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mercoledì 31 marzo 2021

"UNO DI VOI MI TRADIRA' "; ANCORA LE IMMAGINI DELLA RETTORIA DI VALLESANA / martedì della Settimana Santa

 

(questo post continua il discorso sui quadri della chiesa di Vallesana nella nostra parrocchia che trovi nei post del martedì 30 marzo '21 "DALLE IMMAGINI DELLO SCANDALO ALL'OTTIMA REAZIONE DEL VESCOVO"; e prosegue nel post del 9 aprile '21 "I QUADRI DELLA MADONNA DI VALLESANA. ALCUNE RISPOSTE") 

Mentre il Servo di IHWH sa di non restare confuso perché senza peccato, non è così per i discepoli. Infatti quando Gesù, mentre mangiano la Pasqua, annuncia che uno di loro lo tradirà, tutti vedono la propria fragilità, ambiguità e confusione: potrei essere io a tradire. Ho zone grigie, anzi, sono peccatore, e non sono confermato in grazia. “Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di me peccatore!” Questa invocazione è la base della preghiera del cuore.

Le letture di questi giorni e l’intervento del vescovo sulle immagini della Rettoria di Vallesana (vedi post di ieri) hanno sollevato di nuovo molti interrogativi e anche proteste: Ma Gesù dice di non giudicare… anche papa Francesco lo dice, ecc. La Chiesa è piena di pedofili, come si permette di parlare? Non sai quello che l'altro ha nel cuore, ecc. …

Il Vangelo non è una poltiglia. In Calabria Papa Francesco ha abbracciato un uomo in carcere duro a cui era stato ucciso il padre e il bambino di tre anni. Poche ore dopo ha detto che chi si affilia a un’organizzazione malavitosa è scomunicato. Coerenza evangelica totale nei due casi! Umanità e Verità unite sono la vera Misericordia. La poltiglia non è misericordia. Nessuno può giudicare lo stato soggettivo di uno, chiunque egli sia. Ma ci sono i fatti oggettivi. Il vescovo ha fatto solo il suo dovere chiedendo di togliere le immagini di Vallesana, per il bene di tutti. Lorenzo Nuvoletta ha seguito pubblicamente un cammino di morte. Non dirlo oggi sarebbe avvelenare la fede di molti. La Chiesa, fatta di peccatori, deve aiutarci tutti a progredire nella verità e deve annunciare la verità del Vangelo invitandoci alla conversione. La salvezza è possibile per ogni uomo, ma non senza conversione. E' offerto a tutti gratuitamente l’Amore di Dio attuato in Gesù Cristo per il perdono dei peccati (quelli concreti di ognuno di noi) e possiamo finalmente essere liberati da essi. Ma per questo bisogna pentirsi e seguire Cristo. Chi non lo fa, non ha posto nella Chiesa. 

Mentre gli apostoli prima della Pentecoste non conoscono ancora bene Gesù (“voi chi dite che io sia?”, “volete andare via anche voi?”, “Và dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”) e non conoscono ancora il loro cuore (“In verità io ti dico: proprio tu mi rinnegherai …”), dopo la Pentecoste sono fondati nella verità, sono stati testimoni delle sofferenze di Cristo e fatti partecipi della gloria che deve manifestarsi (cf 1P 5:1). Certamente rimangono fragili e devono combattere ancora spiritualmente (cf Rom 7,24; Gal 2,11 ss.). C'è un prima e un dopo la Pentecoste. Una condizione per essere apostolo è di conoscere bene Gesù e l’opera di Dio (vedi Atti 1,21). È una follia avere la presunzione di insegnare agli altri quando non si conosce il Signore o di permettere a qualcuno di farlo. Il Vangelo è fatto per i semplici ma non per i saputelli. La chiave per comprenderlo è Cristo umiliato nella morte di croce e costituito Signore nella Risurrezione. Solo sottomettendomi al Mistero Pasquale avrò lo Spirito Santo. Prima della conversione san Paolo conosceva molto bene la Scrittura ma perseguitava la Chiesa. Con la conversione la sua conoscenza delle Scritture prese vita e divenne feconda.

 Prima Lettura   Is 50, 4-9a

Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
(Terzo canto del Servo del Signore)

martedì 30 marzo 2021

DALLE IMMAGINI DELLO SCANDALO ALLA OTTIMA REAZIONE DEL VESCOVO / L'affare dei quadri nella Rettoria di Maria SS. della Cintura a Marano di Napoli

 



In una Rettoria della nostra Parrocchia, un giornalista curioso vede due immagini sacre, ben disposte anche se non in modo da attirare molto l’attenzione, con la targa: “A DEVOZIONE DI LORENZO NUVOLETTA” boss di camorra di Marano tristemente noto. Questo giornalista scrive un bel articolo e il rumore si amplifica fino al Prefetto e al Vescovo. Fino a quel giorno nessuno pensava a queste immagini. Non le avevo mai notate né qualcuno me ne aveva parlato. La verità è che sono state messe  tantissimo tempo fa dalla mamma di Lorenzo Nuvoletta e forse erano anche una preghiera sincera per il figlio (quasi certamente in quella mentalità religiosa pagana così diffusa tra i nostri battezzati di invocare protezione per il figlio e non la grazia della sua conversione)… Chi lo sa? Non sappiamo nulla e il Signore ci preservi di giudicare il caso particolare. Ma dal momento in cui il fatto viene alla ribalta, diventa oggettivamente importante ed esige una reazione da parte della Chiesa. Questo fatto increscioso è diventa l’occasione per una presa di posizione molto chiara e benedetta da parte del nostro vescovo che ringrazio, che ringraziamo con tutto il cuore.

 

PER AMORE DELLA VERITÀ E DELLA GIUSTIZIA

Comunicato della Curia Arcivescovile sulla questione dei quadri nella Rettoria di Maria SS. della Cintura e della Consolazione a Marano di Napoli

Sua Ecc.za Mons. Domenico Battaglia è recentemente venuto a conoscenza della presenza di due quadri a stampa, raffiguranti la Beata Vergine del Rosario di Pompei e Santa Rita, che si venerano da alcuni decenni nella Rettoria di Maria SS. della Cintura e della Consolazione a Marano di Napoli.

Tali stampe sono posizionate ai lati del portale di ingresso in corrispondenza dell’uscita dall’aula liturgica.

Secondo le iscrizioni sottostanti, le predette icone risultano essere state ivi collocate “a devozione di Lorenzo Nuvoletta”.

Consapevole che 

al Vescovo è affidata la cura e la protezione della fede dei tanti fedeli che si recano quotidianamente a pregare in quella Chiesa;

DA CHE COSA E' STATO GLORIFICATO GESU'? / martedì della Settimana Santa

Giuda uscì ed era notte.

 

Durante l’ultima Cena, appena Giuda esce per andare a tradirlo, Gesù dice: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui.» Da che cosa è glorificato Gesù? Dalla sofferenza della croce? Non direttamente. Gesù è glorificato dall’amore, dall’amore che lo porta a fidarsi e donarsi fino all’ultimo, a disobbedire alla paura della morte e ad obbedire al Padre fino alla morte, fino alla sofferenza atroce e alla morte sulla croce. Infatti Gesù è glorificato nell’ultima Cena e non è ancora presente la croce? 

Come si manifesta? Nel cuore, nello spirito di Gesù, nella sua sensibilità e le sue emozioni che sono totalmente sotto il dominio della sua volontà di amore. Infatti Gesù, pienamente  cosciente che Giuda lo tradirà e che questo significherà per lui la morte, tratta il suo discepolo con tanta delicatezza che gli altri discepoli, capaci di invidie e forti litigi tra loro, non si rendono conto che Giuda è il traditore.

“Love until it hurts” ripeteva Madre Teresa, “ama fino al punto in cui fa male”. Una frase lapidaria che ci indica la caratteristica dell’amore autentico, anche se il nostro è solo un seguire Gesù senza raggiungere mai la sua misura. Ma quando avremo consegnato totalmente la nostra vita a Lui, quando non sarò più io a vivere, ma Cristo che vivrà in me, saremo meravigliati di come lui porterà la nostra fragilità.

 

Prima Lettura   Is 49, 1-6
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino alla estremità della terra. (Secondo canto del Servo del Signore)

FRATELLI TUTTI / 73 Il consenso e la verità

 


Il consenso e la verità

211. In una società pluralista, il dialogo è la via più adatta per arrivare a riconoscere ciò che dev’essere sempre affermato e rispettato, e che va oltre il consenso occasionale. Parliamo di un dialogo che esige di essere arricchito e illuminato da ragioni, da argomenti razionali, da varietà di prospettive, da apporti di diversi saperi e punti di vista, e che non esclude la convinzione che è possibile giungere ad alcune verità fondamentali che devono e dovranno sempre essere sostenute. Accettare che ci sono alcuni valori permanenti, benché non sia sempre facile riconoscerli, conferisce solidità e stabilità a un’etica sociale. Anche quando li abbiamo riconosciuti e assunti grazie al dialogo e al consenso, vediamo che tali valori di base vanno al di là di ogni consenso, li riconosciamo come valori che trascendono i nostri contesti e mai negoziabili. Potrà crescere la nostra comprensione del loro significato e della loro importanza – e in questo senso il consenso è una realtà dinamica – ma in sé stessi sono apprezzati come stabili per il loro significato intrinseco.

212. Se una certa cosa rimane sempre conveniente per il buon funzionamento della società, non è forse perché dietro ad essa c’è una verità perenne, che l’intelligenza può cogliere? Nella realtà stessa dell’essere umano e della società, nella loro natura intima, vi è una serie di strutture di base che sostengono il loro sviluppo e la loro sopravvivenza. Da lì derivano determinate esigenze che si possono scoprire grazie al dialogo, anche se non sono costruite in senso stretto dal consenso. Il fatto che certe norme siano indispensabili per la vita sociale stessa è un indizio esterno di come esse siano qualcosa di intrinsecamente buono. Di conseguenza, non è necessario contrapporre la convenienza sociale, il consenso, e la realtà di una verità obiettiva. Tutt’e tre possono unirsi armoniosamente quando, attraverso il dialogo, le persone hanno il coraggio di andare fino in fondo a una questione.

lunedì 29 marzo 2021

GESU' SI E' MAI CONTRADDETTO? / lunedì Settimana Santa

 

Non spezzerà una canna incrinata.


Isaia vede il Servo del Signore come un uomo che non grida né alza il tono… ma Gesù che è mite e umile di cuore, alzerà anche il tono in alcuni momenti, una volta prenderà le cordicelle per cacciare i mercanti che avevano portato le loro bancarelle fin nel Tempio. Contraddizione?

Gesù vive poveramente e si preoccupa dei poveri ma accetta tranquillamente che una donna gli cosparga i piedi con un profumo che vale 300 giornate di lavoro di un bracciante. Contraddizione?

No, libertà. Il Vangelo è uno spirito che non contraddice la Legge, necessaria per i gruppi e come pedagogo, come educatrice di chi sta in formazione. Chi rifiuta l'obbedienza, chi "obbedisce solo allo Spirito", non ha lo Spirito Santo. Ma anche all’interno del gruppo dove le regole inquadrano tutti, ognuno ha il suo cammino proprio che deve essere una crescita nello Spirito Santo, verso la libertà. E Gesù manifesta questa maturità e libertà interiore ed esteriore. San Paolo accusato di distruggere le tradizioni dei padri, di portare il caos, dice che non è così ma “Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge”. (1Cor 9:21). Cioè Paolo si adatta alle persone e lascia perdere oppure rispetta certe osservanze in modo da favorire l’unico suo scopo: annunciare Cristo che realmente dà la salvezza, a differenza delle opere e delle varie osservanze e ritualità.

 

Prima Lettura  Is 42, 1-7
Non griderà, né farà udire in piazza la sua voce.
(Primo canto del Servo del Signore)

domenica 28 marzo 2021

IL CENTURIONE VEDE QUELLO CHE NON VEDONO GLI ALTRI. PERCHE'? / Domenica delle Palme

 

Il Centurione vede morire Gesù.
Crocifisso di san Damiano.


Alla morte di Gesù, il velo del tempio che nascondeva il Santo dei Santi, si squarcia in due, da cima a fondo. Non significa una disfatta di Dio o il rinnegamento degli Ebrei, ma che il Mistero di Dio è stato pienamente rivelato. Dove? Su una croce di condannato. La reazione della maggior parte dei presenti, dalla cattura di Gesù nel Getsemani fino alla sua morte crocifissa, dimostra che non comprendono nulla del Mistero. Si sono fatti un’immagine di Dio, e chiudendolo in essa, questa diventa un ostacolo tremendo per il loro cammino di fede, per la loro conversione.  Si credono già arrivati, o almeno ben installati nella Verità, mentre non hanno cominciato a camminare. Il centurione, un pagano, che conosce tante divinità ma non si è fatto nessuna immagine del Dio di Israele, vedendo Gesù spirare in quel modo, comprende chi è quel condannato: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!». Cosa ha visto? Sappiamo solo che era di fronte a Gesù e l’ha visto. Anche noi mettiamoci di fronte alla Croce  per vedere quell’uomo, quello che ce ne dice la Scrittura, ascoltando di nuovo con attenzione, in preghiera, non proiettando sopra quello che già sappiamo o crediamo di sapere. Nessuna immagine preconfezionata, appunto.

 

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco
Vangelo  Mc 14,1-15,47

Con lui crocifissero anche due ladroni

Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.

Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: 
F «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». C Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: A «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». C E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.

sabato 27 marzo 2021

COME PUO' CAIFA, COSI' CATTIVO, PARLARE IN NOME DI DIO? / sabato V sett. Quaresima

 


Gesù non fa politica. Non si schiera per un partito poi per un altro. Ma l’impatto della sua predicazione e dei suoi gesti, il numero crescente dei suoi seguaci e di chi volge con interesse lo sguardo verso di lui, crea problema. È evidente che tantissime persone che professano valori identici diventano un fatto sociale e possono diventare un fatto politico. Chi vive di analisi politiche e non comprende l’opera di Dio vede subito schieramenti a favore o contro, anche nella Chiesa. Vede il fronte dei progressisti e quello dei conservatori anche dove non ci sono. Quando ci sono, è una perversione della Chiesa. Quando l’unità del gruppo non si fa sul servizio alla verità e la sua ricerca sempre più profonda, ma sulla fedeltà al capo carismatico o sulla complicità tra soci, siamo molto lontani dal Vangelo.

Il Sinedrio però è talmente prigioniero dei suoi schemi politici e di potere che teme un attacco dei romani a causa di Gesù. Si vedrà in seguito che Gesù e il suo movimento non li preoccupa affatto. Infatti uno che dice: amate i vostri nemici e pagate le tasse, non fa tremare il potere. E Pilato voleva sinceramente liberare Gesù.

Nel ragionamento dei membri del Sinedrio, Dio è totalmente assente anche se vedono segni (divini) in ciò che fa Gesù! È veramente scioccante. Eppure Caifa, per la sua posizione di sommo sacerdote quell’anno, profetizza, parla in nome di Dio. San Giovanni vede Dio agire attraverso un uomo che non è santo e neppure sembra un uomo di fede. Ma è così perché c'è un solo Dio e porta avanti il suo progetto di salvezza attraverso il popolo ebraico che ha scelto. Quanta fiducia dobbiamo quindi avere in Dio che ha tutto nelle mani ed è nostro Padre! Se è tua volontà, finisca questa pandemia, ma soprattutto insegnaci, o Padre, come vivere questi giorni, come reagire affinché il tuo Regno si realizzi e non passiamo il tempo a pregarti di fare la nostra volontà, lasciando il male agire indisturbato, mentre noi sappiamo solo lamentarci dei giorni cattivi. “Non dite che i tempi sono cattivi, i tempi siamo noi!” si esclamava sant’Agostino (ma san Paolo dice che “i giorni sono cattivi”!?! Paolo invita a vigilare, ad impegnarsi, a pregare, a ringraziare per il Covid, non a lamentarsi!!! Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. ... siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo”. (Efesini 5,15-20). Se Caifa profetizza, serve Dio malgrado se stesso, quanta fiducia dobbiamo avere in Dio e nel Papa che ci ha dato, e preoccuparci della nostra conversione prima che passi per noi la scena di questo mondo, piuttosto che andare in cerca di complotti e complottari!

 

Prima Lettura   Ez 37, 21-28
Farò di loro un solo popolo.

venerdì 26 marzo 2021

FRATELLI TUTTI / 72 la pigrizia impedisce di ricercare i valori più alti

 


209. Diversamente, non potrebbe forse succedere che i diritti umani fondamentali, oggi considerati insormontabili, vengano negati dai potenti di turno, dopo aver ottenuto il “consenso” di una popolazione addormentata e impaurita? E nemmeno sarebbe sufficiente un mero consenso tra i vari popoli, ugualmente manipolabile. Già abbiamo in abbondanza prove di tutto il bene che siamo capaci di compiere, però, al tempo stesso, dobbiamo riconoscere la capacità di distruzione che c’è in noi. L’individualismo indifferente e spietato in cui siamo caduti, non è anche il risultato della pigrizia nel ricercare i valori più alti, che vadano al di là dei bisogni momentanei? Al relativismo si somma il rischio che il potente o il più abile riesca a imporre una presunta verità. Invece, «di fronte alle norme morali che proibiscono il male intrinseco non ci sono privilegi né eccezioni per nessuno. Essere il padrone del mondo o l’ultimo “miserabile” sulla faccia della terra non fa alcuna differenza: davanti alle esigenze morali siamo tutti assolutamente uguali».[202]

210. Quello che oggi ci accade, trascinandoci in una logica perversa e vuota, è che si verifica un’assimilazione dell’etica e della politica alla fisica. Non esistono il bene e il male in sé, ma solamente un calcolo di vantaggi e svantaggi. Lo spostamento della ragione morale ha per conseguenza che il diritto non può riferirsi a una concezione fondamentale di giustizia, ma piuttosto diventa uno specchio delle idee dominanti. Entriamo qui in una degenerazione: un andare “livellando verso il basso” mediante un consenso superficiale e compromissorio. Così, in definitiva, la logica della forza trionfa.

[202] S. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Veritatis splendor (6 agosto 1993), 96: AAS 85 (1993), 1209.

FRATELLI TUTTI / 71 Il fondamento dei consensi

 

cercare la verità.

Il fondamento dei consensi

206. Il relativismo non è la soluzione. Sotto il velo di una presunta tolleranza, finisce per favorire il fatto che i valori morali siano interpretati dai potenti secondo le convenienze del momento. Se in definitiva «non ci sono verità oggettive né principi stabili, al di fuori della soddisfazione delle proprie aspirazioni e delle necessità immediate, […] non possiamo pensare che i programmi politici o la forza della legge basteranno. […] Quando è la cultura che si corrompe e non si riconosce più alcuna verità oggettiva o principi universalmente validi, le leggi verranno intese solo come imposizioni arbitrarie e come ostacoli da evitare».[201]

207. È possibile prestare attenzione alla verità, cercare la verità che risponde alla nostra realtà più profonda? Che cos’è la legge senza la convinzione, raggiunta attraverso un lungo cammino di riflessione e di sapienza, che ogni essere umano è sacro e inviolabile? Affinché una società abbia futuro, è necessario che abbia maturato un sentito rispetto verso la verità della dignità umana, alla quale ci sottomettiamo. Allora non ci si asterrà dall’uccidere qualcuno solo per evitare il disprezzo sociale e il peso della legge, bensì per convinzione. È una verità irrinunciabile che riconosciamo con la ragione e accettiamo con la coscienza. Una società è nobile e rispettabile anche perché coltiva la ricerca della verità e per il suo attaccamento alle verità fondamentali.

208. Occorre esercitarsi a smascherare le varie modalità di manipolazione, deformazione e occultamento della verità negli ambiti pubblici e privati. Ciò che chiamiamo “verità” non è solo la comunicazione di fatti operata dal giornalismo. È anzitutto la ricerca dei fondamenti più solidi che stanno alla base delle nostre scelte e delle nostre leggi. Questo implica accettare che l’intelligenza umana può andare oltre le convenienze del momento e cogliere alcune verità che non mutano, che erano verità prima di noi e lo saranno sempre. Indagando sulla natura umana, la ragione scopre valori che sono universali, perché da essa derivano.

[201] Lett. enc. Laudato si’ (24 maggio 2015), 123: AAS 107 (2015), 896.

giovedì 25 marzo 2021

LA VERGINE MARIA E' VIVA E CI MOSTRA LA STRADA / Solennità dell'Annunciazione del Signore

 


Non la mia, ma la tua volontà, Signore!

Qualcuno mi ha chiesto chiarimenti sul post di ieri “CHI HA UCCISO LA MADONNA CHE SCIOGLIE I NODI”.

Sulla Madonna: ho fatto riflessioni un po’ provocatorie che forse è necessario esplicitare. Qualcuno infatti mi ha corretto dicendomi che c'è sempre una chiesa a Roma dedicata alla Vergine Maria invocata come “Madonna che scioglie i Nodi”. Questo è un titolo dell’unica Madre di Gesù, Madre del verbo Incarnato. Viene da una bellissima storia di CONVERSIONE, chiaramente resa possibile da tanta preghiera di ABBANDONO. Un giovane marito sentendo che il suo matrimonio, pur recente, sta arrivando al capolinea, si rivolge ALLA CHIESA nella persona di un padre gesuita rinomato per la sua vita santa e il suo discernimento. Con l’accompagnamento della CHIESA, MADRE E MAESTRA, questo giovane marito apre il suo cuore alla volontà di Dio, si converte in modo che la grazia apra nuovi cammini alla sua coppia e tocchi anche il cuore della sua sposa. La conclusione di questo cammino di conversione è segnato da un gentile prodigio da parte della Madonna. Il nipote, prete, grato a Dio di questa preziosa storia famigliare che gli ha permesso di avere la vita, fa dipingere il quadro bellissimo e significativo che conosciamo. Il tutto rimane molto riservato, quasi privato, fin quando, secoli dopo, un giovane padre Bergoglio visita la chiesa in cui è conservato il quadro e toccato dalla storia che gli viene raccontata ne diffonde il messaggio assieme all’immaginetta del quadro. Quindi Maria di Nazareth, Figlia di Sion e Madre di Gesù è viva e siamo tutti affidati a Lei da Gesù stesso. E anche quella storia COMPLETA della Madonna che scioglie i Nodi è viva e grazie a papa Francesco rimarrà per sempre come un tesoro della Chiesa Universale.

mercoledì 24 marzo 2021

CHI HA UCCISO LA MADONNA CHE SCIOGLIE I NODI? / mercoledì V sett. Quaresima

 

I tre giovani ebrei nella fornace ardente.

Il re Nabucodonosor è un pagano. I vari dèi personificano le forze della Natura. Si cerca da loro protezione, fecondità e prosperità, successo. Avere successo significa anche avere visibilità e un posto sacro e d’onore nel culto. Il massimo successo è diventare un dio.

Mentre i pagani hanno bisogno di rappresentare i loro dèi con delle immagini, delle statue, gli ebrei adorano un Dio senza volto, di cui è vietato fare immagini o sculture, e non si piegano al culto degli altri dèi, tanto meno al culto del re (pur obbedendo alle leggi!). Questa loro fede, che risulta strana per i pagani, fa infuriare il re che si vede sfidato nella sua autorità. Anche se stima i tre suoi giovani servi ebrei, Sadrac, Mesac e Abdènego, per i loro servizi e il loro comportamento irreprensibile, non può tollerare questa aperta presa di posizione contro di lui e contro i suoi dèi e li fa gettare in una fornace ardente. Ma Dio compie un prodigio salvando i tre giovani e il re riconosce la superiorità del loro Dio.

martedì 23 marzo 2021

PERCHE' I PRETI NON POSSONO BENEDIRE LE UNIONI DI PERSONE DELLO STESSO SESSO?


Qualche giorno fa un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) ha fatto notizia: la Chiesa non ha il potere di benedire le unioni omosessuali come se fossero matrimoni, quindi i preti non devono prestarsi a questo tipo di benedizioni. Ci sono state molte reazioni, di giornalisti e di qualche vescovo, di gruppi di preti, anche di teologi, e, chiaramente di laici e di associazioni di omosessuali ecc. Erano per lo più emotive come era da aspettarsi in un primo momento e in quanto tocca un punto e un vissuto molto sensibili. C'è chi dice che papa Francesco è un ipocrita dopo le sue parole di accoglienza degli omosessuali, chi dice che è stato una forzatura contro di lui da parte della CDF, chi dice che, facendo così, la Chiesa perderà i pochi fedeli che le sono rimasti (qualcuno ha già annunciato che lascia), ecc.  Qualcuno ha detto: "mi sono sentito cancellato come persona. Ero qualcuno adesso sono solo un omosessuale". Una tale frase non ha logica, ma esprime un dolore. Un’Associazione ha espresso la sua delusione dicendo che la Quaresima sarà evidentemente ancora lunga e bisognerà aspettare ancora per la Risurrezione attesa. Mi sono sentito partecipe di questo dolore espresso con amarezza ma con garbo, e di tutte le altre reazioni, ma non credo di condividere la maggior parte delle argomentazioni, anche se mi rendo conto della mia povertà se desidero confortare e aiutare. Ci sono tante altre situazioni in cui mi sento povero e impreparato per aiutare le persone nel loro cammino verso una felicità reale, fondata sulla verità. Tre Cardinali hanno reagito a queste turbolenze ribadendo che la Chiesa non vuole discriminare nessuno e si impegna ad accompagnare tutti. E' la posizione di sempre del Vangelo: Gesù alla donna adultera dice: "Neanch'io ti condanno, va, e d'ora in poi, non peccare più" (Gv 8,1-11). Ci vuole molta preghiera e molto amore per rendere questa frase una buona notizia nella vita delle persone.

Ho letto il documento (“Responsum”) della CDF e invito a leggerlo (Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso (22 febbraio 2021). È breve e anche l’articolo esplicativo che l’accompagna. Ognuno avrà così una prima base oggettiva per approfondire e eventualmente farsi una sua opinione.

lunedì 22 marzo 2021

SALVARE IL SANGUE INNOCENTE E ANCHE QUELLO COLPEVOLE / lunedì V sett. Quaresima

 

Susanna e i due vecchioni.

Ogni anno, in quaresima, ascoltiamo il racconto struggente di Susanna insidiata da due anziani corrotti e salvata dal suo rifugiarsi in Dio che suscita l’intervento di Daniele. Viene salvato il sangue innocente. Ci sono molte cose da ammirare in questo testo: chiaramente l’integrità di Susanna che rifiuta il ricatto e rimette la sua causa totalmente a Dio. C'è anche da notare il processo regolare tra gli ebrei per ogni crimine (cosa rara tra i popoli dell’Antichità), l’astuzia e la presenza di spirito di Daniele, l’applicazione al denunciante falso della pena invocata ingiustamente contro l'accusato. Se questo principio fosse applicato a livello pecuniario a tutte le querele senza fondamento e altri usi distorti della giustizia per abbattere e infangare un avversario, credo che sarebbe un gran bene per tutti.

Nel Vangelo dell’adultera viene invece salvato il sangue colpevole! È la pienezza che porta Gesù. Condanna il peccato e salva il peccatore. Ma questo non è solo espressione di umanità da parte sua. Gesù condanna il peccato PER salvare il peccatore: gli offre un’altra possibilità affinché, pentendosi possa ritrovare il cammino della Pace. Gesù accompagna il peccatore (tutti noi) anche i più disperati e gravi oggettivamente, socialmente, soggettivamente, non con un’accoglienza lassista delle persone, ma a 360 gradi, affinché vivano nella verità che rende liberi. Ho parlato di peccati gravi socialmente distinguendoli dai peccati gravi oggettivamente e soggettivamente. Il peccato è innanzitutto un errore che va contro la volontà di Dio e la rivelazione della sua immagine in noi ossia della nostra natura. Tra questi ci sono errori oggettivamente gravi e meno gravi. Affinché un errore sia peccato ci vuole la partecipazione libera del soggetto. La piena partecipazione determina la gravità soggettiva del peccato. Ma non c'è dubbio che anche la riprovazione sociale rende un peccato più pesante da portare. Bisogna confrontarsi con la Parola per discernere ciò che conta oppure no agli occhi di Dio da ciò che invece è pregiudizio sociale (famigliare, comunitario) che aggiunge pesi insopportabili sulle spalle della gente, oppure assolve, chiude l’occhio su comportamenti oggettivamente sbagliati, riducendo le vittime al silenzio.

Non c'è dubbio che ogni epoca e ogni società ha i suoi pregiudizi, le sue paure e brame che stigmatizzano o blandiscono certi comportamenti al di fuori di un vero riferimento al Vangelo. E la tentazione di totalitarismo del pensiero unico che colpevolizza ogni dissenso, esiste ancora. Benediciamo la Chiesa che rimane ferma sulla Verità pur consapevole che “tutti infatti pecchiamo in molte cose” (Giacomo 3,1). Chiediamo a Gesù di avere i suoi sentimenti per accoglierci a vicenda senza giudizio, pur ancorati alla Verità del Vangelo.

 

Prima Lettura   Dn 13, 1-9. 15-17. 19-30. 33-62
Io muoio innocente.

domenica 21 marzo 2021

VUOI VEDERE GESU'? / V Domenica di Quaresima

 


La fama di Gesù arriva ai greci e vogliono vederlo. Gesù potrebbe fermarsi al proprio successo. Invece come quando i discepoli gli dicono: “tutti ti cercano!” all’inizio del suo ministero, come sempre, Gesù va oltre. Gesù non si fermerà fin quando la sua ora non sarà avvenuta. Il vero successo duraturo di Gesù si costruisce nel donarsi e nel fuggire costantemente il successo mondano per cercare, non la gloria degli uomini, ma la Gloria di Dio solo, fino alla discesa nella morte e la morte di croce.

Leggendo il post di ieri “Come sapere che Gesù è il Messia atteso?”, un amico mi ha risposto mandandomi un lungo elenco di citazioni delle profezie che lo annunciavano. È certo che Gesù compie le Scritture e i primi cristiani erano assidui all’insegnamento degli Apostoli che spiegavano con le Scritture la figura inattesa di questo Messia crocifisso. Così farà Paolo. Così farà Apollo, “nativo di Alessandria, uomo colto, versato nelle Scritture” (Atti 18:24), e per questo motivo sarà molto utile nell’evangelizzazione. Ma il problema della fede non è innanzitutto un problema di cultura, ma essenzialmente di Spirito Santo e di cuore che accetta o rifiuta il kerigma. Altrimenti come sarebbero stati evangelizzati i pagani che non conoscevano le Scritture? E perché tanti ebrei che conoscono le Scritture non accettano Gesù come Messia? C'è la stoltezza del Kerigma creato ogni volta come Parola viva dallo Spirito Santo. Chi lo porta facilita le cose se è un testimone credibile oppure può rappresentare un ostacolo, forse insormontabile, se dà scandalo.  Gesù è il Testimone del Padre in tutto, amando fino alla fine.

Ma “chi mai è all’altezza di tali compiti?” (2 Cor 2,16). Nessuno. Siamo infatti come vasi di creta, affinché appaia chiaramente che quel tesoro che portiamo viene da Dio e non dall’uomo. Nei Fioretti di san Francesco si racconta questo episodio: “perché a te? perché a te? perché tutti corrono dietro a te (e a me nessuno)?” diceva frate Masseo, detto “il bello”, alto di statura e di famiglia nobile, a frate Francesco che era invece basso, magrolino, e di carnagione scura, il che era uno svantaggio secondo i criteri di bellezza di allora, non nobile. E san Francesco risponde: “proprio perché non ho apparenza, non ho doti, il Signore ha scelto me perché si veda che tutto viene da lui”.

Accettiamo la nostra pochezza, la nostra fragilità, e portiamo con coraggio e franchezza la testimonianza di Gesù, se lo abbiamo realmente incontrato. Apriamo gli occhi perché possiamo vedere il suo amore operante per noi. Facciamoci suoi strumenti – indegni – con franchezza e lo vedremo agire nella nostra vita. Grazie Signore perché ci hai dato Pietro, la Roccia per confermarci nella verità. Grazie papa Francesco perché vivi questo tuo ministero con coraggio e franchezza, fino a questi ultimi giorni in cui hai scontentato molte persone, anche vescovi, perché sei coerente anche quando non sei compreso e affronti problemi realmente delicati per tutti.

 

Prima Lettura  Ger 31, 31-34

Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.

sabato 20 marzo 2021

COME SAPERE CHE GESU' E' IL MESSIA ATTESO? / sabato IV sett. Quaresima

 


Gesù fa notizia, e in un tempo di attesa del Messia, ravvivata dalla predicazione di Giovanni Battista e resa ancora più forte dall’occupazione romana, è normale che tutti si chiedano chi è Gesù. Ognuno da la sua versione. Come si faceva comprendere se Gesù era il Messia o meno? Perché Gesù non dice che è nato a Betlemme se si aspettava che venisse da lì?

La risposta è che Gesù vuole trasformare i cuori, vuole la nostra conversione, anche se è importante che compia le profezie come lo precisano ogni volta i Vangeli: “come sta scritto”, ecc… Infatti Gesù non vuole essere riconosciuto solo esteriormente, lasciando che ognuno continui a proiettare su di lui le proprie attese, e quindi a travisare il suo messaggio. Sappiamo che molti allora aspettavano un Messia trionfante, guerriero, magari prima umile poi la spada in mano. I sacerdoti si aspettavano che li esaltasse, ognuno desiderava essere approvato, ricevere l’etichetta di buon fedele… Gesù vuole toccare i cuori. Purtroppo anche oggi portiamo le nostre attese personali, e, visto che dopo duemila anni la Chiesa ha una certa rilevanza sociale, economica, politica anche, è facile credere di credere in Gesù Cristo senza bisogno di conversione. Per qualcuno basta una medaglina, una devozione particolare, essere convinti di stare a posto, far parte di un gruppo… A Gesù non servono nuovi gruppi o nuovi partiti. È venuto “per la caduta e la risurrezione di molti e come segno di contraddizione” (Luca 2,34).

Ma allora i gruppi e gli ordini religiosi sono sbagliati? Niente affatto. Infatti la Chiesa è comunità e si esprime nelle comunità concrete, anzi, “la Chiesa ringiovanisce in forza del Vangelo e lo Spirito continuamente la rinnova, edificandola e guidandola «con diversi doni gerarchici e carismatici»”. (“Lettera Iuvenescit Ecclesia ai Vescovi della Chiesa cattolica sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa”, del Vaticano, significativamente firmata il 15 maggio 2016, giorno di Pentecoste). Anche i vescovi italiani il 22 maggio 1981, avevano pubblicati i “Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti, associazioni” per aiutare a valutare la cattolicità e la validità delle numerose esperienze nuove sorte dopo il Concilio e accogliere con gratitudine quelle provenienti dallo Spirito Santo e respingere quelle che non portano il segno di un carisma evangelico autentico e non sono pienamente fedeli alla Chiesa e al suo Magistero. 


Prima Lettura   Ger 11, 18-20
Come un agnello mansueto che viene portato al macello.

venerdì 19 marzo 2021

FRATELLI TUTTI / 70 Costruire insieme


 

Costruire insieme

203. L’autentico dialogo sociale presuppone la capacità di rispettare il punto di vista dell’altro, accettando la possibilità che contenga delle convinzioni o degli interessi legittimi. A partire dalla sua identità, l’altro ha qualcosa da dare ed è auspicabile che approfondisca ed esponga la sua posizione perché il dibattito pubblico sia ancora più completo. È vero che quando una persona o un gruppo è coerente con quello che pensa, aderisce saldamente a valori e convinzioni, e sviluppa un pensiero, ciò in un modo o nell’altro andrà a beneficio della società. Ma questo avviene effettivamente solo nella misura in cui tale sviluppo si realizza nel dialogo e nell’apertura agli altri. Infatti, «in un vero spirito di dialogo si alimenta la capacità di comprendere il significato di ciò che l’altro dice e fa, pur non potendo assumerlo come una propria convinzione. Così diventa possibile essere sinceri, non dissimulare ciò in cui crediamo, senza smettere di dialogare, di cercare punti di contatto, e soprattutto di lavorare e impegnarsi insieme».[197] La discussione pubblica, se veramente dà spazio a tutti e non manipola né nasconde l’informazione, è uno stimolo costante che permette di raggiungere più adeguatamente la verità, o almeno di esprimerla meglio. Impedisce che i vari settori si posizionino comodi e autosufficienti nel loro modo di vedere le cose e nei loro interessi limitati. Pensiamo che «le differenze sono creative, creano tensione e nella risoluzione di una tensione consiste il progresso dell’umanità».[198]

204. Oggi esiste la convinzione che, oltre agli sviluppi scientifici specializzati, occorre la comunicazione tra discipline, dal momento che la realtà è una, benché possa essere accostata da diverse prospettive e con differenti metodologie. Non va trascurato il rischio che un progresso scientifico venga considerato l’unico approccio possibile per comprendere un aspetto della vita, della società e del mondo. Invece, un ricercatore che avanza fruttuosamente nella sua analisi ed è anche disposto a riconoscere altre dimensioni della realtà che indaga, grazie al lavoro di altre scienze e altri saperi si apre a conoscere la realtà in maniera più integra e piena.

LA MATURITA' STRAORDINARIA DI GIUSEPPE DI NAZARETH / 19 marzo, san Giuseppe

 


Per la festa di san Giuseppe la Chiesa ci offre la scelta tra due Vangeli.

Un brano di Matteo: Giuseppe avvertito in sogno dall’angelo, prende con sé la sua sposa che pensava finora di ripudiare di nascosto per non “farne spettacolo pubblico”.  Se questo pensiero gli veniva dal suo essere giusto, quindi misericordioso, l’interpretazione più semplice è che quella gravidanza che Maria non poteva nascondere è stata una sorpresa per lui oppure non ha creduto alle spiegazioni di Maria. Una forte tradizione spiega che Maria non voleva influenzarlo, non voleva mettersi tra Dio e lui e non voleva rischiare di salvarsi da sola. Che Giuseppe sia stato all’oscuro di ogni spiegazione di fronte all’evidenza di questo bambino in arrivo, oppure abbia legittimamente dubitato delle spiegazioni di Maria, tutto questo esalta la sua scelta di umanità, di fronte a tutti. Ma c'è ancora di più: tutti credono, in seguito, che sia lui veramente il padre del bambino (Luca 3,23; Mt 13,55; Lc 4,22;  Gv 1,45 e 6,42). Cosa significa questo? Che la delicatezza di Giuseppe è stata tale che, nel suo turbamento non ha fatto trasparire, non si è sfogato con qualche amico, e nessuno ha dubitato che sia lui il “colpevole” di questa gravidanza. La custodia della virtù spettava a Maria innanzitutto, alla donna, ma il fatto che Giuseppe, come si è creduto logicamente, abbia “approfittato” prima del tempo non gli dava una bella reputazione a quei tempi. Tacendo e nel modo di comportarsi, Giuseppe si è caricato del “peccato” di Maria fin dall’inizio. E i commenti, le frasi a doppio senso non saranno mancate. Anche allora, con pazienza e umiltà Giuseppe continua a custodire con dignità il segreto che ormai è di tutti e due. Solo per questo suo atteggiamento  Giuseppe sarebbe già di una grandezza straordinaria.

Un brano di Luca: Il racconto del ritrovamento al Tempio offre una scena molto ricca anche se Giuseppe non parla. Maria dice al figlio: Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Tutti e due insieme! Il Verbo ha preso la carne da Maria, da Giuseppe ha preso molto, come la discendenza dalla casa di Davide, per esempio, ma non la carne. Ma di fronte al Mistero del Figlio si trovano sullo stesso piano. Né lei né lui comprendono la risposta di Gesù. Ci sono delle grazie speciali per la missione che ognuno di noi deve compiere, ci sono anche i meriti di ciascuno, ma fondamentalmente siamo tutti fratelli di fronte a Dio, di fronte alla salvezza. In paradiso non ci saranno beati di serie A e beati di serie B, ma ci sarà una comunione totale nell’amore di Dio. E se la Vergine Maria risplenderà di tutta la ricchezza divina, e così i santi più grandi, essi però saranno miei (“tutto è vostro” dice san Paolo ai corinti: 1 Cor 3,21-22), e Gesù stesso mi chiamerà suo fratello!

Siccome nel Vangelo ci sono pochi versetti che menzionano Giuseppe, qualcuno, di questi tempi, tira fuori di nuovo le "visioni" di Maria Valtorta! Com'è possibile che dobbiamo trovare queste cose in gruppi mariani che si dicono cattolici, con tutte le messe all'Indice dei suoi scritti e ancora le raccomandazioni di non divulgarli del cardinal Ratzinger! 

 

Prima Lettura  2 Sam 7,4-5.12-14.16
Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre.

giovedì 18 marzo 2021

COSA IMPEDISCE DI CREDERE IN GESU'? / giovedì IV sett. Quaresima

 


Ieri il Vangelo (Gv 5, 17-30) diceva che i Giudei volevano uccidere Gesù perché violava il sabato. Gesù invece lo viveva come vuole Dio, pur andando decisamente contro le direttive di chi aveva l’autorità nel Popolo di Dio. Sorge qui un problema molto serio. Perché, se Gesù può ribellarsi alle autorità religiose di allora, noi, volendo mettere in pratica il suo Vangelo, non dobbiamo disobbedire al Papa o al Vescovo nelle loro direttive pratiche? La risposta è che Gesù è il Messia. E si comporta come tale, anche se con umiltà e mitezza. Decisione e mitezza non sono contraddittorie. In quanto Messia dunque, Gesù ha il potere e la missione di ristabilire la giustizia, indicare il vero volere di Dio. E in quanto Messia dà agli Apostoli un mandato, e in particolare a Pietro quello di confermare i suoi fratelli. Solo Gesù è il Messia, io e tu, no! (rilassiamoci!). Nemmeno Pietro lo è, ma è nelle mani del Signore per il mio bene, per l’unità della Chiesa fondata sulla Verità, per evitare che il demonio possa sedurmi. Quando obbedisco al Papa, al vescovo, ecc., obbedisco a Gesù. Non significa che non posso pensare, proporre... Se ciò che penso o desidero viene dal Signore, egli saprà cambiare al momento opportuno l’autorità che lo rappresenta e aprirmi la strada.

Nel Vangelo di oggi continua la polemica tra Gesù e i Giudei, con una forte discussione sull’interpretazione delle Scritture. Tutti fanno riferimento ad esse, ma con conclusioni diverse. Siamo coscienti delle ragioni del nostro credere in Gesù come Messia? Bisogna approfondire fino a stare solidi sulla Roccia. In ogni caso continuiamo “a scrutare le Scritture per avere in esse la vita eterna”. Gli atteggiamenti che denuncia Gesù possono essere anche nostri, e quindi è molto importante esaminarci con attenzione. Quali sono gli atteggiamenti che impediscono di credere, di vedere Gesù nelle Scritture e conoscerlo nella sua Verità?

Non mettere in pratica la Parola di Dio. I Giudei hanno solo per un momento voluto rallegrarvi alla sua luce (di Giovanni Battista)”. Bisogna invece “Varcare la Soglia della Speranza” (Giovanni Paolo II). “Non rimanere al balcone” (papa Francesco). “Ognuno sa quanto fa” (san Francesco) ….

Non ascoltare la voce del Padre. È possibile pregare come pappagalli il cui cuore rimane lontano da Dio anche se la bocca dice le parole giuste. È necessario entrare in comunione con il fuoco dello Spirito Santo (Udienza Generale del 17 marzo ’21).

Cercare gloria gli uni dagli altri, e non dall’unico Dio. Il Trattato della Vera Devozione a Maria di san Luigi di Montfort, alla prima pagina, descrive la Vergine così: “La sua umiltà  è stata così profonda da non aver sulla terra altro desiderio più forte e più continuo che di nascondersi a se stessa e a tutti, per essere conosciuta unicamente da Dio solo.”

 

Prima Lettura   Es 32, 7-14
Desisti dall'ardore della tua ira.