L’armonia straordinaria che faceva dei primi cristiani "un cuore solo e un’anima sola" (Atti 4,32) è un dono di Dio dall’alto, e che deve essere preservato (Filippesi 2, 2; 1 Pietro 3, 8; …), ma non significa che sia tutto meraviglioso, “rose e fiori”, e che le eventuali difficoltà interne siano trascurate dai responsabili. Ci sono pure le difficoltà esterne. Questa nuova “setta infatti sappiamo che ovunque essa trova opposizione". (Atti 28, 22). Fin dall’inizio c'è la persecuzione dove si distingue un certo Saul di Tarso.
Eppure questi cristiani perseguitati diffondevano la Parola e le folle - pur sapendo che chi faceva parte di quel gruppo poteva essere perseguitato - “prestavano ascolto unanimi” sia per la forza della parola (kerigma) che per i miracoli (segni) che faceva, e si convertivano con "grande gioia". C'è un grande senso di sicurezza in tutti: il mondo cambia, Gesù ha rovesciato i valori comuni, è stato più forte della morte, dell'umiliazione, della sofferenza, è il Signore. Tutto parte da lì, tutto sta lì. Abbiamo questa sicurezza, questa certezza interiore, questo spirito?
Abbiamo bisogno di questo spirito, sia per comprendere la ricchezza del nostro battesimo che ci fa cristiani, figli di Dio, che per affrontare le persecuzioni sempre più evidenti contro la fede cristiana. L’autrice di Harry Poter ha dichiarato che non si sottometterà alle minacce di sanzioni penali ormai in vigore in Scozia per chi non accetta la teoria gender. Senza una preghiera che cerchi il Volto di Dio, l'intimità con lui, non si può avere lo Spirito cristiano.
Gesù conferma nel Vangelo di oggi che non respingerà nessuno. Egli stende le braccia sulla croce per salvare tutti. Ma questo non significa che la vita cristiana non sia una lotta, che non sia necessario vegliare “in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo". (Luca 21, 36).
Prima Lettura At 8, 1-8 Andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.
Dagli Atti degli Apostoli