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domenica 30 dicembre 2018

UNA FAMIGLIA CON GROSSI PROBLEMI / Festa della Sacra Famiglia

Ritrovamento di Gesù nel Tempio - William Hunt, Museo di Birmingham.

Quale famiglia non ha problemi? Ma la famiglia non è un problema, è una risorsa. Negli Stati Uniti degli anni ’30 del secolo scorso uno studio ufficiale ha indagato il perché tra gli italiani, immigrati già di seconda o terza generazione, c'erano meno infarti che negli altri gruppi etnici. La risposta non è stata nella dieta mediterranea impossibile lì, ma nella sicurezza semplice della solidarietà famigliare. Sapevi che in caso di necessità non saresti mai stato abbandonato.

Da 70 anni le politiche “sociali” nei popoli del Nord Europa hanno fatto tutto per affrancare l’INDIVIDUO dall’OPPRESSIONE della famiglia. Lo Stato s’impegna affinché ognuno possa non dipendere da nessuno. Oggi si corre ai ripari perché LA SOLITUDINE è diventata un flagello sociale. Anche da noi si fa tanto per distruggere la famiglia. Perché tanto accanimento? Noi sappiamo che la famiglia è la cellula base della Società e viene da Dio, che Dio si è fatto carne in una famiglia, che Dio ha creato l’uomo come Persona e non solo come Individuo. Persona nel concetto cristiano è l’individuo inserito e compreso nelle sue relazioni. Non chiuso in sé e nella sua ricerca di soddisfazione personale ma nato da una famiglia, membro di una famiglia, di una comunità, di un popolo, con una personalità e una dignità proprie ma anche debitore e che si realizza servendo gli altri, donandosi.
È proprio quello che ci insegna il Vangelo di oggi:
-La presenza di una comunità: Giuseppe e Maria non temono di lasciare il loro figlio dodicenne camminare libero da loro con il resto della carovana, perché sono tutti parenti, amici, vicini di cui ci si può fidare. Un dono immenso! Beate le famiglie che vivono in seno ad una comunità cristiana, i figli che crescono in seno ad una comunità cristiana.
-Chi poteva pensare che Giuseppe e Maria avessero problemi di educazione con quel figlio unico e perfetto? Invece, come tutti noi e forse in una dimensione più grande, hanno avuto problemi tra loro. In particolare questo Vangelo manifesta in modo chiaro che non sanno tutto, vanno a tastoni, provano angoscia e disappunto. La loro fiducia in Dio non è disinteresse o disimpegno ma cercando il figlio sono angosciati e feriti poi dallo scoprire che è rimasto nel tempio senza avvertirli. Ma invece di scaricare su di lui questa angoscia, questo loro amore e autorità parentale non rispettati, sanno cercare alla luce della Fede il senso di quello che succede.

Colletta
O Dio, nostro Padre, che nella santa Famiglia ci hai dato un vero modello di vita, fa' che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore, perché, riuniti insieme nella tua casa, possiamo godere la gioia senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. 
O Dio, nostro creatore e Padre, tu hai voluto che il tuo Figlio, generato prima dell'aurora del mondo, divenisse membro dell'umana famiglia;ravviva in noi la venerazione per il dono e il mistero della vita, perché i genitori si sentano partecipi della fecondità del tuo amore, e i figli crescano in sapienza, età e grazia, rendendo lode al tuo santo nome.

LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura  1 Sam 1,20-22.24-28
Samuele per tutti i giorni della sua vita è richiesto per il Signore.
Dal primo libro di Samuele
Al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele, «perché - diceva - al Signore l'ho richiesto». Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto, Anna non andò, perché disse al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre».
Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch'io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 83
Beato chi abita nella tua casa, Signore.
Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
L'anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. 
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore. 
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.

Seconda Lettura  1 Gv 3,1-2.21-24

Siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Pa­dre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In que­sto conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Canto al Vangelo   Cf At 16,14
Alleluia, alleluia.

Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
Vangelo  Lc 2,41-52
Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri.
Dal vangelo secondo Luca
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.


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