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domenica 21 luglio 2024

CELEBRAZIONE DELLA PAROLA 02 / Elementi per Ambientale, Monizione, Risonanza, Preghiera spontanea. (post del 21-07-2024)


Ambientale, monizione, risonanza, preghiera spontanea, NON SONO UNA CATECHESI. 
Ambientale, monizione, risonanza, preghiera spontanea, NON SONO UN’OMELIA.

Ambientale: introduce tutta la Celebrazione per aiutare i fratelli a viverla nella fede e nella consapevolezza. È importante sapere ciò di cui è costituita la celebrazione per fare una buona ambientale. Metti in risalto questi elementi e il loro valore. Non terminare la tua ambientale con il solito: “adesso ascoltiamo”. La Parola si ascolta, una Celebrazione si vive, è un incontro, non una lezione.

In particolare quando manca il presbitero, ci è stato detto che si può introdurre a modo di catechesi il tema della Parola preparata. In ogni caso non deve superare qualche minuto. 

Monizione: è un aiuto ai fratelli perché ascoltino con interesse e profitto. Se introduci un film, se proponi con entusiasmo a un amico di leggere un libro non gli racconti tutto se no gli rubi il piacere. Nel caso della monizione è molto più grave perché gli rubi l’ascolto! Non sai ciò che il Signore vuole dire ad ogni fratello nella sua coscienza per la sua conversione.

Sulla Risonanza leggiamo ciò che dice lo statuto all’Art. 11 § 2: 

“Nella celebrazione della Parola di Dio, prima dell’omelia, il presbitero invita chi lo desidera tra i presenti ad esprimere brevemente ciò che la Parola proclamata ha detto alla sua vita.”

CELEBRAZIONE DELLA PAROLA DI DIO / 01 (post del 21-07-2024)


La Celebrazione della Parola, anche la Liturgia della Parola inserita nella Celebrazione Eucaristica, ha un modello insuperabile e meraviglioso: l’Annunciazione dell’Angelo alla Vergine Maria, nostra Madre e Maestra.

Leggiamo insieme il testo:

“26 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34 Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

39 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo.” (Luca 1,26-41)

sabato 20 luglio 2024

COSA SIGNIFICA ESSERE PASTORE PER GESÙ? / XVI DOM T.O., B, 2024.


Gesù è il Buon Pastore e questo significa che guarda le persone. Vede i loro bisogni. I discepoli hanno bisogno di riposo, fisico, ma soprattutto spirituale. Gesù vede le folle “come pecore che non hanno pastore”, “ne sente compassione”, sono “stanche e sfinite” (Matteo 9,36). Cosa significa che sono senza pastore? Manca forse loro un leader che dice Fight! fight!, combattete, combattete? e annuncia che la prima cosa che farà se eletto sarà la più grande opera di deportazione della Storia degli USA, buttando fuori tutti gli immigrati irregolari perché non sono uomini ma spazzatura che porta solo droga, crimine, malattie, disagio sociale (sa già che è impossibile. Ma creerà campi di concentramento e di nuovo separerà bambini di 2, 3 anni dai loro genitori, perché  essendo nati negli States sono americani ma figli di un dio minore). Dice che Dio è dalla sua parte... : confrontare con il vangelo di ieri, Matteo 12,14-21. 

Cosa significa allora essere pecore senza pastore? Essere senza Sapienza. Quindi Gesù “insegna molte cose”. Non si è liberi senza punti di riferimento né disciplina. Non sapersi orientare non è libertà, è non senso. Per questo formare seriamente i cristiani è indispensabile perché possano discernere tra la mentalità del mondo e il Vangelo, tra la voce della carne e di satana e quella del Buon Pastore (Giovanni 10,4-5 e ss). Insisto sempre sulla formazione, sul confrontarsi con il Vangelo. Ma lo fa Gesù. Dice san Paolo a Timoteo: “Ti scongiuro … annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento” (2 Tim 4,1-2). Aggiunge: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta … . (2 Tim 4,3-5)

venerdì 19 luglio 2024

Spnc 5 / 24 DIC 2024 - 06 GEN 2026 GLI APPUNTAMENTI DEL GIUBILEO / Spes non confundit, 6


6. L’Anno Santo 2025 si pone in continuità con i precedenti eventi di grazia. Nell’ultimo Giubileo Ordinario si è varcata la soglia dei duemila anni della nascita di Gesù Cristo. In seguito, il 13 marzo 2015, ho indetto un Giubileo Straordinario con lo scopo di manifestare e permettere di incontrare il “Volto della misericordia” di Dio, [3] annuncio centrale del Vangelo per ogni persona in ogni epoca. Ora è giunto il tempo di un nuovo Giubileo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo. Nello stesso tempo, questo Anno Santo orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Siamo così dinanzi a un percorso segnato da grandi tappe, nelle quali la grazia di Dio precede e accompagna il popolo che cammina zelante nella fede, operoso nella carità e perseverante nella speranza (cfr. 1Ts 1,3).

CRISTO È RISORTO! COSA SIGNIFICA PROCLAMARE? (Post del 19-07-2024)

Cristo è risorto!



Proclamare. Che significa? Consultiamo la Treccani. Proclamare - Significato ed etimologia - Vocabolario - Treccani

Secondo la Treccani, proclamare significa nel linguaggio della Chiesa, leggere ad alta voce dall’ambone il Vangelo o passi delle Scritture durante una celebrazione liturgica.

Ma come si legge quando si proclama?

Il senso originario di questa parola viene dal latino “proclamare”, composto di pro- «davanti» e clamare «gridare». Quindi proclamare significa “gridare” un messaggio davanti a qualcuno, ad un’Assemblea di fedeli. Ossia, annunciare, dichiarare in forma ufficiale e solenne. Per esempio: proclamare un editto; proclamare la vittoria; proclamare la fine di un regime.

Non si proclama in forma confidenziale. Proclamare è sempre una dichiarazione pubblica e solenne! Chi si proclama innocente alzerà istintivamente la voce e articolerà le parole affinché tutti possano sentirlo distintamente!

giovedì 18 luglio 2024

BASTA LA SENSIBILITÀ PER DISTINGUERE IL BENE DAL MALE? / Riflessioni sulle posizioni di M. Hack (post del 18-07-2024).

Margherita Hack, 1922 - 2013.

Ogni tanto qualcuno, anche chi si dichiara credente, condivide una frase di Margherita Hack che suona così: 

 "Non c'è bisogno di una religione che ti dica cosa sia giusto o sbagliato fare. Se non sai distinguere il bene dal male non è la religione che ti manca ma la sensibilità (oppure “la coscienza”, in altre versioni)".

mercoledì 17 luglio 2024

Spnc 04 LA VITA CRISTIANA È UN CAMMINO INTRECCIATO DI SPERANZA E PAZIENZA / Spes non confundit, 5


Un cammino di speranza

5. Da questo intreccio di speranza e pazienza appare chiaro come la vita cristiana sia un cammino, che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù. Mi piace pensare che un percorso di grazia, animato dalla spiritualità popolare, abbia preceduto l’indizione, nel 1300, del primo Giubileo. Non possiamo infatti dimenticare le varie forme attraverso cui la grazia del perdono si è riversata con abbondanza sul santo Popolo fedele di Dio. Ricordiamo, ad esempio, la grande “perdonanza” che San Celestino V volle concedere a quanti si recavano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L’Aquila, nei giorni 28 e 29 agosto 1294, sei anni prima che Papa Bonifacio VIII istituisse l’Anno Santo. La Chiesa già sperimentava, dunque, la grazia giubilare della misericordia. E ancora prima, nel 1216, Papa Onorio III aveva accolto la supplica di San Francesco che chiedeva l’indulgenza per quanti avrebbero visitato la Porziuncola nei primi due giorni di agosto. Lo stesso si può affermare per il pellegrinaggio a Santiago di Compostela: infatti Papa Callisto II, nel 1122, concesse di celebrare il Giubileo in quel Santuario ogni volta che la festa dell’apostolo Giacomo cadeva di domenica. È bene che tale modalità “diffusa” di celebrazioni giubilari continui, così che la forza del perdono di Dio sostenga e accompagni il cammino delle comunità e delle persone.