnarsi ancora di più a livello di ecologia integrale:
 1.      Una parrocchia plastic free? In parrocchia la plastica riguarda sopratutto l’uso di bicchieri e piatti nell’uso quotidiano e nelle festicciole di gruppi e comunità. Esistono bicchieri e piatti interamente compostabili. Quanto costa di più? Non lo so. Visto che si tratta di un uso solo occasionale, questo costo superiore rappresenta una spesa marginale e credo che tutti dobbiamo fare lo sforzo necessario per eliminare la plastica in parrocchia. (chiaramente questo impegno continua a casa, a scuola con la borraccia e non la bottiglietta di plastica. L’inquinamento per microplastica del nostro organismo avviene principalmente nell’alimentarci e maggiormente attraverso le bottiglie di plastica di bevande varie).
2.      Un consumo di energia sostenibile. Con il sole che abbiamo a Napoli è assurdo che non ci sia tra noi la cultura dei pannelli solari, sia termici per l’acqua sanitaria sia fotovoltaici.
3.      Riguardo ai rifiuti valgono sempre le 4 R.: Ridurre l’entità dei nostri rifiuti, Riutilizzare prima di gettare, in particolare i sacchetti per la spesa, ecc., Riciclare, ossia fare la differenziata. Non nasconderci dietro il fatto che “alla fine la monnezza viene tutta mischiata!”. Facciamo la nostra parte e attraverso azioni civiche obblighiamo le istituzioni a completare il ciclo della differenziata. Ricuperare, ossia fare in modo che il rifiuto che non si può usare di nuovo secondo la sua natura e destinazione primaria diventi una risorsa diversa, per esempio energetica, fondo stradale, ecc.
4.      Non essere più sciuponi. C'è uno spreco quotidiano tra noi proprio assurdo e vergognoso. Cibo comprato in eccesso, cibo non mangiato e poi buttato. Buttare la bottiglia d’acqua, di coca cola, di latte con ancora un fondo di liquido dentro è proprio stupido e sacrilego. Pesa sul reddito della tua famiglia e sull’ambiente. Perché lo fai? Perché abitui i tuoi figli a disprezzare i beni di Dio e la fatica di chi lavora? Vale lo stesso per il consumo di energia come luce e riscaldamento, per il consumo domestico di acqua, per i vestiti… “Comprare non è solo un atto economico ma è un atto morale”, si deve fare in coscienza, individuando i circuiti economici/prodotti veramente equi e solidali, e cercare la sobrietà. Ognuno è invitato a fare periodicamente un proprio esame di coscienza.

venerdì 30 agosto 2019

SINODO PER L'AMAZZONIA: NUOVI CAMMINI PER LA CHIESA E PER UNA ECOLOGIA INTEGRALE


Da tempo sentivo il desiderio e il dovere di leggere il documento preparatorio per il prossimo Sinodo per l'Amazzonia “AMAZONÍA: NUEVOS CAMINOS PARA LA IGLESIA Y PARA UNA ECOLOGÍA INTEGRAL” (Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale).
Alcuni amici mi hanno chiesto di scrivere qualcosa al riguardo perché sui loro Social arrivano messaggi allarmati e allarmanti: "In questo futuro Sinodo c'è la prova che papa Francesco è eretico, massone e via dicendo. Rinnega Cristo, si volge al paganesimo, adesso si vede chiaramente che vuole distruggere la Chiesa, è l’Anticristo…"
Ecco cosa fatta. “He leìdo el documento en el texto original”, ho letto il documento nel testo originale spagnolo.
Cosa dire brevemente e in modo generale:
1.      Un “Instrumentum Laboris”, un documento preparatorio, non è un documento finale, non è un documento del Magistero. Serve proprio di base, di alimento, per discutere di un tema, di un problema, raccogliendo molteplici opinioni e punti di vista. È quindi normale che ci siano espressioni che non sono mature, che non saranno ritenute poi nelle raccomandazioni finali del Papa. Ma nonostante tutto, è necessario che si trovino in un documento preparatorio, sia per rispetto per le persone interrogate che hanno dato il loro contributo, sia per “prendere la temperatura” di ciò che la gente pensa davvero, sia perché una espressione anche erronea, non matura, può provocare una discussione positiva, rivelare un problema reale.
2.      Questo documento mi è sembrato molto completo. Quindi se ci deve essere un Sinodo reale e non una parodia di Sinodo, è normale che un documento preparatorio sia solo un documento preparatorio e aspettiamo gli sviluppi e in particolare il documento finale del Papa.
3.      Il Sinodo tocca un problema reale, importantissimo, che riguarda la vita di popoli particolari che devono ricevere la Buona Notizia di Gesù Cristo ed essere difesi nei loro diritti e nelle basi di una vita umana integrale e sana. Ma il problema dell’Amazzonia e dell’ecologia integrale riguarda tutto il pianeta, tutta l’umanità e tutta la Chiesa. Quindi è provvidenziale che ci sia questo Sinodo. Il fatto che ci sia questo Sinodo è un segno chiaro della presenza dello Spirito Santo e della capacità della Chiesa di affrontare i problemi reali. Chiaramente preghiamo tanto e tutti e contiamo sulla Sua guida perché i lavori del Sinodo siano conformi al desiderio di Cristo di salvare l’uomo e portarlo ad una conversione sempre più profonda e illuminata.
4.     

giovedì 29 agosto 2019

VALEVA LA PENA FARTI TAGLIARE LA TESTA PER QUESTO? / Martirio di Giovanni Battista 29 agosto



Giovanni Battista è decapitato perché rimprovera a Erode il suo legame con Erodìade, moglie di suo fratello. Non sappiamo tutto ciò che si sono detti nei loro colloqui privati. Ma ricordando la sua predicazione (vedi in particolare Luca 3,10 ss) e quella profetica in generale, siamo sicuri che Giovanni Battista avrà toccato altri argomenti in particolare la giustizia sociale e l’uso della forza e della violenza, la lealtà … Avrà annunciato a Erode la Buona Notizia della venuta del Regno di Dio col Messia e della bellezza di cooperare con Lui ad un mondo migliore. Erode aveva tanti altri peccati, eppure il punto che fa precipitare tutto è il non rispetto della santità del matrimonio.
Qualcuno si è stracciato le vesti quando papa Francesco ha detto al clero di Roma che oggi nelle chiese si celebrano molti matrimoni nulli perché i giovani vengono non convinti della fedeltà al sacramento. Quando interroghi i fidanzati su questo punto, magari a pochi giorni o settimane del loro matrimonio, ti accorgi che non sono convinti che il loro impegno comporti rimanere fedeli “se le cose vanno male”. Parlo dei fidanzati sinceri che sperano con tutto il cuore che tutto vada bene. Non è l’emozione un po’ timorosa di fronte alla grandezza dell’impegno “con l’aiuto di Cristo”. Spesso ti rendi conto che non hanno veramente considerato l’eventualità di doversi appoggiare “sull’aiuto di Cristo”, non hanno considerato né la profondità umana del loro impegno né la dimensione trascendente della loro unione. Non credono al sacramento appunto.
Papa Francesco ha chiesto (ribadisco) che i fidanzati e le giovani coppie, almeno nei primi anni del loro matrimonio, facciano un vero catecumenato.
Riflettiamo e preghiamo, chiediamo al Signore chiarezza sui valori e misericordia e tenerezza per le persone coinvolte nelle situazioni più disparate, sempre più frequenti oggi. Tenerezza e misericordia che Giovanni Battista ho trasmesse a Erode. Altrimenti questi non lo ascoltava volentieri.

Prima Lettura  Ger 1, 17-19
Àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò. 

mercoledì 28 agosto 2019

SALVATI PER GRAZIA / sant'Agostino 28 agosto



"Prendi e leggi". La conversione di sant'Agostino
 in quel giardino a Milano.

Gesù attacca gli ipocriti che vogliono apparire belli e giusti davanti alla gente, nascondendo che dentro sono pieni di ipocrisia e di iniquità.
San Paolo afferma che il suo comportamento verso i tessalonicesi è stato santo, giusto e irreprensibile, come un padre amorevole. È possibile? È arrivato ad un punto così alto di perfezione oppure si vanta anche lui? Nella lettera ai romani dirà che sperimenta un combattimento interiore, vedendo il bene e desiderando farlo ma dentro di sé c'è ancora forte la legge del peccato che lo condiziona.
Da lì comprendiamo che non solo nessuno è oggettivamente perfetto, ma che agli occhi di Dio conta l’intenzione, la volontà libera, non ciò che proviamo soltanto, in bene o in male. Tante volte la gente non sa vedere bene la sua coscienza e questo è un impedimento alla serenità e al progresso spirituali. Per fare un peccato ci vogliono tre elementi: la materia del peccato, ossia la cosa sbagliata secondo la legge di Dio, che si tratti di pensieri, parole, opere, oppure omissioni. La materia può essere grave o leggera. Poi è necessario la piena avvertenza. Posso sapere a memoria tutto il catechismo e non rendermi conto sul momento di fare un errore. Infine ci vuole il deliberato consenso: decido di fare quella cosa sbagliata anche se potrei evitarla. C'è chi vive di sensi di colpa continui perché prova sentimenti, sensazioni e immaginazioni non buone involontari, e pensa che “tutto è peccato”, anche la minima tentazione. La tentazione non è peccato. Mancando totalmente uno di questi tre elementi – materia, avvertenza, deliberato consenso – non c'è peccato. Mancando parzialmente uno di questi elementi non c'è peccato grave. Il confessore che non illumina le persone su questi punti non aiuta, anzi. Ne ho parlato una volta con un parroco che chiedeva alla gente di confessarsi se non erano venuti a Messa la domenica, anche se la causa era stata una malattia. Diceva: “confessarsi fa sempre bene!” No, confessarsi di peccati inesistenti non fa bene, anzi. Rende schiavi mentre il Signore è libertà. Non è neppure libertà vera dire che niente è peccato, che tutto è normale perché “siamo uomini”, o che è tutto colpa degli altri. Chi dice così non conosce la verità né il suo cuore.
Al tempo di sant’Agostino la gente si convertiva in massa al Cristianesimo e la formazione al battesimo  non era più quella di una volta, la gente era meno consapevole e motivata che nel tempo delle persecuzioni. Contro questo Cristianesimo che stava diventando “all’acqua di rosa” un prete di nome Pelagio volle reagire e predicando il paradiso e l’inferno diceva alla gente di sforzarsi, osservando regole rigide, per raggiungere la perfezione di Gesù, imitando il suo comportamento visto che “ci aveva lasciato un esempio” (vedi 1 Pietro 2,21). Sant’Agostino che aveva sperimentato che solo la grazia lo aveva trasformato e salvato, reagiva contro queste teorie che riscuotevano grande favore presso molte persone. Si rendeva conto che quel modo di fare proposto da Pelagio non era quello che Dio aveva usato con lui e voleva usare con tutti.

PAZIENZA, AMORE ALLA PAROLA E TECNOLOGIA



C'è un programma gratuito che si trova sul sito Parola.net. Parola.net è un sito protestante che voglio ringraziare pubblicamente per il servizio di amore alla Parola di Dio che fanno, offrendo non solo le versioni protestanti in varie lingue ma anche la nostra versione cattolica della CEI. Si può caricare sul tuo computer ma anche sul tuo smartphone. Questo programma è un “Bible work” molto semplice. Tra le funzioni utilissime che ti offre, puoi mettere una citazione (libro e capitolo) e ti viene presentata immediatamente. Puoi anche cercare una parola e il Bible work ti da tutte le citazioni bibliche che contengono questa parola. 
Ieri ho cercato la parola “Pazienza” e voglio farvi approfittare del risultato (per ampliare la ricerca si può cercare “paziente”, “pazienti”, ecc.). 
Sant’Agostino che festeggiamo oggi commentava tutta la Bibbia ricopiando un versetto e scrivendo sotto un suo commento. Charles de Foucauld scriveva quaderni tematici sul Vangelo: rileggeva tutti i Vangeli e ricopiava i versetti che trattavano della mitezza di Gesù, per esempio. Nessuna sorpresa che siano diventati grandi santi!

Giob 36:2 Abbi un po' di pazienza e io te lo dimostrerò, perché in difesa di Dio c'è altro da dire.
Prov 25:15 Con la pazienza il giudice si lascia persuadere,
Ec 7:8 Meglio la fine di una cosa che il suo principio; è meglio la pazienza della superbia.
Sir 2:14 Guai a voi che avete perduto la pazienza; che farete quando il Signore verrà a visitarvi?
Sir 16:14 Non sfuggirà il peccatore con la sua rapina, ma neppure la pazienza del pio sarà delusa.
Sir 17:19 Ma a chi si pente egli offre il ritorno, consola quanti vengono meno nella pazienza.

martedì 27 agosto 2019

VEDERTI CRISTIANO CATTOLICO PRIMA DI MORIRE / santa Monica 27 agosto

sant'Agostino e santa Monica a Ostia.

San Paolo, malgrado le sofferenze subite a Filippi, trova in Dio il coraggio di annunciare il Vangelo di Vita ai tessalonicesi benché anche lì trovi molte difficoltà, lotte. Annunciare il Vangelo provoca sempre resistenze e difficoltà. “Se va tutto liscio non va bene”. Anche santa Monica ha voluto con tenacia e malgrado le contraddizioni annunciare al suo figlio il Vangelo di Cristo. Dice poco prima della sua fine: “C'era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire”. Cristiano CATTOLICO. La precisazione non è superflua. In quel tempo c'erano molti cristiani e anche vescovi eretici, ariani oppure di altre sette, che non riconoscevano il vescovo di Roma. Agostino e sua madre fanno parte invece della Chiesa Cattolica, in comunione con il vescovo di Roma, fedeli al deposito della fede.
Quante madri, nonne (padri, nonni) si consumano oggi perché i loro figli e nipoti siano cristiani con una fede viva, cristiani cattolici, fedeli al deposito della fede, guidati dai legittimi pastori in comunione con il vescovo di Roma? Trasmettere la fede e educare nella disciplina di Cristo, nella vita buona e gioiosa del Vangelo, è la più grande opera di amore verso i figli e una grande responsabilità. 
Non è mai stato facile trasmettere la fede. La storia di santa Monica ce lo insegna. Allo stesso tempo  Monica ci incoraggia e ci stimola. Ma forse figli e nipoti si allontanano dalla Chiesa perché non hanno ricevuto una buona testimonianza, hanno visto tanta cura per le cose del mondo le minuzie e poca per i valori principali della fede: l’adorazione in spirito e verità, la giustizia, la misericordia e la fedeltà.

Prima Lettura  1 Ts 2, 1-8
Avremmo desiderato trasmettervi non solo il Vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita. 

lunedì 26 agosto 2019

Dichiarazione del Patriarca Ecumenica Bartolomeo riguardo agli incendi globali



Nelle ultime settimane siamo stati testimoni di estreme ondate di calore e di incendi incontrollati e dilaganti nel mondo intero – dalle foreste pluviali dell’Amazzonia alle regioni desertiche dell’Africa, da regioni abitualmente coperte di neve come l’Artico e l’Alaska fino a paesi lontani l’uno dall’altro come la Spagna e la Siberia. Mese dopo mese, abbiamo sperimentato temperature record e ondate di calore senza precedenti, che hanno provocato la distruzione di milioni di acri e lo sconvolgimento della vita di milioni di persone. E l’intensità di questi incendi e tempeste sta progressivamente crescendo e intensificandosi, imponendo dei cambiamenti critici e commisurati da parte nostra.
Gli scienziati ci avvertono della minaccia che tali incendi portano sugli ecosistemi del mondo, che sono sempre più messi a repentaglio e vulnerabili. L’impatto di questi incendi possono ripercuotersi per generazioni, affettando il suolo, le infrastrutture, e gli esseri umani. Gli alberi sono vitali per il suolo, per la nostra sopravvivenza e per la nostra anima. Gli alberi non sono da apprezzare solo per la loro bellezza estetica o il loro valore commerciale, ma essenzialmente per la nostra difesa contro il cambiamento climatico. Piantare più alberi è certamente lodevole, ma tagliare meno alberi è forse la risposta più necessaria al riscaldamento globale.
Mentre questa crisi globale di incendi selvaggi può non essere interamente o esclusivamente una conseguenza o una causa del cambiamento climatico, gli eventi calamitosi che il mondo sta sperimentando adesso, fuor di ogni dubbio e innegabilmente, suonano l’allarme a proposito delle spaventose ripercussioni del livello crescente delle emissioni di carbone. Quindi, al di fuori di ogni altra considerazione, un tale fenomeno estremo ci costringe a considerare la fondamentale fragilità della natura, le risorse limitate del nostro pianeta, e la sacralità unica della creazione.
Nella nostra Enciclica che sarà pubblicata il prossimo 1° settembre, sottolineiamo le varie iniziative e attività eseguite in modo pionieristico dal Patriarcato Ecumenico negli ultimi trent’anni, in osservanza dei principi fondamentali e dei precetti proposti dalla Chiesa Ortodossa nei venti secoli della sua esistenza riguardo alla preservazione della creazione di Dio.
Preghiamo per tutti quelli che sono minacciati o afflitti dagli incendi in ogni angolo del nostro mondo. Chiamiamo tutti i fedeli e le persone di buona volontà a considerare con attenzione come viviamo, ciò che consumiamo, e dove risiedono le nostre priorità, usando le parole della Divina Liturgia: “Stiamo attenti! Mettiamoci in piedi con timore!”
Dal Phanar, sabato 24 agosto 2019.
(traduzione mia dall'inglese)



domenica 25 agosto 2019

UNA PORTA SPALANCATA MA STRETTA / XXI° Domenica T.O.




Una porta spalancata – Gesù dona la vita perché possiamo entrare tutti  – ma stretta. Tutti i popoli sono invitati e la Chiesa lo testimonia nella sua realtà. Nessun segreto riservato a pochi, ma bisogna convertirsi. Molti che cercheranno di entrare non ci riusciranno. Non si può cancellare la Parola di Dio.
“Non ho mai avuto paura di dannarmi, perché sono piccola e i bambini non si dannano mai”. Questo spirito di infanzia di Teresina è un segreto offerto a tutti. Rimanere o tornare piccoli, non giudicare per non essere giudicati, avere Maria come madre e maestra in un atto vissuto di totale abbandono (schiavitù d’amore)…

Prima Lettura  Is 66, 18-21
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore:
«Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».

sabato 24 agosto 2019

UN MALE TERRIBILE: IL PREGIUDIZIO / san Bartolomeo, 24 agosto



Il pregiudizio è un male terribile.
Quando Filippo gli dice che hanno trovato il Messia, Natanaele sentenzia che Gesù non può essere nulla di buono solo perché viene da Nazareth! Poteva fare errore più grande di questo? Eppure, quante volte anche noi sbagliamo in questo modo? Anche perché il nostro cammino di conoscenza si appoggia sull’esperienza e sulla costruzione di modelli, di categorie…  categorie di persone, di caratteri, ecc. Ma assolutizzare un modello, una categoria, è micidiale, disastroso: tutti gli abitanti di questa città, tutti i membri di questa famiglia, tutti gli immigrati, tutti i musulmani, tutti … (l’elenco non ha fine) sono cattivi, stupidi, incapaci, ladri, bugiardi, ecc. Il pregiudizio può anche riguardare una sola persona: questo non potrà mai cambiare… Anche lì, si possono costatare limiti reali, ma non si deve assolutizzare la nostra conoscenza sempre imperfetta. Non conosciamo a fondo questa persona, non conosciamo il suo futuro, non conosciamo la sua libertà, non sappiamo nemmeno ciò che è LA VERITA’, IL BENE, per poter avere un giudizio completo. Anche "a ragion veduta", assolutizzare il mio giudizio è un pregiudizio. A maggior ragione quando si tratta di giudicare a priori, senza la conoscenza diretta. Per questo Filippo dice: "Vieni e vedi".
Gesù annuncia: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo», e i primi discepoli si entusiasmano. Noi sappiamo che in questo loro entusiasmo è totalmente escluso il fallimento della croce. Sarà molto difficile per loro accettarlo, una vera lotta interiore. La croce è la gloria di Gesù capace di amare fino alla fine e di combattere il male e la tentazione, vincendoli alla loro radice. Oltre alla paura comprensibile della croce, uno dei problemi degli apostoli per accettare la croce è che si facevano un idolo di ciò che avevano compreso, delle loro idee, dei loro desideri. Dio non poteva avere altre vie se non quelle che loro approvavano, comprendevano… Anche lì, il pregiudizio sulla religione e su Dio ha effetti devastanti.

Prima Lettura  Ap 21, 9-14
Sopra i basamenti sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.

venerdì 23 agosto 2019

RUT LA RICOMPENSA DELL'AMORE / venerdì XX° sett. T.O.



«“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Già conoscevamo questi comandamenti. Certamente amiamo Dio e anche il prossimo, gli vogliamo bene, ma forse non abbiamo ancora cominciato ad amare Dio con TUTTO IL CUORE, CON TUTTA L’ANIMA E CON TUTTA LA MENTE, e dobbiamo cominciare ad amare il prossimo COME NOI STESSI. Spesso a proposito di questo ultimo comandamento gira la frase “se uno non ama se stesso non può amare il prossimo”, il che è vero, ma il messaggio che passa è: “non pensare agli altri, pensa a te stesso” in senso egoista, il contrario del comandamento e della pedagogia di Gesù.
Allora cosa mi rimane? Guarda a Rut e alla sua ricompensa. Per non abbandonare la suocera rimasta vedova e senza figli, Rut rinuncia al matrimonio e alla maternità, alla sua terra e alla sua gente. Cosa poteva aspettarsi lei straniera, per di più moabita disprezzata, in un paesino con la mentalità di paese? Invece riceve una ricompensa straordinaria, che non poteva nemmeno lontanamente immaginare, in vita e aldilà: sposa, madre, bisnonna del Re Davide, antenata di Gesù!

Prima Lettura  Rt 1,1.3-6.14-16.22
Venne Noemi, con Rut la moabita, e arrivò a Betlemme.

giovedì 22 agosto 2019

MA E' TUTTO VERO CIO' CHE E' SCRITTO NELLA BIBBIA? / 1



La Liturgia è la fonte primaria per la proclamazione della Parola di Dio e quindi per la lettura della Bibbia o piuttosto per l’ascolto: “Lex orandi, Lex credendi” “La Legge della Preghiera è la Legge della Fede”.
Una domanda ritorna spesso tra le persone che aprono l’orecchio partecipando all’Eucaristia, in particolare alla lettura dell’Antico Testamento: “ma è proprio tutto vero?, è veramente successo in questo modo?”
Abbiamo visto in un post recente che la Chiesa crede che tutta la Bibbia è Parola di Dio senza nessun errore. Questo crede la Chiesa da sempre. In quanto Parola di Dio, essa è creatrice e agisce nella vita dei credenti e nella Storia, cioè si compie e quindi mi posso fidare.
Ma di fronte a certi racconti, o a certi commenti, il profano entra in dubbio: proprio vero che è successo così?:  È il problema della storicità di alcune pagine della Bibbia.
Bibbia (Biblia in greco) significa “libri”. La Bibbia non è un libro solo come il Corano ma una biblioteca. Anche se potremmo chiamarla una biblioteca specializzata (ha un solo tema di fondo: la salvezza dell’umanità nella rivelazione azione di Dio) e tutti i libri hanno un solo e medesimo Autore, Dio, in questa biblioteca troviamo vari scafali, libri di generi diversi. Se in una biblioteca trovo un romanzo, non mi aspetto che sia un libro di storia, anche se la sua lettura mi può fare tanto bene. Inoltre, senza pretendere essere uno specialista, comprendo che un testo scritto millenni addietro avrà dei modi di esprimersi diversi di quelli di oggi. Capita già per i nostri testi antichi di qualche secolo. Nessuno raccontando oggi i fatti che sono alla base della Canzone di Rolando la scriverebbe esattamente allo stesso modo.

MARIA REGINA DI PACE / 22 agosto


P. Koder.
Per la festa di Maria Regina le letture proprie ci ricordano che Maria è totalmente in funzione di Gesù e ci parlano di Pace. Lo Shalom atteso non è soltanto assenza di guerra ma pienezza di benessere e di gioia. La prima critica degli ebrei a coloro che annunciavano che il Messia era venuto fu che tutta questa pace non la vedevano. E neppure oggi si vede, né sulla scena mondiale, né nel nostro paese, né nelle nostre famiglie. È veramente venuto il Messia? Gesù è veramente il Messia promesso?

La pace si vede quando Gesù dorme nella barca agitata e riempita dalle onde in tempesta. I discepoli invece si preoccupano, e non poco. Gesù svegliato da loro chiede: perché? Non avete ancora fede? Se dormo è perché sono stanco, ma se riposo nella tempesta è perché Dio è mio Padre onnipotente. Anche voi siete amati da Dio. Non dormite e fate il vostro giusto lavoro – la fede è anche impegno, fino a consumarsi – ma se siete agitati è perché non confidate in Dio, non l’avete ancora conosciuto.
Nei santi scopriamo un riflesso di questa pace. Inutile girarci attorno: se il mio cuore è così agitato, se la nostra preghiera è così ansiosa, se le nostre comunità sono piene di pettegolezzi, è perché questa rinascita in Dio non è ancora avvenuta nei fatti, non l’abbiamo lasciata svilupparsi in tutti gli aspetti della nostra vita. Il cristiano giuridico – colui che è cristiano perché ha ricevuto tutti sacramenti necessari ma non vive secondo la forma del Vangelo – non serve a nulla né a sé né agli altri. Tante volte la Chiesa ha testimoniato molto male questa Pace che è il primo aspetto del frutto dello Spirito, venuto ad abitare nei nostri cuori per essere la nostra guida, il nostro maestro interiore.
Gesù Cristo, gli Apostoli, i Santi. Quanti testimoni!!! Sarai tu il prossimo testimone? La salvezza è gratuita ma è un cammino. Devi fare tu il cammino, non si compra. Nessuno può camminare al posto tuo. Fiducia, Dio è con te, gli è piaciuto darti il suo Regno.
Sant’Ignazio di Loyola diceva che se dovessero sopprimere la Compagnia di Gesù, l’opera di tutta la sua vita, con un quarto d’ora di dialogo con Dio ritroverebbe la pace, perché tutto viene da Dio, Padre onnipotente, e tutto è nelle sue mani.

Prima Lettura  Is 9,1-6
Ci è stato dato un figlio

mercoledì 21 agosto 2019

POLITICA E VANGELO, LEGGE E PROFEZIA / mercoledì XX° sett. T.O.

 
Rovi secchi.
 Gedeone è morto. Ha avuto molti figli (70!) da varie donne. Non indica un successore perché è Dio il Re d'Israele! Ma comincia allora la corsa alla poltrona. Abimelec, figlio di una concubina fa uccidere tutti suoi fratellastri e si proclama re. Iotam un altro figlio di Gedeone scampato al massacro compone il poema di protesta della prima lettura: vi siete scelti come re un rovo, menzognero (il rovo non fa ombra) e violento. Ne avrete solo danno.
Non ci vuole molto per riconoscere in questa scena la politica di sempre: ambizioni personali, tradimento, menzogna, violenza… ma anche la protesta della gente onesta e delle vittime.
Il Vangelo racconta la parabola del padrone che dona la stessa paga anche all’operaio dell’ultima ora. È generosità e misericordia. Lì non vediamo più la politica. Questa parabola diventata legge obbligatoria non funziona. I tentativi di imporre sistemi di giustizia simili sono tutti falliti. Il Vangelo non è una legge ma uno Spirito, una chiamata di alleanza da parte di Dio, un cammino con lui. In regime di cristianità – quando tutto un popolo si riconosceva nella Chiesa – si sono fatte leggi buone appoggiate sul Diritto Naturale che è la base del vivere umano, accessibile alla ragione retta e agli sforzi dell’uomo. Molto spesso l’esperienza mostra che dove non c'è il Vangelo, nemmeno il Diritto Naturale viene rispettato. Un esempio è l’aborto. Dal momento del concepimento esiste un altro essere, distinto dai suoi genitori anche se ancora invisibile, quindi con la stessa dignità di tutti gli esseri umani. Ucciderlo è un crimine. L’aborto è un crimine. Ma spesso solo chi ha fede in Dio ricorda questa verità di base e difende la vita ancora non nata.
La Cristianità con i suoi meriti può però creare distorsioni e confusione confondendo Stato e Chiesa. Si tende a chiamare Vangelo e comportamento cristiano quello che è solo Diritto Naturale che deve essere condiviso da tutti, credenti o meno. Allora chi rifiuta la Chiesa ha tendenza a rifiutare a priori tutti i valori che la Chiesa difende e a vedere come progresso anche ciò che va contro il Diritto Naturale. D’altra parte a chi accetta la Chiesa sembra che le leggi civili dello Stato “cristiano” siano tutte conformi al Vangelo. Quando cambia la legge (divorzio, aborto) sembra a molti che queste nuove leggi siano morali: quello che è legale è morale.
Non si deve mai confondere Stato e Vangelo, Stato e Chiesa. Lo Stato si appoggia sulla legge, il Vangelo e la Chiesa sono Profezia. Il Vangelo non come Legge ma come Luce, Lievito, Sale, fa bene alla Società e i cristiani possono avere un’influenza benefica nella vita della Società alla quale appartengono come cittadini e anche all’interno dello Stato. Anzi, per essere pienamente umana la vita (sociale) ha bisogno della profezia del Vangelo.
Per esempio in Colombia ci sono stati decenni di lotta sanguinosa tra le Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia (F.A.R.C.) e lo Stato e altri gruppi di varie tendenze che ha lacerato profondamente la Società. Con l’accordo raggiunto di recente si è voluto aprire un processo di pacificazione. Papa Francesco faceva notare come il compromesso politico, la non belligeranza tra fazioni diverse, è un passo necessario, ma non è ancora riconciliazione. Ora un popolo, una famiglia, una comunità non possono vivere solo di compromessi, di diritti da rispettare. Sono fatti per la comunione tra i loro membri. La Legge senza lo Spirito, senza la vita e il cammino che suscita, non basta per creare comunione. Il cristiano non può accontentarsi di andare incontro all’altro fermandosi a metà cammino (ho fatto la mia parte).

Prima Lettura   Gdc 9, 6-15
Avete detto: Un re regni sopra di noi. Invece il Signore, vostro Dio, è vostro re.

martedì 20 agosto 2019

DIO SOLO SALVA : GEDEONE / martedì XX° sett. T.O.



In Israele c'è una situazione disastrosa di totale insicurezza e miseria a causa dei Madianiti. Chi ci libererà da questi nomadi predoni? Come affrontarli senza esercito, armi, soldi, appoggi? Ecco che Dio sceglie il più piccolo della famiglia più povera della tribù (senza esercito, senza armi, senza soldi né appoggi)! Dio salva senza mezzi umani!?!? Potrebbe quindi scegliere te!?
Gedeone è sconvolto, ma non si rifiuta. Solo che la cosa appare troppo grande per lui, ancora incredibile pure. Vuole essere rassicurato, convinto, rafforzato. Chiede segni. Più di uno. Sarà un grande giudice perché il Signore cammina con lui e la sua fede crescerà. Mettiamo la nostra debolezza a disposizione del Signore per servirlo con cuore sincero, lasciandoci portare più avanti, sempre più avanti.
I discepoli hanno fatto già tanto per il Signore. Eppure si rendono conto che non basta, che sono radicalmente insufficienti.
Chiediamo i segni per cominciare a camminare. Se abbiamo cominciato a camminare non pensiamo di essere arrivati. Dal primo passo all’ultimo è il Signore, solo lui, che salva.

Prima Lettura  Gdc 6, 11-24
Gedeone, salverai Israele: non ti mando forse io?

lunedì 19 agosto 2019

LA VIA DELLA VITA E LA VIA DELLA MORTE / lunedì XX° sett. T.O.


La Parola di Dio mette in cammino. “esci dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò” (Genesi 12,1). Il popolo esce dalla casa di schiavitù e si forma 40 anni camminando nel deserto sotto la guida di Mosè… Dio è cammino, si fa storia.
La prima lettura sembra presentarci invece un movimento statico: il popolo si corrompe, questo genera sciagure (castighi del Dio geloso), Dio si commuove e manda un giudice che ristabilisce l’ordine alle frontiere e l’ordine interno. Morto il giudice il popolo senza guida si corrompe di nuovo con le stesse conseguenze, grida a Dio che manda un nuovo giudice. Questi cicli ripetuti e statici assomigliano tanto allo schema islamico. La Bibbia ci rivela invece che la Storia della Salvezza è dinamica, va verso una pienezza. Ma il cammino del popolo è molto lento, quasi a far credere che sia inesistente, e la pazienza e la fedeltà di Dio sono infinite.
Questo dinamismo della vita ce lo rivela nel Vangelo quel tale che va verso Gesù, inquieto. Al metro della prima lettura non avrebbe motivo di essere insoddisfatto: ha osservato i comandamenti fin dalla giovinezza. Eppure lo Spirito Santo lo spinge ad andare oltre. Gesù accoglie in lui il desiderio profondo dell’uomo: “esci dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò”. Gesù coglie anche il punto concreto che maggiormente gli impedisce di camminare, di essere libero, di realizzarsi e gli propone di sciogliere questo legame.
Gesù dice: “se vuoi”. Gesù dirà sempre: “se vuoi”. Questo spiega la lentezza del nostro cammino come popolo e come singoli: la nostra libertà che non orientiamo alla conversione personale, all’incontro intimo con Dio. Eppure la conversione è necessaria. Gesù dice: “se vuoi” ma il Cardinal Newman parla di “stretta necessità”. Perché c'è una sola via. Anzi, “ci sono due vie – dice la Didiachè – la via della vita e la via della morte, e grande è la differenza tra esse”. Però non ci sono due vie della vita.

domenica 18 agosto 2019

FUOCO E DIVISIONE /XX° Domenica T.O.




Geremia tirato fuori dalla cisterna da Ebed Melech.
“Io sono venuto a gettare fuoco sulla terra, divisione!” E perché non anche spada? Come? Ha detto anche spada, lo riporta il Vangelo di Matteo! Si vede che la Bibbia l’hanno scritta gli uomini e ci sono errori, in questo caso grandi errori. Meno male che io ho lo Spirito Santo e posso correggere il Vangelo dove Gesù sbaglia… Chiaramente scherzo con queste riflessioni. Noi non siamo sopra la Parola sarebbe crederci sopra Dio, sarebbe superbia (super bios: crescere sopra, senza radici, mentre l’umile è colui che sta a terra e per questo è solidamente radicato nella realtà). Siamo umili e realisti, siamo sotto la Parola di Dio.
Però Gesù, queste tue parole possono generare interpretazioni sbagliate!… il fuoco non è forse segno dell’inferno e le divisioni non vengono forse dal diavolo (diabolos =divisore)?
Ci sono due specie di fuoco: quello del lancia fiamme che vuole sterminare o correggere gli altri, il fuoco che butto sugli altri con la critica, la rigidità autoritaria, quello è il fuoco del diavolo. C'è il fuoco che brucia me stesso, mi consuma e illumina gli altri, li riscalda, li contagia senza costringerli. Il roveto ardente nel deserto non ha bruciato Mosè, l’ha contagiato.
Il curato d’Ars diceva: prete santo, popolo fedele; prete fedele, popolo mediocre; prete mediocre, popolo infedele. Possiamo dire anche genitori santi, figli fedeli a Dio, genitori fedeli, figli mediocri, genitori mediocri, figli senza fede. E così via per i vari superiori e le loro comunità, per i nonni e i nipoti...
Diceva un mistico musulmano: “ho passato la mia vita a voler convertire gli altri, non ci sono riuscito e non ho pensato a convertirmi io!” Morto ultra settantenne, diceva di aver cominciato a capire un po’ qualcosa solo quattro anni prima.
Io invece sono felice perché pur essendo peggio che mediocre, ci sono attorno a me alcuni che sono fedeli a Dio.
Ma le divisioni? Il cristiano non crea divisione ma trova resistenza e prende su di sé il peso di queste resistenze, perfino il peccato degli altri. Questo è il battesimo che Gesù deve ricevere e che vede profilarsi con angoscia ma con desiderio affinché il fuoco dell’amore si accenda nel mondo: caricarsi del peccato degli altri anche quando è rifiutato da essi fino ad essere crocifisso.
A Dio “piace la misericordia, la tenerezza, la bontà, la mitezza, l’umiltà” ha detto di recente papa Francesco a santa Marta. Questo è il fuoco di Gesù. Aggiungiamo guardando ad Ebed Melech che salva Geremia dalla morte: il coraggio. In ricompensa della sua umanità e del suo coraggio Ebed Melech avrà la vita salva nel disastro di Gerusalemme (Geremia 39,15 ss).

Prima Lettura  Ger 38,4-6.8-10
Hai fatto di me un uomo di contesa su tutta la terra.

sabato 17 agosto 2019

COSA HAI FATTO DELLE PROMESSE DEL TUO BATTESIMO, DELLA TUA CRESIMA? / sabato XIX° sett. T.O.

Gustave Doré - Battaglia di Giosuè contro Gàbaon.

Nel suo ultimo discorso, dopo che Israele si è insediato nella Terra che Dio aveva promesso, Giosuè impegna il popolo con giuramento a rimanere fedele all’Alleanza con il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.
Sembra strano che Giosuè ricordi allora gli dèi che i padri hanno servito oltre il Fiume. È una storia così vecchia. L’idolatria non è forse finita cinquecento anni fa con Terach, padre di Abramo, al massimo con Abramo giovane, idolatra come tutti fino a quando ha conosciuto il Signore? Dopo, dovrebbe essere la storia di un popolo che adora soltanto il Dio di Abramo. Questo popolo ha visto i prodigi che Dio ha fatto per lui liberandolo dalla mano potentissima del Faraone, guidandolo e custodendolo nel deserto, sconfiggendo davanti a lui i popoli che abitavano la Terra. Ma Giosuè dice: “Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore!”
Costatiamo che il popolo, in teoria credente nell’unico vero Dio, in concreto ha continuato con la superstizione e con gli idoli. La fama di questo Dio così potente incute timore ai popoli di Canaan (vedi ciò che dice Raab di Gerico agli esploratori israeliti) e magari gli israeliti si vantano pure di appartenergli ma la realtà intima, quotidiana è molto diversa. Si continua ad essere deboli. Durante il servizio militare in una esercitazione contro un reparto di reclute come noi, noi sorpresi e paralizzati dagli spari a salve e loro che indietreggiavano! Non vedevano la nostra paura ma il nostro berretto rosso che ci dava la fama di essere “bestie invincibili”.
Popolo battezzato elimina gli idoli che sono in mezzo a te, a cominciare dai chiari segni di superstizione, ma anche gli idoli interni, immateriali, che ti rendono debole e diviso!
Un giorno a Parigi, Giovanni Paolo II esclamò: “Francia, cosa hai fatto delle promesse del tuo battesimo?” Fratello, sorella, cosa hai fatto delle promesse del tuo battesimo, della tua cresima? Fratello, sorella che hai forse promesso con consapevolezza, da adulto, solennemente, di servire il Signore e ascoltare la sua voce, sei rimasto fedele?

Prima Lettura   Gs 24, 14-29
Scegliete oggi chi servire.

venerdì 16 agosto 2019

IL VANGELO DA ME ANNUNZIATO NON E' MODELLATO SULL'UOMO

Gesù spiega le Scritture ai discepoli di Emmaus.

San Paolo ha un problema (San Paolo ha sempre problemi, ovunque – e anche grandi gioie). Questa volta il problema è con le comunità nate tra i Galati dall’annuncio della Risurrezione di Cristo.
Inizia subito così la sua lettera:
Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia. Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. ...
… Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo;

Leggiamo ancora:
2 Timoteo 3,16 «ogni Scrittura è divinamente ispirata è anche utile per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia perfetto, addestrato ad ogni opera buona»
2 Timoteo 4:3 Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie,
Giovanni 10:35 Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata),
2 Pietro 1:20 Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione,
2 Pietro 3:16 così egli (san Paolo) fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.

Anch’io ho avuto un problema (piccolo) e una gioia con la traduzione di Tapeinosis nel Vangelo di ieri. L'interlineare greco italiano traduce: “bassezza”. Più di uno è rimasto scioccato dalla parola “bassezza” che la Vergine Maria applica a se nel suo cantico, pensando che umiltà significasse solo l’essere amabile e non litigioso o qualcosa del genere mentre il senso originario di "Humiltas" è proprio quello di “stare a terra”, “essere di terra, humus”. È sembrato offensivo per la Madonna, e fonte di  interpretazioni sbagliate. Qualcuno aveva anche appreso da qualche parte che la Scrittura contiene un margine di errore dal momento che è stata scritta da uomini!!!
Era necessario chiarire subito questi punti così importanti e vitali per la nostra fede e ho avuto la gioia di poterlo fare.

giovedì 15 agosto 2019

DIO COMPIE INFINITAMENTE LE SUE PROMESSE / Assunzione di Maria




La Chiesa celebra questa Solennità con due schemi diversi: le letture della Vigilia non sono le stesse dell’Eucaristia del giorno.
Il Vangelo della Vigilia – di due versetti – ci dice che Maria, più che per aver portato in grembo il Figlio di Dio, è beata per aver ascoltato la sua Parola e averla messa in pratica. Scusate, la nuova traduzione dice: “la osservano”. Ma non è lo stesso? Andiamo al testo greco: “makarioi oi …. fylassontes” “beati i … custodienti” e la traduzione latina della Vulgata diceva: “beati qui … custodiunt (verbum Dei). Per me che sono impegnato in una lotta insonne, tante volte silente ma non di meno opprimente, con il moralista, tiranno ed infelice insieme, che abita nel più profondo di me stesso è una vera liberazione, una vera buona notizia. “E chi è mai all’altezza di questi compiti (essere cristiano, testimoniare il Vangelo)” riconosce san Paolo (2 Cor 2,16). Cosa significa allora custodire la Parola di Dio? Elisabetta esclama davanti alla cuginetta: “E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. Cosa ha fatto Maria per concepire Gesù? Quali sforzi? Nulla poteva fare la natura umana. È solo grazia (diciamolo ai protestanti, senza dimenticare i protestanti). Ma questo Figlio è stato concepito prima nella fede, poi nel grembo. Maria ha detto sì, ha impegnato, consegnato tutta la sua vita al Signore. Una vita da misera, da persona bassa, una fragilità totale. Ha custodito la Parola di Colui che la custodiva. E questa Parola è germogliata in Lei.