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venerdì 28 dicembre 2018

I SANTI INNOCENTI: UNA PAGINA DIFFICILE DA ASSUMERE / 28 dicembre



Una pagina davvero difficile da assumere. Bambini innocenti vengono uccisi, famiglie sono distrutte per causa di Gesù. Sono martiri perché uccisi veramente “in odio alla fede” ma è difficile accettare la debolezza di Dio che non li difende, non si mette in mezzo per impedire che questi bambini vivano. Questi bambini avevano l’età in cui "un bambino deve solo pensare a giocare, sognare, e crescere" per usare una espressione molto conforme alla nostra sensibilità odierna che non è necessariamente la sensibilità di allora. Ma il dolore di una madre, di un padre, sono di tutti i tempi: “Rachele non vuole essere consolata perché i suoi figli non sono più”.
Guardiamo l'Innocenza e promettiamo di non essere mai noi causa di rovina per i tanti Innocenti di oggi, ma di essere il loro baluardo.
C'è un altro aspetto che parte dalla nostra esperienza: la nostra comprensione imperfetta dei segni divini, la nostra difficoltà a distaccarci dai nostri schemi. Mettendoci nei panni di Giuseppe e Maria, con tutte le difficoltà che aveva rappresentato questo viaggio a Betlemme, quella nascita nella precarietà di un riparo per gli animali, ecc., forse in loro una luce si è  accesa: il bambino è figlio di Davide, chiamato ad essere il Salvatore del suo Popolo. Ecco perché Dio lo fa nascere a Betlemme, lo fa crescere lontano dalle dicerie del paese che commenta in modo malevolo la storia tormentata della gravidanza di Maria, della coabitazione con Giuseppe DOPO, ecc… Grazie Signore, nella tua Provvidenza hai pensato a tutto, le tue vie sono infinite, ma abbiamo capito il tuo volere. Adesso tutto andrà bene. Ci prepariamo già alla rivelazione di Gesù al suo popolo, forse su quella piazza, oppure su quella collina vicino, nella Sinagoga … Ed ecco che bisogna andare in Egitto, perché? Non comprendiamo mai nulla o è Dio che non è affidabile? La domanda rimane nel cuore e si supera solo nella fede, nell’obbedienza pronta di Giuseppe.  
Karol Wojtila, che vedeva morire i suoi compagni durante la resistenza contro il nazismo sia quelli che avevano scelto la via delle armi, sia quelli che come lui avevano scelto la via della lotta culturale, si è chiesto: perché sono preservato, cosa vuoi da me Signore? Nella fede Gesù si sarà posto la stessa domanda?

Prima Lettura  1 Gv 1,5-2,2
Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 123
Chi dona la sua vita risorge nel Signore.
Se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera. 
 Allora le acque ci avrebbero travolti,
un torrente ci avrebbe sommersi;
allora ci avrebbero sommersi
acque impetuose. Siamo stati liberati come un passero
dal laccio dei cacciatori.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama la candida schiera dei martiri.
Alleluia.

  
Vangelo  Mt 2,13-18
Erode mandò ad uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme.
Dal vangelo secondo Matteo
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».


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