La fama di Gesù arriva ai greci e vogliono vederlo. Gesù potrebbe
fermarsi al proprio successo. Invece come quando i discepoli gli dicono: “tutti
ti cercano!” all’inizio del suo ministero, come sempre, Gesù va oltre. Gesù non
si fermerà fin quando la sua ora non sarà avvenuta. Il vero successo duraturo di
Gesù si costruisce nel donarsi e nel fuggire costantemente il successo mondano
per cercare, non la gloria degli uomini, ma la Gloria di Dio solo, fino alla
discesa nella morte e la morte di croce.
Leggendo il
post di ieri “Come sapere che Gesù è il Messia atteso?”, un amico mi ha
risposto mandandomi un lungo elenco di citazioni delle profezie che lo
annunciavano. È certo che Gesù compie le Scritture e i primi cristiani erano
assidui all’insegnamento degli Apostoli che spiegavano con le Scritture la figura
inattesa di questo Messia crocifisso. Così farà Paolo. Così farà Apollo, “nativo
di Alessandria, uomo colto, versato nelle Scritture” (Atti 18:24), e per questo motivo sarà molto utile nell’evangelizzazione.
Ma il problema della fede non è innanzitutto un problema di cultura, ma
essenzialmente di Spirito Santo e di cuore che accetta o rifiuta il kerigma.
Altrimenti come sarebbero stati evangelizzati i pagani che non conoscevano le
Scritture? E perché tanti ebrei che conoscono le Scritture non accettano Gesù
come Messia? C'è la stoltezza del Kerigma creato ogni volta come Parola viva
dallo Spirito Santo. Chi lo porta facilita le cose se è un testimone credibile
oppure può rappresentare un ostacolo, forse insormontabile, se dà
scandalo. Gesù è il Testimone del Padre
in tutto, amando fino alla fine.
Ma “chi mai è all’altezza di tali compiti?” (2 Cor 2,16). Nessuno.
Siamo infatti come vasi di creta, affinché appaia chiaramente che quel tesoro
che portiamo viene da Dio e non dall’uomo. Nei Fioretti di san Francesco si
racconta questo episodio: “perché a te? perché a te? perché tutti corrono
dietro a te (e a me nessuno)?” diceva frate Masseo, detto “il bello”, alto di
statura e di famiglia nobile, a frate Francesco che era invece basso,
magrolino, e di carnagione scura, il che era uno svantaggio secondo i criteri
di bellezza di allora, non nobile. E san Francesco risponde: “proprio perché
non ho apparenza, non ho doti, il Signore ha scelto me perché si veda che tutto
viene da lui”.
Accettiamo la nostra
pochezza, la nostra fragilità, e portiamo con coraggio e franchezza la
testimonianza di Gesù, se lo abbiamo realmente incontrato. Apriamo gli occhi perché possiamo vedere il suo amore operante per noi. Facciamoci suoi
strumenti – indegni – con franchezza e lo vedremo agire nella nostra vita. Grazie Signore perché ci hai dato Pietro,
la Roccia per confermarci nella verità. Grazie papa Francesco perché vivi
questo tuo ministero con coraggio e franchezza, fino a questi ultimi giorni in
cui hai scontentato molte persone, anche vescovi, perché sei coerente anche quando
non sei compreso e affronti problemi realmente delicati per tutti.
Prima
Lettura Ger 31, 31-34
Concluderò un’alleanza
nuova e non ricorderò più il peccato.
Dal libro del profeta Geremìa
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore.
Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: «Conoscete il Signore», perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 50
Crea in me, o Dio, un cuore puro.
Pietà di me, o Dio, nel
tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Crea in me, o Dio, un
cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della
tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Seconda Lettura Eb 5,7-9
Imparò l'obbedienza e
divenne causa di salvezza eterna.
Dalla
lettera agli Ebrei
Cristo, nei giorni
della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime,
a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne
esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto,
divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Canto al Vangelo Gv 12,26
Lode
e onore a te, Signore Gesù!
Se uno mi vuole servire, mi segua, dice il Signore,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 12,20-33
Se il chicco di grano
caduto in terra muore, produce molto frutto.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, tra
quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni
Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli
domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In
verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non
muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria
vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la
vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche
il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è
turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono
giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri
dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per
me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo
mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti
a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
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