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lunedì 10 dicembre 2018

DAVVERO LA MIA INFELICITA' E' CAUSATA DAL MIO PECCATO? / lunedì II sett. Avvento



Le letture di oggi indicano chiaramente che il male maggiore per noi è il peccato. Mentre la profezia di Isaia presenta la salvezza di Dio con immagini di risurrezione della vita nella natura, il deserto fiorisce e diventa un luogo di benessere, di bellezza e di abbondanza e si accenna appena alla dimensione spirituale parlando della Via Santa che percorrono i redenti, Gesù messo di fronte ad un paralitico sembra vedere come unico male da curare in quest’uomo i suoi peccati.
È veramente scioccante per la nostra mentalità che spesso vede il male solo nell’essere senza salute o senza beni materiali, senza realizzazione nella vita sociale, ecc. Sappiamo che Gesù non ignora questi aspetti: si commuove per la fame di chi l’ha seguito nel deserto e moltiplica i pani e i pesci, ecc., ma non affrettiamoci ad appiattire la forza profetica del Vangelo. Di fronte a questo paralitico Gesù annuncia che il bene supremo, quello che vale tutto il resto, è ricevere il perdono dei propri peccati, che l’infelicità vera è rimanere nel peccato!
Prima di Natale accostiamoci al sacramento della riconciliazione, invitiamo le persone che conosciamo a ricevere la misericordia divina sacramentalmente!
Ma possiamo fare solo questo? No, ogni uomo ha dal suo battesimo, dalla sua fede in Cristo morto per i nostri peccati una reale forza di perdono. Come saprà che Dio lo ha perdonato chi ti ha fatto del male se tu non gli perdoni? Come saprà che Dio è il bene supremo, è Misericordia, se vede che nella tua comunità non ci si perdona? Che comunità è quella dove non si portano i pesi degli altri? C'è una forza umano divina nel gesto libero di chi perdona, c'è una forza che diffonde speranza nella comunità che è “Luogo del Perdono e della Festa”. Gesto libero, non succube, che non impedisce anzi, invita con chiarezza l’altro alla conversione e può essere costretto ad esigerla almeno nel cambiamento dei comportamenti, non debolezza che asseconda il peccato ma forza che toglie al peccato le sue radici.

Prima Lettura   Is 35, 1-10
Il nostro Dio viene a salvarci.
Dal libro del profeta Isaìa
Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d’acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa;
nessun impuro la percorrerà.
Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere
e gli ignoranti non si smarriranno.
Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la percorrerà o vi sosterà.
Vi cammineranno i redenti.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 84
Ecco, il nostro Dio, egli viene a salvarci.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

Canto al Vangelo   Lc 3,4.6 
Alleluia, alleluia.

Ecco verrà il Signore,
strapperà via il giogo della nostra schiavitù.
Alleluia.

Vangelo   Lc 5, 17-26

Oggi abbiamo visto cose prodigiose.
Dal vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

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