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lunedì 31 dicembre 2018

CHI E' L'ANTICRISTO? / 31 dicembre

Cristo e l'Anticristo - Luca Signorelli, Duomo di Orvieto.

Chi è l’anticristo di cui parla oggi san Giovanni nella prima lettura, anzi, i molti anticristi che facevano parte della comunità cristiana e ne sono poi usciti? La Storia dice che la volontà di identificarlo in modo troppo preciso in una figura o in un gruppo concreto ha generato “cacce alle streghe” con accuse reciproche tra fazioni opposte, spesso violente e con esiti tragici. Ci sono state per esempio polemiche sanguinose tra protestanti e cattolici.
Fuggiamo dalla caccia alle streghe! Fuggiamo dalle accuse nelle comunità e nelle famiglie. Il meccanismo del capro espiatorio è una terribile tentazione perché aver trovato “il” colpevole di turno permette di canalizzare la rabbia, di sentirsi liberi per un attimo del senso di colpa (perché le cose vanno male nella mia – nostra – vita? : Ecco è tutta colpa di … ebrei, rom, immigrati, musulmani, cristiani, capitalisti, sindacati, approfittatori ... E' colpa di marito, moglie, suocera, Papa e cardinali, Chiesa, omosessuali, omofobi... Ognuno e ogni situazione ha il suo capro espiatorio! Se le cose vanno male è per colpa di … Eliminiamo queste persone e tutto andrà bene!) Purtroppo questo atteggiamento è illusorio. Lascia a terra infinite vittime di questo sfogo violento ma non risolve nulla, e dopo poco i problemi ritornano spesso aggravati. Il razzismo nazista ha canalizzato la rabbia del popolo frustrato dalla sconfitta della prima guerra mondiale e galvanizzato lo sforzo di ricostruzione del paese ma è stata solo una fuga avanti che è diventata rapidamente follia autodistruttrice con danni infiniti innanzitutto per il popolo tedesco e anche per il mondo intero.
Questo non impedisce di fare un discernimento per la conversione, personale anzitutto, ma anche comunitaria. Ognuno cerchi l'anticristo che sta dentro di sé.
Tentativi letterari di grande valore per spiegare la figura dell’anticristo sono “La Leggenda del Grande Inquisitore” di Dostojevskij e “Il Signore del Mondo” di Robert Benson. Si tratta sempre di volere il bene dell'Umanità, correggendo l'opera di Cristo. 

In meno di venti pagine Dostojevskij mette a confronto Gesù e il Grande Inquisitore che gli spiega come ha avuto torto di non ascoltare nel deserto il “grande spirito” che gli consigliava di usare le “tre forze, tre sole forze capaci di vincere e conquistare per sempre la coscienza di questi deboli ribelli (gli uomini), per la felicità loro; queste forze sono: il miracolo, il mistero e l’autorità.” Secondo l’anticristo la gente non vuole la fede pura e libera, non vuole l’amore gratuito! Vuole i pani, poi vuole i segni prodigiosi (apparizioni, segni nel cielo e nelle nuvole, veggenti con locuzioni interiori ed estasi), e i miracoli, in particolare le guarigioni. Infine vuole l’autorità. Non vuole un rapporto di fede diretto con Dio per lasciarsi guidare per vie che siano quelle di Dio e non le loro, ed esponga tutta la loro vita al fuoco dell’amore. La gente vuole un rapporto mediato, il rito che da linguaggio per esprimere l’amore, diventa formula magica (se non c'è l’Ave Maria di Schubert non è matrimonio. La Messa in latino, proprio perché non si capisce niente, è più “mistica”). Vuole il prete che detta la regola che acquieta la coscienza con il minimo sforzo, la processione sempre sullo stesso percorso, la statua, la formula della novena o della preghiera “molto efficace”, specie se in un giorno particolare, ecc. … Solo seguendo queste tre forze, il miracolo, il mistero e l’autorità ci può essere la pace e la felicità della gente. Gesù non risponde nulla, non condanna il Grande Inquisitore, ma alla fine si alza e gli da un bacio. Questo gesto d’amore scuote nel profondo il Grande Inquisitore, riducendo in polvere la sua logica, ma, invece di accogliere il gesto di Cristo, egli si spaventa e gli chiede di andarsene e di non tornare mai più!, mai più!
Ne “Il Signore del Mondo”, Benson spiega come il sorgere delle ideologie totalitarie, che si diffonderanno davvero nel secolo XX°, da un ideale di giustizia e di benessere diffuso, di pace, porteranno all’apparizione dell’anticristo che guiderà e accentuerà la dittatura del pensiero unico perseguitando e mettendo a morte tutti quelli che non vi aderiscono.
Riportando a noi questi due approcci ci possiamo interrogare sulle tre tentazioni di Cristo nel deserto e come, invece della fede pura e libera fondata sull’amore di Dio, vogliamo da lui sopratutto i benefici materiali, i segni prodigiosi e gratificanti, il dominio che gonfia il nostro orgoglio o la regola che accontenta la coscienza con il “minimo sindacale”, vogliamo imporre le nostre idee a tutti, o seguire pigramente la maggioranza e non fare la fatica del pensare e del passare all’altro.

Prima Lettura  1 Gv 2, 18-21
Avete ricevuto l’unzione dal Santo e tutti avete la conoscenza.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli, è giunta l’ultima ora. Come avete sentito dire che l’anticristo deve venire, di fatto molti anticristi sono già venuti. Da questo conosciamo che è l’ultima ora.
Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri.
Ora voi avete ricevuto l’unzione dal Santo, e tutti avete la conoscenza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 95
Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Canto al Vangelo 
  Gv 1,14.12  
Alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Alleluia.

Vangelo   Gv 1, 1-18
Il Verbo si fece carne.
Dal vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

domenica 30 dicembre 2018

UNA FAMIGLIA CON GROSSI PROBLEMI / Festa della Sacra Famiglia

Ritrovamento di Gesù nel Tempio - William Hunt, Museo di Birmingham.

Quale famiglia non ha problemi? Ma la famiglia non è un problema, è una risorsa. Negli Stati Uniti degli anni ’30 del secolo scorso uno studio ufficiale ha indagato il perché tra gli italiani, immigrati già di seconda o terza generazione, c'erano meno infarti che negli altri gruppi etnici. La risposta non è stata nella dieta mediterranea impossibile lì, ma nella sicurezza semplice della solidarietà famigliare. Sapevi che in caso di necessità non saresti mai stato abbandonato.

sabato 29 dicembre 2018

SEGNO DI CONTRADDIZIONE / 29 dicembre

Giovanni Bellini - Presentazione di Gesù al Tempio.

Perché Gesù è stato crocifisso? Perché non ha guardato in faccia a nessuno, lui così umile e amabile, pronto a condividere le gioie e le angosce, accogliente verso tutti ma compiacente verso nessuno, così capace di attirare le folle ma deciso a non fondare nessun partito … segno di contraddizione che non si ferma fin quando non siano svelati i pensieri segreti dei cuori.

venerdì 28 dicembre 2018

I SANTI INNOCENTI: UNA PAGINA DIFFICILE DA ASSUMERE / 28 dicembre



Una pagina davvero difficile da assumere. Bambini innocenti vengono uccisi, famiglie sono distrutte per causa di Gesù. Sono martiri perché uccisi veramente “in odio alla fede” ma è difficile accettare la debolezza di Dio che non li difende, non si mette in mezzo per impedire che questi bambini vivano. Questi bambini avevano l’età in cui "un bambino deve solo pensare a giocare, sognare, e crescere" per usare una espressione molto conforme alla nostra sensibilità odierna che non è necessariamente la sensibilità di allora. Ma il dolore di una madre, di un padre, sono di tutti i tempi: “Rachele non vuole essere consolata perché i suoi figli non sono più”.
Guardiamo l'Innocenza e promettiamo di non essere mai noi causa di rovina per i tanti Innocenti di oggi, ma di essere il loro baluardo.

CHI ERA VERAMENTE SAN GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA? / 27 dicembre

san Giovanni Evangelista - Vladimir Borovikovsky.

Dopo santo Stefano il 26, san Giovanni Apostolo, il 27, che relata la Risurrezione. Si conferma così la volontà della Chiesa di annunciarci tutto il Mistero di Cristo, di invitarci a non chiuderci nel sentimentalismo del bambinello e del bue e l’asinello ma di contemplare il fulgore del Verbo Incarnato. Tanto più fulgore in quanto il Verbo non esita a rivestirsi di debolezza, mentre noi vogliamo rivestirci di forza e spesso di violenza. Tutto il Mistero di Cristo conferma l’Incarnazione: abbiamo realmente udito, visto, toccato, prima ma anche dopo la Risurrezione.

mercoledì 26 dicembre 2018

PERCHE' SI FESTEGGIA SANTO STEFANO DOPO NATALE? / 26 dicembre

Martirio di Santo Stefano - Giulio Romano, Genova.

Da qualche giorno ho avuto contatti e commenti da un nuovo amico che si fa chiamare “Tenente Raf” molto contrariato da quello che fa il Papa. Ecco il suo ultimo commento:
L'islam è un nostro nemico, Padre, Bergoglio ci incoraggia ad accettare chi distruggerà il Cristianesimo. Ero Fraticello anch'io, per Grazia Ricevuta. Sono di Asiago ma vivo in Canada. Dio la benedica , io prego per Benedetto XVI.
Gli ho risposto così:
Caro Raf, Cristo è il Signore e né l’Islam né nessun altro nemico potrà distruggere il Cristianesimo. Nemmeno dall’interno quei battezzati cattolici che seguono tutt’altro che il Vangelo o peggio si sono dati al vero Nemico di Dio. Ce ne sono sempre alcuni, da quando il Cristianesimo stesso è nato. E nemmeno Satana con le sue legioni di angeli decaduti potranno distruggere il loro Creatore e i suoi eletti, perché sono sempre piccolissime  creature e il Cristo di Dio ha distrutto il potere di Satana sulla croce.
Certo, Satana potrà ingannare perfino gli eletti di Dio come dice la Scrittura e quindi dobbiamo essere attenti e mai presuntuosi. È un grande combattimento molto serio ma che si combatte essendo prudenti e semplici, non chiusi e appoggiati a difese umane. Si combatte con le stesse armi che ha usato Gesù. Anche se il mondo non ci comprende perché non ha compreso chi è Gesù. Se l’avessero compreso non avrebbero crocifisso il Signore della Gloria. Quindi papa Francesco ci invita solo ad essere cristiani, cioè a testimoniare il Vangelo di fronte a tutti gli uomini, anche musulmani.
Così prega la Chiesa oggi nella Messa: Donaci, o Padre, di esprimere con la vita il mistero che celebriamo nel giorno natalizio di santo Stefano primo martire e insegnaci ad amare anche i nostri nemici sull'esempio di lui che morendo pregò per i suoi persecutori.
Oggi all’Angelus il Papa ha detto:

martedì 25 dicembre 2018

IL SENSO DEL NATALE - UNA MERAVIGLIOSA CATECHESI DI PAPA FRANCESCO 19 dicembre 2018




Natale: le sorprese che piacciono a Dio
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Tra sei giorni sarà Natale. Gli alberi, gli addobbi e le luci ovunque ricordano che anche quest’anno sarà festa. La macchina pubblicitaria invita a scambiarsi regali sempre nuovi per farsi sorprese. Ma mi domando: è questa la festa che piace a Dio? Quale Natale vorrebbe Lui, quali regali, quali sorprese?
Guardiamo al primo Natale della storia per scoprire i gusti di Dio. Quel primo Natale della Storia fu pieno di sorprese. Si comincia con Maria, che era promessa sposa di Giuseppe: arriva l’angelo e le cambia la vita. Da vergine sarà madre. Si prosegue con Giuseppe, chiamato a essere padre di un figlio senza generarlo. Un figlio che – colpo di scena – arriva nel momento meno indicato, cioè quando Maria e Giuseppe erano sposi promessi e secondo la Legge non potevano coabitare. Di fronte allo scandalo, il buon senso del tempo invitava Giuseppe a ripudiare Maria e salvare il suo buon nome, ma lui, che pur ne aveva diritto, sorprende: per non danneggiare Maria pensa di congedarla in segreto, a costo di perdere la propria reputazione. Poi un’altra sorpresa: Dio in sogno gli cambia i piani e gli chiede di prendere con sé Maria. Nato Gesù, quando aveva i suoi progetti per la famiglia, ancora in sogno gli vien detto di alzarsi e andare in Egitto. Insomma, il Natale porta cambi di vita inaspettati. E se noi vogliamo vivere il Natale, dobbiamo aprire il cuore ed essere disposti alle sorprese, cioè a un cambio di vita inaspettato.

lunedì 24 dicembre 2018

DAVIDE E ZACCARIA, LA FEDELTA' DI DIO / 24 dicembre


In Gesù il regno di Davide durerà in eterno. Dio compie le sue promesse. Questo è il senso evidente di queste letture della Vigilia di Natale.
Se guardiamo i protagonisti, la prospettiva è la stessa ma passa attraverso le correzioni e la sollecitudine di Dio verso di loro. A Davide viene tolto il suo progetto di costruire il Tempio al Signore. Non può ricambiare Dio per i suoi benefici. Dio gli chiede solo abbandono e gratitudine, secondo l’espressione profonda di santa Teresina. A Zaccaria invece viene dato il figlio tanto atteso. Ma per Dio non basta il dono solo materiale, vuole dargli la Vita. Dopo nove mesi di silenzio forzato, il cuore rinsecchito di Zaccaria, che quasi aveva mandato a quel paese l’angelo incaricato di annunciargli la nascita di Giovanni, si è trasformato. Da questo lungo silenzio, da questa lunga impotenza che è diventata intimità spirituale, Zaccaria vede in tutta la condotta di Dio nei suoi confronti solo tenerezza e misericordia.
Al termine della sua terribile malattia (soffocamento, emottisi, debolezza) e all’inizio dell’agonia, l’ultima frase scritta da Teresina è stata : “non posso avere paura di un Dio che si è fatto così piccolo per me. Gesù infatti è solo amore e misericordia”.

Prima Lettura    2 Sam 7, 1-5.8-12.14.16
Il regno di Davide durerà in eterno.

domenica 23 dicembre 2018

L'ANNUNCIAZIONE NEL VANGELO E NEL CORANO



Immagine islamica dell'Annunciazione - dal sito della diocesi di Isonto.
Vogliamo confrontare, come promesso ieri, il testo dell’Annunciazione sia nel Vangelo che nel Corano generoso (il testo italiano è a cura di Hamza Piccardo ed è, secondo la formula consacrata, solo una “traduzione interpretativa dei sensi del Sacro Corano” .

sabato 22 dicembre 2018

MARIA E ANNA: TUTTO VIENE DA DIO / 22 dicembre


Anna la mamma di Samuele e Maria la mamma di Gesù. Due donne molto diverse, in situazioni diverse. La prima consegna al Tempio (al Signore) il bimbo avuto due o tre anni prima, dopo tanti anni di sterilità, l’altra, giovanissima, è incinta da poco del suo bambino. Anna assomiglierebbe più ad Elisabetta che a Maria di Nazareth.
Ciò che le unisce è che tutt’e due riconoscono che tutto viene dal Signore, tutto è dono suo. Lui c'è e agisce nella loro vita. E sanno ringraziare, fare memoria grata dei doni di Dio.
Dio è la Roccia, l’Unica, è affidabile, è colui che compie sempre le sue promesse. Se non fosse così la fede non avrebbe oggetto. Sarebbe un “training autogeno”, un “think pink” un “pensare rosa” auto prodotto, uno sforzarsi ad immaginare che tutto si arrangerà, tutto andrà per il meglio. I nostri contemporanei sono molto lontani da questo, arrabbiati, pessimisti, scontenti, … disperati. Madri che uccidono i loro bambini prima di suicidarsi, padri che distruggono le loro famiglie prima di distruggere se stessi, sorrisi che precedono il suicidio, o visi cupi con dichiarazioni strane sui Social che precedono atti di violenza contro chiunque passa a tiro…

venerdì 21 dicembre 2018

BREVISSIMO RACCONTO DI NATALE: "LOU RAVI' NEL PRESEPE PROVENZALE


Il presepe provenzale e i “santons”.

In Francia la grande tradizione del presepe, importato dall’Italia, è provenzale. Come qui a Napoli, ci sono le statuine con i personaggi tradizionali. Sono chiamati “santons”,“picccoli santi”. La Madonna e san Giuseppe, i Re magi, hanno vestiti un po’ particolari, poi attorno a loro, oltre ai pastori, ci sono i rappresentanti dei vari mestieri e degli stati sociali con i vestiti caratteristici dell’epoca (come qui da noi, i personaggi si aggiornano fino ad oggi con le celebrità del momento, attori, cantori, ecc.).


E, chiaramente tutti questi personaggi parlano, dialogano tra loro.
In particolare ogni mestiere si presenta porgendo i suoi omaggi ed esprimendo la sua gioia alla Sacra famiglia mentre porta doni per soccorrere la povertà nella quale è costretto il Neonato divino. La Madonna e san Giuseppe accolgono con calore e ringraziano con squisitezza.
Così viene il fornaio con i suoi pani caldi e croccanti, il pescatore con il pesce lucente e ricco di proteine, il fabbro si mette a disposizione per cambiare i ferri dell’asino, e l’oste porta una caraffa di buon vino e un piatto pronto alla degustazione. Tutto questo in mezzo alla musica dei flauti dei pastori e ai tamburelli delle donne.
Ecco che poi si avvicina “Lou Ravì”. È un personaggio centrale nel presepe! Anche lui vuol vedere il Bambino e salutare la Madonna e san Giuseppe. Lou Ravì, in dialetto provenzale significa “Il Rapito”, con le sue braccia alzate per la meraviglia e la testa perennemente nelle nuvole. È il sempliciotto, lo “Scemo del villaggio”. È il “fadà” letteralmente “posseduto dalle fate”. Non è un gran lavoratore. Non porta nessun dono se non la sua presenza di uomo buono. E qualcuno si ribella perché, oltre che poco abile, è anche un po’ sfaticato.

“Lou ravì, cosa fai qui ? Non devi stare, tu non fai niente, non porti niente! Non ti va di lavorare ! Quando noi sgobbiamo al sole tu te ne stai all'ombra degli alberi! Non è giusto ! ”
“Ma, io il lavoro lo amo, mi entusiasma! Mi piace tanto vedere gli altri lavorare, li ammiro, li stimo sinceramente, mi piace tanto incoraggiarli …”
“Dai, lou ravì – dice la Madonna – vieni anche tu, vicino a me, c'è posto anche per te nel presepe!”





LA CARITA' MOSSA DALL'INTIMA GIOIA / 21 dicembre

Visitazione - Domenico Ghirlandaio, Louvre. Che delicatezza in questo quadro!
Non sono pittore, ahimè, altrimenti cercherei di descrivere questa scena partendo
dalla intima gioia di Maria e di Elisabetta che li abita e li sorprende.

Dal «Commento su san Luca» di sant'Ambrogio, vescovo
 La visitazione di Maria
L'angelo, che annunziava il mistero, volle garantirne la veridicità con una prova e annunziò alla vergine Maria la maternità di una donna vecchia e sterile, per dimostrare così che a Dio è possibile tutto ciò che vuole. Appena Maria ebbe udito ciò, si avviò in fretta verso la montagna, non perché fosse incredula della profezia o incerta dell'annunzio o dubitasse della prova, ma perché era lieta della promessa e desiderosa di compiere devotamente un servizio, con lo slancio che le veniva dall'intima gioia. Dove ormai, ricolma di Dio, poteva affrettarsi ad andare se non verso l'alto? La grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze.
Subito si fanno sentire i benefici della venuta di Maria e della presenza del Signore…
Sant’Ambrogio inizia così il commento al Vangelo della Visitazione che ascoltiamo oggi nella liturgia. Colpisce che egli osi affermare con tale sicurezza quali erano le disposizioni interiori della Vergine Maria nell’andare dalla sua cugina Elisabetta mentre la Scrittura non ne dice nulla. Come mai? La Scrittura è Una, è Cristo. Quindi tutto ciò che esprime la ricchezza di questa unità e coerenza della Scrittura è contenuto nella Scrittura anche se non esplicitamente detto. Diamo un esempio: dalla Scrittura so che Cristo fu in tutto uguale a noi tranne che nel peccato. Non posso quindi interpretare un suo determinato atteggiamento come volontà di inganno o di avidità, ecc.  Certamente l'interpretazione della Scrittura non può essere fatta a mio capriccio e quindi è sempre la Chiesa-Sposa che conosce il suo Sposo ed è depositaria della Fede, che conferma ciò che  io, membro della Chiesa, tiro fuori dal Tesoro della Scrittura. Io, singolo membro della Chiesa, ho lo Spirito Santo e quindi un carisma di verità (Dio parla dalla bocca dei bimbi e dei lattanti; vedi salmo 8), ma non tale da sostituirmi alla Chiesa tutta e a coloro che hanno il compito di insegnare. Le divisioni del mondo evangelico e tutte le divisioni tra cristiani sono la prova al contrario che senza Pietro Roccia si è in balia dell'errore.

giovedì 20 dicembre 2018

UN SI' CHE CAMBIA LA STORIA / 20 dicembre

Annunciazione - Beato Angelico.


Tra ieri e oggi la Scrittura ci presenta diverse reazioni alle proposte di Dio.
La fede troppo corta di Zaccaria che aspetta la grazia ma questa deve entrare nelle sue categorie. Dio va bene se fa la sua volontà in cambio della sua preghiera. Dio non è così.
La “fede” del re Acaz che è un politico come tanti politici di ogni tempo: si professa credente perché in quel tempo conviene, ma non ha nessuna intenzione di lasciare Dio intervenire. Allora si ammanta di formule super religiose per rifiutare la proposta di Dio. “Non voglio tentare Dio!”, significa in realtà: “Non ho nessuna fiducia in Dio, non voglio che cambi i miei piani”. Simili a lui ci sono quei  farisei che cercano di appropriarsi di Dio per avere un posto di rilievo, mettersi in primo piano, vantarsi delle loro opere, ecc… Dio evidentemente non cerca tali falsi “adoratori”.

mercoledì 19 dicembre 2018

PREGHIERE SENZA FEDE / 19 dicembre

Annuncio a Zaccaria. Questa opera antica mette in evidenza
lo sguardo scrutatore e incredulo di Zaccaria.
La nascita di Sansone e la sua formazione come uomo di Dio passano attraverso il rispetto di forme esteriori di penitenza e di appartenenza speciale a Dio. Lo stesso avviene per Giovanni Battista.
Anche Zaccaria ed Elisabetta “osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore” e per questo sono detti giusti davanti a Dio. Zaccaria oltre ad osservare le preghiere che deve fare  ogni israelita, da sacerdote guidava molti riti religiosi.  Zaccaria pregava tanto!

martedì 18 dicembre 2018

GIUSEPPE ERA GIUSTO E NON VOLEVA OBBEDIRE ALLA LEGGE / 18 dicembre


Giuseppe credeva realmente che Maria fosse colpevole e sicuramente avrà sofferto tanto nel vedersi tradito (erano realmente sposati con impegno definitivo), avrà fatto fatica a crederci, come era stato possibile, con quella sua famiglia … ma lei era incinta, non c'era dubbio.
La Legge ordinava la morte per lapidazione per questo peccato (Levitico 20,10) ed era ancora in vigore come lo testimonia Giovanni nel suo Vangelo al capitolo 8: «Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».

lunedì 17 dicembre 2018

DOGMA DELL'IMMACOLATA: QUALI SONO I FONDAMENTI? 1/2

Evangeliario ortodosso.

Pochi giorni fa abbiamo celebrato con gioia la festa dell’Immacolata e non ho sentito nessun bisogno di ribadire le basi di quel dogma. Ma un mio amico di lunga data mi scrive di un incontro con un fratello evangelico che evidentemente contesta in toto il Mistero dell’Immacolata e in genere quello che sappiamo della Vergine Maria “perché non è scritto nella Bibbia”. Dice, da buon cristiano evangelico, che lei è stata “solo un veicolo per far nascere Gesù e non ha poteri spirituali; … nelle nozze di Cana Gesù parla alla madre come donna non come santa ed immacolata e in tutto il Vangelo non si parla di Maria come risorta”.
Ho promesso di rispondere e cerchiamo di farlo perché ne vale la pena.

VOLEVO UN FISICO DA DIO / Novena di Natale 17 dicembre

Albero di Jesse - Basilica di san Marco, Venezia.

La prima lettura annuncia Gesù come Colui che doveva venire, come il predestinato ad essere il Signore di tutta l’Umanità. Il Vangelo ci presenta la sua genealogia. Dio si incarna attraverso una famiglia, una linea genealogica.
Dove trovare Dio? Nella tua stessa carne che il Figlio di Dio ha assunta pienamente, con tutti i suoi limiti e le sue fragilità, la sua biologia, i suoi processi di crescita e di invecchiamento, la sua mortalità.
Dove trovare Dio? Nella tua stessa storia. Perché Dio incarnato non ha soltanto una biologia ma anche una famiglia, con nonni e bisnonni, antenati, cugini. Giacomo era “fratello del Signore”, cioè suo cugino, e fu vescovo di Gerusalemme. Sembra, secondo Eusebio che almeno la prima generazione dei parenti di Gesù occupò una posizione di prestigio nella Chiesa primitiva. Ma Dio non voleva formare una dinastia regale e le tracce della famiglia di Gesù a Nazareth si perdono rapidamente.

domenica 16 dicembre 2018

LA GIOIA DELLA FEDE, LA GIOIA DELLA SALVEZZA / Domenica "Gaudete"

Beata Chiara "Luce" Badano.

Giovanni Battista è così pieno di Dio che tutti in cuor loro si chiedono se non è lui il Messia ma lui annuncia che quello che fa – e affascina le folle – non è ancora nulla. Egli evangelizza, non perché da consigli di comportamento, ma perché invita ad aprire il cuore e ad entrare nella tensione dell’attesa. Dai consigli che dona, adatti ad ognuno, vediamo che la salvezza è per chiunque, da qualunque situazione o mestiere venga, a condizione che apra il suo cuore.
Giovanni Battista invita a rallegrarsi e mettersi in attesa. Un’attesa operosa ma che sa che quello che conta lo fa il Signore. Non siamo noi a costruire il Regno di Dio.
Il cristiano triste non esiste. Il santo triste è un tristo (cioè un malvagio, un perfido, un perverso) “santo”. La prima e la seconda lettura ci invitano a rallegrarci nel Signore. Questo invito è per te oggi. Domani svilupperò questo punto che è molto importante. Non si tratta della gioia del mondo, non si tratta nemmeno della gioia dei sensi, ma della gioia della fede. Non sentirti squalificato se soffri, se non riesci a sorridere come vorresti. Tutti vorrebbero sentire consolazione e piacere. Non piacere quindi che ci può essere e può non esserci, ma gioia, gioia che viene dal profondo della fede. Ne riparliamo domani.

Prima Lettura  Sof 3,14-18a
Il Signore esulterà per te con grida di gioia.

venerdì 14 dicembre 2018

ELIA TRIONFANTE, GIOVANNI BATTISTA E GESU' SCONFITTI / sabato II sett. Avvento


Dal trionfo di Elia – in mezzo a tante lotte – si passa nel Vangelo alla sconfitta di Giovanni Battista e a quella di Gesù. Il Siracide nella prima lettura riconosce l’amore divino che ha guidato il profeta ma sopratutto presenta la sua azione coronata di successo. Anche il finale della sua vita è un’assunzione gloriosa su un carro di cavalli di fuoco senza passare per la morte. Gesù invece indica in Giovanni Battista quell’Elia che deve tornare come segno dell’ora del Messia, anzi è già tornato ma la gente non se n’è accorta perché per gli occhi del mondo è stato sconfitto dal potere di Erode. E anche Gesù annuncia ai suoi che subirà la stessa sorte. Come mai?
La morte è l’ultimo nemico che sarà annientato nella risurrezione generale (1 Cor 15,26). Ma in Gesù la morte viene già affrontata pienamente e vinta. Per la fede cristiana, la morte regna sulla terra non perché è ancora un passaggio obbligatorio, ma nella misura in cui continua a incutere paura e a schiavizzare l’uomo, nella misura in cui l’uomo non si affida pienamente alla vittoria del Messia. E Giovanni Battista che è l’ultimo grado del cammino verso la luce piena prima del Messia è anche il suo precursore nell’affrontare di faccia la morte ignominiosa. È quindi superiore ad Elia. In lui Elia perfeziona il suo trionfo, in attesa che venga il Messia.

Prima Lettura   Sir 48, 1-4. 9-11
Elia ritornerà.

AMORE ARDENTE DELLA CROCE!, SI POSSONO DIRE QUESTE COSE? / San Giovanni della Croce 2018


La Chiesa questa mattina ci faceva pregare: O Dio, che hai guidato san Giovanni della Croce alla santa montagna che è Cristo, attraverso la notte oscura della rinuncia e l'amore ardente della croce, concedi a noi di seguirlo come maestro di vita spirituale, per giungere alla contemplazione della tua gloria. Per il nostro Signore.... Notte oscura della rinuncia, amore ardente della croce … Le rinunce purtroppo sono una necessità, e già gli antichi dicevano: “per angusta ad augusta”, attraverso le strettoie anguste delle difficoltà fino alle cose grandi, auguste. Ma questo non significa amore alla croce, ancora meno amore ardente alla croce. Questa espressione non è forse sommamente sospetta? Chi bisogna psicanalizzare? La Chiesa tutta, alcuni suoi membri, lo stesso Gesù Cristo?

giovedì 13 dicembre 2018

NON TEMERE VERMICIATTOLO! / venerdì II sett. Avvento

Carezza di Padre - Katie Berggren.

Una volta, san Francesco, scoraggiato per la piega che prendeva il suo Ordine (grandi conventi, successo che alimentava sogni di carriera dei frati, rilassamento nella povertà e nel contatto con i più umili, ecc…) si sentì rassicurare dal Signore con questa frase della prima lettura di oggi: «Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva d’Israele; io vengo in tuo aiuto, tuo redentore è il Santo d’Israele » E si senti molto rincuorato. Avere come Alleato il Santo d'Israele è meraviglioso, ma anche accettarsi come vermiciattolo e larva: noi che non ci siamo mai all’altezza, ci possiamo abbandonare alla protezione e alla guida di Dio.
Ecco però che Gesù ci mette a confronto con “il più grande fra i nati da donna” dicendo che il più piccolo nel Regno dei cieli (io) è più grande di lui. Come reggere il paragone? Forse devo andare nel deserto come Giovanni Battista, mangiare locuste, attirare le folle più di lui? È chiaro che questa non è la giusta interpretazione. Non ho la statura umana di Giovanni Battista e non l’avrò mai. Magari potessi pregare come lui, ma neppure questo mi sembra raggiungibile per me …
In che cosa posso essere più grande di lui?

mercoledì 12 dicembre 2018

IL GIOGO SOAVE DELLA MADONNA DI GUADALUPE, IL PESO DI CRISTO / mercoledì II sett. Avvento



Isaia guarda il cielo e adora il Creatore delle stelle. Mai avrebbe potuto pensare che fossero così tante. Ne vede meno di 10 000 mentre sono miliardi di miliardi in tutto l’Universo. Eppure l’uomo di allora aveva più il senso dello stupore di noi moderni che siamo per lo più impediti di vedere le stelle per le troppe luci delle nostre case e strade, della nostra civiltà chiusa al Mistero. Non è però la scienza che ci chiude al Mistero. Sappiamo che il nostro pianeta è collocato in un posto e in condizioni molto particolari che hanno permesso lo sbocciare della vita. Vita che ha trasformato la terra da roccia nuda e scura in un paradiso. Vita che ha generato altra vita, con specie sempre più complesse e belle. Ma sta emergendo un altro particolare dalla ricerca scientifica: si credeva alla “banalità dell’Universo”, cioè che attorno a stelle di dimensioni simili a quelle del nostro sole ci fossero per forza sistemi di pianeti uguali al nostro. E invece si scopre che pianeti rocciosi con atmosfera e in “zona abitabile” sono l’eccezione e non la normalità. Non sappiamo se la vita intelligente dell’uomo è unica nell’Universo, ma è sicuramente un’eccezione.
E nel cuore di Dio siamo al centro, come figli amati. Una prova è la Storia della Madonna di Guadalupe.

martedì 11 dicembre 2018

DIO NON VUOLE CHE SI PERDA NEANCHE UNO DI QUESTI PICCOLI / martedì II sett. Avvento

Buon Pastore - Padre Sieger Koder
È certo che se gridi a Dio dal profondo del cuore, con umiltà e costanza, Dio ti salverà, verrà in qualche modo a cercarti nel burrone tenebroso in cui ti trovi. Ricordo l’immaginetta di un agnello ferito in mezzo alle spine illuminato da un raggio di luce con scritto: “No temas, hasta tu abismo llega mi misericordia”, “non temere, fino al tuo abisso arriva la mia misericordia”. Coraggio, gridiamo a Dio! Dio non vuole che si perda neanche uno di questi piccoli. 
Un ostacolo grande che trova Dio per salvarci è quando vogliamo che lo faccia come diciamo noi, e se lo fa in modo diverso non lo riconosciamo o peggio non lo accettiamo.

PREGHIERA DI BABBO NATALE A GESU' BAMBINO


«Mio caro e prezioso Gesù Bambino, io non ho mai pensato di prendere il tuo posto. Io porto solo giocattoli e altri oggetti, tu porti amore e grazia. La gente mi dà liste di desideri e speranze, ma tu ascolti le preghiere. Quando io arrivo in città i bambini cercano di essere buoni e di non piangere, ma tu li ami incondizionatamente e con amore sovrabbondante. Io porto solo un sacco di giocattoli e di gioia temporanea, tu lasci un cuore pieno d’amore, pieno di significati e di ragioni per vivere».

«Voi potete trovare tanti Babbi Natale in città o al centro commerciale, ma tu [Gesù Bambino] sei l’unico onnipotente che può rispondere alle domande di un peccatore».

Questa deliziosa poesia-preghiera è di Jennifer Beahm Crawford. Ci è stata segnalata al ritiro di Avvento dal caro amico (è stato nostro professore di pastorale a quasi tutti e sopratutto credo che sia amico per ogni persona che incontri) e vescovo di Acerra, Padre Antonio Di Donna.

lunedì 10 dicembre 2018

DIO HA PARLATO A NOI PER MEZZO DEL FIGLIO (San Giovanni della Croce)

Discesa della Croce - fra' Angelico.

Questa mattina nel Breviario c'era questo testo di san Giovanni della Croce che la Chiesa proclama Dottore per la sua dottrina sicura, profonda ed esemplare. Il suo ministero presso tutti i battezzati ma in particolare le monache di clausura, tutte intente a misurare i progressi della loro unione con Dio e della loro perfezione, lo porta a metterci in guardia. Queste donne correvano un pericolo molto grande nel silenzio del chiostro: dare molta importanza a manifestazioni sensibili, ingannando se stesse e aprendo una porta larga larga al demonio. In questo brano san Giovanni della Croce spiega il motivo per cui Dio vuole la fede e non la ricerca di segni sensibili.
Il Dio incarnato è certamente Creatore e anche  nella Creazione si vedono le sue perfezioni, ma è sopratutto il Dio della Storia perché così si è manifestato da sempre. Perché l’uomo è Viator, cioè viandante, pellegrino, nasce, cresce, matura, muore, viene giudicato sulla fede e i suoi frutti, non dai suoi sentimenti, o dalle sue idee. È vero, in fondo, dopo tanto tempo anch’io sono ancora assetato di esperienze sensibili sul piano spirituale … ma non significa che questo mi faccia bene. 
La verità ce la insegna la Chiesa e non il mio gusto e quindi leggiamo e meditiamo che ci fa bene.



Seconda Lettura Dal trattato «Salita al monte Carmelo» di san Giovanni della Croce, sacerdote  (Lib.2, cap.22)
Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio

DAVVERO LA MIA INFELICITA' E' CAUSATA DAL MIO PECCATO? / lunedì II sett. Avvento



Le letture di oggi indicano chiaramente che il male maggiore per noi è il peccato. Mentre la profezia di Isaia presenta la salvezza di Dio con immagini di risurrezione della vita nella natura, il deserto fiorisce e diventa un luogo di benessere, di bellezza e di abbondanza e si accenna appena alla dimensione spirituale parlando della Via Santa che percorrono i redenti, Gesù messo di fronte ad un paralitico sembra vedere come unico male da curare in quest’uomo i suoi peccati.
È veramente scioccante per la nostra mentalità che spesso vede il male solo nell’essere senza salute o senza beni materiali, senza realizzazione nella vita sociale, ecc. Sappiamo che Gesù non ignora questi aspetti: si commuove per la fame di chi l’ha seguito nel deserto e moltiplica i pani e i pesci, ecc., ma non affrettiamoci ad appiattire la forza profetica del Vangelo. Di fronte a questo paralitico Gesù annuncia che il bene supremo, quello che vale tutto il resto, è ricevere il perdono dei propri peccati, che l’infelicità vera è rimanere nel peccato!

domenica 9 dicembre 2018

LA VOSTRA CARITA' CRESCA IN CONOSCENZA E IN PIENO DISCERNIMENTO / II domenica di Avvento C

san Giovanni Battista.

Nel Vangelo di oggi San Luca come è il suo costume precisa il contesto storico “degli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi” (Luca 1,1). Fa quindi l’elenco dei nomi dei governanti di allora. Questi nomi non hanno grande fama di bontà, di giustizia, di attenzione al popolo, in particolare ai poveri e deboli. Ma ecco che Dio vuole intervenire per riportare la giustizia. E come farà? Cambia i politici? No. Attraverso Giovanni Battista chiama tutti a conversione, all’incontro con Lui, al perdono dei peccati. Anche i potenti sono chiamati a conversione e un governante onesto è una grande benedizione. Ma chiaramente coloro che accorrono da Giovanni Battista, al 99%, sono proprio poveri e piccoli.

giovedì 6 dicembre 2018

LODATE DIO PERCHE' ABBIAMO UNA CITTA' FORTE! / giovedì 1a sett. Avvento

Jaisalmer - India.

Lodate Dio perché abbiamo una città forte, con mura e bastioni solidi e rifugio sicuro degli oppressi e dei poveri!
Ma Gesù ci mette in guardia: solo Gesù è la roccia e si sta in comunione con lui mettendo in pratica i suoi comandamenti, la sua parola non in altro modo. E le tempeste terrificanti nella vita possono succedere.
L’uomo è sabbia, argilla e fango come dice la Bibbia (Giobbe 10,9; 33,6; Isaia 64,7). Si può dire che l'uomo è sabbia? “Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia.”  (Ger 17:5.7)

Prima Lettura  Is 26, 1-6   
Entri una nazione giusta che si mantiene fedele.

COP 24 IN POLONIA: SOLO DODICI ANNI PER INVERTIRE LA ROTTA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO



I Media ci danno poche notizie e non proprio esaltanti dal vertice ONU sui cambiamenti climatici in corso in Polonia. La mobilitazione che ha preceduto e accompagnato il vertice di Parigi, anche qui da noi, non si è ripetuta e mi chiedo perché.
Infatti, da allora, la situazione è solo peggiorata, i tempi a nostra disposizione si sono accorciati, fenomeni atmosferici straordinari e devastatori hanno cominciato a toccarci da vicino in Italia e sentiamo che è un crescendo, il costo economico e sociale di questi fenomeni è reale e pesante e potrebbe portare a collassi.

martedì 4 dicembre 2018

COME OTTENERE LA PACE NELLA SOCIETA' E NELLA CHIESA? / lunedì 1a sett. Avvento

Napoli – Duomo – Il grande affresco dell’ALBERO DI JESSE,
nella cappella di San Lorenzo Vescovo,
detta di San Paolo de’ Humbertis o “degli Illustrissimi preti”.
Certamente Gesù si dimostra una persona decisa che non le manda a dire e dall’occhio lungo che capisce subito se qualcuno serve veramente il Signore oppure la sua vanagloria. Tutti, specialmente i suoi avversari hanno capito che Gesù non ha soggezione di nessuno perché non guarda in faccia ad alcuno (Matteo 22,16). È diventato pietra d’inciampo sulla quale tutti i falsi e coloro che vogliono salvarsi con le proprie opere cadono. Ma non delude chi ha creduto in lui (Romani 9,32-33).