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sabato 24 agosto 2019

UN MALE TERRIBILE: IL PREGIUDIZIO / san Bartolomeo, 24 agosto



Il pregiudizio è un male terribile.
Quando Filippo gli dice che hanno trovato il Messia, Natanaele sentenzia che Gesù non può essere nulla di buono solo perché viene da Nazareth! Poteva fare errore più grande di questo? Eppure, quante volte anche noi sbagliamo in questo modo? Anche perché il nostro cammino di conoscenza si appoggia sull’esperienza e sulla costruzione di modelli, di categorie…  categorie di persone, di caratteri, ecc. Ma assolutizzare un modello, una categoria, è micidiale, disastroso: tutti gli abitanti di questa città, tutti i membri di questa famiglia, tutti gli immigrati, tutti i musulmani, tutti … (l’elenco non ha fine) sono cattivi, stupidi, incapaci, ladri, bugiardi, ecc. Il pregiudizio può anche riguardare una sola persona: questo non potrà mai cambiare… Anche lì, si possono costatare limiti reali, ma non si deve assolutizzare la nostra conoscenza sempre imperfetta. Non conosciamo a fondo questa persona, non conosciamo il suo futuro, non conosciamo la sua libertà, non sappiamo nemmeno ciò che è LA VERITA’, IL BENE, per poter avere un giudizio completo. Anche "a ragion veduta", assolutizzare il mio giudizio è un pregiudizio. A maggior ragione quando si tratta di giudicare a priori, senza la conoscenza diretta. Per questo Filippo dice: "Vieni e vedi".
Gesù annuncia: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo», e i primi discepoli si entusiasmano. Noi sappiamo che in questo loro entusiasmo è totalmente escluso il fallimento della croce. Sarà molto difficile per loro accettarlo, una vera lotta interiore. La croce è la gloria di Gesù capace di amare fino alla fine e di combattere il male e la tentazione, vincendoli alla loro radice. Oltre alla paura comprensibile della croce, uno dei problemi degli apostoli per accettare la croce è che si facevano un idolo di ciò che avevano compreso, delle loro idee, dei loro desideri. Dio non poteva avere altre vie se non quelle che loro approvavano, comprendevano… Anche lì, il pregiudizio sulla religione e su Dio ha effetti devastanti.

Prima Lettura  Ap 21, 9-14
Sopra i basamenti sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Uno dei sette angeli mi parlò e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello».
L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 144
I tuoi santi, Signore, dicono la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. 
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. 
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.  

Canto al Vangelo  
 Gv 1,49
Alleluia, alleluia.

Rabbì, tu sei il Figlio di Dio,
tu sei il re d’Israele!
Alleluia.

  
Vangelo  Gv 1, 45-51
Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.
 

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». 

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