Ieri il Vangelo (Gv 5, 17-30) diceva che i Giudei volevano uccidere Gesù perché violava il sabato. Gesù invece lo viveva come vuole Dio, pur andando decisamente contro le direttive di chi aveva l’autorità nel Popolo di Dio. Sorge qui un problema molto serio. Perché, se Gesù può ribellarsi alle autorità religiose di allora, noi, volendo mettere in pratica il suo Vangelo, non dobbiamo disobbedire al Papa o al Vescovo nelle loro direttive pratiche? La risposta è che Gesù è il Messia. E si comporta come tale, anche se con umiltà e mitezza. Decisione e mitezza non sono contraddittorie. In quanto Messia dunque, Gesù ha il potere e la missione di ristabilire la giustizia, indicare il vero volere di Dio. E in quanto Messia dà agli Apostoli un mandato, e in particolare a Pietro quello di confermare i suoi fratelli. Solo Gesù è il Messia, io e tu, no! (rilassiamoci!). Nemmeno Pietro lo è, ma è nelle mani del Signore per il mio bene, per l’unità della Chiesa fondata sulla Verità, per evitare che il demonio possa sedurmi. Quando obbedisco al Papa, al vescovo, ecc., obbedisco a Gesù. Non significa che non posso pensare, proporre... Se ciò che penso o desidero viene dal Signore, egli saprà cambiare al momento opportuno l’autorità che lo rappresenta e aprirmi la strada.
Nel Vangelo di oggi continua la polemica tra Gesù e i Giudei, con una forte discussione sull’interpretazione delle Scritture. Tutti fanno riferimento ad esse, ma con conclusioni diverse. Siamo coscienti delle ragioni del nostro credere in Gesù come Messia? Bisogna approfondire fino a stare solidi sulla Roccia. In ogni caso continuiamo “a scrutare le Scritture per avere in esse la vita eterna”. Gli atteggiamenti che denuncia Gesù possono essere anche nostri, e quindi è molto importante esaminarci con attenzione. Quali sono gli atteggiamenti che impediscono di credere, di vedere Gesù nelle Scritture e conoscerlo nella sua Verità?
Non mettere in pratica la Parola di Dio. I Giudei hanno “solo per un momento voluto rallegrarvi
alla sua luce (di Giovanni Battista)”. Bisogna invece “Varcare la
Soglia della Speranza” (Giovanni Paolo II). “Non rimanere al balcone” (papa Francesco). “Ognuno sa quanto fa” (san Francesco) ….
Non ascoltare
la voce del Padre. È possibile pregare come pappagalli il cui cuore rimane lontano da Dio anche se la bocca dice le parole giuste. È necessario
entrare in comunione con il fuoco dello Spirito Santo (Udienza Generale del 17
marzo ’21).
Cercare
gloria gli uni dagli altri, e non dall’unico Dio. Il Trattato
della Vera Devozione a Maria di san Luigi di Montfort, alla prima pagina,
descrive la Vergine così: “La sua umiltà è stata così profonda da non aver sulla terra altro
desiderio più forte e più continuo che di nascondersi a se stessa e a tutti, per
essere conosciuta unicamente da Dio solo.”
Prima
Lettura Es 32, 7-14
Desisti dall'ardore della tua ira.
Dal libro dell'Esodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 105
Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
Si
fabbricarono un vitello sull’Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba.
Dimenticarono
Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso.
Ed
egli li avrebbe sterminati,
se Mosè, il suo eletto,
non si fosse posto sulla breccia davanti a lui
per impedire alla sua collera di distruggerli.
Canto al Vangelo Gv 3,16
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Vangelo Gv 5, 31-47
Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe
vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che
egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla
verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché
siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un
momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il
Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo,
testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non
avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua
parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono
proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per
avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di
Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro
venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che
ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene
dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa:
Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè,
credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi
scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Nessun commento:
Posta un commento