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giovedì 13 dicembre 2018

NON TEMERE VERMICIATTOLO! / venerdì II sett. Avvento

Carezza di Padre - Katie Berggren.

Una volta, san Francesco, scoraggiato per la piega che prendeva il suo Ordine (grandi conventi, successo che alimentava sogni di carriera dei frati, rilassamento nella povertà e nel contatto con i più umili, ecc…) si sentì rassicurare dal Signore con questa frase della prima lettura di oggi: «Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva d’Israele; io vengo in tuo aiuto, tuo redentore è il Santo d’Israele » E si senti molto rincuorato. Avere come Alleato il Santo d'Israele è meraviglioso, ma anche accettarsi come vermiciattolo e larva: noi che non ci siamo mai all’altezza, ci possiamo abbandonare alla protezione e alla guida di Dio.
Ecco però che Gesù ci mette a confronto con “il più grande fra i nati da donna” dicendo che il più piccolo nel Regno dei cieli (io) è più grande di lui. Come reggere il paragone? Forse devo andare nel deserto come Giovanni Battista, mangiare locuste, attirare le folle più di lui? È chiaro che questa non è la giusta interpretazione. Non ho la statura umana di Giovanni Battista e non l’avrò mai. Magari potessi pregare come lui, ma neppure questo mi sembra raggiungibile per me …
In che cosa posso essere più grande di lui?
Fino a Giovanni Battista “il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono”. Questa frase è stata spesso usata, anche da santi, in modo corretto sul piano spirituale nel senso di far violenza a se stessi (dai, datti una mossa, dai, fai un po’ di digiuno, sii generoso con i poveri, sii obbediente, accetta questa umiliazione, per una volta chiedi perdono anche tu, ecc…). Ma non è il senso che intendeva Gesù.
Gesù afferma che dopo Giovanni Battista il Regno dei cieli trionferà. Cosa significa se anche lui, Gesù, ha subito la violenza della morte, la morte in croce addirittura? Significa che Gesù compie la Legge, vive fino in fondo una totale fiducia nel Padre, porge l’altra guancia, anzi, porge la propria vita in riscatto per i suoi amici e i suoi fratelli umani, tutti peccatori, insegna la Via di Dio senza ombre, senza cedimenti, senza violenza. E questa sua testimonianza si realizza nella Storia, non potrà mai più essere cancellata. È risorto! Attraverso di Lui conosciamo la Natura di Dio che è Amore totale e i cristiani ne sono testimoni. Ecco perché sono più grandi di tutti i profeti dell’Antico Testamento.
Per quanto Giovanni Battista sia un gigante, il Precursore del Messia, non gli è stato dato di vedere e udire ciò che i nostri occhi hanno visto e i nostri orecchi hanno udito.
Ma i nostri occhi hanno visto, i nostri orecchi hanno udito? Ma vogliamo vedere e vogliamo udire? San Francesco e il Cardinale Pelagio Galvani sono due battezzati che fanno parte della stessa Chiesa e partecipano entrambi alla quinta Crociata (1217-1221), ma in modo molto diverso. San Francesco riesce ad incontrare il Sultano, dialogare con lui e annunciargli in modo credibile la fede in Gesù Cristo, il Cardinale Pelagio, appena sbarcato, si autoproclama comandante militare assoluto e rifiuta tutte le proposte di pace del Sultano, provocando il fallimento totale della Crociata e molte morti inutili, un grande scandalo che viene sfruttato tuttora dal mondo musulmano e dai nemici della Chiesa.

Prima Lettura   Is 41, 13-20
Io sono il tuo redentore, il Santo d'Israele.
Dal libro del profeta Isaìa
Io sono il Signore, tuo Dio,
che ti tengo per la destra
e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto».
Non temere, vermiciattolo di Giacobbe,
larva d’Israele;
io vengo in tuo aiuto – oràcolo del Signore –,
tuo redentore è il Santo d’Israele.
Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova,
munita di molte punte;
tu trebbierai i monti e li stritolerai,
ridurrai i colli in pula.
Li vaglierai e il vento li porterà via,
il turbine li disperderà.
Tu, invece, gioirai nel Signore,
ti vanterai del Santo d’Israele.
I miseri e i poveri cercano acqua ma non c’è;
la loro lingua è riarsa per la sete.
Io, il Signore, risponderò loro,
io, Dio d’Israele, non li abbandonerò.
Farò scaturire fiumi su brulle colline,
fontane in mezzo alle valli;
cambierò il deserto in un lago d’acqua,
la terra arida in zona di sorgenti.
Nel deserto pianterò cedri,
acacie, mirti e ulivi;
nella steppa porrò cipressi,
olmi e abeti;
perché vedano e sappiano,
considerino e comprendano a un tempo
che questo ha fatto la mano del Signore,
lo ha creato il Santo d’Israele. 

Salmo Responsoriale 
  Dal Salmo 144
Il Signore è misericordioso e grande nell’amore.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Facciano conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Canto al Vangelo   Is 45,8
Alleluia, alleluia.

Stillate, cieli, dall’alto
e le nubi facciano piovere il Giusto;
si apra la terra
e germogli il Salvatore.
Alleluia.


Vangelo  
 Mt 11,11-15

Non ci fu uomo più grande di Giovanni Battista.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».   

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