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venerdì 21 dicembre 2018

LA CARITA' MOSSA DALL'INTIMA GIOIA / 21 dicembre

Visitazione - Domenico Ghirlandaio, Louvre. Che delicatezza in questo quadro!
Non sono pittore, ahimè, altrimenti cercherei di descrivere questa scena partendo
dalla intima gioia di Maria e di Elisabetta che li abita e li sorprende.

Dal «Commento su san Luca» di sant'Ambrogio, vescovo
 La visitazione di Maria
L'angelo, che annunziava il mistero, volle garantirne la veridicità con una prova e annunziò alla vergine Maria la maternità di una donna vecchia e sterile, per dimostrare così che a Dio è possibile tutto ciò che vuole. Appena Maria ebbe udito ciò, si avviò in fretta verso la montagna, non perché fosse incredula della profezia o incerta dell'annunzio o dubitasse della prova, ma perché era lieta della promessa e desiderosa di compiere devotamente un servizio, con lo slancio che le veniva dall'intima gioia. Dove ormai, ricolma di Dio, poteva affrettarsi ad andare se non verso l'alto? La grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze.
Subito si fanno sentire i benefici della venuta di Maria e della presenza del Signore…
Sant’Ambrogio inizia così il commento al Vangelo della Visitazione che ascoltiamo oggi nella liturgia. Colpisce che egli osi affermare con tale sicurezza quali erano le disposizioni interiori della Vergine Maria nell’andare dalla sua cugina Elisabetta mentre la Scrittura non ne dice nulla. Come mai? La Scrittura è Una, è Cristo. Quindi tutto ciò che esprime la ricchezza di questa unità e coerenza della Scrittura è contenuto nella Scrittura anche se non esplicitamente detto. Diamo un esempio: dalla Scrittura so che Cristo fu in tutto uguale a noi tranne che nel peccato. Non posso quindi interpretare un suo determinato atteggiamento come volontà di inganno o di avidità, ecc.  Certamente l'interpretazione della Scrittura non può essere fatta a mio capriccio e quindi è sempre la Chiesa-Sposa che conosce il suo Sposo ed è depositaria della Fede, che conferma ciò che  io, membro della Chiesa, tiro fuori dal Tesoro della Scrittura. Io, singolo membro della Chiesa, ho lo Spirito Santo e quindi un carisma di verità (Dio parla dalla bocca dei bimbi e dei lattanti; vedi salmo 8), ma non tale da sostituirmi alla Chiesa tutta e a coloro che hanno il compito di insegnare. Le divisioni del mondo evangelico e tutte le divisioni tra cristiani sono la prova al contrario che senza Pietro Roccia si è in balia dell'errore.
Maria è piena di Spirito Santo. Ancora maggiormente dopo il suo sì totale nella fede e la presenza totale di Cristo nel suo essere. Dio è solo carità. Ciò che la muove è solo la carità. Se fosse altro non sarebbe la piena di grazia (Luca 1,28). È evidente, ma se non lo sottolineasse sant’Ambrogio forse non ci penseremmo. Ora, ciò che sta alla base di ogni nostro comportamento è di fondamentale importanza! Quante volte ci rivolgiamo a Dio per ottenere una grazia come fece Zaccaria per tutta una vita fino a stancarsi e perdere la fede? Voleva il dono di Dio e non il Dio dei doni. Quante volte, addirittura siamo mossi da curiosità, doppie intenzioni, e sopratutto mettiamo alla base di tutto la soddisfazione dei nostri desideri, la difesa del nostro io o dei nostri interessi …
Maria corre dalla cugina perché lieta della promessa e desiderosa di compiere devotamente un servizio, con lo slancio che le veniva dall'intima gioia.
Sia così anche per noi e la nostra vita e quella degli altri cambierà.

Prima Lettura   Sof 3, 14-18
Il Signore tuo Dio è in mezzo a te.
Dal libro del profeta Sofonìa
Rallégrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia». 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 32
Esultate, o giusti, nel Signore; cantate a lui un canto nuovo.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate.
Il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo. 

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.

O Emmanuele, nostro re e legislatore:
vieni a salvarci, Signore, nostro Dio.
Alleluia.

Vangelo
   Lc 1, 39-45

A cosa debbo che la madre del mio Signore venga a me?

Dal vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». 

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